Appunti di Geometria - 1 Samuele Mongodi - [email protected] 1 Spazi vettoriali Richiami Uno spazio vettoriale sul campo K è un insieme V , su cui abbiamo definito una somma +:V ×V →V tale che 1. v + w = w + v per ogni due elementi v, w ∈ V (commutatività) 2. v + (w + u) = (v + w) + u per ogni tre elementi u, v, w ∈ V (associatività) 3. esiste un elemento 0 ∈ V tale che 0 + v = v(elemento neutro) 4. fissato v ∈ V , esiste un elemento −v ∈ V tale che v + (−v) = 0 (inverso) e su cui ho definito un prodotto per scalari ·:K×V →V tale che 1. λ · (µ · v) = (λµ) · v per ogni v ∈ V e per ogni λ, µ ∈ K (associatività) 2. 0 · v = 0 3. 1 · v = v 4. λ · (v + w) = λ · v + µ · w (distributività) Esempio L’insieme Rn di n−uple di numeri reali è un R−spazio vettoriale, definendo (a1 , . . . , an ) + (b1 , . . . , bn ) = (a1 + b1 , . . . , an + bn ) e k · (a1 , . . . , an ) = (ka1 , . . . , kan ) Esempio L’insieme R[x] dei polinomi a coefficienti reali nella variabile x è uno spazio vettoriale su R, infatti posso definire la somma di due polinomi e la moltiplicazione di un polinomio per un numero reale. Esercizio 1 Verificare che l’insieme Rd [x] = {polinomi a coefficienti reali di grado al più d} 1 è uno spazio vettoriale su R. Esercizio 2 Verificare che l’insieme R[x, y] dei polinomi a coefficienti reali in DUE variabili è uno spazio vettoriale su R. Esercizio 3 Verificare che l’insieme C 0 (R) = {f : R → R | f è continua} delle funzioni continue da R in R è uno spazio vettoriale su R. Esercizio 4 Verificare che l’insieme RN = {(a0 , a1 , a2 , . . . , an , . . .) | ai ∈ R ∀ i ∈ N} delle successioni (anche infinite) di numeri reali è uno spazio vettoriale su R. 2 Basi Richiami Un insieme di vettori v1 , . . . , vm in uno spazio vettoriale V sul campo K si dice libero (o i vettori si dicono linearmente indipendenti ) se l’equazione vettoriale λ1 v1 + . . . + λm vm = 0 ha come unica soluzione in K λ1 = . . . = λn = 0. Un insieme di vettori v1 , . . . , vm si dice insieme di generatori se Span(v1 , . . . , vm ) = V ovvero se l’insieme delle combinazioni lineari finite {µ1 v1 + . . . + µn vn | µi ∈ K i = 1, . . . , m} è tutto l’insieme V . Un insieme di vettori v1 , . . . , vm si dice base di V se è un insieme di generatori composto da vettori linearmente indipendenti. La dimensione di uno spazio vettoriale V è il numero di vettori che compongono una base. Esempio L’insieme {(1, 0), (0, 1)} è una base di R2 ; infatti λ1 (1, 0) + λ2 (0, 1) = (0, 0) ha come unica soluzione λ1 = λ2 = 0 (e quindi i vettori sono indipendenti) ed inoltre, ogni vettore (a, b) si scrive come a(1, 0) + b(0, 1). Esempio L’insieme {(1, 1), (1, −2)} = {f1 , f2 } è un sistema libero in R2 in quanto λ1 f1 + λ2 f2 = 0 2 è equivalente a λ1 + λ2 λ1 − 2λ2 = 0 = 0 che ha come unica soluzione λ1 = λ2 = 0. Inoltre, visto che è composto da 2 vettori e sappiamo già che R2 ha dimensione 2. Esempio L’insieme {1, x, x2 , . . . , xn } è un sistema libero in R[x], per ogni n; infatti, per il principio di identità dei polinomi, se a0 · 1 + a1 · x + . . . + an · xn = 0 allora a0 = . . . = an = 0 Del resto, non è mai una base (infatti il polinomio xn+1 non si scrive come somma di multipli reali di potenze più piccole); quindi diciamo che R[x] ha dimensione infinita. Osservazioni Se uno spazio vettoriale V ha una base formata da n elementi, allora tutte le basi sono formate da n elementi. Inoltre un sistema libero di n vettori (ovvero un insieme di n vettori linearmente indipendenti) è automaticamente una base. Inoltre, avendo fissato una base {e1 , . . . , en } di V , ogni altro insieme di n vettori {f1 , . . . , fn } è una base se e solo se la matrice delle loro coordinate rispetto a {e1 , . . . , en } ha determinante non nullo; in pratica, se f1 f2 .. . fn = = = = a11 e1 + . . . + a1n en a21 e1 + . . . + a2n en .. . an1 e1 + . . . + ann en allora dobbiamo verificare che a11 .. det . an1 ... .. . ... a1n .. = . 6 0 ann Esempio Consideriamo R3 con la base standard; i vettori f1 = e 1 + e 2 f2 = e 2 + e 3 f3 = e3 + e1 sono una base, infatti sono 3 e la matrice 1 1 0 0 1 1 1 0 1 ha determinante 2. Esempio Del resto, in R4 con la base standard, i vettori f1 = e 1 + e 2 f2 = e2 + e3 f3 = e 3 + e 4 3 f4 = e 4 + e 1 non sono una base, infatti 1 0 det 0 1 1 1 0 0 0 1 1 0 0 0 =0 1 1 Più esplicitamente, si può verificare che f4 = f1 − f2 + f3 e dunque Span{f1 , f2 , f3 , f4 } = Span{f1 , f2 , f3 } Esercizio 5 Verificare che l’insieme {1, x, . . . , xd } è una base per Rd [x]. Esercizio 6 Verificare che i vettori f1 = e 1 − e 2 f2 = e1 + e3 f3 = e2 + e3 sono linearmente dipendenti. Esercizio 7 Scrivere un insieme di n vettori indipendenti in R[x, y] per ogni n; scrivere una base per quello spazio. Esercizio 8 Dire se v1 = 5e1 + 3e2 + e3 v2 = 4e1 + 2e2 v3 = 3e1 + e2 − e3 è una base di R3 . Esercizio 9 Dire se v1 = e 1 v2 = e 1 + e 2 + e 3 v3 = e2 − e3 v4 = e 4 + e 5 v5 = e 4 − e 5 è una base di R5 . Esercizio 10 Dimostrare che l’insieme infinito e1 = (1, 0, 0, . . .) e2 = (0, 1, 0, . . .) ... en = tutti zeri e un uno in posizione n-esima ... è un insieme di vettori linearmente indipendenti in RN , ma non è una base. 4 3 Cambi di base Richiami Fissare una base {v1 , . . . , vk } di uno spazio vettoriale V sul campo K equivale a scegliere un isomorfismo tra V e Kk , che associa ad ogni vettore le sue coordinate nella base scelta. Scegliendo due diverse basi V = {v1 , . . . , vn } e W = {w1 , . . . , wn }, abbiamo due diversi isomorfismi di V con Kn ; è naturale chiedersi come fare a trasformare le coordinate di un vettore rispetto alla prima base nelle coordinate rispetto alla seconda e vicevera. Tale trasformazione sarà una applcazione lineare e quindi sarà espressa come una matrice A : Kn → Kn Ora, supponiamo di sapere che w1 = a11 v1 + . . . + a1n vn w2 = a21 v1 + . . . + a2n vn ... wn = an1 v1 + . . . + ann vn ovvero che, nella base V, i vettori della base W si scrivono come an1 a21 a11 an2 a22 a12 · · · .. . ... . .. a1n ann a2n Allora la matrice che porta le coordinate rispetto a W nelle coordinate rispetto a V è quella che ha come colonne le coordinate dei vettori della base W rispetto alla base V, ovvero è a11 a12 · · · a1n a21 a22 · · · a2n A= . .. .. .. .. . . . an1 an2 ··· ann Mentre la matrice che porta le coordinate rispetto a V nelle coordinate rispetto a W è A−1 , che ha come colonne le coordinate dei vettori di V rispetto a W. Esempio Consideriamo lo spazio vettoriale R4 con la base canonica e1 = (1, 0, 0, 0) e2 = (0, 1, 0, 0) e3 = (0, 0, 1, 0) e4 = (0, 0, 0, 1) e siano f1 = e1 + e2 + e3 f2 = e2 + e3 + e4 f3 = e1 + e3 + e4 f4 = e1 + e2 + e4 Tale insieme è una base, in quanto è fatto di 4 vettori (e sappiamo che R4 ha basi di 4 elementi) che sono linearmente indipendenti, infatti, esprimendo le coordinate di f1 , f2 , f3 , f4 nella base canonica {e1 , e2 , e3 , e4 }, si trova 1 0 1 1 1 1 0 1 f1 = 1 f2 = 1 f3 = 1 f4 = 0 0 1 1 1 5 e la matrice 1 1 A= 1 0 0 1 1 1 1 0 1 1 1 1 0 1 ha determinante 3. Inoltre, A è la matrice che trasforma le coordinate di un vettore rispetto alla base F = {f1 , f2 , f3 , f4 } nelle coordinate rispetto alla base E = {e1 , e2 , e3 , e4 }; ovvero, il vettore v = f1 + f2 + f3 + f4 (che ha coordinate (1, 1, 1, 1) nella base F) ha coordinate 3 1 1 0 1 1 1 1 1 1 0 1 1 3 A· 1 = 1 1 1 0 · 1 = 3 3 1 0 1 1 1 1 ovvero f1 + f2 + f3 + f4 = 3e1 + 3e2 + 3e3 + 3e4 . Inoltre, l’inversa di A è 1/3 −2/3 1/3 1/3 1/3 −2/3 −1 A = 1/3 1/3 1/3 −2/3 1/3 1/3 1/3 1/3 −2/3 1/3 e, come ovvio, le colonne sono le coordinate dei vettori di E nella base F, ovvero considerando la prima colonna, come esempio, si ha e1 = 1 1 1 2 f1 + f2 + f3 − f4 3 3 3 3 e, sostituendo ai vettori fi le loro espressioni in funzione dei vettori ei si può verificare che tale uguaglianza è vera. Esempio Consideriamo lo spazio vettoriale R3 munito della base canonica {e1 , e2 , e3 }; i vettori −1 1 1 u = 1 v = −1 w = −1 1 −1 1 sono una base, in quanto 1 B= 1 1 1 −1 −1 −1 −1 1 ha determinante −4. Consideriamo l’applicazione lineare L : R3 → R3 tale che L(u) = v L(v) = w L(w) = u Tale applicazione esiste ed è unica, in quanto abbiamo assegnato i suoi valori su una base. Ora, la matrice associata ad L tra la base {u, v, w} e se stessa è 0 0 1 A1 = 1 0 0 0 1 0 6 Ovvero, se abbiamo il vettore λ1 u + λ2 vλ3 w, la sua immagine tramite L è µ1 u + µ2 v + µ3 w, dove i numeri µ1 , µ2 , µ3 sono dati da λ1 µ1 A1 λ2 = µ2 λ3 µ3 Invece, la matrice associata a L dalla base {e1 , e2 , e3 } in sè è A2 = BA1 B −1 infatti, B −1 prende le coordinate di un vettore nella base canonica e le trasforma nelle coordinate dello stesso vettore nella base {u, v, w}, A1 porta le coordinate di un vettore nella base {u, v, w} nelle coordinate della sua immagine tramite L nella base {u, v, w}, infine B riporta le coordinate dalla base {u, v, w} in quella canonica. Esplicitamente, 1/2 0 1/2 B −1 = 1/2 −1/2 0 0 −1/2 1/2 1 1 −1 0 0 1 1/2 0 1/2 A2 = 1 −1 −1 1 0 0 1/2 −1/2 0 = 1 −1 1 0 1 0 0 −1/2 1/2 1 −1 1 1/2 0 1/2 0 0 1 = −1 −1 1 1/2 −1/2 0 = −1 0 0 −1 1 1 0 −1/2 1/2 0 −1 0 Esercizio 11 Calcolare la matrice di cambio di base dalla base {e1 , e2 , e3 } alla base {f1 , f2 , f3 } data nell’esercizio 6. Esercizio 12 Calcolare la matrice di cambio di base dalla base canonica {e1 , e2 , e3 , e4 , e5 } alla base {v1 , v2 , v3 , v4 , v5 } data nell’esercizio 9. Esercizio 13 Sia L : R3 → R3 l’applicazione lineare tale che L(f1 ) = f2 + f3 L(f2 ) = f1 + f3 L(f3 ) = f1 + f2 dove f1 , f2 , f3 sono dati dall’esercizio 6. Determinare la matrice associata a L dalla base {f1 , f2 , f3 } in sè e la matrice associata a L dalla base {e1 , e2 , e3 } in sè. Esercizio 14 Sia R : R3 → R3 la riflessione nel piano V = Span{v1 , v2 } con v1 = (1, 0, 2) e v2 = (0, 1, 5). Determinare un vettore w ortogonale a V e dimostrare che R(v1 ) = v1 R(v2 ) = v2 R(w) = −w Scrivere quindi la matrice di R nella base {v1 , v2 , w} (in partenza e in arrivo) e ottenere poi la matrice di R rispetto alla base standard di R3 . Esercizio 15 Sia R3 [x, y] l’insieme dei polinomi omogenei di grado 3 (ovvero formati solo da monomi di grado totale 3) in due variabili a coefficienti reali. Verificare che l’insieme {x3 − xy 2 , x3 + xy 2 , y 3 + yx2 , y 3 − yx2 } 7 è una base. Sia poi T (p(x, y)) = x ∂p(x, y) ∂p(x, y) +y ∂x ∂y Verificare che T è un operatore lineare e scriverne la matrice associata rispetto alla base prima definita in partenza e in arrivo. Esercizio 16 Consideriamo lo spazio vettoriale R[x], con la base (infinita) {1, x, x2 , . . .}; dire se la applicazione T definita da T (p(x)) = p(x2 + 1) è lineare e, nel caso, calcolare le coordinate di T (xn ) per ogni n rispetto alla base sopra fornita. Esercizio 17 Consideriamo lo spazio vettoriale R[x, y] e l’insieme {1, x, y, x2 , y 2 , xy, x3 , y 3 , xy 2 , x2 y, . . .} Si dimostri che questo è una base e si trovi la matrice associata a T in tale base, dove T (p(x, y)) = p(y, x), ovvero T applicata ad un polinomio scambia tra loro x e y. 8