Lezioni Didattica delle lingue moderne Terminologia, acquisizione e interlingua Acquisizione e apprendimento • Linguistica acquisizionale: perché importante per la glottodidattica? Terminologia • • • • • • • • Lingua materna (L1) Seconda lingua (o terza, quarta) (L2) Acquisizione vs apprendimento Acquisizione vs sviluppo Lingua target Apprendimento spontaneo vs guidato Apprendimento misto Lingua straniera vs lingua seconda Discussione • Differenze percorso di apprendimento L1 / L2 Acquisizione vs Apprendimento Processi di appropriazione della L • • • • Implicito Inconsapevole Subconscio L1 • (per Krashen anche L2) • • • • Esplicito Consapevole Focalizzato sulla lingua contesti di insegnamento • L2 • Per Krashen L2 Acquisizione L1 /L2 – aspetti comuni • Processi di socializzazione in cui la lingua funge da strumento di comunicazione • Fasi di sviluppo ricorrenti e in parte comuni • Es. negazione • • • I fase - L1 Not a teddy bear / L2 No sleeping II fase - L1 He not bite you / L2 You no swim III fase - L1 I haven’t / L2 You’re not playing • Errori • Marcatezza Acquisizione differenze L1 vs L2 Cronologia - L1 prima L2 dopo • L1 Acquisizione parallela allo sviluppo cognitivo – L2 sviluppo cognitivo già avanzato • L2 in soggetti che conoscono almeno una L1 • età Competenza • Differenze individuali L2 > L1 • Uniformità esito in L1 Uso Identità L1 Acquisizione L2 Apprendimento Percorso di sviluppo • Concorso Acquisizione della seconda lingua • Traiettoria lienare • Labirinto • Tanti percorsi paralleli • Metafora della rete (maglie rigide e maglie larghe) Torniamo indietro alla L1 • 3-10 mesi Fase prelinguistica (suoni fino a 2 mesi; gioco vocale dai 4-7 mesi; lallazione dai 7 ai 12 mesi) Verso i 9 mesi> comunicazione • 12-20 mesi fase olofrastica – monorematica • 20-24 mesi fase bimembre • Dai 24 mesi sviluppo della grammatica • Dopo i 3 anni coordinazione e subordinazione aumento del vocabolario L’interlingua (Selinker 1972) • La lingua imperfettamente posseduta dall’apprendente • Un sistema a sé stante che risulta dal tentativo di produrre una norma nella lingua target • È la lingua degli apprendenti – È in continua evoluzione – Si sviluppa per stadi • È dinamica e sistematica Fasi di sviluppo lingue seconde • Fase iniziale – Pre-basica – – – – Parole e Formule Risorse non linguistiche Organizzazione nominale Organizzazione pragmatica • Seconda fase – Basica – Presenza forma basica del verbo – Spesso non flessa: organizzazione non finita – Organizzazione pragmatica • Terza fase – Post-basica (intermedie / avanzate/ quasi native) – Tempo verbale finito – Organizzazione sintattica – Categorie lessicali e grammaticali è acquisito Tratti delle fasi di apprendimento CARATTERISTICHE VARIETÀ DI APPRENDIMENTO PRE-BASICA BASICA POST-BASICA Categorie grammaticali Nessuna Predicato e argomenti nomi, verbi Morfologia Nessuna Forma base dei verbi Verbi e nomi flessi Organizzazione dell’enunciato Pragmatica Semanticosintattica Sintattica Dipendenza dal contesto Estrema Minore Bassa • "In tutte le interlingue iniziali compaiono forme di negazione, forme di saluto e di commiato, di ringraziamento e altre espressioni frequenti e comunicativamente rilevanti, di solito apprese con formule non analizzate,e naturalmente nomi di persone e di luogo". • Giacalone Ramat (1993) L'Italiano di stranieri Primi stadi • Formule – Blocchi appresi come unità non analizzate – Non riflettono il livello raggiunto nella produzione creativa • Parole Parole e formule • • • • • • • Per la gestione della conversazione Alto grado di generalità Pronomi personali Formule di cortesia e di saluto Utilità Frequenti nell’input Facilmente pronunciabili Cosa sono le formule? • Si tratta di frasi o parti di frasi non analizzate dal parlante di L2 che vengono memorizzate senza essere scomposte. Vengono prese in blocco. Il loro apprendimento è pura memorizzazione di un flusso fonico non segmentato. • Come si chiama? • I don’t know • how are you? • Auf wiedersehen • Quanto costa? Criteri per individuare formule: • si tratta di produzioni di una complessità strutturale maggiore rispetto a quella delle produzioni medie dell’apprendente • nessuna delle singole parole che le compongono sono usate in altre combinazioni • sono sequenze relativamente fisse • il parlante spesso non sa da quali parole è composta la sequenza Caratteristiche delle “parole” nelle prime fasi di apprendimento • Assegnabilità incerta delle parole ad una classe morfologica • Riduzione morfologica • Forme basiche • Prevalenza delle parole contenuto, piuttosto che di funzione • Eliminazione degli elementi comunicativamente meno importanti • Ordine pragmatico-discorsivo e non sintattico quale classe morfologica • Bicicletta su montagne • Clean floor • Non hai lavora Riduzione morfologica 1. Clean / floor > marca 0 2. Italiano> marca c’è sempre • Hai / bicicletta / lavora 3. Forma basica: scelta dall’apprendente come rappresentante delle altre • • • • Frequenza Facilità articolatoria Lunghezza Tipicità Caratteristiche dell’interlingua • È una lingua • È un sistema a sé stante • È la lingua degli apprendenti – È in continua evoluzione – Si sviluppa per stadi • È dinamica e sistematica L’interlingua • È soggetta a fossilizzazione • Nell’analisi bisogna tener conto di cinque processi: • Transfer linguistico – influenza della L1 • Transfer di insegnamento – applicazione indebita di regole • Strategie di acquisizione (es. omissione o semplificazione) • Strategie di comunicazione (es. chiedere aiuto) • Sovraestenzione di regole (es. prenduto) TRANSFER • Influenze di vario genere • Influenza di L1 / altre L2 • Avviene a tutti i livelli FONOLOGIA> LESSICO>SINTASSI>MORFOLOGIA ??? • Transfer positivo • Transfer negativo • L’influenza della L1 aiuta lo sviluppo dell’interlingua • L’influenza della L1 ostacola lo sviluppo dell’interlingua The • Transfer to somewhere • Francese: • Le chien mange les chats V O • Le chien les a mangés O • Inglese • The dog ate them • The dog ate the cats V SEQUENZE DI APPRENDIMENTO • Le regolarità con cui si impara una L2. • Per quanto riguarda le parole la variabilità è enorme. • Criteri interni e esterni al lessico. • • • • • • PRIMA SI IMPARANO LE PAROLE formule parole contenuto minori regolarità di sviluppo POI SI SVILUPPA LA GRAMMATICA stadi obbligati Sequenze di apprendimento • Sequenze di apprendimento ben precise indipendenti dalla L1 dei parlanti • Ordine naturale Nei primissimi stadi di apprendimento • Morfologia assente o molto semplice – Verbi alla forma basica – In italiano L2 abbastanza presto • Scarso uso della copula • Uso scarso di articoli e preposizioni • Negazione – No – Posizione preverbale • Ordine delle parole – Focus per ultimo – Elemento che controlla per primo Passato del verbo irregolare: to eat • • • • • 1. forma basica 2. irregolare non analizzata 3. regolare sovraestesa 4. ibrida regolare e irregolare 5. irregolare analizzata eat ate eated ated ate ITALIANO L2: la temporalità I. Non esistono mezzi morfologici per esprimere la temporalità: forma basica del verbo (seconda/terza persona – infinito) – a. b. II. In caso di interazione viene mantenuto il riferimento temporale espresso dal nativo. Uso di avverbi: lessicale e non morfologico Distinzione morfologica tra azioni passate/concluse e azioni presenti/continuate I. II. suffisso –to (N.B. a volte senza ausiliare) Non temporale ma aspettuale (ruolo infinito) ITALIANO L2: la temporalità III. Distinzione tra passato puntuale e passato durativo: a. b. c. IV. Imperfetto: ero/era con funzione di copula (era cattivo), avevo, potevo. Participi passati: finito / fatto. Imperfetto: sfondo/narrativo. Futuro, condizionale e congiuntivo. Distinzione tra fattuale e non-fattuale. ITALIANO L2: la modalità I. Modalità espressa in modo non verbale (gesti, espressioni, intonazione, ecc.). Modalità Lessicale II. I. Epistemica: incertezza I. II. II. Deontica: I. III. Penso, credo, non so Forse, magari, possibile Verbi: volere, dovere, bisogna => infinito Modalità grammaticale I. II. Condizionale:Vorrei / sarebbe (appresi come forme non analizzate) Congiuntivo appare tardi NEGAZIONE in inglese 1. Esterna. No this. Not like it. 2. All’interno dell’enunciato: prima del verbo. They not working. I don’t have a job. 3. Dopo ausiliare e modale. C’è sempre don’t compaiono i primi modali couldn’t 4. Don’t analizzato (>doesn’t/ didn’t) NEGAZIONE in francese • Negazione discontinua Neg+ Aux/mod/v + neg +(v) • je (ne) comprends pas l’italien • Io non capisco mica l’italiano • I stadio – (SN) + NEG + SN Neg = non • Es. non taxis (il n’y a pas de taxis • II stadio – (SN) Neg + verbo • Es. moi je pas ganje trente mille par mois • Es. moi nepas de krir • II stadio – (SN) NEG + Aux/mod/v + neg • Es. la personne ne travalle pas MORFOLOGIA NOMINALE IN ITALIANO • La flessione e categoria di numero precede per correttezza quella di genere » Greenberg (1976) Universale 36 : Se una lingua ha la categoria del genere ha anche la categoria del numero • In effetti il genere viene appreso dopo il numero: » Accordo - Errori tipo: uno casa – la tema Genere in italiano • • • • • • • • • • vento m.venti m. casa f.case f. cortile m.cortili m. estate f.estati f. re m.re m. virtù f.virtù f. dramma m.drammi m. uovo m.uova f. braccio m.bracci m.braccia f. mano f.mani f. Apprendere la morfologia nominale dell’italiano presuppone: • appartenenza di ogni nome dell’italiano a una classe flessiva e a un genere • la necessità (in molti contesti) di far precedere il nome da un articolo • la necessità di accordo di genere e numero alcuni target del nome: articoli e determinanti, aggettivi attributivi e predicativi, participi e pronomi anaforici difficoltà nell’acquisizione del genere: • arbitrarietà dell’assegnazione di genere ai nomi dell’italiano • la scarsa salienza percettiva delle desinenze • morfemi flessivi esprimono le categorie in modo cumulativo • l’omonimia fra alcuni morfi • differenze nella L1 Criteri di assegnazione del genere 1) criteri (morfo)fonologici • Regola di base • nome in –o> maschile • nome in –a> femminile • Attenzione al contenuto 2) criteri semantici • associazione genere / sesso 3) morfologia derivazionale • -tore > maschile • -trice > femminile ITALIANO L2: accordo I. II. III. IV. V. VI. Anaforico: parole apprese come unità. Opposizione lui/ lei. Vedere lui (= uomo). Appreso dove la distinzione è utile. Priorità del genere pronominale Combinazione tra parole: accordo nel sintagma: articolo determinativo: la casa; -a femminile, -o maschile Combinazione tra parole: accordo nel sintagma: articolo indeterminativo: una casa. Accordo aggettivo attributivo: assonanza/rima: acqua calda / grande case Accordo aggettivi predicativi: La casa è piccola Accordo tra nome e participio passato: lei è partita • Questi studi sull’acquisizione servono alla glottodidattica? • Interlingua • Nuova concezione dell’errore • Consapevolezza della complessità e della necessità di percorsi graduati • Metodo per valutare