PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LECCE PROCEDIMENTO PENALE Nr. R.G.N.R. 594-09. CROLLO PARZIALE DI EDIFICI NEL COMUNE DI CASTRO. Incarico di Consulenza Tecnica art. 359 cpp, 116, 117 D.Lgv. 271/89 CONSULENZA TECNICA DI UFFICIO PER IL P.M. DOTT. GIUSEPPE CAPOCCIA Lecce, 28/01/2013 file 130128–1 MODELLI LPM 1.1.6 Caratteristiche prestazionali 2 RICOSTRUZIONE DELL’EVENTO. SINTOMI PREMONITORI E CINEMATICA DEL CROLLO Nella originaria condizione di equilibrio (rappresentata con lo schema A-0 nel par. 6) i carichi all’epoca agenti gravanti sui locali/grotta (Fersini; Pasticceria; Sport Pesca Mare) (rappresentati esclusivamente dal peso proprio del banco di calcarenite che ne costituiva la copertura) disponevano di numerosi percorsi per raggiungere il terreno di fondazione. Nel par. 6 della presente relazione, al quale si rimanda, si sono indicati quelli principali, in una sommaria ma significativa schematizzazione del complesso scenario del reale comportamento della struttura: A -1,2 : comportamento trasversale a volta a botte, ad archi multipli; B – 1 : comportamento longitudinale ad arco rampante; B - 2: comportamento longitudinale, ad arco; B – 3: comportamento longitudinale a volta trave; B – 4: comportamento , longitudinale ad aggetto/sbalzo; C: comportamento finale longitudinale/trasversale (diagonale) ad arco/aggetto. Fig. 1.1.6-1 – Comportamento A-0. La figura rappresenta schematicamente in pianta, con riferimento, a solo titolo di esempio, alla struttura della Pasticceria, la condizione iniziale nella quale erano attivati sia il comportamento longitudinale (nel piano verticale ortogonale alla facciata degli edifici), sia il comportamento trasversale (nel piano perpendicolare al precedente, e pertanto parallelo alla facciata degli edifici). Naturalmente la realtà era più complessa. Il comportamento risultante potrebbe definirsi “a grotta”: una sorta sistema a volta “misto”, risultante dalla sovrapposizione dei singoli modelli proposti qui di seguito separatamente proprio al fine di mettere in luce distintamente quei “percorsi dei carichi” che i differenti interventi dell’uomo[1] hanno danneggiato, o addirittura eliminato. Fig. 1.1.6-2 – Comportamento A-1 . E’ il comportamento trasversale rappresentato da un sistema multiplo di volte a botte con generatrice ad arco più o meno ribassato. Per un riscontro della conformazione ad arco si vedano anche le figg. 1.1.7-b1) e 1.1.7.5-a2)-29. Le spinte orizzontali fra volte contigue (lungo le generatrici “interne”: 2 e 3 in figura) risultano fra loro contrapposte e tendono a farsi equilibrio. Al contrario le spinte orizzontali di estremità (H1 ed H4) dovevano trovare equilibrio la prima nello sperone di calcarenite di estremità (fig. 1.1.6-7) e la seconda nel corpo dell’edificio contiguo (Speran Bar). La capacità di equilibrare tale spinta da parte di questo edificio era stata tuttavia compromessa dall’intervento di demolizione della muratura di confine fra Speran Bar e Fersini: si veda il par. 1.1.7.5-b1). Fig. 1.1.6-2bis – Comportamento A-2. La figura ripropone il comportamento della figura precedente tracciato sulla facciata esterna dell’edificio. La utilizzazione di locali scavati in grotta entro le pareti che delimitano le ‘lame’ che discendono verso la costa adriatica non è certo un fenomeno raro in Puglia. Fig. 1.1.7.6-c)-24. Nelle figg. 1.1.7.6-c) 25, 26 e 27 è rappresentata la attuale situazione. Fig. 1.1.7.6-c)-24. Nelle figg. 1.1.7.6-c) 25, 26 e 27 è rappresentata la attuale situazione. Fig. 1.1.6-3 – Comportamento B-1. Molto schematicamente la figura rappresenta un modello di comportamento ad arco rampante (semiarco), che presuppone la integrità della sezione di vincolo alla parete di calcarenite di fondo dei locali. Si noti che questo modello non è applicabile al caso del locale Pasticceria: si veda la fig. 1.1.6-7, che mostra una superficie piana verticale, che fa pensare ad una soluzione di continuità fra masso di copertura del locale e parete di fondo. Un modello possibile del locale Psticceria è rappresentato nella successiva fig. 1.1.64. Questo modello di comportamento presuppone una azione spingente sulla facciata (H’), che potrebbe essere all’origine della espulsione dei portali in c.a., i cui elementi sono stati rinvenuti durale la rimozione delle macerie (1.1.7.5b e 1.1.1.1). La aliquota H’’ di tale spinta orizzontale ortogonale alla facciata potrebbe essere stata inizialmente trasferita alla parete di fondo di calcarenite dal masso di copertura, che tuttavia sarebbe stato di conseguenza sollecitato a trazione. L’eventuale interruzione di tale percorso di trazione potrebbe a sua volta essere stata all’origine della suddetta espulsione dei portali. Fig. 1.1.6-4 – Comportamento B-2. La figura mostra una ipotesi di comportamento longitudinale ad arco ‘completo’ nelle condizioni estreme in cui il contatto del banco di calcarenite di copertura con la parete di calcarenite di fondo si è perso in tutta la parte superiore ed è limitato alla sola estremità inferiore. Potrebbe essere un modello rappresentativo della condizione della copertura del locale Pasticceria. Si noti che il modello propone il caso in cui il percorso ad arco prosegue senza deviazioni all’interno del masso verticale di fondo. In questa situazione estrema (che non richiede la presenza di un tirante inferiore nel banco di copertura), tuttavia, la spinta orizzontale H nel punto B preme con la massima intensità sulla parete verticale esterna di facciata. Fig. 1.1.6-5 – Comportamento B-3. Il modello di figura propone un comportamento spaziale complesso, longitudinale/trasversale. Si notino gli archi principali ‘disegnati’ sulla superficie cilindrica e gli archi secondari (lungo le curve direttrici) che portano i carichi sugli archi principali. Il modello si presta a fornire una interpretazione del comportamento di insieme di ciascun locale nella configurazione conseguente all’allargamento dei portali sulla facciata. Il modello schematizza tale configurazione assumendo al limite una ‘concentrazione’ dei flussi verticali nei quattro piedritti verticali. Fig. 1.1.6-6 – Comportamento B-4. Si veda la figura successiva. I modelli qui proposti rappresentano un comportamento “a sbalzo” caratteristico di un masso di spessore notevole rispetto alla luce (arco a sbalzo), e/o di un masso a strati con giunti orizzontali tipici di una muratura ad aggetto. Si noti che in entrambi i modelli è indispensabile una adeguata resistenza a trazione lungo itinerari orizzontali. La caduta di blocchi che, distaccandosi, sagomano il tipico profilo a gradini, è conseguenza del vano tentativo degli strati sottostanti di ‘appendersi’ al percorso dell’arco per raggiungere il vincolo (il banco di roccia ancora integro). Fig. 1.1.6-7 e 8 – Comportamento C . Si noti lo sperone di calcarenite a sinistra della foto di fig. 7: è l’unico emerso dopo la rimozione delle macerie. Insieme alla parete di fondo del banco di calcarenite ha rappresentato presumibilmente l’estrema risorsa di resistenza del complesso, non solo resistendo alle spinte orizzontali (H1 nella fig. 1.1.6-2), ma anche attivando il modello di comportamento “finale”, longitudinale/trasversale di fig. 1.1.6-8 (modello “C”). Lungo questo piano obliquo sembra essersi sviluppato un comportamento ad arco/aggetto a sbalzo. 1.Cinematica del crollo. Fig. 2-1 – Il blocco che precipitando ha impresso una spinta al telaio a confine fra Fersini e Speran Bar ed ha fatto crollare la volta di copertura in muratura di quest’ultimo. Fig. 2-2 – Il blocco che precipitando ha impresso una spinta al telaio a confine fra Fersini e Speran Bar ed ha fatto crollare la volta di copertura in muratura di quest’ultimo