GRUPPO TELECOM ITALIA FORMAZIONE Addetto ai lavori elettrici PES e PAV PROCEDURE DI SICUREZZA PER INTERVENTI SU IMPIANTI ELETTRICI DI CATEGORIA 0 e 1 E SU IMPIANTI DI TLC PREPOSTO • colui che coordina e sovraintende alla corretta esecuzione dei lavori. In generale deve considerarsi preposto chi ha la qualifica di responsabile di Centro di Lavoro, di capotecnico o di assistente tecnico e che, appartenendo alla medesima struttura organizzativa da cui dipendono i lavoratori interessati dall'intervento, esercita poteri dispositivi circa le modalità di esecuzione dei lavori. Infine deve considerarsi preposto colui che, indipendentemente dalla qualifica rivestita, può essere incaricato, ai sensi del vigente contratto collettivo di lavoro, di coordinare l'attività di altri lavoratori e conseguentemente, di assicurare durante il lavoro il pieno rispetto delle norme di sicurezza e igiene del lavoro. PERSONA ADDESTRATA • persona con istruzione, conoscenza ed esperienza rilevanti tali da consentirle di analizzare i rischi e di evitare i pericoli che l'elettricità può creare (Persona Esperta - PES) • o persona adeguatamente avvisata da persone esperte per metterle in grado di evitare i pericoli che l'elettricità può creare (Persona Avvertita - PAV); la condizione di Persona Esperta o Persona Avvertita deve essere formalmente riconosciuta dall' Azienda Il valore limite di tensione pari a 25 V, valevole per le correnti alternate permanentemente presenti sugli impianti di telecomunicazione, viene elevato ad 85 V per la corrente alternata di chiamata telefonica. Qualora l'intervento venga eseguito direttamente dal preposto ai lavori, il secondo lavoratore, pure identicamente equipaggiato, potrà essere anche non addestrato; in tal caso il suo intervento dovrà limitarsi a compiti di assistenza e sorveglianza. Per l'esecuzione dei lavori su impianti elettrici debbono essere utilizzate esclusivamente le attrezzature, gli strumenti, gli utensili ed i mezzi protettivi messi appositamente a disposizione dalla Società. Dette attrezzature e dotazioni non dovranno essere concesse in uso a terzi (lavoratori autonomi o di impresa). Nel caso in cui ciò risultasse effettivamente indispensabile, l'attrezzatura e le dotazioni dovranno risultare in perfetta efficienza anche sotto il profilo antinfortunistico. Prima di iniziare qualsiasi lavoro su impianti elettrici si dovrà verificare a vista l'idoneità di tutti gli attrezzi, utensili, strumenti e mezzi protettivi necessari al successivo svolgimento del lavoro. In particolare si dovrà verificare: 1. 2. 3. la compatibilità dei valori di rigidità dielettrica marcati sui materiali isolanti di detta attrezzatura con la categoria del sistema elettrico su cui si deve operare; l'eventuale data di scadenza dei materiali isolanti; l'assenza di rotture, screpolature o fessurazioni dell'isolante. Particolare attenzione dovrà essere posta nell'uso su impianti in tensione di "attrezzi con grado di sicurezza incompleto", quali tronchesi a grande effetto o forbici da elettricista, in quanto con le impugnature di questa categoria di attrezzi è possibile raggiungere col dito la parte scoperta della testa di lavoro dal lato interno dei manici. Per operare su qualsiasi impianto elettrico sotto tensione è obbligatorio far uso del vestiario da lavoro fornito in dotazione e degli occhiali antischeggia ed inoltre di tutti gli altri mezzi protettivi di seguito specificati. L'obbligo di impiego del vestiario da lavoro non si applica alle linee di telecomunicazione portanti esclusivamente segnali o dati. E' fatto divieto a chiunque di accedere od operare su impianti elettrici o parti di essi senza aver ricevuto ordini diretti dal preposto o dal suo superiore diretto. Qualora per le caratteristiche dell'impianto permangano comunque elementi in tensione non isolati all'interno dell'area di lavoro (es. barraggi, morsettiere, ecc.) , prima di iniziare gli interventi dovranno essere predisposte adatte barriere isolanti nei punti che per errore possano essere toccati. I lavoratori durante tale operazione dovranno attuare le disposizioni previste per i lavori su impianti elettrici in tensione. INTERVENTI SU IMPIANTI CON PARTI IN TENSIONE Interventi su circuiti SELV Interventi su circuiti PELV Interventi su circuiti FELV Interventi su impianti di telecominicazione Interventi su impianti elettrici di categoria 1 4.1 INTERVENTI SU CIRCUITI SELV I circuiti SELV a tensione nominale inferiore a 60 V in corrente continua o 25 V in corrente alternata sono da considerare sicuri contro il contatto diretto con parti in tensione anche se queste sono nude. Per operare su circuiti SELV a tensione superiore a 60 V in corrente continua o 25 V in corrente alternata si devono utilizzare guanti dielettrici di classe 00 o attrezzi con impugnatura isolante. Per gli interventi sui circuiti SELV, quando le fasi sono nude ed a distanza reciproca inferiore a 20 cm, è sempre obbligatorio usare attrezzi isolati. 4.2 INTERVENTI SU CIRCUITI PELV Se la tensione è inferiore a 25 V, valore efficace in corrente alternata, oppure 60 V in corrente continua e se il luogo di lavoro è asciutto e non si prevedono contatti estesi di parti in tensione con il corpo umano si può operare sui circuiti PELV senza particolari precauzioni. Qualora si debba operare in luoghi umidi o bagnati o sia possibile il contatto con parti in tensione con ampie parti del corpo umano (es.: barraggi privi di isolante), i limiti di tensione entro cui è possibile operare in sicurezza su circuiti PELV senza prendere particolari precauzioni vengono ridotti a 6 V, valore efficace in corrente alternata, oppure 15 V in corrente continua. Per operare in condizioni di sicurezza su circuiti PELV a tensioni superiori ai valori indicati nei due casi precedenti si devono utilizzare guanti dielettrici di classe 00 o attrezzi con impugnatura isolante. Per gli interventi sui circuiti PELV, quando le fasi sono nude ed a distanza reciproca inferiore a 20 cm, è sempre obbligatorio usare attrezzi isolati. 4.3 INTERVENTI SU CIRCUITI FELV Questi impianti non assicurano una adeguata separazione dai sistemi elettrici di categoria 1 cui sono collegati. Tali condizioni si possono incontrare, per esempio, quando il circuito, pur alimentato da sorgenti SELV o PELV, contiene componenti elettrici (quali trasformatori, relè, avviatori, contattori) insufficientemente isolati rispetto ai circuiti a tensione più elevata. Per intervenire su tali impianti è quindi necessario operare con le stesse modalità previste per gli impianti di categoria 1 (vedi paragrafo 4.5). 4.4 INTERVENTI SU IMPIANTI DI TELECOMUNICAZIONE Sistemi TNV <70 Vcc o <25Vca Gli impianti di telecomunicazione appartenenti a Sistemi TNV (Telecommunication Network Voltage) a tensione nominale inferiore a 70 V in corrente continua o 25 V in corrente alternata (quelle utilizzate per la telefonia tradizionale) sono da considerare sicuri contro il contatto diretto con parti in tensione anche se queste sono nude. Ciò è sostanzialmente dovuto alle basse correnti utilizzate in tali impianti ed al fatto che normalmente non è possibile il contatto con elementi in tensione con parti estese della cute Sistemi TNV ≥70 Vcc o ≥25Vca Per gli interventi sugli impianti di telecomunicazione appartenenti a sistemi TNV a tensione nominale inferiore a 70 V in corrente continua o 25 V in corrente alternata non è necessario prendere particolari precauzioni di sicurezza. Gli interventi su sistemi TNV che eccedono 70 V in corrente continua o 25 V in corrente alternata è sicuro a condizione che il contatto con le parti in tensione avvenga solo tramite superfici limitate. Si considerano come superfici limitate: i conduttori di telecomunicazione, le pagliette o viti delle testine o testarmadi e le superfici metalliche toccabili accidentalmente degli attrezzi con impugnatura isolante. Sui tali sistemi è obbligatorio operare con attrezzi dotati di impugnatura isolante. Telealimentazione RFT-C Sugli impianti di telecomunicazione possono essere presenti telealimentazioni non di sistemi TNV che eccedono 70 V in corrente continua o 25 V in corrente alternata e che appartengono a sistemi RFT-C (Remote Feeding Telecommunication circuit). Questi sistemi limitano automaticamente la corrente erogata da ciascun circuito a valori di sicurezza. Nei sistemi di telecomunicazione di Telecom Italia è stato adottato un particolare tipo di tali sistemi denominato RFT-C Enhanced (o RFT- C +). Tali sistemi, rispetto ai sistemi RFT-C base, integrano anche un circuito di sicurezza che toglie tensione in caso di sbilancio della linea e/o di circuito aperto. Per tali sistemi non è necessario adottare particolari cautele operative quando si contatta un solo conduttore perché progettati in modo da non far percepire all’operatore alcuna corrente. Tuttavia nel caso di contatto mano-mano con i due fili della coppia di un sistema RFTC Enhanced la corrente erogata, pur rientrando ampiamente nei valori di sicurezza, supera la soglia di percezione. In tali casi potrebbe presentarsi un rischio indiretto dovuto alla contrazione involontaria dei muscoli che può causare ferimenti alla mano per contatto con parti taglienti limitrofe o perdita di equilibrio nel caso di lavori in quota su scale o ramponi montapalo. Per evitare tale rischio indiretto è obbligatorio utilizzare, nei lavori sulle terminazioni al permutatore o sulle terminazioni in quota con scale o ramponi, attrezzi, puntali di strumenti, ecc. dotati di impugnatura isolante. Mentre per i lavori su cavi in quota con l’utilizzo di scale o ramponi è obbligatoria la preventiva disalimentazione delle linee interessate ai lavori. Al termine dell'intervento sugli impianti di telecomunicazione aventi tensione nominale superiore a 70 V in corrente continua o 25 V in corrente alternata e derivata o da sistemi TNV o da sistemi RFT-C è obbligatorio ripristinare le protezioni e/o segnalazioni previste dalle relative norme e/o istruzioni tecniche. 4.5 INTERVENTI SU IMPIANTI ELETTRICI DI CATEGORIA 1 Per effettuare interventi su impianti elettrici in presenza di tensione da 50 fino a 1000 V in corrente alternata o da 120 fino a 1500 V in corrente continua è necessario che l'ordine di eseguire il lavoro venga dato dal preposto che indicherà anche le modalità operative ed i mezzi protettivi da impiegare. Per isolarsi dalle parti in tensione è necessario avere sempre almeno due mezzi di protezione individuale che si interpongano al passaggio della corrente attraverso il corpo. E' pertanto necessario utilizzare obbligatoriamente guanti dielettrici di classe 0 ed attrezzi isolati. L'uso del tappetino isolante non garantisce sempre un sicuro isolamento della persona da altre parti connesse a terra, come ad esempio gli elementi strutturali dell'impianto che potrebbero trovarsi all'interno dell'area di lavoro. Di conseguenza la sua eventuale presenza è da considerarsi una protezione aggiuntiva che non esime dall'uso obbligatorio dei guanti dielettrici o degli attrezzi isolati. Di seguito è riportato l'elenco dei lavori eseguibili dai lavoratori su impianti con parti in tensione: • • • • • misure di grandezze elettriche, asportazione o inserzione di componenti direttamente estraibili, apertura di sezionatori sotto carico, rabbocco del livello di elettrolito delle batterie (vedi anche norma di sicurezza n° 5 "Norme di sicurezza per gli interventi sulle batterie di accumulatori"), posa di barriere isolanti su barraggi o morsettiere. Lavori su impianti in tensione non compresi nel precedente elenco possono essere eseguiti solo eccezionalmente a seguito di specifica autorizzazione scritta da parte del responsabile tecnico dell'impianto che, dopo averne valutato i rischi e l'indispensabilità di concerto con la funzione Ambiente e Sicurezza territorialmente competente, prescriverà al lavoratore tutte le modalità operative e le procedure di sicurezza da adottare. Qualora, a causa della particolare natura dell'impianto, sia possibile venire accidentalmente in contatto con elementi in tensione tramite parti del corpo diverse dalle mani è obbligatorio indossare anche la tuta isolante ed il casco isolante. Gli interventi su tali impianti dovranno sempre essere autorizzati preventivamente e per iscritto dal preposto e potranno essere eseguiti in via del tutto eccezionale solo in caso di emergenza. LAVORI IN LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI L'unico esempio di luogo conduttore ristretto riscontrabile nella realtà aziendale sono i tralicci metallici, ma potrebbero realizzarsi in taluni casi le condizioni per un luogo conduttore ristretto anche in altri ambienti, specialmente quando l'ampio contatto con superfici metalliche o bagnate può essere difficilmente interrotto a causa della ristrettezza degli spazi. La definizione di luogo conduttore ristretto non è strettamente legata all'intero locale ma spesso si riferisce ad una zona ben specifica di questo, ad esempio in taluni casi un cunicolo sotto-pavimento accessibile all'uomo può essere considerato luogo conduttore ristretto ma non necessariamente lo è tutto il resto del locale in cui insiste tale cunicolo. Nei luoghi conduttori ristretti è vietato effettuare lavori su impianti elettrici sotto tensione. LAVORI IN LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE O DI INCENDIO I luoghi con pericolo di esplosione o a maggior rischio in caso di incendio sono ad esempio: le autorimesse, le centrali termiche, i magazzini di materiali facilmente infiammabili ed alcune zone in prossimità dei distributori o dei depositi di gas e combustibili in genere. Nei luoghi con pericolo di esplosione o nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio è vietato effettuare lavori su impianti elettrici sotto tensione. INTERVENTI SU BATTERIE DI ACCUMULATORI Se le batterie di accumulatori appartengono a circuiti SELV o PELV a tensione nominale inferiore o uguale a 50 V si applicano le disposizioni generali relative agli impianti SELV o PELV di seguito richiamate. Se il circuito è un SELV non è necessario prendere particolari precauzioni per operare sulle batterie di accumulatori qualunque siano le condizioni di installazione. Nel caso di circuiti PELV se il luogo è asciutto e non si prevedono contatti estesi di parti attive con il corpo umano, non è necessario prendere particolari precauzioni per operare su tali impianti. Qualora si sia in presenza di luoghi umidi o bagnati o si possa prevedere il contatto esteso di parti attive con il corpo umano (es. barraggi non isolati), i limiti di tensione entro cui è possibile operare in sicurezza su batterie di accumulatori senza l'uso di guanti dielettrici di classe 0 o attrezzi con impugnatura isolante vengono ridotti a 15 V in corrente continua. Quando le batterie di accumulatori hanno una tensione nominale complessiva superiore a 50 V o non appartengono a circuiti SELV o PELV è comunque possibile operare senza l'impiego di attrezzi isolati o guanti dielettrici di classe 0 isolando la batteria da alri circuiti elettrici e sezionandola opportunamente in gruppi separati aventi singolarmente tensione nominale inferiore a 50 V operando come segue: 1. isolare e sezionare la batteria agendo su tutti i punti di alimentazione e di sezionamento: 2. bloccare i comandi degli organi di manovra dei sezionatori di cui al precedente punto 1) 3. esporre su tutti i posti di manovra dei sezionatori interessati un cartello con l'indicazione: "LAVORI IN CORSO NON EFFETTUARE MANOVRE" Dopo aver eseguito quanto previsto ai punti 1), 2), 3), prima di operare sulla batteria di accumulatori, si dovrà porre particolare attenzione all'isolamento dei conduttori ed alla disposizione degli elementi della batteria che non dovranno rendere possibile, durante il lavoro, il contatto accidentale con parti aventi tra loro una differenza di tensione maggiore di 50 V. Si può derogare dall'applicazione delle prescrizioni di cui ai punti 2) e 3) solo se suddetti organi di manovra sono nelle immediate vicinanze e comunque sotto il diretto controllo visivo dell'operatore Se le batterie di accumulatori, aventi tensione nominale complessiva superiore a 50 V o non appartenenti a circuiti SELV o PELV, sono installate in armadi, prima di poter accedere all'interno dell'armadio devono sempre essere isolate dagli alri circuiti elettrici e sezionate in gruppi separati aventi singolarmente tensione nominale inferiore a 50 V Gli interventi sulle batterie di accumulatori a tensione nominale superiore a 50 V devono essere preventivamente autorizzati per iscritto dal preposto. Tutti i precedenti limiti di tensione pari a 50 V, valevoli per batterie di accumulatori a servizio di impianti elettrici, vengono elevati a 70 V se le batterie di accumulatori sono a servizio di centrali telefoniche. Qualora, per le caratteristiche dell'impianto, permangano elementi in tensione non isolati (es. barraggi, morsettiere, ecc.) non appartenenti alla batteria o al gruppo di elementi su cui si sta operando, prima di procedere agli interventi di cui sopra dovranno essere predisposte idonee barriere isolanti nei punti che per errore o distrazione potrebbero essere ugualmente toccati durante il lavoro. Per gli interventi sulle batterie di accumulatori, quando i poli sono nudi ed a distanza reciproca o rispetto ad elementi connessi a terra inferiore a 20 cm, è obbligatorio usare attrezzi isolati.