COLORI COLORE: - Fisica del colore - Cromofori - Pigmenti e Coloranti - Organici ed Inorganici PASTE COLORANTI: + Composizione + Fabbricazione + Test in laboratorio COLORE Il colore è la percezione visiva generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina inviano al cervello quando assorbono le radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d’onda e intensità nel cosiddetto spettro visibile o luce Fisica del COLORE e LUCE Una qualunque sostanza ci appare colorata solo in presenza di luce perché è formata da molecole in grado di assorbire selettivamente la luce incidente a ben determinate fasce di lunghezze d’onda, riflettendo il resto. Nel caso del bianco, che non è una luce monocromatica, ma un insieme di radiazioni monocromatiche, tutte le lunghezze d'onda vengono riflesse, mentre nel nero tutte le lunghezze d'onda vengono assorbite. Facciamo un esempio…. Un esempio semplice per spiegare il concetto può essere quello del Verde della Clorofilla: - La luce bianca del sole irradia la foglia - La clorofilla assorbe parte delle lunghezze d’onda della luce (quelle del verde) e riflette le altre - L’occhio percepisce l’effetto dell’interazione tra luce e materia. Un fotone colpisce una molecola di pigmento (la clorofilla in questo caso) Un elettrone eccitato passa da uno stato fondamentale ad uno stato eccitato Solo i fotoni di una ben determinata energia sono in grado di farlo e sono quelli corrispondenti alle lunghezze d'onda assorbite. La luce riflessa sarà priva di queste lunghezze d'onda e ci apparirà colorata. L'energia assorbita dall'elettrone viene normalmente restituita a lunghezze d'onda che cadono all'esterno della fascia visibile (ad esempio nell’infrarosso) e quindi non sarà percepibile dal nostro occhio. Sostanze CROMOFORE Cromoforo: si definisce un gruppo di atomi capaci di conferire colorazione ad una sostanza, a seguito di una transizione elettronica. Auxocromo è un gruppo funzionale che introdotto in un cromoforo, ne sviluppa e/o ne rinforza il colore e trasforma la sostanza colorante. -In genere, tutti i gruppi insaturi possono definirsi cromofori, C≡C, C=C, C=N, C=O, C=S, N=N, N=O, sistemi polienici, anelli aromatici ecc. - Sono cromofori anche gli elementi dei blocchi d ed f - Sono escluse le transizioni σ → σ*. Esempi famosi: FTALOCIANINA DICHETO PIRROLO PIRROLO Bi3+ BISMUTO VANADATO Le sostanze cromofore più utilizzate sono pigmenti e coloranti. I pigmenti sono costituiti da granelli di materiali insolubili nella fase disperdente, con la quale formano un impasto più o meno fluido e impartiscono al mezzo il loro colore e opacità. Anche i coloranti allo stato puro si presentano sotto forma di polveri, però sono solubili nella fase disperdente. • ORGANICI ED INORGANICI Classificazione tecnica 1. coloranti acidi 2. coloranti basici 3. coloranti diretti 4. coloranti sostantivi 5. coloranti a mordente 6. coloranti premetallizzati 7. coloranti reattivi 8. coloranti allo zolfo 9. coloranti al tino Classificazione chimica 1. azo coloranti 2. nitroso coloranti 3. nitro coloranti 4. coloranti del difenilmetano 5. coloranti del trifenilmetano 6. coloranti indigoidi 7. coloranti antrachinonici 8. coloranti dello stilbene 9. coloranti azinici 10. coloranti ossazinici 11. coloranti tiazinici 12. coloranti della mono- e triclorotriazina INORGANICI • I primi noti sin da antichità • Più opachi e più stabili e bassa tossicità. • Difetto è che mancano di brillantezza • Esempi: Ossidi di ferro giallo, rosso, nero e marrone. Importante è il biossido di Titanio. Inoltre i complessi del cobalto e del Rame ORGANICI • Dopo metà 800 vengono sviluppati gli organici e dei nuovi inorganici. • Gli organici più vivaci, ma meno stabili. (stabilità non valutata ad es da Van Gogh nei Girasoli) • Malveina primo pigmento organico prodotto (Perkin 1856) MALVEINA • Colori più puri e brillanti e una forza colorante superiore. • Molte sfumature che coprono l’intero spettro del visibile. • Facilità nel variare la natura chimica. • Di contro minor potere coprente, resistenza alla migrazione, al calore e alla luce APPLICAZIONI: • vernici • materie plastiche e gomma • inchiostri • carta • tessuti • Cuoio • Cosmetica COLOR INDEX Per identificare inequivocabilmente un dato pigmento si utilizzano due classificazioni: - La prima si basa sul Nome Generico che tocca il suo utilizzo, la sua tonalità e un numero Es: PR 122, PV 23, PY 74 - La seconda si basa invece sul Constitution Number che è collegato alla struttura chimica. Es: CI 73000, CI 15510 PASTE COLORANTI «Normalmente un formulatore colorista impiega 4 anni per fare una pittura. Cambiando un prodotto bisogna poi ricontrollare tutti i parametri» COMPOSIZIONE: • LEGANTE (resine, polimeri) • SOLVENTE (organico, acqua) • ADDITIVI (antischiuma, disaerante, bagnanti, disperdenti...) • PIGMENTI (organici ed inorganici) • CARICHE (talco, mica, carbonato di calcio) NOMENCLATURA Di seguito si riportano i termini più ricorrenti nel settore vernici/pitture in italiano, con l'eventuale corrispettivo in inglese, con una succinta spiegazione. • Additivo (additive): composto che viene aggiunto in piccole quantità nella formulazione di un prodotto verniciante per ottenere specifiche caratteristiche. • APEO: Alchil Fenil Etossilati. Si sottolinea se le paste sono Apeo free, sostanze che possono causare problemi a livello ormonale negli esseri viventi. • Carica (filler): composto solido, generalmente inorganico, poco coprente, che può essere finemente disperso nel veicolo. • Componenti volatili (volatile constituents): composti facenti parte di un prodotto verniciante che, a causa della loro sufficientemente alta tensione, nel tempo abbandonano per evaporazione un film di prodotto verniciante. • Diluente (diluent): composto di basso peso molecolare, bassa viscosità e relativamente alta tensione di vapore, che fa parte dei componenti volatili, solo parzialmente miscelabile con il legante. • Lacca (laquer): prodotto verniciante trasparente, la cui trasformazione da liquido a solido avviene per evaporazione dei componenti volatili. • Legante (binder): componente non volatile di un prodotto verniciante costituito da oli, o da resine o da polimeri a cui, se necessario, possono essere aggiunti dei plastificanti. • Pigmento (pigment): composto solido organico o inorganico di colore definito, opaco e coprente, che può essere finemente disperso nel veicolo. • Pittura (paint): prodotto verniciante opaco e colorato, contenente cioè pigmenti ed eventualmente cariche finemente dispersi nel veicolo, la cui trasformazione da liquido a solido avviene per evaporazione dei componenti volatili o per ossidazione o per polimerizzazione del legante o per la combinazione del primo fattore con uno degli altri due. • Plastificante (plasticizer): composto chimico che viene aggiunto in quantità significative ad un prodotto verniciante per aumentarne la plasticità e la flessibilità. • Prodotto verniciante: termine generale per indicare un qualsiasi materiale liquido che, una volta applicato come pellicola o film di basso spessore (in genere da pochi micron fino a 1-2 millimetri) su una superficie, si trasforma nel tempo da liquido a solido. • Presa d’olio: la capacità di assorbire olii, resine o additivi • Residuo secco (solid content): o Residuo Solido; somma dei componenti di un prodotto verniciante che rimangono a formare il film dopo l'evaporazione dei componenti volatili. • Rivestimento (coating): membrana protettiva ottenuta mediante la applicazione di uno o più strati di pittura fino al raggiungimento dello spessore desiderato. • Solvente (solvent): composto di basso peso molecolare, bassa viscosità e relativamente alta tensione, che fa parte dei componenti volatili o ne costituisce la totalità, miscelabile in tutti rapporti con il legante. • Veicolo (vehicle): parte liquida di una pittura composta dal legante, dai componenti volatili e da eventuali additivi liquidi. • Vernice (varnish): prodotto verniciante trasparente, la cui trasformazione da liquido a solido avviene per azione combinata della evaporazione dei componenti volatili e per reazione di ossidazione o di polimerizzazione del legante. • Voc: composti organici volatili nelle vernici. FABBRICAZIONE: Una pittura viene prodotta incorporando e disperdendo finemente nel veicolo le varie parti solide. Si compone di 3/4 fasi: 1) Bagnatura/Umettamento: Tale operazione di pre-miscelazione serve a eliminare l'aria in prossimità delle “superfici” esterne delle particelle di pigmento e/o cariche. Ovviamente questo si ottiene introducendo lentamente le parti solide nel veicolo, aiutandosi con additivi umettanti. Generalmente in questa fase si utilizzano giranti a bassa velocità o impastatrici a planetario. • 2) Macinazione: In questa fase si eliminano tutti gli aggregati di particelle solide tramite rottura meccanica. Ottenendo la completa separazione in particelle primarie. Le macchine utilizzate possono essere diverse a seconda dei prodotti, si possono usare dei mulini con microsfere o i “cowless” che hanno giranti in acciaio con apposite lamelle di taglio. • 3) Dispersione: Utilizzando le stesse macchine operatrici, tramite il movimento continuo a diverse velocità, si garantisce la separazione permanente di ogni singola particella solida nel veicolo/legante. • 4) Allungamento e diluizione: Verificata nuovamente la macinazione si aggiungono gli eventuali additivi, il completamento del corretto rapporto pigmento/legante, l'aggiunta del solvente/diluente previsti in formulazione. Contemporaneamente si completa anche la dispersione. Non sempre necessaria, questa operazione è di solito condotta in dispersori tipo Cowles. TEST IN LABORATORIO: • Peso specifico o massa volumica: è la massa occupata dal volume unitario a una data temperatura. In una pittura è un dato importante, assieme al residuo secco in volume, per le valutazioni economiche. • Residuo secco in peso e in volume: indica il rapporto tra la parte volatile e la parte fissa di una pittura. • Viscosità: indica la consistenza di un prodotto a una temperatura fissata, ne suggerisce la modalità di applicazione ed è un buon parametro per giudicare la ripetibilità delle produzioni. • Grado di dispersione: valuta le dimensioni delle particelle di pigmenti e cariche dispersi nella pittura. • Brillantezza: misura la quantità di luce incidente che viene riflessa. • Tempo di essiccazione: indica quale è il tempo minimo affinché uno strato di un dato spessore di una data pittura a una data temperatura e umidità essicca al grado di "fuori polvere" (cioè quando granelli di polvere sparsi su di esso non rimangono aderenti), o al grado di "secco al tatto" (cioè quando sulla pittura non rimangono impronte dopo un contatto), o al grado di "duro in profondità". • Rub out: Un test effettuato per determinare se vi è una flocculazione del pigmento o sbavature nella vernice fresca. • Punto di tinta: verifica la concordanza del colore del film di pittura applicata e essiccata con un colore di riferimento. Il paragone normalmente vien fatto dal colorimetro. DELTA E • Potere coprente: dice quale è lo spessore minimo e, di conseguenza, la quantità minima per unità di superficie che occorre applicare perché la pittura nasconda qualunque colore sottostante. • Elasticità o flessibilità: valuta l'allungamento a rottura di un film depositato su un supporto sottoposto a deformazione per stiramento in condizioni stabilite. • Resistenza all'urto: è la massima energia fornita per urto in certe condizioni a una pittura applicata su un dato supporto che non ne causa la rottura. • Resistenza all'abrasione: misura la quantità di pittura asportata da un corpo abradente o da una caduta di sabbia in condizioni definite. • Durezza: indica la resistenza della pittura a lasciarsi scalfire e penetrare da un altro materiale. • Aderenza: permette di valutare la capacità di adesione di una pittura al supporto su cui è stata applicata. La valutazione viene fatta attraverso metodi indiretti o direttamente misurando la forza necessaria per staccare la pittura dal supporto. • Resistenza alla nebbia salina: è una prova universalmente nota e diffusa anche se piuttosto discussa e serve a valutare la capacità protettiva di una pittura nei confronti della corrosione dei metalli. • Resistenza catodica: è un metodo elettrochimico che consente di valutare la capacità di un rivestimento ad opporsi alla propagazione della corrosione quando questa inizia da un punto scoperto. • Resistenza all'invecchiamento accelerato: viene valutata per mezzo di varie macchine che consentono di sottomettere pannelli rivestiti a diverse azioni aggressive: dall'irraggiamento con lampade che imitano la luce del sole, alla creazione di atmosfere chimicamente aggressive, dalla simulazione di piogge acide e no, ai cicli termici. Queste macchine vanno dallo Xenotest, al QV, dal Kesternich al Weatherometer. CARATTERISTICHE REOLOGIA: Scienza che studia la deformazione e lo scorrimento dei materiali. E’ connessa con la caratterizzazione delle proprietà meccaniche sotto varie condizioni di deformazione e scorrimento. TIXOTROPIA: fenomeno presentato da alcuni gel, che passano allo stato liquido per effetto di semplice agitazione, per poi tornare a coagulare quando l’azione meccanica perturbatrice viene sospesa. COMPATIBILITA: Per compatibilità tra le pitture si intende: - la possibilità di sovrapporre uno strato di pittura su uno precedente di diversa natura chimica senza che lo strato sottostante venga danneggiato - la perfetta adesione del nuovo strato dopo la completa essiccazione o indurimento del primo. METAMERISMO: due oggetti, ugualmente illuminati, possono avere lo stesso colore con una determinata sorgente di luce, ma colore diverso con un’altra sorgente di luce. Per concludere… • • • • COSA GENERA IL COLORE COSA SONO I CROMOFORI CROMOFORI PER COLORARE SONO I PIGMENTI E I COLORANTI LORO ORIGINE ORGANICA ED INORGANICA • • • • COSA SONO LE PASTE COLORANTI DA COSA SONO COMPOSTE COME SI FANNO COME LE ANALIZZIAMO GRAZIE