Rivista Italiana di Genetica e Immunologia Pediatrica - Italian Journal of Genetic and Pediatric Immunology Anno I numero 3 - ottobre 2009 | direttore scientifico: Carmelo Salpietro - direttore responsabile: Giuseppe Micali La sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser: rara causa di amenorrea Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser syndrome: rare cause of amenorrhea Silvio Mazziotti *, Carla Moscheo, Giovanni Stroscio*, Vincenzo Salpietro, Vittoria D’Agata, Maria Francesca Messina, Mariella Valenzise *UOC Radiodiagnostica, Dipartimento di Scienze Radiologiche, Università di Messina UOC Pediatria, Dipartimento di Scienze Pediatriche Mediche e Chirurgiche, Università di Messina Abstract We describe the case of an 11 year-old adolescent who was referred to our Clinic for short stature and malnutrition. On physical examination she showed: weight 26 Kg (-1.7 DS), height 136.7 cm (-1.2 DS), target height cm 155.9 (-1.3 DS). Pubertal stage was B3, P3 and her bone age was comparable with chronological age. Laboratory investigation showed normal thyroid function; sierologic screening for coeliac disease (EMA, tTGA) was negative. Longitudinal evaluation showed a normal progression of pubertal development but at the age of 15 due to the absence of menarche she underwent LHRH- test with normal response of gonadotrophin to the stimulus and transabdominal ultrasonography that demonstrated uterine agenesia and normal ovarian volume. Pelvic RMN confirmed uterine agenesia. The clinical history and the radiological survey confirmed the diagnosis of Mayer-Rokitansky-KüsterHauserSindrome (MRKH) and adequate surgical procedure was recommended. Riassunto Descriviamo il caso di una ragazza giunta per la prima volta alla nostra osservazione all’età di dodici anni per una valutazione clinico-auxologica. Nata a termine da gravidanza fisiologica esitata in parto eutocico, peso neonatale adeguato per l’età gestazionale. Anamnesi familiare e patologica non contributorie. All’epoca della I valutazione la paziente mostrava i seguenti parametri auxologici: peso -1.7 DS, statura -1.2 DS, target genetico -1.3 DS. L’età ossea risultava conforme all’età cronologica e si apprezzava l’avvio dello sviluppo puberale (B3, P3). Gli esami ematochimici di I livello consentivano di escludere le cause più comuni di scarsa crescita. La paziente veniva inserita nel nostro follow-up clinico-auxologico ed i controlli successivi mostravano una regolare progressione della crescita staturale, della maturazione scheletrica e dello sviluppo puberale con completamento dello sviluppo puberale. All’età di 15 anni, per l’assenza del menarca veniva sottoposta a test LHRH che mostrava una regolare attivazione dell’asse ipotalamo ipofisi gonadi e ad ecografia pelvica, la cui esecuzione si rendeva necessaria anche per l’insorgenza di dolori addominali. Quest’ultima documentava agenesia dell’utero, ovaie nella norma e presenza di lesione renale destra compatibile con angioma. Una RMN pelvica confermava il riscontro di agenesia uterina, abbozzo vaginale e ovaie normoconformate (Figg. 1A, 1B, 1C). In considerazione di tali dati (paziente con amenorrea primaria, con assetto ormonale nella norma e con documentate alterazioni anatomiche a carico degli organi pelvici) veniva posta diagnosi di sindrome di Mayer-Rokitansky-KüsterHauserSindrome (MRKH). La ragazza veniva pertanto affidata al chirurgo per la ricostruzione vaginale mediante tecnica chirurgica. Discussione La sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser Sindrome (MRKH) è una condizione patologica clinicamente caratterizzata dalla presenza di amenorrea primaria ed infertilità. Tale sindrome ha una incidenza stimata di 1: 4500 (1), ed in genere si presenta con carattere sporadico. La trasmissione sembra essere autosomica dominante con penetranza incompleta ed espressività variabile. Si distinguono due diversi tipi di tale quadro sindromico: il tipo I o forma isolata (caratterizzata da aplasia congenita dell’utero e dei segmenti superiori del canale vaginale) ed il tipo II (MURCS association; OMIM 6017076)). In questa seconda evenienza all’aplasia congenita dei dotti di Muller si associano alterazioni renali (agenesia unilaterale, ectopia renale, reni a ferro di cavallo) ; alterazioni scheletriche ed in particolare vertebrali (anomalia di Klippel-Feil, fusione di vertebre più frequentemente cervicali, scoliosi), difetti uditivi, più raramente si associano anomalie cardiache ed anomalie delle estremità distali degli arti (2). Sembra che la forma isolata sia meno frequente del tipo complesso. In merito all’eziopatogenesi oggi l’ipotesi più accreditata è quella che depone per una patologia su base genetica ad espressività variabile. Tale quadro sindromico sarebbe conseguenza di un evento non identificato che agirebbe a carico del mesoderma intermedio e che avrebbe come effetto ultimo alterazioni del mesonefro e dei dotti di Wollf e di Muller . Diversi geni che intervengono nelle fasi più precoci dello sviluppo embrionale potrebbero essere coinvolti nel determinismo del quadro sindromico quali WT1, PAX2, HOXA7HOXA13 e PBX1 ma in atto non ci sono conferme in merito. Anche il gene WNT4 interviene nello sviluppo embrionale come è stato osservato in studi eseguiti su topi laddove è stato sottolineato anche un ruolo di tale gene nel processo della nefrogenesi. Un altro gene che potrebbe essere coinvolto è il TCF2 le cui mutazioni sembrano intervenire nel determinismo di malformazioni genitali quali utero bicorne, aplasia mulleriana, ed occasionalmente anche malformazioni renali. Un’interazione di fattori genetici ed ambientali resta ad oggi comunque l’ipotesi eziopatogenetica più plausibile (3). Come già affermato la prima manifestazione clinica della patologia è generalmente l’amenorrea primaria in pazienti che presentano cariotipo, assetto ormonale, ovaie e genitali esterni normali e con completamento dei caratteri sessuali secondari. Una valutazione anatomica degli organi pelvici mediante esame ecografico è indispensabile per porre la diagnosi e per rilevare eventualmente la presenza di associate malformazioni renali (4). La RMN è maggiormente specifica e trova indicazione nei casi in cui la tecnica ultrasonografica non risulti esaustiva. Tale metodica consente una accurata valutazione dell’aplasia uterina (in particolare attraverso scansioni sagittali), la visualizzazione di tube/corni rudimentali e di ovaie normoconformate. L’aplasia vaginale viene invece meglio apprezzata attraverso scansioni trasversali (5). L’indagine laparoscopica trova infine indicazione in caso di diagnosi dubbia dopo l’effettuazione degli esami non invasivi già descritti e consente la precisa definizione delle alterazioni anatomiche proprie della sindrome. Il trattamento delle pazienti con sindrome MRKH prevede in prima istanza, in considerazione del forte impatto psicologico che tale diagnosi può sortire, un valido supporto psicologico che affianchi gli altri trattamenti indicati. Si deve poi procedere con la ricostruzione del canale vaginale che, in casi selezionati, si può eseguire anche con metodiche non invasive (ad esempio attraverso il Franck's dilator method) (6). Le tecniche chirurgiche di cui ci si può avvalere oggi prevedono l’impiego di tre diverse tecniche ricostruttive quali: il metodo Abbe-McIndoe, il metodo Vecchietti e la colpoplastica sigmoidale (7-9). Un altro aspetto importante da valutare in queste pazienti è quello relativo alla infertilità le cui opzioni terapeutiche prospettano risvolti di ordine etico e scientifico di grande attualità (fertilizzazione in vitro e gravidanze mediante surrogato) (10). Bibliografia 1) Guerrier D, Mouchel T., Pasquier L., Pellerin I. The Mayer-Rokytansky-KusterHauser Syndrome (congenital absence of uterus and vagina) -phenotypic manifestations and genetics approaches. J Negat Results Biomed.2006, 5:1-8 2) Strubbe EH, Cremers CW, Willemsen WN, Rolland R, Thijn CJ: TheMayerRokitansky-Kuster-Hauser (MRKH) syndrome without and with associated features: two separate entities? Clin Dysmorphol 1994, 3:192-199. 3) Carson SA, Simpson JL, Malinak LR, Elias S, Gerbie AB, Buttram VC Jr., Sarto GE: Heritable aspects of uterine anomalies. II. Genetic analysis of Mullerian aplasia. Fertil Steril 1983, 40:86-90. 4) Paniel BJ, Haddad B, el Medjadji M, Vincent Y: Value of ultrasonography in utero-vaginal aplasia. J Gynecol Obstet Biol Reprod 1996, 25:128-130. 5) Govindarajan M, Rajan RS, Kalyanpur A, Ravikumar: Magnetic resonance imaging diagnosis of Mayer Rokytansky Kuster Hauser syndrome. J Hum Reprod Sci 2008, 1:83-5 6) Roberts CP, Haber MJ, Rock JA: Vaginal creation for mullerian agenesis. Am J Obstet Gynecol 2001, 185:1349-52. 7) Jackson ND, Rosenblatt PL: Use of Interceed Absorbable Adhesion Barrier for vaginoplasty. Obstet Gynecol 1994, 84: 1048-1050. 8) Borruto F, Chasen ST, Chervenak FA, Fedele L: The Vecchietti procedure for surgical treatment of vaginal agenesis: comparison of laparoscopy and laparotomy. Int J Gynaecol Obstet 1999, 64:153-158. 9) Louis-Sylvestre C, Haddad B, Paniel BJ: Creation of a sigmoid neovagina:technique and results in 16 cases. Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 1997, 75:225-229. 10) ACOG committee opinion. Nonsurgical diagnosis and management of vaginal agenesis. Int J Gynaecol Obstet. 2002; 79:167-70. Trimestrale di divulgazione scientifica dell'Associazione Pediatrica di Immunologia e Genetica Legge 7 marzo 2001, n. 62 - Registro della Stampa Tribunale di Messina n. 3/09 - 11 maggio 2009 Direttore scientifico Carmelo Salpietro - Direttore responsabile Giuseppe Micali - Segreteria redazione Basilia Piraino - Piera Vicchio Direzione-Redazione: UOC Genetica e Immunologia Pediatrica - AOU Policlicnico Messina www.geneticapediatrica.it/rigip