“Tutto ciò che rende possibile l’impossibile dipende unicamente dalla tua caparbietà, dalla tua forza d’animo e dal modo in cui persuadi gli altri a credere nelle tue idee”. J. M MANARìFilmArts, LLC Founder Jasmine Manari Via Fonte Cesia 5, 65015 Montesilvano (PE), ITALIA Phone:+39 (329) 80 36 484 eMail:[email protected] “La Libertà è alla portata di tutti, come la chitarra: ognuno suona quello che vuole… …e tutti suonano quello che vuole la Libertà” . Giorgio Gaber AMERICAN ROUGE SINOSSI American Rouge è la storia di uno scrittore epilettico (Dejan Jelaca) trasferitosi di recente a New York per avere successo; tuttavia, il cosiddetto “regno della Libertà e delle Opportunità”, è in realtà più epilettico di lui e, pertanto, lo trascina verso la sua disfatta. A causa degli effetti collaterali del Phenobarbital, medicinale usato per prevenire i propri attacchi epilettici, pertanto, lo scrittore ha allucinazioni e visioni alterate della Statua della Libertà, personificazione di New York, che egli vede rappresentata come una ballerina lasciva del Moulin Rouge (Katie Ostrowski) che tenta di sedurlo promettendogli Libertà e Opportunità: le massime illusioni del grande finto Sogno Americano. AMERICAN ROUGE cast AMERICAN ROUGE CAST BIOS Dejan jelaca: lo scrittore epilettico Dejan origine Jelaca è un attore di serba. Dopo aver frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica di Belgrado e l’Università della California a Los Angeles, si trasferisce a New York, città in cui lavora stabilmente presso la NBC. Viaggiando fra gli Stati Uniti e l’Europa, Dejan lavora in diverse produzioni di film, serie TV e soprattutto teatro, la sua vera “città natale”. Alcuni dei suoi recenti lavori cinematografici sono stati: “Blossoms of Faith” con la TX Productions (Stati Uniti), “The 22 Jump Street con la Sony Production (Stati Uniti) e le coproduzioni Italo-Serbe “The Forgotten”, “The Hungarian Servant”, “The Robbery of the Vault e “The Play of Dolls”. Katie ostrowski: la libertà danzante Katie Ostrowski ballerina è originaria Florida una della attualmente studentessa universitaria alla New York University. Grazie alla propria versatilità artistica, Katie ha partecipato a diverse produzioni a New York, fra cui: “Guys and Dolls” (coreografa, ballerina); “The Three Penny Opera” (coreografa); “Blood Wedding” (coreografa), “The Adventures of Seucy and Boto” (ballerina, cantante e attrice); “The Gallatin Arts Festival” (ballerina). In ultimo, Katie ha lavorato per la campagna marketing dell’ “August Strindberg Theatre Rep”, del “Kathryn Posin Dance Company” e del “New York International Theatre Festival”. AMERICAN ROUGE CAST BIOS Cantante Annachiara Campo è una cantante di ventun’anni. La sua carriera musicale e canora comincia all’età di quattordici anni con corsi di pianoforte e canto lirico. Essendo ad un tempo studentessa universitaria e cantante, Annachiara s’impegna attualmente per conseguire la propria laurea ed entrare parallelamente al Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara nella sua città natale. Fra le sue performance come soprano si ricordano brani di W.A. Mozart, E. Satie, G.F. Händel, F.P. Tosti e G.B. Pergolesi. Per quanto riguarda la musica, Annachiara collabora occasionalmente con artisti locali sia in studi di registrazione che in concerti. Possiede inoltre un canale Youtube in cui sono raccolte alcune sue mirabili performance. AMERICAN ROUGE Crew AMERICAN ROUGE Crew bios PRODUTTORE, SCENEGGIATORE, REGISTA Jasmine Manari nasce a Ortona il 24 Luglio 1993. Nel Giugno 2012 si diploma presso il Liceo Classico G. d’Annunzio di Pescara e dal Gennaio 2013 frequenta corsi di cinematografia e mass media presso la John Cabot University a Roma. Dal Novembre 2010 sino al Giugno 2012, Jasmine segue corsi di recitazione teatrale a Pescara, mentre nel luglio 2011 pubblica la sua prima opera poetica ‘Rosa d’Inverno’. In seguito, nel Marzo 2012, Jasmine vince la selezione provinciale delle Olimpiadi della Filosofia sul tema ‘I Limiti della Libertà’ e, nel Giugno 2012, subito dopo aver conseguito l’esame di maturità classica, scrive la prima sceneggiatura cinematografica per il proprio primo film intitolato ‘La Linea dell’Amore’. Da Febbraio a Maggio 2013, grazie alla collaborazione della Infanta Film Arts e della MM Productions, Jasmine dirige il suo primo cortometraggio, ‘Il Monello’, in cui rappresenta una personale reinterpretazione dell’opera teatrale di James Barrie: Peter Pan. Da Agosto a Ottobre del 2013, Jasmine ultima la sua prima produzione autonoma, ‘My Big Mouth Vagina’, cortometraggio liberamente ispirato a ‘I Monologhi della Vagina’ di Eve Ensler; nel Marzo 2014, ‘My Big Mouth Vagina’ viene selezionato dal London Lesbian Film Festival e presentato in prima mondiale a Londra-Ontario il 26 Aprile 2014. In aggiunta, lo stesso anno, il corto viene selezionato dal ‘Twelfth and Last Experimental International Film Festival’ e proiettato a Sydney (Australia) il 19 Settembre. Da Ottobre 2013 a Febbraio 2014, Jasmine scrive, dirige, produce e cura il montaggio del suo terzo cortometraggio, ‘Espiazioni’, il cui cast gode della presenta della ben nota doppiatrice e attrice teatrale Italiana Paila Pavese e dell’attore, regista e musicista Italiano Varo Venturi. Dopo essersi trasferita a Long Beach da Gennaio a Maggio del 2014, Jasmine si avvale della collaborazione di attori del programma teatrale ‘Acting for the Camera’ per doppiare in cortometraggio inglese verrà ‘Espiazioni’, noto in selezionato seguito come ‘Atonement’. dal Sydney Il suddetto Transgender International Film Festival il 29 Ottobre 2014 e proiettato il 10 Dicembre dello stesso anno a Sydney in Australia; successivamente, il 1 Aprile 2015, “Espiazioni” (Atonement) viene selezionato anche dal Los Angeles CineFest a cui accede anche grazie al sostegno mediatico del voto online del pubblico. Infine, il 12 Aprile dello stesso anno, il cortometraggio riceve un’ulteriore selezione dal Three Cities Online Film/ TV Festival & Conference di Santo Domingo. In California, Jasmine segue corsi di regia, recitazione, produzione, montaggio, danza e pianoforte e, dal febbraio 2014, lavora presso la Los Angeles Film School come Assistente del regista Italiano Simone Bartesaghi; inoltre, nel marzo dello stesso anno, Jasmine lavora come assistente di produzione per la Cineaste Film Production durante la realizzazione del music video ‘BakermatVandaag’ girato a Los Angeles. Infine, da Aprile 2014 co-dirige col Luke Schaefer l’opera ‘Between Two Friends’ promosso dalla regista Americana Sharyn Blumenthal. Allo stesso tempo, lavora come assistente di produzione sul set Shakerpointe, scritto e diretto da Darin Scott. Dopo ciò, a maggio del 2014, Jasmine lavora come assistente di produzione, coordinata da Stephen Hubbert, per l’ottavo evento annuale ‘Film and Electronic Arts Department Day”. Da Agosto 2014, Jasmine si trasferisce a New York, Manhattan, in cui lavora come Body Make Up Assistant con il noto truccatore Roberto Morelli presso Macys e frequenta corsi di produzione, recitazione e pianoforte presso la New School of NYC, mentre parallelamente si dedica anche alla realizzazione del music video ‘American Rouge’, di cui conclude la post produzione in Italia a giugno 2015. Nell’ultimo periodo, a Roma, Jasmine lavora come direttore della fotografia e operatore per il progetto R.O.S.A. (Remove Obstacles to Social Awareness) promosso dalla Marden Entertainment. American rouge Crew bios COREOGRAFO Ramiro Batista è un attore, ballerino e coreografo Argentino. Sin dalla più giovane età frequenta corsi di ginnastica artistica presso GEBA (Gimnasia y Esgrima de Bueno Saires) e consegue ben quattro anni di danza classica e un anno di Teatro presso il “Lee Strasberg Instituite”. Ramiro è attualmente iscritto al “Broadway Dance Center” di New York approfondisce diversi stili, fra cui il “la danza delle sue origini”. in cui tango, American rouge Crew bios COMPOSITORE Angelo eclettico Marrone, musicista e intraprendente, Guardiagrele 1988. Da compositore nasce l’otto a aprile sempre innamorato dalla musica, non ha mai lasciato cadere il desiderio di conoscerla e di esprimere le sue emozioni con essa. Il primo approccio è avvenuto grazie alla realtà locali, specie nella scuola di musica del borgo dove scopre la passione per il pianoforte, la composizione e l'arrangiamento, ambiti che prendono presto il sopravvento. Giunge quindi la decisione di dedicarsi allo studio del pianoforte Jazz, nel quale si impegna per 5 anni sotto la guida del maestro Marco Di Battista. Nel 2007 si iscrive presso il Conservatorio “Luisa d’Annunzio” di Pescara seguendo corso di “Contemporary Writing and Arranging” per la Popular Music laureandosi con ottimi voti. Contestualmente frequenta numerose Masterclass con alcuni dei più importanti artisti del momento come Jerry Gates, Nicola Pisani, Marco Frisina, Antonio Genovino, Dan Moretti, Gianluca Podio, Gil Godstein, Francesco Tarantelli, Andrea Pejrolo. La voglia di scoprire e sperimentare, incontrare culture e differenti tradizioni musicali lo porta a sviluppare una grande affezione per i viaggi, numerose le mete italiane, piuttosto che estere come Colonia (2005), Sydney (2008), Madrid (2011) dove collabora, organizza e gestisce il servizio musicale durante gli eventi delle Giornate Mondiali della Gioventù. Nel gennaio del 2014, a Berlino, partecipa al progetto “Roots and Ways of Cultural Diversity in Music”, esibendosi presso il Parlamento di Berlino, insieme a musicisti provenienti da diversi paesi europei eseguendo un brano composto durante il progetto in occasione della Giornata della Memoria. Nello stesso anno torna nuovamente a Berlino, con tutta la band, accompagnado la cantautrice Miriam Ricordi ed esibendosi in diversi festival e concerti. Essendo la formazione musicale un aspetto importantissimo, nel 2011 segue un corso di Instrumental recordin & Contemporary Music Production approfondendo la teoria e le tecniche di registrazione, riprese live, mix e postproduzione, presso l’Ass. “Radici Musicali”. In seguito, nel 2013, si iscrive al Corso di Composizione presso il Conservatorio di Musica “Licinio Refice” di Frosinone sotto la guida dei maestri Stefano Cucci, Enrico Marocchini e Fabio Agostini. Dopo questa esperienza decide di approfondire i proprio studi privatamente sotto la guida del M° Stefano Cucci, noto e stretto collaboratore del M°Ennio Morricone. Durante questi anni cominciano nuove esperienze lavorative nel campo pubblicitario, con la realizzazione nel 2012 di musiche per spot pubblicitari dedicati agli Aeroporti di Roma, Ciampino e Fiumicino, per interviste e attività commerciali. Fondamentale per la sua crescita umana e professionale la collaborazione con l'Associazione Musicale e Corla BN e il maestro Gianni Golini, iniziate 2013 e tutt'ora in atto, che arricchiscono il già ampio spettro di desiderio musicale, con il canto polifonico corale e l‘insegnamento. Attualmente è tastierista di Miriam Ricordi, estroversa e poliedrica artista Pescarese, con la quale il 22 novembre 2013, durante un concerto patrocinato dal Comune di Pescara, presso l'Auditorium Petruzzi, partecipa alla presentazione di "Stratega", primo singolo della giovane cantante. La stessa band il 30 aprile 2014, scelta da "Saranno Calibri" e il pubblico di Radio Delta1, è a Teramo sul palco di "Aspettando il Primo Maggio 2014", palco condiviso con grandi artisti quali: Eugenio Finardi, Modena City Ramblers, Luci della centrale elettrica e Marina Rei. Il 25 maggio del 2014 partecipa al Premio Pigro, dedicato ad Ivan Graziani. Tra gli ultimi lavori spicca la collaborazione con la regista Jasmine Manari per cui compone la colonna sonora del cortometraggio “American Rouge” già proposto a numerosi festival internazionali. AMERICAN ROUGE Ispirazioni… Il MOULIN ROUGE Numerosi dettagli della fotografia, della scenografia e dei costumi, del trucco e delle acconciature, nonchè il titolo stesso di American Rouge, sono stati realizzati ispirandosi al look del famoso cabaret di Parigi: il Moulin Rouge. Noto a tutti come “il tempio sconsacrato” del sesso e della perdizione alla fine del XIX secolo, il celebre cabaret francese simboleggia la fine e l’inizio di un’era che aveva racchiuso in sè ogni sorta di degenerazione e, al contempo, ogni speranza nel secolo successivo. Partendo da tali premesse, pertanto, American Rouge offre un parallelismo fra l’antico cabaret dell’immaginario collettivo francese e il moderno Moulin Rouge della società Americana, in particular modo, New Yorkese. Difatti, le ostentate Libertà e Opportunità del Grande Sogno Americano sono proprio come tante lascive ballerine di Tango: fascinose armi di seduzione per migliaia di visitatori, per lo più immigrati, molti dei quali hanno sacrificato tutto pur di accedere ad un mondo che è tanto più in grado di arricchirli economicamente quanto più capace d’impoverirli umanamente. Perciò, piegati sotto il giogo alienante di una stritolante catena di montaggio, gli individui più “senzienti”, ossia gli artisti, soffrono maggiormente proprio per una consapevole quanto mai dolorosa trasformazione degli esseri umani in macchine per produrre denaro che, a causa di un’eccessiva ultrasemplificazione ed immediatezza, hanno perso qualsiasi contatto con la propria originaria natura umana, vera nutrice dell’Arte, che giace ormai sommersa in profondità. “Le chat noir” Un’ulteriore citazione dell’antico cabaret francese in American Rouge è rappresentata dal “Gatto Nero”, Le Chat Noir, uno dei più movimentati night club inaugurato nel 1881 nel noto quartiere Bohemien di Montmartre a Parigi e pubblicizzato dalla famosa locandina di Théophile Alexandre Steinlen del 1896. In American Rouge, in particolare, è la “Libertà Danzante” (Katie Ostrowski) ad avere, in una delle sue mutevoli apparizioni, il volto cinereo de Le Chat Noir, con quegli stessi inquietanti occhi gialli: difatti, l’intento è di far nuovamente riferimento alla natura seducente ed ingannevole di New York, personificata dalla Statua della Libertà che ipnotizza ed illude lo “Scrittore Epilettico” (Dejan Jelaca) con i suoi sguardi languidi. “Le Moustache de Duchamp” (1919) Uno dei capolavori di Leonardo Da Vinci dissacrato da Marcel Duchamp, che le aggiunse i baffi oltre che un titolo estremamente volgare (L. H. O. O. Q. , “Elle a chaud au cul ”). l’artista francese In tal modo, trasformò l’enigmatica donna di Leonardo sia in un uomo che in una prostituta con intento satirico e critico verso l’arte puramente contemplativa; difatti, come era stato chiarito nel trattato “L’Atto Creativo”, per Duchamp il valore estetico di un’opera d’arte non risiedeva più nella bellezza del soggetto o nelle abilità tecniche dell’artista, ma nell’atto creativo in sè, motivo per cui egli prediligeva il ready-made come opera d’arte per eccellenza. American Rouge, tuttavia, cita Duchamp soltanto per restituire la critica che egli ha fatto: difatti, si vuol sottolineare che in una città come New York, in cui tutto procede ad una velocità sovrannaturale, l’Arte stessa, come prodotto “umano e troppo umano”, rischia di sacrificare la propria grandezza e dunque anche la propria unicità ed originalità, nonchè il senso di “labor”, fatica, inteso come sforzo creativo per la realizzazione di un’opera artistica degna di tal nome, per una sempre più perigliosa semplificazione che fa vacillare la linea di demarcazione fra democratizzazione dell’Arte e pura mediocrità. “La ruota” di Duchamp Uno dei simboli chiave di American Rouge è sicuramente rappresentato dalla ruota, il secondo riferimento subliminale a Marcel Duchamp. Volta a mettere in discussione l’eccessivo entusiasmo per il ready-made nello stile di vita New Yorkese, che tende ad invadere prepotentemente nell’Arte come alternativa più brillante alle troppo complesse e “faticosamente contemplative” Arti classiche, la ruota di American Rouge gira vorticosamente avanti e indietro all’inizio del film, senza un’esatta, definita direzione. Nello specifico, essa rappresenta un’Arte lasciata in balia del caos che arranca e solo causalmente assume una forma piuttosto che un’altra, sempre adeguandosi e accontentandosi senza tentennare su prime stesure, bozzetti o altri “fronzoli”. L’Arte in questione, non è che il frutto di una frettolosa immediatezza che non permette – poichè non è richiesto – di pensare e approfondire le potenzialità espressive dell’atto creativo in sè. La contemplazione e la riflessione vengono, pertanto, quasi provocatoriamente censurate poichè ciò che conta, secondo Duchamp, è creare, non importa se bene o male, purchè il soggetto - forse anche non pensante, chi può dirlo? - compia l’azione. Non stupisce, dunque, che la stessa ruota che inizialmente gira senza meta– e al cui centro s’incastra una minuscola trottola, i cui colori blu e rosso si riferiscono per si neddoche alle tinte del vestito della Libertà Danzante - si ritrovi infine sulla testa della Statua della Libertà come la sola corona plausibile del “Regno della Velocità”. “Lo Speculum Oris” Tra gli elementi che permettono di considerare American Rouge un cortometraggio dalla narrativa “dark” vi è senza dubbio il cosiddetto “speculum oris”. Ideato da Ambroise Parè nel XVI secolo, tale strumento, costituito da due valve di acciaio, veniva utilizzato per vincere le contrazioni mascellari mantenendo le arcate dentarie separate affinchè l’individuo affetto da crisi epilettiche evitasse di mordere ed, infine, ingurgitare la propria stessa lingua durante quelle terribili convulsioni. Nel caso specifico dello Scrittore Epilettico (Dejan Jelaca) di American Rouge, lo “speculum oris” compare solo alla fine della scarica epilettica, non per prevenire la morsicatura della lingua, bensì per evidenziare nuovamente l’invadenza incontrastabile di una città a sua volta mostruosamente epilettica, che penetra violentemente nella mente del protagonista frastornandolo e privandolo di quella “divina mania” o concentrazione artistica grazie cui egli riusciva a scrivere. La MEDUSA Uno dei più tetri collegamenti ipertestuali di American Rouge è sicuramente rappresentato da una delle tre Gorgoni o divinità marine note nella mitologia greca: la Medusa. Creatura dalle belle sembianze ma con delle serpi al posto dei capelli, Medusa è l’unica fra i mostri marini a condividere la sorte dei comuni mortali, pur conservando l’immenso potere di pietrificare senza pietà chiunque incroci il suo sguardo. In parallelo, anche la Libertà Danzante (Katie Ostrowski) di American Rouge, coi suoi ipnotici occhi da gatto e il volto ormai totalmente trasfigurato dalla pelle squamosa di una Sirena ammaliatrice, colpisce la propria vittima (Dejan Jelaca) provocandogli molto più che un’istantanea paralisi. Difatti, la Sirena/Medusa/Libertà Danzante (Katie Ostrowski) in qualità di “Guardiana” della città” - non a caso in greco antico “Medusa” significa “protettrice” e appunto “guardiana” - e “summa” di tutte le speranze vagheggiate da coloro che arrivano nel suo regno per avere successo, appare finalmente in tutta la sua mostruosità agli occhi dello scrittore contro cui essa si appresta a scatenare il “grand mal”: l’ultima– e questa volta – insostenibile scarica epilettica. “Les Amants” di Magritte (1928) In un’ambientazione psichedelica e surreale come quella di American Rouge non poteva mancare la citazione callimachea di un’opera Surrealista quale “Les Amants” di Magritte (1928). Si tratta dell’ennesimo collegamento ipertestuale con cui la regista altera l’originario significato del volto velato in Magritte – simbolo di un Amore cieco ed incondizionato che non ha bisogno di vedere per Amare ed essere Amato –, trasfigurandolo in un velo di Maya, sinonimo di una vera e propria illusione cosmica Schopenhaueriana. Difatti, non a caso la parola sànscrita māyā esprime ad un tempo concetti quali produzione, magia, arte e, in ultimo, illusione. A questo proposito, in particolare, American Rouge richiama l’attenzione ancora una volta sulla seduzione illusoria della Libertà Danzante e sulle terribili conseguenze del suo inganno: l’irreversibile salto nel vuoto del protagonista “sedotto e abbandonato”. AMERICAN ROUGE … & Curiosità Crudelia Demon (1996) Tra i personaggi più sadici a cui la regista e sceneggiatrice Jasmine Manari si è ispirata per la creazione de “La Libertà Ostrowski) Danzante” vi sono (Katie sicuramente: Crudelia De Mon (1996), Ursula (1989) e Maleficent (2014). In primo luogo, Crudelia De Mon è stata un modello essenziale per lo stile alquanto vintage del film, come testimoniano il guanto nero ricamato e il bocchino della sigaretta, essenziale dettaglio di una moda signorile in voga tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. MALEFICENT In secondo luogo, Maleficent è stata senza dubbio di grande ispirazione. Difatti, la sensualità che traspira dal suo portamento e la sadica ironia con cui architetta i suoi piani malefici sono state due linee guida sia per l’interpretazione attoriale della co-protagonista Katie Ostrowski che per l’esecuzione canora della cantante Annachiara Campo, la cui voce, sotto esplicita richiesta della regista Jasmine Manari, non doveva mostrare alcuna compassione per lo scrittore, ma essere di volta in volta più malefica, pungente, sensuale e sadica ad ogni verso della canzone. Ursula In terzo luogo, Ursula, la strega dei mari ne “La Sirenetta” (1989), è stata il vero e proprio prototipo della “Libertà Danzante” nella sua forma statuaria d’origine. Difatti, l’intento sceneggiatrice della Jasmine regista Manari e era quello di alterare il senso di monumentalità ed imponenza della Statua della Libertà filtrandolo attraverso la lente distorta di un “monstrum” che, da Medusa/Sirena ammaliatrice (Katie Ostrowski), torna nelle apparenti vesti di Protettrice, sorgendo dalla spuma marina proprio nel punto in cui lo scrittore epilettico (Dejan Jelaca) è precipitato e, con lui, la profondità dell’Arte che prescinde dalla mera casualità e dalla frustrante immediatezza, richiedendo altresì tutto il tempo, la fatica, la pazienza e l’impegno costante quali elementi fondamentali ed imprescindibili per una completa realizzazione artistica. American Rouge Le origini della Colonna Sonora Da “New York New York” ad “American Rouge”: questa la sfida musicale brillantemente superata dal compositore Angelo Marrone. La Colonna Sonora di American Rouge, difatti, è il frutto di un’articolata tecnica ad incastro sviluppata mediante un vero e proprio reticolato di generi musicali, fra cui il Jazz e il Tango, successivamente sottoposti a ben tre diversi livelli di elaborazione (le immagini, la musica e il testo). Fra le innumerevoli qualità del metodico lavoro compiuto dal compositore Angelo Marrone, non si può fare a meno di menzionare l’originalità del sensazionale coacervo di dissonanze studiate, volutamente “fastidiose” all’orecchio di un pubblico che dall’inizio alla fine del film deve sentirsi divorato dalla stessa angoscia che attanaglia lo scrittore epilettico (Dejan Jelaca). Pertanto, perfettamente in accordo con la citata peculiarità della composizione, s’impone la “folle richiesta” della regista Jasmine Manari al compositore Angelo Marrone: creare, diversamente da quanto accade nei video musicali tradizionali, una musica in virtù delle immagini che sia, al contempo, in armonia con il testo della canzone, quest’ultimo da ricamarsi sul già delicato intreccio audio-visivo. In aggiunta, per quanto concerne la struttura melodica di American Rouge, due canzoni, nello specifico, sono state d’ispirazione: “New York New York” nella versione di Liza Minnelli e “El Tango De Roxanne” del film “Moulin Rouge!” (2001). La prima per l’organico degli strumenti musicali, la seconda per la passionalità e la sensualità del “ballo da bordello” a cui tutti gli immigrati sono invitati dalla Libertà Danzante (Katie Ostrowski), che è come il cosiddetto “diamante splendente”: la “Satine” del Moulin Rouge Americano. Infine, un ultimo aspetto degno di nota riguarda l’origine del testo lirico-satirico: difatti, l’autrice, Jasmine Manari, nella stesura di American Rouge ha intrapreso un fine percorso di demitizzazione del Sogno Americano. In particolare, leggendo parallelamente le due liriche (New York New York e American Rouge) e, soffemandosi sulla sillabazione di ogni singolo verso, è possibile notare come l’autrice abbia creato con la propria canzone una satira del Sogno Americano partendo proprio dalla destrutturalizzazione, parola per parola, del testo Americano che più di tutti celebra i fuochi fatui della finta Libertà. American Rouge L’orchestra live L’ultimo passo da gigante nella post produzione di American Rouge è stato compiuto grazie al cuore pulsante del progetto: l’orchestra live “American Rouge” nell’Auditorium del Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara. Diretta Bellante, dal maestro l’orchestra Stefano American Rouge - composta da cinque fiati (clarinetto, flauto, ottavino, tromba e trombone), sette archi (quattro violini, una viola, un violoncello e un contrabasso) e un pianoforte- ha aggiunto spessore e profondità all’eccellente partitura del compositore Angelo Marrone. Nonostante i serrati ritmi della post-produzione, nel pur esiguo tempo di studio e prove, gli strumentisti di American Rouge hanno dimostrato notevole abilità, pragmatismo e plasticità nell’adeguarsi alle esigenze della registrazione in presa diretta – effettuata da Dario Saracino - dell’esecuzione di ben due brani, uno dei quali ha avuto l’aggiunta di due sassofoni destinati ad arricchire le musiche originali dei Contenuti Speciali del film. ManarìFilmArts Presents CAST Dejan Jelaca……………………………………………….………………...Lo scrittore Epilettico Katie Ostrowski…………………………………………………………..…La Libertà Danzante Ramiro Batista ………………………………………………… Primo Ballerino - Immigrato Roberta Cifuentes……………………………...............Ballerino Androgino - Immigrato Erika Martinez……………………………………………………….…..Ballerina – Immigrata Felipe Beltran Carrion………………………………………....Secondo Ballerino- Immigrato Annachiara Campo……………………………………….………………...... La cantante Mirko Manari …………………………………..…………………………..… La Voce Narrante Jessica Bonanni ………………………………………………………………... La Voce Francese Crew PRODUZIONE Diretto da…………………………………………………………………………Jasmine Manari Prodotto da……………………………………………………………………….Jasmine Manari Scritto da……………………………………………………………………….…Jasmine Manari Direttore della Fotografia…………………………………………...…….…..Jasmine Manari Scenografia………………………………………………………………………..Jasmine Manari Costumi…………………………………………………………………….….…..Jasmine Manari Montaggio………………………………………………………………………...Jasmine Manari Casting……………………………………………………………………….....…Jasmine Manari Produttore Associato……………………………….…...Prachya Klong Amornratananond Primo operatore…………………………………………………………………….…….Jean Kim Secondo Operatore…………………………………………….……..Maneerat Joy Srinakarin Terzo Operatore………………………………………………………………….…...…Juan Guix Quarto Operatore……………………………………………………………….Jasmine Manari Trucco e Parrucco…………………………………………………………….…Roberto Morelli Manager di Produzione……………………………………………………..…Jasmine Manari Assistente Manager di Produzione………………………………………...Nausheen Ishtiaq Assistente alla Regia…………………………………………………………...…Lauren Orban Segretario di Edizione…………………………………………………….....…Danielle Bourne Tecnico delle luci………………………………………………………………….…Omar Greene Caposquadra Macchinisti………………………………………………………....Adrien Boyer Coreografo………………………………………………………………………....Ramiro Batista Pubblicista…………………………………………………………………….….Jasmine Manari Assistente di Produzione……………………………………………………...…..Harry Taylor Assitente di Produzione…………………………………...….………………Fabian Verajano Assistente di Produzione…………………………………...….……………….…..…Jin Huang Assistente di Produzione…………………………………...….…………....…Mattia Ciurlino POST-PRODUZIONE Musiche Originali……………………………………………………………...Angelo Marrone Fonico…………………………………………………………………………..….Dario Saracino Tecnico Audio……………………………………………………………………Dario Saracino Mixaggio audio…………………………………………………………...……..Dario Saracino Effetti Speciali……………………………………………………………………….Piero Perilli Colorista………………………………………………………………….…………..Serena Perla Maestro d’orchestra…………………………………………………………....Stefano Bellante Clarinettista…………………………………………………………………...……Mattia Aceto Flautista………………………………………………………………...……….Matteo Esposito Ottavinista………………………………………………………….....…Lucrezia Di Leonardo Oboista……………………………………………………………………….…...…Marta Savini Trombettista………………………………………………………………......Gianluca Ranalli Trombonista……………………………………………………..……….…....…Orsolya Taliga Primo Violinista / Violino Solo…………………………………………......Alessio Di Nisio Secondo Violinista………………………………………………………...….Stefania Ranaldo Terzo Violista ………………………………………………………….…...…Giulia Pieramico Quarto Violinista………………………………………………………..…...Elena Travaglini Violista…………………………………………………………...Francesca Andrea Sbaraglia Violoncellista…………………………………………………………........Alessandro Lumachi Contrabassista………………………………………………………..….…..…Gregory Coniglio Pianista………………………………………………………………...……Matteo Piastrelloni POST-PRODUZIONE / cONTENUTI SPECIALI Musiche Originali…………………………………………………….…………...…Luigi Ferri Sassofonisti……………………………………………………………….….....Mattia Feliciani Trombettista……………………………………………………………….….Gianluca Ranalli Primo Violinista……………………………………………………….…..…Stefania Ranaldo Violoncellista……………………………………………………………....Alessandro Lumachi Contrabassista…………………………………………………………………Gregory Coniglio ©2015 ManarìFilmArts Tutti i diritti riservati