I mille misteri della natura!!!

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I mille misteri della natura!!!
Scritto da Gianluca Congi
Mercoledì 13 Gennaio 2010 12:21
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla (Lao tze).
La storia sarebbe una come tante altre...ormai da diversi anni se
ne ripetono tantissime... mi capitano, di giorno come di notte, in
ogni caso ogni storia ha una sua 'storia' e comunque ognuna ha
un suo fascino, non c'è ne mai una simile all'altra... "Un ragazzo,
molto scalpitante per lo strano rinvenimento fatto a Palla Palla, nei
dintorni di San Giovanni in Fiore, si reca a casa mia accompagnato
dal padre, dicendo di aver appena raccolto uno strano animale,
una grande e maestosa farfalla, mai vista prima d’ora, appunto il
padre, un signore sulla quarantina, che asseriva di non ricordarsi
nella sua vita... di una simile cosa...ma che sarà mai allora?...mi
domandai in me...
Già immaginavo cosa potesse essere quella creatura aliena,
(a loro dire)... così appena giunto a Palla Palla, davanti gli occhi,
mi spuntò ciò che immaginavo...ovvero un bellissimo esemplare
femmina di PAVONIA MAGGIORE O PAVONIA DEL PERO
(Sat
urnia piri schiff.)
, la specie di farfalla più grande d’Europa, appartenente alla
famiglia dei Saturniidae, con un apertura alare fino a 17 centimetri,
addirittura spesso scambiata per un Pipistrello, viste le sue non
indifferenti dimensioni. In questo caso, quindi, si trattava di una
innocua Pavonia maggiore, una farfalla notturna non facile da
vedere appunto perché notturna ma anche perché sempre più rara,
con quattro occhi rotondeggianti sulle ali, da qui il nome di
'Pavonia'
cioè dal Pavone, lil variopinto uccello con degli occhi finti
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Scritto da Gianluca Congi
Mercoledì 13 Gennaio 2010 12:21
disegnati sulle ali, lo scherzetto di Madre natura, si ripeteva per
l'ennesima volta...si…proprio lei. Madre natura ha deciso di
posizionare quattro occhi finti sulle ali in tendenza tale da far
demordere da eventuali e prevedibili attacchi da parte degli uccelli
insettivori predatori, questi esiteranno senz'altro nell'attaccare la
grande farfalla...una tecnica di auto - difesa naturale singolare, per
una specie assolutamente innocua. Si tratta di un animale in grave
declino nel suo aerale di diffusione, in taluni posti è considerata
specie rara in ogni caso non è mai molto diffusa.
Ancora oggi nel nostro territorio la si rinviene, come detto non
facilmente, anzi, nelle zone meno urbanizzate specie nel periodo
degli sfarfallamenti compresi tra Maggio e Luglio, l’ultima la vidi
due anni fà, l’aveva raccolta una signora dell’Olivaro nei boschi
di Macchia di Truono, ad essa consigliai vivamente di liberarla
possibilmente là dove l’aveva trovata, dicendo che era molto ma
molto rara, insomma anche incutendole un pò di paura e di timore,
ma alla fine che senso avrebbe avuto uccidere o rinchiudere in
una bottiglia un essere vivente nato per essere libero...anche
sè...anche sè...!!!
Questo insetto preferisce aree a clima temperato, la femmina
più grande del maschio, il maschio riesce a percepire addirittura
fino a una decina di chilometri di distanza la presenza di una
femmina, quest'ultima può attirare moltissimi maschi, grazie ai
feromoni, sostanze chimiche olfattive che il maschio riesce a
decifrare grazie alle speciali antenne nonchè a distinguerli da altri
segnali olfattivi persino tra altre centinaia di specie, un mistero
tutto opera di questa tanto bistrattata natura, che riesce a stupirci
sempre più con la sua immensa grandezza!!! I bruchi nelle ultime
fasi di crescita possono giungere a una misura di 10 centimetri di
lunghezza, si nutrono del fogliame di alberi quali il pruno o il
perastro e comunque anche di altre specie decidue di latifoglie,
molte delle quali per questo e tanti altri motivi, importantissime
per la biodiversità. La crisalide contenuta in uno bozzolo scuro
può vivere in tale stadio anche per due inverni di fila, così nel terzo
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Scritto da Gianluca Congi
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anno dal terreno emergerà la farfalla per vivere, pensate, non oltre
una decina di giorni, questa vita effimera è dovuta al fatto che
questa farfalla non può nutrirsi, la spiritotromba è atrofizzata e
consumerà per tanto le riserve energetiche accumulate nel suo
corpo, questo particolare molto triste pone in essere nel contempo
il mistero della vita unito allo spirito di sopravvivenza per cui
questa specie è nata per vivere e soprattutto per riprodursi, in un
tempo assai molto breve, però notate lo spirito di dare vita dopo
una morte certa...dopo l’accoppiamento e la deposizione delle
uova, per la femmina come anche per il maschio che potrà anche
accoppiarsi con più femmine, energie permettendo, ci sarà la fine,
come anticipavo, la fine della vita, Lao Tze, in una delle sue celebri
frasi la osò come:
“Quello che il bruco chiama fine del mondo il
resto del mondo chiama farfalla”
, questa
frase molto bella quanto celebre può ben additarsi anche a tanti
discorsi sulla vita umana; dà in modo inesorabile il senso della
vita, in questo caso per una farfalla, così bella e piena di mistero
ma anche così sfortunata, dirà sicuramente qualcuno!!!
Però, se Dio con la sua mano, o meglio per lui Madre natura...ha
disegnato la vita di questo essere vivente in questo modo, ci sarà
stato un motivo ben valido, che nessuno potrà forse mai svelare,
poiché in natura nulla è concepito in modo errato, il mistero della
vita sul pianeta e la storia di questo essere vivente, come ti tutti gli
altri, è scritto in un libro che invisibile agli occhi di noi umani
disattenti, si ripete nella lettura, ogni qualvolta una creatura nasce,
cresce, si riproduce e poi muore...questa farfalla, che ho
fotografato e immediatamente reso libera, libera soprattutto di
volare nel cielo infinito sotto una notte stellata, libera di
sprigionare l’energia di questa vita effimera ma forse per questo
non meno ricca di significato...credo che così tanto mistero deve
farci capire che le cose vanno apprezzate per quello che sono e
non concepite in modo diverso da come sono state create, per
questo il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi deve
essere totale, perché ogni comportamento errato va contro alla
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Scritto da Gianluca Congi
Mercoledì 13 Gennaio 2010 12:21
vita armoniosa tra tutte le creature, la Pavonia maggiore insegna
per questo nella sua brevissima vita che al mondo vivere anche un
solo istante in più, significa vivere su una meravigliosa Terra, una
Terra che ci è stata data solo in prestito proprio perchè noi siamo
in obbligo di lasciarla meglio di come c'è stata prestata...di
lasciarla migliore, in particolare alle generazioni future...
Rispettare per tanto anche un essere apparentemente
insignificante significa davvero rispettare la vita nella sua
interezza, perché da questa storia tutti dobbiamo necessariamente
trarre un benefico insegnamento:
amare ogni essere vivente
significa prima di tutti amare se stessi…!!!
Anche se non salverà la vita a questo essere vivente destinato alla
vita effimera…questo mio contributo elo dedico a questi esseri
apparentemente invisibili e da molti definiti magari insignificanti,
che forse delle volte ci ricordano appunto quanto sia importante
vivere in armonia con tutto quello che ci circonda, apprezzare
anche quel poco che si ha, dare agli altri la possibilità di vivere e
non di togliere la speranza, nemmeno a chi magari è diverso,
perché spesso nella diversità si apprezzano tante cose che non
siamo capaci di vedere o concepire, naturalmente...
La mia non vuole essere una filosofia inutile e dettata dalle
emozioni del momento, io mi emoziono ogni qualvolta ho la
fortuna di ammirare il significato di ciò che questo Mondo ci
trasmette, in tutte le sue forme... questo racconto vuole anche
fungere da contributo a far si che ogni creatura venga apprezzata,
questo deve avvenire non solo per gli esseri che costituiscono il
patrimonio naturale ma anche per gli uomini, si gli umani, che
fanno parte come ogni altro essere, di questo pianeta e che
spesso si dimenticano da dove sono venuti e dove un giorno
andranno, se la storia di un essere come questo che abbiamo
raccontato, non ci ha insegnato nemmeno un poco, allora fatevi un
conto che io abbia scritto solo parole fine a se stesse. Mi sento nel
dovere di far sì che infondendo utili quanto indispensabili notizie,
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Scritto da Gianluca Congi
Mercoledì 13 Gennaio 2010 12:21
si possa un giorno giungere a vivere davvero nel rispetto più
totale...per me anche la goccia nell' oceano ha la sua importanza;
credo che un giorno queste gocce saranno tante ma proprio tante
che l'oceano di fronte ad esse sarà molto ma molto più
piccolo...ognuno faccia il suo dovere di UOMO...solo allora il
mondo sarà migliore per tutti!!!
Gianluca Congi
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