Sessualità e affettività nei disturbi autistici
Flavia Caretto
Psicologa - Unità Operativa di Neuropsichiatia Infantile
Sommario
Sessualità e caratteristiche generali
Attaccamento
Particolarità cognitive e sociali
Assenza di “politiche” e problemi
Autismo a basso funzionamento
Autismo HF e Sindrome di Asperger
1. Sessualità e caratteristiche generali delle persone dello spettro autistico:
I disturbi nell’affettività e nella sessualità fanno parte della diagnosi di Disturbo
Pervasivo dello Sviluppo?
La triade sintomatologica
Compromissione qualitativa dell’interazione sociale
Sguardo, mimica, posture corporee, gesti che regolano l’interazione sociale
“incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei…”
Mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi, obiettivi…
Mancanza di reciprocità sociale o emotiva
Compromissione qualitativa della comunicazione
Sviluppo del linguaggio
Compromissione della conversazione
…
Giochi di simulazione e di imitazione…
Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati
(DSM IV TR)
Comportamenti sessuali inappropriati…
Comportamenti ripetitivi o compulsivi che coinvolgono zone del corpo o attività “sessuali”:
Toccarsi o toccare i genitali, il seno, il sedere…
Odorare, annusare, leccare…
Masturbarsi in pubblico o altri comportamenti sessuali in situazioni inappropriate
Mancanza di adeguatezza sociale
Mancanza di senso del pudore
Interessi specifici e ossessione sessuale
Ristretta scelta del partner
Disturbi dell’identità sessuale
Problemi di intimità
“Delinquenza” sessuale
1
© 2008 F. Caretto
… e problemi sottostanti
Problemi sensoriali e attentivi
Iposensorialità, ipersensorialità
Focalizzazione dell’attenzione
Problemi “medici” o legati all’assunzione di farmaci
Es: epilessia, depressione…
Problemi legati all’immaginazione
Prevedibilità, tempo…
Motivazione, interessi…
Difficoltà sociali
a cogliere le situazioni sociali
ad interpretare le emozioni
a cambiare in relazione al contesto
Difficoltà comunicative
Es: chiedere aiuto, esprimere emozioni…
Problemi di “immagine” e “psicologici”
Inadeguato autoaccumento: igiene, abbigliamento
Goffaggine
Bassa autostima
Desiderio di essere accettati
… da dove cominciare?
2. Attaccamento:
I bambini dello spettro autistico sviluppano attaccamento?
L’attaccamento
è la creazione e lo sviluppo dei legami affettivi
…Quando Thomas ancora non guardava, selezionava già un odore, magari il mio profumo, e
gli attribuiva, secondo noi, un significato esagerato...
Hilde De Clerq - Il labirinto dei dettagli
Particolarità dell’attaccamento nell’autismo
Le persone con autismo possono:
mostrare una espressione “percettiva” dell’affettività
sembrare “distaccati” o “aggrappati”
avere necessità di costanza (es “la buona madre” di Hilde de Clerq)
mostrare “isolamento”
mostrare eccessivo attaccamento ad una particolare figura di riferimento
…
…l’attaccamento segue espressioni diverse
2
© 2008 F. Caretto
Nelle persone con autismo, l’attaccamento, segue forme differenti rispetto a ciò che
avviene nelle persone con sviluppo tipico.
È l’espressione dell’attaccamento, e non l’attaccamento stesso che dovrebbe essere
discusso nell’autismo:
le persone con autismo sviluppano legami, sia con i propri familiari, sia,
successivamente, con persone non familiari, ma sono ostacolate nell’espressione e nel
mantenimento dei vincoli affettivi, come questi vengono comunemente intesi, dalla
profonda e protratta disabilità sociale.
3. Particolarità cognitive e sociali:
Sullo sviluppo della sessualità influiscono particolarità come: l’interesse percettivo,
l’attenzione e l’emozione congiunta, la comprensione e l’espressione delle
emozioni…?
L’interesse percettivo
I bambini con sviluppo tipico possiedono un “talento innato” per la ricerca del significato
che c’è “dietro” la percezione
e hanno un “talento innato” per i simboli, ovvero per “qualcosa che sta per qualcos’altro”
(es: la banana che “sta per” il telefono)
Le persone con autismo sono interessate al dato percettivo e mostrano difficoltà ad andare
oltre l’informazione percettiva, verso quello che noi neurotipici chiamiamo “il significato”
Sono degli “iper-realisti”!
L’attenzione congiunta e l’emozione congiunta
I bambini piccoli con DPS mostrano difficoltà nell’attenzione e nell’emozione congiunta,
ma…
è possibile aiutare il bambino ad orientare l’attenzione verso qualcosa che è rilevante per
l’interlocutore e a sviluppare reciprocità sociale
Le emozioni
La comprensione, l’espressione, la regolazione
Le emozioni
La comprensione e l’espressione delle emozioni appare, nei bambini con autismo,
generalmente deficitaria rispetto ai bambini senza autismo
e non si evolve “naturalmente” ma deve essere appresa nei suoi aspetti “cognitivi” (come
“dare un nome all’emozione che si sta provando”) e di regolazione.
Nondimeno, si osserva nelle persone con autismo, una capacità di “sentire”
emotivamente, che appare a volte più marcata rispetto a quella di persone con sviluppo
tipico, proprio per la difficoltà della persona con autismo ad elaborare ed a regolare la
risposta emotiva.
… alcune difficoltà delle persone con un Disturbo dello Sviluppo
difficoltà a riconoscere i visi
difficoltà a riconoscere le espressioni emozionali
difficoltà di “empatia”
difficoltà ad apprendere le regole sociali per semplice esposizione o esperienza
difficoltà nell’anticipazione cognitiva di reazioni sociali
3
© 2008 F. Caretto
difficoltà
difficoltà
difficoltà
nell’apprendimento di concetti di relazione e sociali
a formarsi una idea di quello che pensano gli altri
a percepire il proprio stato emotivo, a regolarlo, a prevedere alternative di
comportamento, ad organizzare una risposta
…
… alcuni passi per la comprensione e l’espressione delle emozioni
condividere l’espressione di un’emozione
Attenzione congiunta
Azione congiunta
Emozione congiunta
conoscere le regole sociali
variare e adeguare la mimica
riconoscere le emozioni proprie e altrui
immaginare come gli altri vedono le cose
farsi un’idea di quello che gli altri
pensano
sentono o provano
desiderano o non desiderano
coordinare espressione verbale e non di: pensieri, emozioni, motivazioni
regolare le proprie emozioni
rispondere adeguatamente in situazioni sociali (“spontaneità”, naturalezza…)
Riconoscere le emozioni
Accettare le emozioni
Ogni persona ha diritto ad avere paura di qualcosa, e nessun altro ha il diritto di definire
ridicola una paura
Se la paura comporta una limitazione della qualità della vita, è possibile informare la persona
che può essere aiutata a non avere più paura
Esprimere le emozioni
Per i piccoli e per i bambini con un basso funzionamento l’espressione della varietà
emozionale può essere insegnata attraverso l’attivazione emotiva nel gioco e
l’intersoggettività…
Ai bambini con un buon funzionamento possono essere proposti giochi imitativi e gruppi sulle
abilità sociali con drammatizzazione delle singole emozioni…
regolare le emozioni
Parole chiave:
Prevedibilità e chiarezza (identificazione di segnali esterni o interni per la
regolazione)
(Non confusione e iperstimolazione!)
4. Assenza di “politiche” di educazione sessuale e problemi
L’infantilizzazione, i comportamenti problematici a contenuto sessuale, il rischio di
abuso: dipendono dall’assenza di “politiche” di educazione sessuale?
L’infantilizzazione
4
© 2008 F. Caretto
L’autismo non è un problema “infantile”!
I caregiver si trovano spesso di fronte
al problema del gap fra età cronologica ed età
mentale, e mostrano una difficoltà nel riconoscimento della specificità dell’età cronologica
L’intervento adeguato all’età
È presente in ambito educativo una difficoltà ad attuare un intervento adeguato all’età,
ovvero che si modifichi, ad esempio nell’uso dei materiali, a seconda delle età della
persona con autismo:
si osserva in genere una infantilizzazione permanente, come se la persona con autismo
fosse “più piccola di età”, più giovane invece che diversa
L’infantilizzazione degli adulti con autismo si osserva spesso anche:
nell’abbigliamento e nella cura di se
nel mancato insegnamento di abilità di autonomia personale e di gestione del luogo di
vita
nella risposta sociale “positiva” a comportamenti inadeguati per l’età, quali abbracciare
gli estranei o baciarli
Il mancato riconoscimento dell’accesso all’età adolescenziale ed adulta delle persone con
autismo, può anche indurre comportamenti problematici a contenuto sessuale
Comportamenti problematici a contenuto sessuale
I comportamenti problematici a contenuto sessuali spesso non vengono trattati quando si
presentano nel bambino
Mentre, quando il bambino diventa adolescente, se mantiene lo stesso comportamento,
viene ritenuto fortemente problematico
Intervenire sui comportamenti problematici
• Si definiscono “problematici” quei comportamenti che:
• Interferiscono con l’apprendimento e con lo sviluppo in generale
• Possono provocare danni alla persona stessa che li emette, ad altri o ad oggetti
• Sono considerati inaccettabili da un punto di vista sociale
• Spesso i comportamenti problematici riguardano la sfera sessuale
• È possibile intervenire
• Comprendendo la funzione del comportamento
• Aiutando la persona a sviluppare comportamenti diversi da quello problematico che
rispondano alla stessa funzione
il rischio di abuso:
la necessità di un atteggiamento preventivo e proattivo
Nel ’98 viene pubblicato, a cura della
Associazione Autismo Europa il
MANUALE DI BUONE PRATICHE
Per la prevenzione della violenza e degli abusi nei
confronti delle persone con autismo
che offre raccomandazioni:
Alle persone autistiche, alle famiglie, ai caregiver
Alle associazioni di genitori
5
© 2008 F. Caretto
Ai professionisti delle istituzioni
Ai legislatori nazionali
L’unica possibilità di evitare forme di abuso è la prevenzione
Prevenire significa
rispettare i diritti delle persone con autismo (Pinto de Freitas, 1998)
incentivare la conoscenza e la formazione (Peeters, 1998)
adottare le cosiddette “buone prassi”
(Vivanti, 1998)
È possibile informare bambini e ragazzi – senza creare allarme – che ci sono persone che
possono provare a fare cose sgradevoli, come mostrare i genitali, toccare o farsi toccare
È necessario insegnare che si deve dire di “no”, e si deve chiedere aiuto
e, in caso di grave ritardo: garantire la vigilanza
Prevenire il rischio di abuso insegnando ai bambini e ai ragazzi a:
• identificare le situazioni spiacevoli o di rischio
• dire “no”
5. Autismo a basso funzionamento e sessualità:
Ce ne dobbiamo occupare solo quando si manifestano comportamenti problematici?
Cosa mantiene i comportamenti problematici a contenuto sessuale?
I comportamenti problematici a contenuto sessuale sono
modificazione delle contingenze esterne!
poco sensibili alla
farmaci
La terapia farmacologica, che pure può agire sulla componente compulsiva di alcuni
comportamenti (ad esempio, di masturbazione) non ne re-indirizza, però, l’espressione!
… allora?
Cambiamo punto di vista!
Smettiamo di considerare i comportamenti sessuali nelle persone con difficoltà cognitive
come un problema che si presenta, inaspettatamente, ad un certo punto!
Si tratta di un evento naturale
… e… legittimo!
Considerare la faccenda sotto quest’ottica, ci pone però almeno due problemi!
Come indirizzare l’espressione della sessualità, in persone con autismo e gravi difficoltà
cognitive, in forme socialmente accettabili?
Chi “insegna” alla persona queste forme?
piccoli suggerimenti
Prevenire, sviluppando competenze sociali e comunicative
6
© 2008 F. Caretto
Considerare
gli aspetti percettivi e cognitivi coinvolti nelle preferenze o repulsioni della
persona con autismo
Considerare il coinvolgimento emotivo delle persone implicate nell’insegnamento
Fare in modo che la persona con autismo identifichi:
dove
quando
in presenza di chi
una attività sessuale PUÒ essere effettuata o NON può essere effettuata
Condividere, in equipe e con i familiari, le scelte relative all’insegnamento dei
comportamenti sessuali (obiettivi, strategie, persone…)
… ancora una considerazione…
Le decisioni sull’insegnamento di corretti comportamenti sessuali, prima di essere
“tecniche” sono sempre etiche.
6. Autismo HF, sindrome di Asperger e sessualità:
… Perché no?
… una prima considerazione…
Sulla sessualità e affettività di persone HF o AS è stato detto e scritto da:
Professionisti
Persone stesse dello spettro autistico
Le prospettive sono del tutto differenti!
Appare fondamentale il graduale passaggio, osservato negli ultimi anni, dalla nozione di
“disturbo” al concetto di “neurodiversità”
piccoli suggerimenti
Considerare le implicazioni sociali, comunicative e degli interessi nello sviluppo delle
persone con autismo HF o con SA
Comprendere che la sessualità delle persone con autismo HF o con SA non è né assente
né “deviante”, ma sicuramente peculiare e pone sfide specifiche
Prevedere un intervento esplicito sull’espressione dell’affettività, sull’interazione sociale,
sulle abilità sociali e di scambio comunicativo
Prevedere una educazione alla sessualità, programmata, esplicita, adattata alle
caratteristiche cognitive delle persone con autismo HF o con SA, e che ponga l’enfasi
sull’interazione sociale
L’educazione alla sessualità
Educare le persone nello spettro autistico all’affettività e alla sessualità è possibile!
Sebbene sia condivisibile la necessità di un’educazione appropriata e specifica per le
persone con autismo e nonostante siano oggi disponibili numerosi riferimenti per attuare un
intervento psicoeducativo sull’affettività e sulla sessualità fin dall’infanzia, permane
una difficoltà ad affrontare questi temi in ambito scolastico ed abilitativo
Un esempio di politiche o linee guida (secondo Haracopos & Pederson)
7
© 2008 F. Caretto
le persone con Autismo dovrebbero avere il diritto e la possibilità di avere una vita
sessuale in accordo con i loro desideri e bisogni e con ciò che possono gestire
le persone con Autismo hanno il diritto di ricevere guida e supporto, con riguardo ai
problemi sessuali irrisolti
l’apprendimento di comportamenti sociali appropriati nei confronti della sessualità
dovrebbe avvenire in accordo con le regole sociali e le norme del posto di residenza
delle persone con Autismo.
il tipo di guida dovrebbe essere, prima di tutto, correlata a e dipendente su come viene
vissuta la sessualità dalle persone con autismo. È poi importante determinare e valutare
se i segni sessuali sono definiti, indefiniti o non presenti.
La sessualità dovrebbe essere vista all’interno di un contesto globale, così che
l’educazione ed il training non consistano solo nell’aiutare le persone con Autismo ad
apprendere come masturbarsi e raggiungere l’orgasmo, bensì nell’ inserire questo
insegnamento in un percorso di coscienza di sé, di accettazione dei cambiamenti del
proprio corpo. In ultima analisi in un percorso di costruzione del Sé (…)
Quando una persona con Autismo dirige il suo interesse sessuale verso un’altra persona,
bisognerebbe decidere quanto lontano andare nel supportare tale contatto. Dato che
esprimere la sessualità con un’altra persona consiste nel mostrare tenerezza, cura ed
empatia, bisogna riconoscere che la maggior parte delle persone con Autismo ha una
grande difficoltà a relazionarsi con le persone.
L’educazione alla sessualità
I temi (adattato da Donata Vivanti, 2002)
Insegnare le nozioni di genere e i normali mutamenti della crescita
Insegnare tempi e dei luoghi per canalizzare le pulsioni sessuali (quando e dove)
Insegnare la masturbazione (come)
Insegnare come e con chi è possibile esprimere affetto
Insegnare alle ragazze a gestire le mestruazioni
Orientare verso un rapporto amoroso
Insegnare ad avere cura di sé stessi
Taking Care of Myself
(Mary J. Wrobel, 2003
Future Horizons: Texas)
Fare educazione sessuale
Autism-Asperger’s & Sexuality
Puberty and Beyond
(Jerry & Mary Newport, 2002
Future Horizont: Texas)
Sexualité et Syndrome d’Asperger
(Isabelle Henault 2006, Deboeck: Canada )
Sesso e sessualità nei
disturbi autistici
(Wendy Lawson, 2005, Erickson: Trento )
Fare educazione… alla vita
8
© 2008 F. Caretto
Guida di sopravvivenza
Guida di
sopravvivenza
Marc Segar - dal sito
www.asperger.it
L’educazione alla sessualità
Parole chiave
- Chiarezza, concretezza, visualizzazione
- Individualizzazione
Un esempio: il senso del pudore
Taking Care of Myself
(Mary J. Wrobel, 2003
Future Horizons: Texas)
Stare nudi significa non avere vestiti addosso
A volte va bene vedere un bambino piccolo nudo
NON va bene che qualcuno veda te o me nudo
A volte va bene che un dottore, o un infermiere o mia mamma mi veda nudo
NON va bene che ragazzi, amici o altri adulti mi vedano nudo
NON va bene mostrare le proprie parti intime
Se qualcuno cerca di vedere le mie parti intime devo dire “NO!”
…
Farò bene a ricordare che quando devo stare nudo, devo essere nella mia stanza da letto
oppure nel mio bagno con la porta chiusa
La sessualità adulta
Quando si definisce qualcuno “adulto” o “maturo”?
Cosa evoca la sessualità del “neurotipico”
Tenerezza
Intimità
Innamoramento
Scelta
Provare piacere
Fare esperienze
Contraccezione
Salvaguardia dalle malattie
…
… e cosa evoca la sessualità nei “disturbi dello spettro autistico”
Difficoltà di empatia
Difficoltà a prendersi cura di se stessi e di altri
Difficoltà a fare scelte
Difficoltà a essere toccati
Difficoltà nella pianificazione
Difficoltà nell’indipendenza
“ingenuità” e vulnerabilità
…
9
© 2008 F. Caretto
Innamoramento e delusione
Partner, convivenza, genitorialità
La coppia e la famiglia
Avere un partner
Avere autostima
Saper corteggiare
I preliminari
Finalmente: fare l’amore!
Mantenere una relazione
Convivenza e matrimonio
Vivere insieme a qualcuno che non è un familiare
Prendersi cura l’uno dell’altro ed assumersi degli impegni
E se uno dei due NON è autistico?
Conoscere, accettare, spiegare la diagnosi ai familiari ed agli amici
Provare a vincere le resistenze di familiari e conoscenti: il matrimonio
Avere figli
Un desiderio legittimo
Il figlio potrebbe essere autistico? Si!
Accudimento del bambino, comprensione dei suoi bisogni, ed ecco, di nuovo:
attaccamento
Allevare un bambino in maniera responsabile: se si ha un disturbo dello sviluppo, è
possibile?
… ritrovo un grande valore e significato nella vita e non ho desiderio di essere guarito da me
stesso…
Bibliografia
A.P.A. (2000), DSM IV TR Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Masson,
Milano.
Gerland G (1999), Una persona vera,Phoenix, Roma.
Gerland G. (1998), Era Ora! L’autismo e la psicanalisi, In Autismo Europa (a cura di)
Manuale di buone pratiche per la prevenzione della violenza e degli abusi nei confronti delle
persone con autismo.
Grandin T. (2001), Pensare in immagini e altre testimonianze della mia vita di autistica,
Erickson, Trento.
Gray C. (2004), Il libro delle storie sociali: ad uso delle persone con disturbi autistici per
apprendere le abilità sociali, Vannini, Gussago.
Haracopos D. e Pedersen L., Sexuality and Autism, Danish Report dal sito
www.autismuk.com
Howlin P., Baron - Cohen S., Hadwin J. (1999), Teoria della mente e autismo, Erickson,
Trento.
Jacobs B. (2004), Attraente, originale… emotivamente pericoloso: una storia d’amore
con una persona con sindrome di Asperger, Erickson, Trento.
10
© 2008 F. Caretto
Morgan H. (1996), Attaccamento e perdita, osservazioni sulla transizione e sul lutto. In
Morgan H. (a cura di), Adulti con autismo: bisogni, interventi e servizi, Erickson, Trento.
Nisi A. & Ceccarani P. (1994), Apprendimento ai primi passi, Lega del Filo d’Oro, Osimo
(AN)
Peeters T. (1998) (ed. it. A cura di P. Visconti), Autismo infantile: orientamenti teorici e
pratica educativa, Phoenix, Roma.
Peeters T. (1998) L’importanza della formazione nella prevenzione della violenza e degli
abusi nei confronti delle persone autistiche. In Autisme Europe, Manuale di buone pratiche
per la prevenzione della violenza e degli abusi nei confronti delle persone con autismo,
Bruxelles (Belgium).
Pinto de Freitas P. (1998), Prevenzione della violenza/intervento sulla persona affetta
da autismo. In Autisme Europe, Manuale di buone pratiche per la prevenzione della violenza
e degli abusi nei confronti delle persone con autismo, Bruxelles (Belgium).
Segar M. (1997), Problemi relativi alla sessualità e suggerimenti sulle uscite. In Guida di
sopravvivenza per persone con la Sindrome di Asperger, dal sito www.asperger.it
Sinclair J. (1998), (ed. it. A cura di P. Visconti) in Peeters T. ,Autismo infantile:
orientamenti teorici e pratica educativa, Phoenix, Roma.
Vivanti D. (1998), Prevenzione dei maltrattamenti in famiglia . In Autisme Europe,
Manuale di buone pratiche per la prevenzione della violenza e degli abusi nei confronti delle
persone con autismo, Bruxelles (Belgium).
Vivanti D. (2002), Autismo e sessualità, Informautismo, 1.
Watson L. R., Lord C., Schaffer B. e Schopler E. (1997), La comunicazione spontanea
nell'autismo, Erickson, Trento.
Wehman P., Renzaglia A. & Bates P. (1984), Manuale per l’integrazione sociale,
Erickson, Trento.
Williams D., (1998), Il mio e il loro autismo, Armando, Roma
Xaiz C. & Micheli E. (2001), Gioco e interazione sociale nell'autismo, Erickson, Trento.
Bibliografia aggiuntiva
Bernasconi G. (2008), Riflessioni e suggerimenti di lettura sul tema autismo e
sessualità. «Autismo Oggi», vol. 14, pp. 20-23.
Caretto C. (2008), Autismo e sessualità. «Autismo Oggi», vol. 14, pp. 4-7
Collier V. & Schall C., Autismo e adolescenza. Advocate – fourth edition. Autism Society
of America, USA.
Del Re G. E Bazzo G. (1995), L’educazione sessuale e relazionale – affettiva: Scuola
Elementare. Erickson, Trento.
Del Re G. & Bazzo G. (1995) L’educazione sessuale e relazionale – affettiva: Scuola
Media. Erickson, Trento.
Dixon H. (1988, it.1990), L’educazione sessuale dell’handicappato. Erickson, Trento
Henault I. (2008), Educazione sessuale e intervento: consigli pratici e strategie.
«Autismo Oggi», vol. 14, pp. 11-14.
Konstantareas M.M. e Lunsky Y.J. (1997), Sociosexual knowledge, experience,
attitudes, and interest of individuals with autistic disorders and developmental delay. «Journal
Autism Dev Disord» vol. 27, pp. 397-413.
Kunz V. (2008), Asperger: sessualità e affettività. «Autismo Oggi», vol. 14, pp. 18-19.
Matthews E. (1996, it. 2003), Il significato di età, stato e genere per gli adulti con
autismo. In Morgan H. (a cura di), Adulti con autismo: bisogni, interventi e servizi, Erickson,
Trento.
11
© 2008 F. Caretto
Nguyen M. e Murphy T. (2001), Mirtazapine for excessive masturbation in an adolescent
with autism (case report). «J. Am. Acad: Child Adolesc Psychiatry» vol. 40, pp. 868-9.
Ousley O.Y. e Mesibov G.B. (1991), Sexual attitudes and knowledge of high –
functioning adolescents and adults with autism. «Journal Autism Dev Disord» vol. 21, pp.
471-81.
Realmuto G.M. e Ruble L.A. (1999), Sexual behaviors in autism: problems af definition
and management. «Journal Autism Dev Disord» vol. 29 pp. 121-7.
Rovaretti M., Pacini M. e Tosi S. (2008), La sessualità nell’autismo. «Autismo Oggi», vol.
14, pp. 8-10.
Ruble L.A. e Dalrymple N.J. (1993), Social / sexual awareness of persons with autism: a
parental perspective, «Arch Sex Behav» vol. 22 pp. 229-40.
Van Bourgondien M.E., Reichle N.C. e Palmer A. (1997), Sexual behavior in adults with
autism, «Journal Autism Dev Disord» vol. 27 pp. 113-25.
Veglia F. (2000) (a cura di), Handicap e sessualità: il silenzio, la voce, la carezza.
Franco Angeli.
Veglia F. (2003), Telefoniamo a… Fabio Veglia. In A .Canevaro e D. Ianes, Diversabilità:
storie e dialoghi nell’anno europeo delle persone disabili. Erickson, Trento
Veglia F. (2004) Manuale di educazione sessuale. Erickson, Trento
Ringraziamenti
Grazie al dr. Paolo Aliata per avermi messo a disposizione la relazione su autismo e
sessualità tenuta per la Provincia di Bergamo
Grazie a Gionata Bernasconi del Centro Documentazione ARES
Grazie a Pietro per l’aiuto
30 settembre 2008 - Flavia Caretto
12
© 2008 F. Caretto