5 marzo il ciclone anton devasta la toscana, la versilia tra le localita

n. 411 Anno 2015
5 MARZO
IL CICLONE ANTON
DEVASTA LA TOSCANA,
LA VERSILIA TRA LE
LOCALITA’ PIU’ COLPITE
Nessuno dimenticherà mai più la voce del vento che alle
prime ore di giovedì ha iniziato a farsi sentire con il
rumore sordo di quando si schiantava
Ancora di più nessuno dimenticherà la vista
della propria strada alle prime luci del giorno,
una volta placato il vento.
Un paesaggio desolante dove nel silenzio
montava lo sconforto e la tristezza.
Le chiome a terra e le macerie ovunque:
lamiere, tegole, insegne, vetri, pali della luce,
segnaletica stradale, fili elettrici e telefonici.
Visi spaesati che ne incrociavano altri con
mezze frasi: “Come va?”
“Avete sentito il vento stanotte?”
“Non era mai venuto così forte dalle
montagne”.
“Non era mai successo prima”, con la
sensazione poco piacevole che questo sia
solo l’inizio.
Il Ciclone si è formato perché una corrente
artica fredda si è incontrata con quella calda
dell’anticiclone delle Azzorre.
Anche i meteorologi sono concordi nel dire
che è la prima volta che avviene.
Il preoccupante è che quest’anno lo abbiamo
già sentito dire altre volte, come per il tornado
che ha devastato Vinci ed Empoli.
CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE Per la Crescita della Partecipazione e della Sostenibilità
Il 5 marzo il vento è sceso giù dalle montagne
alla velocità di oltre 123 km/ora (209 km/ora a
Gigliana, in Lunigiana). Non ha divelto solo
pini, ma anche olivi, tetti, pali di cemento del
telefono e dell’elettricità.
Tutt’ora in Versilia ci sono 3.500 persone
senza luce elettrica.
Forte dei Marmi
E’ indispensabile voltare pagina ed attivarsi
perché la riduzione delle emissioni di CO2
(Anidride Carbonica) diventi prioritaria sia a
livello locale che globale, sia a livello
personale che pubblico, per evitare di
ritrovarci in strada a contemplare i danni.
Forte dei Marmi
I Cambiamenti Climatici, come era stato più
volte annunciato, ormai sono in atto. Il
preoccupante è che non sono ancora in atto
le azioni per contrastarli, restando in balia
delle emergenze.
Purtroppo c’è già in giro chi dice che bisogna
“pensare alla gente invece che agli alberi” e
che “per la sicurezza” bisogna tagliare quelli
rimasti. Come ha detto Lombardi, Sindaco di
Pietrasanta, è “pensando agli alberi che si
pensa alla gente” anche perché l’unico modo
per proteggerci dal vento, è piantare alberi.
Si ricorda che i frangivento sono fatti di alberi,
da piantarne a ritmi industriale per creare la
massa di chiome necessaria ad alzare il
vento e proteggere le case, privilegiando le
specie autoctone.
Winston Churchill diceva:
“L'epoca della procrastinazione, delle mezze
misure, del mitigare, degli espedienti inutili,
del differire sta giungendo alla fine. Ora
stiamo entrando nell'epoca dove ogni azione
causa conseguenze.”
La Versiliana
Camaiore
Calenzano
CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE Per la Crescita della Partecipazione e della Sostenibilità