Lenti a digressione di potere - Centro Ottico Maffioletti S. R. L.

Ottica & medicina > A cura di SILVIO MAFFIOLETTI
Lenti a digressione
di potere
In questi anni si è assistito a un proliferare di nuove geometrie
di lenti oftalmiche, tese a
migliorare le performance
visive soprattutto in particolari situazioni. Vedere meglio e con
sempre minori limitazioni è divenuto infatti un imperativo della
nostra società, che richiede alla visione prestazioni
migliori.
sempre
piano di lettura provochino la sfocatura dell’imma-
lente progressiva “costruita al contrario”
ovvero a partire dall’area del
vicino; spostandosi verso l’area superiore della
gine,
lente, attraverso una variazione del raggio di curva-
• abituano a una dinamica visiva tipica di una pre-
tura, diminuisce il potere diottrico. La digressione di
scrizione progressiva, con il vantaggio di utilizzare
potere è generalmente fissa e in funzione dell’ad-
In questo panorama sono nate le lenti a digressione di potere, che realizzano due importanti obiettivi:
• consentono di aumentare lo spazio di visione nitida da vicino, evitando che piccoli spostamenti del
superfici a bassa variazione di potere. In tal modo
si “stempera” nel tempo l’impatto con una visione
lievemente distorta nelle aree periferiche, rendendo più semplice un adattamento futuro alle lenti
progressive.
Come
è
realizzata
digressione?
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una
lente
a
Il concetto è quello di una
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Figura 1: spazi di visione nitida con lente a digressione di 0,75 D (a sinistra) e con lente a digressione da 1,50 D (a destra).
dizione richiesta, raggruppata so-
2 e avrà bisogno di un’addizione
litamente in due range:
di 1 D per leggere a 33 cm in
1. per addizioni fra 0,75 e 1,75 la
modo confortevole. Quando alze-
digressione è di 0,50 – 0,80 D;
rà lo sguardo dalla sua posizione
2. per addizioni oltre le 2 D la di-
di lettura, egli potrà rilasciare la
gressione è di 1,20 – 1,50 D.
sua accomodazione e vedere a
L’ottica della visione per
fuoco, con l’occhiale per vicino,
vicino - Un individuo emmetro-
fino a 100 cm.
pe o emmetropizzato che perde
Fig. 2: lente progressiva.
La figura 1 evidenzia che più il
parte della propria capacità ac-
soggetto diviene presbite, mag-
comodativa, non è più in grado
giore è l’addizione con conse-
di vedere agevolmente da vicino.
guente diminuzione dello spazio
La ricerca scientifica ha indicato
disponibile per la visione nitida.
che la visione confortevole (ovve-
Gli spazi di visione con
ro leggere a lungo senza difficoltà
una lente a digressione.
o sintomi disturbanti) viene meno
Le lenti a digressione vengono
le, deve possederne almeno 4,5
aumentare lo spazio
di visione nitida e
consentire una più
agevole visione nello spazio ravvicinato e intermedio. Infat-
D. Privo di questa capacità, il sog-
ti, alzando lo sguardo dal piano
getto dovrà essere aiutato con
di lettura, il soggetto trova un po-
un’addizione: se ha un’accomo-
tere decrescente e ciò consente
quando i 2/3 dell’accomodazione
residua non sono sufficienti per
consentire la visione nitida alla di-
costruite con l’intento di
Fig. 3 : lente a digressione.
stanza richiesta. Per esempio, se
il soggetto vuole leggere a 33 cm
deve accomodare di 3 D ovvero,
per avere una visione confortevo-
dazione residua di 3 D, ne userà
Fig. 4 : lente progressiva ad uso ufficio.
uno spazio di visione più ampio.
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Se, per esempio, fosse necessaria un’addizione
di 0,75 D per leggere a 33 cm, ciò indicherebbe
un’accomodazione residua di quasi 3.50 D della
quale viene utilizzata soltanto la percentuale dei 2/3
ovvero circa 2,25 D. Lo spazio di visione nitida con
una lente monofocale, in questo caso, si estenderebbe fino a 133 cm. Se si usasse invece una lente
a digressione con valore 0,75 D, il limite distale sarebbe l’infinito.
Le lenti a digressione di potere vengono usate soprattutto
quando l’addizione richiesta
per la lettura è più elevata; in
Fig. 5 : marcature di una lente a digressione con inset.
questo caso infatti lo spazio di visione nitida, con
una lente monofocale, si riduce notevolmente creando un forte disagio nell’utilizzatore, che percepisce un’immediata sfocatura dell’immagine appena
sposta il piano di lettura. In questi casi utilizzando
lenti a digressione con valore 1,50 D, l’area di visione nitida si amplia (anche fino a circa 2 metri).
Qualità della visione - La realizzazione
della digressione di potere è effettuata variando il
raggio di curvatura della prima superficie in modo
continuo, al fine di ottenere la diminuzione graduale del potere della lente. A tutti gli effetti si tratta di
una
lente progressiva nella quale si privilegia la
geometria dell’area del vicino, che risulta ampia e
con scarse aberrazioni.
Fig. 6-7 : marcature e centratura di una lente a digressione
senza inset.
BIBLIOGRAFIA
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Nella maggioranza dei casi il
vicinata ha, con una lente monofocale, uno spa-
portatore, alla distanza di let-
zio nitido da 33 a 40 cm, usando una lente a di-
tura, non percepisce differen-
gressione con valore 0,75 D lo amplierà da 33 a
ze di visione rispetto a una
normale
lente
monofocale;
alzando lo sguardo riesce però a focalizzare fino
ad una certa distanza in modo confortevole anche
se ha un campo laterale lievemente aberrato, che
57 cm mentre usando una lente a digressione di
1,25 D lo estenderà da 33 a 80 cm e, in questo
caso, potrà circoscrivere l’intero spazio-scrivania
d’ufficio.
Pertanto
un buon comfort per
può dar luogo a un effetto “swimming” (oscillazioni)
esigenze di sola lettura potrà
simile a quello percepito quando si usa una lente
essere garantito anche da di-
progressiva con bassa addizione.
Mentre in una lente progressiva (fig. 2) l’area del
lontano è ampia e il corridoio di progressione si re-
gressioni basse, mentre per
la visione in spazi più ampi
stringe verso l’area del vicino, in una lente a digres-
(come l’utilizzo del compu-
sione (fig. 3) la geometria favorisce la visione rav-
ter) si dovranno utilizzare di-
vicinata, penalizzando quella a distanza. Una lente
progressiva per interni (uso ufficio) con sviluppo del
canale lungo (fig. 4) ha
invece un corridoio di
ampiezza
costante
abbastanza
nell’area
del
vicino e della visione intermedia.
Come si ordinano - Dopo aver stabilito la distanza di lavoro
per vicino e aver determinato il valore dell’addizione,
per
gressioni più elevate.
IDENTIKIT DELL'AUTORE
Gianmario Reverdy è nato a Milano, dove vive e
lavora. Ha conseguito il diploma di Perito Industriale
per l'Ottica e di abilitazione per Ottico nel 1963 presso
l’Istituto "Galileo Galilei" di Milano e si è laureato in
Scienze Matematiche nel 1977 presso l’Università degli
Studi di Milano.
Relatore di congressi e corsi ECM nazionali, insegna da
oltre 40 anni nel campo dell'ottica. Dal 1990 al 2001
è stato direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Optometriche "Giuseppe Ricco" di Milano. E’ autore di varie
pubblicazioni su argomenti ottici e optometrici e di 4
testi relativi a argomenti del settore ottico.
ordinare
Come si centrano Per la centratura occorre
seguire le istruzioni fornite dalle aziende. In alcuni
casi queste lenti hanno un
inset nella visione da vicino (fig. 5) e vanno pertanto
montate sui riferimenti per
lontano; in altri casi vanno
centrate sul riferimento del
bordo palpebrale inferiore
(fig. 6-7). Occorre anche
una lente a digressione occorre segnalare il valo-
seguire le indicazioni del costruttore riguardo le
re diottrico per vicino e il tipo di digressione richie-
dimensioni della montatura e lasciare lo spazio
sta. Occorre fare una valutazione precisa del tipo
opportuno fra la croce di montaggio ed il bordo
di utilizzo della lente e quindi della richiesta del
inferiore della montatura. Le lenti a digressione,
soggetto, per poter determinare spazi di visione
che sono nate per aumentare gli spazi di visione
nitida in funzione delle sue esigenze.
nitida nella visione ravvicinata, si sono molto evo-
Se, per esempio, un soggetto emmetrope con
lute e oggi vengono costruite anche nelle versioni
necessità di addizione di 2,50 D in visione rav-
"personalizzata" e a geometria interna.
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