Saluto del Direttore dell`Uff.Liturgico

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A cura dell’Ufficio Liturgico diocesano
ARCIDIOCESI DI MONREALE
Incontro diocesano delle Corali parrocchiali
Chiesa Parrocchiale “S. Giovanni Battista” di Bisacquino - 6 marzo 2016
INTERVENTO INIZIALE DEL DIRETTORE DON GIACOMO SGROI
 Saluti iniziali
Carissimi amici,
innanzitutto grazie e benvenuti!
Stiamo vivendo l’Anno Santo della Misericordia come una straordinaria opportunità
di grazia e di rinnovamento spirituale. Tutto questo è motivo di profonda gratitudine al
Signore e alla Chiesa, perché attraverso il Papa e i Vescovi ci viene ricordato il bisogno che
abbiamo di contemplare il mistero della misericordia.
Il Santo Padre nella bolla d’Indizione Misericordiae Vultus (n. 13) scrive: “Vogliamo
vivere questo Anno Giubilare alla luce della parola del Signore. Il motto di quest’anno è:
Misericordiosi come il Padre (Lc 6,36). È un programma di vita tanto impegnativo quanto
ricco di gioia e di pace. L’imperativo di Gesù è rivolto a quanti ascoltano la sua voce (cfr Lc
6,27). Per essere capaci di misericordia, quindi, dobbiamo in primo luogo porci in ascolto
della Parola di Dio. Ciò significa recuperare il valore del silenzio per meditare la Parola che
ci viene rivolta. In questo modo è possibile contemplare la misericordia di Dio e assumerlo
come proprio stile di vita”.
Tra coloro che si sforzano di fare un cammino di fede, svolgendo un prezioso
servizio nella chiesa, ci sono i ministri del canto liturgico. Perciò, in continuità con quanto
proposto nei precedenti anni, l’Ufficio Liturgico promuove, in questo particolare Anno
Santo, alcuni incontri di spiritualità per i membri delle corali delle nostre parrocchie.
Saranno occasioni privilegiate per vivere nella fede, la fraternità e la comunione che già ci
legano.
Ringraziamo il Signore perché abbiamo superato tutte le difficoltà che potevano presentarsi:
- La distanza;
- Le distinzioni che abbiamo (quelle mentali, quelle costruite: siamo qui perché
membri della stessa chiesa, membri del popolo di Dio senza divise o simboli
distintivi)
- La difficoltà di mettere insieme più cori con il pericolo di scoordinamento:
A tal proposito mi piace ricordarvi quanto scriveva Papa Benedetto XVI:
«L'educazione al canto, a cantare in coro, non è solo un esercizio dell'udito
esteriore e della voce; è anche un'educazione dell'udito interiore, l'udito del
cuore, un esercizio e un'educazione alla vita e alla pace. Cantare insieme, in
coro, e tutti i cori insieme, esige attenzione all'altro, attenzione al
compositore, attenzione al maestro, attenzione a questa totalità che
chiamiamo musica e cultura, e, in tal modo, cantare in coro è un'educazione
alla vita, un'educazione alla pace, un camminare insieme».
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 Presentazione delle corali presenti
Corale Chiesa Madre di Bisacquino
Corale Rosario - Bisacquino
Corale S. Cipirello
Corale San Giuseppe Jato
Cappella "Madonna del popolo" di Monreale
Corale SS. Salvatore di Partinico
Associazione musica cultura e immagine
(Bisacquino) Luciana Rumore
Corale S. Volto – Chiusa Sclafani
Corale S. Giorgio - Prizzi
Corale S. Rosalia - Prizzi
Corale S. Rosalia - Montelepre
Corale Campofiorito
Corale Ecce Homo - Cinisi
Corale di Giardinello
 Liturgia e Misericordia
“La celebrazione eucaristica può essere percorsa dall’inizio alla fine, rito dopo rito, e
letta nella prospettiva della misericordia”.
La Chiesa che celebra ha il compito di offrire e di attuare la misericordia.
Tutto comincia con la celebrazione eucaristica, che è epifania della Chiesamisericordia, incarnazione della misericordia di Dio Padre. Prosegue poi nell’azione
sociale e caritativa con l’attenzione verso gli ultimi.
Risulta importante verificare quella attività particolare della Chiesa che è la sua vita
liturgica, il momento in cui essa agisce come assemblea convocata e radunata per il
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culto. Infatti “l’assemblea liturgica, nel suo stile e nel suo modo di essere e di fare, è
segno di ciò che la Chiesa è e fa”.
È importante precisare che nella celebrazione eucaristica si annuncia e si comunica,
principalmente, la misericordia di Dio per gli uomini. Questa precede quella che poi
la Chiesa annuncia e attua. L’assemblea liturgica si pone in atteggiamento di
accoglienza, che non è pura passività. Infatti, essa celebra secondo un atteggiamento
di misericordia. Paradossalmente, potrebbe esserci un’assemblea liturgica non
cristiana, nel senso che il suo stile celebrativo non corrisponde al Vangelo della
misericordia. È dunque fondamentale come si celebra.
A titolo di esempio, prendiamo in considerazione alcune sequenze rituali.
 Nella professione di fede si ricordano le azioni della misericordia di Dio per gli
uomini. Il Credo contiene non solo ciò che Dio è, ma soprattutto ciò che Dio fa
per la salvezza. A questa iniziativa l’assemblea risponde con due gesti liturgici,
che sono autentici atti di misericordia: la preghiera dei fedeli e la presentazione
dei doni all’altare, l’offerta della preghiera e l’offerta della carità. Nella prima
si presentano al Padre le necessità universali, quelle della Chiesa e quelle del
mondo, quelle di tutti, ma specialmente dei poveri e dei sofferenti. E, poi, la
raccolta dei doni, che vengono offerti per la carità. Talvolta, all’offertorio sono
portati tanti doni che vanno a beneficio dei poveri e dei bisognosi. Questa
infatti è la finalità della presentazione dei doni: portare le offerte che saranno
consacrate ed esprimere la carità nei confronti di chi ha bisogno”. Questo gesto
rituale antichissimo nella Messa è segno della misericordia dei cristiani che si
fa dono verso i fratelli nella necessità.
 Anche la preghiera eucaristica è sotto il segno della misericordia. Il celebrante
con le parole “rendiamo grazie al Signore, nostro Dio” introduce la narrazione
della misericordia di Dio che si attua nella storia della salvezza. E il racconto
dell’istituzione dell’Eucaristia con le parole della consacrazione rende viva e
attuale la presenza del Signore Gesù nell’offerta del pane e del vino trasformati
nel suo corpo e sangue, donati come nutrimento. E, poi, le grandi intercessioni
della preghiera eucaristica, proclamano che la misericordia del Padre continua
ad essere riversata oggi sulla Chiesa e sul mondo, a beneficio dei vivi e dei
defunti.
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 Presentazione di don Giovanni Vitale
Originario di Terrasini, ha conseguito la laurea in filosofia e Scienze etiche presso la
facoltà statale di Lettere e Filosofia di Palermo. Ha conseguito il Baccellierato in
Teologia presso la Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo. Ha frequentato il
Conservatorio V. Bellini di Palermo.
Ha conseguito la licenza in Storia della Chiesa presso la Pontificia Università
Gregoriana di Roma e sta lavorando per il dottorato.
Da quest’anno è docente di Storia della Chiesa presso la Facoltà teologica di Sicilia a
Palermo.
Durante il periodo della sua formazione in seminario è stato cantore e salmista
durante le nostre celebrazioni nella Basilica Cattedrale.
Il tema della sua riflessione è: "Cantare la Misericordia del Signore”. Il canto
liturgico come annuncio dell’amore di Dio.
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