Come funziona la degradazione dei versanti I processi alla base della degradazione dei versanti e le caratteristiche morfologiche: il punto La degradazione dei versanti comprende tutti quei fenomeni di alterazione, disgregazione e denudazione delle rocce a cui segue uno spostamento più o meno consistente a causa di movimenti gravitazionali, agenti atmosferici, e terremoti. Il modellamento di un versante può avvenire mediante i seguenti processi che qui di seguito sono sintetizzati: • degradazione meccanica e chimica: agisce perpendicolarmente al versante e favorisce la frattura della roccia, allontanando gli elementi coesi. Può essere di natura dilavativa, se il versante è soggetto a cicli di gelo/disgelo, umido/asciutto o a consistenti gradienti termici o meccanica, quando elementi esterni provocano delle sollecitazioni interne al versante, ad esempio la crescita non controllata di radici o di cristalli d’acqua o lo scavo di tane di animali. Tutte queste azioni alterano la resistenza del terreno, creando al suo interno vie preferenziali di frattura e quindi di successivo distacco. Sempre in questa categoria ricade il fenomeno detto carsismo che corrisponde all’azione chimica dell’acqua esercitata sulle rocce (calcaree, dolomitiche e sedimentarie) e porta il nome della regione dove è stato studiato per la prima volta. Il processo solitamente si svolge in due fasi, una dissolutiva e un’altra costruttiva. La prima è caratterizzata dallo scorrimento delle acque superficiali rese acide dall’anidride carbonica (CO2), mentre, nella successiva, l’acqua sotterranea si arricchisce di carbonato di calcio (calcare, CaCO 3 ) originando ad esempio in grotta le stalattiti e le stalagmiti; • denudazione: avviene secondo una direzione parallela al versante. È causata dalle acque e dal movimento delle masse, secondo il principio d’equilibrio, ovvero una massa tende a disporsi in una configurazione in cui l’energia potenziale è minima. Questo processo tende a portare alla luce la roccia non alterata e ad allontanare le parti disgregate. Attraverso i processi sopraccitati si ha un’evoluzione nella forma dei rilievi: le parti di roccia prodotte dalla degradazione si muovono sotto opportune condizioni al contorno per effetto della gravità, infatti l’altezza di caduta è direttamente proporzionale alla distanza percorsa dalla massa che è funzione a sua volta delle caratteristiche del substrato su cui avviene lo scivolamento. Se l’inclinazione è tale da vincere le resistenze interne allora si ha il distacco e quindi l’accumulo verso valle. Il movimento si arresta quando, unitamente alle caratteristiche meccaniche, si hanno le condizioni geometriche affinché si crei una zona di accumulo e quindi una nuova configurazione di equilibrio. A questo punto ciò che può avvenire è che un volume di materiale interno al versante si sposti verso l’esterno e in una posizione più bassa. Ciò comporta un cambiamento radicale nell’assetto morfologico dell’area interessata. Le deformazioni gravitative profonde di versante (DGPV) sono fenomeni gravitativi di grandi dimensioni che coinvolgono gli strati profondi dei versanti. Essi presentano le seguenti caratteristiche: • si verificano in versanti che hanno un dislivello marcato tra la sommità e la base, e sono frequenti nelle catene giovani dove vi sono consistenti componenti di forze orizzontali. Hanno una velocità di deformazione molto bassa, ma possono comportare fenomeni collaterali con uno sviluppo molto rapido; • sono causati da un riequilibrio delle forze a scala macroscopica che produce un rilassamento nelle parti alte dei versanti; • si manifestano, solitamente, mediante l’apertura di trincee nella parte alta dei versanti, con generazione di contropendenze e sdoppiamenti di creste; • se il fenomeno è in una fase evolutiva molto avanzata, nella parte bassa del versante si manifestano grandi accumuli detritici non collegati a pareti, mentre il versante inizia ad essere localmente interessato da crolli e scivolamenti di blocchi; • il fenomeno generalizzato non produce depositi, a meno che non evolva in un evento franoso generalizzato, in tal caso darà origine molto probabilmente ad una colata di detrito; sono fenomeni che presentano una interazione evidente solo con le strutture costituite in alta montagna con carattere permanente. Leggi anche: Dissesto idrogeologico: gli interventi sugli alvei fluviali e torrentizi Copyright © - Riproduzione riservata