1. Premessa Abbiamo senz'altro verificato personalmente che se strofiniamo una biro di plastica, essa acquista la proprietà di attirare piccoli pezzetti di carta, se ci pettiniamo in un ambiente con aria secca i capelli tendono a seguire il pettine una volta che lo solleviamo e se tocchiamo la carrozzeria dell'automobile a volte "prendiamo la scossa" Diciamo allora che gli oggetti si sono elettrizzati e portano una carica elettrica. 1.1 Cariche elettriche Procedendo in laboratorio con semplici esperienze possiamo mettere in evidenza: a) che esistono due tipi di elettrizzazione, che per convenzione indichiamo con positiva (+), per es. è il caso del vetro, e negativa (-), per es. è il caso del polietilene; b)che due oggetti carichi dello stesso segno si respingono e due oggetti carichi di segno contrario si attraggono (fig.1.1); fig. 1.1 c) se un oggetto è carico, avvicinandolo ad un elettroscopio a foglie o semplicemente a un pendolino elettrico (fig.1.2) e possiamo inoltre verificare il segno della carica se gli strumenti sono stati precedentemente caricati con cariche di segno noto; fig. 1.2 d) che i materiali si possono classificare come conduttori (per es. i metalli) o isolanti (per es. il vetro e la plastica) (fig.1.3) a seconda che permettano o no il trasferimento delle cariche; fig. 1.3 e) che un oggetto conduttore può essere caricato per contatto o per induzione elettrostatica (fig.1.4) fig. 1.4 Vale inoltre il Principio di conservazione della carica: la carica si trasferisce da un oggetto ad un altro, ma la quantità di carica che uno assume è uguale alla quantità di carica che l'altro perde. 1.2 Forza di interazione elettrica: la legge di Coulomb Come abbiamo osservato precedentemente due oggetti carichi interagiscono tra loro. La forza che essi esercitano l'uno sull'altro dipende dall'intensità della carica, dalla distanza (supponiamoli per semplicità puntiformi) e dal mezzo nel quale si trovano immersi. πΉ=π π1 β π2 π2 dove q1 e q2 sono le rispettive cariche, r la distanza e k una costante che dipende dal mezzo. L'unità di misura della carica nel SI è il coulomb (C) e la costante k nel vuoto (in buona approssimazione nell'aria) in questo sistema vale π = 9 β 109 ππ2 /πΆ 2 Per ora possiamo definire il Coulomb come la carica che posta nel vuoto alla distanza di un metro da una carica uguale la respinge con la forza di 9β109N. Preferibilmente si introduce un'altra costante ε0 (costante dielettrica nel vuoto) che è legata 1 a k dalla relazione k = 4πε 0 da cui ricaviamo ε0 = 8,86 β 10−12 C2 Nm2 1 Se le cariche si trovano in un mezzo isolante (dielettrico), k = 4πε 0 βεr costante dielettrica relativa del mezzo (assume valori maggiori di 1). e εr rappresenta la Confronto con la legge di Gravitazione Universale 1 π2 Analogie azione a distanza Differenze Forza gravitazionale sempre attrattiva Fra qualsiasi coppia di corpi Forza elettrica attrattiva e repulsiva Solo se i corpi sono carichi πΉ∝ Forza gravitazionale non dipende dal mezzo Forza elettrica dipende dal mezzo Forza gravitazionale βͺ della Forza elettrica es.: fra un elettrone e un protone Fe/Fg=1039 Problemi 1. Agli estremi di un segmento lungo l=1,0m sono fissate due cariche puntiformi positive Q1=9,96.10-6C e Q2=1,90.10-6C. a) Se sistemiamo nel centro del segmento una carica positiva Q=6,28 .10-6C, a quale forza elettrica essa è soggetta? (1,8 N) b) Dove dovrebbe essere posta Q, affinché rimanga in equilibrio? (0,69 m) 2. Tre oggetti ugualmente carichi sono disposti come in figura. La forza elettrica esercitata da A su B è F=3,0 10-6N. a) Qual è la forza elettrica che C esercita su B? (12 β 10−6 π) b) Qual è la forza elettrica risultante su B? (9 β 10−6 π) 3. Supponete che tre piccole sfere ugualmente cariche vengano disposte come in figura. C esercita una forza πΉ = 4 β 10−7 N su B. a) Qual è la forza che A esercita su B? (3 β 10−7 π) b) Qual è la forza risultante su B? (5 β 10−7 π) 4. Due sfere conduttrici identiche, ugualmente cariche, A e B, si respingono con una forza F=2,0.10-5N. Un'altra sfera identica, C, scarica, viene messa a contatto con A e quindi con B. a) Qual è la forza elettrica agente ora su A? (0,75 β 10−5 π) b) Qual è la forza elettrica risultante su C (dopo il contatto con A), quando si trova a metà strada fra A e B? (2 β 10−5 π) (6 β 10−5 π 1.3 Esperienza di Millikan e quantizzazione della carica elettrica Con l'esperienza di Millikan si mette in evidenza l'esistenza di una carica elementare. La carica elementare vale e=1,6.10 -19C, che corrisponde alla carica dell'elettrone. Un oggetto è scarico quando il numero delle cariche negative è uguale al numero delle cariche positive. In un conduttore esistono degli elettroni liberi (elettroni di conduzione) che possono spostarsi quando soggetti ad una azione elettrica. Un corpo si carica positivamente quando perde elettroni, si carica negativamente quando li acquista. Si può così spiegare sia la carica per contatto che per induzione. Nei dielettrici la carica avviene solo in superficie, quando si fornisce energia sufficiente per estrarre elettroni (per esempio per strofinio).