* Sviluppi storici Secondo la Bibbia, Dio si rivolse ad Abramo per stringere un'Alleanza con il suo popolo. Oltre ad Abramo, gli altri due padri fondatori della religione ebraica sono Isacco (figlio di Abramo) e Giacobbe (figlio di Isacco). La Bibbia racconta la storia del popolo ebraico, dalle sue origini fino alla ricostruzione del secondo tempio di Gerusalemme (516 a.C.). Secondo il testo biblico, Dio (in ebraico YHWH, o Jahvè) promise ad Abramo, capo di una tribù nomade, che i suoi discendenti avrebbero ereditato la Terra Promessa, a condizione che essi avessero accettato e rispettato la sua Legge. I discendenti di Giacobbe (che in seguito fu chiamato Israele) diedero origine alle dodici tribù di Israele e giunsero in Egitto. Gli ebrei divennero schiavi del Faraone e, dopo molte tribolazioni, Mosé li liberò dalla schiavitù e li condusse fuori dall'Egitto. Per quarant'anni dopo la liberazione dall'Egitto, il popolo ebraico attraversò il deserto (dove, sul monte Sinai, Dio consegnò a Mosé le Tavole della legge) e, condotto da Giosué (successore di Mosé), ritornò nella Terra Promessa, dove le dodici tribù si insediarono in varie zone della Palestina. Quando le tribù furono a poco a poco unificate, reclamarono un re: il primo re fu Saul, seguito da Davide, il quale combatté contro i filistei (una popolazione che abitava in Palestina) e fondò la "Città di Davide", che successivamente prese il nome di Gerusalemme. Il figlio di Davide, Salomone, diede inizio alla costruzione del primo Tempio di Gerusalemme. Alla morte di Salomone, dieci delle dodici tribù di Israele si separarono, mentre le due tribù che restarono fedeli al figlio di Salomone, Roboamo, formarono il regno di Giuda, o Giudea (da cui viene la parola "giudeo"). Nel 587 a.C. Gerusalemme venne distrutta dal re babilonese Nabucodonosor, il Tempio fu bruciato e gli ebrei furono esiliati in Babilonia. L'esilio in Babilonia diede il via alla diaspora, ovvero alla dispersione del popolo ebraico nel mondo. Nel 538 a.C. il nuovo re di Babilonia autorizzò il ritorno degli ebrei in Israele e la costruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme (che fu poi distrutto dai romani nel 70 d.C.). Gli ebrei passarono sotto varie dominazioni fino a quando, nel II secolo a.C., la rivolta dei Maccabei restituì l'indipendenza politica al popolo di Israele, indipendenza che durò fino al 63 a.C., quando i Romani conquistarono la Giudea. Tra il I e il IX secolo a.C. vennero redatti la Mishnah e i due Talmudim (il Talmud di Gerusalemme e il Talmud di Babilonia), testi fondamentali della religione ebraica che racchiudono la giurisprudenza e le credenze dell'Ebraismo. In questo periodo, gli ebrei vivevano in diversi imperi: in quello romano, che lentamente stava diventando cristiano, e in quello babilonese, che stava diventando musulmano. Intorno all'anno mille, sorsero in Europa due nuovi poli della cultura ebraica: in Spagna si formò la comunità sefardita (fino a quando, nel 1492, gli ebrei furono cacciati dalla Spagna), mentre l'Europa orientale divenne la culla dell'ebraismo askenazita. Mosé Maimoide, nato a Cordova (in Spagna) nel 1138, fu uno tra i più importanti filosofi e teologi del mondo ebraico medievale: le sue opere, tra cui La guida dei perplessi, divennero di fondamentale importanza per tutti gli ebrei. Egli riformulò la legislazione rabbinica in modo da renderla di facile comprensione ed elaborò un sistema di credenze normative per tutti gli ebrei. Fino al XIX secolo, gli ebrei hanno vissuto in tanti paesi come gruppo religioso di minoranza, spesso perseguitato. Dalla metà del Cinquecento vennero obbligati a risiedere in quartieri separati - i ghetti - che venivano chiusi di notte e riaperti di mattina. Le persecuzioni si intensificarono tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, quando in Russia gli ebrei subirono numerosi massacri e saccheggi (pogrom). Sotto il nazismo (1933-1945), milioni di ebrei vennero perseguitati, deportati e sterminati (Shoah) Fu circa nello stesso periodo che si affermò il sionismo, un movimento culturale e politico il cui scopo era di ricondurre gli ebrei nella terra di Israele per costituirvi una comunità nazionale, al riparo dalle persecuzioni. Attualmente, l'Ebraismo si suddivide in diversi movimenti religiosi. I gruppi più importanti sono: gli ebrei riformati (che lasciano ai singoli credenti la libertà nell'interpretare gli insegnamenti della Bibbia e nell'osservare le leggi rituali), gli ortodossi e ultra-ortodossi (per i quali le leggi rituali e cerimoniali vanno considerate come immutabili), e i conservative (una ortodossia più attenuata). * Ebrei oggi Gli ebrei nel mondo sono 13 milioni e 29.000 in Italia * Concetti fondamentali La religione ebraica è monoteista, cioè crede in un unico Dio. Abramo è il padre fondatore della religione e del popolo ebraico. Esiste Dio, esiste un popolo, esiste un'alleanza: la storia di questi tre elementi è la storia dell'Ebraismo. Il Dio della fede Ebraica è il Dio che ha parlato a Israele, attraverso i suoi profeti. Dio ha stretto un patto con Israele che si è concluso con il dono della Torah. Con questo gesto Dio indica al popolo Ebraico il mezzo per essergli fedele , ciò che desidera dal suo popolo. Quindi la vita dell'Ebreo tende a svolgersi nello studio e nella pratica della Torah: infatti lo studio della Torah è il primo di tutti i comandamenti. Sono i genitori che hanno principalmente il compito di insegnare la Torah. Torah= legge (Pentateuco) Tutto Israele, i ricchi come i poveri, deve occuparsi della Torah ed è necessario studiarla durante tutta la vita. Per questa attività il giorno privilegiato è il Sabato, giorno in cui gli Ebrei si astengono dal lavoro e si recano alla Sinagoga. * Norme comportamentali I dieci comandamenti I Io sono l’Eterno tuo Dio, che ti trasse dalla terra d’Egitto, dal luogo ove eri schiavo. II Non avrai altro Dio che Me; non ti farai o adorerai alcuna immagine o figura. III Non pronunciare il nome di Dio invano. IV Ricorda e osserva il giorno del sabato per santificarlo. V Onora tuo padre e tua madre affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra. VI Non uccidere. VII Non commettere adulterio. VIII Non rubare. IX Non fare testimonianza falsa. X Non desiderare niente di ciò che appartiene ad altri. Le 613 mitzvòt o 613 precetti, sono il fulcro dell'ebraismo, che è fondamentalmente uno stile di vita regolato da precetti che l'ebreo ortodosso deve seguire per adempiere al suo ruolo sacerdotale nel mondo. Vi sono 248 comandamenti positivi, prescrizioni) e 365 comandamenti negativi, divieti). I precetti positivi obbligano a compiere una determinata azione (come ad esempio l'obbligo della circoncisione maschile); quelli negativi vietano di fare una determinata azione (come ad esempio il divieto di indossare capi composti da lana e lino insieme). Il numero di questi precetti è sicuramente carico di significati simbolici: come ci insegna la Tradizione Rabbinica 248 era considerato infatti il numero delle ossa del corpo umano e 365 sono notoriamente i giorni dell'anno (inoltre i tendini che collegano tra loro le ossa). Per kashèruth si intende l'insieme delle norme che insegnano quali sono i cibi permessi ( kashèr) e il modo di prepararli, seguendo gli insegnamenti della Torah. Queste norme, che limitano la libertà dell'uomo nella scelta fra animali puri (kashèr) e impuri ( tarèf), hanno la precisa importanza di ricordare: 1) che è il Signore il Padrone dell'universo; 2) di avere pietà anche verso gli animali. Sono animali puri i quadrupedi ruminanti, con l'unghia spaccata (bovini, ovini, caprini). Non basta però, una sola di queste due condizioni (maiale, cavallo…) perché l'animale sia kashèr. Sono kashèr molti gallinacei, oche, anatre; proibiti i volatili rapaci e notturni, permessi i pesci forniti di squame e pinne. Le altre specie di animali sono impuri, per esempio le api, di cui però si può mangiare il miele. Un'altra importantissima norma è quella di non cibarsi del sangue degli animali, in quanto esso è il simbolo della vita. Ecco perché, per prima cosa, l'animale deve essere ucciso con un sistema speciale (shechità) atto non solo a non farlo soffrire, ma anche ad eliminare più sangue possibile. "Non cuocere il capretto nel latte di sua madre" leggiamo in Esodo e Deuteronomio: gli ebrei non possono cibarsi di carne e latte, (o latticini) insieme. Dopo la carne, devono passare almeno sei ore prima di mangiare dei latticini; dopo i latticini prima di mangiare la carne bisogna lavarsi bene la bocca. Bisogna avere recipienti e stoviglie separate per cibi di carne e di latte. * LIBRI SACRI Il testo principale è il Tanak, la Bibbia ebraica, una collezione di 24 libri divisa in tre parti: la Legge (Torah “insegnamento”), dove viene raccontata la storia delle origini del popolo ebraico e dove vengono riportate molte norme e regole di comportamento. La seconda parte è i Profeti, che riporta la storia del popolo ebraico dopo il ritorno in Egitto, mentre l’ultima sono Scritti con poesie, canti e insegnamenti. I primi cinque libri della Bibbia ebraica (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio) costituiscono la Legge. Secondo la tradizione sono opera di Mosè, e in ebraico il loro nome è Torah Moshe (insegnamento di Mosè). Si tratta del testo più importante fra le Scritture ebraiche, in quanto contiene le regole che governano la vita dell'ebreo. Sue copie vengono trascritte a mano su rotoli da scrivani appositamente addestrati. Le interpretazioni e le spiegazioni delle leggi, elaborate dai rabbini (esperti di Torah) sono raccolte nel Talmud e in altri scritti. Oltre alla Torah, la Bibbia ebraica contiene i libri dei Profeti, i Salmi (testi poetici), i Proverbi (massime di saggezza), storie riguardanti il popolo ebraico e altri scritti sacri.Queste scritture fanno parte anche del Vecchio Testamento della Bibbia cristiana * Dalla nascita alla morte Se il bambino è maschio, viene circonciso l'ottavo giorno dalla nascita. Questo segno nella carne lo fa entrare nell'alleanza di Abramo e nella comunità di Israele. A 13 anni il ragazzo entra nella maggiore età religiosa. Da questo momento, l'Ebreo diviene membro della comunità ed è soggetto ai diritti e ai doveri religiosi e sociali derivanti dalla Torah Anche il matrimonio è un mitsvah (comandamento) in risposta alla parola di Dio: - Non è bene che l'uomo sia solo- (Genesi 2,18). Il matrimonio può essere celebrato in casa o nella sinagoga. I fidanzati sono posti sotto un baldacchino il chuppah simbolo del loro focolare costituito da una tenda tesa su quattro pali, e si scambiano anelli e promesse. Quindi bevono un sorso di vino da una coppa. La cerimonia termina con lo sposo che batte sulla coppa, in ricordo della distruzione del tempio di Gerusalemme. Poiché Dio è Signore della vita e della morte, è con una benedizione che si annuncia il decesso: Benedetto sia il Giudice di Verità!-. Davanti alla tomba si recita il Kaddish, brano in cui si proclama la santità del Nome. Da questo momento si osserva una settimana di lutto stretto. Per il primo pasto dopo la sepoltura è dovere preparare per i parenti in lutto un uovo sodo. L'uovo è il simbolo della vita: è rotondo, non ha quindi nè un punto di inizio, nè uno di fine, così come la vita che, dopo la morte della persona, continua e deve continuare attraverso i suoi discendenti. Esso ricorda ai rimasti che la morte, pur nel più completo rispetto e nel ricordo dello scomparso, non deve rappresentare un momento di frattura e di disperazione totale, perchè la vita continua in questo mondo e nell'aldilà." * Luoghi sacri La Sinagoga é il luogo di culto dell’ebraismo; in ebraico si chiama BETH HAKENESSET, la casa di riunione.Nasce durante l'esilio babilonese ed è il luogo in cui gli ebrei si riuniscono per studiare, pregare e stare insieme. In un momento in cui gli ebrei erano addolorati e smarriti per la perdita sia della patria, sia del Tempio, la sinagoga sostituì, in un certo senso, il culto nel Tempio di Gerusalemme e permise al popolo in esilio di sentirsi ancora unito e stretto in un comune ideale religioso e nazionale. La struttura architettonica dell'edificio è singolare. L'esterno riflette, molto spesso, la situazione della religione ebraica nei confronti delle altre religioni (vi è la tendenza, infatti, a mimetizzare l'edificio con le altre case circostanti); l'interno, a pianta rettangolare, è caratteristico per la sua assenza completa di raffigurazioni umane e per la presenza del matroneo, il posto di preghiera per le donne. Le costanti della sinagoga sono: l'Arca Santa (armadio dove sono i rotoli della Torah), il podio per la lettura della Torah e per la recita della preghiera. La lampada, accesa perennemente, ricorda la lampada del Tempio e la presenza dei rotoli della Legge." * Feste Molte festività ricordano, nel corso l'anno, gli avvenimenti significativi la lunga storia ebraica. Una delle importanti è la Pasqua, o Pesah passaggio), che dura otto giorni a fine marzo o inizio di aprile e ricorda "la fuga degli ebrei dalla schiavitù d'Egitto. La prima sera di Pesah si celebra una cerimonia - il Seder che prevede un pasto speciale durante il quale si legge la storia del 'passaggio'da un libro chiamato Haggadah. La festa di capodanno, che cade in settembre o in ottobre, si chiama Rosh Hashanah ed è seguita, dieci giorni dopo , da Yom Kippur (giorno 'espiazione), che è un giorno ,di preghiere, digiuno e richiesta a Dio del perdono per i peccati commessi. Pesach (pasqua, nel senso di passaggio) è una festa che ricorda l’anniversario dell’uscita degli ebrei dall’Egitto e la loro liberazione dal dominio dei faraoni. Questa festa viene anche chiamata festa dei pani azzimi perché per tutti i giorni delle celebrazioni si mangia pane non fermentato o lievitato, per ricordare i loro antenati che non ebbero il tempo di far lievitare il pane. Il momento centrale della festa è la cena, il Seder, che si consuma in famiglia. La festa dura una settimana ed ha inizio il 14 di Nisan (primo mese di primavera), giorno in cui veniva offerto il sacrificio pasquale al Tempio di Gerusalemme, usanza che oggi è stata abbandonata. Il 15 si svolge la cerimonia del Seder, il pasto rituale. Il calendario ebraico è basato sui cicli della luna, per cui non è possibile fissare una data precisa sul calendario solare, ma in linea di massima cade quando i cristiani festeggiano la loro di Pasqua, quindi tra i mesi di marzo e aprile.