27 – Il Millennio e la Fine di un`Era di Peccato

27 – Il Millennio e la Fine di un’Era di Peccato
Il millennio è il regno di mille anni di Cristo con i suoi santi fra la prima e la seconda
risurrezione. In questo periodo di tempo saranno giudicati gli empi e la terra sarà in uno stato
di totale desolazione, priva di esseri umani viventi e abitata soltanto da Satana e dai suoi
angeli. Alla fine del millennio, Cristo con i suoi santi e la santa città scenderanno dal cielo
sulla terra. Allora gli empi saranno fatti risuscitare e insieme a Satana e ai suoi angeli
circonderanno la santa città, ma il fuoco inviato da Dio li consumerà e purificherà la terra. In
questo modo l’universo sarà definitivamente liberato dal peccato e dai peccatori (cfr. Ap 20; 1
Cor 6:2,3; Gr 4:23-26; Ap 21:1-5; Ml 41:1; Ez 28:18,19).
NEL CORSO DELLA STORIA CI SONO STATE PERSONE che hanno eloquentemente
illustrato gli orrori dell’inferno, giocando sulla paura della gente, nel tentativo di condurre molti ad
adorare Dio. Ma che genere di dio hanno presentato?
Come Dio eliminerà il male alla fine? Cosa succederà a Satana? Cosa impedirà al peccato di
riemergere di nuovo? Come può un Dio giusto essere anche un Dio d’amore?
Gli Eventi all’Inizio del Millennio
Durante il millennio, il periodo di mille anni riportato nel capitolo 20 dell’Apocalisse,
l’influsso di Satana sulla terra sarà ridotto a nulla, e Cristo regnerà con i suoi santi (Ap 20:1-4).
Il Secondo Avvento. Apocalisse 19 e 20 formano un’unità, non c’è una separazione tra un
capitolo e l’altro. Entrambi descrivono la venuta di Cristo (Ap:11-21) e continuano,
immediatamente dopo, con il millennio, indicando nella loro cronologia che il millennio inizia
quando Cristo ritorna.
L’Apocalisse rappresenta tre potenze, raffigurate da un dragone, una bestia e un falso
profeta (Ap 16:13), che radunano le nazioni del mondo per contrastare l’opera di Cristo e del suo
popolo, immediatamente prima dell’avvento. Quando “la bestia e i re della terra e i loro eserciti” si
riuniranno per fare la guerra contro Cristo al tempo del suo ritorno, la bestia ed il falso profeta
saranno distrutti (Ap 19:19, 20). Ciò che segue, nel capitolo 20 sul millennio, tratta la sorte del terzo
membro del trio demoniaco, il dragone. Questo è incatenato e gettato nell’abisso, dove rimane per
1000 anni.1
Come si è visto nel capitolo 25 di questo libro, è con il secondo avvento di Cristo, che i
regni della terra saranno distrutti, e Dio stabilirà il suo regno glorioso, un regno che durerà per
sempre (Dn 2:44). Allora, il suo popolo comincerà a governare.
La Prima Risurrezione. Al secondo avvento avrà luogo la prima risurrezione. Ogni giusto,
“beato e santo” sarà fatto risorgere, poiché su tali persone, “non ha potere la morte seconda, ma
saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui per mille anni” (Ap 20:6; cfr. anche
capitolo 26 di questo libro).
I giusti vanno in cielo. Dopo la risurrezione dei giusti morti, costoro insieme ai santi viventi
saranno fatti ascendere per “incontrare il Signore nell’aria” (1 Ts 4:17). Allora Cristo adempierà la
promessa ch’egli fece poco prima di lasciare questa terra: “io vado a prepararvi un luogo…quando
sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono
io, siate anche voi” (Gv 14:2,3). Gesù descrisse il posto in cui porterà i suoi seguaci come la “casa
del Padre”, dove ci sono “molte dimore” o molte abitazioni (Gv 14:2). Qui Gesù si riferisce alla
Nuova Gerusalemme, la quale discenderà sulla terra solo alla fine dei 1000 anni. Al secondo
avvento, dunque, i giusti incontrano “il Signore nell’aria”, per recarsi alla loro nuova destinazione
celeste, non sulla terra che avranno appena lasciato.2 Cristo non istituisce il suo regno glorioso sulla
terra in questo momento. Lo farà alla fine del millennio.
AGGIUNGERE LO SCHEMA SUGLI ULTIMI GIORNI, I 1000 ANNI E L’ETERNITA’ ---- Per
risparmiare tempo, potete riprendere lo schema che si trova nel libro le Feste del Signore e
modificarlo con gli aggiornamenti aggiunti a questo schema…
I Nemici di Cristo sono Distrutti. Cristo paragonò il suo ritorno a ciò che avvenne al diluvio
ed alla distruzione di Sodoma e Gomorra (Mt 24: 37-39; Lc 17:28-30). Il suo paragone mette in
evidenza due punti: primo, che la distruzione colse di sorpresa gli empi; e secondo, che ciò ch’ebbe
luogo fu vera distruzione, il diluvio “portò via tutti quanti” (Mt 24:39). Anche il fuoco e lo zolfo
che cadde su Sodoma “li fece perire tutti” (Lc 17:29; cfr. anche Mt 38:40). Al secondo avvento
Cristo discenderà dal cielo con il suo esercito, come il cavaliere sul cavallo bianco, il cui nome è
“Re dei Re e Signore dei Signori”, e colpirà le nazioni del mondo. Dopo che la bestia ed il falso
profeta sono annientati, “il rimanente” dei seguaci umani di Satana moriranno, e non ci saranno
sopravvissuti, poiché saranno uccisi “con la spada che usciva dalla bocca di colui che era sul
cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni” (Ap 19:21).3
Descrivendo questa scena, le Scritture hanno detto: “il SIGNORE esce dal suo luogo per
punire l’iniquità degli abitanti della terra; la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e
non terrà più coperti gli uccisi” (Is 26:21).
La Terra Rimane Desolata. Dopo che i giusti ascendono al cielo per essere con il Signore, e
i malvagi sono distrutti dalla sua apparizione, la terra, per un periodo di tempo, rimane senza
abitanti umani. Le Scritture descrivono questa situazione. Geremia contemplandola disse: “Io
guardo la terra, ed ecco è desolata e deserta; i cieli sono senza luce. Guardo i monti, ed ecco
tremano, tutti i colli sono agitati. Guardo, ed ecco non c’è uomo” (Ger 4:23-25). L’uso che Geremia
fa della terminologia che si trova in Gn 1:2, “informa e vuota”, indica che la terra è diventata
caotica come lo era all’inizio della creazione.
Satana è Legato. Gli eventi che hanno luogo in questo periodo sono stati raffigurati dalla
sorte del capro Azazel, nel rituale del Giorno dell’Espiazione compiuto nel servizio del santuario
israelitico. Nel Giorno dell’Espiazione, il sommo sacerdote purificava il santuario con il sangue
espiatorio del capro del Signore. Solo dopo che questa espiazione era stata completamente attuata, il
rituale che coinvolgeva Azazel, il capro che simboleggiava Satana, iniziava (cfr. capitolo 24 di
questo libro). Ponendo le mani sulla testa di questo animale, il sommo sacerdote confessava “su di
lui tutte le iniquità dei figli d’Israele, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati e li metterà sulla
testa del capro” (Lv 16:21). E questo era poi mandato “nel deserto”, “in una regione solitaria” (Lv
16:22).
In modo simile, Cristo, nel santuario del cielo, avendo amministrato i benefici della sua
completa espiazione al suo popolo, al suo ritorno lo redime e gli dona la vita eterna. Quando avrà
compiuto l’opera di redenzione dei santi e di purificazione del santuario del cielo, egli porrà i
peccati del suo popolo su Satana, l’originatore e l’istigatore del male. Non si può assolutamente dire
che Satana espia per i peccati dei credenti, Cristo ha definitivamente fatto questo. Ma Satana deve
portare su sé la responsabilità di tutti i peccati che ha fatto causare ai salvati. E come “un uomo”
incaricato guidava il capro Azazel in una regione inabitata, così Dio confinerà Satana alla terra ora
desolata e deserta (cfr. capitolo 24 di questo libro).4
La visione del millennio, riportata da Giovanni, descrive con parole vivide la prigionia di
Satana. All’inizio dei mille anni, egli vide un angelo sceso dal cielo che afferrò “il dragone, il
serpente antico, cioè il diavolo, Satana, lo legò per mille anni, e lo gettò nell’abisso” (Ap 20:2,3).
Questo evento indica simbolicamente la cessazione delle attività di persecuzione e d’inganno di
Satana, fu legato affinché “non seducesse più le nazioni finché fossero compiuti i mille anni” (Ap
20:3).
Il termine che Giovanni usa, “l’abisso” (greco abussos), descrive appropriatamente la
condizione in cui si troverà la terra in questo periodo.5 Colpita dalle sette piaghe immediatamente
precedenti la venuta di Cristo (cfr. particolarmente Ap 16:18-21), e coperta con i cadaveri degli
empi, la terra è una scena di terrificante desolazione.
Confinato a questa terra, Satana è “legato” da una catena di circostanze. Poiché la terra è
vuota di qualsiasi vita umana, non ha più nessuno da tentare o da perseguitare. E’ legato, nel senso
che non ha più niente da fare.
Gli Eventi durante il Millennio
Cristo in Cielo con i Redenti. Al secondo avvento, Cristo porta i suoi seguaci in cielo, alle
dimore che egli ha preparato per loro nella Nuova Gerusalemme. Come Mosè e gli Israeliti, i
redenti, colmi di gratitudine, canteranno un inno di liberazione, “il canto di Mosè, servo di Dio, e il
cantico dell’Agnello, dicendo: ‘Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio
onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle nazioni” (Ap 15:3).
I Santi Regnano con Cristo. Durante il millennio Cristo adempierà la sua promessa di
ricompensa ai vincitori dando loro il “potere sulle nazioni” (Ap 2:26). Daniele vide che dopo la
distruzione dei nemici di Cristo, “il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i
cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo” (Dn 7:27). Tutti coloro che sono fatti risorgere
alla prima risurrezione regneranno con lui per mille anni. (Ap 20:4).
Ma in che modo si può dire che i santi regneranno se sono in cielo e tutti gli empi sono
morti? Il loro regnare consisterà nel partecipare in una importante fase del governo di Cristo.6
Il Giudizio degli Empi. Giovanni vide che durante il millennio i santi sarebbero stati
coinvolti in un giudizio, vide “dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare” (Ap
20:4). Questo è il periodo del giudizio di Satana e dei suoi angeli, come prescritto dalle Scritture (2
Pt 2:4; Guida 6). E’ il tempo in cui, la dichiarazione fatta da Paolo, che i santi giudicheranno il
mondo ed anche gli angeli (1 Cor 6:2,3), si adempierà.7
Il giudizio millenario non decide chi è salvato e chi è perduto. Dio decide questo prima del
secondo avvento, tutti quelli che non furono fatti risorgere o traslati sono perduti per sempre. Il
giudizio al quale i giusti partecipano serve allo scopo di rispondere qualsiasi quesito i giusti
potranno avere sulle ragioni per cui gli empi sono perduti. Dio vuole che coloro ai quali ha donato
la vita eterna abbiano piena fiducia nel suo governo, per questo rivela loro le sue operazioni di
grazia e di giustizia.
Immaginate di trovarvi nel cielo, e di aver scoperto che uno dei vostri amati familiari che vi
aspettavate fosse là, non c’è. Questo evenienza potrebbe farvi mettere in questione la giustizia di
Dio, e questo genere di dubbio è alla base stessa del peccato. Per impedire qualsiasi altra occasione
che possa far riemergere tale dubbio, e per accertarsi che il peccato non risorga mai più, Dio fornirà
le risposte a queste questioni durante la fase di revisione del giudizio finale che si tiene durante il
millennio.
In questo evento i redenti svolgono un ruolo cruciale nel gran conflitto tra il bene e il male.
“Loro confermeranno, ottenendo una soddisfazione eterna, con quanto fervore e pazienza Dio ha
avuto cura dei peccatori perduti. Percepiranno con quanta negligenza e testardaggine i peccatori
respinsero e rigettarono il suo amore. E scopriranno che anche i peccatori apparentemente mansueti,
nel segreto nutrivano un infausto egoismo piuttosto che accettare il sistema di valori del loro
Signore e Salvatore”.8
Tempo di riflettere per Satana. Durante il millennio Satana soffrirà atrocemente. Confinato
con i suoi angeli ad una terra desolata, non potrà più portare avanti gli inganni che avevano
costantemente occupato il suo tempo. Sarà obbligato a contemplare i risultati della sua ribellione
contro Dio e la sua legge, e la nefasta parte che ha giocato nel conflitto tra il bene e il male. Potrà
guardare al futuro soltanto con terrore per l’orribile punizione che dovrà subire a causa di tutto il
male di cui si è reso responsabile.
Gli Eventi alla Fine del Millennio
Alla fine dei mille anni “gli altri morti”, gli empi, saranno fatti risorgere, e così Satana sarà
liberato dalla sua forzata inattività e prigionia (Ap 20:5). Ingannando, ancora una volta, i malvagi, li
guida contro “il capo dei santi e la città diletta”, la Nuova Gerusalemme (Ap 20:9), che, con Cristo
è discesa dal cielo in questo periodo.9
Cristo, i santi e la Città Discendono. Cristo discende sulla terra di nuovo, con i santi e la
Nuova Gerusalemme, per due scopi. Egli terminerà il gran conflitto eseguendo la decisione del
giudizio millenario, e purificherà e rinnoverà la terra, così da poter stabilire su essa il suo regno
eterno. Poi, nel senso più completo, “Il Signore sarà re di tutta la terra” (Zc 14:9).
La Risurrezione di Giudizio. Ora è giunto il momento di completare l’adempimento della
promessa di Cristo: “tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce” (Gv 5:28). Al secondo
avvento Gesù portò fuori dalle loro tombe i giusti morti nella prima risurrezione, “la risurrezione di
vita”. Ora l’altra risurrezione di cui parlò Gesù avrà luogo: “la risurrezione di giudizio” (Gv 5:29).
Anche l’Apocalisse fa riferimento a questa dichiarando: “gli altri morti non tornarono in vita prima
che i mille anni fossero compiuti” (Ap 20:5).
La prigionia di Satana Finisce. La risurrezione degli empi, alla fine dei mille anni, libera
“per un po’ di tempo” Satana dalla forzata inattività (Ap 20:3). Nel suo ultimo tentativo di sfidare il
governo di Dio, “uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra (Ap 20:8).
Poiché gli empi saranno risorti con lo stesso spirito ribelle che possedevano quando morirono, la
sua opera non sarà difficile.
L’attacco alla Città. Nel suo finale inganno, Satana cerca d’istigare gli empi nella speranza
d’impossessarsi del regno di Dio con la violenza. Così, raduna le nazioni del mondo e le conduce
contro la città diletta (Ap 20:8,9).10 “Gli empi che hanno testardamente rifiutato di entrare nella città
di Dio per mezzo dei meriti del sacrificio espiatorio di Cristo, ora decidono di ottenerne la loro
ammissione ed il controllo con l’assedio e la battaglia”.11
Il fatto che gli empi, subito dopo che Dio dà loro nuovamente la vita, si rivoltano contro di
lui e tentano di abbattere il suo regno, conferma la sentenza che era stata emessa sul loro destino. In
questo modo, il nome e il carattere di Dio, che Satana ha cercato di insudiciare, sarà pienamente
rivendicato davanti a tutti”.12
Il Giudizio e Colui che Siede sul Grande Trono Bianco. Giovanni riporta che quando i
nemici di Dio avranno circondato la città e saranno pronti ad attaccarla, Dio siederà sul suo grande
trono bianco. Come l’intera razza umana si riunisce intorno a esso, gli uni al sicuro dentro la città, e
gli altri fuori, terrorizzati dalla presenza del Giudice, Dio porterà a termine l’ultima fase del
giudizio. E’ il tempo di cui Cristo parlò, quando disse: “Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando
vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete buttati fuori” (Lc
13:28).
Per compiere la fase esecutiva del giudizio, i registri di Dio sono consultati. “I libri furono
aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti che erano in esso…furono
giudicati, ciascuno secondo le sue opere” (Ap 20:12). Poi, Dio pronuncia la sua sentenza di
distruzione.
Perché il Signore ridona la vita a queste persone solo per poi dare ancora fine alla loro
esistenza? Durante il millennio, i redenti hanno avuto una possibilità di esaminare la giustizia con la
quale Dio ha trattato ogni essere intelligente dell’universo. Ora, gli stessi perduti, incluso Satana e i
suoi angeli, confermeranno la giustizia delle vie del Signore.
A questo giudizio davanti al grande trono bianco le parole di Paolo, “tutti compariremo
davanti al tribunale di Dio” (Rm 14:10), saranno adempiute. Là tutte le creature, quelle cadute e non
cadute, salvate e perdute, piegheranno le loro ginocchia e confesseranno che Gesù Cristo è Signore
(Fil 2:10, 11; cfr. Is 45:22,23). Allora la questione della giustizia di Dio sarà per sempre risolta.
Coloro che hanno ricevuto la vita eterna avranno una fede incrollabile in lui. Il peccato non
macchierà mai più l’universo, né mai più opprimerà su i suoi abitanti.
L’Annientamento di Satana e dei Peccatori. Immediatamente dopo la loro sentenza,
Satana, i suoi angeli, e gli esseri umani che li hanno seguiti, riceveranno la loro punizione. Tutte
queste creature non salvate periranno della morte seconda. “Un fuoco dal cielo discese e le divorò ”
(Ap 20:9). L’intera superficie della terra intorno alla città sembrerà sciogliersi, e diventare un
grande stagno di fuoco “per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi” (2 Pt 3:7). “Il
giorno della vendetta del SIGNORE (Is 34:8)” nel quale adempierà “i suoi disegni” distruggendo i
suoi nemici (Is 28:21), è arrivato. Giovanni disse: “se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della
vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (Ap 20:15). Il diavolo e i suoi angelici alleati subiranno anche
loro la stessa sorte (Ap 20:10).
Il contesto dell’intera Bibbia rende chiaro che questa “morte seconda” (Ap 21:8) che gli
empi subiranno significa il loro annientamento. Cosa ne è dunque del concetto del fuoco eterno
dell’inferno? Un attento studio evidenzia che la Bibbia non insegna un tale inferno o tormento.
1. L’inferno. Biblicamente, l’inferno è “il luogo e lo stato di punizione e di distruzione di
coloro che rigettano Dio e l’offerta della salvezza in Cristo Gesù, che viene portato a compimento
per mezzo del fuoco nella morte seconda”.13
Le versioni inglesi della Bibbia usano frequentemente la parola inferno per tradurre il
termine ebraico sheol e quello greco, hades. Questi vocaboli generalmente si riferiscono alla tomba
dove i morti, sia giusti che ingiusti, aspettano, in uno stato incosciente, la risurrezione (cfr. capitolo
26 di questo libro). Poiché il concetto d’inferno oggi differisce notevolmente da quello che i
termini ebraici e greci implicano, un numero di versioni moderne evitano la parola inferno,
traducendolo semplicemente con il termine ebraico “sheol” e quello greco “hades”.
In contrasto, il vocabolo greco geenna, che le versioni inglesi del Nuovo Testamento
traducono con la parola inferno, denota un luogo di punizione finale per l’empio impenitente. Nella
Bibbia, dunque, “inferno” non ha sempre lo stesso significato, e la mancanza di rilevare questa
differenza ha spesso generato una grande confusione.
Geenna deriva dall’ebraico Ge Himmom, “Valle di Hinnom”, una gola localizzata nel lato
sud di Gerusalemme. Qui, Israele aveva eseguito il rito pagano di bruciare bambini a Moloc (2 Cr
28:3; 33:1, 6; 2 Re 23:10). Geremia predisse che a causa di questo peccato il Signore avrebbe fatto
diventare la vallata una “Valle del massacro”, dove i cadaveri degli Israeliti sarebbero stati sotterrati
fino a quando non ci sarebbe più stato posto per loro. E i rimanenti cadaveri sarebbero serviti di
“pasto agli uccelli del cielo” (Ger 7:32, 33; 19:6; Is 30:33). La profezia di Geremia, senza dubbio,
guidò Israele a considerare Ge Hinnom come un luogo di giudizio dei malvagi, un posto di
abominazione, punizione e vergogna.14 La tradizione rabbinica recente considera questo posto come
un luogo per bruciare le carcasse ed i rifiuti.
Gesù usò il fuoco di Hinnom come una rappresentazione del fuoco dell’inferno (cfr. per es.,
Mt 5:22, 18:9). Così, il fuoco di Hinnom simboleggia il fuoco del giudizio finale che riduce in
polvere. Egli dichiarò che sarebbe stata un’esperienza oltre la morte (Lc 12:5) e che l’inferno
avrebbe distrutto sia il corpo che l’anima (Mt 10:28).
Qual è la natura del fuoco dell’inferno? La gente malvagia brucerà per sempre nell’inferno?
2. La sorte degli empi. Secondo le Scritture, Dio promette la vita eterna solo ai giusti. Il
salario del peccato è la morte, non la vita eterna nell’inferno (Rm 6:23).
Le Scritture insegnano che i malvagi saranno “sterminati” (Sal 37:9,34), che periranno (Sal
37:20; 68:2). Non vivranno in uno stato cosciente per sempre, ma saranno inceneriti dal fuoco (Ml
4:1; Mt 13:30, 40; 2 Pt 3:10). Saranno distrutti (Sal 145:20; 2 Ts 1:9; Eb 2:14), consumati (Sal
104:35).
3. La punizione eterna. Nel parlare della punizione dei malvagi il Nuovo Testamento usa il
termine per sempre e eterno. Questi termini traducono il vocabolo greco aionios e lo applicano sia a
Dio che all’uomo. Per evitare confusione, bisogna ricordare che aionios è un termine relativo, il suo
significato è determinato dall’oggetto che modifica. Dunque, quando le Scritture usano aionios
(“per sempre”, “eterno”) per Dio, significa che lui possiede un’esistenza infinita, poiché Dio è
immortale. Ma quando viene usato per gli esseri umani mortali o per le cose che periscono, significa
fino a quando la persona vive o fino a quando la cosa esiste. Giuda 7, per esempio, dice che Sodoma
e Gomorra subirono “la pena di un fuoco eterno”. Tuttavia le due città non stanno ancora bruciando
oggi. Pietro disse che quel fuoco ridusse le città in cenere, condannandole alla distruzione (2 Pt
2:6). Il fuoco “eterno” bruciò fino a quando non ci fu più nulla da bruciare, e poi si spense (cfr.
anche Ger 17:27; 2 Cr 36:19).
In modo simile, quando Cristo assegna gli empi al “fuoco eterno” (Mt 25:41), quel fuoco
che incenerirà gli empi sarà “inestinguibile” (Mt 3:12). Solo quando non ci sarà più niente da
bruciare si spegnerà.15
Quando Cristo parlò della “punizione eterna” (Mt 25:46), non intendeva significare un
tormento eterno. Voleva dire che, come “la vita eterna [che i giusti godranno] durerà per l’eternità,
in ere senza fine; la punizione [che subiranno gli empi] avrà una conseguenza eterna, non in quanto
tormento cosciente che dura per l’eternità, ma come punizione finale e completa. La fine di coloro
che la subiranno è la morte seconda. Questa morte è eterna, da essa non ci sarà, e non può più
esserci, una risurrezione”.16
Quando la Bibbia parla della “redenzione eterna” (Eb 9:12) e del “giudizio eterno” (Eb 6:2)
si riferisce ai risultati eterni della redenzione e del giudizio, non ad un infinito processo di
redenzione e di giudizio. Nello stesso modo, quando parla di condanna e di punizione eterna, si
riferisce ai risultati e non al processo di quella punizione. La morte che gli empi sperimenteranno
sarà finale ed eterna.
4. Tormentati nei secoli dei secoli. L’uso delle Scritture dell’espressione “giorno e notte”,
“secoli dei secoli” (Ap 14:11; 19:3; 20:10), ha contribuito a far giungere alla conclusione che il
processo punitivo che Satana e gli empi subiranno durerà eternamente. Ma similmente a “eterno”, è
l’oggetto che viene modificato a determinare il significato di “giorno e notte”, “secoli dei secoli”.
Quando è associato a Dio, il loro significato è assoluto, perché Dio è immortale; quando è associato
agli umani mortali, il suo significato è limitato.
La descrizione che le Scritture fanno della punizione di Dio su Edom, offre un buon esempio
di questo uso. Isaia dice che Dio ridurrà il paese in “pece ardente” che “non si spegnerà né notte né
giorno”, e che il suo fumo “salirà per sempre; di età in età rimarrà deserta, nessuno vi passerà mai
più” (Isaia 34:9,10). Edom fu distrutta, ma non sta ancora bruciando. “Per sempre” durò fino a
quando la sua distruzione fu completa.
E’ chiaro che, nelle Scritture “per sempre” ha i suoi limiti. L’Antico Testamento dice che
uno schiavo poteva servire il suo padrone “per sempre” (Es 21:6), che il piccolo Samuele doveva
dimorare nel tabernacolo “per sempre” (1 Sam 1:22), e che Giona pensò che sarebbe rimasto nel
ventre del grande pesce “per sempre” (Gn 2:6). Il Nuovo Testamento usa questo termine in maniera
simile: Paolo, per esempio, consigliò Filemone di ricevere Onesimo “per sempre” (Fl 15). In tutti
questi casi “per sempre” significa “fino a quando la persona sarà in vita”.
Salmo 92:7 dice che l’empio sarà distrutto per sempre. E profetizzando della grande
conflagrazione finale, Malachia dice: “‘il giorno viene, ardente come una fornace; allora tutti i
superbi e tutti i malfattori saranno come stoppia. Il giorno che viene li incendierà tutti’, dice il
SIGNORE degli eserciti, ‘e non lascerà loro né radice né ramo’” (Ml 4:1).
Una volta che, gli empi, Satana, i suoi angeli malefici, e la gente impenitente, saranno
distrutti dal fuoco, radice e ramo, non ci sarà più bisogno di usare il termine morte o hades (cfr.
capitolo 26 di questo libro). Dio distruggerà per sempre anche questi (Ap 20:14).
Dunque, la Bibbia rende molto chiaro che la loro punizione è eterna, che la morte seconda è
eterna, non il processo di punizione. Da questa punizione non c’è risurrezione, i suoi effetti sono
eterni.
L’archivescovo William Temple giustamente affermò, “Una cosa noi possiamo affermare
con fiducia: il tormento eterno deve essere spazzato via. Se gli uomini non avessero importato il
concetto greco e non biblico della naturale indistruttibilità dell’anima individuale, e se non avessero
letto il Nuovo Testamento con questa idea di già nella loro mente, ne avrebbero tratto un credo, non
nel tormento eterno, ma nell’annientamento eterno. E’ il fuoco che è chiamato aeonian [eterno], non
la vita che è gettata in esso”.17
Poiché la piena pena della legge di Dio sarà stata eseguita, le richieste della giustizia sono
soddisfatte. Ora il cielo e la terra proclamano la giustizia del Signore.
5. Il principio della punizione. La morte è la pena finale per il peccato. Come risultato dei
loro peccati, tutti quelli che hanno rifiutato la salvezza che Dio offre, moriranno per sempre. Ma
alcuni hanno peccato in modo flagrante, in maniera demoniaca hanno provato piacere nel causare
sofferenza agli altri. Altri, invece, hanno vissuto una moralità relativa, un’esistenza tranquilla, con
la colpa principale di aver rigettato la salvezza di Cristo. E’ giusto che questi subiscano la stessa
punizione?
Cristo dice: “quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né
fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l’ha conosciuta e
ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a
chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà” (Lc 12:47,48).
Senza dubbio, quelli che si sono ribellati a Dio in maniera più flagrante soffriranno di più di
quelli che lo hanno fatto moderatamente. Ma dobbiamo comprendere la loro punizione nei termini
della “morte seconda” che Cristo sperimentò sulla croce. Là egli portò i peccati del mondo. E fu
l’orrenda separazione dal Padre derivata dal peccato che causò la sua straziante agonia, l’angoscia
mentale indescrivibile che patì. Così è con i peccatori impenitenti. Loro raccoglieranno quello che
avranno seminato, non solo durante questa vita, ma anche nella distruzione eterna. In presenza di
Dio, la colpa che sperimenteranno per i peccati commessi causerà loro un’angoscia indescrivibile. E
più grande sarà la colpa, più grande l’angoscia. Satana, l’istigatore ed il promotore del peccato,
soffrirà più di tutti.18
La Purificazione della Terra. Descrivendo il giorno del Signore, quando tutte le tracce di
peccato saranno eliminate, Pietro dice: “i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si
dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate” (2 Pt 3:10).
Il fuoco che distrugge gli empi purifica la terra dall’inquinamento del peccato. Dalle rovine
della terra, Dio farà sorgere “un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terrà
erano scomparsi” (Ap 21:1). Da questa terra purificata e ricreata, la casa eterna dei redenti, Dio
bandirà per sempre i pianti, le sofferenze e la morte (Ap 21:4). La maledizione che il peccato ha
recato sarà, finalmente e definitivamente, tolta via (Ap 22:3).
In vista della venuta del Signore, durante la quale il peccato e i peccatori impenitenti saranno
distrutti, Pietro dice a tutti: “quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre
attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio”. Fondando questa speranza sulla promessa del
ritorno di Cristo, aggiunse: “noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.
Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo da essere trovati da lui immacolati e
irreprensibili nella pace” (2 Pt 3:11,13,14).
Annotazioni
1
Cfr. SDA Bible Commentary, ed. riv., vol. 7, p. 885.
2
Cfr. Questions on Doctrine, p. 495.
3
“Quando la bestia e il falso profeta sono gettati nello stagno di fuoco (Ap 19:20), ‘il rimanente’ (Ap 19:21) o “il
resto”, dei loro seguaci vennero uccisi dalla spada di Cristo. Questi sono i re, i capi, gli uomini potenti, e gli ‘uomini
d’ogni sorte, liberi e schiavi, piccoli e grandi’ (Ap 19:18). Le stesse categorie sono menzionate sotto il sesto sigillo,
mentre cercano di nascondersi dalla faccia dell’Agnello (Ap 6:14-17), quando i cieli si arrotolano come una pergamena
e ogni montagna e ogni isola è rimossa. Ovviamente queste Scritture dipingono lo stesso evento che scuote la terra, il
secondo avvento di Cristo.
“Quanti sono implicati nella morte del ‘rimanente’ (Ap 19:21)? Secondo Apocalisse 13:8 ci saranno solo due categorie
di persone sulla terra al tempo dell’avvento: ‘tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione
del mondo nel libro della vita’. E’ dunque evidente, che quando ‘il rimanente fu ucciso con la spada’ (Ap 19:21), non ci
saranno altri sopravvissuti se non quelli che hanno resistito alla bestia, cioè coloro che sono scritti nel libro della vita
(Ap 13:8)”. SDA Commentary, ed. riv., vol. 7, p. 885.
4
Cfr. Questions on Doctrine, p. 500. Il capro Azazel non è il Salvatore dei giusti.
5
La Septuaginta usa questa espressione per tradurre la parola ebraica tehom, “deep”, in Genesi 1:2. Questo indica che la
condizione della terra durante il millennio riflette almeno in parte le condizioni della terra all’inizio, quando
era”informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle
acque”. Cfr. SDA Bible Commentary, ed. riv., vol. 7, p. 879.
6
Il fatto che loro regnano o hanno dominio non significa necessariamente che devono esserci gli empi viventi sulla
terra. Nel principio, Dio diede ad Adamo ed Eva un regno da governare (Gn 1:26). Prima che peccassero, regnarono
sulla parte della creazione che Dio aveva assegnato loro. Non occorre avere dei soggetti malvagi in modo da regnare.
7
SDA Bible Commentary, ed. riv., vol. 7, p. 880.
8
Maxwell, God Cares, Pacific Press, Boise, ID,1985, vol. 2, p.500.
9
Lo scenario che l’Apocalisse offre della Nuova Gerusalemme che discende non indica necessariamente l’esatto
momento della sua discesa, poiché nel capitolo precedente noi vediamo la “città diletta” circondata dalle armate del
diavolo. Questo scenario guida alla conclusione che quella Nuova Gerusalemme deve essere stata fatta discendere
originariamente prima della rinnovo della terra.
10
I nomiGog e Magog erano associati con i nemici d’ Israele che attaccarono il popolo di Dio e Gerusalemme dopo
l’esilio (cfr. Ez 38:2, 14-16). Varie profezie dell’Antico Testamento riguardanti Israele non furono adempiute. Esse lo
saranno con l’Israele spirituale. Dunque, la potente confederazione nemica che attaccherà Gerusalemme, di cui parlò
Ezechiele, si adempierà quando Dio permette a Satana, con il suo esercito di perduti, di attaccare la “città diletta” e il
suo popolo per la battaglia finale del gran conflitto.
11
Questions on Doctrine, p. 505.
12
Cfr. SDA Bible Commentary, ed. riv., vol. 4, p. 708.
13
“Hell”, SDA Encyclopedia, ed. riv., p. 579.
14
Cfr. “Hell”, SDA Dictionary, ed. riv., p. 475.
15
Cfr. La profezia di Geremia sulla distruzione di Gerusalemme con fuoco inestinguibile (Ger 17:27), adempiuta
quando Nabucodonosor prese la città (2 Cr 36:19). Il fuoco bruciò fino a quando la città fu distrutta e poi si spense.
16
Questions on Doctrine, p. 539.
17
William Temple, Christian Faith and Life, Macmillan, New York, 1931, p. 81.
18
Cfr. “Hell”, SDA Bible Dictionary, ed. Riv., p. 475.