IV Serata,
“Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che
manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24)
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen.
Colletta V domenica quaresima anno C:
Dio di bontà, che rinnovi in Cristo tutte le cose, davanti a te sta la nostra miseria: tu che ci hai
mandato il tuo Figlio unigenito non per condannare, ma per salvare il mondo, perdona ogni
nostra colpa e fa' che rifiorisca nel nostro cuore il canto della gratitudine e della gioia.
Vangelo Gv 8,1-11
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio
e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei
gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa
donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare
donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo
di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano
nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro
di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno,
cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e
le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E
Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Vangelo Gv 13, 1-15
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo
al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando
il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo
che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da
tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua
nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era
cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù:
«Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i
piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon
Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto
il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti».
Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello
che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se
dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni
agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Punti:
I due testi possono essere letti come la chiamata a partecipare della vita piena in Cristo nella
Chiesa secondo un mandato missionario: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più»;
«Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
a) Scelgo il testo che più sento mio, ci sono varie distanze: quelli che stanno sulla porta come
gli scribi e i farisei, e devono decidere se entrare o meno; c’è la prossimità dell’adultera che
ancora non permette il contatto, ma è orientata verso Cristo; infine c’è il contatto degli
apostoli (Gv 13), un contatto per il servizio, difficile e ambiguo.
b) Scelgo un testo e una distanza, medito sul testo, pensando ai personaggi, cosa fanno, cosa
dicono, magari provo a immaginare gli odori, i gusti, la difficoltà del toccare.
c) Poi rifletto su di me, sul mio modo di stare all’interno della Chiesa, ad esempio se scelgo il
testo di Gv 8 mi chiedo come vivo da peccatore o peccatrice riconciliato o riconciliata, e mi
posso chiedere: Cosa sta nascendo in me di nuovo? Come sento questa distanza tra me e
Cristo? O altro che il testo mi vorrà suggerire sul mio modo di vivere nella Chiesa.
d) Se invece scelgo Gv 13 mi interrogo: Come sto di fronte al Signore che mi serve? Come
sento questo comando missionario: perché anche voi facciate come io ho fatto a voi? E altro che il
testo mi vorrà suggerire.
Grazia: Che possa sentirmi Chiesa per annunciare la Buona Notizia di Cristo.
Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa,
una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo Battesimo
per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Amen.