“Tutto ciò che rende possibile l’impossibile
dipende unicamente dalla tua caparbietà,
dalla tua forza d’animo
e dal modo in cui persuadi gli altri a credere
nelle tue idee”. J. M
MANARìFilmArts, LLC
Founder Jasmine Manari
Via Fonte Cesia 5,
65015 Montesilvano (PE), ITALIA
Phone:+39 (329) 80 36 484
eMail:[email protected]
“La Libertà è alla portata di tutti, come la chitarra:
ognuno suona quello che vuole…
…e tutti suonano quello che vuole la Libertà” . Giorgio Gaber
AMERICAN ROUGE
SINOSSI
American Rouge è la storia di uno scrittore epilettico (Dejan Jelaca)
trasferitosi di recente a New York per avere successo; tuttavia, il cosiddetto “regno della
Libertà e delle Opportunità”, è in realtà più epilettico di lui e, pertanto, lo trascina
verso la sua disfatta. A causa degli effetti collaterali del Phenobarbital, medicinale
usato per prevenire i propri attacchi epilettici, pertanto, lo scrittore ha allucinazioni e
visioni alterate della Statua della Libertà, personificazione di New York, che egli vede
rappresentata come una ballerina lasciva del Moulin Rouge (Katie Ostrowski) che
tenta di sedurlo promettendogli Libertà e Opportunità: le massime illusioni del grande
finto Sogno Americano.
AMERICAN ROUGE
cast
AMERICAN ROUGE
CAST BIOS
Dejan jelaca: lo scrittore epilettico
Dejan
origine
Jelaca è un attore di
serba.
Dopo
aver
frequentato l’Accademia d’Arte
Drammatica
di
Belgrado
e
l’Università della California a Los
Angeles, si trasferisce a New York,
città in cui lavora stabilmente
presso la NBC. Viaggiando fra gli
Stati Uniti e l’Europa, Dejan
lavora in diverse produzioni di
film, serie TV e soprattutto teatro,
la sua vera “città natale”. Alcuni
dei
suoi
recenti
lavori
cinematografici sono stati: “Blossoms of Faith” con la TX Productions (Stati
Uniti), “The 22 Jump Street con la Sony Production (Stati Uniti) e le
coproduzioni Italo-Serbe “The Forgotten”, “The Hungarian Servant”, “The
Robbery of the Vault e “The Play of Dolls”.
Katie ostrowski: la libertà danzante
Katie
Ostrowski
ballerina
è
originaria
Florida
una
della
attualmente
studentessa universitaria alla
New York University. Grazie
alla
propria
versatilità
artistica, Katie ha partecipato
a diverse produzioni a New
York, fra cui: “Guys and Dolls”
(coreografa, ballerina); “The
Three
Penny
Opera”
(coreografa); “Blood Wedding”
(coreografa), “The Adventures
of Seucy and Boto” (ballerina, cantante e attrice); “The Gallatin Arts Festival”
(ballerina). In ultimo, Katie ha lavorato per la campagna marketing dell’ “August
Strindberg Theatre Rep”, del “Kathryn Posin Dance Company” e del “New York
International Theatre Festival”.
AMERICAN ROUGE
CAST BIOS
Cantante
Annachiara
Campo è una
cantante di ventun’anni. La
sua carriera musicale
e
canora comincia all’età di
quattordici anni con corsi
di pianoforte e canto lirico.
Essendo
ad
un
tempo
studentessa universitaria e
cantante,
Annachiara
s’impegna attualmente per
conseguire la propria laurea ed entrare parallelamente al Conservatorio Luisa
D’Annunzio di Pescara nella sua città natale. Fra le sue performance come soprano
si ricordano brani di W.A. Mozart, E. Satie, G.F. Händel, F.P. Tosti e G.B.
Pergolesi. Per quanto riguarda la musica, Annachiara collabora occasionalmente
con artisti locali sia in studi di registrazione che in concerti. Possiede inoltre un
canale Youtube in cui sono raccolte alcune sue mirabili performance.
AMERICAN ROUGE
Crew
AMERICAN ROUGE
Crew bios
PRODUTTORE, SCENEGGIATORE, REGISTA
Jasmine
Manari nasce a
Ortona il 24 Luglio 1993.
Nel Giugno 2012 si diploma
presso il Liceo Classico G.
d’Annunzio di Pescara e dal
Gennaio 2013 frequenta corsi
di
cinematografia
e
mass
media presso la John Cabot
University
a
Roma.
Dal
Novembre 2010 sino al Giugno 2012, Jasmine segue corsi di recitazione teatrale
a Pescara, mentre nel luglio 2011 pubblica la sua prima opera poetica ‘Rosa
d’Inverno’. In seguito, nel Marzo 2012, Jasmine vince la selezione provinciale
delle Olimpiadi della Filosofia sul tema ‘I Limiti della Libertà’ e, nel Giugno
2012, subito dopo aver conseguito l’esame di maturità classica, scrive la prima
sceneggiatura cinematografica per il proprio primo film intitolato ‘La Linea
dell’Amore’.
Da Febbraio a Maggio 2013, grazie alla collaborazione della Infanta Film
Arts e della MM Productions, Jasmine dirige il suo primo cortometraggio, ‘Il
Monello’, in cui rappresenta una personale reinterpretazione dell’opera teatrale
di James Barrie: Peter Pan.
Da Agosto a Ottobre del 2013, Jasmine ultima la sua prima produzione
autonoma, ‘My Big Mouth Vagina’, cortometraggio liberamente ispirato a ‘I
Monologhi della Vagina’ di Eve Ensler; nel Marzo 2014, ‘My Big Mouth
Vagina’ viene selezionato dal London Lesbian Film Festival e presentato in
prima mondiale a Londra-Ontario il 26 Aprile 2014. In aggiunta, lo stesso
anno, il corto viene selezionato dal ‘Twelfth and Last Experimental
International Film Festival’ e proiettato a Sydney (Australia) il 19 Settembre.
Da Ottobre 2013 a Febbraio 2014, Jasmine scrive, dirige, produce e cura il
montaggio del suo terzo cortometraggio, ‘Espiazioni’, il cui cast gode della
presenta della ben nota doppiatrice e attrice teatrale Italiana Paila Pavese e
dell’attore, regista e musicista Italiano Varo Venturi. Dopo essersi trasferita a
Long Beach da Gennaio a Maggio del 2014, Jasmine si avvale della
collaborazione di attori del programma teatrale ‘Acting for the Camera’ per
doppiare
in
cortometraggio
inglese
verrà
‘Espiazioni’,
noto
in
selezionato
seguito
come
‘Atonement’.
dal
Sydney
Il
suddetto
Transgender
International Film Festival il 29 Ottobre 2014 e proiettato il 10 Dicembre dello
stesso anno a Sydney in Australia; successivamente, il 1 Aprile 2015,
“Espiazioni” (Atonement) viene selezionato anche dal Los Angeles CineFest a cui
accede anche grazie al sostegno mediatico del voto online del pubblico. Infine, il 12
Aprile dello stesso anno, il cortometraggio riceve un’ulteriore selezione dal Three
Cities Online Film/ TV Festival & Conference di Santo Domingo.
In California, Jasmine segue corsi di regia, recitazione, produzione,
montaggio, danza e pianoforte e, dal febbraio 2014, lavora presso la Los Angeles
Film School come Assistente del regista Italiano Simone Bartesaghi; inoltre, nel
marzo dello stesso anno, Jasmine lavora come assistente di produzione per la
Cineaste Film Production durante la realizzazione del music video ‘BakermatVandaag’ girato a Los Angeles. Infine, da Aprile 2014 co-dirige col Luke Schaefer
l’opera ‘Between Two Friends’ promosso dalla regista Americana Sharyn
Blumenthal. Allo stesso tempo, lavora come assistente di produzione sul set
Shakerpointe, scritto e diretto da Darin Scott. Dopo ciò, a maggio del 2014,
Jasmine lavora come assistente di produzione, coordinata da Stephen Hubbert, per
l’ottavo evento annuale ‘Film and Electronic Arts Department Day”. Da Agosto
2014, Jasmine si trasferisce a New York, Manhattan, in cui lavora come Body
Make Up Assistant con il noto truccatore Roberto Morelli presso Macys e
frequenta corsi di produzione, recitazione e pianoforte presso la New School of NYC,
mentre parallelamente si dedica anche alla realizzazione del music video ‘American
Rouge’, di cui conclude la post produzione in Italia a giugno 2015. Nell’ultimo
periodo, a Roma, Jasmine lavora come direttore della fotografia e operatore per il
progetto R.O.S.A. (Remove Obstacles to Social Awareness) promosso dalla Marden
Entertainment.
American rouge
Crew bios
COREOGRAFO
Ramiro
Batista è un attore, ballerino e
coreografo Argentino.
Sin dalla più giovane età frequenta corsi di
ginnastica
artistica
presso
GEBA
(Gimnasia y Esgrima de Bueno Saires) e
consegue ben quattro anni di danza classica
e un anno di Teatro presso il “Lee Strasberg
Instituite”.
Ramiro è attualmente iscritto al “Broadway
Dance
Center”
di
New
York
approfondisce diversi stili, fra cui il
“la danza delle sue origini”.
in
cui
tango,
American rouge
Crew bios
COMPOSITORE
Angelo
eclettico
Marrone, musicista
e
intraprendente,
Guardiagrele
1988.
Da
compositore
nasce
l’otto
a
aprile
sempre
innamorato dalla musica,
non ha mai lasciato cadere il
desiderio di conoscerla e di
esprimere le sue emozioni con
essa. Il primo approccio è
avvenuto grazie alla realtà
locali, specie nella scuola di
musica del borgo dove scopre la passione per il pianoforte, la composizione e
l'arrangiamento, ambiti che prendono presto il sopravvento.
Giunge quindi la
decisione di dedicarsi allo studio del pianoforte Jazz, nel quale si impegna per 5
anni sotto la guida del maestro Marco Di Battista. Nel 2007 si iscrive presso il
Conservatorio “Luisa d’Annunzio” di Pescara seguendo corso di “Contemporary
Writing and Arranging” per la Popular Music laureandosi con ottimi voti.
Contestualmente frequenta numerose Masterclass con alcuni dei più importanti
artisti del momento come Jerry Gates, Nicola Pisani, Marco Frisina, Antonio
Genovino, Dan Moretti, Gianluca Podio, Gil Godstein, Francesco Tarantelli,
Andrea Pejrolo.
La voglia di scoprire e sperimentare, incontrare culture e differenti tradizioni
musicali lo porta a sviluppare una grande affezione per i viaggi, numerose le mete
italiane, piuttosto che estere come Colonia (2005), Sydney (2008), Madrid (2011)
dove collabora, organizza e gestisce il servizio musicale durante gli eventi delle
Giornate Mondiali della Gioventù. Nel gennaio del 2014, a Berlino, partecipa al
progetto “Roots and Ways of Cultural Diversity in Music”, esibendosi presso il
Parlamento di Berlino, insieme a musicisti provenienti da diversi paesi europei
eseguendo un brano composto durante il progetto in occasione della Giornata della
Memoria. Nello stesso anno torna nuovamente a Berlino, con tutta la band,
accompagnado la cantautrice Miriam Ricordi ed esibendosi in diversi festival e
concerti.
Essendo la formazione musicale un aspetto importantissimo, nel 2011 segue
un corso di Instrumental recordin & Contemporary Music Production
approfondendo la teoria e le tecniche di registrazione, riprese live, mix e
postproduzione, presso l’Ass. “Radici Musicali”. In seguito, nel 2013, si iscrive al
Corso di Composizione presso il Conservatorio di Musica “Licinio Refice” di
Frosinone sotto la guida dei maestri Stefano Cucci, Enrico Marocchini e Fabio
Agostini. Dopo questa esperienza decide di approfondire i proprio studi
privatamente sotto la guida del M° Stefano Cucci, noto e stretto collaboratore del
M°Ennio Morricone.
Durante questi anni cominciano nuove esperienze lavorative nel campo
pubblicitario, con la realizzazione nel 2012 di musiche per spot pubblicitari dedicati
agli Aeroporti di Roma, Ciampino e Fiumicino, per interviste e attività
commerciali. Fondamentale per la sua crescita umana e professionale la
collaborazione con l'Associazione Musicale e Corla BN e il maestro Gianni Golini,
iniziate 2013 e tutt'ora in atto, che arricchiscono il già ampio spettro di desiderio
musicale, con il canto polifonico corale e l‘insegnamento. Attualmente è tastierista
di Miriam Ricordi, estroversa e poliedrica artista Pescarese, con la quale il 22
novembre 2013, durante un concerto patrocinato dal Comune di Pescara, presso
l'Auditorium Petruzzi, partecipa alla presentazione di "Stratega", primo singolo
della giovane cantante. La stessa band il 30 aprile 2014, scelta da "Saranno
Calibri" e il pubblico di Radio Delta1, è a Teramo sul palco di "Aspettando il
Primo Maggio 2014", palco condiviso con grandi artisti quali: Eugenio Finardi,
Modena City Ramblers, Luci della centrale elettrica e Marina Rei. Il 25 maggio
del 2014 partecipa al Premio Pigro, dedicato ad Ivan Graziani.
Tra gli ultimi lavori spicca la collaborazione con la regista Jasmine Manari
per cui compone la colonna sonora del cortometraggio “American Rouge” già
proposto a numerosi festival internazionali.
AMERICAN ROUGE
Ispirazioni…
Il MOULIN ROUGE
Numerosi
dettagli
della
fotografia,
della
scenografia e dei costumi, del trucco e delle
acconciature, nonchè il titolo stesso di American
Rouge, sono stati realizzati ispirandosi al look
del famoso cabaret di Parigi: il Moulin Rouge.
Noto a tutti come “il tempio sconsacrato” del
sesso e della perdizione alla fine del XIX secolo, il
celebre cabaret francese simboleggia la fine e
l’inizio di un’era che aveva racchiuso in sè ogni
sorta di degenerazione e, al contempo, ogni
speranza nel secolo successivo. Partendo da tali premesse, pertanto, American Rouge
offre un parallelismo fra l’antico cabaret dell’immaginario collettivo francese e il
moderno Moulin Rouge della società Americana, in particular modo, New Yorkese.
Difatti, le ostentate Libertà e Opportunità del Grande Sogno Americano sono
proprio come tante lascive ballerine di Tango: fascinose armi di seduzione per
migliaia di visitatori, per lo più immigrati, molti dei quali hanno sacrificato tutto
pur di accedere ad un mondo che è tanto più in grado di arricchirli economicamente
quanto più capace d’impoverirli umanamente. Perciò, piegati sotto il giogo alienante
di una stritolante catena di montaggio, gli individui più “senzienti”, ossia gli
artisti,
soffrono
maggiormente
proprio per una consapevole quanto
mai dolorosa trasformazione degli
esseri
umani
in
macchine
per
produrre denaro che, a causa di
un’eccessiva ultrasemplificazione ed
immediatezza, hanno perso qualsiasi
contatto con la propria originaria natura umana, vera nutrice dell’Arte, che giace
ormai sommersa in profondità.
“Le chat noir”
Un’ulteriore citazione dell’antico cabaret francese in American
Rouge è rappresentata dal “Gatto Nero”, Le Chat Noir, uno dei
più movimentati night club inaugurato nel 1881 nel noto
quartiere Bohemien di Montmartre a Parigi e pubblicizzato
dalla famosa locandina di Théophile Alexandre Steinlen del
1896. In American Rouge, in particolare, è la “Libertà
Danzante”
(Katie
Ostrowski) ad avere,
in una delle sue mutevoli apparizioni, il
volto cinereo de Le Chat Noir, con quegli
stessi inquietanti occhi gialli: difatti,
l’intento è di far nuovamente riferimento
alla natura seducente ed ingannevole di
New York, personificata dalla Statua della Libertà che ipnotizza ed illude lo
“Scrittore Epilettico” (Dejan Jelaca) con i suoi sguardi languidi.
“Le Moustache de Duchamp” (1919)
Uno
dei capolavori di Leonardo
Da Vinci dissacrato da Marcel
Duchamp, che le aggiunse i baffi
oltre che un titolo estremamente
volgare (L. H. O. O. Q. , “Elle a
chaud au cul ”).
l’artista
francese
In tal modo,
trasformò
l’enigmatica donna di Leonardo sia
in un uomo che in una prostituta
con intento satirico e critico verso l’arte puramente contemplativa; difatti, come era
stato chiarito nel trattato “L’Atto Creativo”, per Duchamp il valore estetico di
un’opera d’arte non risiedeva più nella bellezza del soggetto o nelle abilità tecniche
dell’artista, ma nell’atto creativo in sè, motivo per cui egli prediligeva il ready-made
come opera d’arte per eccellenza. American Rouge, tuttavia, cita Duchamp soltanto
per restituire la critica che egli
ha
fatto:
difatti,
si
vuol
sottolineare che in una città come
New York, in cui tutto procede
ad una velocità sovrannaturale,
l’Arte
stessa,
come
prodotto
“umano e troppo umano”, rischia
di
sacrificare
la
propria
grandezza e dunque anche la propria unicità ed originalità, nonchè il senso di
“labor”, fatica, inteso come sforzo creativo per la realizzazione di un’opera artistica
degna di tal nome, per una sempre più perigliosa semplificazione che fa vacillare la
linea di demarcazione fra democratizzazione dell’Arte e pura mediocrità.
“La ruota” di Duchamp
Uno
dei simboli chiave di American Rouge è
sicuramente rappresentato dalla ruota, il secondo
riferimento subliminale a Marcel Duchamp.
Volta a mettere in discussione l’eccessivo entusiasmo
per il ready-made nello stile di vita New Yorkese, che
tende ad invadere prepotentemente nell’Arte come
alternativa più brillante alle troppo complesse e
“faticosamente contemplative” Arti classiche, la ruota
di American Rouge gira vorticosamente avanti e
indietro all’inizio del film, senza un’esatta, definita
direzione. Nello specifico, essa rappresenta un’Arte lasciata in balia del caos che
arranca e solo causalmente assume una forma piuttosto che un’altra, sempre
adeguandosi e accontentandosi senza
tentennare su prime stesure, bozzetti o
altri “fronzoli”. L’Arte in questione,
non è che il frutto di una frettolosa
immediatezza che non permette –
poichè non è richiesto – di pensare e
approfondire le potenzialità espressive
dell’atto creativo in sè.
La contemplazione e la riflessione vengono, pertanto, quasi provocatoriamente
censurate poichè ciò che conta, secondo Duchamp, è creare, non importa se bene o
male, purchè il soggetto - forse anche non pensante, chi può dirlo? - compia l’azione.
Non stupisce, dunque, che la stessa ruota che inizialmente gira senza meta– e al cui
centro s’incastra una minuscola trottola, i cui colori blu e rosso si riferiscono per si
neddoche alle tinte del vestito della Libertà Danzante - si ritrovi infine sulla testa
della Statua della Libertà come la sola corona plausibile del “Regno della Velocità”.
“Lo Speculum Oris”
Tra gli elementi che permettono di considerare American
Rouge un cortometraggio dalla narrativa “dark” vi è
senza
dubbio
il
cosiddetto
“speculum
oris”.
Ideato da Ambroise Parè nel XVI secolo, tale strumento,
costituito da due valve di acciaio, veniva utilizzato per
vincere le contrazioni mascellari mantenendo le arcate
dentarie separate affinchè l’individuo affetto da crisi
epilettiche evitasse di mordere ed, infine, ingurgitare la
propria stessa lingua durante quelle terribili convulsioni.
Nel caso specifico dello Scrittore Epilettico (Dejan Jelaca) di American Rouge, lo
“speculum oris” compare solo alla fine
della
scarica
epilettica,
non
per
prevenire la morsicatura della lingua,
bensì per evidenziare nuovamente
l’invadenza incontrastabile di una
città a sua volta mostruosamente
epilettica, che penetra violentemente
nella mente del protagonista frastornandolo e privandolo di quella “divina mania” o
concentrazione artistica grazie cui egli riusciva a scrivere.
La MEDUSA
Uno
dei più tetri collegamenti ipertestuali di
American Rouge è sicuramente rappresentato
da una delle tre Gorgoni o divinità marine note
nella mitologia greca: la Medusa.
Creatura dalle belle sembianze ma con delle
serpi al posto dei capelli, Medusa è l’unica fra i
mostri marini a condividere la sorte dei comuni
mortali, pur conservando l’immenso potere di
pietrificare senza pietà chiunque incroci il suo
sguardo.
In parallelo, anche la Libertà Danzante (Katie Ostrowski) di American Rouge,
coi suoi ipnotici occhi da gatto e il volto ormai totalmente trasfigurato dalla pelle
squamosa di una Sirena ammaliatrice, colpisce la propria vittima (Dejan Jelaca)
provocandogli
molto
più
che
un’istantanea paralisi. Difatti, la
Sirena/Medusa/Libertà Danzante
(Katie Ostrowski) in qualità di
“Guardiana” della città” - non a
caso in greco antico “Medusa”
significa “protettrice” e appunto
“guardiana” - e “summa” di tutte
le speranze vagheggiate da coloro che arrivano nel suo regno per avere successo,
appare finalmente in tutta la sua mostruosità agli occhi dello scrittore contro cui
essa si appresta a scatenare il “grand mal”: l’ultima– e questa volta – insostenibile
scarica epilettica.
“Les Amants” di Magritte (1928)
In
un’ambientazione
psichedelica
e
surreale come quella di American Rouge
non
poteva
mancare
la
citazione
callimachea di un’opera Surrealista quale
“Les Amants” di Magritte (1928).
Si
tratta
dell’ennesimo
collegamento
ipertestuale con cui la regista altera
l’originario significato del volto velato in
Magritte – simbolo di un Amore cieco ed incondizionato che non ha bisogno di
vedere per Amare ed essere Amato –, trasfigurandolo in un velo di Maya, sinonimo
di una vera e propria illusione cosmica Schopenhaueriana. Difatti, non a caso la
parola sànscrita māyā esprime ad un tempo concetti quali produzione, magia, arte
e, in ultimo, illusione.
A questo proposito, in particolare,
American
Rouge
richiama
l’attenzione ancora una volta sulla
seduzione
illusoria
della
Libertà
Danzante e sulle terribili conseguenze
del suo inganno: l’irreversibile salto
nel vuoto del protagonista “sedotto e
abbandonato”.
AMERICAN ROUGE
… & Curiosità
Crudelia Demon (1996)
Tra
i personaggi più sadici a cui la
regista e sceneggiatrice Jasmine Manari
si è ispirata per la creazione de “La
Libertà
Ostrowski)
Danzante”
vi
sono
(Katie
sicuramente:
Crudelia De Mon (1996), Ursula
(1989) e Maleficent (2014).
In primo luogo, Crudelia De Mon è
stata un modello essenziale per lo stile
alquanto
vintage
del
film,
come
testimoniano il guanto nero ricamato e
il bocchino della sigaretta, essenziale
dettaglio di una moda signorile in voga
tra gli anni Venti e Trenta del
Novecento.
MALEFICENT
In
secondo luogo, Maleficent è stata senza
dubbio di grande ispirazione.
Difatti, la sensualità che traspira dal suo
portamento e la sadica ironia con cui
architetta i suoi piani malefici sono state due
linee guida sia per l’interpretazione attoriale
della co-protagonista Katie Ostrowski che per
l’esecuzione
canora
della
cantante
Annachiara Campo, la cui voce, sotto
esplicita richiesta della regista Jasmine
Manari, non doveva mostrare alcuna
compassione per lo scrittore, ma essere
di volta in volta più malefica, pungente,
sensuale e sadica ad ogni verso della
canzone.
Ursula
In
terzo luogo, Ursula, la strega dei
mari ne “La Sirenetta” (1989), è stata il
vero e proprio prototipo della “Libertà
Danzante” nella sua forma statuaria
d’origine.
Difatti,
l’intento
sceneggiatrice
della
Jasmine
regista
Manari
e
era
quello di alterare il senso di monumentalità ed imponenza della Statua della
Libertà filtrandolo attraverso la lente distorta di un “monstrum” che, da
Medusa/Sirena ammaliatrice (Katie
Ostrowski), torna nelle apparenti vesti
di Protettrice, sorgendo dalla spuma
marina proprio nel punto in cui lo
scrittore epilettico (Dejan Jelaca) è
precipitato e, con lui, la profondità
dell’Arte che prescinde dalla mera
casualità
e
dalla
frustrante
immediatezza, richiedendo altresì tutto
il tempo, la fatica, la pazienza e l’impegno costante quali elementi fondamentali ed
imprescindibili per una completa realizzazione artistica.
American Rouge
Le origini della Colonna Sonora
Da “New York New York” ad “American Rouge”:
questa la sfida musicale brillantemente superata
dal compositore Angelo Marrone.
La Colonna Sonora di American Rouge, difatti, è
il frutto di un’articolata tecnica ad incastro
sviluppata mediante un vero e proprio reticolato di
generi musicali, fra cui il Jazz e il Tango,
successivamente sottoposti a ben tre diversi livelli
di elaborazione (le immagini, la musica e il testo).
Fra le innumerevoli qualità del metodico lavoro compiuto dal compositore Angelo
Marrone, non si può fare a meno di menzionare l’originalità del sensazionale
coacervo
di
dissonanze
studiate,
volutamente “fastidiose” all’orecchio di
un pubblico che dall’inizio alla fine del
film deve sentirsi divorato dalla stessa
angoscia che attanaglia lo scrittore
epilettico (Dejan Jelaca). Pertanto,
perfettamente in accordo con la citata
peculiarità della composizione, s’impone
la “folle richiesta” della regista Jasmine Manari al compositore Angelo Marrone:
creare, diversamente da quanto accade nei video
musicali tradizionali, una musica in virtù delle
immagini che sia, al contempo, in armonia con
il testo della canzone, quest’ultimo da ricamarsi
sul già delicato intreccio audio-visivo.
In aggiunta, per quanto concerne la struttura
melodica di American Rouge, due canzoni, nello
specifico, sono state d’ispirazione: “New York
New York” nella versione di Liza Minnelli e “El
Tango De Roxanne” del film “Moulin Rouge!” (2001). La prima per l’organico
degli strumenti musicali, la seconda per la passionalità e la sensualità del “ballo da
bordello” a cui tutti gli immigrati sono invitati dalla Libertà Danzante (Katie
Ostrowski), che è come il cosiddetto “diamante splendente”: la “Satine” del Moulin
Rouge Americano.
Infine, un ultimo aspetto degno di nota riguarda
l’origine del testo lirico-satirico: difatti, l’autrice,
Jasmine Manari, nella stesura di American Rouge ha
intrapreso un fine percorso di demitizzazione del Sogno
Americano. In particolare, leggendo parallelamente le
due liriche (New York New York e American Rouge) e,
soffemandosi sulla sillabazione di ogni singolo verso, è
possibile notare come l’autrice abbia creato con la
propria canzone una satira del Sogno Americano
partendo proprio dalla destrutturalizzazione, parola
per parola, del testo Americano che più di tutti celebra i fuochi fatui della finta
Libertà.
American Rouge
L’orchestra live
L’ultimo
passo da gigante nella post produzione di American Rouge è stato
compiuto grazie al cuore pulsante del
progetto: l’orchestra live “American
Rouge”
nell’Auditorium
del
Conservatorio Luisa D’Annunzio di
Pescara.
Diretta
Bellante,
dal
maestro
l’orchestra
Stefano
American
Rouge - composta da cinque fiati
(clarinetto, flauto, ottavino, tromba e trombone), sette archi
(quattro violini, una viola, un violoncello e un contrabasso)
e un pianoforte- ha aggiunto spessore e profondità
all’eccellente partitura del compositore Angelo Marrone.
Nonostante i serrati ritmi della post-produzione, nel pur
esiguo tempo di studio e prove, gli strumentisti di American
Rouge hanno dimostrato notevole abilità, pragmatismo e
plasticità nell’adeguarsi alle esigenze della registrazione in
presa
diretta
–
effettuata
da
Dario
Saracino
-
dell’esecuzione di ben due brani, uno dei quali ha avuto
l’aggiunta di due sassofoni destinati ad arricchire le musiche originali dei
Contenuti Speciali del film.
ManarìFilmArts
Presents
CAST
Dejan Jelaca……………………………………………….………………...Lo scrittore Epilettico
Katie Ostrowski…………………………………………………………..…La Libertà Danzante
Ramiro Batista ………………………………………………… Primo Ballerino - Immigrato
Roberta Cifuentes……………………………...............Ballerino Androgino - Immigrato
Erika Martinez……………………………………………………….…..Ballerina – Immigrata
Felipe Beltran Carrion………………………………………....Secondo Ballerino- Immigrato
Annachiara Campo……………………………………….………………...... La cantante
Mirko Manari …………………………………..…………………………..… La Voce Narrante
Jessica Bonanni ………………………………………………………………... La Voce Francese
Crew
PRODUZIONE
Diretto da…………………………………………………………………………Jasmine Manari
Prodotto da……………………………………………………………………….Jasmine Manari
Scritto da……………………………………………………………………….…Jasmine Manari
Direttore della Fotografia…………………………………………...…….…..Jasmine Manari
Scenografia………………………………………………………………………..Jasmine Manari
Costumi…………………………………………………………………….….…..Jasmine Manari
Montaggio………………………………………………………………………...Jasmine Manari
Casting……………………………………………………………………….....…Jasmine Manari
Produttore Associato……………………………….…...Prachya Klong Amornratananond
Primo operatore…………………………………………………………………….…….Jean Kim
Secondo Operatore…………………………………………….……..Maneerat Joy Srinakarin
Terzo Operatore………………………………………………………………….…...…Juan Guix
Quarto Operatore……………………………………………………………….Jasmine Manari
Trucco e Parrucco…………………………………………………………….…Roberto Morelli
Manager di Produzione……………………………………………………..…Jasmine Manari
Assistente Manager di Produzione………………………………………...Nausheen Ishtiaq
Assistente alla Regia…………………………………………………………...…Lauren Orban
Segretario di Edizione…………………………………………………….....…Danielle Bourne
Tecnico delle luci………………………………………………………………….…Omar Greene
Caposquadra Macchinisti………………………………………………………....Adrien Boyer
Coreografo………………………………………………………………………....Ramiro Batista
Pubblicista…………………………………………………………………….….Jasmine Manari
Assistente di Produzione……………………………………………………...…..Harry Taylor
Assitente di Produzione…………………………………...….………………Fabian Verajano
Assistente di Produzione…………………………………...….……………….…..…Jin Huang
Assistente di Produzione…………………………………...….…………....…Mattia Ciurlino
POST-PRODUZIONE
Musiche Originali……………………………………………………………...Angelo Marrone
Fonico…………………………………………………………………………..….Dario Saracino
Tecnico Audio……………………………………………………………………Dario Saracino
Mixaggio audio…………………………………………………………...……..Dario Saracino
Effetti Speciali……………………………………………………………………….Piero Perilli
Colorista………………………………………………………………….…………..Serena Perla
Maestro d’orchestra…………………………………………………………....Stefano Bellante
Clarinettista…………………………………………………………………...……Mattia Aceto
Flautista………………………………………………………………...……….Matteo Esposito
Ottavinista………………………………………………………….....…Lucrezia Di Leonardo
Oboista……………………………………………………………………….…...…Marta Savini
Trombettista………………………………………………………………......Gianluca Ranalli
Trombonista……………………………………………………..……….…....…Orsolya Taliga
Primo Violinista / Violino Solo…………………………………………......Alessio Di Nisio
Secondo Violinista………………………………………………………...….Stefania Ranaldo
Terzo Violista ………………………………………………………….…...…Giulia Pieramico
Quarto Violinista………………………………………………………..…...Elena Travaglini
Violista…………………………………………………………...Francesca Andrea Sbaraglia
Violoncellista…………………………………………………………........Alessandro Lumachi
Contrabassista………………………………………………………..….…..…Gregory Coniglio
Pianista………………………………………………………………...……Matteo Piastrelloni
POST-PRODUZIONE / cONTENUTI SPECIALI
Musiche Originali…………………………………………………….…………...…Luigi Ferri
Sassofonisti……………………………………………………………….….....Mattia Feliciani
Trombettista……………………………………………………………….….Gianluca Ranalli
Primo Violinista……………………………………………………….…..…Stefania Ranaldo
Violoncellista……………………………………………………………....Alessandro Lumachi
Contrabassista…………………………………………………………………Gregory Coniglio
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