UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA Dipartimento di Studi Umanistici UN ESEMPIO DI CORRELAZIONE ILLUSORIA: L’IMPATTO DELLA DISTINTIVITA’ NELL’ATTRIBUIZIONE SOCIALE Niccolò Colonnelli ([email protected]), Silvia Pontarollo ([email protected]) Psicologia dei Processi Cognitivi Poster Session CHIARIMENTO TERMINOLOGICO CORRELAZIONE ILLUSORIA: l’illusione che esista una covariazione inesistente tra due eventi, oppure l’illusione che una covariazione tra due eventi effettivamente sussistente non esista. DISTINTIVITA’: se vengono presentate informazioni provenienti da due gruppi di diversa estensione (maggioranza vs minoranza), le informazioni relative alla minoranza colpiscono maggiormente l’attenzione. La distintività rappresenta, quindi, una variante dell’euristica d’inusualità, secondo cui un’associazione tra eventi da noi osservata per la prima e unica volta ci dà l’impressione di non essere fortuita. UNO STUDIO SULL’EFFETTO DELLA DISTINTIVITA’ NEI GIUDIZI SULLE MINORANZE: HAMILTON & GIFFORD (1976) METODO: Due gruppi vengono presentati ai partecipanti all’esperimento: il gruppo A (gruppo di maggioranza, con 90 persone) e il gruppo B (gruppo di minoranza, con 30 persone). Ai partecipanti si fanno leggere informazioni relative ai singoli 120 individui, uno per volta, componenti i due gruppi, esplicitando per ogni individuo considerato il suo gruppo di appartenenza. Precisamente, per ogni individuo in questione si descrive un certo comportamento che questi ha messo in atto. I comportamenti presentati sono o esplicitamente positivi, o esplicitamente negativi. In base alle affermazioni presentate dagli sperimentatori, il gruppo A e il gruppo B presentano la medesima percentuale di comportamenti negativi (1/3), ovvero la stessa percentuale di comportamenti positivi (2/3). ESEMPIO: Alcune frasi analoghe a quelle presentate ai partecipanti relative agli individui: “Marco, un membro del gruppo B, ha fatto attività di volontariato”; “Giulio, un membro del gruppo A, ha messo in ridicolo il suo compagno di banco”; “Sandra, membro del gruppo B, ha aiutato su madre a preparare la cena”; RISULTATI: Si osserva che i partecipanti tendono ad attribuire comportamenti negativi più frequentemente alla minoranza che alla maggioranza. Ciò avviene perchè, essendo rare, le informazioni negative riguardo gli individui del gruppo B attirano maggiormente l’attenzione e s’imprimono più facilmente nella memoria. N.B: ciò non significa chevi sia una tendenza ad associare comportamenti negativi alle minoranze, infatti, nei casi in cui i comportamenti positivi sono nominati più raramente rispetto a quelli negativi, in riferimento agli individui del gruppo B, sono i comportamenti positivi a risaltare maggiormente e a venire attribuiti più frequentemente alla minoranza che alla maggioranza. CONCLUSIONI Il principio di distintività,nonostante sia di grande aiuto nell’apprendimento di regolarità ambientali, può rivelarsi fuorviante, specie nell’elaborazione di giudizi. Bibliografia: Cherubini P., Psicologia del pensiero,Raffaello Cortina Editore,Milano,2005(pag. 113,139-41) HAMILTON, D.L., GIFFORD, R.K.(1976), “Illusory correlation in interpersonal perception:A Cognitive basis of stereotypic judgments”. In Journal of Experimental Social Psychology,12,pp. 392-407.