Il Paradigma Perduto. Che Cos`è La Natura Umana?

EdgarMorin
IlParadigma
Perduto.
Checos'èla
natura
umana?
ValentinoBompiani,Milano
1974.
Titolooriginale:LE
PARADIGMEPERDU:LA
NATUREHUMAINE.
Copyright1973byEditions
duSeuil-Paris.
Traduzionedalfrancesedi
EugenioBongioanni.
NOTADI
COPERTINA
EdgarMorinhascrittoun
libroasorpresa:dicechela
sociologiaelanormale
ricercadellescienzesociali
nonbastanopiù.Inquesto
libro,controun'antropologia
chedisgiungel'uomo
dall'animale,l'autorecercadi
capirel'articolazionetra
biologiaeantropologia.
Control'opposizionedi
NaturaeCultura,mostrache
lechiavidellanostracultura
sononellanostranaturae
viceversa.Contro
un'antropologiachestudia
sololesocietàarcaiche,cerca
diilluminarelevarie
«nascite»dell'uomo,dallesue
originiaoggi.Contro
un'antropologialimitatache
vedenell'homosapiens
soltantountecnico
ragionevolee
unidimensionale,ricordache
l'uomohamessoalmondoil
mito,lamagia,ladismisura,
ildisordineechelasua
originalitàprofondaconsiste
neltattodiessereunanimale
dotatodellafacoltàdi
sragionare.
Controun'antropologiache
oscillatraun'unitàsenza
diversitàeunadiversitàsenza
unità,cercadistabilirecome
ilprincipiod'unitàcontieneil
principiodidiversitàedi
evoluzione.Infine:aldilàdel
biologismo,concezione
angustaechiusadellavita,e
dell'antropologismo,
concezioneparzialeenonnaturaledell'uomo,inquesto
librosiproponeunateoria
apertadellanaturaumana,
fondatasull'ideadiautoorganizzazioneesuuna
logicadellacomplessità.
Questateoriasboccanon
soltantoinuna«logicadel
vivente»maanchenella
formulazionedeiproblemi
fondamentalidiunapolitica
dell'uomo.
EdgarMorinèunsociologo
difamainternazionale,un
inesauribilesuscitatoredi
problematicheculturali.Tra
lesueoperepiùnotevanno
ricordate"L'Hommeetla
Mort","LeCinémaou
l'HommeImaginaire","Les
Stars","Introductionàune
politiquedel'homme".
«Vedounanimalemenoforte
dialcuni,menoagiledialtri,
maincomplesso,
ORGANIZZATOinmodo
superioreatutti».
JEAN-JACQUES
ROUSSEAU,"Discorso
sull'originedella
disuguaglianzatragli
uomini".
Universo:7miliardidianni.
Terra:5miliardidianni.
Vita:2miliardiemezzo.
Vertebrati:600milionidi
anni.
Rettili:200milionidianni.
Mammiferi:200milionidi
anni.
Antropoidi:10milionidi
anni.
Ominidi:4milionidianni.
HomoSapiens:da100milaa
50milaanni.
Città,stato:10milaanni.
Filosofia:2500anni.
Scienzadell'uomo:0.
PREMESSA.
Questolibrocostituisce
contemporaneamenteuna
svoltaeunritornoalpuntodi
partenza.L'orientamento
teoricorisultanuovoperme,
malapreoccupazionedi
fondoèlastessadeimiei
primistudi.In"L'Hommeet
lamort",scrittoneglianni
1948-50,cercavoilpuntodi
contattoequellodirotturatra
labiologiael'antropologia,e
scrivevo:«Lanostra
concezioneantropologica
dellamorte,chesifondasulla
preistoria,l'etnologia,la
storia,lasociologia,la
psicologiadell'infanziaela
psicologiaingenerale,deve
trovareoralasuaconferma
biologicaseintendeporsiin
unasituazionedivera
scientificità.»Nonpretendo
assolutamentediattribuirmi
quiunaparticolare
perspicaciaoimmaginazione.
Credosolodiessermiposto
unadiquelledomande
elementari,banali,evidenti,
checiascunosiponetrai7ei
17anni,echesitrovano
inibite,represse,asfissiatee
ridicolizzatedalmomentoin
cuisivarcalasogliadelle
UniversitàedelleDottrine.
Costituzionalmente
autodidatta,cioèpoco
propensoalasciarmi
intimidiredaciòche
decretavanolaScuolaela
maestàdelleAutorità
spirituali,nonpotevofarea
menodiprenderein
considerazioneilnodo
gordianochel'antropologia
ufficialeeraconvintadiavere
orgogliosamentereciso.
Comeènoto,lateoria
antropologicadominantesi
fondanonsoltantosulla
separazione,ma
sull'opposizionedellenozioni
diuomoedianimale,di
culturaedinatura;etuttociò
cheesuladaquestoschema
vienecondannatocome
«biologismo»,«naturalismo»,
«evoluzionismo».
Ora,dopoessermene
compiaciuto,devo
rimproverarmidiaverein
seguito,durantecirca
vent'anni,lasciatocheinme
ilquesitofondamentalesi
assopisse.Certamente,nonho
maipotutoconsiderare
l'uomoun'entitàchiusa,
separata,radicalmente
estraneaallanatura,e
quando,nel1962,michiesidi
nuovo«Chisiamo?Comesi
ponel'uomonelmondo?»
("LeVifduSujet"),cercaidi
formulareun'«antropocosmologia».Però,oramiè
chiaro,vimancanonsolo
l'anellobiologicoessenziale,
maglielementibasilariper
puntellareunatale
meditazione.Senza
rendermeneconto,misono
rinchiusonelpiccologhetto
dellescienzeumane,enel
momentoincuitentodi
avvicinarmiquantopiù
possibilealproblema
centrale,tantopiùnevengo
allontanatodailimitidelle
mieconoscenzee
dall'angustiadellamia
cultura.In"Introductionàune
politiquedel'homme",scritto
nellostessoperiodo,il
problemabio-antropologico
ritornaapiùriprese,main
modosparso,frammentario,
superficialeerozzo:oraèper
considerarechel'azione
scientificaè«ilprodottodel
dinamismointernodella
specieumana»,eche«il
progressotecnico,nato
dall'evoluzionebiologica,
interferiscesuquesta
evoluzioneorientandolae
modificandola»,oraèper
affermarelanecessitàdiuna
«bio-politica»;
orainfineèperaspirareauna
trasformazionedella«natura
umana»dacuidovrebbe
nascerel'uomonuovo,il
«metantropo».
Cosìlamiapreoccupazione
«biologica»diveniva
nebulosa,mitologica,eessa
avrebbecontinuatosenza
dubbioadegradarsisegli
scossonidell'anno1968,
attraversomediazioni
semicasuali,nonavessero
risvegliatoenutritoimiei
interrogativioriginari.
Ripresadinuovolaricerca,
eroprontoadafferrarealvolo
l'occasioneel'imprevistoche
sisarebberopresentatiper
duevolte.
Nel1968ildottorJacques
Robinformaungruppodi
scambiodicontributiedi
discussioni,costituito
principalmentedibiologie
ciberneti(GruppodeiDieci)a
cuimiinvita.Lì,mentre
Robinmispinge
instancabilmenteversonuove
letture,JacquesSauvane
HenriLaboritmifanno
scoprirechelacibernetica,
lungidall'essereuna
riduzionesemplicistaa
schemimeccanicisti,come
credevo,costituisceinvece
un'introduzionealla
complessità.
L'eventodecisivo
sopraggiungeunannodopo,
quando,grazieaJohnHunte
aJacquesMonod,vengo
invitatodaJonasSalkalSalk
InstituteforBiological
Studies.Lasolacosachemi
venivachiestaera
esattamentelastessache
chiedevoio:imparare.Lì,
ridiventatostudente-econ
qualepiacere-lasciovagare
lamiaindaginesecondoil
desiderioesecondolalogica
dellamiacuriosità;leletture
chefaccio(tracuiquelladel
manoscrittodi"L'Hasardetla
Nécessité"),leconversazioni
coniricercatoridell'Istituto
chesiatteggianoneimiei
confrontiabenevoli
precettori,vannoapararenon
inuna«conversionealla
biologia»(illettorelocapirà
dalleprimeventipaginedi
questolibro),maallamia
riconversioneteorica.
Contemporaneamente,
AnthonyWilden,del
Dipartimentodelle
comunicazionidell'università
diSanDiego,mifascoprire
GregoryBatesonemiincitaa
evidenziarelediversecorrenti
dipensierochesiincontrano
nell'edificiodellaGeneral
SystemsTheory.Nellostesso
tempo,inoltre,la
problematicaecologicamisi
imponedaogniparte,e
mentreWildenintraprendela
suaricerca«eco-
sistemologica»,Hélène
Durbinmifaincontrarea
Berkeleyconipionieriei
militantidelnuovopensiero
ecologico.
E'sull'ondadiquestoslancio
che,almiorientroinFrancia,
ricevoglistimolidecisivi.
Mentrela"Logiquedu
vivant"diFrançoisJacobmi
mostraladialettica
sorprendentedellosviluppo
deiconcettibiologici,Henri
Atlanmiiniziaallateoria
degliautomidiJohnvon
Neumannedalprincipio
"orderfromnoise",cioè
quellodella«casualità
organizzatrice»,diHeinzvon
Foerster.Approfittodiun
soggiornoall'universitàMac
GillaMontrealper
immergerminellatrilogia,
introvabileinFrancia,
consacrataai"SelfOrganizingSystems",sono
abbagliatodaltestodi
GottardGunther(citatoin
bibliografia),econtinuoa
disimparareeaimpararedi
nuovotutto,realizzando
infineciòcheavevoavuto
l'illusionediaverefattoin
"LeVifduSujet":larimessa
inquestionedeifondamenti
stessidelmiosistemadi
pensiero.
Daallora,agendoda
incorreggibileautodidatta,
cercodimettereinsiemeuna
teoriachenonpretendecerto
dirispondere,madi
rispecchiarefedelmentegli
interrogativicheiopenso
sianooggifondamentali;
cercodimetterlainsieme
andandoatastoni,attraverso
errorieincertezze,muovendo
damaterialichetrovonelle
disciplinepiùdiverse,daidee
chiavecherimangonoancora
allefrontieredellediscipline
tradizionali(bloccatein
doganapermancanzadi
visti).
Questolavoroèbenlontano
dall'esserecompiuto,eho
intenzionedifarneunprimo
bilancioinunaprossima
opera("IlMetodo").
Questaricercaèinseparabile
dalCIEBAF(Centre
internationald'étudesbioanthropologiqueset
d'anthropologie
fondamentale).Almioritorno
dallaCalifornia,sognavoun
Centrochesipotesse
dedicareinteramenteaquesti
problemi,edovefosse
possibilenonsolo
l'effettuazionediscambi
interdisciplinaritrascienze
biologicheescienzeumane,
maanchel'autonomizzazione
eildispiegamentodiun
pensieroveramente
interdisciplinare.Ilprogetto
fuaccoltoeintegratonella
FondationRoyaumontpourle
progrèsdessciencesde
l'homme.Daalloralaricerca
chehaprodottoquesto
manoscrittosiconfondecon
l'attivitàdelCIEBAF[1].Nel
1971-72,conMassimo
Piattelli-Palmarini,biologo
molecolare,conducemmo
un'indagineattraversoletture,
incontri,colloqui.Questa
prospettivad'insiemefuper
mediunafecondità
straordinaria,
sensibilizzandomiaproblemi
insospettati,rivelandomi
elementicheignoravo,
spingendomiognivoltaa
reimparare.
Laricercasièdedicata
all'"Unitédel'Homme",
perfezionataattraversoun
incontrodipiùvaste
dimensioni,cheriunivaa
Royaumontunaquarantinadi
ricercatoridipaesidiversie
didiversediscipline,chela
generositàdiCyrusEaton,
mecenatedelmovimento
Pugwash,hapermessoal
CIEBAFdiinvitare.Equi,di
nuovo,èstatoJacquesMonod
aannodarelefila,poichéè
all'autoredi"L'Hasardetla
Nécessité"cheCyrusEaton
avevaoffertolapossibilitàdi
organizzareunconvegno
internazionale.
Illibroènatodaquesto
colloquio.Inizialmente,
volevostendereuna
comunicazionediuna
quindicinadipaginee,nonso
come,nescrissisettanta.
Compresialloracheinrealtà,
senzasaperlo,in
quell'abbozzotroppobrevee
nellostessotempotroppo
lungo,c'eral'embrionediun
librocheavevapresoforma
inme,echeesigevadiessere
portatoatermine.Maquesto
compimentoerastato
alimentatodaldibattito
stesso,eillettorevedrà,
attraversogliassainumerosi
riferimenti,chesebbeneil
miolavorosiadiventato
autonomo,essoè
complementareall'operache
raccoglielecomunicazionie
lediscussionidi"Unitéde
l'Homme"[2].
PARTEPRIMA
LA
SALDATURA
EPISTEMOLOG
"Tuttociincitaametterefine
allavisionediunanaturanon
umanaediunuomonon
naturale".
SERGEMOSCOVICI.
1.LASCIENZA
CHIUSA.
L'evidenzasterile.
Noituttisappiamodiessere
animalidellaclassedei
mammiferi,dell'ordinedei
primati,dellafamigliadegli
ominidi,delgenere"homo",
dellaspecie"sapiens";cheil
nostrocorpoèunamacchina
ditrentamiliardidicellule,
controllateeprocreatedaun
sistemageneticochesiè
costituitonelcorsodi
un'evoluzionenaturaledurata
dadueatremiliardidianni;
cheilcervelloconcui
pensiamo,laboccaconcui
parliamo,lamanoconcui
scriviamosonoorgani
biologici.Malacoscienzadi
ciòèinoperantequantoil
saperecheilnostro
organismoècostituitoda
combinazionidicarbonio,
idrogeno,ossigenoeazoto.
DopolescopertediDarwin,
siamodispostiaammettere
chesiamofiglideiprimati,
manonchesiamonoistessi
deiprimati.Discesi
dall'alberogenealogico
tropicale,dovevivevail
nostroantenato,siamo
convintidiesseresfuggitiper
semprefuoridallanatura,per
costruireilregno
indipendentedellacultura.
Ilnostrodestinoè
evidentementeeccezionalese
confrontatoaquellodegli
animali-compresiiprimaticheabbiamoaddomesticati,
modificati,respinti,messiin
gabbiaoinriserva;noiinvece
abbiamocostruitocittàdi
pietraed'acciaio,inventato
macchine,creatopoemie
sinfonie,navigatonello
spazio;comenoncredereche,
puressendounprodottodella
natura,noinonsiamoormai
extra-naturaliesopranaturali?Acominciareda
Cartesio,noipensiamocontro
lanatura,sicurichelanostra
missioneèdidominarla,
asservirla,conquistarla.Il
cristianesimoèlareligionedi
unuomolacuimorte
soprannaturalesfuggeal
destinocomunedellecreature
viventi;l'umanesimoèla
filosofiadiunuomolacui
vitasoprannaturalesfuggea
questodestino;
eglièsoggettoinunmondo
dioggetti,sovranosopraun
mondodisoggetti.D'altra
parte,sebbenetuttigliuomini
derivinodallastessaspecie,
"homosapiens",questotratto
comunedioriginenaturaleha
continuatoaesserenegato
all'uomodall'uomostessoche
nonriconosceilsuosimile
nellostraniero,ocheriserva
persélapienaqualitàdi
uomo.Persinoilfilosofo
grecovedevanelpersianoun
barbaroenelloschiavoun
utensileanimato.Eanchese
oggisiamostaticostrettia
ammetterechetuttigli
uominisonouomini,siamo
prontiaescluderecoloroche
chiamiamo«inumani».
Tuttavia,iltemadellanatura
umana,daSocratea
MontaigneaPascal,non
cessavadisuscitaredomande,
maciòeradettatodal
desideriodiscoprirel'ignoto,
l'incertezza,la
contraddizione,l'errore.Esso
nonalimentavauna
conoscenza,maildubbio
sullaconoscenza.Quando
infine,conJean-Jacques
[RousseauN.d.T.],lanatura
umanaemersecome
pienezza,virtù,verità,bontà,
questoservìsubitoper
arrivareallaconclusioneche
neeravamostatiesiliatie
rimpiangerlacomeun
paradisoirrimediabilmente
perduto.Ebastòpoco,in
seguito,perscoprireche
questoparadisoera
immaginarioquantol'altro.
Paradigmaintrovabile
secondoPascal,paradiso
perdutosecondoRousseau,
l'ideadinaturaumanadoveva
nuovamenteusciredalsuo
nucleo,divenireprotoplasma
fluido,sottolaspintadella
coscienzadell'evoluzione
storicaedelladiversitàdi
civiltà:segliuominisono
cosìdifferentinellospazioe
neltempo,sesitrasformanoa
secondadellesocietà,allora
lanaturaumananonè
null'altrocheunamateria
primamalleabilecuidanno
formasololaculturaola
storia.Inoltre,nellamisurain
cuil'ideadinaturaumanasiè
trovataimmobilizzatadal
conservatorismoperessere
mobilitatacontroil
mutamentosociale,
l'ideologiadelprogressoha
trattolaconclusioneche,
perchénell'uomoavesse
luogouncambiamento,non
occorrevaandarea
scomodarelanaturaumana.
Così,svuotatadaogniparte
divirtù,diricchezza,di
dinamismo,lanaturaumana
apparivacomeunresiduo
amorfo,inerte,monotono:è
ciòdicuil'uomosièprivatoe
nonciòcheglidà
fondamento.
Malanaturanonportainsé
unprincipiodivarietàcome
testimonianoimilionidi
specieviventi?Noncontiene
unprincipiodi
trasformazione?Noncontiene
forsel'evoluzionecheha
condottoall'uomo?Lanatura
umanasarebbeprivadi
qualitàbiologiche?
Lacasachiusa.
Sisarebbepotutocredereche
l'estensioneall'uomodei
metodiquantitativiedei
sistemidioggettivazione
propridellescienzedella
naturaavrebbespezzato
l'isolamentoumanistae
reintegratol'uomo
nell'universoechelafilosofia
dell'uomosopra-naturale
sarebbestataunodegliultimi
fantasmi,unadelleultime
resistenzeoppostealla
scienzadell'uomo.
Inrealtà,l'unitàsièfattasul
metodoenonsullateoria.
Tuttaviasiebberodei
tentativiteoriciperancorare
lascienzadell'uomoauna
basenaturale.Nellepagine
folgorantideimanoscrittidel
1844,Marxponevaalcentro
dell'antropologianonl'uomo
socialeeculturale,ma
l'«uomogenerico»;lungidal
mettereinopposizioneuomo
enatura,egliasserivache«la
naturaèl'oggettoimmediato
dellascienzachetratta
dell'uomo»poiché«ilprimo
oggettodell'uomo-l'uomo-è
natura»,eformulavail
principiofondamentale:«Le
scienzenaturaliingloberanno
inseguitolascienza
dell'uomo,comelascienza
dell'uomoingloberàle
scienzenaturali:noncisarà
piùcheunasolascienza.»
Engelstentavadiintegrare
l'uomonella«dialetticadella
natura».
Spencerfondavala
spiegazionesociologica
sull'analogiatrailcorpo
socialeel'organismo
biologico,e,inseguito,tentò
disviluppareundarwinismo
socialesullabasedella
selezionenaturale.Freudda
partesuacercava
nell'organismoumano
l'originedeiproblemidella
psiche,elatrovavanelsesso.
Mal'organicismospenceriano
nonpotevaandarealdilàdi
analogietrivialieil
darwinismosocialediventava
unarozzarazionalizzazione
dellaliberaconcorrenza.Il
primoimpulsodiMarxedi
Freudrifluì,rimasesenza
seguito,perlamancanzadi
unterrenosucuisvilupparsi,
efuclassificatocomeerrore
digioventù;inseguito,gli
epigonidell'erastrutturalista
sisforzaronodilavareledue
dottrinedaognimacchia
«naturalista»,mentresi
relegavaalmuseola
goffaggineinsitanella
«dialetticadellanatura».
Eèproprioinsenso
contrario,ripudiando
risolutamentequalsiasi
legameconil«naturalismo»,
chesièimpegnata
l'antropologiadellaprima
metàdelnostrosecolo.
L'intellettoumanoelasocietà
umana,unicinellanatura,
devonotrovarelaloro
intelligibilità,nonsoloinse
stessi,mainantitesiaun
universobiologicosenza
intellettoesenzasocietà.
Così,sebbeneoggettodi
scienza,eappropriandosidei
metodipropridialtrescienze,
l'uomopermaneinuna
dimensioneinsulare,eil
legamedi"filiazione"chelo
congiungeaunaclasseeaun
ordinenaturali,imammiferi,
iprimati,nonvienepernulla
concepitocome
"affiliazione".Alcontrario,
l'antropologismodefinisce
l'uomoperopposizione
all'animale;laculturaper
opposizioneallanatura;il
regnoumano,sintesidi
ordineedilibertà,si
contrapponeinfattisiaai
disordininaturali(«legge
dellagiungla»,pulsioni
incontrollate)siaai
meccanismiciechi
dell'istinto;lasocietàumana,
meravigliadiorganizzazione,
sidefinisceperopposizione
agliassembramentigregari,
alleordeeallemute.
Così,ilmitoumanista
dell'uomosopra-naturalesiè
ricostituitoalcentrostesso
dell'antropologia,e
l'opposizionenatura/cultura
hapresoformadiparadigma,
cioèdimodelloconcettuale
cheguidatuttiisuoidiscorsi.
Tuttavia,questadualità
antiteticauomo/animale,
cultura/naturacozzacontro
l'evidenza:èevidenteinfatti
chel'uomononècostituitodi
duepartisovrapposte,bionaturalel'una,psico-sociale
l'altra,èevidentecheeglinon
èattraversatodanessuna
muragliacinesecheseparala
parteumanadallaparte
animale;èevidentecheogni
uomoèunatotalitàbiopsico-sociologica.Eappena
siprendonoinconsiderazione
questiassiomi,l'antropologia
chechiameremoinsulare
suscitadeiparadossichenon
riesceasuperare:Sel'"homo
sapiens"nasce
improvvisamentebell'e
armato,cioèdotatodituttele
suepotenzialità,comeAtena
daZeus,madaunoZeus
inesistente,comeAdamoda
Elohim,madaunElohim
rifiutato,alloradadoveesce?
Sel'esserebiologico
dell'uomovieneconcepito
noncomeproduttore,ma
comemateriaprimache
impastalacultura,"allorada
dovevienelacultura?"Se
l'uomovivenellacultura
portandoinséinteramentela
natura,comepuòessere
contemporaneamente
antinaturaleenaturale?Come
spiegarlomuovendodauna
teoriachesiriferiscesoltanto
alsuoaspettoantinaturale?
L'antropologia,ormai,si
guardabenedalconsiderare
questiproblemie,come
accadesovente,sirigetta
l'inesplicabilecome
insignificante,finchéil
problemasvaniscedalcampo
dellapercezione."Ma
bisognadireanchecheperla
biologiastessa,ancorain
questaprimametàdelsecolo,
larelazioneuomo/naturaera
inesplicabile,el'impotenza
dellabiologiafa
comprendere,senon
certamentel'anestesia
dell'antropologianei
confrontidelproblema,
almenolasuaimpotenzaa
risolverlo".
Ineffetti,lascienzabiologica
nonpotevafornirealla
scienzadell'uomonéun
quadrodiriferimento,néi
modidiunlegamebioantropologico.
Almenofinoaglianni
cinquanta,lavitaera
concepitacomeunaqualità
originalepropriadegli
organismi;labiologiaera
chiusaall'universofisicochimico,alqualeessa
rifiutavadilasciarsiridurre;
erachiusaalfenomeno
sociale,che,sebbenemolto
diffusonelregnoanimalee
anchevegetale,permancanza
diconcettiadeguatinon
venivapercepitochesotto
formadiriunioniindefinite;
lebennotesocietàd'apiodi
formicheeranorelegatetrai
casispeciali,comeeccezioni
sorprendenti,enoninvece
percepitecomesegnodiuna
socialitàprofondamente
radicatanell'universovivente;
infine,labiologiaerachiusaa
tuttelequalitàofacoltàche
superasserorigorosamentela
fisiologiacioèatuttociòche
pergliesseriviventiè
comunicazione,conoscenza,
intelligenza.
Così,labiologiaerarinchiusa
nel"biologismo",cioèuna
concezionedellavitalimitata
all'organismo,come
l'antropologia
nell'"antropologismo",cioè
unaconcezioneinsulare
dell'uomo.
Sembravacheciascunadi
essesiriferisseaunasostanza
propria,originale.Sembrava
chelavitaignorassela
materiafisico-chimica,la
società,ifenomenisuperiori.
Sembravachel'uomo
ignorasselavita.
Sembravadunquecheil
mondofossecostituitoditre
stratisovrappostinon
comunicanti:
Uomo-Cultura
_____________Vita-Natura
___________Fisica-Chimica
2.LA
«RIVOLUZIONE
BIOLOGICA».
Ora,daunaventinad'anni,la
situazionesièmodificata,in
manieraradicale,etuttavia
spessoancoraquasi
invisibile.Nonesistepiù
questafrontieraadiabaticafra
itreregni.Breccesonostate
aperteall'internodiciascun
paradigmachiuso,brecceche
sonocontemporaneamente
aperturesuglialtriregnifin
quiproibiti,eattraversole
qualiavvengonoiprimi
collegamentiefattiteorici
nuovi.
Lalogicadelvivente.
Lasvoltasiinnescapoco
primadel1950:Shannon
(1949)conlateoria
dell'informazione,Wiener
(1948)conlacibernetica
apronounaprospettiva
teoricaapplicabile
contemporaneamentealle
macchineartificiali,agli
organismibiologici,ai
fenomenipsicologicie
sociologici.Unpo'piùtardi,
nel1953,losforzocondotto
dallabiologiamolecolare
controisuoilimitiriescea
aprirelabrecciadecisiva
versoil«basso»mediantela
scopertadellastruttura
chimicadelcodicegenetico
(WatsoneCrick).
Ilprimoattodella
«rivoluzionebiologica»è
perfettamenteindividuabile:
consisteinquestaapertura
dellabiologiaversoil
«basso»,cioèlestrutture
fisico-chimiche.Masiè
percepitomoltoraramente
chel'aperturaversoil«basso»
eracontemporaneamente
un'aperturaversol'«alto».Al
contrario,sembròchela
svoltamolecolare
allontanassepiùchemaila
biologiadallarealtàumana.
Essaapparivaessenzialmente
comelariduzionedei
fenomeniviventiaifenomeni
fisico-chimiciedovevaporre
fineallapolemicache
opponeva«vitalisti»e
«riduzionisti»afavoredei
secondi.Effettivamenteera
statodimostratochenon
esisteuna"materia"vivente,
madei"sistemi"
viventi,cioèuna
organizzazioneparticolare
dellamateriafisico-chimica.
Maquandoitrionfatori
insistevanosuiterminifisicochimici,tendevanoavelareil
significatoparadigmatico
dell'espressione
«organizzazioneparticolare»,
sebbenesianostatipoi
proprioloroametterein
rilievoquestaorganizzazione
eachiarirlaprogressivamente
nelcorsodeglianni'50e'60.
Ineffettilanuovabiologia
nonfacevachericondurrela
vitacellulareaisuoisubstrati
nucleoproteici.Essascopriva
cheilgiocodicombinazionie
diinterazionidimilionidi
molecolechecostituisconoil
piùpiccolodeisistemi
cellulariobbediscearegole
statisticamenteimprobabiliin
rapportoaiprocessi
«normali»,iqualiavrebbero
dovutocomportarela
decomposizionedelsistemae
ladispersionedellesue
componenti.
Perciòlanuovabiologiaha
dovutofareappelloaprincipi
diorganizzazionesconosciuti
inchimica,cioèallenozioni
diinformazione,dicodice,di
messaggio,diprogramma,di
comunicazione,diinibizione,
direpressione,diespressione,
dicontrollo.Questenozioni
hannotutteuncarattere
cibernetico,nelsensoche
identificanolacellulaconuna
macchinaautocomandatae
controllatasecondouncodice
diinformazione.
L'applicazionedellanozione
dimacchinaallacellula,cioè
all'unitàfondamentaledella
vita,costituivagiàdiperse
stessaunavvenimentodi
importanzacapitale.
Questoavvenimentononè
statoriconosciutofinoin
fondo,poichéaccadevadi
esserepiùsensibilialla
connotazionemeccanicadel
terminechenonaquella
organizzazionale.Tuttaviasi
trattavadiunveroeproprio
saltoepistemologico
(Gunther,1962)inrapporto
allafisicaclassica:la
macchinaèunatotalità
organizzata,nonriducibileai
suoielementicostitutivi,i
qualinonpotrebberoessere
correttamentedescritti
isolatamentemuovendodalle
loroproprietàparticolari;
l'unitàsuperiore(la
macchina)nonsipuò
dissolverenelleunità
elementari,maalcontrario
portaconsél'intelligibilità
delleproprietàcheesse
manifestano.Mac'èdipiù:le
nozioniinformazionalie
cibernetichenonsoltantosi
riferisconoamacchine
altamenteorganizzate,ma
sonodotateciascunaanchedi
unaconnotazione
antroposociomorfa.E'proprio
questalacosasorprendentedi
questaaperturaversol'«alto»:
informazione,codice,
messaggio,programma,
comunicazione,inibizione,
repressioneeccetera,sono
concettiprovenienti
dall'esperienzadellerelazioni
umane,echesembravano
finoallorainscindibilidalla
complessitàpsicosociale.Non
eraaffattostraordinarioche
potesseroessereapplicatia
macchineartificiali,poichéin
definitivailcontrollo,il
comando,ilprogrammaerano
prodottiefabbricati
dall'uomo,integratinellesue
relazionisociali.
Straordinarioerainvece
concepirequestaalta
organizzazioneallabasedella
vitastessa,comeselacellula
fosseunasocietàcomplessa
dimolecolerettedaun
governo.
Diconseguenzasembravache
sialecellule,sialemacchine,
sialesocietàumanepotessero
obbedireadeiprincipi
organizzazionalidicuila
cibernetica,attaaessere
applicataprecisamentea
questediverserealtà,aveva
compiutounprimo(e
rudimentale)assemblaggio.
Lanuovabiologiaprendeva
trepiccioniconunafava.
Daunaparteillegame
strutturaleintimoconla
chimicainserivaradicalmente
lavitanella"natura".D'altra
parteillegamecibernetico
operavaunravvicinamento
nuovoconleformedi
organizzazionechesi
credevanometabiologiche(la
macchina,lasocietà,l'uomo).
Infineilprincipiodi
intelligibilitàbiociberneticosi
allontanavadaquellidella
fisicaclassica;quest'ultima
diventavanonsoltanto
incapacedifornirelaminima
nozioneorganizzatricedi
caratterecibernetico,mail
suoaspettopiùcomplesso,la
termodinamica,nonerain
gradodifornirecheun
principiodi
disorganizzazione(ilsecondo
principio).
Quisorgeunproblema
fondamentalecheavevaposto
Schrödinger(1945).Mentreil
secondoprincipiosignifica
entropiacrescente,cioè
tendenzaaldisordine
molecolareealla
disorganizzazione,lavita
significatendenza
all'organizzazione,alla
complessitàcrescente,cioè
allanegazionedell'entropia.
Ormaièapertoilproblema
del"rapporto"
edella"rottura"tral'entropia
elasuanegazione,cheèstato
chiaritodaBrillouin(1959)
partendodallanozionedi
informazione."E'ilparadosso
dell'organizzazionevivente,il
cuiordineinformazionaleche
sicostruisceneltempo
sembracontraddireun
principiodidisordinechesi
diffondeneltempo";come
vedremo,questoparadosso
nonpuòessereaffrontatoche
muovendodaunaconcezione
cheleghistrettamenteordine
edisordine,cioèchefaccia
dellavitaunsistemadi
riorganizzazionepermanente
fondatosuunalogicadella
complessità.
Maquipossometteretra
parentesiquestoproblema,
nellostessotempoprimarioe
centrale,chesaràtrattato
nellamiaprossimaopera("Il
Metodo").L'importanteera
farsaperechelanuova
biologia,cercandol'India,
avevatrovatol'America:
nell'attostessochelaapriva
all'universofisico-chimico,
essascoprivaiprincìpi
originalidell'organizzazione
vivente,chepermettevanoda
allorainpoidifarsaltareil
catenacciodell'«alto»chela
chiudevaalleformesuperiori
(lepiùcomplesse)dellavita.
Coscientidiaverecompiuto
unagranderivoluzione,ma
inconsapevolidella
rivoluzioneancorapiùgrande
cheessisilimitavanoa
abbozzare,ibiologi
molecolarihannoconsiderato
iconcetticiberneticiche
utilizzavanosolocome
strumentiutiliper
comprenderelarealtàfisicochimicaultimadellavita,e
noncometraduttoridiuna
realtàorganizzazionale
primaria.
Perciònonprestarono
ulterioreattenzioneallatappa
metaciberneticacompiutadal
matematicovonNeumann,la
cuiriflessione,negliultimi
annidellavita,portavaalla
teoriadegli"automi"(von
Neumann,1966).
Mettendotraparentesi
l'evidentedifferenza
fenomenicatralamacchina
artificialepiùperfezionata
possibileelamacchina
viventepiùelementarechesi
possaconcepire,egliha
messoinevidenzalaloro
naturadifferente.Infatti,la
macchinaartificiale,appena
costituita,nonpuòche
degenerare,mentrela
macchinaviventerisulta,
anchesetemporaneamente,
nondegenerativa,maal
contrariogenerativa,cioèatta
aaccrescerelasua
complessità.Orailcarattere
veramenteparadossalee
rivelatorediquestadifferenza
apparesesipensacheuna
macchinaartificiale,sebbene
siadotatadiun'affidabilità
moltominorediuna
macchinavivente,ècostituita
dielementimoltopiù
affidabilidiquest'ultima.
Così,peresempio,unmotore
d'automobileècostituitodi
partialtamentecollaudate,ma
irischidiunafermataforzata
sonougualiallasommadei
rischidideterioramentodi
ciascunodeisuoielementi
(candele,carburatore
eccetera);lamacchina
viventeinvece,sebbene
costituitadielementipoco
affidabili(molecolechesi
degradano,celluleche
degenerano),èestremamente
affidabile;daunlatoessaèin
gradoeventualmentedi
rigenerare,ricostituire,
riprodurreglielementichesi
degradano,cioèdi
autoripararsi,dall'altroessaè
ingradoeventualmentedi
funzionarenonostanteil
«guasto»locale;cioèdi
realizzareisuoifinicon
mezzidifortuna,mentrela
macchinaartificialeètutt'al
piùingradodidiagnosticare
l'erroredopoessersifermata.
Inoltre,mentreildisordine
interno,cioè,interminidi
comunicazione,il«rumore»o
l'errore,degradasemprela
macchinaartificiale,la
macchinaviventefunziona
sempreconunapartedi
«rumore»,el'accrescersi
dellacomplessità,lungidal
diminuirelapartedirumore
tollerata,l'accresce.Più
precisamente,sembraavere
luogo,entrocertesoglie,una
relazioneoriginariaintima,
comevedremopiùavanti,tra
l'accrescimentodi«rumore»o
disordineel'accrescimentodi
complessità.
Lacomplessitàapparveavon
Neumanncomeunanozione
chiave.Lacomplessitànon
solosignificavachela
macchinanaturalemettein
giocounnumerodiunitàedi
interazioniinfinitamentepiù
elevatochelamacchina
artificiale,essasignificava
altresìchel'essereviventeè
sottopostoaunalogicadi
funzionamentoedisviluppo
totalmentediversa,unalogica
nellaqualeintervengonola
nondeterminazione,il
disordine,ilcasocomefattori
diun'organizzazione
superioreodi
autorganizzazione.Questa
logicadellamateriaviventeè
senzadubbiopiùcomplessa
diquellacheilnostro
intellettoapplicaallecose,
sebbeneancheilnostro
intellettosiaunodeiprodotti
diquestalogica.
Inchemodoarrivarea
coglierelalogicadiun
sistemachesiautorganizza
riproducendosenzasostai
suoielementicostitutiviesi
autoriproduceessostesso
nellasuatotalità?Tre
congressifuronoconvocatisu
questotematrail1959eil
1961(Yovits,Cameron,von
Foerster),mal'ideacadde:gli
sbocchiteorici
sull'autorganizzazionenon
potevano,adifferenzadella
ciberneticachesiapplicava
direttamenteallemacchine
informatiche,produrrealcuna
macchinadotatadi
caratteristicheviventi.Essa
nonpotevaperaltrofecondare
nessunadellescoperte
concretedellabiologiachesi
occupavaessenzialmentedi
identificaredalpuntodivista
chimicoleunitàele
interazionidelsistema;
ancoratroppoformalein
rapportoallaricercaempirica,
nonancoramaturaperle
applicazionipratiche,lateoria
dell'autorganizzazioneresta
embrionale,misconosciuta,
marginale;essanonhafallito,
marestaincagliatainattesa
dellanuovamarea.
Così,la«rivoluzione
biologicaȏsoltanto
abbozzata.Ilvecchio
paradigmaèinfrantumi,il
nuovononhaancorapreso
forma.Malanozionedivitaè
ormaidefinitivamente
modificata:essaèlegata,
implicitamenteo
esplicitamente,alleideedi
autorganizzazioneedi
complessità.
Larivelazioneecologica.
Lanuovateoriabiologica,
sebbeneincompleta,cambia
lanozionediVita.Lanuova
teoriaecologica,sebbene
embrionale,cambiala
nozionediNatura.L'ecologia
èunascienzanaturalefondata
nel1873daHaeckel,chesi
proponedistudiarele
relazionitragliorganismie
l'ambienteincuivivono.
Tuttavia,lapreoccupazione
ecologicarestavalaminore,
nell'insiemedellediscipline
naturali,el'ambienteera
concepitoessenzialmente
comeunmodellogeoclimaticooraformativo
(lamarckiano),oraselettivo
(darwiniano),insenoalquale
lespecievivonoinun
disordinegeneralizzatoe
dovenonregnacheunasola
legge,quelladelpiùforteo
quelladelpiùidoneo.La
scienzaecologicanonè
arrivatacheintempimolto
recentiaconcepirechela
comunitàdegliesseriviventi
(biocenosi)inunospazioo
«nicchia»geo-fisica(biotopo)
dàluogoinsiemeaquestoa
unaunitàglobaleo
ecosistema.
Perchésistema?Perché
l'insiemedicostrizioni,di
interazioni,di
interdipendenze,insenoa
unanicchiaecologica,
costituisce,adispettoe
attraversoilcasoe
l'incertezza,una
autorganizzazionespontanea.
Infatti,trailtassodi
riproduzioneeiltassodi
mortalitàsicreanoericreano
degliequilibri.Queste
uniformità,piùomeno
fluttuanti,sistabiliscono
muovendodainterazioni.
Rapportidicomplementarità
sistabilisconomuovendoda
associazioni,simbiosi,forme
diparassitismo,maaltresìtra
chimangiaechiviene
mangiato,trailpredatoreela
preda;gerarchiesi
stabilisconotralespecie;così
comenellesocietàumane
dovenonsololegerarchie,
maiconflittielesolidarietà
sonotraifondamentidel
sistemaorganizzato,la
competizione("matching")e
ilcompromesso("fitting")
sonoalcunitraifondamenti
complessidell'ecosistema.
Attraversotuttequeste
interazionisicostituiscono
deiciclifondamentali:dalla
piantaall'erbivoroeal
carnivoro,dalplanctonal
pesceeall'uccello:unciclo
gigantescotrasformal'energia
solare,producel'ossigeno,
assorbel'anidridecarbonica,e
unisceconmilleretil'insieme
degliesseridallanicchiaal
pianeta;inquestosenso
l'ecosistemaèveramenteuna
totalitàautorganizzata.Non
eradunqueundelirio
romanticoconsiderarela
Naturacomeunorganismo
globale,comeunessereche
contieneognimatrice,a
condizionedinon
dimenticarechequestamadre
ècreatadaisuoistessifiglied
èanchematrigna,poiché
utilizzaladistruzioneela
mortecomemezzodi
regolazione.
Cosìlanuovacoscienza
ecologicadevecambiare
l'ideadinatura,tantonelle
scienzebiologiche(perle
qualilanaturanonerache
unaselezionedisistemi
viventi,enonunecosistema
cheintegravaisuddetti
sistemi)chenellescienze
umane(doveeraamorfae
disordinata).
Ciòchedevediparipasso
mutare,èilmododi
concepireilrapporto
ecologicotraunessere
viventeeilsuoambiente
circostante.Secondoil
vecchiobiologismo,l'essere
viventesievolvevainseno
allanatura,e,limitandosia
estrarneenergiaematerie
prime,nedipendevasoltanto
perl'alimentazioneeibisogni
fisici.Dobbiamoa
Schrödinger,unodeipionieri
dellarivoluzionebiologica,
l'ideacapitalesecondocui
l'essereviventenonsinutre
soltantodienergia,maanche
dientropianegativa
(Schrödinger,1945),cioèdi
organizzazionecomplessae
diinformazione.Questa
proposizioneèstata
sviluppatainmodidiversi,e
sipuòavanzarel'ipotesiche
l'ecosistemasia
coorganizzatoree
coprogrammatoredelsistema
viventechevisitrova
integrato(Morin,1972).
Questaproposizioneha
conseguenzeteoricheassai
importanti:
larelazioneecosistemicanon
èunarelazioneesternatra
dueentitàchiuse;sitratta
invecediunrapporto
integrativotraduesistemi
apertidoveciascunoèparte
dell'altro,costituendountutto
unico.Piùunsistemavivente
èautonomo,piùrisulta
dipendenteneiconfronti
dell'ecosistema;infatti,
l'autonomiapresupponela
complessità,laquale
presupponeasuavoltauna
grandericchezzadirapporti
diognigenereconl'ambiente,
cioèdipendeda
interrelazioni,che
costituisconomolto
precisamenteledipendenze
chesonolecondizionidella
relativaindipendenza.Così,
lasocietàumana,cheèquella
chesièemancipata
maggiormenteinrapporto
allanatura,nutrelasua
autonomiadiuna
multidipendenza.Piùè
grandelacomplessità
dell'ordineecosistemico,più
questoècapacedinutrirela
societàdioggettieprodottidi
un'estremaricchezzae
varietà,piùessoèidoneoa
nutrirelaricchezzaela
varietàdell'ordinesociale,
cioèlasuacomplessità.
L'individualitàumana,ultimo
fiorediquestacomplessità,è
essastessaquantodipiù
autonomoedipiùdipendente
visiainrapportoallasocietà.
Losviluppoela
conservazionedellasua
autonomiasonolegatiaun
numerograndissimodi
dipendenzeeducative(lunga
scolarità,lunga
socializzazione),culturalie
tecniche.
Inaltreparole,la
dipendenza/indipendenza
ecologicadell'uomosiritrova
aduelivellisovrappostieessi
stessiinterdipendenti,quello
dell'ecosistemasocialee
quellodell'ecosistema
naturale.Ciòchesicomincia
appenaascoprire...
L'ecologia,opiuttosto
l'ecosistemologia(Wilden,
1972),èunascienzachesta
nascendo.Maessacostituisce
giàunapportocapitalealla
teoriadell'autorganizzazione
delvivente,eperquanto
riguardal'antropologiaessa
riabilitalanozionedinatura,
radicandovil'uomo.Lanatura
nonèpiùdisordine,passività,
ambienteamorfo:èuna
totalitàcomplessa.
L'uomononèpiùun'entità
chiusainrapportoaquesta
totalitàcomplessa:
eglièunsistemaapertoin
rapportodi
autonomia/dipendenza
organizzatriceinsenoaun
ecosistema.
Larivelazioneetologica.
L'etologia,cheaprela
biologiaversol'«alto»,ha
presoslancioconsuccessoda
nonpiùdiunadecinad'anni,
maquestosuccessonondeve
nascondercichecièvoluto
moltotempoperchél'operadi
pionierisolitariche
osservavanoicomportamenti
animalinelloroambiente
naturale,enonnelle
condizionisemplificatedi
laboratorio,arrivasseaun
primostadiodiarticolazione.
Mentrel'ecologiamodifica
l'ideadinatura,l'etologia
modifical'ideadianimale.
Finoallora,ilcomportamento
animalesembravagovernato
siadareazioniautomaticheo
riflessi,siadaimpulsi
automaticio«istinti»,nello
stessotempociechie
lucidissimi,lacuifunzione
eradiassolvereaibisognidi
salvaguardiadella
sopravvivenzaedella
riproduzionedell'organismo.
Oraleprimescoperte
etologicheciindicanocheil
comportamentoanimaleè
nellostessotempo
organizzatoeorganizzatore.
Anzituttosonoapparsele
nozionidicomunicazioneedi
territorio.Glianimali
comunicano,cioèsi
esprimonoinunmodoche
vienericevutocome
messaggio,einterpretano
comemessaggialcuni
comportamentispecifici
(Sebeok,1968).
Imessagginonsonosoltanto
sonori,comeilcantodegli
uccelli,sonoanchevisivi
(gesti,mimica),olfattivi
(secrezionedisostanze
chimichedetteferomoniche
comunicanounmessaggioal
vicinooalpartner).Si
sarebbepotutocredereche
questecomunicazionifossero
estremamentesemplicienon
riguardasserocheilrapporto
sessuale.Ineffettisivedono
svilupparsi,siasubase
analogicachedigitale,e
spessosuunaloro
combinazione,
comportamentisimbolicio
rituali,nonsoltantodicorte,
maanchedicooperazione,di
avvertimento,diminaccia,di
sottomissione,d'amicizia,di
gioco.Cosanotevole,accade
spessocheuncomportamento
significativo,prodottodiuna
situazionedata,sitrasferisca
fuoridiquestasituazioneper
esprimereunmessaggio
simbolico.Cosìun'oca
cenerina,permanifestareaun
maschioilsuoaffetto,mima
unarichiestadiprotezione
controunattacco
immaginarioinmododa
significare:«tuseiilmio
signore»{Lorenz,1969).
Pressonumerosespeciedi
uccelli,l'atteggiamentodi
sottomissionepuòesprimersi
attraversol'aperturamassima
delbecco,cioèmimandoil
comportamentoinfantiledi
dipendenza;l'atteggiamento
diamiciziapuòesprimersi
attraversoilgestoditendere
unosteloaunpartner,cheè
latrasposizione,incampo
nonsessuale,dell'invito
matrimoniale«facciamoun
nidoinsieme»(Wickler,
1971).Piùingenerale,
mimareilcucciolo,mimarela
femminapuòsignificarefar
attodisottomissioneooffrire
ipropriossequi.
Delresto,ilgiocoanimale
presupponeuna
comunicazionesullanatura
dellacomunicazione
(metacomunicazione):
mordicchiareassomigliaa
mordere,masignificail
contrario,giocare,cioè
amiciziaenonconflitto;lo
pseudoconflittoludico
divienel'espressione
dell'intesa.Sicogliedunque,
inciòchesembravapiù
evidenteepiùsemplice,il
gioco,lacomplessità
comunicazionale,che,in
un'altraforma,siesprime
nell'astuzia,nellafinzione,
nelmascheramento.
Cosìdunque,le
comunicazionianimali
copronoormaiuncampo
semioticocomplesso,e,
superandodimoltoil
rapportosessuale,riguardano
unagrandissimavarietàdi
relazioniinterindividuali:
sottomissione,intimidazione,
accettazione,rifiuto,scelta,
amicizia.
Inoltre,esseriguardano
fenomeniorganizzazionali
fondamentali,comela
regolazionedemografica,
l'ordinamentoelaprotezione
delterritorio.
Sièmoltogiustamente
insistitosull'importanzadella
nozionediterritorioperla
maggioranzadellespecie
animali,maerroneamente
alcunihannoisolatoquesta
nozioneoppurehannovoluto
farnelachiavedivolta
dell'etologia(Ardrey,1967).
Infatti,ilterritorioè
l'applicazionesulpiano
spaziale("mapping")di
un'organizzazione
multidimensionaledellavita
animale,cioènonsoltanto
l'ordinamentodellasferadi
attivitàdiunindividuo,una
coppiaoungruppo,maanche
l'organizzazionedelrapporto
conaltri-l'animaleola
popolazionedell'altro
territorio.
Inoltre,l'etologiascopreche
ilsistemadicomunicazioni
uniscespessogliindividuiin
unrapportosocialefinoallora
invisibile,eciòchesembrava
uncoacervoinformesirivela
subitocomeordine
organizzato:ilpollaiostesso
nonèunharemdisordinato
sottomessoalgallo,bensìuna
societàrigida,gerarchizzata
secondoil"pecking-order",
l'ordinediprioritàdella
beccatachestabilisceun
"rank-order"
inderogabiletralegalline;la
mutadilupinonèun'orda
capeggiatadaunmaschio
dominatore,maunasocietà
dovelagerarchiasistabilisce
secondounritualedi
sottomissione,echeèin
gradodiusareunastrategia
collettivad'attaccoedidifesa
(spiegamentodiforzeper
tagliarelastradaalnemico,
azionediversivadi
retroguardia).
Larivelazionebiosociologica.
Comeènoto,lasociologia
umanasicredevasenza
precedentinelmondo
vivente,elesolesocietà
riconosciute,quelledelle
formiche,delletermitiedelle
api,sembravanononsoltanto
eccezionistraordinarie,ma
esempimostruosidi
antisocietà,poichéfondate
unicamentesull'obbedienzaa
unistintocieco.Il
biologismo,dapartesua,non
possedevanéiconcetti,néla
volontàperuscirefuoridal
suoparadigmaorganismico,e
concepivalesocietà
organizzatediinsetticome
casispeciali,enoncome
sviluppiparticolaridella
sociologiaanimale.Seguendo
unprocessomoltocuriosoe
rivelatore,lasociologia
animaleemergeallaperiferia
dell'etologia.E'riunendoi
diversidatimessiinrilievo
dall'etologiachesipuò
fondareoggiunanozionedi
società.Questasocietàordina
edifende,beninteso,lasua
baseterritoriale,èstrutturata
gerarchicamente,maquesta
gerarchiaèlarisultantedi
competizionieconflittichesi
risolvonoprovvisoriamente
attraversorapporti
interindividualidi
sottomissione/dominazione;
questi,concatenatil'unl'altro,
costituisconoperl'appuntola
gerarchia.
Nellostessotempo,lasocietà
implicasolidarietàcontroi
nemicieipericoliesterni,e
dàluogoaattivitàdi
cooperazionechesonospesso
organizzateedifferenziatein
modoraffinato.Laricchezza
dicomunicazioniattraverso
segni,simboli,riti,èprecisa
funzionedellacomplessitàe
dellamolteplicitàdelle
relazionisociali;lagrande
diversitàtraindividuoe
individuo,pressogliuccellie
soprattuttoimammiferi,
determinaeaccresce,comesi
vedràinseguito,questa
complessità.
Tuttociòsignificachela
società,concepitacome
organizzazionecomplessadi
individuidiversi,fondata
contemporaneamentesulla
competizioneesulla
solidarietà,ecomportanteun
sistemadicomunicazioni
ricco,èunfenomeno
estremamentediffusonella
natura.
Enonsiamocheagliinizi
dellaprospettiva.
Comunque,lasostituzione
dellanozionedisocietàa
quelladiorda,branco,
colonia,diventanecessariada
quandosiscopre
l'organizzazionecomplessadi
questigruppi.Inoltre,
muovendodalconcettodi
organizzazioneappareuna
nuovacomplessitàbiosociologica,emuovendodal
concettodicomplessità
appaionogliestremi
dell'organizzazionesociale.
Sipuòormaidirechela
societàèunadelleforme
fondamentalipiùdiffuse,in
modoassaidiseguale,ma
anchetraquelleasviluppo
piùineguale,
dell'autorganizzazionedei
sistemiviventi.Daallorala
societàumanaapparecome
unavarianteeunosviluppo
prodigiosodelfenomeno
socialenaturale;daallorala
sociologia-scienzaumanaperdelasuacaratteristica
insularitàedivieneil
coronamentodellasociologia
generale-scienzanaturale
(Moscovici,1972).
Così,leconseguenze
dell'etologiaedella
sociologiaanimalerisultano
ugualmentemortaliperil
paradigmachiuso
dell'antropologismo.Cisi
rendecontochenéla
comunicazione,néilsimbolo,
néilritosonoesclusività
umane,machehannoradici
lontanenell'evoluzionedelle
specie.
Comeèevidentechelaspecie
umananonhainventatoi
comportamentidiclientelae
disottomissione,la
strutturazionegerarchicadel
gruppo,lanozionedi
territorio(Cosnier,1969),è
altrettantoevidente,ormai,
chelasocietànonè
un'invenzioneumana.
Diciamopurechecerte
caratteristichepropriedelle
societàumane(rapporto
ambiguoecomplessotra
conflittiesolidarietà,tra
opposizionie
complementarità,
combinazionediindividui
diversiinunsistemadi
comunicazioneorganizzazione)emergono
giàinunbuonnumerodi
societàanimali.
L'ordinesocialeumanonon
puòpiùopporsialdisordine
deicomportamentianimali;le
complesseincertezzeche
regnanoinsenoallesocietà
umane(lapartedivariabilità,
diconflittieditensioniche
essepresuppongono)non
possonopiùvenire
contrapposteallasoggezione
meccanicacheregnerebbetra
igruppianimali.Nellesocietà
animali,eparticolarmentein
quelledeimammiferi,sitrova
giàunordinecomplessoche
presupponeuncertodisordine
o«rumore»comeelemento
indispensabileallapropria
complessità.Tuttociò,cheè
appenaabbozzato
nell'etologiaanimale,appare
immediatamentenei
magnificistudidi
primatologiadiquestiultimi
diecianni.Questavoltanonè
soltantol'ideadisocietàa
cambiare,bensìquelladi
scimmiaequelladiuomo.
3.«NOSTRI
FRATELLI
INFERIORI».
Lostudiodigruppidi
scimmieediantropoidiin
libertàharinnovato
l'immaginedellalorovita
socialeeanchedellalorovita
ingenerale(Carpenter,De
Vore,Washburn,Itani,
Chance,Kawamura,Tsumori
eccetera)[1].Ilgruppodi
babbuini,dimacachi,di
scimpanzé,nonèpiùl'orda
sottomessaallatirannia
sfrenatadelmaschio
poligamo,bensì
un'organizzazionesocialecon
differenziazioniinterne,
intercomunicazioni,regole,
norme,divieti.
Lasocietàdellascimmia.
Questesocietàoccupanoun
territoriodelimitato,einoltre
siautoregolanodalpuntodi
vistademografico,
mantenendocostantemente
unnumeromediodiindividui
dell'ordinetalvoltadi
parecchiedecineeuna
ripartizionerelativamente
stabilesecondoilsessoe
l'età.Avvienel'esclusioneo
l'emigrazionedegliindividui
insoprannumero,cioèsia
dispersionesolitaria,sia
fondazionedicolonie
autonome.
Iltipodisocietàvaria,non
soltantosecondolaspecie,
maanchesecondol'ambiente.
Cosìsisonopotute
distinguere,eancheopporre,
lesocietàdiforesta
(scimpanzé)allesocietàdi
savana(babbuini)etalvoltale
societàdiforestaedisavana
all'internodiunastessa
specie.
Lesocietàdiforesta,ovela
vitasuglialberipresentauna
grandesicurezza,sono
decentrate,esembrachela
leadershipsiconquistidi
preferenzaattraversoun
comportamentoditipo«hai
vistochisonoio»,cioè,per
usarel'espressionediChance,
attraversoqualità«edoniche».
Lesocietàdisavanasono
centralizzate,ilrango
all'internodellagerarchiasi
conquistainmaniera
«agonistica»(Chance,1970),
isubalternitengonolaloro
attenzionefissata
permanentementesulcapo
maschio,ilqualeacquisisceil
potereinfunzionedellasua
aggressivitào«volontàdi
potenza».
Insenoaquestediverse
società(babbuini,macachi,
scimpanzé),sidelineanodelle
spaccaturemoltonettetra
maschiadulti,femminee
giovani,arrivandoalla
costituzionedicaste(maschi
adulti),dicriccheobande
(giovani),diginecei.Sitratta
nonsolodiuna
differenziazionegerarchica,
maanchediunadifferenzadi
status,diruolo,diattività,
checiindicalapresenzadiun
embrionediclassibio-sociali.
Cosìimaschiproteggonoil
territorio,dirigonolalotta
controipredatori,guidanoil
gruppo,mantengonola
strutturagerarchica
(emarginandoigiovani,
tenendoliilpiùalungo
possibilenellaloroposizione
diminori,privandolispesso
delliberoaccessoalle
femmine).Lefemminesi
dedicanononsoloallecure
maternedell'infanzia,ma
ancheallasocializzazionedei
piccoli.Igiovani,emarginati,
giocano,imparano,esplorano,
etalvoltainnovano.Le
femminecostituiscono
l'ossaturaportantedella
stabilitàedellacoesione
sociale.Incompenso,alla
sommitàdelpotere,troviamo
instabilitàecompetizione,sia
larvatacheaperta;prestoo
tardiunodeimaschiche
detengonoilpoteresarà
destituitoesostituitodaun
nuovosignore.Anchei
giovaniemarginatisono,per
altroverso,inunasituazione
instabile,tral'esclusionee
l'integrazione.
Irapportidi
dominazione/sottomissione
regolanolerelazioni
gerarchichetrale«classi»e
anchetraindividui.Il
principiosucuisibasala
dominazioneècomplesso;né
lapotenzasessuale,comesiè
credutoalungo,nélapura
forzafisica,nél'intelligenza
possono,dasole,aspirareal
potereeottenerlo.Datoche
l'esseresocialmentepotente
dàipienipoteri,sessualie
«politici»,epermetteillibero
dispiegamentodellapersona,
sipuòsupporrecheciòche
spingeavantisiaun
miscugliooscuroevariabile,
moltodifficiledaanalizzarsi,
cometragliuomini.
L'eserciziostessodelpotere,
sièdetto,oscillatraiduepoli
dell'aggressivitàe
dell'esibizionismo.Nelprimo
senso,ilsignoremantienela
suaautoritàattraverso
l'intimidazione,lamimica
dellaminaccia("threat
behaviour");nelsecondo,
attraversoilrichiamo
istrionicodellasuapresenzae
dellasuaimportanza.
Lasubordinazioneèancora
piùcomplessadella
dominazione,poichésitratta
perilsubordinatodisubirela
suasorteconilmeno
possibiledidanno.Essasi
manifestaattraversola
condottadielusione,
sforzandosidinontrovarsi
sullastradadelcapo,
attraversocomportamentidi
sottomissione,di
compiacenza,diservilismo,
dideferentedisponibilità
(cosìl'inferiorechepresenta
almaschiodominanteilsuo
posterioreallamanieradiuna
femmina,mimala
femminilità,egioca
all'omosessualitàper
esprimereisuoisentimenti
piùdevotierispettosi).Esiste
un'attitudineancorapiù
singolare,sebbeneessa
sembriassairara(Itani,
Rowell,Hinde,Spencer,
Both)percui,siauna
femminadicondizionemedia
senzafigli,siaunmaschio
ugualmentedi«classe
media»,sioffronodi
proteggereeaccarezzarei
figlidiunafemminadi
condizionesuperiore.
L'attitudineaessere
servizievolidiqueste«zie»e
«zii»temporaneisembra
dissimularesiailservilismo,
sialapiccolaambizionedi
salirediungradino,siail
piacerediesserealserviziodi
un'altapersonalità,siaanche
tuttequestecose
contemporaneamente.
Inoltre,vediamodislocarsi
allaperiferiasiaindividui
temporaneamentesolitari,sia
piccoligruppidi
semi-«fuorilegge»rifiutati,
devianti,emarginati.Talvolta,
accadeche,nell'esilio,un
respintosiuniscaaun
compagnoinsiemealquale
conducelalottainvista
dell'ascesasociale.
Comeabbiamopotutovedere,
nonesistesoltantola
gerarchiacollettivadi
«classe»,bensìanchela
gerarchiaindividualedi
«rango»chesistabiliscein
funzionedelrapportodi
minaccia/elusioneodi
servilismo,e,pressole
femmine,infunzionedel
rangodelloromaschio.A
ognirangocorrispondeuno
status,cioèuninsiemedi
dirittiedidoveri:aogni
rangoestatuscorrispondeun
ruolo,cioèunostiledi
condottacuil'individuononè
legatoimmutabilmente,ma
chedipendedallasituazione
occupatanelrangoenella
«classe»sociale.Come
affermaCrook,«sipuò
descrivereuncomportamento
socialediprimateintermini
distatus,dietàedisesso,di
ruoloediaffiliazioneaun
gruppotipo»(Crook,1971,p.
39).
Datuttociòsitraggonodue
conseguenzecontrastantie
complementarinellostesso
tempo.Laprimaèdi
disuguaglianzasociale,la
secondadimobilitàsociale.
Anzitutto,specialmente
quandolagerarchiaèrigida,
ladisuguaglianzasocialeè
unaveraepropria
disuguaglianzadivita;nella
castasuperiore,gliindividui
godonodiunagrandissima
libertàdimovimento,della
facoltàdirealizzareiloro
desiderieiloropiacericon
pochissimeinibizioni.Il
potereconcedegiàtuttii
vantaggi,tuttelelibertàe
soprattuttoillibero
dispiegamentodellapersona.
Neiranghipiùbassi,la
subordinazionesi
accompagnaacostrizioni,
frustrazioni,divieti,
inibizioni,forseanchea
«nevrosi».Cosìla
disuguaglianzasocialeè
anche,inqualchemodo,
disuguaglianzadifelicità.
Essaèmoltomenofortenelle
societàdecentratediforesta,e
moltopiùoppressiva,
pesante,duraneibranchi
militarizzatidisavana.
Insecondoluogo,questa
disuguaglianzaèmitigatada
unarelativamobilitàsociale;i
giovanidiventanoadulti,egli
adultivecchi,cioèdecaduti;
mal'etànonèunfattore
automaticodipromozione;vi
èunagrandediversitàdi
ranghiedidestiniindividuali
nell'ascesaenelladecadenza
sociale.
Lesocietàdibabbuini,di
macachi,discimpanzé
presentanodelle
caratteristichedigerarchia,di
caste,diquasiclassieanche
divarietàedi
differenziazionemolto
maggioridiquantosifosse
maipotutoimmaginare.In
compenso,ciòchesiera
spessoconcepitocomeil
nucleofondamentaledella
società,lafamiglia,nonsiè
sviluppatomolto.
Mentreigruppiconunsolo
maschiocostituiscono,tra
certespecie,unasortadi
sboccorudimentaledella
societàedellafamiglia
insieme,nelgruppoconpiù
maschilaformazionedella
famigliaèatrofizzata,a
favoredell'organizzazione
socialecomplessiva.
Visonorapportitramadree
figlio,etramaschioe
femmina,manonnuclei
familiaripadre-madre-figlio,
enessunrapportotrapadree
figlio.
Eccettopocheeccezioni,in
particolaretraimacachi
(almenoallostatoattuale
delleinformazioni),ilruolo
dimaschiononimplica
affattolepreoccupazioni
paterne.Semancalafigura
«originaria»dipadre,manca
ugualmenteilrapporto
sessualetragenitriceeprole;
leosservazionisuimacachidi
Kyushuelesocietàdi
scimpanzénonhannorilevato
unioniincestuosemadrefiglio.Nonsisaancorase
considerarechesitrattadiun
fenomenogenerale;ma
possiamosupporreche
laddovelamadrenon
dimentichicheilfiglio
arrivatoallamaturitàsessuale
èlasuacreatura,eladdoveil
figlioarrivatoallamaturità
sessualenondimentichiche
suamadreèsuamadre,
un'inibizionepermanga.Di
questaevidentemente
bisognerebbechiarirela
natura,maessasembrain
ognicasolegataall'esistenza
consolidatadiunostatusedi
unruolo(difiglio,dimadre)
cheperduranoaldilà
dell'infanzia.Incompensosi
ha«obiettivamente»(manon
«sociologicamente»,datoche
ilrapportodipaternitànonè
emerso)lapossibilitàdi
incestotrapadreefiglia,e
questoincestosièdovuto
praticaresenzadubbiofino
allanascitadellanozionedi
padre,moltotardinel
processodiominidizzazione;
infattilatrasformazione
decisiva,cheriduceda48
(antropoide)a46(uomo)il
numerodeicromosomi,
presuppone,perilproprio
consolidamentoelapropria
generalizzazione,delleunioni
incestuosepadre-figlie
(Ruffié,diprossima
pubblicazione).
Tuttavia,intornoalrapporto
madre-figlisitessonolegami
piùprofondiepiùduraturi
chetraimammiferiei
primatiinferiori.Il
prolungamentodelperiodo
dell'infanziaportaconsé,al
dilàdell'infanziastessa,il
prolungamentodeirapporti
affettivimaterniefiliali;
inoltre,tragliscimpanzée
forsetraaltrespecie,
emergonodeilegami
personalitrafratelliesorelle.
Vièdunquelosviluppoun
nucleofamiliareintornoalla
madre,manondiunnucleo
familiareatrepadre-madrefigli.
Laformazionedelnucleo
familiareèpiùrudimentale,
incompensol'emergenza
dell'individualitàrisulta
maggiorediquantosisarebbe
potutocredere.Daunaparte,
lagrandediversitàsocialedi
ruoliedistatuspermetteil
dispiegamentodelle
differenzeindividualinel
comportamento,ma
reciprocamentelosviluppo
dell'individualità,tantosul
pianodell'intelligenzache
dell'affettività,permettela
diversificazionee
l'arricchimentodellerelazioni
sociali.Notiamoqui
l'importanzaeladiversitàdei
rapportiaffettivitraindividui.
Cosìlospidocchiamento,la
pulizia("grooming")sono
manifestazionid'affetto,che
inoltresautilizzareil
comportamentodi
pacificazioneodiservilismo
(«siamoamici»).Amiciziesi
stringonotraadolescenti,tra
«esclusi»odevianti,trapari
dellacastasuperiore.
Simmetricamente,la
coesistenzasociale,enon
solol'antagonismolatentetra
caste,nutreantipatie,
inimicizie,rivalità;l'origine
deiconflitti,sebbeneessi
trovinounaloroconciliazione
nelrapportodisottomissione,
distrumentalizzazioneodi
servilismo,giaceinrealtànel
ritodispidocchiamentoedi
pulizia.
Cosìsievidenziano
nettamentedellelineedi
forza,simpaticheleune,
antipatichelealtre,che
coloranoinmodimolto
diversiirapportitragli
individui.L'originedelle
primesitrovasenzadubbio
nellaconservazionedella
forzaaffettivadell'infanzia
nellavitaadolescentee
talvoltainquellaadulta,come
pureilsuotrasferimentosu
nuovicompagniinbasea
affinitàelettive.L'origine
dellesecondesitrova
probabilmentenelle
competizioniantagonistiche
tramaschi,moltofrequentie
violentetraimammiferi,e
nelle«gelosie»trafemmine,
cheilrapportogerarchico
stabilizzapiùomenosenza
riassorbirleveramente.Due
tipidicomportamento,
dunque,legati
originariamentesial'unoche
l'altroaldominiodella
riproduzionebiologica
(attrazionemadre-figlio,
repulsionetramaschioe
maschio)sidiffondonoesi
trasformano,unodi
preferenzanellavita
adolescente,l'altrodi
preferenzanellavitaadulta,e
costituisconoinsiemealcuni
elementidell'individualitàe
dellasocietàcomplessi,dove
lerelazionisidifferenzianoe
sicostruisconoapartiredalla
sferadellariproduzione
biologicaeoltre.
Ildoppiosistema:individuo
esocietà.
Bisognaadessocercaredi
comprenderequestaunità
complessadisocietàe
individualitàdeiprimatipiù
evoluti[2].
Lavarietàela
differenziazionedegli
individuialimentalavarietà
deiruoliedeglistatus,
mantenendoladomanda
socialedicapi,servi,devianti
eemarginati;essanonsi
abbandonaalcaso(che
disorganizzerebbelasocietà
attraversol'entropia),masi
integranellagerarchiaenei
ruoliinmodosemicasuale,il
cheproduceunacerta
flessibilitàautorganizzatrice
(ordine/disordine).Diciamo
purecheladiversità
individuale,inuncertosenso,
aiutaaprodurrela
differenziazionegerarchicadi
statusedirangoincuisi
inserisce.Mainquesta
produzione,lasocietà
disponedi"patterns"
superindividuali,cioèla
classeeilruolo,cherestano
stabilimentregliindividui
passano,dall'adolescenza
all'etàadultaeallavecchiaia,
daunaclasseall'altra,daun
ruoloall'altro,salgonoe
ridiscendonolascala
gerarchicadelrango.
Sitrattadunquediuna
strutturasociale«obiettiva»
indipendentedagliindividuie
ciòsebbenesiapropriola
varietàindividualechelo
differenziaeloarticola;
reciprocamente,essadàagli
individuiunacerta
indipendenza,datoche
costoropossonononsolo
circolareeventualmente
all'internodellagerarchia,ma
nonsiidentificano
esattamenteconillororuolo
sociale.
Lasocietàdegliantropoidi
evoluticontrolladunquegli
individuiattraversolesue
costrizionielesuegerarchie,
perònonrendeuniformile
individualità,epermetteloro
didispiegareinunacerta
misuralelorodifferenze.
Quandolagerarchiaèrigidae
autoritaria,sonosoltantoi
privilegiatidelvertice,in
realtàsoloilcapo,apoter
svilupparelaloro
individualità.
Quindisocietàeindividualità
ciappaionocomeduerealtà
complementarienellostesso
tempoantagonistiche.La
societàtormenta
l'individualitàimponendolei
suoischemielesue
costrizioni,enellostesso
tempoleoffrelestruttureche
lepermettonodiesprimersi.
Essautilizzaperlasua
articolazionela
differenziazioneelavarietà
individualeche,altrimenti,si
disperderebbeacasonella
natura,el'articolazione
individualeutilizza
l'articolazionesocialeper
tentarediesprimersi.Ormai
dunque,alivellodellasocietà
deiprimati,nonsipuòporre
lasocietàcomeunsemplice
schemael'individuocome
unaunitàcheentrainun
casellario,poichéilquadroè
costituitodarelazioni
interindividuali,enon
esistonocasellarivuoticome
nonesistonoindividuiper
occuparli.Inaltreparole,e
ciòèfondamentale,"societàe
individualitànonsonodue
realtàseparatechesi
giustappongono,maesisteun
doppiosistemadoveinmodo
complementaree
contraddittorioindividuoe
societàdiventanoparte
integrantel'unodell'altrain
unrapportodisimbiosi".
Dalpuntodivistadella
società,l'inserimento
dell'individuononrisulta
strettamentefunzionale,viè
molto«rumore»,disordine,
dispersione,eseprendiamola
societàpiùindividualizzata,
quelladegliscimpanzé,vi
sonomolteagitazioniemolto
tempoapparentemente
«perduti»perlasocietà,nello
stessomodoincuinelle
societàumanepossiamo
vedereunaprodigiosa
dispersionediatti,diparole,
dicosefattepergioco
eccetera,privedi«utilità»
sociale.Maquestaagitazione
browniana,apparente(questo
«rumore»),ènellostesso
tempounaspettodella
ricchezzametabolicadel
doppiosistema,chesi
esprimeattraversol'intensità
deirapportiaffettivi,mille
piccolipiaceriindividuali,
milleefflorescenze,mille
inezie.Alcontrario,dalpunto
divistadell'individuo,le
costrizionisocialidiogni
genereintervengonosenza
sostainqualitàdi«rumore»
cheturbalasualibera
espressioneeilsuolibero
dispiegamento.
Visonodunque,neldoppio
sistema,equivocoe«rumore»
diognunadellecomponenti
inrapportoall'altra."Ma
attraversoquestomovimento
troppodisordinatodauna
parte,questecostrizioni
tropporigidedall'altra,si
stabilisconoquelle
interferenzechecostituiscono
l'esserestessodellasocietàe
l'esserestessodell'individuo".
Lacomplessitàstadunque
proprioinquesta
combinazione
individuo/societàconisuoi
disordini,lesueincertezze,
nell'ambiguitàpermanente
dellalorocomplementarità,
dellaloroconcorrenza,e,al
limite,delloroantagonismo.
Quivediamochiaramente
manifestarsiunacaratteristica
dellacomplessitàlogicache
sidispieganellesocietà
umane:ilrapportotra
individui,comeilrapportotra
individuoegruppo,èregolato
daundoppioprincipiodi
cooperazione-solidarietàda
unaparte,edicompetizione-
antagonismodall'altra.Il
rapportotraindividui,sia
essodisolidarietàodi
conflitto,alimentaildoppio
principiodicomplementaritàantagonismo
dell'organizzazionesociale
chesiafferma,nellasocietà
antropoide,conmaggiore
complessitàchenellealtre
societàdiprimati.D'altra
parte,sivedemanifestarsia
livellosociologicoil
fenomenochecolpivatanto
Hegel,ilqualesi
entusiasmavadelfattoche
l'individuochecrededi
operareinvistadelsuo
tornacontopersonalesiain
effettisottopostoauna
«astuziadellaragione»chelo
faoperareoggettivamentein
vistadell'interessecollettivo;
certamentequestaunionenon
èpiùarmoniosatraiprimati
chetragliuomini,ela
combinazioneèsempre
spuria,incerta,inequilibrio
instabiletral'egocentrismo
individualeeil
sociocentrismocollettivo.
Dobbiamoprecisareciòche
latroppobella,maanche
tropposempliceRagione
hegelianamascherava:il
giocoegosociocentriconon
vienesemprerisoltoafavore
dellacollettività.Vièsempre
un'integrazionerelativae
incompletadelleaggressioni,
degliistinti,deiconflittinella
gerarchia,ilrango,lostatus,
lasolidarietàgenerale.Ma
questocaratterespurioe
incerto,quest'ordineche
alimentadidisordinela
propriaorganizzazione,senza
mairiuscireaperfezionarla
néamodificarlatotalmente,
"questoèilsegno,l'indice
stessodellacomplessità".
Ilrapportocomplesso:
specie-individuo-società.
Larelazioneambigua
individuo-societàdeveessere
inseritainunrapporto
ternariospecie-individuosocietà,anch'essoambiguo.
Visonocaratterigenetici
proprideiprimatievoluti,che
riguardanolosviluppodel
cervelloversomolteplici
predisposizioniintellettuali,
affettive,comunicative,aun
giocodivenutosottiletra
l'innatoel'acquisito,
all'indebolimento
dell'intolleranzatramaschi,e
questidiversicaratteri
permettonolorodi
organizzarsisocialmenteedi
svilupparsiindividualmente
nelmodochesièvisto.
Itresottogruppiadulti
maschi/femmine/giovanisono
dellebio-casteequasidelle
bio-classi,lacuiseparazione,
complementaritàe
opposizionehannolaloro
originenelladifferenziazione
biologica.Ma
l'organizzazionesocialenonè
lapuratraduzionedelle
differenzedisessoedietà;è
piuttostoladifferenza
biologica"strictosensu"di
etàedisessocheviene
utilizzataafavoreemediante
ladifferenziazionesociale.
Comesièvisto,lavita
socialeestraedairapporti
biologicifondamentalidi
riproduzionepreesistenti
(sessualità,attaccamento
madre-figlio,incompatibilità
tramaschi)unasimbologia
cheessatrasferiscealdilàe
aldisoprapersvilupparesudi
essalapropria
organizzazione.Così,la
simbolisticadelrapporto
sessualevieneutilizzatadai
maschiperlasottomissionee
ilservilismo(presentareil
proprioposteriore);la
simbolisticadelrapporto
madre-figliovieneutilizzata
alfineeattraversole
relazionidiamiciziaodi
pacificazione(pulizia,
spidocchiamento,carezze,
contattidiversi).Piùin
generale,ilcaloreaffettivo
dell'universomaterno-filiale
tendeaproseguire
nell'adolescenza,etalvolta
ormaiunpo'aldilà;
l'intolleranzasessualetra
maschitendeatrasformarsiin
fondamentocompetitivodella
gerarchiasociale.
Inoltre,haluogoungioco
complessotrariproduzione
biologicaeautoperpetuazione
(cioèautoproduzione
permanente)dellasocietà.
L'unadipendedall'altrae
viceversa,mal'unanonsipuò
consideraregerarchicamente
sottopostaall'altra.Così,la
societàproteggela
riproduzionebiologicadella
specie,mal'autoriproduzione
biologicagarantiscela
perpetuazionedellasocietà.
Nessunaèinrealtàilfineola
«funzione»dell'altra.Viè
dunqueunbisistemabiosociale,e,sevisiinserisceil
bisistemasocio-individuale,
siarrivaauntrisistema
ambiguo.Ormai,
nell'individuo,nonvièpiù
un'unitàrigorosatra
procreazioneepiacere
sessuale,equest'ultimopuò
giàrendersiautonomonella
masturbazione.D'altraparte,
ripetiamolo,ilcalore
mammariodellaprima
infanziavaacostituirela
placentadellesimpatie,
tenerezzeeamiciziedellavita
adolescenteeormaiancheun
po'diquellaadulta(questo
saràall'originedella
sentimentalitàumana).
Nonvièdunqueuna
categorizzazionerigidaeuna
frontieraprecisatrala
biologia,ilsocialee
l'individuale,ma
contemporaneamenteunitàe
molteplicità,confusione
originariaedifferenziazione
deglisviluppi.
Nonesisteintegrazione
perfetta,funzionalità
inequivocabile,ma
contemporaneamente
complementarità,
concorrenza,eallimite
antagonismofraquestitre
termini.Lasocietàe
l'individuosonoalservizio
dellaspecie,laspecieèal
serviziodellasocietàe
dell'individuo,mainmodo
complesso,conunazonadi
ambiguità,dicontraddizioni,
diindecidibilità.Esono
proprioquesteambiguità,
questecontraddizioni,questa
indecidibilitàchel'umanità
porteràaunlivellomai
conosciuto.
Complessitàe
«contraddizioni».
Lasocietàdeiprimatievoluti
costituisceunbuonsuccesso
diintegrazionecomplessadi
elementiassaifortemente
diversificatidicuinon
soltantoessacombinale
complementarità,madicui
essasiserve,esuperagli
antagonisminellasua
autoproduzionepermanente.
Certamentetuttounaspetto
dellacomplessitàsocialesi
esprimeattraversoquesto
rapportodi
competizione/gerarchiatra
individuimaschicosìcome
tramaschiadultiegiovani.
Macontemporaneamente
essointalmodosiesaurisce,
poichélacompetizionedura
nonpuòchetrascinareconsé
unagerarchiarigidaoppurela
dispersioneinevitabile.
Comesivedrà,lasocietà
degliominidinonpotrà
aumentarelasuacomplessità
cheriducendo
simultaneamentela
competizioneelagerarchia
tramaschi,cioèsviluppando
tracostorocooperazionee
amicizia,comepure
stabilendodeilegamiaffettivi
interindividualitraadultie
giovani.
Tuttavia,l'integrazione
socialedeiprimatievolutiè
giàcomplessanelsensoche
essacomportaantagonismie
disordine,iqualinonsono
soltantounconsumoche
svuotal'organizzazione,bensì
elementiparzialmente
costitutividell'organizzazione
stessa.Lacooperazione,la
complementaritànonsono
nozionichesioppongonoin
assoluto(ontologicamente)
allecompetizioni,aiconflitti
eagliantagonismi,ma
costituisconoinsiemeaquesti
comeduepolidioscillazione
attraversoiqualisi
costituiscel'organizzazione
sociale.Questaambiguità
originariasiritrovaatuttii
livelli;lerelazioni
interindividuali,l'abbiamo
visto,oscillanotrail
"matching"eil"fitting",e
entrambisiunisconoper
mantenerelarigiditàdella
gerarchiaelamobilitàsociale
degliindividui;viè,come
abbiamodetto,unpotenziale
antagonismoenellostesso
tempounapotenziale
complementaritàtra
l'individuocheperseguei
suoiinteressipersonalie
l'interessedell'organizzazione
collettiva.Maabbiamodetto
anchechequestosistemanon
ècosìarmoniosocome
l'avrebbesognatoHegel,
poichéessoimponenonsolo
grandidispersioni,maaltresì
grandisacrifici,grandi
frustrazioniacoloroche
stannoinfondoallascala
sociale.Ciòsignificacheil
principiogerarchicohadue
facce:unadiintegrazionee
unadisfruttamentodella
scimmiadapartedella
scimmia.Comesivede,noi
abbiamoereditatoalcune
radicidelladisuguaglianza
sociale,cosacherendeil
problemanoninsolubile,
bensìradicale.
Lerelazionitra
dominazione/cooperazione,
conflitto/solidarietàinseno
allasocietàvarianomoltoa
secondadellespecieedelle
condizioniecologiche.Le
societàdiforestasonodi
massimasocietàmeno
centralizzate,meno
gerarchizzate,dovegli
antagonismiindividualie
collettivisonomenoacuti.
Mainognimodo,esistono
antagonismilatentitrail
gruppocentralechedominae
ilgruppomarginaledi
giovani,e,incerticasi,
l'antagonismosirisolvecon
l'esclusionedeldevianteola
decadenzadelpotente.
Cosìlasocietàdeiprimatipiù
evolutiègiàsottopostaa
«contraddizioni»,maqueste
sonoinmododiverso,e
contemporaneamente,
condizionidellasua
complessitàeostacolialsuo
progredire.
Visonosempreall'opera,in
unatalesocietà,forze
apportatricididisordine,che
nonsonosoltantoleentropie
individuali(invecchiamentoe
morte),maentropie
propriamentesociali,dovute
allepercentualidicasualità
individualechelasocietà
deveriassorbireeagli
antagonismiorganizzazionali
chesonoperaltronecessari
allasuacomplessità.Però,
ripetiamolo,ildisordine
(condottecasuali,
competizioni,conflitti)è
ambiguo:èdaunaparteuno
deglielementicostitutivi
dell'ordinesociale(varietà,
differenziazione,elasticità,
complessità),mad'altraparte
restanellostessotempo
disordine,cioèminacciadi
disintegrazione.Qui,di
nuovo,laminacciacostante
cheildisordinemantieneè
ciòchedàallasocietàilsuo
caratterecomplessoevivodi
"riorganizzazione
permanente".Radicalmente
diversodall'ordine
meccanico,l'ordine«vivente»
èquellocherinascesenza
sosta.Infatti,ildisordine
vienesiacancellato
incessantementeattraverso
l'organizzazione,sia
recuperatoetrasformatonel
suoopposto(gerarchia),sia
scaricatoall'esterno
(devianza)oppuremantenuto
allaperiferia(bandedi
giovanichevivonoaimargini
dellasocietà).
Incessantementecancellato,
scaricato,respinto,
recuperato,trasformato,"esso
rinascesenzasostaecosìa
suavoltal'ordinesociale".Ed
eccodoveapparelalogica,il
segreto,ilmisterodella
complessitàeilsenso
profondodeltermine
autorganizzazione:"una
societàsiautoproducesenza
sostaperchésenzasostaessa
siautodistrugge".
L'apparizionediuna
protocultura.
Inquestoprocessoemergono
timidamentepiccole
innovazionichepossono
essereintegratenel
comportamentosociale,eche
sipossonoconsiderarecomei
predecessorideifenomenidi
innovazione,diintegrazionee
ditrasmissioneculturale
propridellesocietàumane.
Lostudiocontinuatodei
macachidell'isoladiKyushu
hapermessodiscoprirne
alcuni.Ungruppodimacachi
chevivevanoaimarginidella
forestaeranosolitinutrirsidi
tubercolicheasciugavanocon
lamano,dopoaverlisterrati;
incidentalmenteungiovanesi
avvicinaallarivaenelascia
cadereunoinmare,lo
raccoglieescoprechenon
solol'acquadimare
economizzavalapulitura
manuale,maprocuravaanche
ilvantaggiodelcondimento.
Presel'abitudinedi
immergereisuoitubercolinel
mare,efuimitatodaaltri
giovanimanondaivecchi;
tuttavial'usanzasiestesenel
corsodellagenerazione
successiva.Daallorai
macachiallargaronoilloro
spaziosocialeincludendovila
riva,fattochetrascinòconsé
l'integrazionedipiccoli
crostaceiemolluschinella
loroalimentazione.
L'embrionedi«cultura»di
questasocietà,cioèleazioni
eleconoscenzedicarattere
noninnato,sieraritrovato
arricchito.Ilprocessodi
innovazioneeranatodaun
giovane,esierarapidamente
diffusonelgruppomarginale
deigiovani.Conl'ingresso
deigiovaninellaclassedegli
adulti,l'innovazioneintegrata
divenivacostume,
trascinandoalsuoseguitouna
cascatadipiccoleinnovazioni
chedivenivanougualmente
costume.Certamente,sitratta
diunfenomenominore,ele
modificazionidiquesta
portatanellavitasocialedegli
stessiprimatipiùevolutisono
senzadubbiominime
all'internodiunastessa
nicchiaecologica.Masipuò
notarechel'esistenzadel
gruppodeigiovani,curiosi,
ludici,esploratori,nello
stessotempomarginalie
devianti,costituisce,perla
societàintera,unafrontiera
aperta,attraversolaquale
possonoemergereelementidi
cambiamento.
L'originedelcambiamentoè
quiunavvenimentocasuale,
che,appenaviene
sperimentatoilsuocarattere
praticoegradevole,si
trasformainunainnovazione,
chediventaprogressivamente
costume.Lecondizioni
dell'innovazionesonole
condottedevianticasuali,
frequentitraigiovani,cioè,
dalpuntodivista
dell'integrazionesociale,
quelledel«rumore»o
disordine.Possiamo
verificarenelvivola
trasformazionediun
«rumore»ininformazione,e
l'integrazionediunelemento
nuovo,fruttodiunacondotta
casuale,nell'ordinesociale
complesso.Siamoall'alba
dell'evoluzione
socioculturale.
Ilmessaggiodello
scimpanzé.
Tratuttiiprimativiventi,il
piùvicinoall'uomo,datuttii
puntidivista,èloscimpanzé.
LostudiodiJ.vanLawickGoodal(1971)cihafornito
unatestimonianzadi
prim'ordinesuunasocietàdi
scimpanzéinlibertà.
Loscimpanzéèonnivoro,eè
"occasionalmente"carnivoro.
Essopratica
"occasionalmente"lacacciae
sipuòvederlomanifestare
contemporaneamenteforme
dicooperazioneestrategiadi
accerchiamentoedi
diversionenellacacciaai
piccolipotamocheri.Siserve
"occasionalmente"dibastoni
chebrandiscecontroun
avversariodiun'altraspeciee,
"occasionalmente",sifoggia
unutensile,cioèmodificaun
oggettonaturalecomequella
speciedicannelloche
introduceneltermitaioper
aspiraretermiti.Camminae
corre"occasionalmente"sugli
artiposteriori.Così,comeha
notatoMoscovici,esso
manifestaoccasionalmente,
sporadicamente,alcunidei
caratterifinoalloragiudicati
propridellaspecieumana,
perchéèinessachesono
divenuticentralie
permanenti:lacaccia,la
tecnica,ilbipedismo.
Nelloscimpanzé,ilrapporto
infantileconlamadreè
particolarmentelungo:4anni.
Lapubertàsimanifesta
relativamentetardi,a7-8
anni,el'adolescenzasociale
duraancora7-8anni.I
sentimentidiaffetto,di
tenerezza,diamicizia
sembranoparticolarmente
sviluppati.Ilfigliomantienea
lungo,forsefinchéessa
muore,unrapporto
particolareconlamadre;il
fratelloelasorellaallevati
insiemerestanoamiciperla
vita.Loscimpanzétrasferisce
lemanifestazioniditenerezza
nellasferadelleamicizie
adolescenti:strette,proto-baci
("lipsmacking").Lamano,
comenell'uomo(cosachesi
dimenticatroppospesso)èun
mezzodicomunicazione
affettiva:carezze,strettedi
mano;sipossonovedere
perfinoduegiovaniamici
partire,sottobraccio,peruna
passeggiata.
Loscimpanzénonèsoltanto
affettuoso,èdotatodi
un'affettivitàprofonda,e
anchequestoloavvicina
all'uomo:èemotivo,ansioso,
gioca;entrafacilmentein
risonanzaconlavita
dell'ambiente;esivede
prendereformainlui,
nell'esplosionedei
«carnevali»(Reynolds),
l'impiantoritmicodella
danza.
Losviluppodell'affettivitàva
diparipasso(èanchelegato,
pensiamo)conlosviluppo
dell'intelligenza.Siera
osservataalungola
flessibilitàdiadattamento
delloscimpanzéacondizioni
divitamoltodiverse,chesi
traducevanoinmolteplici
manifestazionid'ingegnosità.
Sieranopraticatiin
laboratorioesperimenti
celebridoveloscimpanzé
risolvevadeiproblemicome
afferrareunabananacon
apparentedelicatezza.Masiè
dovutoattenderelafinedegli
annisessantaperchéduetipi
diesperimenti,quellodi
Premack(1971)suSarah,e
quellodeiGardner(1969,
1971)suWashoe,ci
rivelasserodelleattitudini
intellettualiinvisibiliperil
sempliceosservatoreoppure
inutilizzatenellecondizioni
naturalidellaloroesistenza
sociale.Tuttiitentativiper
insegnareillinguaggio
umanoagiovaniscimpanzé
eranofinoallorafalliti,ela
teoriadominanteerachelo
scimpanzénonpoteva
disporredell'attitudine
cerebraleallinguaggio.I
Gardnerhannoinsegnatoa
Washoeirudimentidiun
linguaggiogestualesullabase
diquellodeisordomuti.
PremackhainsegnatoaSarah
unlinguaggiodisegniincisi
sugettoni.A5anni,Washoe
disponevadiunrepertoriodi
550simboli(traiquali:
andiamo,dolce,sporco,
aprire,giochiamoa
nascondino)cheessa
utilizzavacostruendofrasi
secondounasintassi
elementare.
UgualmenteSarahpoteva
dialogareconPremack
componendofrasiconisuoi
simboli.Daalloraappariva
chiarocheciòchemancaallo
scimpanzénonèl'attitudine
cerebrale,bensìl'idoneità
dellaglottideelostimolo
socialeadisporrediun
sistemadicomunicazionipiù
riccodiquellocheè
sufficienteallasuaesistenza
hippynellaforesta.Mapiù
ancoradelfattodiessere
capacediutilizzareinmodo
elementareunlinguaggionon
foneticoeevidentementenon
alfabetico,risaltava,
attraversol'usostessodi
questolinguaggio,cheil
giovanescimpanzé
manifestavaduequalitàchesi
credevaconcertezza
dipendesserodallaculturae
dall'intelligenzaumana:la
coscienzadellapropria
identitàel'eserciziodel
calcolo.Unfilm,giratodai
Gardner,rivelailprimo
assunto.Washoesidivertiva
moltoconunospecchio;un
giorno,l'assistentedi
Gardner,glidomandò,conun
gesto,indicandogli
l'immagineriflessadallo
specchio:«Chiè?»,eWashoe
rispose:«Io(indicepuntato
sulsuopetto)Washoe(gesto
dicarezzasuunadellesue
orecchiechesignificava
convenzionalmente
Washoe).»Dapartesua,
Gallup(1970)confermavain
modoingegnosolascoperta.
Eglilasciavachealcuni
scimpanzésiguardasseroin
unospecchio,poili
addormentavaeinsudiciava
loroleguance.Alrisveglio,
ognianimaleportavalemani
alleguanceappenaglisi
tendevalospecchio.
Entrambequesteesperienze,
preseisolatamente,possono
esseresospettatediessereil
prodottodiunacoincidenza
sceltadaalcuniricercatori
troppofrettolosididimostrare
lalorotesiodiessereil
risultatomimetizzatodiuna
condottasuggeritadagli
sperimentatori.
Malaloroconvergenzaci
autorizzaormaiametterein
discussioneildogmache
riservasoltantoall'uomonon
sololacoscienzadella
propriaidentità,maancheil
rapportotral'egosoggettivoe
l'immagineoggettivadisé.
D'altrapartePremack,
introducendoneldialogo
attraversosegnigraficii
simbolidell'identità,
dell'equivalenza,della
differenza,delpiù,delmeno,
dell'affermazione,della
negazione,delpossibile,
dell'impossibile,poteva
osservarecheSarah
effettuavadelleoperazioni
logichesuproblemipostida
alcunioggettiempirici,cioè
manifestava
contemporaneamente
pensieroeconoscenza.L'
«io»diWashoeel'«iopenso»
diSarahcostituisconocosi,
unavoltacollegati,uno
straordinario"cogito"
scimmiesco«io,iopenso».
Certamentelascimmia,da
sola,nonpotevaoperare
questo"cogito",perilquale
mancaval'aiutoelatutela
dell'uomo.Madaallorainpoi
essaciindirizzaun
messaggiopreesistentea
questoaiuto:«Io,iosono
capacedipensare.
4.LAROTTURAE
LASALDATURA.
Sarebbevanoconcepirelapiù
complessasocietàdiprimati
comeilmodellodellesocietà
umanepiùarcaiche,esarebbe
facilesottolinearechele
mancalatecnica,il
linguaggio,lacultura,la
nozionedipaternità.
Maèpiùcheplausibile
riscontrarenellacomplessità
organizzazionaledellesocietà
dibabbuini,dimacachiedi
scimpanzé,itratti
fondamentalidiunasocietàdi
primatievolutilacui
evoluzioneultimaavrebbe
condottoallasocietàarcaica
dell'homo"sapiens".In
particolare:lacomplessità
dell'integrazionesociale;
l'organizzazionetriadica
maschio/femmina/giovane
qualel'abbiamodescritta;la
fortesolidarietàdigruppo
versol'esterno;lagerarchiae
ladisuguaglianzaall'interno;
lapossibilitàdiapplicarea
unatalesocietàlenozionidi
rango,distatus,diruolo.
ComediceCrook:«Lungi
dall'essereun'analogiaremota
dellavitaumana,ilprocesso
socialedidifferenziazione
all'internodeibranchidi
babbuiniedimacachi,
l'emergenzadellaparentela,il
ruoloelacooperazionecome
elementivitaliper
l'organizzazionesocialeela
mobilitàsocialedegliattori
maschi,possonocostituire
un'omologiamoltoprossima
aipiùantichisistemisociali
deiprotominidi»(Crook,
1971,p.44).Laconseguenza
èimportante,eMoscovicila
coglieconnettezza:«Siamo
abituatiall'ideachelanostra
psicologiaelanostra
anatomia'discendano'da
quelledeiprimati,dobbiamo
assuefarciall'ideacheaccade
lostessoperquantoriguarda
ilnostrocorposociale»
(Moscovici,1972,p.221.)Se
oraprendiamoin
considerazionel'individualità
descimpanzé,apparechiaro
ormaichenonèsoltanto
attraversolanostraanatomia
elanostrapsicologiachesi
palesaillegamedi
discendenza,maanche
attraversol'affettivitàe
l'intelligenza,esenzadubbio
attraversoilnessoche
arricchiscevicendevolmente
affettivitàeintelligenza.Lo
scimpanzé,abbiamodetto,è
occasionalmente"faber",
occasionalmentecacciatore,
occasionalmentebipede.
Aggiungiamoche,inquanto
bipede,essoèbimane:afferra
ilbastone,simasturba,
accarezzaoppureserrail
pugno.Inoltre,comehanno
dimostratoPremacke
Gardner,èvirtualmente
adattoaunlinguaggio
elementare,all'esercizio
logicoesemantico.Queste
attitudinisonotantopoco
utilizzatedaesso,quanto
quelledell'enormecervellodi
"sapiens"nonsianoutilizzate
ancoraoggidagliumani.
Standocosìlecose,èchiaro
chel'antropoidesuperioreè
moltomenodistante
dall'uomodiquantosi
supponesse.Inoltre,mentrela
primatologiaavvicinava
l'antropoideall'uomo,la
preistoria,inuncertoqual
modocronologicamente
parallelo,nelcorsodegli
ultimidiecianni,avvicinava
l'uomoall'antropoide.
DopolascopertadiLouise
MaryLeakeynellagoladi
Olduvai,il13luglio1959,e
finoaquelladellorofiglio
Richardpressoillago
Rodolfo,il27agosto1972,
cinquemilionidiannidi
preistoriaeranostatipopolati
diesseribipedi,imeno
evolutideiqualipresentano
trattiumanoidigiàmescolati
atrattiantropoidi
(australopitechirobusti)ei
piùevolutinondifferiscono
essenzialmentedall'"homo
sapiens"cheperle
dimensionidelcervello(Man
1470).Traquestiduepoli,si
trovanodeipiccoliesseri
gracili,uominiperquanto
riguardaipiedi,ragazziper
quantoriguardal'altezza
(1,20m)eilpeso(da20a25
chilogrammi),quasiscimpanzéperladimensione
delcranio(600centimetri
cubici),perògià"faber",che
costruisconoripari,lavorano
lapietra,praticanolacaccia.
E'intornoaquestachimera
anatomicachedivampòla
battagliatraglistudiosidi
preistoria.Ilbipedecostituiva
semplicementeiltipo
femminiledell'australopiteco
robustodicuiilbimorfismo
sessualesarebbestatoallora
moltoaccentuato?Costituiva
essountipoparticolaredi
australopiteco,cioè
l'australopitecogracile?
Bisognavadaallorainpoi,
comeLeroi-Gourhan,
chiamareaustralantropo
l'australopitecochefoggiava
utensili?Bisognavaal
contrarioconsiderareuntipo
gracile(craniodi600
centimetricubici)il
rappresentantediunaspecie
propriamenteumanoide,
l'"homohabilis",situantesisu
diunramodivergentein
rapportoagli
australopitecinati(deiquali
eranostatiperaltroscoperti
deicampionisemprepiù
diversi)?Inognicaso,è
probabilechelapalmadelpiù
anticoantenatodirettodi
"homo"chesiconoscapossa
essereaccordataaMan1470;
èprobabilecheilramo
umanoidesistacchimolto
anticamentedaquellodegli
antropoidi(Man1470è
vecchiodi2milioni600mila
anni),peròrisultagià
notevolecheabbianopotuto
coesisteresull'originariaterra
africana,duranteforsedueo
tremilionidianni,dueotre
speciedifferenti,dicuil'unaè
ancoraestremamentevicina
agliantropoidi,elapiù
evolutadellequalièancora
lontanadall'"homosapiens",
perladimensionedelcranio
(Man1470,800centimetri
cubici),mache,antropoidi
ominidizzantiodominidi
iniziali,praticavano
pressappocolostessogenere
divitainsavana,
"fabbricandoarmi,utensili,
ripari,edisponendodunque
diun'organizzazionesociale
visibilmentedellamedesima
complessità.Siamodifronte
dunqueadegliesserichepur
nonessendogliantenati
dell'uomoraggiungono,
tecnicamentee
sociologicamente,illivello
umanoide,epossiamovedere
l'antenatodell'uomopartire,
tecnicamentee
sociologicamente,daun
livellogiàraggiuntodaunao
piùspeciediversediprimati".
Daallorainpoi,lamessain
relazionedellescoperte
sconvolgentidellagoladi
OlduvaiedellagoRodolfo,
conlescopertedella
sociologiaedellapsicologia
deiprimati,permettonodi
stabilireillegametra
l'antropoideel'ominideda
unaparte,etral'ominidee
l'uomodall'altra.
Dicolpo,ilcatenacciotrail
primateel'uomosaltaenello
stessotemposiaprelacatena
dell'ominidizzazione[1].
Questa,partitadaX...
sconosciuto,passerebbeper
Man1470(colcervellodi
800centimetricubici)
terminandonell'"homo
sapiens"(1500centimetri
cubici),noninizio,ma
terminefinale
dell'ominidizzazione.
Comesivedrà,èaltamente
probabilechenonsoltantogli
arnesi,malacaccia,il
linguaggio,laculturasiano
apparsinelcorso
dell'ominidizzazione,"prima"
chenascesselaspecie
propriamenteumanadi
"sapiens".Questosignifica
chel'ominidizzazioneèun
processocomplessodi
svilupposprofondatonella
storianaturaledalquale
emergelacultura.
Daallorainavanti,il
rapportoempiricochesi
stabiliscetrailprimatee
l'uomochiariscenonsolo
un'aperturatemporale
immensa-da10a5milioni
dianni-maunbuio
concettualeinsondabile,
abissoimpensatoe
impensabile
dell'antropologismoovenon
vieranéuomo,néanimale,
nécultura,nénatura.
Làorapossiamoormai
vedereunanimaleumano,
unasocietànaturale,
un'elaborazioneculturale
legataaun'evoluzione
biologica.E'làcheiconcetti
divita,dianimale,diuomo,
diculturaperdonolaloro
sufficienzaelalororigidità.
E'làchedevonoesploderei
dueregni
epistemologicamentechiusi
delbiologismoe
dell'antropologismo.Poichéè
làchenélavitanél'uomo
potevanoessereconcepiti
comeentitàsostanziali,
chiare,esclusive,enemmeno
(sebbenequestocostituisca
unprogresso)associative.
Ciòchevienecolpito
irreparabilmente,èla
concezioneinsulare
dell'uomo.Ilsiluropartito
dallagoladiOlduvaiha
apertounabrecciadecisiva
sottolalineadi
galleggiamento
dell'antropologismo.L'uomo
nondiventapertantouna
«scimmiaassassina»(Ardrey,
1963),néuna«scimmia
nuda»(DesmondMorris,
1970);l'ominidenonviene
reintegratonelquadrodel
biologismo;unconcetto
chiusononsipermutaconun
altroconcettochiuso.
Poichéciòchepuresaltaèil
concettoinsularedellavita,
giàsemi-incrinato.Nonè
soltantol'uomochenonpuò
essereridottoallabiologia,è
labiologiastessachenonsi
puòridurrealbiologismo.
Questaduplicerottura(del
biologismoe
dell'antropologismo),e
dupliceapertura(delconcetto
divitaedelconcettodi
uomo)èpernoidi
importanzacapitale.Chela
nozionediuomosiallarghi
allavitanonènecessariosolo
perlascienzadell'uomo,ma
altresìperlosviluppodella
scienzadellavita;
l'allargamentodellanozione
divitaèanch'essouna
condizionediallargamentoe
disviluppodellascienza
dell'uomo.
L'insufficienzadientrambe
deveinevitabilmentefare
appelloaunpuntodivista
teoricochesiaingrado
contemporaneamentedi
unirleedistinguerle,cioè
permettereestimolarelo
sviluppodiunateoria
dell'autorganizzazioneedi
unalogicadellacomplessità.
Così,laquestionedell'origine
dell'uomoedellaculturanon
riguardasoltantolariduzione
diun'ignoranzaela
soddisfazionediuna
curiosità.
E'unaquestionediportata
teoricaimmensa,molteplicee
generale.E'ilnodogordiano
chegarantiscelasaldatura
epistemologicatra
natura/cultura,animale/uomo.
E'illuogoovedobbiamo
cercareilfondamento
dell'antropologia.
PARTE
SECONDA.
L'OMINIDIZZAZ
(L'ANTROPOSO
"KönigederEndlichkeit,
erwacht!"
(Redellafinitudine.
destatevi!)HÖLDERLIN
1.ILCACCIATORE
CACCIATO.
Laddovesivedevaunanetta
distinzionetral'uomo
macrocefaloeilprimate
microcefalo,apparenon
soltantounpiccoloominide
dallatestaminuta,maanche
unessereconfusochesiesita
apresentaresiacome
scimmiachecomeuomo
(australantropo)echenonè
nél'ultimodellescimmienéil
primodegliuomini.
Laddovesivedevaunfossato,
unalacunalargamente
scopertatrailprimatee
l'uomo,apparelafertile
vallatadell'ominidizzazione.
Laddovesivedeval'"homo
sapiens"liberarsiconun
balzomaestosodallanaturae
produrre,conlasuabella
intelligenza,latecnica,il
linguaggio,lasocietà,la
cultura,sivedealcontrariola
natura,lasocietà,
l'intelligenza,latecnica,il
linguaggioelaculturacoprodurrel'"homosapiens"nel
corsodiunprocessodialcuni
milionidianni.Lacarta
d'identitàdell'uomosibrucia.
"Faber"?"Socius"?
L'australantropodalcraniodi
600centimetricubicieMan
1470dalcraniodi800
centimetricubicilosonogià.
Glirimangonoillinguaggio,
lacultura?Comevedremo,il
linguaggioelacultura
devonocronologicamente
precedere"sapiens"e
logicamentecondizionare
l'evoluzionebiologicaultima
cheterminanelsuocervello
di1500centimetricubici.In
questecondizioni,all'uomo
nonrimanenemmenopiùla
datadinascita.Comedice
Geertz«gliuominihanno
delledatedinascita,ma
l'uomono»(Geertz,1966).
Ciòsignifica,inrealtà,che
l'umanitàèsoggettaamolte
nascite,primadi"sapiens",
con"sapiens",dopo
"sapiens",eforsepromette
ancoraunanuovanascita
dopodinoi.
Unamorfogenesiamolte
dimensioni.
Avendostabilitochel'uomo
nonsipuòspiegaresoltanto
muovendodalcervellodi
"sapiens",machequestoèil
puntod'arrivofinalediun
processodiominidizzazione
moltolungoecomplesso,si
sarebbetentatidiritornare
allabase,cioèaipiedidel
primatescesodaglialberiper
camminaresulterreno.
L'ominidesidistinguesubito
dalloscimpanzé,nonperil
pesodelcervello,né
probabilmenteperlesue
attitudiniintellettuali,maper
lalocomozionebipedeela
posizioneverticale.Daallora
inpoil'ominidizzazionenon
cesseràdicamminaresui
piedi,comesottolinea
vigorosamenteLeroiGourhan(1964).Laposizione
erettaèl'elementodecisivo
cheliberalamanoda
qualsiasicompitodi
locomozione.Non
dimentichiamoaquestopunto
dimenzionareilpollice(*):
l'opposizionedelpollice,
accrescendolaforzaela
precisionedellapresa,rende
lamanounostrumento
polivalente.Dicolpo,il
bipedismoaprelapossibilità
dell'evoluzionecheportaa
"sapiens":laposizioneeretta
liberalamano,lamanolibera
lamascella,la
verticalizzazioneela
liberazionedellamascella
liberanolascatolacranica
dallecostrizionimeccaniche
chepesavano
precedentementesudiessa,e
questadiventaattaaallargarsi
afavorediun«locatario»più
ampio.
Mauntaleschema
(raddrizzamentoanatomico
[frecciaverso]sviluppo
tecnologico[frecciaverso]
liberazionecranica)non
potrebbeesserenécasualené
lineare.Nonpuòesserecheil
risultatodell'interventoe
dell'interazionedifattoridi
ognigenere.
Essopresupponeinfattidei
mutamentigeneticiche
completanoletrasformazioni
anatomicheel'aumentodi
dimensionidelcervello;una
«selezione»delbipedismoa
operadiunambientenaturale
adeguato,lasavanaenonpiù
laforesta;unnuovogeneredi
vita,che,facendodiquesto
animalecontemporaneamente
unapredaeunpredatore,
sviluppainunadialettica
piedi-mani-cervellodelle
attitudinicerebralifinoallora
nonutilizzate
sistematicamentedallo
scimpanzé,comporta
l'utilizzodiarmidifensivee
offensivecomepurela
costruzionedirifugi,innesca
dunquelosviluppotecnico
all'internodiunanuova
"prassi";
presupponeinfineuno
sviluppodellacomplessità
socialeessostesso
sviluppanteesviluppatodal
nuovogeneredivita,la
nuovaprassi,larealizzazione
dellepotenzialitàcerebrali.
Sonoquestedaallorain
avantilemolteplici
interrelazioni,interazioni,
interferenzetraifattori
genetici,ecologici,pratici(la
caccia),cerebrali,socialie
culturalichepermettonodi
comprendereilprocessoa
moltedimensioni
dell'ominidizzazione,ilquale
comportainfinel'apparizione
dell'"homosapiens".
Questociindicagiàche
l'ominidizzazionenonsi
potrebbeconcepiresoltanto
comeun'evoluzione
biologica,nésoltantocome
un'evoluzionesocioculturale,
macomeunamorfogenesi
complessaeamolte
dimensionirisultanteda
interferenzegenetiche,
ecologiche,cerebrali,sociali
eculturali.
Unatalecomplessità
allontanadall'approdo,e
potrebbefarsorgerela
tentazionedivolercercareun
filoconduttore.Maquesto
filoconduttorenonpotrebbe
essereunrapportodi
riduzione;benchémagnifiche
ipotesisianosortedauna
decinad'anniinquaper
rendereconto
dell'ominidizzazione(eesse
sonostatenonsoltanto
provocate,maanche,ingran
parte,alimentatedallanostra
riflessione),essetendonoa
ridurre,auncertopunto,
l'insiemedelprocessoauna
soladimensioneprivilegiata.
Noinonprivilegeremola
dimensioneanatomicachefa
camminarel'ominidizzazione
soltantosuipiedi;non
privilegeremoladimensione
psicologicachefacamminare
l'ominidizzazionesoltanto
sullatesta;nonprivilegeremo
ladimensioneecologicache
silimitaafaravanzarela
savanaversol'ominidee
l'ominidesullasavana;non
privilegeremoladimensione
geneticachesilimitaafar
saltarel'ominidedimutante
inmutante;non
privilegeremoladimensione
sociologicachemettein
movimentosoltantouna
dinamicasocialesebbene
Moscoviciabbiapotuto
sostituiremoltolargamente
unasociogenesiallaclassica
biogenesidell'uomo.Tutti
questirapportisono
essenziali,maessisono
soprattutto,perquanto
concernequestodivenire,
essenzialil'unoall'altro.
Questononsignificachenoi
cilasceremodisperderequae
làdallacasualitàdegli
incontri,delleinterrelazioni,
delleinnovazioni.Poiché,
comevedremo,la
cerebralizzazioneriuniscetra
lorotuttiglisviluppi
organizzatori.Ciònon
significapernulla,
ripetiamolo,chenoivogliamo
ridurrel'ominidizzazioneallo
sviluppocerebrale;ciò
significachenoilegheremo
losviluppocerebraleatutti
glialtricheessocomporta,
maancheaquellichelo
comportano.Sottolineiamolo:
ilcervellononvienequi
consideratocomeun
«organo»,macome
l'epicentrodiciòchepernoiè
l'essenziale
dell'ominidizzazione:"un
processodicrescitadella
complessitàamolte
dimensioni,infunzionediun
principiodi
autorganizzazioneo
autoproduzione".
Questoprincipiononèun
"deusexmachina";esso
presupponeespressamente,
nonsoltantonelsuo
funzionamento,ma
soprattuttonellasua
evoluzione,l'interventodi
fatticasuali,diaccidenti,di
interazioni.Questoprincipioguida,chehailvantaggiodi
ricercarel'intelligibilitàsenza
imporreunarazionalitàoun
fineapriori,cipermettedi
considerarel'ominidizzazione
comeuna"storiareale",e
«nonunaforzamisticache
costringel'uomoaevolversi
secondoqualcheprincipio
ortogenetico»(Washburn,
1963).Nonbisognamai
dimenticare,infatti,che
l'ominidizzazioneèungioco
diinterferenzeche
presupponedegli
avvenimenti,delle
eliminazioni,delleselezioni,
delleintegrazioni,delle
migrazioni,degliscacchi,dei
successi,deidisastri,delle
innovazioni,delle
disorganizzazioniedelle
riorganizzazioni.
L'ominidizzazione,nonè
soltantociòcheappare,è
ancheciòchesparisce,è
l'estinzionedellespecieche
furonotrionfanti,
australopiteco,"homo
habilis",Man1470,"homo
erectus","homo
neanderthalensis",ciascuna
cacciataforsecome
selvaggina,divoratadalla
seguente.Nonè"una"specie
chesievolvedaiprimi
ominidia"homosapiens";
sonoinvece,nelcorsodiuna
durataimmensadove
l'ambientenaturalesi
modificalentamenteedove
individuiegruppisocialisi
moltiplicanoinmodo
costante,deibalzisporadici
daspecieaspecie,dasocietà
asocietà,daindividuoa
individuo,dovesimanifesta
ognivoltasiaunAdamo
diversochefadaceppo,sia
unPrometeosconosciutoche
introduceunatecnicanuova,
siaunacoloniafuorileggeche
trasformaunmodello
ricostruendolo.Prendono
formaditantointanto
fenomenididifferenziazione
edidissidenza;molti
falliscono,alcunisi
impongonoindiscutibilmente
esidiffondono;ideviantiche
hannoavutosuccesso
trasformanoindevianti
colorocheliconsideravano
tali.
Ribellidiforestaemutanti
disavana.
Alcuneminimeperturbazioni
delmovimentodialtissima
precisionedellaterraintorno
alsolecomportanodelle
rivoluzioninell'universo
vivente.Gliecosistemisi
trasformano.Alcunespecie
muoiono,altreemigrano,
altreappaionoesi
sviluppano.Versolafine
dell'eraterziaria,lasiccitàfa
retrocederelaforestaela
savanasidiffondesuvaste
distese.Iprimiominidi,icui
fossilisiritrovanonelle
regionichefuronocolpite
dallasiccità,sonodeiprimati
africani,abbandonatidagli
alberi,chehannoalorovolta
abbandonatoglialberi,
stabilendosiinsavana.
Ildestinoiniziale
dell'ominidizzazionesiè
dovutogiocaretraforestae
savana,laddovelapressione
ecologicafacevaavanzarela
siccità,laddovelapressione
demograficainsenoalla
forestasemprepiùristretta
ricacciavasemprepiùai
marginil'eccedenzadi
popolazione,laddovele
tensionisocialitraadultie
giovani,comepurele
curiositàesploratricidegli
adolescenti,spingevano,tanto
pernecessitàcheper
attrazione,deipiccoligruppi
fuorileggeatentaredi
sopravviveresulleterre
erbose.
Cosìdunquelepressioni
ecologicheedemografiche,
gliantagonismistrutturali
propridellasocietàcomplessa
degliantropoidihanno
concorsonelfavorirel'esilio
definitivodiungruppodi
mutantiaiqualiilbipedismo
permettevadisuperarei
problemifondamentalidi
sopravvivenzainsavanain
modooriginaleinconfronto
aibabbuini(confrontacap.
2).Così,l'ominidizzazione
prelude,attraversouna
sciaguraecologica,auna
devianzageneticaeauna
dissidenzasociologica,cioè
ancheaunamodificazione
nell'autoriproduzione
dell'ecosistema(laforestache
diventasavana),una
modificazione
nell'autoriproduzionegenetica
inunprimateevoluto
(mutazione),una
modificazionenelcorsodi
un'autoriproduzione
sociologica,cioèlascissione
diungruppogiovanileche
fondaunacolonia
extraterritoriale.
Sembradunquegiàchegli
anormali,irespinti,gli
"heimatlos",gliavventurieri,
iribellisianogliiniziatori
dellarivoluzioneominide.Il
mutantedisavanapresuppone
ilribellediforesta.Macostui,
pertrovarelasoluzione
rivoluzionaria,avevabisogno
ditrasformarsiinmutantedi
savana.
Lasostituzioneprogressiva
dellasavanaaggressivae
crudeleallaselvaprotettricee
nutricestimolaeacutizzail
processodiominidizzazione.
Lasavanacrealacondizione
dipienoimpiegodelle
attitudinibipedi,bimanie
cerebrali,apartiredaibisogni
edaipericolicheessa
comporta.Ilnuovo
ecosistema,infatti,arrecale
suecostrizioni,isuoi
orientamenti,isuoipericoli
checostituisconodegli
"stimuli"allosviluppodelle
attitudinidiognisortache
esistevanogiànell'antenato
delleforeste,ilquale,parente
delloscimpanzé,dotatodiun
cervelloagile,diunosguardo
acuto,diunappetito
onnivoro,eragiàcapacedi
trasformareunramoin
randelloeunsassoinun
proiettile,edicacciare
collettivamentedeipiccoli
mammiferi.Lasparizione
deglialberiabbandonaai
pericolidellasavanaun
essereilcuisessoel'addome
sioffronoall'artiglioealle
zannedelpredone;laricerca
dinutrimentodiventa
pericolosae,inoltre,difficile
seessoèraroosfuggente;la
vigilanza,l'attenzione,
l'astuziadiventanovitali;
bisognapotereinterpretare
comesegnaliipiùpiccoli
movimenti,comeindicazioni
letraccepiùsottili,bisogna
esserepreparati,
individualmentee
collettivamente,alladifesa,e,
seènecessariocacciare,
all'attacco.
Inquestecondizionichesi
diffondononellasavanavi
sonoalcunipiccoligruppi
che,provenienti
probabilmentedaununico
ceppo,nelcorsodicentinaia
dimigliaiaodimilionidi
anni,sidifferenziano
geneticamentemacoesistono
altresìepraticanoall'iniziolo
stessogeneredivitapedestre,
manualeeintelligente,
contemplanol'usodibastoni
edipietreperladifesao
l'attacco,lacostruzionedi
rifugirudimentali.Poivisono
colorochedisporranno,in
seguitoamutazioni
genetiche,delleattitudini
superiori(opposizionedel
polliceall'indice,
raddrizzamentototaledel
corpo,accrescimentodel
volumeedunquedella
complessitàdelcervello),che
svilupperannoilseguito
cinegeticodell'avventura.
E'possibilechequestisiano
inorigineipesanti
«australopitechirobusti»
vegetariani,che,
monopolizzandoil
nutrimentovegetalepoco
abbondante,abbianocostretto
imutantigracilionnivoria
orientarsipiuttostosul
nutrimentoanimale,ricercadi
carogneforse,masoprattutto
cacciaallepiccoleprede.Di
colpo,èsuquestiesseri
gracilichevannoagiocare
tuttelepressioniselettivea
favoredituttociòche
sviluppal'agilità,l'abilità,la
tecnica,cioèitrattisempre
piùominidi.Ilpiede,moltodi
piùcheneivegetariani,si
mobilitapermarciarepiùa
lungo,cioèesplorare,correre
velocementeperinseguire,o
alcontrarioperfuggire,
mentreibranchirobustidi
vegetarianinonhanno
bisognodidisperdersi,
galoppare,battere
precipitosamenteinritirata.
Tuttiicaratterianatomici,e
tutteleattitudini
corrispondenti,che
permettonononsoltantodi
correrevelocementeea
lungo,madifuggiretenendo
unapreda,diinseguire
brandendounbastoneouna
pietra,sisviluppanonel
piccolocacciatorecacciato.
L'opposizionedelpollice
all'indicesiaccentua
maggiormentein"homo
habilis"eMan1470,
permettendolaforzaela
precisionenellapresadi
oggettiraccoltiomaneggiati,
esoprattuttolaforzaela
precisionenellaloro
trasformazione.Daallorain
poilamanositrova
incessantementeinazionenei
modipiùdiversi,elatecnica,
laqualenonnascevachea
sprazzitragliscimpanzé
hippydellaforesta,eche
rispondevaprincipalmentea
bisognididifesanelpesante
vegetariano,diventaun
caratterepermanente
dell'ominidegracile;daallora
inpoiessapotràsvilupparsi
contemporaneamentealla
prassicinegetica.
Così,inizialmentepiùdeboli,
ipiccoliominidi,ein
particolareunodiessi,
diventanopiùagili,piùabili,
piùintelligenti,sia
geneticamente,sia
anatomicamente,sia
tecnicamente,sia
praticamente,efinalmente
surclassanoirobusti.Essi
potrannosenzadubbio
coesisterealungo,piùo
menopacificamente,con
quelli,nellamisuraincuiil
nutrimentosaràsufficienteo
differente.Maappenasiavrà
concorrenza,siasottola
pressionedemografica,sia
sottol'effettodiunaumento
dellasiccità,alloraipiù
ominidizzatisoppianteranno
glialtri,siaricacciandolisu
territorisemprepiùsterili,sia
cacciandolicomeselvaggina,
edaallorainpoi,traigracili,
spetteràaquelloilcui
cervelloèpiùsviluppato,e
conciòforseancheaquello
ditagliamenominuta,di
soppiantareglialtri.
E'ilnuovoecosistema
dunque,lasavana,cheha
fattoscattareladialettica
(fenomenicaegenetica)
piede-mano-cervello,madre
dellatecnicaedituttigli
sviluppi.Essohafavoritoin
seguitoogniincrementodi
qualitàediattitudinidel
cacciatore-cacciato,eha
creatopoilecondizioni
concorrenzialitraspecie
coesistenti,chehanno
condottoinfineallavittoria
solitariadell'ominidedal
cervellopiùevoluto.
Unrapportosemprepiù
strettoedirettosistabilisce
tral'ecosistemael'ominide.
L'ecosistemaperil
cacciatore-cacciatoin
agguato,èun'emittentedi
moltepliciinformazioni,che
eglisapràdecifrareinmodo
semprepiùsottile;inquesto
senso,l'ecosistemaècoproduttoreeco-organizzatore
dellacaccia,"prassi"
produttivaeorganizzatrice
chestimolaquantoaltrimai
glisviluppifisici,cerebrali,
tecnici,cooperativi,sociali.
Lacacciacivilizzatrice.
Sisapevadalungotempo
che,dalpuntodivista
cronologico,lacacciaaveva
contrassegnatolamaggior
partedeldestinodell'umanità.
Masiignoravacheessa
avessecontrassegnatonon
soltantocronologicamente,
maanchelogicamenteil
destinodell'ominidizzazione.
"MantheHunter":Iltitolodi
quest'operafondamentale
(LeeandDeVore,1968)
deveintendersianchenel
sensodellaformuladiSerge
Moscovici,checichiededi
vedere«ildivenireuomodel
cacciatore,enonildivenire
cacciatoredell'uomo»
(Moscovici,1972,p.102).La
qualitàpropriadi"homo
sapiens"saràdipotersi
emanciparedallacacciache
lohaemancipato.Madovrà
attendere.Lacacciainizia
qualchemilionediannior
sono,faprogressimoltolenti,
poiilsuosvilupposi
accentua,siacceleranegli
ultimi500milaanni;essa
prosegueinsiemea"homo
sapiens",toccailsuoapogeo
nelmaddaleniano;essa
decadecomeassedisviluppo
dell'umanitàsoloapartire
dagliultimi8000anni,e
sopravviveancoraoggiin
alcuneregionipovere
dell'Africa,dell'Australia,
dell'Asia.
Lacacciaèilgrande
"continuum"inun'evoluzione
chehavistolespecie
succedersiinmodo
discontinuoleuneallealtre,
dall'ominideatestapiccola
finoal"sapiens"dalcervello
grosso.
Lacacciasideveconsiderare
unfenomenoumanototale;
essanonsilimitaarealizzare
eaesaltareattitudinipoco
utilizzateeasuscitarnedi
nuove;essanonsilimitaa
trasformareilrapportocon
l'ambientecircostante;essa
trasformailrapportodauomo
auomo,dauomoadonna,da
adultoagiovane.Ancora
oltre:isuoisviluppi,
parallelamentealle
trasformazionioperate,
trasformanol'individuo,la
società,laspecie.Citroviamo
quisulterrenofinalmente
solidodel"trasformismo
antropologico",disprezzato,
misconosciutoorespinto
tantodalbiologismoquanto
dall'antropologismo,echeè
statorivelatonelcorsodi
questiultimiannidalleopere
pionieristichediricercatori
chesenestannoindisparte.
Lacacciainsavanarende
l'ominideabileecapace:essa
fadiluil'interpretediun
grandissimonumerodi
"stimuli"sensorialiambiguie
tenuichediventanosegnali,
indicazioni,messaggi,e
riconoscendolisiaprealla
conoscenza.Essamette
l'intelligenzaallepresecon
quantodipiùabileeastutovi
siainnatura,l'animalepreda
el'animalepredatorechesi
nascondonol'unl'altro,si
evitanoesiingannano.Essa
glifaincontrareelomettein
concorrenzaconquantodi
piùpericolosovisia:
ilgrandecarnivoro.Essa
stimolaleattitudini
strategiche:l'attenzione,la
tenacia[1],lacombattività,
l'audacia,l'astuzia,l'esca,il
tranello,l'agguato.
Lalunghissimaavventura
iniziasenzadubbioconle
predeminoriesporadiche
dellescimmiesuperiori
onnivore;poiacominciare
daiprimiominidifinoa
"homosapiens"lapratica
diventasemprepiùcentrale,
semprepiùorganizzatae
organizzante.Passadalla
selvagginapiccolaaquella
media,daquellachefugge
paurosaaquellachelotta
pericolosamente,dallaricerca
acasoaquellasuindicazioni,
dallascopertaalpedinamento
paziente,dallatattica
improvvisataallastrategiadi
aggiramento,dalle
precauzioniedalleastuzie
all'ingegnositàdellatrappola
edell'imboscata,dallearmi
grossolaneepolivalentia
quelleraffinatee
specializzate.
Lacacciaintensificae
incrementalacomplessità
delladialetticapiede-manocervello-utensilechedi
rimbalzointensificae
incrementalacomplessità
dellacaccia.Questadialettica
comportalosviluppotecnico
cheaffinaediversifical'arma
el'utensileemigliorala
sistemazionedeirifugi.Trai
700milaegli800milaanni
primadellanostraerasi
cominciaautilizzareilfuoco.
Ilfuoconondeveesserestato
concepitosoltantocome
un'innovazionecheaccresce
l'abilitàerendepossibile
l'utilizzazionetecnicadel
materialelegnoso.Sitrattadi
unaacquisizionelacui
portatahamoltedimensioni;
lapredigestioneesterna
attraversolacottura
alleggerisceillavoro
dell'apparatodigestivo:a
differenzadelcarnivoroche
siaddormentadelpesante
sonnodigestivodopoavere
divoratolapreda,l'ominide
signoredelfuocopuòtrovarsi
disponibileeall'ertadopo
averemangiato;liberandola
veglia,ilfuocoliberaancheil
sonno;ilfuocoèlasicurezza
notturnadeicacciatori
duranteunaspedizionecome
delledonneedeibambini
rimastinelrifugiosedentario;
ilfuococreailfocolare,
luogodiprotezioneedi
rifugio;ilfuocopermette
all'uomoilsonnoprofondo,a
differenzadeglialtrianimali
ilcuisonnoèsempresulchi
vive.Puòanchedarsicheil
sonnofavoriscalacrescitae
lalibertàdelsogno...
Peraltriversi,lacottura
favoriscelenuovemutazioni
cheriduconolamascellaela
dentizionee,liberandola
scatolacranicadiunaparte
deisuoicompitimeccanici,
permettonol'accrescimento
delvolumedelcervello.Essa
completaeallargala
dialetticamano-utensileche
favoriscelosviluppo
cerebrale,tantosulpiano
dellafilogenesichesuquello
dellaprassifenomenica.
E'infinesulpianosocialeche
losviluppodellacacciaele
sueconseguenzegiocanoun
ruoloditrasformazione.Essi
avanzanodiparipassocon
unasociogenesicheseparail
modellosocialeominideda
quellodellesocietàdei
primatipiùevoluti,e
costituisceunnuovotipodi
società,chechiameremoqui
lapaleo-società.
2.LA
SOCIOGENESI.
Mentresiaccumulanole
tracceanatomichee
tecnologichechepermettono
diseguirel'evoluzionefisica
dellaspecie,dipresumerne
unosviluppomentale,eche
confermanoil
perfezionamentodegliarnesi,
nondisponiamodialcuna
tracciadirettadi
organizzazionesocialeper
quantoriguarda
l'ominidizzazione.Sonogià
parecchiannichedisponiamo
solodelrepertotroppotardo
dellesocietàarcaichedi
"homosapiens"chesono
sussistitefinoaigiorninostri.
Cisiamoarricchitidelle
informazionisemprepiù
numerosesullesocietàpiù
evolutediprimati,cioèsu
un'immaginediquelloche
avrebbepotutoesserela
societàpreominide.Tra
questiduepromontoric'èil
vuotoimmenso.Però,tra
questiduepolisociali,
possiamodaallorainavanti
tentaredisituare
"congiuntamente"resti
anatomici,cranici,tecnologici
e"cinegetici"comeindicidi
organizzazionesociale,conil
procedimentodella
paleontologianaturaleche,a
partiredaframmentid'osso,
permettediricostruire
attraversounapresunzione
l'organismoinfunzionedelle
regolediorganizzazionedello
scheletro.Nonsitrattadi
ricostruireunoscheletrodi
societàapartiredauno
scheletroominide,bensìdi
considerarel'insiemedelle
traccefossili,ivicompresolo
scheletroominide,come
indiciframmentaridi
un'organizzazionesociale.
Siamopersuasicheun
avvenirericchissimosistia
aprendoallasociologia
preistoricachediverràcapace
diricostruireuninsiemedi
rapportisocialipartendoda
unframmentoodauna
traccia.Attualmentelateoria
sociologicaèancoracosì
incertaecosìarbitrariache
rischiadiindurci
all'indeterminatezzao
all'errore.Tuttavia,datoche
disponiamodiunabase
complessa(lasocietàevoluta
deiprimati),datoche
possiamocalcolarele
conseguenzedel
trasferimentoecologicodi
questasocietàinsavana,dato
chepossiamotentaredi
mettereinrelazionegliindici
dicomplessitàcerebrale,di
complessitàtecnica,di
complessitàcinegetica,dato
chepossiamoimmaginarele
chiusureeleaperture
determinatenellasocietà
dall'organizzazionecollettiva
dellacaccia,datoinfineche,
comevedremo,"unasocietà
lacuicomplessitàimplicagià
unaculturaemerge
necessariamenteprimadi
sapiens"
(confrontap.78esegg.),
possiamotentaredidisegnare
unafigurainmovimento:la
direttricesociologicae
evolutivadiunasocietà
ominide(paleo-società).
Questoschema«ideale»
comportalacune,
semplificazioni,errori,e,
beninteso,nonèingradodi
situareinformaditappe
cronologicheglisviluppi
logicidicuiparleremo.
Lesocietàscimpanzédi
forestasonodebolmente
centralizzate.Lasocietà
babbuinadisavanadel
Kalahari(DeVore)èun
brancomilitarizzato;essasi
spostainmassa,lefemmine
coniloropiccoliaggrappati
allaschienaalcentro,
condottadalcaposulqualeè
fissatal'attenzioneditutti;è
inquadratadamaschiadulti,i
piùrobustidavantiedietro,i
giovaniailati.Questogruppo
ètantopiùmilitarizzatoin
quantononpossiedearmi:la
suasolaarmaèladifesa
collettiva.
L'ominidenonha«scelto»
questavia.Essaèforseil
retaggiodiunasocietàdi
forestasimileaquelladello
scimpanzécheeglihavoluto
opotutoconservare?Nonè
piuttosto,conuntaleretaggio
euntaleindividualismo,la
necessitàdiconciliare
insiemelacacciavagante
senzalefemminee
l'autodifesacollettivadel
grupposociale?Inogni
modo,lastrutturasocialeda
primiominidi,come
vedremo,hadovutoesseresia
centralizzatachedecentrata,
permettendosiala
dispersionechel'unità,la
prassicollettivael'iniziativa
individuale.
Nelsuosviluppolacaccia
portaconséuna
ristrutturazioneancorapiù
profondadellasocietàdei
primati.Lasocietàdeiprimati
mantenevanellostessospazio
maschiefemmine,
allontanandoigiovanisolo
allaperiferiapiùvicina.La
societàominidesepara
ecologicamente,
economicamentee
culturalmenteisessi,cheda
allorainpoidiventanodue
quasi-societàinuna.L'unità
vieneassicurata
dall'egemonia,nonpiù
soltantosociale,mapolitica,
tecnicaeculturaledellabioclassemaschile,edanuovi
modidicomunicazioneedi
organizzazioneche
controbilancianola
dispersionedeicacciatorisul
terrenoeladivisionedella
societàinduenuclei.
Mentrelacacciatrascinagli
uominisemprepiùlontano,la
maternitàtrattienelefemmine
neirifugi,adifferenzadei
babbuinidovelefemmine
vannoinsiemealgrossodel
branco,conilpiccolosul
dorso.Ipiccolibimaninon
possonocomeipiccoli
quadrumaniaggrapparsial
dorsodellamadre,eil
prolungamentodellostadio
infantilelegasemprepiùle
femmineaicompitimaterni.
Rimastesedentarie,le
femminesidedicanoal
foraggioeallaraccoltadi
frutti,provvedendoaibisogni
vegetalidelgruppo.Un
dualismoeconomicoe
ecologicosiinstauradaallora
inavantitrauominiedonne.
Laclassedominante.
Parallelamente,lacasta
dominantedeimaschisi
trasformainclassedominante
degliuomini.Tralescimmie
sociali,l'intolleranzatra
maschinonpotevaessere
superatacheall'internoeper
mezzodellagerarchiadi
rangoeattraversouna
cooperazionestrettamente
limitataalladifesadel
gruppo.L'ominidizzazione
operaunprogressoradicale
respingendol'intolleranza
maschileattraversola
solidarietàmaschilee
proiettando
sull'organizzazionedellavita
socialestessauna
cooperazionesviluppata
attraversolacaccia.
Lacooperazionecinegetica
implicasemprepiù
un'organizzazionecollettiva
perlasceltadelterreno,la
preparazionedell'attacco,la
sincronizzazionedei
movimentistrategici,lo
svolgimentodiunprogramma
dioperazioninellostesso
tempopreparatoe
improvvisato,einfinela
spartizionedellaselvaggina.
Quest'ultimaoperazione,
specialmenteincasodi
bottinomagroodigrossa
taglia,ponevadeiproblemi
chiavechenonpotevano
essererisoltichestabilendo
"regoledidistribuzione".E'
credibilechelàabbia
trionfatolasolidarietàtra
uominielàsianatoun
modellocollettivistadovela
selvaggina,benecomune,
vienedistribuitaaciascunoin
modopiùomenougualitario,
senzadubbioconuna
ricompensaafavoredelcapo
odichihaabbattuto
l'animale.
Daallorainavanti,ilegami
dell'azionecollettivaequelli
delleregoledispartizionesi
mescolanoailegami
d'amiciziainunarete
fittissimadisolidarietà«tra
uomini»(Tiger,1971).Due
sonolecorrentiche
confluisconopercostituirela
nuova«fraternitàvirile»:da
unaparte,ilunghirapportitra
uomoeuomoneipericoli,le
prove,itrionfivissuti
insieme,dall'altraiprogressi
dellagiovanilizzazione
(confrontap.83esegg.)che
prolungaaldilà
dell'adolescenzaleamicizie
giovaniligiàpresentitrai
giovaniscimpanzé.Aciòsi
possonoaggiungere,causae
effettoinunavolta,le
omosessualitàlatentio
praticatechel'amicizianutre.
Cosìsolidarietà,
cooperazione,amiciziae
affettotrauominirespingono
lecaratteristiche,ancora
dominantitraiprimati,
dell'intolleranzae
dell'isolamento.La
puntigliosagerarchiadi
rango,cheriassorbiva
utilizzandolal'intolleranzatra
maschipressogliantropoidi
superiori,cedeilpostoauna
classedi«uguali».
Certamentevisonodelle
disuguaglianzetragliuguali,
"defacto"leune,eormai
quasi"dejure"lealtre(il
capo,glianziani);certamente
leintolleranzesopravvivono
sottoformadiantipatie,
discordieedisputetra
individui;
certamentealcuni
antagonismicomportano
dellecontestazioni,ele
contestazionicomportano
degliantagonismi.Ma
l'autoritàmaschilecollettivaè
prontaacalmareeacolmare
questeperturbazioni,che
restanosoltantodeifocolaidi
eruzionesparsisulterreno
sociologicoelasolidarietàdi
classe[1].
Poichéèpropriounaclassedi
uominisolidalichesiforma
attraversol'avventura
cinegetica
dell'ominidizzazione,mentre
lefemminerimangonouno
«strato»socialedovel'aiuto
reciprocoèsempre
subordinatoall'attaccamento
particolareeessenzialeai
piccolieeventualmenteal
maschio.
Daallorainpoi,èuna
straordinariadifferenziazione
sociologicachesi
approfondisceediventa
differenzaculturaletrala
classedegliuominieil
gruppodelledonne.Il
maschileeilfemminile
sviluppanociascunola
propriaformadi
socievolezza,dicultura,di
psicologiaeladifferenza
psicoculturalevaaaggravare
earenderepiùcomplessala
differenzafisioendocrina.
All'uomocacciatore,nomade,
esploratoresiopponela
donnatenera,sedentaria,
abitudinaria,pacifica.Due
figureappaiononelpaesaggio
ominide:quelladell'uomo
drittoconl'armalevatache
affrontal'animale,equella
delladonnacurvasul
bambinoocheraccoglie
vegetali.
Dicolpo,sistabilisceun
nuovodominiodiclasse,
sconosciutotralescimmie.
Disponendodelmonopolio
dellearmiedellatecnica
dellapietra,disponendodella
conoscenzaedellacapacità
realizzativaperdestreggiarsi
nellasavanaesternaostile,
disponendodelprincipio
dell'organizzazionecollettiva,
disponendoinsommadella
potenzaedellaconoscenza,la
classedegliuominisi
appropriadelgovernoedel
controllodellasocietàe
imponealledonneeai
giovaniundominiopolitico
cheduraancora.Nellesocietà
deiprimati,igiovaniei
subordinatieranoidentificati
conlefemmineepotevano
arrivarefinoapresentareil
loroposterioreinsegnodi
sottomissione.Nellasocietà
ominide,ledonnediventano
delleminorennisociali,
politiche,economichee
culturali.
Sitrattasenzadubbiodel
primomodellodi
dominazionediunaclassesu
un'altra(Lévi-Strauss,1967;
Moscovici,1972)epiù
profondamenteancoradel
primomodellodi
dominazionediunaclasse
sull'insiemedellasocietà,
cioèlaprecostituzionediun
poterepoliticochenelle
societàstorichediverràStato.
Masitrattaaltresìdel
modellodelrapportouomodonna,chesiè
fondamentalmenteriprodotto
apartiredaquestaepoca,
radicandosinell'infrastruttura
dellesocietàstorichefinoai
nostrigiorni.
Cosìsipuògiàosservareuna
primatrasformazione
fondamentaletralasocietà
deiprimatielapaleo-società.
Quest'ultimarisultapiù
collettivizzata,meno
gerarchizzata,mapiù
dominatanellasua
organizzazionemaschile,
moltopiùcomplessanella
differenziazionemaschiofemmina.Lasocietàominide
conserva,modificandolo,il
principiodidominazione
gerarchicadellasocietàdei
primati.Maciòchedinuovo
essaapporta,èunprincipio
organizzativocooperativo
socialista.Engelsaveva
ragionedisottolinearneil
carattereradicale,
sottovalutandosoltantoil
caratterepiùradicatoancora
dell'altroprincipio.Ormai,i
dueprincipifondamentali
sonostatiposti,leloro
combinazionieiloroconflitti
caratterizzerannol'intera
storiaumana.
Lagioventùsenzaclasse.
Losviluppodella
giovanilizzazionecaratterizza
semprepiùilcorso
dell'ominidizzazione.
Aumentaladuratabiologica
dell'infanziae
dell'adolescenza.Sipotrebbe
pensarechequestoprocesso
favorissenonsoltanto
l'autonomiadelgruppo
adolescente,cometrale
scimmiesuperiori,maanche
l'apparizionediunaclasse
giovanile.Ilnuovocontesto
socialeperòèbenlontano
dall'esserefavorevolealla
costituzionediunatale
classe.Daunaparte,il
cordoneombelicaleaffettivo
mantienel'infanzia,sempre
piùprolungata,dentrol'orbita
materna.D'altraparte,e
soprattuttotrairagazzi
giovani,ilperiododi
apprendistatodellearmi,
dellatecnica,
dell'organizzazionesociale,
deveavveniresottolaguida
degliadulti.L'apprendistato,
chegiàliaccultura,limette
alledipendenzedellaclasse
dominante.
Inoltre,deilegamipersonali
sicreanodurantelacacciatra
giovanieadulti,eforse
particolarmentetraifiglielo
sposodellastessadonna,fatto
cheabbozzerebbedalpunto
divistapsicologicola
paternità,primaancorache
essafossericonosciuta
sociologicamentee
genitalmente.
Certamentelebande,le
criccheeleaffinitàdei
giovaniesistono,peròla
classedeigiovaniresta
incompiuta;ancoramolto
legatiall'universomaterno
all'iniziodell'adolescenza,
troppolegatiormaiallaclasse
degliadultinelcorsooalla
finedell'adolescenza.Gli
uominigiovani,alle
dipendenzedeglianziani,non
possonosceglierechetra
l'esclusioneela
sottomissione:una
marginalitàistituzionalenon
èpermessa.Così,operando
unacesuranelprocesso
naturaledell'adolescenza,
respingendoversol'infanziai
piùgiovani,esottoponendo
allasuatutelaglialtri,
separandodaallorainpoi
ragazzieragazze,
controllandogliadolescenti
attraversoun'iniziazione
tecnologica,cinegetica,
sociologica[2],laclasse
maschileadultaestendelasua
dominazionecomplessivaeil
suopotereorganizzativo
all'insiemedellasocietà,dove
lealtrecategoriebiosociali
nonpossonoautorganizzarsi
inclassi.E'unasocietà
classista,dovenonesisteche
unasolaclassebiosociale,
cheregnasudeglistrati
biosociali.
Laclasseadolescenteviene
distruttaprimadinascere;ma
levirtùgiovanilisono
operantieinascesanella
società;igiovaniominidi,più
alungodeigiovani
antropoidi,giocano,
esplorano,sonoattiratidal
nuovo.Assimilandole
nozionieletecnicheadulte,
essipossonomodificare,
perfezionare,innovare.Sono
probabilmenteloroche,
giocandocondelleselcie
dellacrusca,hannoaccesoil
fuocoeinventatolaparola.
Dicolpo,lasemisocializzazionedeigiovaniei
lororapporticongliadulti
permettonoallasocietàdi
beneficiaredirettamentedelle
innovazioniedellescoperte.
Inoltre,alcunecaratteristiche
dell'adolescenzacome
l'amicizia,ilgustodelgioco,
ilgustodelnuovo,cioè
l'attitudineinventiva,si
conservanosemprepiù
nell'etàadulta,ela
giovanilizzazionediventaun
fenomenoantropologico.I
giovanisono«integrati»,
«recuperati»,malelorovirtù,
cheeranomarginalitragli
antropoidi,fecondanola
società.
Dall'ecologiaall'economia.
L'organizzazionedellapaleosocietà,secondoloschema
cheabbiamotracciato,
presuppone,apartiredal
rapportoecologico,
l'emergenzadiun'economia.
Sel'economiaèilsistema
organizzativoriguardante
l'estrazionedellerisorse,la
lorodistribuzione,illoro
consumo,èchiarochele
societàdiprimatinon
dispongonodiun'economia:
inessel'estrazionedelle
risorsenonèorganizzata
socialmente,salvochein
qualcheraromomentodi
cacciacollettiva;nonè
determinatanemmeno
tecnologicamente,eil
consumosieffettuaacaso
senzachevisianoaltreregole
aldifuorideldirittodi
precedenzadelcapo,ilregalo
amichevole,amorosoo
servile.
Lasocietàominide,al
contrario,costruiscelasua
economiaorganizzandoe
tecnologizzandoledueprassi
ecologichedellacacciae
dellaraccoltachesi
trasformanoinpratiche
economiche.Essesi
differenzianol'unadall'altra
attraversolaprimadivisione
dellavorocompiutadalla
spaccaturasocioeconomica
trauominiedonne.
Lapraticadellacacciaè
ormaialtamenteorganizzata:
almodocollettivodella
«produzione»,cioèlaricerca
dellaselvaggina,si
aggiungonodelleregole
collettivedispartizione,cioè
didistribuzioneeconsumo,
cheriguardanoindefinitivale
risorseprincipalidellasocietà
intera[3].Diquil'unità
sorprendentediuna«società
diclasse»primitivache
organizzaun«comunismo»
primitivoapartiredaqueste
regoleinternedisolidarietà.
L'economiaemergedunque
insiemealleregoledi
autorganizzazionedella
societàlegateallaprassi
ecologica(cioèladivisione
istituzionalizzatadellavoro,
leregolesocializzatrici,
perfino«socialiste»della
spartizionedellerisorse,la
riproduzionedelpatrimonio
tecnologicoattraversola
fabbricazionediutensilie
l'apprendistatoscientificoe
tecnicodeigiovani).
Siabbozzacosì,conqueste
regole,unprimosistema
economico.Senzadiessola
coesioneelacomplessità
socialesidistruggerebbero...
Questeregolenonfannoche
mantenerequestacomplessità
acquisita,esse
l'autoriproduconoinmodo
permanente.Aquestotitolo,
l'economianonècheun
settoreparticolarechesi
occupadellaproduzionedi
risorse,eèamalapenaun
sistemaspecializzatonella
produzionedioggetti
artificiali.E'moltopiùdi
un'organizzazionedella
sopravvivenza,poichéuna
societàpuòsopravvivere
senzaeconomia,comesenza
dubbioleprimesocietàdi
australopiteci,esipuò
constatarecheilfondamento
originariodell'economianon
èla«produzione»delle
risorse,cheèpreeconomica,
mal'organizzazionedel
rapportoecologico-sociale
secondounmodo
autoproduttivodicomplessità
sociale."E'veramenteun
mododi
organizzazione/produzionedi
altacomplessitàsociale,che
partedauncertolivellodi
complessitàsociale".
L'organizzazioneeconomica
emergeaquestotitolocome
"cultura"nelsensopienodel
termine,chedefiniremotra
qualchepagina.
Ilpaleolinguaggio.
Sappiamooggichela
costruzionediunvasto
repertoriodivocaboliediuna
sintassielementarenonèpiù
fuoridallaportatadelcervello
diunoscimpanzédiquanto
nonlosial'eserciziodiuna
logicacapacediriunire
agenti/azioni/attributi,edi
calcolarel'identità,la
differenza,l'esclusione
(Gardner,1969,ediprossima
pubblicazione;Premack,
1970,ediprossima
pubblicazione).Ciòche
mancaalloscimpanzé,èuna
complessitàsocialecheha
bisognodiunlinguaggiopiù
riccodiquellodimimichee
richiami,edèl'attitudine
dellaglottideautilizzareuna
vastagammadisuoni.
Lacomunicazionefoneticaè
pochissimosviluppatatrai
primati,doveessacostituisce
un"callsystem"limitato
all'internodiunasemiotica
gestualeeposizionale.
L'uomo,dalpuntodivista
vocale,èpiùvicinoagli
uccelli,e,perchévifossela
possibilitàdellinguaggio,gli
occorrevano:
1)Dellemutazionigenetiche,
lequali,forseseparatamente,
forsesimultaneamente,
ristrutturasserolascatola
cranica,ledesseroattitudini
acustiche,esviluppandoil
cervello,vidisponesseroun
centroorganizzativoadattoal
linguaggio("homoerectus"?).
2)Unacrescentecomplessità
dell'organizzazionesociale
chesentisseunbisogno
sempremaggioredi
comunicazioni.
3)Un'interrelazionee
un'interazionetraquestidue
ordinidifenomeni.
Sipuòsupporreche,peri
primiominidi,fosse
necessarioesufficienteun
"callsystem",cioèun
repertoriodisuonimodulati
chepermettesserola
comunicazioneadistanza
nell'erbaalta,euna
comunicazioneelementaretra
imembridellasocietàper
indicareleazioni,gliagenti,
lequalitàeglioggetti
necessariallaloropratica.
Maèconildischiudersidella
paleosocietà,cioètra800
milae500milaanniprima
dellanostraera,chediventa
necessariounlinguaggiopiù
riccoepiùaperto.
«Lacacciacollettiva,la
spartizionedelcibo,il
trasportodiunavarietà
crescentedicose,tuttociò
premeversouna
organizzazionesocialepiù
complessa,cheèresa
possibilesolodauna
comunicazionepiùelastica»
diquellapermessadaun"call
system"(HocketteAsher,
1964).Cosacheeragiàstata
suggeritaconforzadaEtkin
(1954).
Losviluppodellacaccia,in
effetti,necessitadella
designazionedioggettimolto
diversi,luoghi,piante,
animali,lasegnalazionedi
numerosecircostanzee
azioni,ladistinzionedi
moltepliciqualità.La
strategiacinegeticacomporta
lacostruzionedisequenze
logichediazioniarticolatee
modificabiliciascuna
secondoletrasformazioni
dellaprecedente,fattoche
fornisceallinguaggiola
catenaintellettualeche
permetteilsintagma.Inoltre,
èl'insiemedelle
comunicazioniall'internodi
unasocietàdivenutapiù
complessachepostulalo
sviluppodiunlinguaggio:le
regoleorganizzativeche
elaboralaclassedominante,
lanecessitàdicomunicaretra
leduequasi-societàefraitre
universi,uomini/donne,
donne/bambini,
giovani/adulti;sipuòanche
pensarecheilrapporto
maternoprolungatoconil
bambinocomeirapportisia
ludicisiadiapprendistatodei
giovanicostituiscanoaltridue
focolaidilinguaggio,iquali
siarricchiscono
reciprocamente.
Infine,nonbisogna
dimenticarelosviluppodi
relazioniinterpersonalidi
interesseversoglialtriedi
amicizia[4]:nonsitrattasolo
diunasocietàpiùcomplessa
chehabisognodi
collegamentiinterni,ma
anchediindividuipiù
complessichehannobisogno
dicomunicaretraloro,eche
creanoesviluppanoil
bisognodiparlareperparlare,
cioèsemplicementedi
comunicare,mentreil
mediumdiviene,allamaniera
ormaidiMcLuhan,il
messaggio,eancheil
massaggio(nelsensoincuile
parolecarezzevolisi
sostituisconoal"grooming").
Così,illinguaggioviene
postulatodalmoltiplicarsidei
rapportiinternieesterni,
collettivieindividuali.Come
immaginaredunque,daallora
inavanti,lanascitadiun
linguaggiofoneticopiùricco
del"callsystem"?Equale
linguaggio?HocketteAsher
hannoastutamente
immaginatounprocessoin
duetappe,unavoltacheil
"callsystem",saturato,nonè
statopiùingradodiinventare
deinuovisuonichesi
possanodistingueretraloro.
Improvvisamente,laspintadi
complessitàeffettuail
passaggiodaquestosistema
chiusoaunsistemaaperto
chepermetteuna
combinatoriadiappellicon
moltepliciproprietà
acustiche.Così,sesisuppone
chegliappellidelsistema
chiuso,comequellidegli
uccelli(chesonostatiforse
imitatiall'originedagiovani
«incantati»)[5],abbiano
moltepliciproprietà
acustiche,sipuòprenderein
considerazioneaesempioil
seguenteprocesso:sianodati
unappelloA.B.C.D.che
significaciboeunoE.F.G.H.
chesignificapericolo,
A.B.G.H.puòallora
significareciboepericolo,
C.D.non-pericolo,E.F.
non-cibo.Ilsistemaaperto
permettedunquedi
moltiplicarei«premorfemi»e
diassociarliperdescrivere
situazionidiverse.
Malepossibilità
combinatoriediquesto
sistemaapertoerano
anch'esselimitate,e,quando
siarrivòaunanuova
saturazioneacustica,divenne
necessariocompiereun
nuovosaltoevolutivo,cioè
costruireunmetasistema
doveipremorfemicessassero
diesseredelle"gestalt"per
diventaredelleunitàdisuono
ofonemi,chesi
combinasseroperformarele
paroleechesiordinassero
secondoilprincipio
gerarchicoelogicodella
doppiaarticolazione.
Questosistemaadoppia
articolazioneècosìsingolare
chesièpotutodirecheèil
linguaggio,enonl'uomo,a
essereunico.Inrealtàperò,
puressendocosìdifferente
pernatura,funzionie
caratteristichespecifiche,
ancheilcodicegeneticoèun
sistemaadoppia
articolazione,cioèuna
gerarchiadoveun
sottosistemacostituisceun
repertoriodicaratteri
distintivipriviinsestessidi
specificazioneconl'aiutodei
qualisipuòcombinareun
numeroinfinitodienunciati.
Ciònonsignificacheil
cervelloumano,attraverso
qualchealchimia,abbia
trasferitoalivellodel
linguaggioilsistema
fondamentale
dell'organizzazionecellulare
eorganicadell'esserevivente
(nonsipotrebbemantenendo
lostessoschemaformale
affermareilcontrario).
Ciòsignificainvececheil
linguaggioumano,inquanto
sistema,puòricondursiaun
tipodiorganizzazione
fondamentaledalmomento
chesipresentalanecessità
congiuntadiunastruttura
gerarchicaapiùlivelli(cioè
riccadicomplessità)ediuna
"organizzazionediscorsiva".
Illinguaggioadoppia
articolazionenon
possiederebbedunquenulla
dimiracoloso,senonil
miracolochecaratterizzala
composizionediogni
metasistema.Conciò,esso
rimanenondimeno
straordinario.Infatti,esso
costituisceilprimosistema
discorsivoaaltacomplessità
chesiaemersoaldilàdella
sempliceorganizzazione
biotica,eessoaprelastradaa
unaprodigiosacomplessità
antropologica,cerebrale,
individualeesocialecheè
benlungidall'essereesaurita
esaturata..
L'australopitecodisponeva
del"callsystem"chiuso?
Man1470disponevadel
sistemaaperto?E'l'"homo
erectus"chehainventatoil
sistemaadoppiaarticolazione
oppurebisognaattendereuno
deisuoisuccessori?D'Aquili
(d'Aquili,inKatz,di
prossimapubblicazione)
sostienechel'"homoerectus"
eradotatodiparola:le
impronteinternedelsuo
craniomostranochiaramente
unosviluppodellaseconda
circonvoluzionetemporale,
dellacirconvoluzionefrontale
inferioreedelloboparietale
inferiore.Inoltre,datochele
societàpiùarcaichechesi
conoscanodispongonotutte
diunlinguaggiolacui
complessitàdistrutturaè
ugualeallanostra,èormai
lecitopensarenonsoloche
500milaanniprimadi
"sapiens"fosseemersoun
paleolinguaggioattoa
assicurarelecomunicazioni
interneinunasocietàgià
moltocomplessaea
accumularelasuacultura,ma
anchechelosviluppodella
complessitàsocioculturalee
delcervello,dopo"homo
erectus",postulino
congiuntamentel'apparizione
delsistemaadoppia
articolazioneprimadi"homo
sapiens".Ciònonsignifica
che,dalpuntodivistadella
grammatica,tuttosia
perfezionato,einoltre,
mancherebberoallaparolala
logicadell'immaginarioe
quelladelleideeastratte,cioè
lapossibilitàdiformulare
mitieteorie.Maalloraciò
significacheèpiùsensato
pensarechesiaillinguaggioa
averecreatol'uomo,enon
l'uomoillinguaggio,"a
condizionediaggiungereche
l'ominidehacreatoil
linguaggio".
Daallorainavanti,il
linguaggiononèpiùsoltanto
lostrumentodella
comunicazioneepiùin
generaledell'organizzazione
complessadellasocietà.Esso
divieneancheilpatrimonio
culturaleportatore
dell'insiemedellascienzae
dellatecnicadellasocietà.Di
conseguenzasiconcludela
formazionediunnucleo
culturaleintegratonelsistema
sociale.
Lanascitadellacultura.
Arriviamoquiallanozione
chiavelacuidefinizioneè
semprestatatroppo
unilaterale(opposizionealla
Natura)oppuretroppo
sovrastrutturale.
Nellesocietàdeiprimatipiù
evoluti,lacomplessità
sociale,comeabbiamogià
visto,siperpetuaapartire
dallacombinazionedi
inclinazioni,cioèdi
comportamentiinnati,del
giocodiinterrelazionitra
individuiegruppi(in
particolaredeirapportidi
dominazione/subordinazione),
degliapprendistatimimetici
insenoallasocietà;questi
apprendistatipossonodare
luogoaavvenimenti
protoculturali,maquestisono
secondarinelsensochenon
modificanoinmodoradicale
lacomplessitàsociale
prodotta
dall'autorganizzazione
«naturale»dicuiabbiamo
parlato.Incompenso,la
maggiorecomplessitàdella
societàominidehabisogno,
almenoapartiredall'"homo
erectus",anzituttoper
conservarsi,einseguitoper
svilupparsi,diuninsiemedi
informazionistrutturate
secondoregole;
informazionieregolechenon
sonogeneticamenteinnate
nell'individuo,echenonsono
neppurelarisultantedel
semplicegiocodiinterazioni
traindividuiegruppi.Inaltre
parole,"laculturacostituisce
unsistemageneratoredialta
complessitàsenzailquale
questaaltacomplessitàsi
distruggerebbeperdareluogo
aunlivelloorganizzativo
inferiore".
"Inquestosenso,lacultura
deveesseretrasmessa,
insegnata,appresa,cioè
riprodottainogninuovo
individuonelsuoperiododi
apprendistato("learning")per
essereingradodi
autoperpetuarsieperpetuare
l'altacomplessitàsociale".
Effettivamente,ognibambino
disessomaschilesiforma
attraversounciclocheglifa
integrareculturalmentela
societàpassandoperla
culturafemminile(attraverso
ilsuorapportoconlamadre),
laculturagiovanilenella
misuraincuiessaharegole
proprie,einfinelacultura
maschileadulta.Ilsistema
permettedunque,attraverso
l'infanziaelagiovinezza,la
riproduzionedelpatrimonio
culturaleedelmodello
sociale,completoperl'uomo
[6],incompletoperladonna
chesitrovaculturalmente
confinataeconfermatanella
suasubordinazione.Bisogna
distinguerequila
"riproduzione"dellacultura
inogniindividuo,attraverso
laqualelaculturasi
autoperpetua,omegliosi
"autoproduce
permanentemente"(comead
esempiounorganismo
biologicosiautoperpetua
autoproducendosiattraverso
lariproduzionedinuove
cellulecherimpiazzanole
cellulemorte),
dall'autoriproduzionedella
culturacheèlariproduzione
diunanuovasocietàapartire
daunacoloniadigiovani
culturalmenteformatichesi
staccadall'antica(comead
esempiolariproduzioneper
scissionediunbatterio).E'
attraversoquestotipodi
autoriproduzionesocialechei
gruppisocialisimoltiplicano
apartiredaunceppocomune.
Ora,lamoltiplicazionedelle
societàaltamentecomplesse
nonhapotutoeffettuarsiche
muovendodaquesta
autoriproduzioneculturale,e
ècosìchelesocietàominidi
dell'"homoerectus"hanno
potutodiffondersinel
Vecchiomondoconservando
laloroaltacomplessità.
Ricordiamoquicheattraverso
questaautoriproduzione
socialesisonopotuteoperare
dellevariazioniche
permettonouna
diversificazioneculturalea
partiredallostessotipo,eche
ènelgiocodiqueste
diversificazionichepossono
verificarsideiregressi,ma
anchedeiprogressiper
quantoriguardala
complessità.
Bisognafinalmentecapire
chelaculturanonsifondasul
vuoto,bensìsudiunaprima
complessitàpreculturalecheè
quelladellesocietàdei
primatiecheèstata
sviluppatadallasocietàdei
primiominidi.Daallorain
poilatecnicaeillinguaggio
originarioappaionocome
prodottidiun'evoluzione
versol'altacomplessità.Qui
bisognaintegrarelatecnica
nell'economiasocialeche
derivadall'ecologiasociale,e
integrareillinguaggionella
comunicazionesocialeche
aumentadicomplessitàdi
paripassocon
l'organizzazionesociale.Così
inuoviprincipiorganizzativi
eeconomicisidevono
considerareculturalinel
sensopiùprofondodel
termine;essicostituiscono
un'informazione
organizzazionaleovvero,in
altreparole,delleregoledi
sviluppo.Dalmomentoincui
questaculturasistrutturain
circuitodiautoproduzionee
autoriproduzione(per
trasmissioneeapprendistato),
essadivienenonpiùsoltanto
prodottoaltamente
complesso,bensìproduttrice
dialtacomplessità.Lacultura
nonèanzituttol'infrastruttura
dellasocietà,"essadiventa
l'infrastrutturadell'alta
complessitàsociale",il
nucleogeneratoredell'alta
complessitàominidee
umana.Così,unaprodigiosa
morfogenesihaprodottoun
apparatodivenutoanch'esso
automaticamente
morfogenetico.Lasocietà
diventadaalloraunsistema
prodigiosodotatodiun
apparato
generatore/rigeneratore:la
cultura.Conilregressodei
comportamentiinnatiin
"sapiens",laculturasi
incaricadeilivellidi
complessitàmenoelevatache
siautoproducevano
prodigiosamentenellasocietà
degliantropoidi,esipuò
supporrechesesi
abbandonasserodeibambini
nudieprividiinsegnamenti
sudiun'isoladeserta,essi
sarebberoincapacidi
ricostruireunasocietàdi
complessitàpariaquella
degliscimpanzé.
Ciònonsignificachela
culturarimpiazziilcodice
genetico.Alcontrario,il
codicegeneticodell'ominide
sviluppatoesoprattuttodi
"sapiens"produceuncervello
lecuipossibilità
organizzatricirisultano
semprepiùatteallacultura,
cioèall'altacomplessità
sociale.Malacultura
costituisceormaiuncentro
epigeneticodotatodirelativa
autonomia,comeancheil
cervello,dacuinonlasipuò
dissociare,eessacontienein
séun'informazione
organizzazionalechediventa
semprepiùricca.Ciò
significachelaculturanon
costituisceunsistema
autosufficiente,poichéessa
habisognodiuncervello
sviluppatoediunessere
biologicamentemolto
evoluto:inquestosenso
l'uomononsipuòridurrealla
cultura.Malaculturaè
indispensabileperprodurre
l'uomo,cioèunindividuo
altamentecomplessoinuna
societàaaltacomplessità,a
partiredaunbipedenudola
cuitestaaumentasemprepiù
divolume.
Lapaleo-culturaègiàmolto
ricca.Essacomportale
consuetudinieidivietiche
corrispondonoalleregole
organizzativedellasocietà,
unavarietàdiconoscenze
tecnicheperlaproduzione
degliutensiliedellearmi,
unagammadicapacità
realizzativechecostituiscono
ormaidelleartimolto
differenziateeraffinate,
poichévièun'artedella
trappola,dellescoperte,
dell'agguato,dell'uccisione,
deltagliareapezzieccetera
perognitipodiselvaggina,e
infineunaveraepropria
enciclopediadiconoscenze
sull'ambiente,iltempo,le
stagioni,glianimali,le
piante,ipesci,gliafrodisiaci,
leerbepericolose,curative,
commestibili,insommauna
medicina,senzadubbiouna
chirurgia,imodidicucinareinrealtàdellericettedicucina
-,leparticolariattenzionida
rivolgereaineonati.Viègià
unconsiderevolepatrimonio
culturalefemminile,che,
maturandonelcorsodei
millenni,avràunaportata
civilizzatriceimmensa.
Lapaleo-culturasaràsempre
piùarricchita,ricoperta,
superatadaisuccessivi
sviluppisocioculturali.Ela
strutturasocioculturaledi
base,prodigiosamente
creatrice,nonsolopermane,
masicomplessificaasua
volta.Inoltre,questapaleo-
culturacontinueràa
perpetuare,aldifuoridelle
condizionioriginariedella
cacciaedellasavana,isuoi
primiprincipiorganizzativi.
Così,alcunepaleo-società,
comepiùtardialcunesocietà
arcaiche,possonotornarealla
vitadiraccoltainforesta,
liberarsipiùomenodalla
caccia,purconservandole
struttureculturalicomplesse
acquisiteprecedentemente
dallasocietàdeicacciatori.
Piùingenerale,unasocietà
chehaacquisitounacerta
complessitàinunambiente
datoeinunadatapratica,
può,graziealsuosistema
culturale,conservarequesta
complessitàacquisitain
condizioniecologichee
pratichecompletamente
nuove.
Cosìilsistemapaleoculturaleègiàunsistema
conservatore(della
complessitàacquisita)che
permettelosviluppotecnico,
linguistico,sociologico.
Inoltre,comesivedrà,daun
certostadioinavanti,la
culturadiventaunodei
protagonistidellarivoluzione
ominidizzante,anchesul
pianobiologico.Lacultura
costituisce,infatti,una
strutturaricettivafavorevolea
qualsiasimutazionebiologica
nelsensodell'aumentodella
complessitàcerebrale,
soprattuttose,inunsettoredi
punta,ilcervellositrova
saturatoeimpossibilitatoa
sobbarcarsiunnuovo
progressoorganizzazionale.
Daallorainpoi,ognibalzoin
avantiqualitativodella
culturaeognibalzoinavanti
qualitativodelcervellosi
favorisconoavicendae
l'evoluzionesocioculturale
giocaunruolodecisivo
nell'evoluzionebiologicache
conducea"sapiens".
3.ILNODO
GORDIANO
DELL'OMINIDIZZAZ
Giovanilizzazione
cerebralizzantee
cerebralizzazione
giovanilizzante.
Losviluppodellacomplessità
socialeesige,dapartedel
cervelloindividuale,una
conoscenzasemprepiùestesa
eprecisadelmondoesterno
(ambiente)edelmondo
interno(società),una
memoriasemprepiùgrande,
molteplicipossibilità
associative,attitudinea
prenderedelledecisioniea
trovaredellesoluzioniinun
grandissimonumerodi
situazionidiversee
impreviste.Vieneilmomento
incuiilpiccolocervellodei
primiominidi,einseguito
quellodell'"homoerectus"
arrivanoalmassimodelle
loropotenzialità.Di
conseguenzaladomandadi
maggiorecomplessitànon
puòespletarsichesulpiano
filogenetico,favorendoogni
mutazionecheaccrescale
potenzialitàdelcervello:
questoaccrescimentonon
riguardasoltantoilnumerodi
neuronidellacorteccia
superiore,maanchelo
stabilirsidiconnessionitra
regionicerebralifinoallora
indipendenti,l'emergenzadi
nuovicentridiassociazionee
diorganizzazione:sitrattadi
unariorganizzazioneglobale
delsistemaaunlivellodi
maggiorecomplessità,cuiha
contribuitopropriol'aumento
delnumerodeineuroni.
Ladomandadicomplessità
socialeafavore
dell'accrescimentodel
cervello,cheabbiamo
supposto,deveessere
integratainunaconcezione
anch'essacomplessaericca
delcervello.Nellosviluppo
geneticocerebrale,daiprimi
ominidifinoagliultimi
sviluppiprecedenti"sapiens",
bisognaconnettere
dialetticamentedomandadi
complessitàevantaggiodella
complessità.Acondizione
cheesistagiàunquadro
anzituttoecologico,ein
seguitosemprepiù
socioculturale,attoa
accogliereogninuovo
sviluppodicomplessità
cerebrale,sipuòdirecheun
accrescimentocerebralenon
puòesserechepositivoe
conferiscealgruppomutante
chenebeneficiaunvantaggio
disuperioritàtecnica,sociale,
culturale,ebeninteso
ecologica.Aciòbisogna
aggiungerealcunifenomeni
comelacotturadegli
alimenti,chehannocreatole
condizionifavorevoli
all'ingrandimentodella
scatolacranica,che
supponiamoabbiano
permessosiauna
riorganizzazionecerebrale
adeguataalcontesto
socioculturaleincuisi
inseriva,sialacostituzionedi
un«surplus»,cheè
contemporaneamente
vantaggiodisuperioritàe
riservadicomplessità
potenziale.Così,attraverso
l'accrescimentodelcervellosi
puòaccumulareunaricchezza
virtualenonnecessariamente
richiestadallecondizioni
esistenti,madestinata
inevitabilmenteaessere
premiatadaquestee
soprattuttodaglisviluppi
ulteriori.
Cosìbisognaimmaginareun
giocooscillatoriotraalcune
«domande»dicomplessità
chelosvilupposocioculturale
puòrivolgerealcervello,da
unaparte,edall'altra,una
«sorgente»cerebraledi
complessità,chedisponedi
riservenonesaurite,cioè
socioculturalmente
inutilizzate,echepossono
arricchirsisenzasosta,quasi
anticipatamente,apartireda
mutazionifortunate.Eragiàil
casodelloscimpanzé,lecui
possibilitàcerebrali
superavanodimoltoisuoi
bisognisociali.E'ancheil
casodi"homosapiens",lecui
attitudinipiùaltesonoben
lontanedall'esserestatenon
soltantosfruttate,maanche
purepisodicamente
realizzate.
Perquantoconcerne
l'ominidizzazione,sembrache
ilcervellosiastato
contemporaneamentesempre
inanticipo(mediante
attitudininonsfruttate)e
sempreinritardo(per
l'assenzadidispositiviche
diventavanosemprepiùutili
onecessari),sempre
sorgente/riservadi
complessitàpotenziale,
semprelimitato/sovraccarico
daqualcheparte.
Eèinquestogiocoche
emergonolemutazioni
genetichechesviluppanoil
cervello,cheaccrescononello
stessotempolasorgenteben
aldilàdeibisognidellatappa
evolutiva,stabilendoperò
dispositiviadeguatiaquelli.
Inognicasoladialetticadi
questosviluppotrala
mutazionegenetica
cerebralizzanteela
complessificazioneculturale
restaancoraoscura,nonsolo
perlararitàdeidati,che
risultaeccessivaperrendere
possibileunprocedimento
induttivo,maancheperchéla
mutazionegenetica,inquanto
fenomenocreativo,rimane
profondamentemisteriosa.
Matuttociindicachequesta
dialetticahaavutoluogo.
Quandol'evoluzione
«naturale»delcervello
ominidehaprodottoe
sviluppatolacultura,è
l'evoluzioneculturaleche
spingeinseguitoostimola
l'ominideasviluppareilsuo
cervello,cioèatrasformarsi
inuomo.Così,ilcervelloè
passatoda500centimetri
cubici(antropoide)a600e
800centimetricubici(primi
ominidi),poia1100
centimetricubici("homo
erectus")primadi
raggiungerei1500centimetri
cubici("homosapiens
neanderthalensis"e"homo
sapienssapiens").
Dunque,ilprocessodi
cerebralizzazioneè
ontogenetico(cioèla
complessificazione
socioculturalespingealpieno
impiegodelleattitudini
cerebrali)efilogenetico
(avvienecioèattraverso
mutazionicheproducono
nuoveattitudini,che
comincianoaesseresfruttate
dallacomplessificazione
socioculturale).
Ciòequivaleadireinbreve
cheselosviluppodella
paleo-culturaesercitauna
pressionefortissimaafavore
dellacerebralizzazione
(ontogeneticaefilogenetica),
inversamentela
cerebralizzazioneapportaun
surplusdisviluppoalla
complessitàsocioculturale.
Iprogressidella
cerebralizzazionenonsi
possonosepararedaquelli
dellagiovanilizzazione.La
giovanilizzazionecorrisponde
aunrallentamento
ontogenetico,cioèal
prolungarsidelperiodo
biologicodell'infanziae
dell'adolescenza,eanchea
un'incompiutezza
ontogenetica,cioè
all'incompiutezzadella
sostituzionedeicaratteri
adultiaquelligiovanili.Il
prolungarsidell'infanzia
permetteilproseguimento
dellosviluppo
organizzazionaledelcervello
inunostrettorapportodi
complementaritàcongli
"stimuli"delmondoesternoe
dellespinteculturali;ciò
significachelalentezzadello
sviluppoontogeneticoè
favorevoleall'attitudinea
apprendere,allosviluppo
intellettuale,allasaturazione,
dunqueallatrasmissione
culturale(Dobzhansky,1966,
p.229).L'apprendistatodel
linguaggionelbambino
"sapiens"nonpuòavvenire
chenelcorsodiunperiododi
plasticitàcheterminaa7
anni,fattoindicativodel
bisognoassolutodiunalunga
infanziadapartedella
complessitàsocioculturale.
Questapermetteinoltreil
radicamentonellavitaadulta
nonsolodelnucleofamiliare
diorigine(rapportitrafratelli
esorelle,tramadreefigli)ma
anchedell'universoaffettivo
dell'infanzia,ilquale,
riversandosisunuovipartner,
prenderàformadiamicizia,di
affetto,diamore.
Dunqueilprolungarsi
dell'infanziaèlegatoalla
societàinmodo
multidimensionale:essa
permettediintegrarele
strutturesocioculturali
fondamentalinelcervelloele
strutturefondamentalidel
cervellonellestrutture
socioculturaliepermettelo
svilupposiaintellettualeche
affettivodell'individuo.
Ilprolungamento
dell'infanzia,chefavoriscela
complessitàsociale,è
favoritoasuavoltada
quest'ultima.Lamadre,che
distinguesemprepiù
chiaramenteilpropriofiglio,
vuoleche«restibambino»il
piùalungopossibile,il
mantenimentoprolungatodi
unciboperbimbi,diuna
placentaavvolgentedi
protezioneedicarezzeritarda
losviluppoontogeneticodal
puntodivistapsicologicoe
forseanchedaquello
endocrino.
Così,inmododiffusoe
condensato,mediatoe
immediato,lacomplessità
socioculturalepremeafavore
diqualsiasimutazione
geneticacheritardilo
sviluppoontogeneticodel
bambino(ilquale,alivellodi
"sapiens",avràbisognodi
trediciannipercompiersi).
Nellostessomodoincuiogni
progressonella
cerebralizzazionesitraduce
inunprolungamento
dell'infanzia,èprobabileche
ognimutazionegeneticanel
sensodiunrallentamento
dellacrescita,cioèdi
prolungamentodell'infanzia,
siaancheunamutazione
cerebralizzantenelsenso
dellacrescitadivolumedel
cervello.Ineffetti,piùil
cervellosiingrandisce,più
questoaccrescimentonon
soloqualitativomaanche
quantitativosieffettuadopo
lanascita.Ilcervellodello
scimpanzéneonatopossiede
giàil70%dellasua
dimensioneadulta,mentre
nonraggiungecheil23%nel
neonato"sapiens"(d'altra
parte,losviluppopost-fetale
delcervellononoffrivache
vantaggiallamaternità,
mentrel'allargamentodel
bacinodelladonnanon
potevacheappesantirela
femminilità).
Diconseguenza,ilprocesso
dievoluzionebiologica
dell'ominideèdicarattere
neotenico,cioèil
rallentamentodellosviluppo
ontogeneticotendea
conservarenell'adultoi
caratteriinfantiliogiovanili,
eanchealasciareilprocesso
incompiuto,comeperquanto
concernelacrescitadelpene
elapelosità.Untale
ringiovanimento,chedà
all'adultocerticaratteridel
fetoedell'animalegiovane,è
statospessofecondo
nell'evoluzionebiologica,nel
sensocheliberalanuova
speciedacaratterispeciali,
legatiaunadattamento
particolareaunparticolare
ambiente,eseaesso
corrispondeunosviluppo
cerebraleconcomitante,
permettelosviluppodi
competenzegeneraliedi
moltepliciqualitàdi
adattamento.Effettivamente,
l'uomo,dalpuntodivista
fisico,èunfetodiprimate
giuntoamaturazionesessuale
(Bolk,1960,p.5),e
«attraversolesuemembra
penzoloni,lasuadentizione
ancorapiùchecompleta,i
suoimolarifornitidiquattro
protuberanze,ilsuoapparato
digestivononspecializzato,
rappresenta,sottocerti
riguardi,untipoprimitivo,
fornitodicaratteri
generalizzati,cherispondea
unacostituzionemoltopiù
semplicediquelladella
maggiorpartedeimammiferi.
Soltantoilsuocervelloela
suaplacentasono
considerevolmenteevoluti»
(Vandel,1968,p.232).
Certamente,questoprocesso
eragiàinmovimentotragli
antropoidi,maèsottola
spintasocioculturaleche
proseguecon
l'ominidizzazione.
Equiappareinpienaluce
l'incompletezzache
l'ominidizzazioneportacon
sé.Nonètantoneicaratteri
anatomiciofisiologici
secondari,ma
nell'incompletezzapotenziale
delcervello.L'adultoè
cerebralmenteincompiutonel
sensocheilcervellopuò
continuareaimparare,
produrrenuoveformedi
adattamento,acquisirenuove
strategie,nuoveabilità,dopo
ilperiododell'infanziaedella
giovinezza.La
giovanilizzazionedellaspecie
èunagiovanilizzazione
cerebrale,cioèlapotenzialità
diun'intelligenzaediuna
sensibilitàgiovanenell'adulto
epersinonelvecchio.
Lagiovinezzarimane
certamenteunacaratteristica
degliadolescenti,maisuoi
trattidistintivinonsonopiù
rigidamenteisolatidentrouna
«classeadolescente»:
l'adolescenzanelsuoprimo
periodoèancoraimmersa
nell'universodell'infanzia,e
nelsecondoperiodoèsemiintegratanell'universoadulto.
Inaltreparole,la
giovanilizzazione
contribuisceinunprimo
tempoalprolungamento
dell'infanzia,e,inunsecondo
tempo,siaafarpenetrare
l'universoadultonella
giovinezza(apprendistato
dellatecnica,dellacaccia,
delleregolesociali),siaafar
penetrarelagiovinezza
nell'universoadulto.I
giovani,comeabbiamogià
detto,sonoportatori
all'internodellaclassedegli
uominidellorogustodel
gioco,dellaloroaffettività,
delleloromolteplici
domande,dellalorocuriosità
onnivora,equesticaratteri
possonointegrarsi
collettivamente(danze,feste,
giochi)efarsopravvivere
individualmenteciòchefasì
chel'uomomaturopossa
restareinuncertosenso
giovane,nonpiù
fisiologicamente,bensìnello
spirito.Diconseguenzala
classedegliuomininonèpiù
propriamenteparlandola
classedegliadulti,èlaclasse
maschiledegliuomini
giovani,degliuominimaturi,
deivecchi,dovegliadultisi
consideranodeigiovaniin
rapportoaivecchi,coloroche
"sanno",colorochehanno
realmenteaccumulatola
culturaeche,nellesituazioni
incerteoequivoche,sono
ugualmentecapacidi
ricordarsibuonesoluzionigià
sperimentateediinventare
unasoluzionenuova.
Perfinire,indichiamoqui,sul
pianodell'individualità
umana,unaconseguenza
giovanilizzatricechediverrà
capitalein"sapiens".La
giovanilizzazionecorrisponde
anche,l'abbiamogiàdetto,
allapersistenzadi
un'affettivitàinfantile
anzituttonell'adolescente,e
poinell'adulto.Dunque,
indubbiamentegiàprimadi
"sapiens",sisviluppanonegli
individuiun'emotivitàeuna
sensibilitàsempremaggiori,
un'attitudinepiùmarcataa
soffrire,comeaessereinvasi
dafobie,repulsioni,
avversionichecondurranno
all'odio,einfine,lacapacità
diamare,fontedifraternità,
dislanci,diadorazione,di
devozione,dipietà,di
rispetto.
"Così,lagiovanilizzazioneè
unprocessogeneralee
molteplice,strettamente
associatoinciascunodeisuoi
aspettiallacerebralizzazione,
checoncernelanatura
geneticadellaspecie,la
naturasocialedellaculturae
lanaturaaffettivae
intellettualedell'individuo",
assicurandomigliori
condizionidi
autoriproduzioneedi
autosvilupposocioculturalie
miglioricondizionidi
sviluppoindividuale,
affettivo,intellettuale,
inventivo;eciòdallanascita
finoaarrivare,talvolta,anche
allasenescenza.
Lanaturaculturale
dell'uomo.
Datocheiprogressi
socioculturalidegliominidi
favorisconola
cerebralizzazioneela
giovanilizzazione,datoche
cerebralizzazionee
giovanilizzazionefavoriscono
lacomplessificazione
socioculturale,datodunque
cheesisteuncircuitoselettivo
dotatodiconnessioniinterne
afavoredellosviluppodella
complessitàatuttiilivelli,
quellodellaspecie,quello
dell'individuo,quellodella
cultura,quellodellasocietà,
"sipuòvederedi
conseguenzaillegame
reciprocofraitreprocessi:
giovanilizzazione,
cerebralizzazione,
culturizzazione".
Ilprogressodella
giovanilizzazionesignificail
regressodeicomportamenti
stereotipi(istintuali)che
eranoprogrammatiin
manierainnata,l'apertura
estremaall'ambiente(naturale
esociale),l'acquisizionedi
unagrandissimaplasticitàe
disponibilità.Ilprogresso
dellacerebralizzazione
corrispondeallosviluppo
dellepossibilitàassociative
delcervello,allacostituzione
distruttureorganizzazionalio
"competenze",nonsoltanto
linguistiche(Chomsky),ma
ancheoperativamente
logiche,euristichee
inventive.Ilprogressodella
culturizzazionecorrisponde
allamoltiplicazionedelle
informazioni,delle
conoscenze,delsapere
socialeeanchealla
moltiplicazionedelleregole
organizzativeedeimodellidi
condotta,dunquealtresìauna
programmazione
propriamentesocioculturale.
"Inaltreparole,laculturasi
inserisceinmodo
complementarenelregresso
degliistinti(programmi
genetici)enelprogressodelle
competenzeorganizzazionali,
rafforzatasimultaneamenteda
questoregresso
(giovanilizzante)edaquesto
progresso(cerebralizzante),
necessariaall'unoeall'altro.
Essacostituisceun«taperecorder»,uncapitale
organizzazionale,unamatrice
informazionale,attaanutrire
lecompetenzecerebrali,a
orientarelestrategie
euristiche,aprogrammarei
comportamentisociali".
Ecosìappareilvoltobiosocio-culturale
dell'ominidizzazione:le
strutturecognitive,
linguisticheepratichedi
organizzazionecheemergono
coninuovisviluppidel
cervellosonodellestrutture
innatecherimpiazzanoi
programmistereotipatio
istinti,essesonoormai
impressenell'ereditàgenetica,
mentrenevengonosottrattio
respintiungrandenumerodi
comportamentistereotipati.
"Maessenonpossono
affacciarsisulpianooperativo
chemuovendo
dall'educazionesocioculturale,edaunambiente
socialeresocomplessodalla
cultura".
Quisirisolveunodei
paradossicheopponevain
modosterileilruolo
dell'innatoedell'acquisito
nell'uomo.Ciòchesielabora
nelcorsodelperiodo
dell'ominidizzazione,è
l'attitudineinnataaacquisire
eildispositivoculturaledi
integrazionedell'acquisito.
"Piùancora:èl'attitudine
naturaleallaculturae
l'attitudineculturalea
svilupparelanaturaumana".
Nonsipuòpiùsfuggireallora
all'ideadiuna
complementaritàoriginaria
tral'acquisizionediqueste
attitudininaturali(le
competenzeorganizzazionali
innate)el'esistenzadella
cultura.Ineffetti,dauncerto
stadioinavanti,la
complessitàdelcervelloela
complessitàsocioculturalesi
incastranol'unadentrol'altra,
econseguentementegli
sviluppiultimidellepotenze
creatricidelcervellonon
possonoesprimersiche
muovendodaunacomplessità
socioculturaleprodigiosa.
Inaltreparole,ilcervello
grandesarebbestatoun
handicapperunessereche
nonavessepotutodisporredi
questacomplessità.Come
diconoHocketteAsher,peri
nostriantenati,«ilvaloredi
sopravvivenzadeigrandi
cervellidiventaevidente"see
soltantose"
essisisonogiàimpadroniti
("achieved")dell'essenzadel
linguaggioedellacultura»
(HocketteAsher,1964).La
nostranuovacorteccia,chesi
èsviluppataattraverso
l'interazioneconlacultura,«è
incapacedidirigerelanostra
condottaodiorganizzarela
nostraesperienzasenzala
guidafornitadaunsistemadi
simbolidotatidiun
significato»(Geertz,1966).
Privatodicultura,"sapiens"
sarebbeunsoggettoritardato,
incapacedisopravviverese
noncomeunprimatedelpiù
infimoordine;
nonpotrebbeneppure
ricostruireunasocietàdi
complessitàpariaquelladei
babbuiniedegliscimpanzé.
"E'piùcheevidentecheil
grossocervellodi'sapiens'
nonèpotutoarrivare,
affermarsi,trionfarechedopo
laformazionediunacultura
giàcomplessa,estupisceche
sisiapotutocrederecosìa
lungoesattamenteil
contrario".
Cosìnonsonosoltantogli
inizidell'ominidizzazione,
"bensìilsuocompletamento",
chediventano
incomprensibilisesi
dissocianocomeduesettori
distintievoluzionebiologicae
evoluzioneculturale.
Laloroassociazionedifatto
cimostradaunapartecheil
ruolodell'evoluzione
biologicanelprocessosociale
enell'evoluzioneculturaleè
moltopiùgrandediquantosi
pensasse,"mad'altrapartesi
puòvedereanchecheilruolo
dellacultura,cosaancora
recentementeinsospettata,
risultacapitaleperla
continuazionedell'evoluzione
biologicafinoa'sapiens'".
Equandoappare"homo
sapiensneanderthalensis",
forsecentomilaannifa,
l'integrazioneèeffettiva:
"l'uomoèunessereculturale
pernaturaperchéèunessere
naturalepercultura".
4.
L'INCOMPIUTEZZA
FINALE.
Dicolpocrollailvecchio
schemaconcettualeche
opponevanaturaecultura.
L'evoluzionebiologicae
l'evoluzioneculturalesono
dueaspetti,duepolidi
sviluppochehannorapporti
diinterscambioedi
interferenzaconilfenomeno
complessivo
dell'ominidizzazione:
l'evoluzionebiologica,
iniziatadaunprimate
intelligenteedallasuasocietà
ormaicomplessa,proseguein
unamorfogenesitecno-socioculturalelaqualerilanciae
stimolaun'evoluzione
biologicagiovanilizzantee
cerebralizzante.
Nelcorsodiunprimostadio
preistoricolepotenzialitàdi
unpiccolocervello,sino
allorapocosfruttatein
foresta,permettevano,sotto
l'impulsodellavitainsavana,
losviluppodiunaprassiche
dovevacondurrealla
creazionediunatecnologia,
diunnuovotipodisocietàe
diunembrionedicultura.Nel
corsodiunsecondostadio,è
losviluppodellacomplessità
socioculturalechespingenel
sensodellosviluppodella
giovanilizzazioneedella
cerebralizzazione,lequali
reciprocamentespingononel
sensodellosviluppodella
complessitàsocioculturale.Di
conseguenzatuttoavviene
comeselasocietàsi
comportassecomeun
ecosistemasociale
organizzatoreeorganizzato,
esercitanteunaspinta
selettivaeintegrativasugli
sviluppiontogeneticiesulle
mutazionigenetichechesi
muovononelsensodella
complessitàcrescente.Il
ruolodell'ecosistemanaturale
nonnerimaneannullato.Al
contrario,losviluppodella
complessitàsocialestabilisce
deirapportisemprepiùestesi,
profondiecomplessicon
l'ecosistemanaturale.
Qualsiasiformadieconomia
socialedipendesemprepiù
dall'ecologiasociale,qualsiasi
mutamentoecologicosi
ripercuotesull'economiaefa
sìchelamodificazione
economicasiripercuota
sull'interasocietà.Lacultura
peròsiguadagnaunarelativa
autonomia,cioèunacultura
complessaacquisitanella
savanapuòconservarelasua
complessitàinunambiente
nuovo,ivicompresala
foresta:ilbipedeatesta
grossacherientrassenella
foresta,incapacedi
arrampicarsi,certamentenon
potrebbepiùbeneficiaredella
protezionedeglialtialberi,
ma,ancheseabbandonassela
cacciaritornandoalla
raccolta,manterrebbeilsuo
linguaggio,utilizzerebbela
suaabilitàtecnicapernuove
applicazioni,emodificando
la"sua"cultura,
conserverebbe"la"cultura.
Ciòsièverificatoperalcune
societàdi"homosapiens",e
ciòsièverificato,osi
sarebbepotutoverificare,per
alcunespeciediominidi.
Direchel'ominidizzazioneè
unprocessoincuihanno
interferitolemutazioni
genetiche,lesfideele
integrazioniecologiche,la
prassicivilizzatricedella
caccia,losviluppodella
complessitàsociale,il
formarsidellacultura,
significadirechesitratta
essenzialmentediunprocesso
diinterazioniedi
interferenze,dovele
variazionioradiunelemento
costitutivo,oradiunaltro,
fannovariareaturnoglialtri
indiversimodi.Sitrattadiun
processochedaunlato
sembracontingentee
aleatorio,poichélavariazione
dell'ecosistema,comela
mutazionegenetica,come
l'invenzionediunatecnica
nuovasonoavvenimentiche
tendonoadisorganizzareun
sistemadato,nonobbedendo
aalcunpianodisviluppo
precedente.Però,vistoa
grandilineeenelsuo
complesso,ilprocessoappare
comeunamorfogenesilogica.
Essosembrataleanzituttoper
un'illusioneottica,perchési
dimenticanolemutazioni
senzarisultato,igruppi
socialiscomparsi,lespecie
eliminatesil'unaconl'altra,si
dimenticailfavolososprecoe
sidimenticacheciòchesi
chiamaevoluzionenonèun
"continuum",maunasomma
dimodificazioniisolate,con
lunghissimeepochechiamate
distagnazionedalpuntodi
vistaevolutivo,maneifattidi
stabilità.Aunsecondo
sguardoperò,visitrovauna
logica,nonunalogica
finalista,teilhardiana,mala
logicadell'entropianegativa,
delladisposizionepropriadel
sistemacomplesso
autorganizzato-allavitanel
suosignificatopiùampio,
comprendenteanchel'uomoe
l'intelletto-autilizzarele
forzedisorganizzatriciper
conservareesvilupparela
propriaorganizzazione,a
utilizzarelevariazioni
casuali,gliavvenimenti
perturbatori,peraccrescerela
diversitàelacomplessità.
Direchelamorfogenesi
ominidizzanteèilprodottodi
unprocessodiinterazioniedi
interferenze,significadire
altresìcheciòchechiamiamo
uomodeveesserevistocome
unsistemagenetico-cerebrosocio-culturale,aicui
elementicostitutivisappiamo
damoltotempodareunnome
(machesiamoancoraoggi
incapacidiconnettere):la
specie,lasocietà,l'individuo.
Sihasemprelatendenzaa
scotomizzareduediquesti
terminiafavorediuno,si
trovadifficilepensarli
insieme.
Oraciascunodiquestitermini
rinviaall'altro,nessunopuò
esserepensatooconcepito
comecessazionedell'altro.Vi
èuncircuitosenzainizioné
finetraspazio,società,
individuo,eabbiamovisto
chetuttociòcheriguardala
complessitàdell'unoriguarda
lacomplessitàdell'altro,che
losviluppodellaspecie,della
società,dell'individuosono
connessi.
Mainquestatotalità,qualèil
puntodiincontrofrail
sistemagenetico,l'individuo,
ilsistemaculturale,lasocietà,
oinaltriterminiqualè
l'epicentrodelsistemaautoorganizzazionale
complessivo?Qui,ilcervello
èilpuntocrucialedituttele
connessioni.Nelladialettica
creatricecheabbiamovoluto
cogliere,lacerebralizzazione
cièapparsalachiave
dell'autorganizzazioneumana
elalineadisviluppoalla
qualerinviatantol'evoluzione
biologicadegliominidi
quantolamorfogenesitecnosocio-culturale.Ilcervello,
centronevralgicobioculturale,diventa
effettivamenteilnodo
gordianodell'antropologia,e
l'enormecervellodi"sapiens"
apparecomeilpuntodi
convergenza,d'arrivo,di
partenzaedidivergenzadi
un'avventurastraordinaria.
Inrealtà,lafine
dell'ominidizzazioneè
contemporaneamenteun
inizio.
L'uomochesirealizzain
"homosapiens"èunaspecie
giovaneeinfantile;ilsuo
cervellogenialerisultadebole
seprivatodell'apparato
culturale;tuttelesue
attitudinihannobisognodi
esserenutriteconilbiberon.
Ciòincuisicompleta
l'ominidizzazione,è
l'incompletezzadefinitiva,
radicaleecreatricedell'uomo.
Schemasucondizionie
modifichedegliecosistemi
(quiomesso).
Questoschemanonha
interessedimodello,madi
antimodellorispettoagli
schemiancoratroppolineari
cheprivilegianounsolo
fattore,unasoladimensione
inunacomplessità
multidimensionale.Ci
sforzeremoquindidiindicare
quilanecessitàdimetterein
relazioneciòchetroppo
spessoèvistoseparatamente,
ediconcepire
l'ominidizzazionecomeuna
catenadimutuerelazioniedi
autosviluppo,che,da
interazioneainterazione,da
"feed-back"a"feed-back",
giungeaconcludersiinun
circuito,valeadireinun
nuovosistemacapacedi
autoriprodursidasestesso:il
sistemasocioculturale.
PARTETERZA.
UNANIMALE
DOTATODI
SRAGIONE.
"ORidicolissimeheroe".
PASCAL
1.SAPIENSDEMENS.
L'eradelgrossocervello
iniziaconl'uomodi
Neanderthal,già"sapiens",
cheinseguitofaposto
all'uomoattuale,unicoe
ultimorappresentantedella
famigliadegliominidiedel
genereuomosullaterra.
Quando"sapiens"appare,
l'uomoègià"socius,faber,
loquens".
Lanovitàche"sapiens"
apportaalmondonon
riguardadunque,comesiera
creduto,lasocietà,latecnica,
lalogica,lacultura.Riguarda
invececiòchefinoraerastato
consideratocomeaccessorio,
oppureridicolmentesalutato
comesegnodispiritualità:la
sepolturaelapittura.
Rivelazionidellasepoltura.
Letombepiùanticheche
conosciamosonodi
Neanderthal[1].Esseci
indicanobenpiùebenaltro
cheunsempliceinterramento
perproteggereivividalla
decomposizione(ilcadavere
avrebbepotuto,atalfine,
essereabbandonatolontanoo
gettatoinacqua).Ilmortosi
trovainunaposizionefetale
(fattochesuggerisceuna
credenzainunanuova
nascita),talvoltaanche
distesosudiunlettodifiori,
comeindicanoletraccedi
pollineinunasepoltura
neanderthalensescopertain
Irak(cosachesuggerisceuna
cerimoniafunebre);leossa
sonotalvoltadipinted'ocra
(cosachefapensaresiaadei
funeralidopounconsumo
cannibalistico,siaadei
secondifuneralidopola
decomposizionedel
cadavere);alcunepietre
proteggonolespoglieepiù
tardiarmiecibi
accompagnanoilmorto(cosa
chefapensareallacredenza
nellasopravvivenzadelmorto
sottoformadispettro
corporeoaventeglistessi
bisognideivivi)[2].
"Ciòdicuitestimoniala
sepolturadiNeanderthal,non
èsoltantoun'irruzionedella
mortenellavitaumana,ma
anchealcunemodificazioni
antropologichechehanno
permessoeprovocatoquesta
irruzione".
1.Unanuovacoscienza.
Anzitutto,incontestabilmente,
unprogressodella
conoscenzaobiettiva.
Lamortenonviene
riconosciutaperciòchefa,
comelariconosconogli
animali(che,inoltre,sonogià
capacidi«fareilmorto»per
ingannareilnemico),essa
nonvienesperimentata
soltantocomeperdita,
sparizione,lesione
irreparabile(cosache
possonoprovarelescimmie,
l'elefante,ilcane,l'uccello),
essavienealtresìconcepita
cometrasformazionediuno
statoinunaltro.
Inoltre,lamorteviene
probabilmentegiàpensata
certamentenoncomeuna
«legge»dellanatura,ma
comeunaschiavitù
inevitabilechepesasututti
gliesseriviventi.
Inognicaso,checiòaccada
perlapresenzadeimorti
oppureperlapresenza
dell'ideadellamortealdi
fuoridelsuoverificarsi
immediato,sipuògià
scoprirenell'uomodi
Neanderthalunpensieroche
nonètotalmenteinvestito
nell'azionepresente,cioèsi
puòscoprirelapresenzadel
tempoinsenoallacoscienza.
Lacompresenzadiuna
coscienzadelle
trasformazioni,diuna
coscienzadelleschiavitù,di
unacoscienzadeltempo
stannoaindicarein"sapiens"
lanascitadiungradopiù
complessoediunaqualità
nuovadellaconoscenza
cosciente.
2.Ilmitoelamagia.
Contemporaneamentealla
coscienzarealisticadella
trasformazione,lacredenza
chequestatrasformazione
abbiacomerisultatoun'altra
vitadovel'identitàdel
trasformatosimantiene
(rinascitaosopravvivenzadel
«doppio»)ciindicache
l'immaginariofairruzione
nellapercezionedelrealee
cheilmitofairruzionenella
concezionedelmondo.Ormai
essidiventanonellostesso
tempoiprodottiei
coproduttorideldestino
umano.
Mentrelatombacisegnalala
presenzaelaforzadelmito,i
funeralicisegnalanola
presenzaelaforzadella
magia.Ifunerali,infatti,sono
ritichecontribuisconoa
operareilpassaggioall'altra
vitainmodoconveniente,
cioèproteggendoivivi
dall'irritazionedelmorto
(dondeforseilcultodei
morti)edalla
decomposizionedellamorte
(dondeforseilluttocheisola
iparentideldefunto).
Dunque,èuninteroapparato
mitologico-magicoche
emergein"sapiens"esitrova
mobilitatoperaffrontarela
morte.
3.Laspaccatura
antropologica.
Tuttostadunqueaindicarci
chelacoscienzadellamorte
cheemergein"sapiens"è
costituitadall'interazionedi
unacoscienzaoggettivache
riconoscelamortalità,eda
unacoscienzasoggettivache
affermasenonl'immortalità,
almenounaformadi
permanenzaattraversola
morte.Iritidellamorte
esprimono,riassorbonoe
esorcizzanonellostesso
tempountraumaprovocato
dall'ideadiannientamento.I
funerali,equestointuttele
societàdi"sapiens"
conosciute,traducono
contemporaneamenteuna
crisieilsuosuperamento,da
unapartelostrazioe
l'angoscia,dall'altrala
speranzaelaconsolazione.
Tuttostadunqueaindicarci
chel'"homosapiens"viene
colpitodallamortecomeda
unacatastrofeirreparabile,
checreainluiun'ansia
particolare,l'angosciao
l'orroredellamorte,chela
presenzadellamortediventa
unproblemavivo,checioè
travaglialasuavita.Tuttosta
ugualmenteaindicarciche
quest'uomononsoltanto
rifiutaquestamorte,masi
rifiutadiammetterla,la
supera,larisolvenelmitoe
nellamagia.
Oraciòcheèprofondoe
essenziale,nonèsoltantola
coesistenzadiquestedue
coscienze,èlalorounione
torbidainunadoppia
coscienza;
sebbenelacombinazionetra
questeduecoscienzesia
estremamentevariabilea
secondadegliindividuie
dellesocietà(comedelresto
anchelamisuraincuilavita
siimpregnadimorte),
nessunadelledueannulla
realmentel'altra,etutto
accadecomesel'uomofosse
unsimulatoresinceronei
confrontidisestesso,un
istericosecondol'antica
definizioneclinica,che
trasformainsintomioggettivi
ciòcheprovienedalsuo
turbamentosoggettivo.
Tralavisioneoggettivae
quellasoggettivasitrova
dunqueunaspaccatura,chela
morteaprefinoallostrazio,e
chevieneriempitadaimitie
dairitidellasopravvivenza,
chearrivanoinfineaintegrare
lamorte.Con"sapiens"si
delineadunqueildualismo
delsoggettoedell'oggetto,
legameinscindibile,cesura
insormontabile,chein
seguito,inmillemodi,tuttele
filosofieelereligioni
tenterannodisuperareodi
approfondire.Inrealtàl'uomo
dissociaormaiilproprio
destinodaldestinonaturale,
sebbeneeglisiagiustamente
convintochelasua
sopravvivenzaobbediscealle
legginaturalidello
sdoppiamentoedella
metamorfosi.Visonodunque
inluidelleinterferenzetra
un'oggettivitàeuna
soggettivitàpiùricche,eciò
perchéessecorrispondono
entrambea:
4.Unprogresso
dell'individualità.
Infatti,bisognachecisiauna
fortepresenzapersonale
perchél'individualitàdiun
mortosopravvivaaccantoa
deivivi,bisognacheesistano
intensilegamiaffettivie
intersoggettiviperchéquesti
possanorestarevivialdilà
dellamorte;bisognacheci
siasviluppodiquelnuovo
epicentrocostituitodalla
coscienzadisénelmondo
perchévisiacoscienzadella
spaccaturamortale,
confluenzatral'affermazione
oggettivadellamortee
l'affermazionesoggettiva
dell'immortalitàindividuale.
Così,l'irruzionedellamorte,
per"sapiens",è
contemporaneamente
l'irruzionediunaveritàedi
un'illusione,l'irruzionediun
chiarimentoedelmito,
l'irruzionediun'ansiaediuna
fiduciainsestesso,l'irruzione
diunaconoscenzaoggettivae
diunanuovasoggettività,e
soprattuttoillorolegame
ambiguo.E'unnuovo
sviluppodell'individualitàe
l'aprirsidiunaspaccatura
antropologica.
LamortediNeanderthal,
constatatadalungotempoma
totalmentedisinnescatadal
puntodivistaantropologico
dallavisioneunidimensionale
dell'uomodotatodiragione,
costituisceunaformidabile
rivelazionechegettauno
spiragliodiluce
incomparabilesulla
differenzatra"sapiens"ei
suoipredecessori,eunaluce
permanentesullanatura
dell'uomo,nelsensochelo
straordinarionododi
significaticheabbiamomesso
inevidenzaèlegatoallo
sviluppoultimodelcervello
dell'ominideealla
costituzionestessadel
cervellodi"sapiens"[3].
Larivelazionedellapittura.
Sipuòsupporrechel'ocra
rossa,pressol'uomodi
Neanderthal,nonsiastata
utilizzatasoltantoper
dipingereleossadeimorti,
bensìanchepereseguire
pitturesulcorpoumano,per
disegnaresimboliosegnisu
oggettidiversi.Inognicasoè
certochenelmaddalenianola
pitturaparietale,all'ocraeal
nerodimanganese,è,alpari
dell'incisionesurocciaosu
osso,un'artesviluppatissima,
echeisimboli,isegniei
graffiti,vengonousati
correntemente.
Perlungotempocisiè
limitatiaammirare,inquesto
fenomeno,lanascitadell'arte,
invecedileggervilaseconda
nascitadell'uomo,cioèla
nascitadi"homosapiens".
Anzitutto,ilcampografico
dell'umanitàpreistoricaè
vastissimoemoltovario:visi
affiancanoilsegno
convenzionale,ilsimbolopiù
omenoanalogico,ildisegno
estremamenteprecisodi
formeviventi,einfinela
rappresentazionediesseri
chimericioirreali.Nonsi
trattadunquediporcidegli
interrogativisudiun'arte,la
pittura,maditentareuna
grafologiadi"sapiens".
1.Daunlato,losviluppo
graficocostituisce
l'acquisizionediunnuovo
mododiespressioneedi
comunicazionecheèuna
primaformadiscrittura.Non
sitrattaancora,certamente,
dellinguaggioscritto,magià
dellinguaggiodiciòcheè
scritto,conilsegno
ideograficoeilsimbolo
pittografico.Inoltre,
nell'immagine«realista»,si
trovanellostessotempo
l'acquisizionemoltoprecisa
diformeconcreteeil
costituirsidiciòchediverràil
modelloastratto,«pattern»o
tipo,fattocherivela
l'ampiezzadellosviluppo
delleattitudinilogicoempiricheinrapportoagli
ominidi.
2.D'altraparte,l'arte,cioè
ingegnosità,abilità,
precisione,inventiva,chei
predecessoridi"sapiens"
avevanogiàsviluppato
nell'attivitàpratica,in
particolarenellacaccia,si
avventuraesidispiegainun
camponuovo,quellodella
produzionespirituale
(immagini,simboli,idee)che
chiameremoqui"noologica".
Qualèilsensodiquesto
fenomenonuovo?Aquesto
punto,sicontrappongonoin
generaledueinterpretazioni,
l'unachericonoscepuramente
esemplicementeilsorgeredi
un'attivitàartisticaediuna
vitaesteticachetrovanoil
lorofineinsestesse,l'altra
cheintegralanuovaartedelle
formeinunfineritualee
magico.Secondonoi,ledue
interpretazionisipossono
unire,tantopiùcheabbiamo
sostenutoaltrove(Morin,
1956,1972)cheifenomeni
magicisonopotenzialmente
esteticiecheifenomeni
esteticisonopotenzialmente
magici.
3.Comeciharivelatola
sepoltura,lamagiahafatto
irruzionein"sapiens".Inoltre,
lostudiodellesocietà
arcaichecimostrachela
decorazione,l'ornamento,la
scultura,lapitturapossono
avereunvaloreprotettivoe
fausto,etrovarsilegatea
credenzemitologicheea
azionirituali.E'perquesto
chesièsuppostocheidipinti
rupestridianimali,
trasmessicidallapreistoria,
corrispondanoaritimagici
propiziatoridellacaccia.
Percomprenderequesta
magia,bisognariprendereil
temadel«doppio»cheègià
emersoapropositodella
morte.L'esistenzadeldoppio
èattestatadall'ombramobile
cheaccompagnaciascuno,
dallosdoppiamentodiséche
avvienenelsogno,edallo
sdoppiamentodelriflesso
nell'acqua,cioèl'immagine.
Diconseguenzal'immagine
nonèunasemplice
immagine,essaportainséla
presenzadeldoppio
dell'essererappresentatoe
permette,attraversoquesto
intermediario,diagiresu
questoessere;èquestaazione
cheèpropriamentemagica:
ritodievocazioneattraverso
l'immagine,ritodi
invocazioneall'immagine,
ritodipossessosull'immagine
(sortilegio).
Aquestopunto,possiamo
cercareillegametra
l'immagine,l'immaginario,la
magia,eilrito.
L'etologiacihagiàrivelato
l'esistenzadiritualianimali,
checonsistonoinsequenzedi
comportamentisimbolici,
voltiamettereinmovimento
unarispostadapartedichili
riceve.Lacaratteristicadel
ritualemagico,presso"homo
sapiens",èdiessere
indirizzatononsoltanto
direttamenteagliesseridai
qualiegliattendeuna
risposta,"maanchealle
immaginiosimboli",iquali
sisupponelocalizzinoinsé,
inuncertomodo,ildoppio
dell'esserecherappresentano.
Percapirepiùprofondamente
comepossaun'immagine
accedereall'esistenzain
quantodoppio,bisognacapire
cheognioggettoèormai
dotatoper"sapiens"diuna
doppiaesistenza.Attraverso
laparola,ilsegno,ilgraffito,
ildisegno,essoacquisisce
un'esistenzamentale
autonomapersinodallaloro
esistenza.Ormaiillinguaggio
haapertolaportaallamagia:
daallorainavantiognicosa
richiamaimmediatamente
all'intellettolaparolachela
denota,elaparolarichiama
reciprocamentel'immagine
mentaledellacosacheevoca,
eleconferiscelapresenza,
sebbeneessasiaassente.
Così,ilmondoesterno,gli
esserieglioggettifacenti
partedell'ambientehanno
acquisito,con"homo
sapiens",unaseconda
esistenza,quelladellaloro
presenzanellospiritoaldi
fuoridellapercezione
empirica,sottoformadi
immaginementale,analoga
all'immaginecheformala
percezione,poichéessaaltro
nonèchequestaimmagine
ricordata.Ormai,ogni
significante,compresoil
segnoconvenzionale,porterà
inpotenzalapresenzadel
significato(immagine
mentale)equestopotrà
confondersiconil
«referente»,cioèl'oggetto
empiricodesignato.Sono
evidentementeildisegnoela
pittura«realisti»chefondano
sullaloroperfezione
l'adeguatezzadelsignificante,
adesempiounbisonte
dipinto,all'immaginementale
delbisontericordatoeal
bisonteempirico.Ilmitodel
doppiooperala
razionalizzazioneche
permettedispiegarela
presenzaenellostessotempo
l'assenzadell'animale
nell'immagine.Di
conseguenzailritualeumano,
alparidelritualeanimale,
costituisceuncomportamento
voltoaottenererisposte
adeguatedall'ambiente
esterno,maquestavoltanon
piùdirettamentedaglioggetti
edagliesseri,bensìdailoro
doppi,cioèinrealtàdalle
immaginiedaisimboli.
L'uomononiniziasoltanto
attraversoisegni,isimboli,le
immagini,egliiniziaanche
"conessi";
questisonoormaidegli
intermediarichesipongono
tral'ambienteeilsoggetto,
partecipandoall'unoe
all'altro:essicostituiscono
unasferanoologicaspecifica
che,comeunaspessanube,
circondaormaiilcammino
dell'umanità.
Possiamodiconseguenza
cominciareacomprenderele
condizioniincuièapparsala
magiapresso"homosapiens".
Bisognavaanzituttocheil
linguaggioelascrittura
pittograficamantenesserouna
doppiaesistenzadegliesserie
dellecose.Maquesta
condizionenecessarianonera
sufficiente.Occorrevaaltresì
unmitocheconfermassee
spiegasselarealtàvivente
delleimmaginimentalio
materiali,equestomitodel
doppiosièforsecristallizzato
conlanuovacoscienzadella
morte.
Occorrevaprobabilmente
anche(sebbeneinseguito
questacondizionenonsiapiù
deltuttoindispensabile)che
l'immaginedisegnata,incisao
dipinta,potessecostituireun
sostratomaterialeperl'azione
magica,chesiindirizza
all'"eidolon"attraversogesti
simbolici,attimimati,parole
ecantirituali.Di
conseguenza,vieneassicurata
lacomunicazionetra
l'immagineoggettoelacosa
oggettiva,elamagiapuò
svilupparsiutilizzandole
efficacirisorsedelrituale.
CosìidipintidiLascauxedi
Altamiranonsonostati
utilizzatidaoperazioni
magiche.Essisonoun
elementocostitutivodella
magia.Dicolposicomprende
meglio,comevedremo,che,
sebbeneleimmagininonsi
possanoridurreallaloro
funzionemagica,l'universo
delleimmagini,
sviluppandosi,concorredi
persestessoallosviluppo
dellamagia.
Quellocheciriveladunqueil
grafismoparietale,èil
rapportoimmaginarioconil
mondo.Daunaparte,la
parola,ilsegno,ilsimbolo,la
rappresentazioneriproducono
senzasostaallospirito,anche
inloroassenza,gliesseriele
cosedelmondoesterno,ein
uncertosenso,questiesserie
questecosesonoormaidotati
diunpotereinvasore.
D'altraparte,questesonole
immaginimentaliche
invadonoilmondoesterno.E'
inquestaconfusione,eper
superarla,chesicostruiscono
ilmitoelamagia,cioè
un'organizzazioneideologica
epraticadelrapporto
immaginariocolmondo.
Scopriamodunqueche
immagine,mito,rito,magia
sonofenomenifondamentali,
legatiallanascitadell'uomo
immaginario.
Ormai,mitologiaemagia
sarannocomplementarie
associateatuttiifenomeni
umani,ancheipiùbiologici
(morte,nascita)oipiùtecnici
(lacaccia,illavoro);esse
colonizzanolamorteela
sradicanodalnulla.
4.Lamagiapertantonon
sfruttailsignificato
antropologicodiciòche,
sottounaltropuntodivista,è
altresìl'efflorescenzadiun
universoesteticonuovo.
Macomedelimitare
l'estetica?Essaciappareora
comeilfruttoultimodella
cultura,chesboccia
separandosidallefinalità
magico-religiose,tantocome
unaqualitàuniversalelegata
all'esuberanzastessadella
vita,echesidispieganelle
fioriturevegetali,quantonei
gusci,neicanti,nellepiume,
negliornamentidellepiù
diversespecieanimali.
Ora,aquestopunto,
cercheremonuovamentedi
unire,enondiopporredue
tipid'interpretazione.Nel
regnobiologicocomein
quelloantropologico,èquasi
impossibileisolareallostato
«puro»unfenomenoestetico.
Biologicamente,untale
fenomenoèsemprelegatoa
unasemiotica,ilchesignifica
cheformeecolorisono
elementicostitutividi
«messaggi»dirichiamo
sessuale,diintimidazione,di
minacciaeccetera.Dalpunto
divistaantropologico,
l'esteticaèstataquasisempre
legataallamagiaealla
religione,eèstataspesso
utilizzataperlaseduzioneeil
prestigio.E'solocongli
sviluppiculturalipiùevoluti
chesievolveinmodo
relativamenteautonomo,
benchésempreincertoe
fragile,l'estetica«pura»,per
ilpiaceredelleformedei
colori,deisuoni,della
scrittura:l'arteperl'arte.
E'incompensoneisuoi
caratteriradicalichel'estetica
delleformeviventicessadi
lasciarsiridurreallefunzioni
efficaci,diadattamentoedi
selezione,eappareinternaal
giocodell'entropianegativa
dellavita,cheè
combinazione,
differenziazione,
proliferazioneinventivadi
forme.Possonodunque
ricongiungersiilgioco
dissipatoriodellavitanella
suaorigineeilgioco
dissipatoriodellaculturanel
suodispiegarsi.
Maanchel'uomoportaun
caratterenuovo:nellespecie
vegetalioanimali,il
fenomenoesteticoèimpresso
geneticamente,el'individuoè
portatore,nonproduttoredei
disegniedeicolori.Nelcaso
di"sapiens"
sitrattadiunaproduzione
individuale,diispirazione
cerebrale,eseguitapermezzo
diunatecnicaediun'arte.
Ormaiilcervelloumanosi
impadroniscediunnuovo
campodicompetenze,enello
stessotempononèsoltanto
l'immagine-percezione,
l'immaginericordochesi
espandeesitraducefuoridal
cervellonelleopere
figurative,èuna
proliferazionecreativadi
immaginichesiesprime
nell'invenzionediforme
nuoveediesserionirici.Alla
nascitadell'uomo
immaginariosilega
indissolubilmentequella
dell'uomodotatodi
immaginazione.
L'artedunquesiapplicada
unaparteallariproduzione
delleforme,dall'altragiocaa
inventarne.Questa
riproduzioneequesta
invenzione,ripetiamolo,si
inscrivononelquadrodella
magia,dellareligioneepiùin
generaledelleattivitàsociali,
maessesoddisfanoun
piacere,unaemozione
propriamenteestetici.
Possiamosupporreche
l'"homosapiens"preistorico
conoscaericerchiilpiacere
estetico.Muovendodal
momentoincuiognicosaè
dotatadiunadoppia
esistenza,oggettival'una,
legataalleazionipratiche,
l'altrasoggettivaementale,
eglipuòormaisiadissociare,
siacombinare,daunaparte
l'aspettoutilitaristicoepratico
dellecose,dall'altrail
sentimentopiacevolechepuò
esseresuscitatodalleloro
forme.Maciòèpossibile
soloperchéla
giovanilizzazioneumanasiè
tradotta,nell'adulto,
attraversolaconservazionedi
unasensibilitàinfantilee
ludica,nell'ampliamentoe
nell'arricchimentodellasua
affettività.
Questoampliamentoe
arricchimentoaffettivisi
traduconougualmentein
sensibilitàalgiocodelle
formerealioimmaginarie,
cioèinsensibilitàestetica.
Lasensibilitàalleforme
visivesuperalargamenteil
campopropriamenteartistico
dellapittura,deldisegno,
dellascultura,esiestende
ugualmentealleforme
naturali;lasensibilitàestetica
stessasuperalargamenteil
campodellesoleformevisive
eèapertaagliodorieai
profumi,alleformesonore
(ritmi,musica,canto)e
all'espressionedelcorpo
(danza).Giàgliscimpanzé,
neilorocarnevali,avevano
scoperto"antelitteram"il
ritmoeladanza,eèprobabile
cheilcanto,lamusicaela
danzatrovino,nonlaloro
origine,maillororeale
sviluppoelaloro
completezzacon"sapiens".
Aquestopunto,possiamo
tentarediprenderein
considerazione,attraverso
l'infinitavarietàdellesue
manifestazioni,il
denominatorecomunedel
fenomenoestetico.Siaessa
contemplativa,siaattiva,sia
limitataall'immagine,siache
essariguardisoloilcervello,
siachemettainmotol'intero
organismo(danza),l'estetica
èunarelazionechesi
stabiliscetraunessereumano
eunacertacombinazionedi
forme.
Quipossiamo,peranalogia,e
forsenonsoltantoper
analogia,proporreiltermine
dirisonanza,nelsensoincui
essodesignaunfenomeno
attraversoilqualeunsistema
fisicoinvibrazionepuò
raggiungereunagrande
amplificazione,quandola
vibrazioneeccitatricesi
avvicinaaunafrequenza
naturalediquestosistema.La
sensibilitàesteticaè
un'attitudineaentrarein
risonanza,in«armonia»,in
sincroniaconsuoni,odori,
forme,immagini,coloriche
sonoprodottiaprofusione
nonsolodall'universoma
ormaianchedall'"homo
sapiens".Quiritroviamoil
grandemisterochelegaun
caratterefisicofondamentale
propriodiognisistema
vivente(ilcarattere
oscillatoriodeisistemimetastabili)eanchelanatura
ondulatoriadella"physis",a
ciòchedipiùsottilmente
«vibratorio»esistanel
cervellodi"sapiens".E'
dunquequestasensibilità,le
cuioriginisonofisicheeanti-
entropiche,chelacultura
ormairaffinaeatrofizza,
distribuisceatuttiolimitaai
suoiprivilegiati.Ma
possiamoinognicaso
percepirechel'esteticasi
sviluppaimmediatamenteal
diladellasuaradice
biologica,ediventauna
caratteristicafondamentale
dellasensibilitàedell'artedi
"homosapiens".
5.Così,comenelcasodella
sepoltura,unaprima
interrogazionedeisegnie
delleimmaginipreistoricheci
rivelaunagglomeratodi
significatiantropologici
veramentefondamentali,ela
grafologiadiquestisegnici
portabenaldilàdel
fenomenograficoinsé,fino
allanaturaoriginaria
dell'"homosapiens".
Ugualmentechenelcaso
dellasepolturapossiamo
vedereilcompletamentoela
realizzazione,aunlivello
superiore,delleattitudini
sviluppate
dall'ominidizzazione,enello
stessotempoilsorgeredi
elementidiununiverso
antropologiconuovoconi
fenomenimagici,mitici,
rituali,estetici.
Questinumerosicaratteri,che
delrestodivergonoe
conosconoforti
differenziazioniaseconda
dellecultureedegliindividui,
sitrovano,all'origine,
strettamenteunitie
combinati.Essicirinviano
allanaturaimmaginariae
immaginantedi"homo
sapiens",e,
contemporaneamente,alla
relazioneambiguaetorbida
chesièinstauratatrail
cervelloumanoel'ambiente.
L'irruzionedell'errore.
Ciòchecon"sapiens"diventa
improvvisamentecruciale,è
l'incertezzael'ambiguitàdella
relazionetrailcervelloe
l'ambiente.Questaincertezza
provieneanzituttodalla
regressionedeiprogrammi
geneticineicomportamenti
umaniedalprogressodelle
attitudinieuristichee
strategiche(competenze)a
risolvereiproblemidi
conoscenzaedidecisione.
Bisognadiconseguenza
interpretareimessaggi
ambiguichegiungonoal
cervelloeridurrel'incertezza
attraversooperazioni
empirico-logiche.Bisogna
affrontareilcontrastodi
soluzioniperunostesso
problemaoilcontrastodi
comportamentiinvistadello
stessofine.Bisognafare
un'opzione,scegliere,
decidere.Inquestosenso,
ancheilgiocochepermette
flessibilitàeinventivaimplica
ilrischiodierrori,el'"homo
sapiens"ècondannatoal
metododettoprecisamente
«pertentativieerrori»,anche
esoprattuttoseeglièfedele
almetodoempirico-logico.
Inoltre,lazonadiincertezza
trailcervelloel'ambienteè
anchelazonadiincertezzatra
lasoggettivitàel'oggettività,
tral'immaginarioeilreale,e
ilsuospazioèaperto,
mantenutoattraversola
brecciaantropologicadella
morteeattraversoil
massicciospiegamento
dell'immaginarionellavita
diurna.E'inquestazonache
sisviluppanoilmitoela
magia,checircolanofantasmi
eincubi,chelaparola,il
segno,larappresentazionesi
impongonoconl'evidenza
dellacosa,cheilritochiedeil
responsodiunascoltatoreinterlocutoreimmaginario.E'
proprioperchéesistequesta
spaccatura(che,come
vedremo,èancheapertura)
"cheilregnodi'sapiens'
corrispondeaunmassiccio
aumentodell'erroreall'interno
delsistemavivente".
"Sapiens"hainventato
l'illusione;l'immissione
dell'universodeifantasminel
mondodellaveglia,irapporti
straordinarichesiintessono
tral'immaginarioela
percezionedelreale,tuttociò
che,comevedremo,
costituiscelafontedelle
«verità»ontologichedi
"sapiens",cheè
contemporaneamentefontedi
innumerevolierrori.Piùin
generaleepiù
profondamente,l'incertezza
dellerelazionitral'ambientee
lospirito,trailsoggettoe
l'oggetto,trailrealee
l'immaginario(ivicompresa
l'incertezzasullanaturadi
entrambi,èlafonte
permanentedeglierroridi
"sapiens".
L'erroresifasentire
vivamentenelrapportodi
"sapiens"conl'ambiente,nel
suorapportoconsestesso,
conl'altro,nelrapportotra
gruppoegruppoetrasocietà
esocietà.
Nonsitrattaquidiporcida
unpuntodivistavoltairiano
percuil'incredibile
proliferazionedicredenze
umanenellospazioenel
tempoappaiacomeun
miserandocumulodierrori.
Nonsitrattadiridurre
all'erroreilmitoolareligione
lecuiradicisitrovanoaldilà
ealdiquadell'erroreedella
verità.Noicirifiutiamodi
considerareerroretuttociò
chenonproviene
dall'"approbatur"dello
scienziatorazionalistaempiricomoderno.Noici
guarderemobene
dall'ontologizzarelanozione
dierrorechehasensosolo
all'internodellerelazioni
sistemico-informazionali
date,esullaquale
ritorneremo.Elanostra
impossibilitàdimantenereun
puntodivistaontologicoe
universalediveritàfasìche
noistessinonpossiamo
sfuggirealcarattereincertoe
erraticodell'avventuradi
"sapiens".Manoi
pretendiamo,perquella
strada,eattraversolanostra
stessaincertezza,discoprire
larealtàdell'"errare
humanumest".
L'ubris.
Comesièrecentemente
stabilito,ilsorriso,ilrisoele
lacrimecisonoinnati(Eibl-
Eibesfeldt,1970,edi
prossimapubblicazione).Si
trattadiuncarattere
profondo,costitutivodella
naturaumana,esulqualele
culturericamanoleloro
semiotichediverse,senzamai
annullarneisignificati
antropologiciprimari.Non
sapremmodireseilsorriso,il
risoolelacrimesianoapparsi
primadi"sapiens",maciò
cheprobabilmenteèpeculiare
di"sapiens",èl'intensitàe
l'instabilitàcheassumonoil
buonumoreelatristezza.
Risoelacrimesonodeglistati
violenti,convulsi,
spasmodici,dirottura,di
scuotimento,edelrestosi
frammischianoesi
scambiano:siridedurantele
lacrimeeisinghiozzi
possonoprecipitareinrisate
«folli».Ilbambino"sapiens"
esprimeciòchenessun
bambinodinessunaspecie
viventehaespressoconuna
taleintensità:unadebolezza,
un'angosciainauditenelsuo
sbraitare,eunacontentezza
incredibilenell'agitarsifelice
dituttoilsuocorpo.Egli
passadicolpodagliurli
disperatialrisobeato.
"Sapiens"adultopuòessere
capacedireprimerelesue
lacrime,dicontenereilsuo
riso,marimaneinlui
l'intensitàdelrisoedelle
lacrime,ebisognametterein
relazionequestocaratterecon
altritrattiditipoeruttivo
singolarmentedimenticati
nell'antropologia
razionalisticadell'"homo
sapiens";lasuaattitudineda
unlatoalpiacere,
all'ebbrezza,all'estasi,
dall'altroallarabbia,al
furore,all'odio.
Anzitutto,esebbenevisiano
inquestocampograndissime
variazioniindividuali,forse
ancheetniche,l'orgasmo
risulta,in"sapiens",molto
piùviolentoeconvulsoche
neiprimatiingenerale;la
donna,adifferenzadelle
femmineantropoidi,provaun
piacereprofondissimoe
spasmodico.
Ilpiacerechericerca
"sapiens",nonsoltanto
nell'orgasmo,maintuttii
campi,nonsipuòridurreallo
statodisoddisfazione,cioèdi
appagamentodiundesiderio,
diannullamentodiuna
tensione.E'dunquealdilà
delsemplicepiacere,negli
statidiesaltazioneche
coinvolgonol'interoessere,
cheraggiungonopersinoil
limitedellacatalessio
dell'epilessia.Nellesocietà
arcaichecomenellesocietà
storiche,attraversoleerbee/o
iliquori,attraversoladanza
e/oilrito,attraversoil
profanoe/oilsacro,troviamo
laricerca,iltentativodi
raggiungerestatidiebbrezza,
diparossismo,diestasiche
talvoltasembranounireil
disordineestremonello
spasimoonellaconvulsionee
l'ordinesupremonella
pienezzadiunaintegrazione
conl'altro,lacomunità,
l'universo.Sembrachequesti
statiliberinodalleansie,
trasforminoleviolenzein
giochieingioie,legioiein
deliriebeatitudini.Questi
statistraordinari,instabili,
incerti,aleatoriepurtuttavia
fondamentalisonovissutida
"sapiens"comestatiottimali
osupremi.Nonèilcasoqui
dispiegarequestifenomeni,
madiriconoscerelaloro
importanza,dicui
l'antropologiatradizionale
nontieneconto.Rarissimi
sonocoloroche,come
GeorgesBataille(1949)e
RogerCaillois(1950),hanno
vistochela«consunzione»,la
vertigine,l'eccesso
sollecitavanounaposizione
centralenellascienza
dell'uomo.
Rarissimisonocoloroche
hannoriflettutosulcarattere
sismicodelpiacereumano.
Tuttavia,sarebbeimpossibile
concepireun'antropologia
fondamentalechenonfacesse
postoallafesta,alladanza,al
rito,alleconvulsioni,alle
lacrime,algodimento,
all'ebbrezza,all'estasi.
Quandosiconfrontanotutti
questicaratteri,ognunodei
qualihasicuramente
un'origineominideeanche
primatica,machenell'uomo
dalcervellogrossosi
amplificano,siintensificano,
convergono,entranoin
competizione,sivedebene
checiòchecaratterizza
"sapiens"nonèuna
diminuzionedell'affettivitàa
favoredell'intelligenza,maal
contrariounaveraepropria
eruzionepsico-affettiva,e
anchel'apparizione
dell'"ubris",cioè
dell'intemperanza.
Questaintemperanzasi
esercitaanchenelsensodei
furori,dell'assassinio,della
distruzione.Apartireda
Neanderthalsimoltiplicanole
traccenonsoltantodi
assassinii,madistragie
massacri.
Sipuòsupporreche
l'aumentodemograficodella
specie,moltiplicandoi
contattiedunquela
concorrenzaelerivalitàtra
gruppi,abbia,conciò,
moltiplicatoleoccasionidi
conflittoedilotta.Lacaccia,
d'altraparte,hacreatolearmi
chepermettonolaguerra,e
dannolamorte.
Mabisognavedereneiprimi
massacridiNeanderthal,ein
quellicheseguirannoesi
ingrandiranno,l'indiceeil
manifestarsidiuncontrollo
malsicurodell'aggressività,e
diuna"ubris"chesiscatena
nellecollere,gliodi,ideliri.
L'"homosapiens"èmoltopiù
portatoall'eccessodeisuoi
predecessorieilsuoregno
corrispondeaunostraripare
dell'onirismo,dell'eros,della
violenza.L'onirismo,nei
primati,restaancora
circoscrittoalsonno:
nell'uomoessoproliferasotto
formadifantasmi,di
immaginario,di
immaginazione.L'eros,nei
primati,restacircoscrittoal
periodofecondoesconfina
raramentedallasessualità;
essopervade,nell'uomo,tutte
lestagioni,tuttelepartidel
corpo,ifantasmi,ealimenta
ancheleattivitàintellettuali
piùsublimi.Laviolenza,
circoscrittaneglianimalialla
difesaeallapredadelcibo,si
scatenanell'uomo
gratuitamente.L'affettività,
neiprimati,esoprattuttonegli
scimpanzé,diventa
straripante;maènell'uomo
cheassumeuncarattere
eruttivo,instabile,intenso,
disordinato.
L'irruzionedeldisordine.
Ilregnodi"sapiens"
corrispondeaunamassiccia
introduzionedeldisordinenel
mondo.Ormaiilsogno
notturnodell'uomosi
differenziadaquellodegli
animaliperilsuocarattere
disordinato.Jouvet(di
prossimapubblicazione)ci
mostracheisognideigatti
sonoestremamente
stereotipati,enonfannoaltro
cheriprodurreigrandi
schemigeneticidellaspecie
(l'80percentodeisogni
riguardalapredadipiccoli
animali,il10%ladifesa
contronemicipiùpotenti,eil
restante10%riguardaicibi).
Ilsognoumano,sebbene
polarizzatoeorientatoda
ossessionipermanenti,
proliferainmodoselvaggioe
disordinato.
D'altraparte,tuttelefontidi
sregolatezzagiàsegnalate
(regressionedeiprogrammi
genetici,ambiguitàtrarealee
immaginario,proliferazione
difantasmi,instabilitàpsicoaffettiva,"ubris")
costituiscono,dipersé,delle
fontipermanentididisordine.
L'ordineènellaculturae
nellasocietà.Ecertamentela
deprogrammazionegeneticaè
legataallaprogrammazione
socioculturale,alsistemadi
normeedivieti,alleregole
organizzativedellasocietà,
cheincanalanoildisordinee
sannodarglisfogo,in
particolareneigiornidifesta.
Madaquandoentreremo
nell'eradellesocietàinstabili,
cioèl'erastorica,allora
vedremoscatenarsil'"ubris"e
ildisordine,gliantagonismi
interni,lelotteperilpotere,i
conflittiesterni,ledistruzioni,
letorture,imassacri,gli
stermini,atalpuntoche«il
fragoreeilfurore»
costituisconounadelle
maggioricaratteristichedella
storiaumana.
Così,iconfittistorici
appaiononellostessotempo
comel'espressioneela
risultantediundisordine
originariodi"sapiens".
Contrariamenteall'opinione
comune,vièmenodisordine
nellanaturachenell'umanità.
L'ordinenaturaleèdominato
moltopiùrigidamente
dall'omeostasia,la
regolazione,la
programmazione.E'l'ordine
umanochesimanifesta
all'insegnadeldisordine.
Sapiens-demens.
Diconseguenzasipalesala
facciadell'uomonascostadal
concettorassicurantee
distensivodi"sapiens".E'un
esseredotatodiun'affettività
intensaeinstabilechesorride,
ride,piange,unessere
ansiosoeangosciato,un
epicureo"antelitteram",
ebbro,estatico,violento,
furioso,inclineaamare,un
esserecheconoscelamortee
chenonpuòcrederci,un
esserechesecerneilmitoela
magia,unessereposseduto
daglispiritiedaglidei,chesi
nutrediillusioniedichimere,
unesseresoggettivoicui
rapporticonilmondo
oggettivosonosempre
incerti,unessereesposto
all'errore,all'avventura,un
essereimpregnatodi"ubris"
cheproducedisordine.E
nellostessomodoche
chiamiamofolliail
congiungersidell'illusione,
dellamancanzadimisura,
dell'instabilità,dell'incertezza
trarealeeimmaginario,della
confusionetrasoggettivoe
oggettivo,dell'errore,del
disordine,siamocostrettia
vederel'"homosapiens"come
"homodemens".Perché
succedecheiltemaevidente
dellafolliaumana,oggettodi
meditazionedeifilosofi
dell'antichità,deisaggi
dell'Oriente,deipoetidiogni
contrada,deimoralisti
classici,diMontaigne,di
Pascal,diRousseau,sisia
volatilizzatononsoltanto
nell'ideologiaeuforica
dell'umanismoche
giustificavamaestosamentela
conquistadelmondodaparte
delgrande"sapiens",ma
anchenellospiritodegli
antropologi?Ilrazionalismo
umanista,chetrionfaemuore
nell'etnologiadiLucienLévyBruhl,havolutorespingere
alleorigini,comeuna
debolezzainfantile,ildelirio
di"sapiens";inseguitoil
neoetnologismo,
entusiasmandosialcontrario
perlameravigliosasaggezza
dell'uomoarcaico,ha
ribaltatolafolliasull'uomo
contemporaneo,concepito
comeunmiserabiledeviante.
Inveceentrambihannolaloro
sapienzaelalorodemenza...
Qualsiasianimale,dotatodi
questetaredemenziali,
sarebbestatosenzadubbio
eliminatosenzapietàdalla
selezionedarwiniana.Peril
biologismoe
l'antropologismo,è
inconcepibilecheunanimale
checonsacratantodellesue
forzealpiacereeall'ebbrezza,
cheperdetantotempoa
seppellireisuoimorti,
compieredeiriti,danzare,
ornare,adattatosicosìmale
nelsuorapportocon
l'ambienteeconsestesso,
abbiapotuto,nonsoltanto
sopravvivere,macompiere,
nell'universoostile,nel
freddodelleglaciazioni,dei
progressitecnici,intellettuali
esocialidecisivi."Di
conseguenzabisognapensare
piuttostochelosviluppo
impetuosodell'immaginario,
lederivazionimitologichee
magiche,leconfusionidella
soggettività,la
moltiplicazionedeglierrorie
laproliferazionedel
disordine,lungidall'aver
costituitounhandicapper
'homosapiens',sonoal
contrariolegateaisuoi
prodigiosisviluppi":
1.Ilrapidoaccrescimento
demograficoela
colonizzazionedelpianetada
partedi"homo":l'"homo
erectus"sierasparsonel
MondoAnticonelcorsodi
alcunecentinaiadimigliaiadi
anni;"sapiens"siestendesu
tuttalaterranelcorsodi
alcunedecinedimigliaiadi
anni.
2.L'accelerazioneela
complessificazionetecnica
sonogiàavvertibilifinodal
maddaleniano;riportiamo
qui,atitoloindicativo,
un'estrapolazionediLeroiGourhan:«Sesifosse
continuatoaesserein
presenzadiun'umanitànon
"sapiens",siavrebbepotuto
prevedereilpuntodidecollo
dellacurvatecnicadel
maddalenianotraiduecentoe
iquattrocentomilaannidopo
lanostraeraenondiecimila
anniprima(Leroi-Gourhan,
1964,p.195).
3.Losviluppodiunpensiero
empirico-logico,un
vastissimomanifestarsidi
attitudiniintellettuali
all'organizzazione,la
conoscenza,l'invenzione,la
creazione.
4.Ilcostituirsidiunasocietà
piùcomplessadellapaleosocietà,attaadiventare
un'unitàall'internodiun
insiemesocialepiùvasto,e
piùtardiilcostituirsidivaste
società,diStatiedicittà.
Cisiimponediconseguenza
laricercadiunlegamesulla
stessabasesostanzialetra
l'"homofaber"el'uomo
mitologico;trailpensiero
oggettivo-tecnico-logicoempirico,eilpensiero
soggettivo-fantasmaticomitico-magico;tral'uomo
ragionevole,capacedi
autocontrollo,dell'esercizio
deldubbio,dellaverifica,
dellacostruzione,
dell'organizzazione,della
realizzazioneodellarifinitura
("achievement"),ed'altra
partel'uomoirragionevole,
incoscientedisestesso,
incontrollato,incompleto,
distruttivo,visionariodi
chimere,temerario;infine,tra
l'espansioneconquistatricedi
"sapiens",lasocietàsempre
piùcomplessa,ed'altraparte
laproliferazionedeldisordine
edeideliri...
Nonèpiùpossibileimputare
disordinieerrorialle
insufficienzenaturali,alle
incompetenzedell'umanità
primitiva,cheridurrebbero
progressivamentel'ordineela
veritàcivilizzati.Finoaoggi,
ilprocessoèsemmai
l'inverso.Ragioneefollianon
sipossonopiùopporrein
modosostanzialeeastratto.
Dobbiamo,alcontrario,
sovrimporreallafacciaseria,
lavoratrice,attentadi"homo
sapiens"lafaccia
contemporaneamentediversa
eidenticadi"homodemens".
L'uomoèfolle-savio.La
veritàumanacomporta
l'errore.L'ordineumano
comportaildisordine.Di
conseguenza,sitrattadi
chiedersiseilprogressodella
complessità,dell'invenzione,
dell'intelligenza,dellasocietà
sianoavvenuti"malgrado,
con,oppureacausa"del
disordine,dell'errore,del
fantasma.Enoirisponderemo
contemporaneamente"a
causadi,conemalgrado",
datochelarispostagiustanon
puòesserechecomplessae
contraddittoria.
2.L'IPERCOMPLESSITA'.
"Finiscopertrovaresacroil
disordinedelmiospirito".
RIMBAUD
Aquestopunto,tenteremodi
dimostrarechelacreatività,
l'originalità,l'eminenzadi
"homosapiens"hannola
stessaoriginedella
sregolatezza,dell'avventurae
deldisordinedi"homo
demens",echetuttoderiva
dall'accrescimentoprodigioso
dicomplessitàcheapportail
cervellodi1500centimetri
cubici,10miliardidineuroni,
10allaquattordicesimadi
sinapsi.
Ordine-disordine.
Percomprenderlo,bisogna
entrarenellacomplessità
organizzazionaledeisistemi
viventi,chesipossono
chiamareautominaturali(von
Neumann),sistemi
autoproduttori(Maturana),
sistemiauto-organizzatori.
Unadifferenzafondamentale
tragliorganismiviventi,
concepiticomemacchine
naturali,elemacchine
artificiali,anchelepiù
raffinate,qualigliordinatori,
costruitedall'uomo,concerne
ildisordine,il«rumore»,
l'errore(confrontap.26).
Disordineèqualsiasi
fenomenoche,inrapportoal
sistemaconsiderato,sembra
obbedirealcasoenonal
determinismodelsistema
stesso,tuttociòchenon
obbedisceallastretta
applicazionemeccanicadelle
forzesecondoglischemidi
organizzazioneprefissati.E'
«rumore»,interminidi
comunicazione,ogni
perturbazionechealterio
disturbilatrasmissionediuna
informazione.L'erroreè
qualsiasiricezioneinesattadi
un'informazioneinrapporto
allasuaemissione.Ora,per
quantoriguardalamacchina
artificiale,tuttociòcheè
disordine,rumore,errore
accrescel'entropiadel
sistema,cioècomportalasua
degradazione,lasua
degenerazioneelasua
disorganizzazione.La
nozionedientropia,dal
momentochelenozionidi
organizzazioneedi
informazionesonolegate,è
legataanch'essa,nonsoltanto
allanozionedidisordine,ma
ancheaquelladirumoreedi
errore(generatoridi
disordine).
L'organismovivente,invece,
funziona"malgradoecon"la
presenzadeldisordine,del
rumore,dell'errore,iquali,
noncomportando
necessariamenteunaumento
dientropiadelsistema,non
risultanonecessariamente
degenerativi,epossono
persinofungereda
rigeneratori(vonNeumann,
1966).Inaltritermini,la
macchinaviventetestimonia
nell'insiemeunagrande
affidabilità,sebbenelesue
unitàcostitutive(lemolecole,
einseguitoperisistemi
pluricellulari,lecellule,i
tessuti)sianodeglielementi
pocoaffidabili,cioè
facilmentedegradabili.Ma
questoparadossosichiarisce
sesiconsidera
l'organizzazionedelsistema
viventecomeunprocessodi
autoproduzionepermanenteo
"autopoiesis"(Maturana,
1972)odi"riorganizzazione
permanente"
(Trincher,1965,Atlan,1972),
laqualeriassorbeeespelle
l'entropiachesiproduce
continuamenteall'internodel
sistemaerintuzzaitentativi
disorganizzatoriprovenienti
dall'ambiente.
Iprincipidiorganizzazione
dellavitasonoquellidella
complessità.E'questo
fenomenodiriorganizzazione
permanentechedàaisistemi
viventiflessibilitàelibertàin
confrontoallemacchine.
Mentrelamacchinaartificiale
deveessereperfettamente
determinataefunzionalizzata,
ilsistemaauto-organizzatore
ètantopiùcomplessoquanto
menostrettamenteè
determinato,inquantogli
elementichelocostituiscono
sonodotatidiunarelativa
autonomia,eleloro
complementaritànonsi
possonoempiricamentee
logicamentedissociareda
concorrenzeoantagonismi,
cioèdinuovodauncerto
«rumore».
Ilrumoreèlegatonon
soltantoalfunzionamento,
mapiùancoraall'evoluzione
delsistemavivente.La
mutazioneèuna
perturbazionechesipuò
assimilareaun«rumore»al
momentodellatrasmissione
delmessaggiogeneticoin
duplex,ilqualeprovocaun
«errore»inrapporto
all'informazioneemessa,il
qualeerroredovrebbe
comportareuna
degenerazionenelnuovo
sistemavivente.Ora,incerti
casi,il«rumore»provocail
manifestarsidiuna
innovazioneediuna
complessitàpiùricca.
L'errore,inquestocaso,lungi
daldegradarel'informazione,
l'arricchisce(Atlan,1972).Il
«rumore»,lungidal
provocareundisordinefatale,
suscitaunordinenuovo(von
Foerster,1962).Lacasualità
dellamutazione,lungidal
disorganizzareilsistema,
giocaunruoloorganizzatore
(Monod,1971).Perquanto
straordinarioeindimostrabile
siaquestoprocessoagliocchi
dell'osservatore,essononsi
puòconcepirealtrimentiche
comelamessainmotoda
partedel«rumore»diun
processodisorganizzatoreo
«catastrofico»(Thom,1968),
ilqualemetteinmotoasua
voltaunariorganizzazionesu
diunabasenuova.Così,il
cambiamentoel'innovazione,
nelcampodelvivente,nonsi
possonoconcepirechecome
ilprodottodiundisordineche
arricchisceperchédiviene
fontedicomplessità.
Dunque,ifelicimutamenti
dell'evoluzionenonpossono
compiersicheapartireda
perturbazioni,«rumori»,
«errori»,iqualirestanonello
stessotempounpericolo
mortaleperogni
autoriproduzioneeautoorganizzazione.
Dunque,ognisistemavivente
èminacciatodaldisordinema
nellostessotemposene
nutre.Ognisistemaviventeè
contemporaneamente
sfruttatoesfruttatore
dell'entropia.
Poniamocioraallivellodei
sistemiviventialtamente
evoluti,comeèilcasodei
mammiferi.L'organismoè
costituitodaunnumerodi
cellulechepuòarrivarefinoa
diversimiliardi,e
l'organizzazionediquesto
insiemeèfondatasulla
specializzazionedegli
elementicostitutivi(cellulee
organi)elacostituzionedi
livelligerarchicidispostia
piramidefinoalsistema
nervosocentraleealcervello.
Laspecializzazioneela
gerarchiasonodelle
costrizioni,delleinibizioni
neiconfrontideglielementi
costitutivi,chediminuiscono
lapercentualedi«rumore»e
didisordine.Talvolta,per
quantoautomatizzatosiail
funzionamento
dell'organismo,essotollera
unacertapercentualedi
disordine:alcunecellule
proliferanoinmodo
incontrollato,alcunivirus
nemicipenetranoall'interno,
edèsoloaldilàdiunacerta
sogliadidisordinetollerabile
chesimetteinmotoil
sistemaimmunologico,
«forzadiristabilimento
dell'ordine»cherespingeil
disordineinternoedistrugge
ildisorganizzatoreesterno
attraversolaproduzionedi
anticorpi.
Se,all'internodell'organismo,
ildisordinerestacircoscritto
entroconfinilimitati,in
compensoessosipuò
accrescereinmodo
considerevoleladdovela
complessitàglobalediun
sistemaviventehasedeesi
amministranelcervelloPiùil
cervelloècomplesso,più
costituisceuncentrodi
competenzastrategicoeuristicasulcomportamentoe
sull'azione,menosubiscela
rigidaimposizionediun
programmageneticodi
comportamento,meno
reagisceconrisposte
univocheagli"stimuli"
dell'ambiente,piùin
definitivalesuerelazionicon
ilsistemageneticoe
l'ecosistemasonocomplessee
aleatorie,piùessoècapacedi
utilizzaregliavvenimenti
casuali,piùprocedeper
tentativieerrori,epiù,come
vedremo,ilsuo
funzionamentoneuronico
internocomportadelle
associazionicasuali,cioè
disordinate.
Comeabbiamovisto,ilfilo
principalepercomprendere
l'ominidizzazioneèla
complessificazionedel
cervello,eessasimanifesta
inmanieraquantitativacon
l'accrescimentodelsuo
volume.
Qualitativamente,essasi
esprimeconilprogredire
dellecompetenze
strategiche/euristiche/innovatri
econl'accrescersidelgioco
casualedelleassociazioni.
L'ipotesichevogliamo
sviluppareèchel'enorme
accrescimentodicomplessità
chesioperanelcervellodi
"sapiens",cioèilpassaggio
dall'ominidizzazione
all'umanità,corrispondeaun
saltoqualitativonuovo,cheè
quellodell'"ipercomplessità".
Distingueremo
l'ipercomplessitàdalla
complessitànonpermezzodi
unafrontieramaattraverso
l'accentuazionedicerte
caratteristicheel'attenuazione
dicertealtre;fenomeniquesti
chemodificanola
configurazionedell'insieme
chepuòdiconseguenza
essereconsideratocomeun
sistemaditiponuovo."In
questosenso,unsistema
ipercomplessoèunsistema
chediminuisceisuoi
condizionamentiaumentando
lesuecapacità
organizzazionali,inmodo
particolarelasuaattitudineal
cambiamento".Essorisulta
dunque,inrapportoaun
sistemadiminore
complessità,debolmente
gerarchizzatoespecializzato,
nonstrettamente
centralizzato,mapiù
fortementedominatodalle
competenzestrategichee
euristiche,dipendentein
modopiùaccentuatodalle
intercomunicazioni,e,per
tuttequestecaratteristiche,
maggiormenteinclinea
obbedirealdisordine,al
«rumore»,all'errore.
Comesisa,l'ultimo
continentesconosciuto
all'uomoèl'uomostesso,eil
centrodiquestocontinente,il
cervello,ciènonsoltanto
sconosciuto,maancora
incomprensibile.Gliapprocci
biofisici,biochimicie
bioelettricicidannodei
frammentidiconoscenzache
nonsipossonoancora
ricongiungere,emanca
ancoraatuttilorouna
sufficientecomplessità;gli
approccisinapticisono
ancoratroppocircoscritti
(Changeux,1972),gli
approcciglobalisonoancora
troppogenerali(Atlan,1972),
icalcolatori,lungidalfornirci
unmodellocomealcuni
avevanopotutocredere,ci
mostranochel'essenzialedel
funzionamentocerebrale
risultalororadicalmente
estraneo.Ilfavolosoprodigio
delladisorganizzazionee
dellariorganizzazionedelle
miriadidineuronisfida
ancoralanostra
comprensione.All'internodi
questaignoranza,fareil
puntoanatomicamenteo
fisiologicamentenonci
riguarda:
cercheremosoltantodi
riconoscereiprincipigenerali
dell'ipercomplessità.
Effettivamente,ilcervellodi
"sapiens"èpolicentrico,
senzachevisiapredominio
diuncentrosull'altro;i
rapportitralesueregionisi
stabilisconoattraverso
interazionieinterferenze,in
mododebolmente
gerarchizzato,persinocon
fenomenidiinversionedi
gerarchia;lacorteccia
superioreèpocospecializzata
eccettocheperquanto
concernelelocalizzazioni
sensoriali,eleunità
elementari(neuroni)sono
pocodifferenziatetraloro.
Infine,l'introduzione
massicciadeldisordineedel
casoèlegatanonsoltantoai
caratteriprecedentemente
enunciati,maanche
all'enormepopolazionedi
neuronichecontadatrea
quattrovoltepiùindividuidi
quellaumanasullaterra.
Lecompetenzeel'istintoin
briciole.
Ripetiamoloancora:il
regressodeicomportamenti
geneticamenteprogrammatie
lacostituzionedicompetenze
organizzazionali,che
caratterizzanol'evoluzione
biologicaominidizzante,
trovanoillorocoronamento
in"sapiens".Le
«competenze»,cherisultano
dallosviluppodeinuovi
territoricorticali,dalla
costituzionedinuovicentri
cerebraliedallamessain
contattodicentrifinoallora
noncollegati,sonoproprietà
generalicherisultanodalla
riorganizzazionee
dall'aumentodicomplessità
delcervello:essesonocapaci
diprogrammare,ditrovare
unasoluzione(euristiche),di
combinareuninsiemedi
decisioni-scelteinfunzionedi
unfine(strategiche),di
effettuarecombinazioni
nuove(inventive),inbreve,
sonoingradodiorganizzare
unordineapartiredal
«rumore»,cioèapartireda
datimentalieterogenei,chesi
moltiplicanorapidamentee
senzaordineedaimessaggi
ambiguitrasmessidaisensi.
Questecompetenzesono
innate,nelsensocheesse
sonofondatesudi
un'organizzazionecerebrale
geneticamentedeterminata;
alcunecostituiscono
immediatamentedelle
struttureaprioridi
organizzazionedella
percezione(Mehler,di
prossimapubblicazione);
altrecostituisconomuovendo
dauncertostadio
dell'ontogenesicerebrale
strutturediorganizzazione
delpensieroedellinguaggio,
maessehannobisogno
dell'esperienzasensibileper
realizzarsi,cioèdelruolo
coorganizzatoredell'ambiente
edellacultura.
Abbiamovistoinprecedenza
comelacostituzionedelle
competenzeinnateeil
regressodeiprogrammi
geneticio«istinti»sia
inseparabiledalla
preesistenzadellacultura
intesacomesistema
organizzatoreecome
ambiente.Possiamotentaredi
capireadessoinchemodo
essesianoinseparabilidal
«rumore»cerebrale.
Recentistudidietologia
infantile,inparticolaredi
Eibl-Eibesfeldt,ericerche
comequellediMehler(di
prossimapubblicazione)
gettanounaprimalucesul
problema.Infatti,essi
tendonoarivelarcil'esistenza,
finoa3-4anni,diunabase
preculturale,cioèinnata,di
comportamenti,di
conoscenze,dicomunicazioni
(Ropartz,1972);questabase
emergeinpartesindalla
nascita(peresempio,il
neonatochemetteinbocca
ognicosa)esoprattutto
quandoibambini
costituisconotralorouna
societàspontanea,lasciataa
sestessa,comenelle
esperienzediasilodi
Montagner(diprossima
pubblicazione)dovele
relazioniinterindividualisono
regolatedaatteggiamenticon
cuisiattiral'attenzioneeda
gestidipacificazione;questi
nonesistononellasocietà
adulta,nonpossonoessere
statiinsegnati,sembrano
dunqueinnati,edi
conseguenzapotrebbero
proveniredaunsostrato
paleo-ominideanteriorealla
costituzionedellinguaggio
articolato.
Ora,aeccezionedelsorriso,
delrisoedellelacrime,e
forseanchedialtri
comportamenticomeilgesto
ditenderelamano,l'"eyebrowflash"eilritualedel
«flirt»traadolescenti(EiblEibesfeldt),questosostrato
«istintuale»siriassorbe
progressivamenteconlo
sviluppoelamessainpratica
dellecompetenzestrategico-
euristicheedellasemiotica
culturale,lequalisi
perfezionanodurantelaprima
culturalizzazione,
affermandosipoiinmodo
decisivo.
Sipuòsupporrechequesti
messaggigeneticinonsiano
scomparsi,masianostati
respintidall'entratainscena
dellecompetenze,
congiuntamente
all'integrazionediunaprima
informazioneculturale.Si
puòugualmentesupporre,
secondoilsuggerimento
datociverbalmentedaAldair
Gomes,cheilmessaggio
«istintuale»sia
continuamentespezzettatoin
piccoliframmentidalle
associazionicasualidei
neuroni,cioèil«rumore»
cerebrale;poichéinoltre
l'informazioneculturale,in
questocontesto,nonpuò
essereche«rumore»
«perturbatore»neiconfronti
dell'informazionegenetica,si
puòpensarechein"homo
sapiens"visiatuttaunaparte
chevengasenzasoluzionedi
continuità«ridottain
briciole».
Diconseguenza,èsullabase
del«rumoredifondo»,cioè
delle«combinazionicasuali
diidee,diimmagini,ricordi
checostituisconoilsostrato
dellanostravitainterioree
chesipotrebberochiamareil
movimentobrownianodel
pensiero»(Auger,1966),che
sicostruisceil"logos"
(discorso),parola,pensiero,
ragione,azione,nelsenso
originarioeprofondodel
terminegreco.Certamente,il
logospuòesseresommerso
dalrumoredifondo,ma
senzaquestorumoredifondo,
illogosèunmulino
senz'acqua.
Delresto,sipuòconstatare
cheèattraversolafunzione
del«rumore»chele
operazionicerebralisi
distinguonodaquelledituttii
calcolatoriconosciuti.Il
calcolatorenonpuò
manipolarechedatiprecisie
inmodorigoroso;esso
dissociacompletamentela
suamemoriadaltrattamento
delleinformazioni.Ilcervello
di"sapiens",invece,lavorasu
datifluidioincerti,li
manipolapiùomenoin
bloccoinmodononrigoroso
[1],faintervenireilricordoe
ilcalcolodeltempo;inoltre,
mentrenonsisonopotuti
concepirecheseparatamente
calcolatorianalogicie
calcolatoridigitali,l'intelletto
umanocombinaidue
processiinunmodoancora
sconosciuto[2].Perognitipo
dicalcolatore,ildigitalee
l'analogicononpossono
essereche«rumore»unonei
confrontidell'altro,cioè
bloccarsireciprocamente.
Essisonoincompenso
reciprocamentenecessarinel
cervellodi"sapiens".Inaltre
parole,ilcervellodi
"sapiens",inmodotalvolta
euristico,semprecasuale,
spessosbagliato(macheèin
gradodiautocorreggersi),
lavorain,conemedianteil
«rumore»,cioèsiadattaal
«rumore»eloadattaase
stesso,spingendocosìaun
livellosuperiore,
ipercomplesso,ilprincipio
dell'"orderfromnoise"(von
Foerster,1962).
La«pazza»ela«fata»di
casa.
L'innovazionepresupponeo
provocaall'internodiun
sistemaviventeunacerta
disorganizzazione,oun
allentamentodellecostrizioni,
legatoall'azionediun
principioriorganizzatore.
Caratteristica
dell'ipercomplessitàè
precisamenteladiminuzione
dellecostrizioniall'internodi
unsistemachesitrova
effettivamenteinuncerto
statodidisordinepermanente,
costituitodalgiocodilibere
associazionicasuali.
E'sullabaseemuovendoda
questo«rumore»chesi
verificanolecombinazioni
delsognoedelfantasmache
sipossonoconsiderareora
comedisordinechesi
organizzainfunzionedi
"gradienti"molteplici,ora
comeorganizzazionediun
discorsochesidisordina
senzasosta,chericominciao
cambiaaognisoluzionedi
continuità:èinquesto
disordineorganizzatore,in
questaorganizzazione
disordinata,chesicolloca
l'invenzionepermanentedel
sogno.Poiché
instancabilmentesognie
fantasmiproducono
combinazioninuove,strane,
sorprendenti,miscuglio
d'incoerenzaedicoerenza,di
cuiglianalistivoglionoa
tortominimizzaresia
l'incoerenzacasualesiala
diversitàdellelineediforza
cheattiranoglisciamidi
immagini.Inquestosenso,la
creazioneèunfenomeno
permanentenell'ambitodel
cervelloumano,ilsognoè
"poiesis",poesianelsenso
originarioeprofondodel
termine,e,comedice
poeticamenteRogerBastide,
«ilfattochesicontinuia
sognare,testimoniachela
creazionerestada
completare»(R.Bastide,
1972,p.
47).
Maleinvenzionidel
fantasmaedelsognonon
sonocheefflorescenzefugaci
cheridiventanosubito
«rumore»econsumo.Esse
nonpossonocostituirediper
sestesselaveraepropria
invenzionecerebrale,quella
chesiintegra,modificandoli,
all'internodelpensiero
organizzatoedellogos,e
dipendedall'interventodelle
competenzeeuristiche,come
vedremounpo'piùavanti.
Tuttavia,essefornisconoalla
creazionelogicaunflusso
agitatogiàdaglispasimidella
creazione.
Ilsognorimaneungrande
mistero,maunmisterodella
complessità.
Essononèunfenomeno
caratteristicodituttigliesseri
viventi,mahafattolasua
comparsa,nelcorso
dell'evoluzioneeauncerto
livellodicomplessità,conlo
stabilirsidell'omeotermia,
che,liberandol'organismo
dallevariazionidi
temperaturadelsuoambiente
internohacomportatodelle
modificazionidelsistema
nervosodondesièprodottoil
sogno,cioèun'attività
cerebraleliberadai
condizionamentiimmediati
dell'ambientecircostante
(Jouvet,diprossima
pubblicazione).Ilsogno,di
cuisipuòscoprireemisurare
lapresenzaattraversoquella
delsonnoparadossale,esiste
neimammiferi,siaccresce
neiprimatiesoprattutto
nell'uomo;15%delladurata
delsonnonelloscimpanzé,
24%nell'uomo(Gastaute
Bert,diprossima
pubblicazione),acuibisogna
aggiungereche,nell'uomo,il
sognodebordafuori
dell'ambitodelsonnosotto
formadifantasmaodi
«sognoaocchiaperti».
Undatoulteriorecidimostra
cheilsognononcostituisce
un'attivitàresidua.Essoeccita
tuttiineuronicerebrali,ivi
compresiineuronidella
motilità,eèl'entrarein
funzionediundispositivo
inibitorechemantiene
l'immobilitàdelsognatoreo
chepermetteachièsveglio
dicontinuarenellasua
rappresentazionefantastica
dedicandosiinmodo
automaticoalleoccupazioni
dellaveglia.Comesièvisto
inprecedenza(confrontapag.
110},isognidigattosono
estremamentestereotipati.
Jouvethaventilatol'ipotesi
cheilsognogiocasseunruolo
diriprogrammazione
genetica,che,nell'organismo
scissodall'esperienza
fenomenica,rendevaaogni
animalelasuapersonalità
specifica;diconseguenza,il
gattocasalingo,duranteil
sonno,nonèpiùsminuitodi
fronteasestesso,eridiventa
felinodapreda.Poiché,
inoltre,sembracheilfeto
umanositroviinstatodi
sonnoparadossalenelventre
materno,Jouvetrinforzala
suaipotesiinvestendoil
sognodiunaresponsabilità
geneticaorganizzazionale
allorchél'ordinamentodel
sistemanervosocompieun
saltodiqualità.Ciòsembra
confermatodalfattocheil
neonato"sapiens"sogna
duranteuntempochevadal
40al70%delsuosonno,
controunapercentualecheva
dal4al5%perilneonato
scimpanzé,echeadesempio
ilsorrisosimanifestasianel
sognodelfetocheinquello
delneonato.
Indicazionequestaassai
preziosa,echeciconferma
cheilsogno,lungidall'essere
unepifenomeno,èpartecipe
delprocessodi
autorganizzazione.Ci
piacerebbesaperediquale
naturasiailsognodelfetoo
delneonato,seessorivestail
caratterestereotipatoproprio
delsognoanimaleoppure
portigiàisegnideldisordine.
Poichéèesattamentequiche
simanifestalacaratteristica
fondamentaledi"sapiens":
nonsoltantounamaggiore
quantitàdisogni,bensì
"l'irruzionedeldisordinenel
sognoedelsognonellavita".
Seilsognostereotipatodel
gattotestimonialapresenza
imperiosadelmessaggio
geneticonell'attivitàonirica,
ilcaratteredisordinatodel
sognoumanocimostrache,a
questolivello,ilmessaggio
risulta«frammentario».Esso
siesprime,indubbiamente,
maprecisamenteinmodo
frammentarioeframmentato.
E'probabilecheilmessaggio
oniricopresentiunaspetto
geneticoeinparticolaredi
«richiamo»sessuale,ilcheva
nelsensodiFreud,cheaveva
credutodisvelarel'ossessione
fondamentaleintornoacuisi
vienedisponendoilsogno.
Noiperòpreferiamopensare
cheilgiococasualedi
immaginiediframmentidi
senso(semantemi)si
concatenieprendaformanon
secondounsologradiente
ossessivo,bensìsecondo
molteplicigradienti.La
chiavedeisogninonsarebbe
dunqueunasola,mapiùdi
una,elachiavedituttele
chiavisarebbe,secondonoi,
nell'intercomunicazione
generalediciòcheèpiùo
menoseparato
arbitrariamenteodisgiuntoin
statodiveglia,inun
prodigiosomiscugliodi
elementisocioculturali,
intellettuali,affettivi,
genetici,ambientali,legatia
avvenimenti,ricordisepolti,
speranzeinesaudite,unvero
sabbadell'ipercomplessità
antientropica.
Dunque,bisognaconsiderare
laproliferazioneoniricofantasmaticanoncome
un'indefinitasovrastruttura,
macomeunprofondo
reticoloantientropico,non
comeperditaopuro
«rumore»chediventaudibile
soloquandolamacchina
informazionalesi
addormenta,macomeun
aspettopreminentedel
funzionamentocerebraledi
"sapiens",cheportainséuno
sperperoenormee
contemporaneamenteun
principiodicreatività.
Delresto,ilmanifestarsi
improvvisodiun'ideanuovaè
semprestatodescrittocome
legatosiaaunafolgorazione
associativastimolatadaun
avvenimentofortuitooppure
osservatofortuitamente(la
meladiNewton)echeprende
formadiuna«ispirazione»
fulminea,siacomeilfruttodi
unafantasiaoppurediun
sognonotturno.Lafontedella
creativitàdurantelostatodi
vegliasitrovainungioco
casuale,infinitoecostituito
dallecombinazionidimolti
fattoripilotatedagradienti
ossessivi,dove
immediatamentela
«competenza»euristica
catalizzaetramutain
messaggio,idea,formulaciò
chefinoaquelmomentonon
eracherumoredebolee
confuso.E'proprioquiil
sensodel"brainstoring":
svegliarelaliberafantasiaper
agguantarel'ideanuova.Così,
bisognanondissociarema
associarel'immagineonirica
all'immaginazionecreatrice,
l'uomoimmaginarioall'uomo
soggettoimmaginante
(Laborit,1970).
L'immaginazione,«lapazza
dicasaȏnellostessotempo
«lafatadellacasa»,nelgioco
incessantechevadal
fantasmaall'idea,
dall'affettivitàallaprassi,e
viceversa,fontedi
innovazionidiognigenere
chehannoprodottoe
arricchitol'evoluzioneumana.
Labrecciael'apertura.
Trailcervelloumanoeilsuo
ambiente,siestendeun
"informationgap",che
farebbedi"sapiens"l'animale
piùnudoeindifesoseegli
nonfosseingradodi
riempirlo,almenoinparte,
permezzodell'esperienza
culturaleaccumulatae
dell'apprendistatopersonale
("learning").Infatti,nonsiha
néintegrazionené
adeguamentoimmediatotrail
cervelloel'ambiente,ela
comunicazionetral'unoe
l'altroècasuale,disturbata,
sempreespostaalla
possibilitàdierrore."Nel
cervellononesistenessun
dispositivochepermettadi
distingueregli'stimuli'esterni
dagli'stimuli'interni",cioèil
sognodallaveglia,
l'allucinazionedalla
percezione,l'immaginariodal
reale,ilsoggettivo
dall'oggettivo.Nessunodei
messaggicheraggiungono
l'intellettocontieneinse
stessoglielementiche
permetterebberodisciogliere
lasuaambiguità.Lasola
risoluzionepossibiledi
quest'ultimapassaperun
appellocongiunto
dell'intellettoalcontrollo
ambientale(laresistenza
fisicadell'ambiente,l'attività
motorianell'ambiente)eal
controllocorticale(la
memoria,lalogica).Unatale
verificanonpuòessere
immediata,poichéanche
duranteilsognol'ambiente
resisteelamemoriaparla.Il
momentodellaverificaè
necessario,cioèèla"pratica"
chedàlarispostadefinitiva,
praticaicuirisultatisono
immagazzinatinelsapere
collettivo(lacultura).Mapuò
darsiche,persinoallora,la
praticaelaculturanonsiano
ingradodisciogliere
l'illusione:unapratica
millenariadiriti,una
trasmissionemillenariadi
credenzenonportanonessuna
certezzasull'esistenzadegli
spiriti,l'onnipotenzadiDio,
l'efficaciaoperativadella
preghiera.
Inognicaso,restaun'ampia
fasciadiambiguità,una
spaccaturaindeterminatatrail
cervelloeilmondo
fenomenico,cheviene
riempitadallecredenze,dai
«doppi»,daglispiriti,dagli
dei,dallemagieedailoro
eredi,leteorie
razionalizzatrici.Mala
caratteristicadi"sapiens"è
anchelapossibilitàdi
dubitaredell'esistenzadegli
spiritiedeglidei,diseparare
leparoledallecose,di
contestareleteoriechesi
richiudonosulmondocome
seessosipresentasse
trasparenteall'intelletto.Egli
cioèpuòscoprireciòcheè
determinatoperprincipioe
ciòcheèambiguodifatto,e
metterefinalmenteincausala
veritàdata.
Così,l'illusione,ildisordine,
l'errore,il«rumore»
accompagnanosenzasosta
l'attivitàpensantedi
"sapiens",laqualeègioco,
astuzia,tentativonellafascia
diambiguitàenell'abissodi
incertezza.Senzasostaegli
richiudelaspaccaturaper
mezzodellamitologiae
dell'ideologia,senzasostada
qualchepartequalcunola
riapre.Questaincertezzaè
contemporaneamenteciòche
limitainpermanenzaeciò
cheapreindefinitamentela
possibilitàdiconoscenza.Un
limitepermanente:
nessunsistemadiidee,
nessunateoriapotràmai
considerarsicompiuta;
l'aperturaindefinita
dell'avventuraspirituale:il
cervelloumanohabisogno
dell'ecosistema,dellacultura,
dellasocietà,dellaprassiper
stabilirelesueverità,ilchelo
spingeacercaredentroe
attraversolanatura,la
cultura,lasocietàelapratica
lasoluzionedellesue
incertezze.Madaccapo,nel
nuovosistemadiidee,egli
ritroveràl'ambiguitàe
l'incertezza,chelospingeràa
cercareeaelaborareun
metasistema.Ecosì
l'intellettoumano,nellasua
grandespaccaturaoriginaria,
èportatosiaaridurla
mitologicamentee
ideologicamente(doveper
ideologiasiintendequalsiasi
teoriachiusachetroviinse
stessalapropriaverifica),sia,
sapendosicondannatoauna
conoscenzaincompleta,a
diventarericercatoreerrante
diverità.
Ilcervellobiunico,triunico
epolifonico.
Il«logos»èilprodottodiuna
dialetticaincertatrail
«rumore»elecompetenze.
Questadialetticaèilrisultato
dell'attivitàcomplessivadel
sistemacerebrale.Qui,di
nuovo,nonvogliamoné
possiamoesaminareil
cervelloallastreguadiun
organo;cerchiamodi
concepirlocomeunsistema.
Nonvogliamonépossiamo
esaminareilsuo
funzionamento,bensì
cerchiamodienuclearei
principidellasua
ipercomplessità.Non
possiamonévogliamo
applicarciallivellodella
ricerca;tentiamoinvecedi
formulareiproblemichela
ricercaponeallanostra
riflessioneantropologica
sull'unitàcomplessadi
"sapiens-demens".
Ilcervelloumanoèbiunicoa
operadeldualismodeisuoi
emisferiche,simmetricinei
primati,sonodifferenziatiin
"sapiens"mediantecerte
localizzazioni(cosìilcentro
dell'espressioneverbale
sarebbesituatosullaparte
sinistra).Perilmomentonon
possiamochefantasticaresu
questorapportodialettico
piuttostochedi
specializzazione,ilcuisenso
cisfugge.
Magiàlaconcezionetriunica
delcervello,propostada
MacLean(1970),eripresada
Laborit,1970),cifornisce
unabasefilogeneticae
organizzazionaleper
comprendereicaratteri
ipercomplessicheabbiamo
giàmenzionati
(plurintegrazione,
policentrismo,debole
gerarchiatrasottoinsiemi
contemporaneamente
complementari,concorrentie
antagonisti).
SecondoMacLean,sipuò
considerareiltronco
cerebralecomel'ereditàdel
cervellodeirettilirimastaai
mammiferi,ilsistemalimbico
comel'ereditàdellaspinta
cerebraledeiprimi
mammiferi(mesocefalo),ela
cortecciaassociativa
(neocefalo)comelosviluppo
propriodeimammiferi
superioriedeiprimati,avente
comecoronamentol'enorme
massaneocorticaledi
"sapiens".MacLeanavanza
l'ipotesicheil«paleocefalo»
sialasededellaprocreazione,
dellapreda,dell'istinto
territoriale,dellospirito
gregario;il«mesocefalo»
sarebbequelladeifenomeni
affettivi;il«neocefalo»infine
sarebbelasededelle
operazionilogiche.
Laconcezionetriunicasipuò
concepireinmodonon
complesso,cioèconsiderando
ilcervelloumanocostituito
datrestraticerebrali
sovrapposti(cosachenonfa
MacLean)ognunodeiquali
localizzaalcunifenomeni
globali(cosacheeglitendea
faretalvolta).Masipossono
ancheconsiderarei
sottoinsiemicomeeredità
filogenetiche,atrofizzatee
modificateaoperadelle
riorganizzazionisuccessive
effettuatenelcorso
dell'evoluzione,maancora
bendistintedanumerose
caratteristiche,anche
biochimiche.Inquestosenso,
seesistonofunzioni
localizzabiliinquestooquel
sottoinsieme,nonsipotrebbe
inrealtàpensarlechenelle
interazionienelle
interferenzedeltutto.Il
misterodellatriunicità,
insomma,nell'unochesi
divideintreenonneitreche
sifondonoinuno,nonnei
«trecervelli»,bensìneitre
sottosistemidiunamacchina
policentrica.Diconseguenza,
leinterrelazionidebolmente
gerarchizzatefraitre
sottoinsiemicipermettonodi
inquadrareilparadosso
"sapiens-demens",ilgioco
permanenteecombinatorio
tral'operazionelogica,la
pulsioneaffettiva,egliistinti
vitalielementari,trala
regolazioneelasregolatezza.
Dapartedi"sapiens",
abbiamoilcontrolloela
regolazionedell'affettivitàa
livellodellacorteccia
superiore.Senzaaddentrarsi
nellaconcezionediMacLean,
unLeroi-Gourhanammirala
sapienzadella
regolamentazionecheha
inserito«ildispositivodi
regolazioneprefrontale[...]
tralacortecciadellamotilità
tecnicaequelladelloslancio
affettivo»econsidera«che
nonsipotrebbeimmaginare
alserviziodell'intelligenza
[...]unapparatopiù
appropriatodiquello
possedutodallacorteccia
prefrontalenellosvolgimento
dellemanifestazioniaffettive
emotorie»(Leroi-Gourhan,
1964,p.186).
Dallapartedi"demens",che
Leroi-Gourhandimentica,
abbiamouninsiemetriunico
debolmentegerarchizzato,
doveildispositivodi
regolazioneèsregolabile
sottolaspintaaffettiva,e
dovelamotilitàtecnicapuò
trovarsialserviziodiforze
deliranti.Datochesihauna
regressionedelcontrollo
geneticoprogrammato,eche
ilcontrollodapartedella
cortecciasuperioreèdebolee
instabile,laportaèaperta
all'"ubris"affettiva,laquale
perdipiùpuòservirsidella
meravigliosamacchinalogica
perrazionalizzare,
giustificare,organizzarele
sueimpreseeisuoipiani;il
«potere»puòanchepassare
allaparte«rettiliana»e,in
certicasi,inmodo
catastrofico,comenel
fenomenodelpanico,dovela
volontàciecadisopravvivere
èproprioquellachetrascina
versolamorte,oppurecome
incerticasidibruschi
mutamentidicircostanze,
dove,malgradolealtissime
capacitàdiadattamentoo
euristichedelcervello
ipercomplesso,ilgregarismo,
lapauraoilfurore,
inibisconononsoltanto
qualsiasisoluzioneo
adattamento,masono
portatoridiregressioni,
insuccessi,disastri.
Ilprincipioel'orizzonte
dellafollia.
Siamoingradoadessodi
capirelademenzadi
"sapiens",avendonecolta
l'essenza:
1)l'ambiguitàel'incertezzadi
fondodelrapportotraciòche
succedeall'interno
dell'intelletto(soggettività,
immaginazione)eciòche
succedeall'esterno
(oggettività,realtà),2)il
regressoelosconvolgimento
delprogrammageneticodi
fronteall'accrescersidel
rumoreedellecompetenze,
3)lafragilestabilitàdel
sistematriunico,4)lafragilità
diquellocheègiàun
epifenomenoenonèancora
unepicentro,lacoscienza,
cioèilfenomenoincuiil
soggettoèingradodi
pensarsioggettivandosi,in
cuil'oggettovienepercepito
neisuoinessisoggettivi,ein
cuil'intellettofailtentativodi
controllareilrapportotrail
realeel'immaginario.
Laprimafontedella«follia»
di"sapiens"sta
evidentementenella
confusionechefaconsiderare
l'immaginariocomerealtà,il
soggettivocomeoggettivo,e
chepuòcondurrealla
razionalizzazionedelirante,
nelsensoclinicodeltermine
dovel'eccessodilogicae
l'eccessodiaffettivitàsono
legati,eilprimogiustifica,
mascheraeorganizzale
pulsioniinconsceegli
interessisoggettivi.Quando
ladebolezzamentalenon
producesensoasufficienza,
lafontediquestafolliadi
"sapiens"sitrovanell'abuso
semanticocheproducesenso
laddoveesisteambiguitàe
incertezza.
Malademenzadi"sapiens"
toccailsuoculmineesi
scatenasoprattuttoquandosi
verificasimultaneamente,
all'internoesottolaspintadel
giocopulsionale,l'assenzadei
quattrocontrolli
fondamentali:ilcontrollo
dell'ambiente(ecosistema),il
controllogenetico,il
controllocorticaleeil
controllosocioculturale(il
qualegiocaunruolodi
importanzacapitale
nell'inibizionedell'"ubris"e
dellademenzadi"sapiens").
Ognunodiquesticontrolli,
comeabbiamovisto,hailsuo
«vuoto»,lasuacarenza,la
suaincertezzaolasua
ambiguitàcaratteristiche.Di
conseguenza,datochele
forzepulsionalisono
debolmentesottoposteal
controllogenetico,
programmatoreoinibitore;
datochecorrelativamenteil
controllodell'ambienteè
tardivooincerto;
datocheilcontrollo
regolatoredellacortecciapuò
esserfacilmenteannientato,e
trovarsiconseguentemente
sottopostoalleforze
pulsionali;datocheancheil
controllosocioculturaleè
sottopostoalleforze
demenzialinelleisterie
collettive,nellerepressionidi
massa,nelleesecuzioni
capitali,neisacrificiumani,
neicapriespiatoriebeninteso
nelleguerreecceteraeccetera,
"ildeliriostanella
congiunzionetralostraripare
delleforzepulsionali
incontrollatedaunapartee
dall'altralaloro
razionalizzazioneoperativa
dapartedell'apparatologicoorganizzativoedell'apparato
socio-organizzativo".
Cosìlasoddisfazione
dell'odio,"ubris"aggressiva
noncontrollatageneticamente
(adifferenzadell'aggressività
animale),sirazionalizza
nell'ideadi«faregiustizia»,di
punire,dieliminareun
malvivente,evieneresa
operativaattraversotecniche
omicideeditortura.Così,nel
ventesimosecolo,lascienzae
lalogica,nellastessamisura
incuiguidanolaciviltà,sono
alserviziodelleforzedi
morte(MichelSerres,1972).
Nell'uomonasconosenza
sostadeideliridovesi
distruggel'ipercomplessità,e
èproprioquestademenza
orribilechespaventaKoestler
(1968),chevede
nell'instabilitàtriunicauna
carenzacostituzionale,esi
rammaricacheilpotere
gerarchicosfuggaallaragione
neocorticale.Maquesto
«difettodifabbricazione»è
l'altrafaccia-demenzialedellavirtùinnata-genialedeltrisistemache,proprio
perchénonèrealmente
gerarchizzato,è
profondamentedialettizzato,
cioèpermettel'irrigamento
dellogosattraversoleforze
profondedell'affettività,i
sogni,leangosce,idesideri,e
faveramentedelcervellodi
"sapiens"unsistema
ipercomplesso.
Ilgeniodellaspecie.
Ilgeniodi"sapiens"si
individua
nell'intercomunicazione
esistentetral'immaginarioeil
reale,illogicoel'affettivo,lo
speculativoel'esistenziale,
l'inconscioeilconscio,il
soggettoel'oggetto[3],donde
tutteleincoerenze,le
confusioni,glierrori,le
peregrinazioni,ledemenze,
macontemporaneamente,in
virtùdeglistessiprincipi,che
operanosuglistessidati,tutte
leconoscenzeprofonde(dove
nellaspiegazionelogicasi
combinanol'intuizioneeciò
cheMaxWeberchiamava
comprensione),tuttele
sublimazionieleinvenzioni
natedaldesiderio.
Lademenzadi"sapiens"è
l'insufficienzael'interruzione
deicontrolli,mailgeniodi
"sapiens"staanchenelnon
esserecompletamente
prigionierodeicontrolli,nédi
quellodel«reale»
(l'ambiente),nédiquello
dellalogica(laneocorteccia),
nédiquellodelcodice
genetico,nédiquellodella
culturaedellasocietà,eèla
capacitàdifarsìchei
controllisicontrollinol'un
l'altro.
Ilgeniodi"sapiens"stanel
vuotodicontrollodovesi
aggiralafollia,nelterritorio
dell'incertoedelnon
determinabile,dovesiricerca,
siscopre,sicrea.E'nel
rapportotraildisordine
eloisticodelleprofondità
inconsceel'apparizione
sorprendenteefragiledella
coscienza.
Lacoscienzaestremadi
"sapiens"rasenta,rischia,
sfida,affondaneldelirioe
nellafollia.Lademenzaèil
prezzodellasaggezza.In
questosensoricordiamole
parolediLacan:«L'essere
dell'uomononsoloè
incomprensibilesenzala
follia,manonsarebbel'essere
dell'uomosenoncontenesse
lafolliacomelimitedellasua
libertà»(Lacan,1972).
L'integrazione
antropologica.
Ilcervelloèilcentroche
organizzalaconoscenza,il
comportamentoel'azione.E'
inquestocampochesi
manifestalasuaattitudinea
utilizzareilcaso-l'evento[4]
-eaprodurreilcaso,cioè
alcunepossibilitàdisceltae
decisione.
Però,inunsensoancorapiù
vastoepiùprofondo,
dobbiamoconsiderareil
cervello,nonsoltantocomeil
centroorganizzativo
dell'organismoindividualein
sensostretto,macomeil
centrosintetizzatoreintegratoredisferediverse,la
cuiinterrelazionecostituisce
l'universoantropologico:la
sferaecosistemica,lasfera
genetica,lasferaculturalee
sociale,ebenintesolasfera
fenotipicadell'organismo
individuale.
Ora,lefortissime
intercomunicazioniela
gerarchizzazionemolto
debolecaratteristichedel
cervellotriunicocimostrano
chel'ordinepsicologico,
l'ordinesocioculturale,
l'ordinebiologicononsi
possonoconsiderare
compartimentistagni
sovrappostigerarchicamente
l'unoall'altro.Di
conseguenza,esistonolegami
sorprendentementestrettitra
ciòchesembrapiùlontanoe
piùirriducibile,comead
esempiociòchesembra
l'attivitàpiùgenetica-la
sessualità-eleattività
superioridell'intelletto,
passandoattraverso
l'affettività(amore).Ilgrande
contributodiFreud,spesso
fraintesotantodaisostenitori
quantodaidetrattoridella
psicoanalisi,èdiavere
scopertoilpoterediinvasione
totaledellasessualitànei
confrontiditutteleattività
mentali,finoalsognoealla
creazioneintellettuale,
deviandole,trasformandole,
mutandonelanatura,e
facendosianch'essadeviare,
trasformare,mutarenaturasublimare-;maènecessario
altresìosservare,per
converso,lacontroinvasione
dellacortecciasuperiorenei
confrontidelsesso,cheglifa
subirelesuecostrizioni,le
sueeccitazioni,lesue
inibizioni.
Comenonvederechequanto
vièdipiùbiologico-ilsesso,
lamorte-ènellostesso
tempoquantovisiadipiù
intrisodisimboliedicultura!
Lenostreattivitàbiologiche
piùelementari,ilmangiare,il
bere,ildefecare,sono
strettamentelegateanorme,
divieti,valori,simboli,miti,
riti,cioèaquantovièdipiù
specificamenteculturale."E
possiamocomprenderea
questopuntochecosasiail
sistemaunicodelcervellodi
'sapiens'integrato
federativamente,e
caratterizzatodaforti
comunicazioniinterne,che
permettel'integrazione
federativadelbiologico,del
culturale,dellospirituale
(elementicomplementari,
concorrentieantagonistiaun
tempo,icuigradidi
integrazionesarannoassai
diversiasecondadegli
individui,delleculture,edei
momenti)inunsistemaunico
bio-psico-socio-culturale".
Similmente,ilprincipiodi
invenzioneedievoluzione
propriodelcervellodi
"sapiens"simanifestaesi
traducenonsoltanto
nell'evoluzionedella
personalitàodelpensiero
dell'individuo,ma
nell'evoluzione
tecnico/culturalecosìcome
nellacomplessificazione
dell'organizzazionesociale.
Quisitrattadiun'altra
caratteristicacapitaledel
cervellolegataalla
precedente:laproiezione
dellasuaevolutivitàsututte
lesferedellaprassi
antroposociale.Sicomprende
cosìcomel'evoluzione
socialenonsiasoltantoun
susseguirsidimutamenti
suscitatidalleperturbazioni
esterne,masiaanchela
proiezionedell'evolutività
cerebraledi"sapiens".Eciò
chesièproiettatosulmondo,
alcunemigliaiadiannifa,
quandol'evoluzioneè
divenutastorica,èildisordine
generatoredientropiae
contemporaneamente
generatoredicomplessità.Il
«rumore»("noise")cerebrale
sièproiettatoinunrumoree
inunfurorestorico("sound
andfury").Questorumore,
cheportaconsésperpero,
distruzioneecreazione,è
legatoaglisviluppidiogni
ordinecheacquistanoun
caratterestorico.Di
conseguenza,l'evoluzione
storicahaassuntouncarattere
irregolare,nomade,spesso
regressivo,incostantee
spessodemente.Lastorianon
èaltrocheillegamecasuale,
complementare,concorrentee
antagonistatradisordinee
processodi
complessificazione.
3.L'UOMO
GENERICO.
"E'maiesistitaunachimera
pariall'uomo?Chenovità,
chemostro,checonfusione,
cheintricodicontraddizioni,
cheprodigio!Giudice
supremodiognicosa,
lombricoidiota;depositario
delvero,cloacadidubbioedi
errore;gloriaerifiuto
dell'universo.Chiscioglierà
questoguazzabuglio?"
PASCAL
Comeabbiamovisto,nonè
soltantol'irruzionedel
disordineedell'errore,ma
anchel'"ubris",l'instabilità
pulsionale,l'iperaffettività,e
senzadubbioanche
l'attitudineall'ebbrezzae
all'estasi(ivicompresal'estasi
orgastica),chesipuò
ricollegareall'ipercomplessità
cerebrale.
Masarebbedeltutto
insufficientedimenticare,
all'internodelladialettica
"sapiens-demens",ilfiore
dell'ipercomplessità,cioèla
coscienza.
Lacoscienza.
Succedesemprechele
sorgentidilucerestino
nell'ombra.Lacoscienzaè
qualcosadiglobaleedinon
definito.Nonsipuòisolarla
dalcomplessodelleattitudini
edelleattivitàsuperiori
dell'intellettodi"sapiens".
Essaèinqualchemodola
risultantedelleloro
interrelazioni,interazionie
interferenze.Essacomincia
allaloroconfluenza,essaè
questastessaconfluenza.
Anchelacoscienzaprendelo
slancioladdoveproliferanoil
mitoelamagia:nelvuoto
apertositrailsoggettoe
l'oggetto,nellafrangiadi
interferenzadove
l'immaginarioeilrealesi
nascondonosottoapparenze
ingannevoli.L'originedella
coscienzastanel
riconoscimentodiquesto
vuotoediquestafrangia,e
essanasceall'internodiuna
doppiadialettizzazionedel
soggettoedell'oggetto,della
veritàedell'errore.
Ilfenomenodellacoscienzaè
auntempoestremamente
soggettivo,poichéportacon
séunafortepresenzaaffettiva
dell'ioindividuale,e
estremamenteoggettivo,
poichétentadiconsiderare
oggettivamente,nonsoltanto
l'ambienteesterno(ilmondo),
maanchel'iosoggettivo.In
altreparole:l'iosi
autoconsiderasiacome
soggettosiacomeoggettodi
conoscenza,econsiderala
suaparticolareesistenza
soggettivacomefacenteparte
dell'ambienteoggettivo.
Questofenomenopresuppone
anzituttounacapacità
riflessiva,intendendoil
termineinsensodoppio,
secondocuicioèla
conoscenza,rivolgendosiase
stessa,divieneasuavolta
oggettodiconoscenza.
Questacapacitànonèpotuta
apparirechequandoleideee
lenozionisisonooggettivate
inparoleeinsegni,cioè
quandosisonopotuti
costituiredeisistemi
cognitivi.Così,dalmomento
cheunsistemacognitivosi
scontraconproblemi,
difficoltàeparadossi
insormontabili,ilsoggetto
pensanteèipoteticamentein
gradodiprenderecome
oggettod'esame,distudioo
diverificailsistemamediante
ilqualeesaminava,studiavao
verificava,eèingradoanche
dielaborareunmetasistema
chediventailsuonuovo
quadrodiriferimento.Questo
processosipuòmetterein
motoquandol'intellettodi
"sapiens"scoprele
contraddizioni,iparadossie
leincertezzedifondochesi
riferisconoaldualismodi
soggettoeoggettoealle
interferenzeconfusionalitrail
realeel'immaginario.Questo
procedereversounsecondo,
poiunterzo,poiunennesimo
gradodiconoscenza,generae
nutrelacoscienza,che
emergeabbracciandoaun
tempol'oggettodella
conoscenzaelaconoscenza
divenutaoggetto,processoin
cuil'iosisvelaesi
sperimentasemprepiùcome
soggettonelmomentoincui
siproponecomeoggettodi
studioedianalisi.(Sitratta
insommadiquelprocesso
antropologicochesiesprime
nei"Saggi"diMontaigne.)La
coscienza,inqueste
condizioni,sitrova
impegnatanelgiocosempre
piùcomplessodellaveritàe
dell'errore.
Aquestopunto,siritrova
ancoraunavoltal'ambiguità
deisegnichearrivanoal
cervellodi"sapiens"edei
messaggichealsuointerno
prendonoforma.L'ambiguità
puòderivaresemplicemente
dalcarattereincompleto
oppurepolisemicooppure
indecodificabile
dell'informazioneproveniente
dall'ambiente,epiùin
generalediogniincertezzatra
«rumore»einformazione.
L'ambiguità,comeabbiamo
visto,derivaanchedalfatto
chenonesisteniente
all'internodelcervellodi
"sapiens"chepermettadi
distinguereimmediatamente
ciòcheèsognoo
allucinazionedaciòcheè
percezione.Maèpiù
profondaancoral'ambiguità
chenasce,dalmomentoin
cuisicostituisconodei
sistemicognitivi,dalla
relazionetrail"pattern"
mentaleelarealtàesternaalla
qualesiapplica.Il"pattern"si
imbevedirealtàelarealtà
esternavieneaessere
naturalmentemodellatadal
"pattern"Poi,quandosi
presentanoimprovvisamente
deidati,degliavvenimenti,
delleideeinconciliabiliconil
"pattern"(chesicredesiail
«riflesso»dellarealtà),si
presentanoesattamentei
problemicheesigonolapresa
dicoscienza.
Questanonèsoltantola
ricercacostruttivadiun
livellosuperioredi
conoscenza,bensìlarimessa
incausadelveroedelfalso.
Visonocasidiambiguitàche
sipossonorisolvereconun
bassolivellodicoscienza,
attraversoilricorso
all'esperimentopertentativie
errori.
Sedall'ambientearrivaun
messaggiopolisemicooppure
incompleto,unoscricchiolio
nelfogliamevicino,questo
segnaleambiguo,chepuò
significarepericolo(un
predatore),buoneprobabilità
(unapreda)osemplicemente
«rumore»(lacadutadiun
ramo),puòesserespiegatosia
mettendoinstatodiallarme
l'attenzione,siaesplorandoil
territoriosospetto.Visono
casidiambiguitàodi
incertezzachenonsipossono
risolverecheattraversoun
altolivellodiconoscenza.
Così,adesempio,un'eclisse
solare:sitrattadiun
avvenimentofortuitonella
voltaceleste?un
avvertimento?unapunizione?
L'incertezzanonsipuò
scioglierechemedianteuna
spiegazionemitologica,in
attesachesiarisoltadal
progressodellaconoscenza
astronomica.
Ora,l'altogradodi
conoscenzasisituaaun
livellodiambiguitàmoltopiù
profondo,cioèaunlivello
dovelarelazionetraveritàe
errorediventacomplessa.
Comeabbiamovisto,quando
unsistemasievolve,ciòche
sipresentavacome«errore»
nell'anticaorganizzazione,
diventa«verità»perlanuova,
etalvolta,dicolpo,la
«verità»dell'antica
organizzazionediventa,
d'allorainpoi,«errore».La
coscienzascoprelarelatività
dellaveritàedell'errore
prendendoinconsiderazione
lavarietàel'incompatibilità
delleideeodellecredenze,
neltempoenellospazio,edi
conseguenzametteindubbio
ilpropriosistemadiideeedi
credenze.Comeaveva
osservatoinmodo
straordinarioHegelnelsuo
feuilletonfilosofico,il
dubbio,loscetticismo
costituisconounodei
momentifondamentalidella
coscienza,eunmomento
capitaleinognipassaggioda
unsistemacognitivoaun
metasistema.Però,unavolta
concepitoilmetasistema,la
coscienzaconsideracome
erroreassolutociòchenel
sistemacriticatosembrava
fosseunfattoevidente(per
esempiolarotazionedelsole
intornoallaterra)ecome
veritàassolutaciòchele
sembrasiail"fatto"
reale(larotazionedellaterra
intornoalsole),eessaunirà
laforzadellacertezza
oggettivaaquella
dell'impegnosoggettivonella
«lottaperlaverità».La
coscienzadivienedunque
semprepiùcritica,semprepiù
sensibileallarelativitàdelle
veritàedeglierrori,ma
credendosempredipiùnelle
"verità"chesonolesue
scoperteesullequalisi
appoggiailsuoprogresso,
sempremenocapacedi
proclamarecomeveritàciò
cheessahaverificatocome
errore.
Diconseguenza,lacoscienza
noneliminal'errore,non
«possiede»laverità,bensì
poneilproblemadellaverità
aunlivellomoltopiù
complessoecruciale.Essa
oscillatraduepoli,unodove
veritàeerroresono
relativizzati,edovesorgeil
dubbioeilnichilismo,l'altro
dovelalottaperlaverità
vienecondottaall'estremo,e
ilrifiutodell'errorefino
all'intransigenzaeal
sacrificio.
Insomma,lacoscienzanonsi
potrebberidurreaunsolo
principio,unsolodato:
bisognachesirealizzino
congiuntamentelepiùalte
potenzialitàdelcervellodi
"sapiens"perchéessaprenda
formamedianteeall'interno
diquestarealizzazione
congiunta.
Tuttavia,tuttociòche
caratterizzalacoscienzapuò
anchetradursiinfalsa
coscienza:laconoscenzaal
secondostadiopuò
comportareunerrorepiù
gravediquellocheèstato
eliminato,ilgiocosoggettooggettopuòdeviareinuna
falsapresadicoscienza;il
chiarimentodellaverità,la
denunciadell'errore,la
convinzionediavereattinto
unostadiosuperiorepossono
esserenull'altrocheillusioni.
Lacoscienzanonèmaisicura
disuperarel'ambiguitàe
l'incertezza.Comenel
cervellononesistenessun
dispositivointernoche
distingualavisione
allucinatoriadallapercezione
visiva,cosìnonesistenessun
dispositivonellacoscienza
chedistinguala«vera»dalla
falsacoscienza.Edinuovoa
questopunto,lacoscienzaè
costrettaarivolgersialla
pratica,all'esperienza,alla
natura,allasocietàper
autoverificarsi.
Nelsensodunquecheessaè
ilfioredell'ipercomplessitàe
nonl'originedelleattività
spirituali,nelsensocheessaè
unarisultanteincertaefragile
chesvaniscenelmomentoin
cuivieneamancareunodei
diversitermininecessaria
creareilfenomenodi
interferenzachelacostituisce,
lacoscienzanonècheun
epifenomeno.Infatti,èun
lumicinochevacilla,
sommersosenzasostadaun
flussopulsionale,ricoperta
dalmitooppuredalsistema
razionalizzatore,elasua
esistenzadipendedalpieno
impiego,dalpienodispiegarsi
dell'ipercomplessità.
Tuttavia,inunaltrosenso,la
coscienzapuòesseremolto
piùdiunepifenomeno;come
ognievento,cioècomeogni
unitàglobalerisultantedalle
interrelazionitralesueparti
costitutive,essaèdotatadi
qualitàoriginaliediuna
relativaautonomia;essaper
conversonutreglielementi
chelanutrono,interviene
sulleattitudinieleattivitàche
lafannovivere,perstimolarle
esvilupparle,elavorare
dunquealsuoautosviluppo.
Inquestocaso,divieneessa
stessaautorganizzatrice,e
aspiraacostituirsiin
epicentrodelcervello,il
quale,comesièvisto,è
ormail'epicentro
dell'universoantropologico.
Infattilacoscienza,
sviluppandosi,accrescelesue
capacitàdiverifica,
acquisisceunpoteredi
controllo,estimolaisaltidi
qualitàdelprocesso
evolutivo,cioèl'elaborazione
deimetasistemiedelle
metaorganizzazioni.Queste
competenze,questipoteri,
questeattitudini,essali
estende,sviluppandosi,non
soltantonelcampodella
conoscenza,maanchein
quellodelladecisione,
dell'azione,del
comportamento.
Lacoscienzapuòdunque
svilupparsi,e,nelcorsodi
questosviluppo,essatendea
costituireunnuovocentrodi
controllodelleattività
cerebrali.Maabbiamoaltresì
vistocheessaèincertae
fragile,e,difatto,essa
oscilla,moltodiversamentea
secondadeimomenti,delle
condizioniedegliindividui,
trailsuocaratteredi
epifenomenoeilsuocarattere
diepicentro.
Lacoscienzaapparefino
dallapreistoriadi"sapiens",
comecitestimoniaciòche
abbiamovolutochiamareper
l'appuntolacoscienzadella
morte,coscienzapoichéessa
èauntempoesecondouna
relazionereciproca,
soggettivaeoggettiva;ma
questacoscienzaèstata
contemporaneamente
contenuta,respinta,
circoscrittadalmitoedalla
magiadellasopravvivenza
e/odellaresurrezione.E'con
lesocietàstoriche,nelle
civiltàurbaneevolute,chela
coscienzaconosceuna
rinascita,unnuovosviluppo,
maquestosvilupporisulta
essostessoestremamente
instabile.Lacoscienzanonè
lalucecherischiaralospirito
eilmondo,maèillumicinoo
illampocherischiarail
baratro,l'incertezza,
l'orizzonte.Essatendea
eliminarel'errore,maper
illuminareilvagabondaggio.
Essanonforniscealcuna
soluzionepermanenteo"sui
generis".Maappare
indispensabileall'effettivo
dispiegarsi
dell'ipercomplessità,cioè
dellepotenzialitàancoranon
realizzatedi"sapiens".I
progressidellacoscienza
sonodunquelegatialpieno
impiegodell'ipercomplessità,
e,seessidipendonodalla
complessificazionesociale,i
progressidella
complessificazionesociale,
daunacertasogliainavantie
semprepiùfrequentemente,
semprepiùaccentuatamente
dipendono"anche"dallo
sviluppodellecoscienze
individuali.Maggioresaràla
complessificazionesociale,
piùlacoscienzasarà
necessaria.E'impossibile
immaginareoggiunanuova
società,unanuova
evoluzione,unanuova
rivoluzione,senzachela
coscienzapossacompiereun
progressodecisivo,cioèsi
costituiscainnuovoepicentro
dell'avventuraumana.
L'ansia.
Esisteun'ansiaanimale,
legataallavigilanza,echesi
svegliaalminimosegnaledi
pericolo.Sembrachela
vigilanzasiaminore
nell'uomocheneiprimati
(Gastaut)el'ansia
propriamenteumanasiameno
legataalpericoloimmediato
cheall'apparizionedella
coscienza.
L'ansia,alparidella
coscienza,presupponeun
pensierochenonsiapiù
applicatosoltantoal
comportamentoeall'ambiente
immediati,epossadi
conseguenzaesaminare,con
un'otticaauntempo
universaleeparticolare,
lungheseriedifenomeni.
Ladistanzaspazialepuòdi
conseguenzafarapparireil
mondocircostantecome
«estraneo»(donde,per
reazione,latendenza
mitologicaareintegrare
l'uomonelmondo);la
distanzatemporale,invece,fa
scoprireiltempocome
processoirreversibilee
incertezzadelfuturo.La
coscienzaangosciantedi
questadoppiadistanza
coincideconlacoscienza
dellamortechela
surdeterminae
l'approfondisce.Esisteuna
coscienzadellamortequando
esisteunaconoscenzadella
mortecomefenomeno
oggettivochesipuò
prevedere{ilcuimomento
peròèimprevedibile)euna
presadicoscienzasoggettiva
diquestamorte.
Questacoscienzaesistein
tuttelesocietàarcaiche
conosciuteenoiabbiamo
sostenutocheessaemergefin
daNeanderthal.Laprecocità
diunapresadicoscienza
dellamorteedell'ansia
antropologicanelbambinoci
confermaillorocarattere
fondamentale.Infatti,lo
stresseilsentimentotragico
dellamorteappaionoverso
l'etàdi6-8anni,
contemporaneamenteal
legametral'ideadellamortee
laperditadell'individualità
(Anthony,1940).
Questadoppiaspaccatura
dellamorteedell'incertezza
vieneevidentementecolmata
dalmito,lamagia,la
religione,lapartecipazione
affettiva,ilegamiconl'essere
socialecollettivo,ebeninteso
datutteleattivitàdellavita
quotidiana.Tuttavia,sempre
respintaemaiannientata,
l'ansiaumanasiaccresce
attraversolosviluppo
socioculturaledi"sapiens",il
quale,comevedremo,
comportanecessariamentedei
divietiedellerepressioni.Il
timoredellapunizione,
l'interiorizzazionedella
colpevolezza(chela
trasgressionesiaeffettivao
soltantosognatanonfa
differenza)vannoafissarsi
findall'infanzia,e
l'apparizionedelpadrenel
ruolodirepressore-protettore
socio-familiareèl'elemento
chesurdeterminaquest'ansia
interiore(dinuovo,aquesto
punto,lapsicoanalisiha
ridottol'angosciaaunasola
fonte,eneancheaquella
primaria).
Infine,l'ansiaèlegata
all'ipercomplessitàcerebrale
stessa[1].La
disorganizzazioneriorganizzazionepermanente,
ilgiocorinnovatodegli
antagonismiinterni,i
disordinielecrisi,lafragile
stabilitàdiciascunodiquesti
stati,l'estremasensibilitànei
confrontidieventiesterni
casualifannosìcheuntale
sistemanonpossaconoscere
cheinmododelicatoeincerto
deglistatiottimali.(Essonon
trovachefortuitamentela
«pacedell'anima»inmodo
duraturoetantopiùricerca
l'optimumnell'intensitàenel
parossismofuggevoli.)(E
tuttoquestocimostrachelo
sviluppodellaciviltà,finoa
oggi,nonhapotutoche
aumentarecorrelativamente
l'ansiaelacacciaalla
felicità.)Prodotto
dell'ipercomplessità,l'ansia
neèancheproduttrice.Essa
stimolalacuriositàela
ricercachevagabondano
attraversotuttiisignificati
dellaveritàchiarificatrice,
dellacertezzachesi
indebolisce,dellafelicitàche
èdovuta,equestaricerca
assumeun'estensione
inaudita.Essaalimentale
crisienellostessotempone
vienealimentata.
Essastimolaemantienei
miti,lemagie,lereligioni,
chefannodacontrappesoal
troppograndedistaccodal
mondo,latroppogrande
indeterminatezzadeltempo,
latroppograndeangoscia
dellamorte.
Essatrovarifugionelle
razionalizzazionidogmatiche
chedominanoilmondocon
l'intelletto.Maugualmente
l'ansianoncessadicorrodere
lesoluzionichelasua
angosciaesige,noncessadi
lavorare,sotterraneamente,
allapreparazionedel
superamento.
L'animale-crisi.
Checos'èunacrisi?E'un
aumentodeldisordinee
dell'indeterminatezza
all'internodiunsistema
(individualeosociale).
Questodisordineèprovocato
daoprovocaessostessoil
bloccodeidispositivi
organizzazionali,in
particolareregolatori("feedback"negativi,)
determinandovidaunaparte
unacertarigidità,d'altraparte
losbloccodipotenzialitàfino
allorainibite;questesi
sviluppanoinmodoabnorme
("ubris"),mentreledifferenze
sitrasformanoinopposizioni
elecomplementaritàin
antagonismi.
Ora,lamacchina
ipercomplessafunziona
«normalmente»allimitedella
crisi,nelsensocheessa
funzionaconildisordineeal
limitedeldisordine,chei
suoidispositividicontrolloo
lesuecompetenzepossono
trovarsibloccatida
perturbazionidiorigine
esternaointerna,enelsenso
cheessaoffrepocaresistenza
all'"ubris"psicoaffettivo;
infineesoprattuttola
macchinaipercomplessa
vienemessadifronteadei
"double-binds"(Bateson,
1960),cioèaingiunzioni
contraddittorieugualmente
pressantidoveessahadelle
alternativeicuiterminisono
siaugualmentedesiderabili
siaugualmenterepellenti.
Lacrisipuòrisolversinel
ritorno"instatuquoante",ma
lacaratteristicadelsistema
ipercomplessoincrisièdi
scatenarelaricercadi
soluzioninuove,equeste
possonoesseresia
immaginarie,mitologicheo
magiche,siaalcontrario
praticheecreative.Di
conseguenzaè
potenzialmentegeneratricedi
illusionie/odiattività
inventive.Piùingenerale,
essapuòesserefontedi
progresso,soluzionenuova,
aldilàdellecontraddizionio
"double-binds",cheaumenta
lacomplessitàdelsistema)
o/eèfontediregressione
(soluzionealdiquadelle
contraddizioni,cheriportail
sistemaaunostadiodi
minorecomplessità).
"Sapiens",«intessutodi
contraddizioni»,èdunque
propriounanimale-crisi:èla
fonteauntempodellesue
sconfitte,deisuoisuccessi,
dellesueinvenzioniepure
dellasuanevrosi
fondamentale.
Lanevrosidell'umanità.
Lanevrosièunanozioneche
sièvolutocircoscrivere
eccessivamenteesorcizzandola-nell'universo
chiusodellapsichiatria,
mentrelasuadefinizionevale
perlanaturaumana.La
nevrosinonèsoltantouna
conseguenza,maancheuna
rispostaaun'incertezza,
un'angoscia,unaminaccia,un
conflitto,equestarisposta,di
caratteremagico-rituale,
stabilisceuncompromessotra
ilcervelloelarealtàesterna
(eall'internodellapropria
realtà).
"Homosapiens",inquesto
senso,hacreatounrituale
nuovoinrapportoalrito
animale.
Ilritonellavitaanimale,
comehannodimostrato
TinbergeneLorenz,èun
comportamento
comunicazionale,talvoltadi
caratteremimeticosimbolico,chetrasmetteun
messaggioalfinediottenere
unarisposta.
Accadecheincondizionidi
perturbazione,edi"doublebinds"inparticolare(per
esempioconcomitanzadiuna
forteattrazioneediunaforte
repulsione),l'animale
reagiscasperimentandoo
ripetendodeicomportamenti
«rituali»,masfasati,che
giranoavuoto,e
evidentementesenzarisposta.
Ilritoumanosisviluppa
senzadubbioinquestedue
direzioni.Daunaparte,ci
saràilritualedella
comunicazionesociale,dove
ognunosaràtenutoarecitare
ilsuo«ruolo»asecondadel
suo«status»,insituazioni
datechecomporteranno
ciascunalasuaetichetta(esi
avranno,cometraglianimali,
ritidicorteggiamento,di
subordinazione,di
accettazione,dipacificazione,
diamiciziaeccetera).D'altra
parte,cisarannoiriti
«patologici»individualiche
ognunoinventerà,
sperimenteràopraticheràper
superareoplacareleproprie
crisi.
Maèinunaterzadirezione,e
attraversol'introduzionedel
mitoedellamagia,chesi
sviluppailritoditiponuovo,
chedàunarisposta
all'incertezza,all'angoscia,
allacrisidell'"homosapiens".
Ilrito,persuastessanatura,è
unarispostaaldisordine.
Essoloesorcizzagiànon
fossealtrocheperlasua
qualitàdiessereunasequenza
rigidadioperazioniverbalie
gestualicheassumel'aspetto
minuziosodiunprogramma.
Masoprattutto,essosiintegra
nell'ordinerazionalizzatore
delmitoesirivolgeadelle
potenzemitologiche(spiriti,
dei),inmododaottenereuna
rispostaodaprovocare
l'eventochesaràportatoredi
protezione,sicurezza,
soluzione.Delrestola
rispostaarrivasempre;
consiste,comeminimo,nel
sensodisicurezzaodi
protezionecherisultadalrito;
comemassimo,sianel
comportamentofavorevole
dell'ambiente(pioggia,
selvaggina,raccolto,successo
eccetera)siainunasoluzione
psicosomatica(guarigioneda
unamalattia,esorcizzazione
deglispiritimaligni).
Lapraticamagicaconsistein
unamessainrisonanzadel
mitoedelritolacuiefficacia
misteriosanonva
sottovalutata.Lamagiaantica
sipuòconsiderarecome
l'insiemearticolatodiuna
visionemitologicadelmondo
ediunsistemarituale,che
funzionacontroogni
minacciadientropia,sia
all'esternocheall'interno
dellospiritoumano,sia
nell'individuosianella
società,einparticolarecontro
ealdisopradell'entropia
finaleefataledellamorte.La
religione,fenomenostorico
prodottodallosviluppo
istituzionaleemitologico
dellamagia,sideve
considerareun
completamentomitologicoritualeverificatosiintornoa
alcunedivinità,epossiamo
ricomprenderelamagianella
formuladiFreudche
caratterizzalareligionecome
«nevrosiossessiva
dell'umanità»(Freud,1932).
Unadellecaratteristiche
degnedinotadel
compromessonevrotico
magico-religiosoècheessosi
stabiliscenonsoltantoconla
realtàesterna(l'ambiente,il
mondo),maancheconla
realtàinterna.Essononè
soltantouncompromessotra
ilmitoelarealtà,èancheun
compromessoconla"realtà
mitologica".
Aquestopunto,dobbiamo
diredueparolesudiun
fenomenocapitale,l'esistenza
"vivente"diesserinoologici,
idee,simboli,spiriti,divinità,
chedispongonononsoltanto
diunarealtàsoggettiva,madi
unacertaautonomia
oggettiva.Prodottidal
cervelloessidiventanodei
viventiditiponuovo(P.
Auger,1966,J.Monod,
1971)eicervelli,inquanto
sistemiadebolecontrollo,
sononeiloroconfronticome
degliapprendististregoni,o
piuttostocostituisconodegli
ecosistemidialimentazione
senzaiqualiessinonpossono
vivere,masuiqualiessi
vivono.Comedice
egregiamentePierreAuger,
«leideesiriproducononegli
ambienticostituitidaicervelli
umani»(Auger,1966,p.p.
98-99).
Tragliesserichevivononel
vuotodiambiguitàtrail
soggettoel'oggetto,gli
spiriti,glispettri,igeni,le
divinitàhannoungradodi
esistenzasuperiore,biomorfa,
antropomorfa.Eèevidente
cheledivinitàesistono.Esse
parlano,agiscono,ordinano,
esigono.Essecicavalcanoe,
neltrancedapossessione,
parlanoperboccanostra.E'
soltantodopolaloromorte
chesidubitachesianomai
esistite.(Delresto,essenon
sonotuttemorte,edelle
divinitànuove,ideologiche,
esigenti,salvatrici,assassine
sononate.)Lamagiaela
religionesonodunqueun
modoperassicurarsidei
rapportidiscambio,di
compromesso,disicurezza,di
mutuosoccorsoconle
potenzeegliesserimitologici
chenonesisterebberosenza
dinoimachecicontrollano.
Dominato,sfruttatodallesue
divinitàedaisuoigeni,
"sapiens"cercaasuavoltadi
addomesticarli,diutilizzarli.
Egliliserve,linutre,offre
lorodeisacrifici,cantaloro
dellelodi,rivolgelorolesue
preghiere,perchéessialoro
voltagliassicurino
nutrimento,successo,
protezione,vittoria,
immortalità.
Cosìilmito,ilrito,lamagia,
lareligioneassicuranoun
compromessononsoltanto
conl'ambienteesterno,ma
ancheconlepotenze
noologiche,cioèun
"compromessointerno,dentro
lospiritoumano",conisuoi
incubi,ilsuodisordine,lasua
"ubris",lesuecontraddizioni,
lasuanaturacritica.
Diconseguenza,conl'"homo
sapiens",laculturaconcentra
insé,istituzionalizzandoli,
mitologia,magia,rito,
religione.Ciòfacendo,la
culturasifacaricodel
compromessoantropologico
dellanevrosi,liberandogli
individui(almenoinviadi
principioostatisticamente)
dallaricercaerrabondae
angosciosadiun
compromesso,offrendoloroi
"patterns"adattatividi
sicurezzaedipurificazione.
L'"Homosapiens"hapagato
unprezzofavolosoperil
compromessointernoe
esternochegliprocurala
magia.Aquestoprezzo,dàil
nomeilritopiùdiffuso,ilpiù
radicato,ilpiùarcaico:il
"sacrificio".Ilsacrificioèil
piùrivelatoredegliuniversali
nevrotici(Morin,1971).
Dalpiùaltosacrificioal
sacrificioquotidiano,
attraversol'immolazionedel
bimbopiùcaro,dellavergine
innocente,dell'animalepiù
bello,deldeviante,del
peccatore,"sapiens"havoluto
nonsoloattirarelafortuna,
maesorcizzareildisordinee
l'incertezza,enonsoltanto
quelliesterni,maanchele
potenzeprodigiosedel
disordineeleincertezze
ontologichecheilsuo
cervellomettealmondo.
Magia,rito,mitosonole
rispostenevrotiche
fondamentalialleincertezze
generatricidiansie,ai
disordinidellacrisi,agli
eccessieaiparassitismi
noologicisuscitati
dall'ipercomplessità,equesti
sonoalcunideglielementi
fondamentalidella
protoculturadi"sapiens".La
formidabilecolonizzazione
dellavitaumanadapartedel
mito,dellamagia,della
religionetestimonia
l'ampiezzaelaprofonditàdel
caratterecriticodell'"homo
sapiens",cosìcome
l'ampiezzaelaprofonditàdi
unasoluzionenevrotica,
senzalaqualel'umanitànon
avrebbepotutosopravvivere.
LaformuladiT.S.Eliot
continuaaesserevera:
«Humankindcannotbear
verymuchreality»(Ilgenere
umanononpuòsopportare
unadoseeccessivadirealtà).
Inrodaggio.
"Homosapiens"èdunqueuna
chimera,unmostro,uncaos,
unimpastodicontraddizioni,
unprodigio,giudicesupremo
diognicosa,lombricoidiota,
depositariodelvero,cloacadi
dubbioedierrore,gloriae
rifiutodell'universo...Siamo
statiingradodisciogliere
questoimbroglio?[2]No,ma
abbiamoavutomododi
riconoscerlo,dicoglierloedi
proporneun'interpretazione:i
principiorganizzatori,i
problemi,ledifficoltà,i
disordini,gliadattamenti,i
successidiunamacchina
ipercomplessacostituitadal
cervellodi"homosapiens".
Tuttociòchesembrava
contraddittorio,irriducibile
diverso,rimane
contraddittorio,irriducibile,
diverso,manellostesso
tempotrovalasuaunità.
Comeuncaleidoscopio
mostradelleimmaginiche
varianoall'infinitoaseconda
deimovimenticheglisi
imprimono,lamacchina
ipercomplessamostra,a
secondadellesue
disorganizzazioniorganizzazioni,deivoltio
degli«stati»eterogenei.Tutti
questistatinonrealizzano
pertantoilpienoimpiego
dell'ipercomplessità.
Aunestremo,alcuni
testimonianolasua
singolarità,all'altro,altri
testimonianoisuoifallimenti.
Lostatodiperfezioneè
quelloincuiilgiocotra
l'ordineeildisordinerisulta
organizzatore,flessibile,
inventivo,creatore,eincui
l'interferenzadellequalità
cerebralisuperioricostituisce
unepicentrocosciente.
All'altropolo,lostato
demenzialeèprovocato
dall'irruzionedipulsioni
geneticamente/corticalmente/am
incontrollate,chenelloro
scatenarsisiservono
dell'apparato
operativo/razionalizzatoree
eventualmentedegliapparati
socioculturali.Glistatidi
demenzacostituisconodelle
sconfitteprofondeegravi
dell'ipercomplessità,eèin
questoquadrochevasituato
ilproblemadelleviolenze
distruttriciedelleaggressività
deliranti,piuttostochein
quellodell'aggressione
animale,cherientrainalcune
normecomportamentali
rigide(scatenamentounivoco,
bersagliodeterminato).
Traquestistatilimite,glistati
di"ubris",«crisici»,
«nevrotici»,orasfociano
nell'unoonell'altro,ora
vannoacostituiredeitermini
medifral'unoel'altro.
Comeabbiamopotuto
continuamenteosservare,
sarebbesbagliato,nonsoloil
tracciaredellefrontierenette
traquestistati,maanche
l'opporliinmodoassoluto.La
perfezionenavigaallimite
dellacrisi,dell'"ubris",della
nevrosi.Nonesisteunostato
ottimizzabile,nelsensoche
essopotrebbeessere
«regolato»nelmiglioredei
modi,affinchéilgeniodi
"sapiens"potessedispiegarsi,
attraversol'eliminazionedi
ognirischiodicrisi,di
disordine,dierrore,difollia.
Significachelastessa
macchinaipercomplessanon
sipuòottimizzare,datocheil
«miglioredeimodi»contiene
qualesuoingredienteciòche
rischiaincessantementedi
degradarlaedicorromperla.
Conciòsivuoleforse
affermarechel'uomoèper
semprecondannatoa
scatenarsiinmodo
demenziale,echequesto,
sebbenetestimoniun
fallimentoparticolareo
temporaneo
dell'ipercomplessità,gliè
ineluttabilmentelegato?A
questopuntobisogna
distingueretra
l'ottimizzazionedaunaparte,
ilmiglioramentoelo
sviluppodall'altra,come
bisogneràdistingueretra
folliaestatidemenziali.La
nonottimizzazionesignifica
cheèimpossibilefornireuna
regolaideale,uncanone
preconcetto,unoschema
razionalizzatorecheassicuri
ilpienoimpiegopermanente
dellevirtùipercomplesse.Ma
ciònonsignificaaffattoche
tuttelepossibilitàsianogià
staterealizzate,néchelo
sviluppodiquestepossibilità
nonmodificherebbe,non
arricchirebbelamacchina
ipercomplessa,chepotrebbe
diconseguenzanonsoltanto
ridurreisuoistati
«nevrotici»,assottigliandoi
rischidiregressione,maforse
ancheeliminareglistati
demenziali.
Nondimentichiamochela
macchinapiùcomplessa
conosciutasullaterrahasolo
da100milaa50milaannidi
età.Essanonècheagliinizi,
aisuoiprimitentativieerrori,
aisuoiabbozzi.Essaèin
rodaggio,soggettaa
surriscaldamentifatalie
costrettaalsottoimpiegodelle
suequalità.Forseessanonha
ancoraelaborato,tantonella
sferasocioculturalechenella
sferadell'individuo,le
modalitàdiun'organizzazione
superiorechederivanodalle
suepotenzialità.Lasocietà,
qualenoilaconosciamo,è
unarealizzazionecompleta
oppurenonècheun
abbozzo?Lacoscienza,che
appareafatica,deverestare
persempreatrofizzata
oppure,alcontrario,può
svilupparsiinqualitàdi
nuovocentroepigenetico?
Unanuovasocietà,unanuova
coscienzanonpotrebbero
costituireicontrollidecisivi
perimpediregliscatenamenti
distruttori?Diconseguenzaè
necessarioamaggiorragione
chedistinguiamolafollia
ontologicadi"sapiensdemens"daglistati
demenzialidicuiabbiamo
individuatoilcarattere.La
follia,cioènonsoltanto
"ubris",nevrosi,disordine,
maanchelapartenon
razionalizzabile
dell'esistenza,nonpuòche
abitareallaradicee
nell'orizzontedi"sapiens".
Maglistatidemenzialiforse
sonolegatisoltantoagliinizi
barbaricidell'ipercomplessità,
neiqualiciaggiriamotuttora.
Einsteindicevachesolouna
debolepercentuale
dell'intellettoumanoveniva,
ancoroggi,utilizzata,cosa
chetradurremonelnostro
linguaggiocomesegue:
l'ipercomplessità
antropologica-individuale,
sociale,culturale-èlontana
dall'averraggiuntolasua
pienaestensione.
"L'ipercomplessitànonpuò
essereottimizzata,mapuò
esseresottosviluppataepuò
esseresviluppata".La
definizionedell'uomochenoi
vogliamodareaquestopunto
è,ancoraunavolta,non
chiusa,maaperta.
Lanaturaumana.
Checos'èl'uomo?Essere
vivente,animale,vertebrato,
mammifero,primate,
ominide,eglièanche
qualcos'altro,equesto
qualcosa,chiamato"homo
sapiens",sfugge,nonsoltanto
aunadefinizionesemplice,
maancheaunadefinizione
complessa.Perchénonsi
trattasolodicomprendere
chel'esseredell'uomosi
esprimeattraversoemediante
lasuaaffettività,bisogna
comprendereanchechela
folliaèunproblemacentrale
dell'uomo,enonsoltantoil
suoeccessoeilsuorifiuto.
Bisognachecerchiamodi
comprendere-enonsiamo
cheall'inizioassoluto-il
ruoloinaudito,disfunzionale
efunzionale,dell'irrazionalità
nellarazionalità(eviceversa).
Dobbiamocapireche,comeil
microfisicoutilizzadelle
nozionicontraddittoriedal
puntodivistalogicoe
complementarmente
necessariepercomprenderei
fenomenicheegliosserva,
cosìnoidobbiamounire,per
comprenderel'uomo,le
nozionicontraddittoriedel
nostrointelletto.Cosìordine
edisordinesonoantagonistie
complementari
nell'autorganizzazioneenel
divenireantropologici.Verità
eerroresonoantagonistie
complementarinell'avventura
umana.
Bisognalegarel'uomo
ragionevole("sapiens")
all'uomofolle("demens"),
l'uomoproduttore,l'uomo
tecnico,l'uomocostruttore,
l'uomoansioso,l'uomo
gaudente,l'uomoestatico,
l'uomochecantaecheballa,
l'uomosoggettivo,l'uomo
immaginario,l'uomo
mitologico,l'uomocritico,
l'uomonevrotico,l'uomo
erotico,l'uomointemperante,
l'uomodistruttore,l'uomo
cosciente,l'uomoincosciente,
l'uomomagico,l'uomo
razionaleinunafisionomia
sfaccettatadovel'ominidesi
trasfiguradefinitivamentein
uomo.
Tuttiquesticaratterisi
disperdono,sicombinano,si
ricompongono,aseconda
degliindividui,dellesocietà,
deimomenti,accrescendola
varietàincredibile
dell'umanità.Questavarietàè
incomprensibilemuovendo
daunprincipiosemplicedi
unità.Ilsuofondamentonon
puòessereinun'indefinita
plasticitàmodellatadivolta
involtasecondoilcapriccio
dellecircostanzedagli
ambientiedalleculture.Essa
nonpuòtrovarsiche
nell'unitàdiunsistema
ipercomplesso.Questaunitàè
l'insiemediprincipi
generatori;tracuinon
abbiamodimenticatoil
principiobiogenetico
primario,muovendodaiquali
avvengonotuttiglisviluppi
aggrovigliatidell'"homo
sapiens".E'proprioquesto
cheMarxintendevaconla
nozionedi"uomogenerico",
echeaquestopuntosi
confonde,pernoi,conla
nozionedinaturaumana.
PARTE
QUARTA.
LA
PROTOSOCIETA
Abbiamochiamato
paleosocietàlasocietàchesi
ècostituitaprimadi
"sapiens".Chiamiamo
protosocietàlasocietàdella
preistoriadi"sapiens".Il
termine"proton"significa
primo,eriguardail
fondamento,l'origine.Il
lettoresabenechepernoi
nonèstatol'"homosapiens"a
fondarelasocietà,eneppure
l'ominide,neppureilprimate,
macheessaèstatarifondata
daogninuovoprocessodi
complessificazione.La
protosocietànonèdunqueper
noiilfondamentoultimo.
Tuttaviaessaèlanuova
fondazione,lanuovanascita,
lasecondanascitadella
societàumana,malaprima
dellasocietàsapientale,
dunquearchetipo
fondamentaledituttele
societàsapientalipreistoriche.
Ancoraqualcheprecauzione:
pensiamochelapaleosocietà,
lungidaldissolversi,siintegri
nellaprotosocietàinqualità
dipaleostruttura,eched'altra
parteledirettricidella
protosocietàsielaborino
anteriormentea"sapiens".Se
lacomplessificazionedel
cervelloela
complessificazionesociale
sonodueformeinteragenti
delmedesimoprocesso,
risultaimpossibile
determinareunarottura
brusca.Masipuòanche
pensarechel'accrescimento
dellacomplessitàcerebrale,
chesiverificacon"homo
sapiens",sitraducain:
a)unacomplessificazione
microsociale(individuo,
famiglia),macrosociale
(aperturaall'esterno
attraversol'esogamia,lo
scambio,l'alleanza),euna
complessificazionedel
sistemadicomunicazioni.
b)lasedimentazionediun
nucleoculturalemuovendo
dalmitoedallamagia.
Percomprenderela
paleosocietà,nonoccorreva
soltantorifletteresuidati
estremamenteframmentarie
incertidell'archeologia
ominide;
occorrevaanche,muovendo
dallescoperterecentisulle
societàdiantropoidie
dall'etnografiadellesocietà
arcaicheattuali,immaginare
qualcosachesifosseevoluto
aldilàdegliuniealdiqua
deglialtri.Percomprendere
laprotosocietà,ilriferimento
èciòcheaccomunaleultime
societàarcaicheosservatenel
diciannovesimoenel
ventesimosecolo.
L'antropologiasociale
tradizionalestudiavaqueste
societàcomeseessefossero
primitive,pursapendo
semprepiùchequestesocietà
nonavevanonulladi
primitivo,circostanzaquesta
cherendel'oggettostudiato
semprepiùdiligentemente
qualcosadicuisiconosceva
sempremenoilsignificato.
Ora,dalnostropuntodivista,
lanozionediprimitivitànon
hasenso,essasidissolve
nellacatena
dell'ominidizzazione,chesi
innestaanch'essasu
un'evoluzionesocialedei
primati.Quindilaprimitività
siperdenellaprimaticità.In
compenso,esisteun
arcaismo,cioèunamatrice
caratteristicadituttele
societàpreistorichesapientali,
econilqualeintendiamo
denotaretuttelesocietàchesi
sonoperpetuatee
moltiplicate,differenziandosi
emodificandosi,masenza
trasformarsiradicalmente,
primadiesserefrantumate
dall'irruzionedellesocietà
storiche.
Laprodigiosadiasporacheha
diffusol'"homosapiens"su
tuttoilpianeta,nellospazio
diqualchedecinadimigliaia
dianni,èquelladella
protosocietà.Essaèstata
accompagnatadauna
straordinariadiversificazione
dirazze,diceppietnici,di
culture,dilingue,dimiti,di
divinità.Sisonoformate
societàaustereesocietà
permissive,societàcurve
sottoilpesodellanecessitàe
societàchesopperivanosenza
faticaailorobisogni,società
dovelacacciaresta
preponderanteesocietàdove
laraccoltadifruttiedi
oggettivarièridiventata
preponderante(alcuneanche
preagricoleochecercanodi
recepirel'agricolturadelle
societàstorichevicine),
societàaggressiveesocietà
passive,societàamortelenta
esocietàamorterapida,
societàpossedutedaglispiriti
esocietàchegiocanocongli
spiriti,societàpiùdevoteagli
deiesocietàpiùdediteagli
uomini,societàche
opprimonoduramentela
donnaesocietàdoveladonna
èinferioredipoco,società
lussurioseesocietà
temperanti,società
«apollinee»esocietà
«dionisiache».
Tuttavia,nellostessotempo,
questavarietàestrema
coincideconlaconservazione
dellastessamatrice
organizzativa.Tuttelesocietà
conservanolastruttura
gerarchicapaleosociale.Tutte
sonofondatesuunsistema
dovelaculturaimpersona
l'elementogenerativo.Tutte
siservonodellinguaggioa
doppiaarticolazione.Tutte
conosconoleregoledi
parentela,ilmatrimonio,
l'esogamia,iriti,imiti,la
magia,lecerimoniedella
morteedellavita,lafedein
unasopravvivenza,l'arte,la
danza,ilcanto...Questaunità
difondoècosìaccentuatache
sipuòpensare,insiemea
HocketteAsher,cheuna
rivoluzioneumana(noi
diremmosapientale)è
avvenutaprimadella
diaspora,fornendoalla
protosocietàun«vantaggio
selettivo»cheperl'appunto
hapermessoladiaspora.
1.LA
RAMIFICAZIONE
EL'APERTURA
DELLASOCIETA'.
Lasedimentazionedel
nucleofamiliare.
Adifferenzadegliuccellidi
numerosissimespecie,la
coppianonèstatal'unità
primariadellasocietàdei
primati.Nellesocietàdi
scimmieediantropoidinon
esisteancora,eladdove
esiste,nonesistelasocietà.
Osserviamodunquechela
famiglianonsiarticolanella
societàechelasocietànonè
abbastanzacomplessaper
integrarelafamiglia.
L'ominidizzazionehastrettoi
legamitramadreefigli,tra
donnaeuomo,eha
avvicinatol'uomoal
bambino.Così,nella
paleosocietàsicostituiscela
costellazionecheinseguitosi
concentrerànelnucleo
familiare.
L'intimitàtraladonnae
l'uomoèstatafavorita
dall'interferenzadialcuni
processidioriginedistinta.
L'accresciuta
individualizzazioneelo
sviluppodeirapportiaffettivi
interindividuali,la
conservazionenell'adulto
dell'attitudineinfantile
all'amorehannoreagitosui
rapportitradonnaeuomo,
messiinevidenzaerafforzati
dall'erotizzazione
generalizzataedalla
sessualizzazionepermanente.
E'indubbiamentedopola
verticalizzazionedell'ominide
chelacopulafrontaleè
divenutaanatomicamente
possibile,e-aggiungono
HocketteAsher,chehanno
l'immaginazioneprontasenzadubbiosubitosfruttata»
(HocketteAsher,1964).
Muovendodall'amore
frontalesisonosviluppate,
nelcorsodell'evoluzione
geneticafinoa"sapiens"
compreso,lecaratteristiche
erogeneattrattivechesonole
labbraprominenti,iseni
turgidi,ilpenegrossoe
lungo,eciòsenzachelazona
posteriorevengasacrificata,
poichélenatiche,pienee
carnose,calamitano
l'attenzioneelemani.
All'erotizzazionedelvisosi
aggiungelasuaaccresciuta
individualizzazioneche
trasformailpartnerinun
esserecheauntempo
affascinaestabilisceun
legamediaffetto.
Apparel'orgasmofemminile,
quasiinesistentetragli
antropoidi,etrasfiguraperla
donnailsensodelrapporto
sessuale.Fratuttiiprimati,è
negliumanichel'orgasmoè
piùlungoepiùforte,
spasmodico,oceanico,e
strappaululatid'estasi.
E'senzadubbioparimentinel
corsodell'ominidizzazione
chel'attivitàel'attrazione
sessualidiventanopermanenti
enonpiùlimitatialperiodo
fecondodelciclo.Ormai,la
"permanenza"dell'eros,lasua
"generalizzazione"atuttoil
corpo,lasua
"intensificazione"estatica
nellospasimoavvinghiano
semprepiùicorpidell'uomo
edelladonna.
Ormai,l'uomoeladonnache
siamanosono«nellebraccia»
unodell'altro,e,come
suggerisconoHocketteAsher
(ibid.),l'analogiatra
l'abbracciodiunamantee
quellodiunbambinoha
potutocontribuireariversare
letenereemozionidelle
carezzematernenellastretta
amorosa.
Finalmente,uomoedonnasi
trovanodifrontenellacopula,
nellaconversazione,nella
coabitazione.Aldisopradel
centrodiattrazione/relazione
costituitodallepartisessuali,
unanuovazonadi
attrazione/relazioneèormai
costituitadalvisoe
particolarmentedaquella
favolosaboccacheèaun
tempol'organodellaparola,
delmangiare,delrespirare,
delbaciare.(Everràil
momentoincuigliamanti
saprannomescolare
simbolicamentenelgioco
dellelabbral'anticobacio
dellamadrealbambino,il
mordicchiarsireciproco,lo
scambiod'anima-
anticamentel'animasi
identificavaconilsoffio-il
contattoquasivaginaledelle
labbraelapenetrazione
penniforme[1]dellalingua.)
Dunque,sessualità,erotismo,
tenerezzapotrannocoagularsi
ecombinarsi,elalorosintesi
sublimesaràl'amore.Così,un
tessutofittodilegamiedi
attrazioni,èingradodi
costituirelabase
psicoaffettivadellacoppia,
mentretroveràd'altrapartela
suabasesocialenel
matrimonio.Amore,coppia,
matrimoniopossonodi
conseguenzacostituiredei
terminicomplementari,ma
ancheconcorrentie
antagonisti,eunacomplessità
nuovasiintroducealivello
interindividuale,fontedi
gioie,ditristezze,di
esaltazioni,didrammi,di
felicitàedidisperazioni.
L'intimitàelavicinanza
affettivauomo-donna
avvicinanol'uomoeil
bambino.Moltoprimachesia
riconosciutalapaternità
genetica,sidelineala
paternitàpsicologica.Questa
apparequandol'autorità
protettriceepossessivadella
classemaschilesi
individualizza,divenendo
familiareeintimadel
bambino,cioèquando
accantoalladonnaesisteun
uomofamiliareeintimo.
Lapaternitàesitatrail
fratellodellamadre[2](zio
chepuòessereconsiderato
comeunpadre)eil
compagnodellamadre(padre
chepuòessereconsiderato
comeunozio).
Prestootardi,dopo"sapiens",
crediamo,ilfratello-padre
diverràzio,losposo-zio
diverràpadre,elasua
paternitàsaràdefinitivamente
affermataquandosarà
riconosciutocomegenitore.
Cosìprendeformailprimo
nucleofamiliare.Lapaternità
allargailrapportoembrionale
madre-figliointroducendovi
l'uomo,esimultaneamente
introducenelnuovonucleo
padre/madre/figlioil
principiogerarchicomaschile
[3].Ilgrandefenomenoche
preparal'ominidizzazionee
cherealizzainteramente,
secondonoi,"sapiens",ènon
la«mortedelpadre»,bensìla
suanascita.
Questoeventofondamentale
haalmenounacaratteristica
incomuneconilfavoloso
aassassiniodelpadre
freudiano:èportatore,peril
bambino,diambiguità.Il
padreècontemporaneamente
ilprotettoreel'usurpatore
(cheprendeperséunaparte
dellatenerezzamaterna);è
contemporaneamenteil
sostegnoeilnemico(lacui
autoritàreprimeidesideri
infantili).Dicolpo,il
significatoambiguodelpadre
sichiariscesociologicamente:
"ilpadreportalacomplessità,
cioèlacontraddizione
interna,nellamicrostruttura
chesiècreata:lafamiglia".
Infine,nonèsufficienteche
siistituiscalarelazionepadre/
madre/figlioperchési
costituiscalafamiglia.E'
necessarioche,divenuto
adulto,ilbambinorestifiglio
ofigliadeisuoigenitori.A
questopuntosiosservaun
effettosociologicocapitale
dellagiovanilizzazionedella
specie"sapiens".Questa,
conservandopertuttalavita
lerelazioniaffettivenate
dall'infanzia,permetteauna
strutturabiologica,legata
anzituttoallariproduzione,
unavoltasopravvissutaalla
primainfanzia,"didiventare,
trasformandosi,una
microstrutturasociale
permanenteche,d'allorain
poi,siautoperpetueràesi
autoriprodurràdasé"[4].
L'aperturasociologica.
Lafamigliaèunsottosistema
apertosulsistemasociale.Il
padre-sposoappartienealla
classedegliuomini,la
femminaalgruppodelle
donne,ilbambino,dauna
certaetàinpoi,algruppodei
giovaninoniniziati.
Attraversoquestaapertura,la
famigliadiventaingradodi
articolarsinellasocietàcon
l'organizzazionedella
parentelaela
regolamentazionedella
sessualità,lequalisono
legate,attraversol'istituzione
dell'esogamia,aunanuova
aperturadellasocietàstessa
versoaltresocietàalleate,
dondel'elaborazionediun
metasistemamacrosociale.
Cosìl'apparizionediuna
strutturafamiliaredotatadi
complessitàinternae
articolantesinellasocietàsi
inserisceinuna
riorganizzazionecomplessiva
cheaccrescelacomplessità
socialeinmanieradecisivae
atuttiilivelli.
Bisognalegarestrettamente
questoprocessodi
complessificazioneaquello
dell'estensionee
dell'approfondimentodel
poteredellaclassemaschile.
Infatti,questopoterediclasse
hainteresseasottometterea
unaregolaoggettivatuttociò
chepotrebbediventarefonte
diconflittitraisuoimembri,
e,perciòstesso,ponealla
societàdelleregolegenerali
diorganizzazione.Questa
regolamentazioneè
probabilmenteiniziata,come
abbiamovisto,conla
spartizionedeifruttidella
cacciaehapotutoestendersi
inaltricampi.Mailcampo
piùrestioalla
regolamentazioneerasenza
dubbioquellodellasessualità,
lasciatoallaconcorrenzacioè
allaliberasceltadegli
individuidominanti.Nonsi
sasequestaanarcogerarchia
sisiamodellata
progressivamentesualcune
regolenelcorsodelperiodo
diominidizzazione.E'molto
probabile,inognicaso,cheil
problemadellaspartizione
delledonneepiùingenerale
dellaregolamentazionedella
sessualitàsisiapostocon
tantamaggioreinsistenzain
quantononsololaclasse
maschilesviluppavailsuo
potereorganizzativo,main
quantolasessualitàdiventava
dilagante,permanente,elo
sviluppodell'erotismoe
dell'orgasmofemminile
prospettavailrischiodi
vedereladonnascegliereil
suopartner,cioècontestareil
dominiomaschilenellasua
stessabase.
Comunque,èpropriosottoil
controlloemediantel'autorità
dellaclassemaschilechesi
realizzalariorganizzazione,
mentrelanozionedipadresi
guadagnaormailapiena
legittimitàedivental'autorità
chesipretendenaturale.Un
unicoearticolatosistemadi
regoledeterminalenormedi
spartizionedelledonne,del
matrimonio,delcontrollo
dellasessualità,e,
contemporaneamente,come
sivedrà,dell'alleanzaedello
scambio.Ilmatrimoniocrea
unabarrierainibitricenei
confrontidituttalasessualità
internaallafamigliaediventa
unpilastrodell'esogamia,
attraversocuilefigliesi
trasformanoinbenidi
scambio.
Così,alcontrollobiologico
cheregolavaiperiodidel
desiderioeallalibera
concorrenzabiologicache
davaledonneaicapi,si
sostituiscela
regolamentazionesociologica
cheselezionaidesideriin
lecitieillecitiedistribuiscele
donnesecondoprincipi
indipendentidagliindividui.
Laclassemaschilesanziona
lapropriacoesioneeil
propriodominio
regolamentandolazonache
costituiscelafontedelle
tensionitraiprimati-lazona
deirapportisessuali.
Parallelamente,essasanziona
esviluppalasuaautoritàsui
giovani,nellafamiglia
mediantel'autoritàenella
societàmediantel'iniziazione
(confrontap.183).Così,essa
perfezionalasuapromozione
daclassedominantea"classe
dirigente",miglioralasua
coesione,esviluppala
complessitàsociale.La
disuguaglianzatramaschisi
attenua.Ladisuguaglianza
globaletrailmaschileeil
femminilesiestende,
compensataperò
dall'integrazioneindividuale
degliuominiall'internodella
famigliaedalladipendenza
affettivadell'uomodai
«suoi».
Comegiàabbiamoipotizzato,
l'istituzionalizzazionedella
famigliaela
regolamentazionedella
sessualitàsonodestinatea
suscitareinogniindividuo,
bambinooadulto,femminao
maschio,unbrulichiodi
problemilatenti(troppo
dimenticatidall'antropologia,
marivelatidallapsicoanalisi),
che,occultamente,
complessificanoinmodo
straordinariolavitaaffettivae
irapportiumani.La
regolamentazionedella
sessualitàfavorisceillavoro
sotterraneodiun"eros"ormai
privodifrontiereedifreni
biologici,creaun'incertezza
torbidatrasentimenti
familiariesentimenti
libidinosi,stabilisceun
dualismotrailmatrimonioe
ildesiderio,suscitanuovee
numerosecontraddizioniche
alorovolta,creandoreti
clandestinediamoriproibitie
labirintisegretididesideri
illeciti,accresconola
complessitàsocialeesi
ripercuotono
sull'ipercomplessitàcerebrale.
Alcunevitevengono
folgorate,martirizzate,
trasfiguratedadesideri
insensati,amorifolli,incontri
furtivi,eormaiognivitaavrà
ilsuodoppio,conunaparte
emersaeunasommersa,ogni
societàvivràlasuadoppia
vita,lavitaufficialeelavita
sotterranea.
Così,sututtiifrontisiopera
unarivoluzione
organizzazionaledoveil
nuovoordinealimentanuove
fontididisordine,ilquale
diventaelementocostitutivo
diquell'ordine.Questa
rivoluzione,chefondala
protosocietà,sembradunque
legataallacomplessificazione
delcervellodi"sapiens",cioè
all'appariredicapacità
organizzazionalipiùvastee
piùcomplicate.
Lacomplessificazione
multidimensionalecheè
l'arteficedell'apparizionedi
unanuovamicrostruttura
(famiglia,nuovirapporti
erotico-affettivi)èartefice
anchedell'apparizionediuna
macrostruttura,chefa
esplodereilquadrochiuso
dellapaleosocietà,ampliae
arricchiscelasfera
demografica
dell'organizzazionesociale.
Lesocietàominidinon
dovevanosuperarelepoche
decinediindividuienon
eranolegateorganicamentele
uneallealtre.Perchésisiano
istituitedellerelazioni
organichedagruppoa
gruppo,bisognaimmaginare
dellecolonieprodottedauno
stessoceppo,legatedauno
stessolinguaggio,unsistema
culturaleidentico,elacui
parentelasiaconsolidatae
consacratamitologicamente
inrapportoaunantenato
comune;bisognaimmaginare
chelosviluppodella
complessitàsocialeha
comportato,traquellesocietà
vicinechepraticavanola
cacciagrossa,delle
limitazioniditerritorio,delle
formedicooperazione,dei
favorireciproci,delle
amicizie.E'inqueste
condizioniormaidi
prealleanzaediscambi
preeconomicicheèpotuta
apparirel'esogamia,sistema
diregoleche
istituzionalizzanoloscambio
delledonneel'alleanza
permanentedeigruppi.
Tuttavia,dicolpo,l'esogamia
catalizzaillegamedagruppo
agruppoinlegameorganico.
Essadiventailmodello,
l'armaturadiunnuovo
sistemadiconnessionie
articolazioniattraversoil
qualesisvilupperannogli
scambidibeniedi
informazioni,eleintesedi
ognisorta.L'esogamiasi
presentadunquecomela
chiaveorganizzativa
dell'aperturasociologicaedei
legamifederativitradueopiù
società.Diconseguenza,
l'unitàsocialechiusasi
trasformainunsistema
socialeaperto;ilmetasistema
chevieneacostituirsitrai
sistemiapertitendea
diventare«tribù»,mentrela
societàsemprepiùaperta
tendeadiventaresottosistema
o«clan».
E'Lévi-Strausscoluichecon
maggiorvigorehainquadrato
espiegatol'esogamiaela
proibizionedell'incestocome
necessitàorganizzative.
Eglihacoltoillororuolodi
integrazioneedicoesione
sociale:«Ilsolomododi
conservareilgruppoin
quantotale»(Lévi-Strauss,
1949,p.
349).(Questacoesione
naturalmentenonhasenso
chedauncertostadioinpoi
dellosviluppodella
complessità.)"Mabisogna
comprenderleanchenelsenso
diun'aperturadelsistema
socialeversouna
metaorganizzazione
federativa"[5].
Lamodificazionebioantropo-sociale.
D'altraparte,l'esogamia
coinvolgeunamodificazione
diportataconsiderevolenel
divenirebiologico
dell'umanità.Giàleregoledel
matrimonio,dandoinviadi
principioatuttigliuominiil
dirittodifecondare(quando
moltideimaschineerano
privitraiprimati),
favorisconounmiscuglio
geneticocheaccrescela
differenziazionedeigenotipi
individuali.L'esogamia
ampliademograficamenteil
miscugliogenetico,e
determinadunqueun
accrescimentodelle
differenzedaindividuoa
individuo.Manellostesso
tempo,essafrenala
cladogenesidigruppo,e,in
realtà,"essablocca,a
vantaggiodiunprocessodi
diversificazioneetnicae
individuale,ilprocessodi
evoluzionebiologicache,
finoa'sapiens',avevafatto
nascerenuovespecie".
Infatti,perunmaschioalfa
mutantenonesistepiùla
possibilitàdiavereuna
discendenzainiziandodauna
fecondazionegeneraledelle
femmine,ivicompresee
soprattuttolesuefiglie,in
mododacrearenellospazio
diduegenerazioniunnuovo
gruppobiologico-sociale.In
altreparole,lamutazione
biologicaindividualenon
disponepiùdiunpiccolo
gruppochiusoincui
rafforzarelasuadifferenzae
dovepotrebberoinsorgere
altremutazioniche
andrebberoaaccrescere
ulteriormenteladifferenza
finoalpuntoincuiessasi
trasformainspecie[6].
L'esogamiacreadegliinsieme
umanibenpiùestesidi
quantononfosserole
minuscolepaleosocietà.
Senzadubbioquestiinsiemi
sidifferenziano
geneticamentegliunidagli
altri,eladiaspora,
proiettando"sapiens"in
condizioniecologiche
estremamentedifferenti,
finisceperfavorirela
differenziazionedellerazze,
sequestoterminehaunsenso
(Ruffié),einseguitodei
gruppietnici,nelcorsodei
millennipreistorici.
L'esogamia,dunque,ha
favoritoladiversificazione
etnica,losviluppodelle
particolaritàindividuali,
impedendoall'umanitàdi
frazionarsiinnumerose
specie.Attraversoemalgrado
ledifferenzerazzialie
etniche,laspecieumana,
sparsasull'immensopianeta,
hamantenutolasuaunità
grazieallaprotosocietà.
Questanuovadialetticanel
rapportonatura/culturasi
accompagnaaunaverae
propriaristrutturazionedei
rapportitralasfera
biogenetica,lasferafenotipa
(l'individuo),elasfera
socioculturale.Lasocietà
intervienesemprepiùnel
processodiriproduzione
biologica,chenonsieffettua
piùacasoosecondogli
strettirapportidi
dominazioneindividuali,ma
subiscesianuovelimitazioni
sianuoviimpulsisociali,che
contribuisconoallosviluppo
dell'individualità.(Oggi,nei
gruppipiùarcaiciepiù
isolati,dalpuntodivista
statistico,sitrovanopiù
differenzedaindividuoa
individuochetragruppoe
gruppo,traceppietnici
diversi,trarazzediverse.)
Mentresioperauna
suddivisionesocialesempre
piùristrettanelcampodel
sessoedellariproduzione,
quest'ultimo,culturalizzato,
fornisceallasocietàun
linguaggioorganizzativo.La
parentelanonèpiùsoltantoil
rapportomadre-figlio,
moglie-marito,padre-figlio,
fratello-sorella;essadiventail
codiceculturaleorganizzativo
cheassicurail
legame/alleanzatra
individuo/coppia/famiglia/clan/
Questapseudo
panbiologizzazionedella
societàattraversolaparentela
ècontemporaneamenteuna
panculturalizzazionedel
rapportobioriproduttorein
cuilasocietàutilizzaun
modellobiologicodi
organizzazionetrasferendolo
etrasformandolo.Infatti,la
nuovaorganizzazionesociale
èormaifondatasul"nome"
(dellafamiglia,dacuideriva
ilnomepersonale)esul"no"
(ildivietodell'incesto).La
societàsiconcepisceormai
comeunafratellanza,
prodottadaunasostanza
maternacuideveamore,e
guidatadaunalegittima
autoritàpaterna.Lafamiglia
diventailmitosocialeeil
rapportodell'individuoconla
societàsaràormaiun
rapportoinfantile.Questo
mitobiofamiliareintroducein
profonditàunsentimentodi
comunitàall'internodelclan,
ediparentelaversoaltriclan
unitidaunantenatocomune.
Einseguito,dopoil
superamentodella
protosocietà,questomitosi
potràestendereallatribù,al
gruppoetnico,allanazione
Madre-Patriaacuiisuoi
«figli»devonoamoree
obbedienza...
Cosìla«SacraFamiglia»
diventailmiticocemento
comunitariodellasocietà
reale,"mentrelaparentela
operalaconcatenazionebiosocio-culturaletra
microstrutturae
macrostrutturasociale",cioè
unificaincatenandolel'una
all'altralemaglie
dell'organizzazionesociale
divenutapiùcomplessa.
Così,laprotosocietàè
evidentementemoltopiù
complessadellasocietà
ominide.
L'aumentodicomplessitànon
riguardasoltanto
l'organizzazionesociale
propriamentedettachesi
ramifica,sicomplica,si
articolaalivellomicro-e
macrostrutturale,alimentando
unavitasotterranea,
clandestina.Essoriguarda
ancheunnuovorapporto,
moltopiùcomplesso,trala
sferabiologica,lasfera
sociologicaelasfera
individuale,equestonuovo
rapportononsilimitaa
riorganizzareinprofonditàla
societàumana,mareagisce
anchesuldiveniredella
specie.
2.LACULTURA.
Ilruolocreativodellacultura,
nellaprotosocietà,continuaa
aumentareinsiemeallo
sviluppodelleregole
organizzative,almoltiplicarsi
eallacomplessificazione
dell'abilitàtecnica,ealla
complessificazionedel
linguaggio.
Perquantoriguardail
linguaggio,tuttociportaa
crederecheesso,inquanto
sistemaadoppia
articolazione,siastato
istituitodaipredecessoridi
"sapiens".Tuttavia,con
"sapiens",essocompie
probabilmenteunsaltodi
qualità-quantitàdefinitivo,
attraversol'intensificazione
dellemicrocomunicazioni
(relazioniall'internodella
famigliaetraindividui)e
dellemacrocomunicazioni
nellasocietàetrasocietà
diverse.Difatto,lelinguedei
gruppimenoevolutichesi
conoscanopossiedonouna
complessitàdistrutturaparia
quelladellenostrelingue
moderne.
Mailcaratteredistintivodella
protoculturaconsistein
qualcosadipiùdellosviluppo
diunaculturagiàapparsanel
periodoominide:èla
sedimentazionediunnuovo
nucleonoologico,legatoal
sorgeredelmitoedellamagia
in"sapiens".
L'integrazione
socioculturale.
Tuttoaccadecomeseuna
prodigiosaproliferazionedi
riti,dimiti,dimagia
avvinghiassecomeun'ederail
giàultracomplessoedificio
sociale,matuttoaccade
anchecomeseessa
costituisseuncemento
connettivochecolaattraverso
tuttelesuefenditure.Sembra
cheormaiilcervellodi
"sapiens"operiperognicosa
lasecrezionedellasua
spiegazione,dellasua
legittimazione,dovesi
mescolanoinestricabilmente
unalogicaordinatrice,una
sottigliezzainterpretativa
inaudita,delleintuizioni
profonde,delle
rappresentazioniarbitrarie.
Sembraugualmentecheil
mitoelamagiastipulinoquel
compromesso«nevrotico»,
cioèdiadattamento,trala
curiosità/ansiadi"sapiens"e
lesuecontraddizioniinterne
daunaparte,elerealtà
esternedelmondoelerealtà
organizzativedellasocietà
dall'altra.
Infatti,lamitologiaarcaica
integradalpuntodivista
noologicolasocietàel'uomo
nelmondo.Essastabilisce
dellecorrispondenze
analogichetral'universo
ecosistemicoel'universo
antropologico,ilquale,in
modooraframmentario,ora
compiuto,sipresentacome
unmicrocosmointegratonel
macrocosmo(Morin,1971).
L'organizzazionedello
spazio-temposocialesi
modellasullospazio-tempo
cosmico.Lasocietàdevefarsi
caricodellaconservazione
dell'ordinedelmondocosì
comequestodevefarsicarico
dellaconservazionedellavita
sociale.Iriticostituisconole
tecnichediarmonizzazione.
Così,ilciclopraticodelle
attivitàmaterialirisulta
integratoinunciclocosmomitologico;
essovienescanditodalle
cerimonieedallefeste,che
sonoportatricidellagrande
comunicazioneconiltuttoe
dellagrandecomunionetra
tutti.Lafesta,inoltre,libera
gliistintiinibiti,sprigiona
catarticamenteleforzedel
disordine,lasciandolepersino
sommergere
temporaneamentel'ordine
sociale,fattoquestocheha
perrisultatoil
consolidamentodiquello
stessoordine;èattraversoun
allentamentoguidatodel
controllo,effettuatoinmodo
periodico,ritmico,chela
complessitàsocialesiserve
delletendenzealla
disorganizzazione,
trasformandoleinforze
rigeneratrici.
E'perciò,delresto,chela
rigenerazionesocialeviene
vissutamitologicamente
comeunari-creazionedel
mondo.Elafesta,lungidal
fuorviaretemporaneamente
"sapiens"dalproprio
cammino,rivela,esprimee
alimentalasuanatura
intemperanteeestatica.
Nellostessotempo,mito,rito,
magiaportanoatermine
l'integrazioneinternadella
società,avvolgendo,
anticipando,accompagnando
leattivitàpratiche,le
operazionifunzionali,
orientative,repressive,come
ancheilciclodivita
individualedallanascitaalla
morte.Lungidall'eliminarele
modalitàtecnicheedal
farseneeliminare,lemodalità
magichelecompletanoele
proteggono.
Magia,ritoemitodannoil
crismadellasacralitàalle
regoleorganizzativedella
societàeciòfacendo
avvaloranomedianteuna
giustificazionetrascendentela
dominazionedellaclasse
maschile.
Questaoccupadelrestole
posizionichiavemagicoreligiose,monopolizzandoil
commercioconglispiritiche
terrorizzanoledonneei
bambini.Perquantoriguarda
ledonne,essenonsonodel
tuttodisarmatedalpuntodi
vistamagico:ilpotere
maschiledeverispettaree
onorareilprincipiofemminile
dellafecondità,sianell'ordine
cosmico,sianell'ordine
socio-antropologico;essonon
controllacheigeni
dell'organizzazione,della
preda,dellaguerra.Tuttavia,
perquantoriguardaigiovani,
ilcontrollomagicoèilpiù
assoluto,esioperanelrito
dell'iniziazione.Attraverso
l'iniziazione,laclasse
maschileadultaspaccaindue
tronconisociologiciil
"continuum"biologico
dell'adolescenza,portando
dunqueatermineuna
scissionecheimpedisceil
costituirsidiunaclasse
giovanile,eesercitandoil
controlloassolutosuldiritto
diingressonell'universo
adulto.Questaoperazionesi
effettuafacendousodiprove
editorturecheculminanoin
unacerimoniadimorterinascita,incuiilbambino
chediventauomoacquistaun
nuovonomeeunanuova
personalità.Così,ilpoteredi
classesiafferma
mascherandosiinuna
grandiosaoperazionemiticocosmologicadove
intervengonoglispiritiele
divinità.
Quicomealtrove,magia,
mitoeritosonodotatidiuna
talecredibilità,diunatale
forzadiconvinzioneneiloro
ordinioneilorodivieti,
questisonocosì
profondamenteintroiettatida
rendereaccessorieetalvolta
ancheinutililarepressioneo
lapunizione,eilsistemanon
adoperanessunacoercizione
fisica,nessun
imprigionamento.
L'identitàsocioculturale.
L'identitàindividualee
collettivanonsiaffermapiù
nell'appartenenzaimmediata
aundatogruppo,comenella
societàdeiprimati,bensì
medianteenell'insiemedei
legamicheuniscono
l'individuoallasuaparentela
realeemiticaechedannoa
unaculturalasuaparticolare
identità.Ilnomelega
l'identitàindividualeauna
parentelasocioculturale:esso
stabilisceauntempola
differenzael'appartenenza:
siè«figliodi»,nonsolodei
proprigenitori,ma
discendentedell'antenato,
figliodellasocietà.Ilmito
alimentailricordo,ilculto,la
presenzadell'antenatoe
alimentaconciòanche
l'identitàcollettivaindividuale.Questotema
dell'antenato,delleorigini,
dellagenealogiasiripresenta
inmanieraossessivanei
simboli,neitatuaggi,negli
emblemi,negliornamenti,nei
riti,nellecerimonie,nelle
feste.
Inoltre,l'identitàsocialesi
trovasviluppata,consolidata,
attraversoilconfrontoconle
altresocietàlequali,sebbene
abbianoun'organizzazionedi
fondosimile,sidifferenziano
medianteillinguaggio,il
mitogenealogicoecosmico,
glispiriti,ledivinità,i
simboli,gliemblemi,
l'ornamento,lamagia,cioè
medianteicaratterinoologici.
Ecosìlasferanoologicadella
culturadefiniscel'identitàdi
ogniindividuocomeanche
quelladiognisocietà,non
soloinbasealpropriovolto,
maperopposizioneaquello
dellaculturaesterna.
Ilcodiceculturale.
Laculturaracchiudeinséun
doppiopatrimonio:dauna
parteunpatrimoniotecnicoe
cognitivo-diconoscenzeedi
capacitàrealizzativa-chepuò
esseretrasmessoinviadi
principioaqualsiasisocietà,e
d'altraparteunpatrimonio
specificochecostituiscei
caratteridellasuaidentità
originaleealimentauna
comunitàparticolare
medianteilriferimentoai
"suoi"antenati,ai"suoi"
morti,alle"sue"tradizioni.
Questoinsiemecostituisceil
sistemageneratorediuna
societàsapientale;attraverso
regole,norme,divieti,quasiprogrammi,strategie,esso
controllal'esistenza
fenomenicadellasocietà,così
daassicurarela
conservazionedella
complessitàsociale,eessosi
autoperpetuaattraversola
successionedellegenerazioni
eriproducendosiinogni
individuo.
Sindallanascita,ogni
individuocominciaaricevere
"l'ereditàculturale",che
assicuralasuaformazione,il
suoorientamento,ilsuo
sviluppodiesseresociale.
L'ereditàculturalenonviene
soltantoasovrapporsi
all'"ereditàgenetica".Essasi
combinaconquesta.Essa
determinadeglistimolie
delleinibizioniche
contribuisconoaciascuna
ontogenesiindividualee
adattanoinmodoflessibile
l'espressionegeneticanel
fenotipoumano.Così,ogni
cultura,peroperadeisuoi
"imprintings"precoci,isuoi
tabù,isuoiimperativi,ilsuo
sistemaeducativo,ilsuo
regimealimentare,italenti
cheessarichiedeperlesue
attività,isuoimodellidi
comportamento
nell'ecosistema,nellasocietà,
traindividuieccetera,
respinge,inibisce,favorisce,
surdeterminalarealizzazione
ditaleotalaltracapacità,di
talecaratterepsicoaffettivo,
imponelesuespinte
multiformiall'insiemedelle
funzionicerebrali,esercita
anchedelleparticolariazioni
endocrine,e,intalmodo,
intervienepercoorganizzaree
controllarel'insiemedella
personalità.
Inquestosensooperala
teoriaculturalistadei
«modellidicultura»
determinandouna
«personalitàdibase»in
terminireali,acondizionedi
circoscriverla,di
relativizzarla,di
dialettizzarla.
Infatti,l'ereditàculturaleoffre
ilmodellodiunapersonalità
«ideale»estatisticamente
favoriscel'apparizionedei
caratterichele
corrispondono.Mal'eredità
geneticaèdinatura
irriducibileepuòmostrarsi
recalcitrante,ilcheintroduce
unagrandissimavarietànelle
risultantidellecombinazioni
traereditàculturaleeeredità
genetica;
così,sicostituiscesempreuna
minoranzadidevianti(che
contribuisconoalla
complessitàsocialeselisi
tolleraolisirispetta,manon
quandovengonorepressio
eliminati).
Inrealtà,lacombinazionetra
l'ereditàgeneticael'eredità
culturaleavvieneinmodoa
untempocomplementare,
concorrenteeantagonista,e
tendeconciòancheacreare
unanuovacomplessità
individualeintroducendoin
ogniindividuoundualismo
piùomenobeneintegratotra
lasuapersonalitàsociale-il
suo«personaggio»-eilsuo
esseresoggettivo.Tuttavia,
nellostessotempo,il
«modello»culturale,iltipo
idealedipersonalitàtendono
aridurreladifferenziazione
individuale,esoprattuttoi
suoieffettisociali,einquesto
sensoinibisconolepossibilità
dicomplessificazione.
Intuttiquesticasi,
l'interazionetraeredità
geneticaeereditàculturale
approfondiscee
complessificaancoradipiù
l'integrazionebio-psico-
socialeoperatadalla
protosocietà.Ognipersonalità
èilprodottodell'interferenza
deidueprincipioriginari,
quellobiologicoequello
culturale(enaturalmente
dell'interferenza
complementare,concorrentee
antagonistadiparticolari
avvenimentidellapropria
storia).Siamoinpresenzadi
unfenomenoantropologico
chiavemisconosciutodagli
addettiailavoridelle
disciplinediqualsiasi
indirizzo.L'antropologia
culturalehasemprevoluto
ignorarechel'uomovivente
nonèunimpastodimateriale
inertechesioffreall'opera
modellatricedellacultura
sfociandonellastrettoiadi
unapersonalitàdibase
spogliatadelsuofondamento
genetico.Labiologiaha
ignoratoalungochela
culturahagiocatounruolo
attivosulcomplesso
ereditario,dandoluogoa
pressioniselettivesul
genotipoeintervenendonella
determinazionedelfenotipo.
Infattiilsistemaculturalenon
soppiantailsistemagenetico,
maèilretaggioculturaleche
assicurandol'integrazione
dell'individuoinunasocietà
particolarecompletal'eredità,
garantendolaperpetuazione
dellasocietà.
Abbiamodettocheilsistema
culturale,inquantosistema
originario,garantisce
l'autoperpetuazionedella
complessitàdiunasocietà,
cioèlasuaautoproduzioneo
autoriorganizzazione
permanente.Questa
autoproduzionepermanente
determinainparticolarela
"riproduzione",piùomeno
parziale,delsistemaculturale
inogniindividuo.Maèa
tortochealcuniautori,che
delrestohannoindividuatoil
nododelproblema,chiamano
riproduzionesocialesiaciò
cheèautoproduzione
(autoriorganizzazione)
sociale,siaciòcheè
riproduzioneculturalenegli
individui.Incompenso,si
puòparlarediriproduzione
socialequandounacoloniasi
staccadallasocietàmadreesi
costituisceinmaniera
autonomasecondolostesso
sistemaculturale.Questo
processodiriproduzione
socialeèquellopercuisiè
realizzatalamoltiplicazione
dellaprotosocietàmuovendo
daunceppocomune,cioèla
diasporadell'umanità(vi
ritorneremotrapocherighe).
Anzitutto,bisogna
considerarechelacultura,in
quantosistemageneratore,
costituisceunquasi-codice
culturale,cioèunasortadi
equivalentesociologicodiciò
cheèilcodicegeneticoper
gliesseriviventi.Il«codice
culturale»conserval'integrità
el'identitàdelsistema
sociale,garantiscelasua
autoperpetuazioneolasua
riproduzionecostante,
proteggendolodall'incertezza,
dalcaso,dallaconfusione,dal
disordine.
Comunque,sebbeneessosia
ilconservatore
dell'invarianza,ilcodice
geneticopuòmodificarsi,al
momento
dell'autoriproduzione,per
effettodiunaperturbazione
casuale.Ilcodiceculturale
puòmodificarsi,nonsoltanto
almomento
dell'autoriproduzionesociale
(formazionedicolonie),bensì
anchedurantelostesso
processopermanentedi
autoproduzione,pereffettodi
avvenimentisenzadubbio
casuali,madirettamente
prodottidall'esperienza
fenomenicadellasocietà.
Questiavvenimentipossono
derivaredamodificazioni
dell'ecosistemanaturale,che
reagisconosullapratica
sociale,creandonuoviusi,
nuoveregole,eforsenuove
tecniche,nuovimiti.Essi
possonoderivaredaincontri
consocietàvicine,muovendo
daiqualiunaculturapuò
integraredelletecniche,dei
prodottid'usoediconsumo,
delleideeecc.
improntateallacultura
esterna.Essipossononascere
infinedallavitastessadella
società,doveunadevianza
individualepuòintrodurre
unacondottanuovachepuòa
suavoltadiffondersi
diventandocostume,edove
puònascereun'invenzione
destinataaessereintegrata
nelpatrimonioculturale.
Diconseguenza,sipuòcapire
tantolaconservazione
dell'unitàorganizzativa
fondamentale"della"
protosocietà,quantola
straordinariadifferenziazione
"delle"protosocietà.Il
moltiplicarsiadiaspora
sull'interasuperficiedel
globo,nellenicchie
ecologichepiùdiverse,le
deformazioniele
trasformazionicausatedai
«rumori»nellatrasmissione
diinnumerevolimessaggi
culturali,leinnovazioni
tecnicheenoologichehanno
fattoderivarelecultureleune
dallealtreelehanno
differenziate.Ilinguaggisono
diventatisempremeno
intelligibiligliuniaglialtri;i
miti,lecredenze,isimboli
hannoseguitoitinerari
tumultuosi;leregole
organizzativesonodiventate
quipiùflessibili,làpiù
rigide;imodellidi
personalitàhannoimboccato
stradedivergenti,elesocietà
sonopotutesembrare
eterogeneeleuneallealtrea
talpuntochemoltospesso
l'uomodiunaculturasisente
diunaspeciediversada
quelladellostraniero,
divenutooraildioda
venerare,oralabelvada
distruggere.
Comunque,sebbeneesse
sianofioriteinmaniera
dissimile,sebbenealcune
abbianovegetatoalivello
dellanecessitàealtreabbiano
conosciutosviluppi
entusiasmanti,leprotosocietà
hannoconservatolastessa
organizzazionedibase.
Infatti,questasocietàsiè
dimostratadiunastabilità
straordinariasull'intero
pianeta,attraversodecinedi
migliaiadianni,elesocietà
storiche,comevedremo,sono
sorteincondizioniecologiche
edemograficheeccezionali.
Essahamantenutolasua
stabilitàanzituttograziealla
sedimentazionediunsuo
nucleonoologico-culturale.
Essaharivestitoisuoi
fondamentiorganizzatividi
uncarattere"sacro",liha
investitidell'autorità
infallibiledellaTradizionee
dellaRivelazione,neicui
confrontiqualsiasiattacco
perturbatoresarebbeuna
trasgressionefatale.
Inunsenso,questa
sacralizzazionedellacultura
haquasiovunqueinibito
qualsiasigranderivoluzione
tecnica,ideologica,
sociologicacheavrebbe
potutoobbligarela
protosocietàariorganizzarsi
totalmente.Inunaltrosenso,
ilmito,ilrito,lamagiahanno
garantitouncompromesso
straordinario,anch'essodi
un'estremastabilità,non
soltantoconlarealtàincerta
delmondoesterno,conlavita
elamorte,maanchetra
l'ipercomplessitàcerebralee
lacomplessitàsocioculturale.
(Sipuòpensarechela
protosocietàabbiainibitoe
controllatolefolliedistruttrici
chesisonoscatenatein
seguito.)Maèanche
l'insiemedelsistemasociale
chepossedevaqualitàtalida
costituireunveroeproprio
successoselettivo.Alla
rigidezzasacraledell'apparato
culturale,siaffiancavauna
grandissimaflessibilitànella
suapossibilitàdiadattamento
allecondizioniecologiche.
Mobiledalpuntodivista
geografico,
demograficamentelimitata,la
protosocietàhacostituito
un'organizzazioneadattaa
ognisituazionecheleha
permessodiintrodursinel
freddopolareenellaforesta
tropicale,neldesertoenelle
paludi.Avendosviluppatoun
tipodiindividuo
estremamentesensibileatutti
imessaggidell'ecosistema
attraversol'acutezzadituttii
suoisensi,edallecapacità
manualipolitecnichenelvero
sensodellaparola,
disponendodiunpatrimonio
dicapacitàrealizzativain
gradodifarglimodificareil
suoutensileinfunzionedelle
condizionidiimpiegopiù
disparate,laprotosocietà,
natadallacaccia,poteva
dunqueormainonsoltanto
modificarelacaccia,ma
viveresenzadiessa,
basandosisullaraccoltadi
fruttiedioggettivari,sulla
pesca.
Straordinariamentearticolata
nelsuorapportointernotra
micro-emacrostruttura,essa
hacostituitol'organizzazione
forsepiùcomplessapossibile
perunapopolazionelimitata,
equestacomplessitàha
permessounpienoimpiego
delleattitudinipolivalentidi
ogniindividuonellaprassi
fenomenica.
Sebbenedominata
gerarchicamentedauna
classemaschile,icuimembri
peròeranolegaticiascuno
personalmenteaidominati,
donneeadolescenti,essanon
erasottopostaallo
sfruttamentodiunaclasse
straniera,sprezzante,avida,
néallaschiavitùparassitaria
diunpoterestatuale
poliziescooburocratico.
"Essanonconoscevadunque
contraddizioniinterne
profonde,néun'instabilità
distruttriceocreatricechela
spingesseatrasformarsi
radicalmente".
Ineffetti,leprotosocietà
hannoeliminatolesocietà
ominidiprecedenti,eogni
sboccochenonfosse
corrispostoalmodelloèstato
ugualmenteeliminato.Essesi
sonomoltiplicatecoprendo
rapidamentelaTerraintera,
tuttesimili,tuttedifferenti,
straniereleuneallealtre;la
maggiorparteavrebbero
potutocontinuarelalorovita
indefinitamente,senon
fosserostaterespinte,
devastatedallesocietà
storiche,efinalmente
annientatedallanostra.
PARTE
QUINTA.
LATERZA
NASCITA
DELL'UOMO:
LASOCIETA'
STORICA.
1.ILLEVIATANO.
Inuncertosenso,la
protosocietàdeicacciatoriraccoglitoriavevagiàinséle
potenzialitàdelsuostesso
superamento.L'apertura
macrosociale(esogamia,
alleanza,scambio)aprivala
stradaallatrasformazionedel
clansocialeinun
sottosistemadiun
metasistemapiùcomplesso,il
qualepotrebbeasuavolta,
mutatelecondizioni,
diventaresottosistema.
Lacacciaaprivalastrada
all'allevamento.La
conoscenzasemprepiù
precisadellepiante,deisemi
edeituberiaprivalastrada
all'agricoltura.
Però,ripetiamo,nessuna
contraddizioneinterna
profonda,nessunainstabilità
creatricespingevala
protosocietàaevolversi.
Pensiamoanchecheil
processodi
addomesticamentodelle
pianteedeglianimaliabbia
potutoiniziare,quaelà,nelle
protosocietàpreistoriche,ma
chelapossibilitàdiungenere
divitaagricoloopastorale
nonsiastatasfruttata,dauna
parteperchénonesistevané
unaforteconcentrazionené
unafortepressione
demografica,d'altraparte
perchél'agricoltura,
innovazioneprobabilmente
femminile,avrebbeobbligato
laclassemaschileauna
riconversionegenerale
comportantela
destrutturazioneristrutturazionedell'intera
società.
Perimmaginareilcrogiolo
dellesocietàstoriche,
abbiamobisognosenza
dubbioanzitutto
dell'espansionedemografica
dellaspeciesulglobo
(successo«selettivo»della
protosocietàchesaràcausa
dellasuarovina)edi
concentrazionidemografiche
nelleregionieccezionalmente
fertili,dovepascolano
abbondantementelemandrie,
elacuifertilitàvienericreata
ogniannodallapiena
periodicadeifiumi.Bisogna
dunquepresupporredelle
condizioniecosistemiche
eccezionali,incuiladensità
dipopolazionespingaverso
un'agricolturachediventa
rapidamentesistematica,e
forseancheaunallevamento
digrandimandrie,donde
deriviun'accresciuta
concentrazionedemografica.
Lasedentarizzazionefissa
alcunepopolazioniagricolein
villaggirelativamentevicini
gliuniaglialtri,ela«tribù»
diventaunsottosistema
apertochesiintegrain
un'organizzazione
demograficamentepiùvasta.
Siccomed'altraparteè
difficilepensarechegli
uominiabbianoabbandonato
lapraticadellearmiper
dedicarsiesclusivamentea
dei«lavoridadonne»,è
plausibilediconseguenza
supporreche,nellamisurain
cuil'uomosifapastoreo
agricoltore,laguerraprenda
ilpostodellacaccia,
diventandounelemento
attivonellanuova
sociogenesi.
Così,perpensarelanuova
sociogenesi,bisogna
immaginareungiocodi
processisimultaneiche
interferisconogliunicongli
altri.Daunaparte,nelle
condizionidiriconversione
economica,unacascatadi
invenzionirinnovala
tecnologia,accelerandola
trasformazionedellapratica
sociale.D'altraparte,una
metamorfosiorganizzativa,in
condizionidemografichedi
densitàeampiezzasempre
maggiori,elaboradegli
insiemisocialicomprendenti
vastepopolazioni.Anche
questoprocesso,secondonoi,
nonpuòcheessereilrisultato
dell'interferenzadaunlatodi
unprocessofederativoassociativo,incui,tra
alleanzeescambi,giungonoa
combinarsidellemacrounità
sociologiche,d'altrolatodiun
processodidominazionevassallaggio.
Lecausediquest'ultimo
possonoesseredelle
contestazioniterritoriali,delle
rivalitàtravillaggiogruppidi
villaggi,mapossonoaltresì
proveniredall'esterno,con
l'arrivodimigratoriedi
saccheggiatori,eanchedi
razziatorieconquistatori.E'
possibilechelaminaccia
esternaabbiaacceleratoil
movimentofederativo,dando
luogoallafondazionedi
leghecontadinedidifesa,la
costruzionediluoghi
fortificatidovefosseroal
sicuroilculto,imercati,i
granai,leofficine,icapi,e
dovelepopolazionirifugiate
possanofissarelaloro
dimora.Diconseguenza
sarebbenatalacittà.Mala
cittàpuòanchenascerecome
coronamentodellaconquista
diunreguerrieroilquale,
dopoavereestesoilsuo
dominiosopraunpulviscolo
dipiccolesocietàrurali,
insediailsuopalazzo,il
tempio,laguarnigione,le
prigioni,riceveiltributoche
diverràimposta,fondando
nellostessotempoloStatoe
laCittà.Allostatoattuale
delleconoscenze,sembrache
ilgiocoinizialesisiagiocato
piùdi10milaanniorsono,
tralabassaMesopotamiaeil
fiumeGiordano,intornoa
fertilivallatedovesierano
sviluppatelecolturedel
frumento,dell'orzo,delle
vecce,edoveladialettica
dellaconcentrazione
demografica,dellavoro,della
tecnica,delloscambio,della
federazione,dellaguerrae
dellaconquistahafatto
sorgereleprimesocietà
storiche.
AppenaloStato-cittàsiè
costituito,sisviluppa
l'amministrazione,muovendo
dalpalazzo;lareligione,
muovendodaltempio;si
sviluppanoimestierie
decollalaspecializzazione
dellavoro;unlegamedi
complementaritàvienea
stabilirsitracittàecampagna:
lasocietàstoricaènata.Essa
fiorisceinMesopotamia.La
rapidadiffusione
dell'agricolturaedelle
tecnicheattraversoilMondo
antico(1chilometroall'anno,
cidiceCavalli-Sforza)ricrea,
intornoaaltribacinifertili,a
altrevallatesoggettea
inondazioniperiodiche,le
condizioniperlaformazione
ditalisocietà:sullerive
dell'Indo,delNilo,delfiume
Giallo,4000anniavanti
Cristo,alcunimilionidianni
dopolaverticalizzazionedel
bipedeominide,alcune
decinedimigliaiadianni
dopol'apparizionedi
"sapiens".
Così,sisviluppaunacatena
dimutazioniorganizzative
cheportanoaunanuova
sociogenesi.Terzanascita
socialeperl'umanità!
Avvenimentocapitale,di
importanzaanaloga,dal
puntodivistaantropologico,
aquellochefu,
nell'evoluzione
organizzazionaledellavita,il
passaggiodall'unicellulare
all'organismomulticellulare.
Lapaleosocietàcontava
pochedecinediindividui;la
protosocietàmettevain
relazionealcunecentinaiadi
individui.Lasocietàstorica
comprendealmenomolte
migliaiadiindividui,spesso
parecchimilioni,e,dallacittà
all'impero,presentadelle
differenzedemografìchetali
qualiledifferenzedi
popolazionecellularetrala
pulceel'elefante.Sitratta
dunquecontemporaneamente
diunmetasistemaediun
megasistemainconfrontoalla
protosocietà.Quest'ultima,
trasformatainunapiccola
unitàterritoriale,puòtrovarsi
piùomenointegratanel
leviatano,mailsuocodice
culturalesitrova
irrimediabilmenteleso,
spezzettato,frammentario.
Avvieneunadestrutturazione
deisuoiprincipiorganizzativi
fondamentaliavantaggio
dellaNuovaOrganizzazione,
laqualeabbracciadegli
insiemieterogenei
territorialmente(campagnee
villaggi,steppedapascolo,
città)esociologicamente
(caste,gruppietnici,enel
casodegliimperi,nazioni).
Questaeterogeneità
straordinariaèriunita,
controllata,dominatadaun
apparatocentraledicontrollo
edidecisione,loStato,
affiancatodaunapparato
noologico:
lareligionediStato.
LoStatocentralizzatore,
costruttore,repressore
costituisceunnuovomododi
organizzazionedella
complessitàchemuovedaun
apparatocentrale.Questa
complessitàsisviluppa
secondoprincipianaloghia
quellidellosviluppodegli
organismipluricellulari:la
gerarchiaela
specializzazionedellavoro.
Tuttoaccadecomeselabase
gerarchicadellapaleosocietà,
limitataalladominazione
maschile,frenatadal
comunitarismoeanchedal
comunismodidistribuzione
dellaprotosocietà,si
sviluppasseinmaniera
ipertroficasullabasedel
dominiopoliticoe
economico.Unagerarchia,
talvoltaapertaeflessibile
nellecittàpiccole,spesso
rigidaeimplacabilenei
grandiimperi,sovrapponein
modoschiacciantel'"élite"
delpotere,lacasta
dominante,aclassiegruppi
etnici,essistessisovrapposti,
ponendoallabasedella
piramidesocialela
sottoclasseinferioredegli
schiavi,alimentatadaivintie
dallevittimedirazziee
conquiste.Lagerarchia
obbligatoriadiventaun
principiogeneraledi
organizzazione,ilche
accresceulteriormente
l'apparatocoercitivoe
repressivodelloStato.
Parallelamente,la
specializzazionefaprogredire
lacomplessitàsociale
moltiplicandole
intercomunicazioniinsenoal
sistema.Essacontribuisce
alladifferenziazioneinclassi
dellasocietàe
contemporaneamentesi
modellanellagerarchia
differenziatrice.Di
conseguenzasicreanole
divisioniradicalitralavorodi
esecuzioneedidecisione,
lavoromanualeelavoro
intellettuale,lavoro
meccanicoelavoroartistico.
Tuttequestedifferenze,al
paridiquelletralavitarurale
elavitacittadina,reagiscono
sullaculturaesulla
personalitàdiognigruppo
socioprofessionale,
determinandodifferenze
enorminellavitaquotidiana.
Laspecializzazionefa
progredireinmodo
gigantescolacomplessitàdei
sistemisociali,moltiplicai
prodotti,lericchezze,gli
scambi,lecomunicazioni,
stimolainvenzioniintuttii
campi.Essaprovocail
decollodelleciviltà.La
specializzazionenoologicanell'eserciziodelleartiedel
pensiero-divienelafontedi
unprodigiososviluppo
estetico,filosoficoe
scientifico.Sulpiano
individuale,tuttavia,essa
comportal'alterazionediun
tipoumanopolivalentee
politecnicosviluppatodalla
protosocietà,cioèunuomoin
cuil'eserciziodeisensiaveva
raggiuntounaprecisionee
unadelicatezzainaudite,
arrivandoaconosceretutto
dellanatura,fabbricandoi
suoiutensili,lesuearmi,la
suacasa,igiocattoliperisuoi
bambini.Quest'uomo«totale»
saràsostituito,soprattutto
nellecittà,daunindividuole
cuicapacitàsisono
atrofizzateavantaggio
soltantodialcunediesse,elo
sviluppodellacomplessità
socialeattraversola
specializzazionevienepagato
dallamaggioranzadella
popolazioneconun
incontestabileimpoverimento
dellapersonalità.
Congiuntamente,lanuova
disuguaglianzasociale,che
acquistarapidamenteun
carattereestremo-dalreallo
schiavo-comporta,perla
massadeglioppressi,un
enormesottoimpiegodelle
capacitàindividuali.
L'autoritàrepressivadello
Stato,lagerarchia,
l'asservimentocostituiscono
perquestestessemasseun
considerevoleaggraviodelle
costrizioniinconfrontoalla
protosocietà,fattoalquale
bisogneràaggiungeregli
effettidelmostruoso
parassitismodelloStato,dei
signoriedeipossidenti
sull'insiemedellasocietà.Lo
sfruttamentodell'uomo
sull'uomoèunadellegrandi
invenzionidellasocietà
storica.
Inoltre,legataallanatura
stessadiquestasocietà,la
guerra,comevedremo,
devasteràormail'umanità.
Cosìlosviluppodellanuova
complessitàavvienealprezzo
diregressioni,alterazioni,
schiavitù,portatedallo
sviluppodellagerarchiae
dellaspecializzazione.Ma
essoavvieneancheattraverso
alcunespintedi
ipercomplessità,
particolarmente
nell'organizzazioneenella
civiltàurbane.
Lagrandecittà.
Conlosviluppodellesocietà
storichesisviluppalagrande
città,lametropoli.
Lametropolièlasede
principaledellacomplessità
sociale.E'quichesifissa
l'apparatocentralizzatore,il
palazzool'assemblea,il
grandetempio,
l'amministrazione,laguardia,
lapolizia.E'quichesi
sviluppanola
specializzazionedellavoro,la
stratificazionedellecastee
delleclassi.E'quichesi
sviluppanoancheil
commercio,gliscambi,
l'artigianato,l'industria.E'qui
cheèapparsaesièdiffusala
scrittura.
Inquestoprogressogenerale
dellacomplessità,aumenta
semprepiùilbrulichio
d'ipercomplessità,cioèdelle
situazioniedeifenomeni
dovel'allentamentodelle
costrizionicorrispondeaun
progressonellecapacità
organizzativeeevolutive.La
grandecittàèlaprima
organizzazionesociale
minimamenteanalogaal
cervellodi"sapiens";
essaèunambiente
policentrico,unaconfusione
dicomplessiorganizzativi,di
intercomunicazionicasuali.
Conilprogressodellaciviltà
urbana,crollainvastisettori
ilrigidodeterminismodei
programmiedeirituali
socioculturali,avantaggiodel
giococasualedegliinteressi
economici,dellepulsioni
affettiveesessuali.Il
determinismostatisticodi
questimovimentiquasi-
brownianitendeasostituirsi
aldeterminismomeccanico.
Attraversoquestodispiegarsi
dell'apparentedisordinedei
movimentiindividuali
avvienelanascitadi
fenomeniipercomplessi;
questicostituiscono,nello
stessotempo,dellesferedi
libertàpersonali,fisiche,
economiche,sessuali,
intellettualieeventualmente
politiche.
E'inquestesfere,oralimitate
aunapiccola"élite",ora
aperteaunacategoriapiù
vastadiuominiliberio
cittadini,chelagrandecittà
diventaunambiente
favorevoleallacreatività,alle
innovazioni,alleideenuove,
alpensiero,allascienza.
Iniziaunosvilupponoologico
nuovo,chenelleisolegreche
eaAtene,induesecoli,
liberailpensierodallamorsa
dellatradizioneedeldogma,
efaapparireinalcuniuomini
ilcomunedenominatoredel
cervellodiognispeciedi
"homosapiens":
lafilosofia.E'nellegrandi
cittàchedaunmomento
all'altropossonoaccadere
questi«miracoli».Eèper
questocheessediventanogli
ecosistemidiunnuovo
sviluppodella
cerebralizzazione.
Lagrandecittàèinfatti
l'ecosistemasocioculturaledi
dueavvenimenticapitali
caratteristicidellaterza
nascitadell'umanità:
l'individuoautonomoela
coscienza.L'individualitànon
èevidentementeuna
creazionedellasocietà
storica,bensìuna
componentedellatrinità
specie-società-individuo;la
personalitàdell'individuonon
haattesolasocietàstoricaper
svilupparsi;comeabbiamo
visto,questosviluppo
avvienenelcorso
dell'ominidizzazioneesi
complessificaconla
protosocietà.Mamentrela
protosocietà,creandopiùo
menountipodominantedi
personalità,frenalo
spiegamentodelledifferenze
individuali,lagrandecittàlo
permette.L'avvenimento
caratteristicodellasocietà
storicaedellagrandecittàin
particolare,consiste,per
popolazionipiùomeno
limitate,piùomenoelitarie,
nellarelativaautonomia
dell'individuochemuovedal
riconoscimentodellelibertà
individualiedell'esistenzadi
libertàstocastiche,la
possibilitàdisviluppare
alcunecomplessità
psicologiche,affettive,
intellettuali,l'affermazione
dell'io,insiemedelrestoa
tuttociòchecomportao
presupponediegocentrismoe
diegoismo.
Conl'io,sisviluppa
l'epicentro
dell'ipercomplessitàcerebrale
(essendoilcervellostesso
l'epicentrodelcomplesso
antropologicopolicentrico).
Lacoscienzaèilfenomeno
dovelaconoscenzatentadi
conoscersi,dovel'attività
dellospiritodiventaoggetto
dell'attivitàdellospirito,dove
larelazionetraséelecose
vienepensatacomprendendo
séelecose,doveilsoggetto
prendesécomeoggetto
sapendosiesentendosi
soggetto,doveeglidivina,
scoprelazonadiincertezza
tralospiritoeilmondo,
l'immaginarioeilreale,e
interrogaquestaincertezza
nelpensieroenell'azione.
Ancoraunavolta,la
coscienzanonèunfenomeno
nuovo,maènellasocietà
storicacheessaintervienenel
giocostocasticodellaciviltà,
echeessatentadigiocareun
ruololacuiimportanza
diventasemprepiùdecisiva,
nelgiocoanch'essosempre
piùdecisivodellaveritàe
dell'erroredoveèlanciata
l'umanitàstorica.
Cosìlacittà,lasedepiùviva
dellasocietàstorica,èuno
straordinarioambientedi
ordine,dicomplessificazione,
didisordine,d'interventoedi
«rumore».
Lasocietàstoricaèdunque
unatotalitànuova,dovelo
Stato,laCittà,laNazione,
l'Impero,l'Individuo,la
Coscienza,leClassi,la
Guerradiventanogliattori
delnuovodestino
dell'umanità.
Questesocietà,adispetto
dellalorounitàdibase,
potrannosvilupparsiin
manieradivergente,nonsolo
secondolalorodimensionee
popolazione,dallecittàagli
imperi,maanchesecondola
combinazionedidifferenti
livellidicomplessitàedi
ipercomplessitàche
caratterizzerannononsoltanto
ognunadiesse,maimomenti
evolutividiciascuna,poiché,
comevedremo,sitrattadi
combinazioniinstabili.
Labassacomplessitàsi
manifesteràattraversola
costrizionemilitaregerarchica,ilcontrollorigido
dell'autoproduzionesociale.
Glisviluppidella
specializzazionesi
allargherannoinmodo
semprepiùambiguosul
progressoglobaledella
complessità(avantaggio
delle"élites"
privilegiate)esuregressioni
dicomplessitàsulpianodegli
individuicostrettiacompiti
semprepiùripetitivie
parcellari.
L'ipercomplessitàsfocerà
nelletendenzeliberalie
nell'aperturadeigioco
stocasticotral'ordineeil
disordine.Fattoacuibisogna
aggiungerel'infracomplessità,
cioèildominioimplacabile,
l'annientamentodelle
opposizioniedegli
antagonismiattraverso
l'annientamentofisicodegli
oppositoriedegliantagonisti.
2.LASTORIA.
Lesocietàstorichesono
instabili,el'accavallarsidi
instabilitàesterneeinterne
costituisceperl'appuntola
storia.
Lesocietàstorichesono
infattideivasticomplessi
costituitidagruppietnici,da
classi(originariamenteetnoclassi),dacasteeterogenee.
Esserisultano,inconfronto
allesocietàarcaiche,
debolmenteintegrate,
debolmenteamalgamate,
dunqueinstabiliadispettoea
causadeicaratteri
iperautoritaridelpotere,
mentrel'iperautoritàtentadi
controbilanciareladebole
integrazionemediante
un'estremacoercizione,la
qualenonpuòcheaggravare
l'eterogeneità.
Nellaprotosocietà,ilpotere
nondisponevadiunapparato
autonomo,loStato,ela
classemaschile,detentrice
dell'autoritàsociale,era
profondamentecoinvolta
nellasocietà,datocheogni
uomoera
contemporaneamentepadree
sposo.Certamente,l'autorità
decisionalesipresentavain
formevariabilidasocietàa
società:essapotevaesseresia
collegiale(l'assembleadegli
uominiodeglianziani),sia
personale(ilcapo),sial'unae
l'altrainsieme;ugualmente,
l'autoritàmagicael'autorità
civilepotevanoesseresia
separate(lostregoneeil
capo),siacongiuntenella
stessapersona;infine,essa
potevaesseresiatrasmessa
ereditariamente,siadesignata,
siaeletta.Maunbrusco
cambiamentodipotere,se
accadeva,nonpotevamettere
incausal'organizzazione
stessadellasocietà,elesue
variazioninoncomportavano
chedebolirischisociali.
Nellasocietàstorica,l'enorme
apparatodelloStatodiventa
un'entitàdistinta,separata,
onnipotente,eisuoirapporti
conlasocietàdiventano
torbidieesplosivi.Dauna
parte,essoassicural'unitàeil
controllodituttoilcorpo
sociale,einquestosenso
organizza«l'interesse
generale»;d'altraparte,tende
persuastessanatura
all'ipertrofiaeall'accumulodi
potenza,eisuoirapporticon
lasocietànonsonopiù
soltantodisimbiosi,bensìdi
parassitismo.
L'apparatodelloStatopuò
contemporaneamenteessere
affettodamegalomaniain
sensostretto,costituirelo
strumentodegliinteressidella
castaodellaclasse
dominante,ediventareil
giocattolodell'"ubris"del
sovranoassoluto.Ilpotere
stessoèdiventatounazona,
nonsoltantodiestrema
varietà(potereregio,
teocratico,tirannico,
conciliare,aristocratico,
democraticoeccetera)madi
un'instabilitàestrema,che
passadaunaformulaall'altra
asecondadelleambizioni
politicheedeiconflitti
sociali.Dunque,ilpotere,
sferadiconcentrazione
estremadell'ordine(Stato,
amministrazione,polizia,
esercito),diventanellostesso
tempoquelladell'estremo
«rumore».E'inquestasfera,
chedetieneilcontrollo
generale,machenonè
controllata,chefermentanoe
siscatenanolebrame,isogni,
ifurori,lefolliedi"sapiens",
comehadimostrato
l'eminenteantropologo
WilliamShakespeare.I
conflittialsuointerno
scatenanocrisi,cospirazioni,
rivoluzionidipalazzo,rivolte,
guerrecivili,appellidiaiuto
all'estero,vereeproprie
rivoluzioniereciprocamente
letensioniegliantagonismi
sociali,l'instabilitàdella
societàfavoriscono
l'instabilitàdelpotere,la
qualefavorisceasuavolta
l'instabilitàsociale.
Irapportitraigruppietnici,
leetno-classi,leclassi,le
castepassanoconfacilità
estremadalla
complementaritàalla
concorrenzaeagli
antagonismi,dagli
antagonismiaiconflitti.In
questosenso,lalottadi
classe,sebbenelesue
esplosionisianoimprovvisee
temporanee,travaglia
permanentemente,inmodo
latente,lasocietàstorica.
Iconflittietnicieiconflitti
socialisimescolanoai
conflittipolitici,gliuni
risvegliandoescatenandogli
altrieviceversa.Essisi
concludonotalvoltacon
riorganizzazionidelpotere,
talvoltaanche
dell'organizzazionesociale,
chepossonoabbatterele
dominazioni,eliminarelo
sfruttamento,mafinorasenza
mairiuscireaimpedireloro
diricostituirsisottoaltre
forme.
Infine,ilrapportotra
l'individuoelarete
dell'organizzazionecollettiva
èdiventatoinstabile.
L'individuo,menointegrato,
diventa«egoista»,puòvenir
menoalsuodoveresociale,
tradirlo.L'anomalo,il
deviante,il«traditore»
proliferanonellasocietà
storica.Nellazona
incontrollataeinstabiledel
potere,l'attocasuale
dell'individuopuòdiventare
immediatamentedi
un'importanzadecisiva,
mettendoingiocolasorte
collettiva.Dondeil«ruolo
dell'individuonellastoria»,
"neimomenticriticienei
momentidicrisi",lacui
importanzavieneora
ipostatizzata(daifautoridi
unastoriachesisvolgeper
grandieventi),ora
misconosciuta(dailoro
oppositori),dovegliuni
ignoranocheilcasosiintegra
nellacomplessitàdel
processo,glialtrichela
complessitàdelprocesso
comportainevitabilmentela
presenzadelcaso.
Infine,adifferenzadella
protosocietà,laculturadelle
societàstorichediventa
policentrica.Certo,la
religionestataleoimperiale
tentaeriescepiùomenoa
integrarenoologicamentela
grandesocietà,e,strettamente
legataalloStatoealla
strutturagerarchica,agiocare
unruolostabilizzatore.Male
popolazionivinte,
sottomesse,nonhannoancora
integratolaculturadominante
nellorocodiceculturale,né
riconosciutoildiovincitore
comeproprio.Inoltre,nella
religionesiproduconodelle
rottureinterne,delleeresie,
deiconflittitrapotere
temporaleepoterespirituale.
Senzasosta,animatidivita
propria,nutritidabisogni
antropologicidisalvezza,gli
deimigranodisocietàin
società.Mitologieeideologie
attraversanolefrontiere,
frammentidicodiciculturali
vengonotradottiquaelà,e
l'invarianzadellacultura,
fontecreatricedella
complessitàsociale,sitrova
incessantementeperturbata.
Lacultura,divenutaapertae
esplosa,siriversain
numeroseramificazioni.
Mitologieeideologiesi
differenzianoasecondadelle
classi;appaionoimitidi
opposizioneedirivoluzione,
annunziandolacittàdelsole.
Ungiorno,inqualchecittà,
allaperiferiadiungrande
impero,ilpensierofilosofico
siliberadallagangareligiosa,
loscetticismocominciaa
tastareognifondamento,la
scienzasiautonomizza.La
culturaentranelgioco
ambivalenteeunadellesue
branchediventanonsolo
fontedell'instabilità,ma
anchematricediinnovazioni
etrasformazioni.
Atuttequestecondizioni
internediinstabilitàsi
aggiungonoinnumerevoli
condizioniesterne.
Anzitutto,lesocietàaforte
densitàruraleeaforte
concentrazioneurbana,nella
misuraincuisiemancipano
dall'ecosistemanellaloro
complessitàorganizzativa,
sonosemprepiùdipendenti
dallevariazionicasualidi
quello.Leperturbazioni
climatiche,lasiccità,
l'inondazionepossono
comportarelafame,
l'epidemia,lacrisi,laguerra.
Gliscambiconlealtresocietà
creanodelledipendenze,la
cuirotturacomportadelle
disorganizzazioni.Lenovità
diognitipochearrivano
dall'esternomodificanoil
codiceculturaleappenavisi
integrano.
Infinelaguerrafavacillare
questesocietàsulleloro
fondamenta,letrasforma,le
ingrandisce,ledistrugge.
"Oralaguerracostituisceun
fenomenoendemicodelle
societàstoriche"(Bouthoul,
1948,1971).
Lacoesistenzastimolanon
sologliscambielealleanze,
malerivalitàeleostilità.Gli
agricoltorirespingonoe
annientanoicacciatori
raccoglitori.Inomadi
saccheggianoetaglieggiano
gliagricoltori.Ipopoli
migratoristraripanosulle
terrefertiliesullepopolazioni
ricche.
OgniStatoguardacon
cupidigiaitesoridelloStato
vicino,sicingedimuraesi
difendecontrolastessa
cupidigia;inizialalottadi
tutticontrotutti,oveciascuno
èpredaepredoneauntempo.
Laguerraèmoltodipiùche
aggressioneeconquista,èun
venirmenototaledei
controllisulcomportamento,
unospaventososcatenarsi
delleforzedistruttive.E
quandosioppongononon
soltantodegliinteressiedei
furorinelgiococapitale,ma
ancheilsignificatodiciòche
èconsacratoediciòcheè
maledetto,diciòcheègiusto
ediciòcheèvero,quandogli
deicombattonoafiancodegli
eserciti,lafuriascatenata
arrivafinoalgenocidio.
Ildoppiogiocodellastoria.
Così,l'instabilitàdellesocietà
storicheèlegataaun
manifestarsiimprovvisodi
disordine,dicrisi,di"ubris",
pernullarariefortuiti,bensì
endemici.Questainstabilitàè
ilrevulsivochefaaffluirei
disordini,lecrisi,l'"ubris"del
cervellodi"sapiens".Essa
liberaleforzedemenzialiche
laprotosocietàaveva
incatenatoecontrollato,
dopodichénessuncontrollo
realesièpotutostabilire.
Maèinquestastessa
instabilitàchesitrovanole
fontidell'evoluzione,cioèdi
disorganizzazioneriorganizzazione;
ricapitoliamo:ladebole
integrazione,gliantagonismi
sociali,idisordinidelpotere,
l'accrescersideirapporti
metaboliciconl'esterno,le
guerre.Dopomigliaiadianni
dipreistoria,l'evoluzione
storica,inqualchecentinaio
dianni,edificalasuaciviltà,
sviluppaletecnicheelearti,
rivoluzionandoilpianeta.
Evidentementeunatale
evoluzionenonhanulladi
continuo,dilineare,di
meccanico.Casuale,
stocastica,essaècomandata
daunprincipiodiincertezza,
eciònonsolonelsuo
sviluppo,maanchenelsuo
carattere,cioèl'unità
antagonisticadiunalogica
dellacomplessificazione
comportantedisordinedaun
latoedall'altrodiun
disordineche
infaticabilmentefaregrediree
distruggelalogicadella
complessificazione.
Poichélalogicadella
complessificazione
presuppone,"inuncerto
senso",ildisordine,si
sarebbetentatidivederenella
storianull'altrocheun
processodi
complessificazioneche
comporta,"inuncertosenso",
deidisordinichesarebbero
tutt'alpiùgliinevitabili
fallimenti.
Delresto,inquestiterminisi
presental'ideologia
edulcoratadelprogresso
storico.Tuttavia,inrealtà,il
processoèincessantemente
spezzato,sminuzzato,
disperso.Lerecrudescenze
schiavisteevassallizzatrici,il
ristabilimentodeidispotismi
repressivi,laricostituzionedi
gerarchierigideladdoveesse
eranoscomparsecimostrano
ilritornoinforzadelle
regressioniorganizzative.La
guerratestimonia
un'incapacitàdiregolarein
manieracomplessaalcuni
problemifondamentali.
Inoltrelastoriaèuna
successionedidisastri
irrimediabili.Lestatuesono
abbattute,lebiblioteche
bruciate,lecittàrasealsuolo,
popoliinterisonoannientati,
intereciviltàcadonoinuna
rovinatotale.
Manonsipotrebbe
inversamenteridurrelastoria
alrumoreealfurore.
Attraversoidisastri,lalogica
dellacomplessificazione
oscilla,esita,parteinavanti,
ricade,regredisce,si
sviluppa,vieneannientata,
dispersarinasce,ricomincia,
continua.Ilrumoreeilfurore
spezzanoapiùripreseil
processodi
complessificazione,ma
questopuòeventualmente
recuperareciòcheilrumoree
ilfurorenonhanno
sterminato.Cosìla
distruzionediunaciviltàda
unaconquistabarbaricaè
seguitadall'integrazionedi
unapartedelpatrimonio
culturaledelvintonella
nuovaculturache,asua
volta,subiràlastessa
metamorfosi.
Unaculturaannientatalascia
frammentidi«messaggi»,di
pollinechevengonotrascinati
dalcarrodegliinvasori.Una
culturamuore,maalcuni
frammentidicodicepossono
infiltrarsi,comedeivirus,nel
codiceculturaledellasocietà
barbarica,sopravvivere,e
contribuireinfinealla
formazionediun'altraciviltà.
Ilturbinedistruttoredella
storia,spazzandoaiquattro
ventilecultureinfrantumi,
diffondeanchedellespore.
Dunque,esistedavveroun
doppiogiocodellastoria,tra
ladistruzioneela
complessità,dovesi
dispieganoledevastazioni
disordinatedi"demens",
contemporaneamentealle
capacitàorganizzativee
creativedi"sapiens";una
distruggel'altra,l'altra
utilizzaleforzedistruttiveper
ricreare.Maaldisottoe
dentroquestodoppiogioco,
avvieneunaltrogioco
confuso,"alimentatoenello
stessotempodistruttodal
primo",tralacomplessitàe
l'ipercomplessità.Infatti,le
sedidiipercomplessitàhanno
bisognodiorganizzazionigià
altamentecomplesseper
svilupparsi,cioèanchediun
accrescimentodidisordineo
libertà;oraquestodisordine
puòsiafacilitareloscatenarsi
dell'"ubris",siaprovocareper
effettocontrarioilritorno
«reazionario»allaschiavitù,
cheriportaleformepiùbasse
dicomplessità;
simultaneamente,lesedidi
ipercomplessitàcostituiscono
unapredaperinemici
esterni,elaguerrale
costringearegredire
all'organizzazione
militarizzata,oppure
comportalalorodistruzione.
Cosìimomentidi
ipercomplessità,bagliori
folgoranti,sviluppi
provvisori,sonocomeestasi
dellastoria.Aogniprogresso
succedeun'accentuazione
dellagerarchiaedella
schiavitù,cioèlabassa
complessità.
Ildoppiogiocodellastoriaè
dunqueungiocoatre,fra
l'ambivalenzadeldisordine,
labassacomplessitàe
l'ipercomplessità,giocoche
comportanumerose
combinazionieunavasta
gammaintermedia.
Nessunodeitregiocatoriha
ancoraottenutolavittoria
decisiva,enoiviviamoin
un'epocaincuiognunodiessi
sembrasiasulpuntodi
vincere.
Maquestaèun'altrastoria.
Lastoriaèiniziatapoche
migliaiadiannifa.Sesi
considerailtempochecorre
daquellachesecondole
attualivalutazionièladatadi
apparizionedell'ominidesulla
terra,dal2al5%diquesto
tempoèoccupatoda"homo
sapiens",edallo0,2allo
0,5%dall'evoluzionestorica.
Ora,nonsipuòche
spaventarsidifrontealla
creativitàealladistruttività
scaturitedurantequesto
brevissimoperiodo.Manello
stessotemposipuòosservare
chel'evoluzionedell'uomo
nonènecessariamentelegata
allastoria,esipuòdunque
immaginarelapossibilitàdi
un'evoluzionemetastorica,
cioèdiun'evoluzionechesi
effettuerebbecertamentenon
senzadisordineeincertezza,
nonsenzarumore,masenza
furore.
Ciòpresupporrebbedicolpo
unaformadisocietàdiversa
dallasocietàstorica.Ora,
nellostessomodoincuila
storia,comeabbiamovisto,
nonèindissolubilmente
legataaldestinoumano,
parimentilasocietàstoricaci
apparecometerzofenomeno
inordineditempo,succeduto
allapaleosocietàealla
protosocietà.Nonèdunque
pernullaassurdoipotizzare
unaquartaformadisocietà,
cioèunaquartanascita
dell'umanità.
Esecivolgiamoadessoalla
crisidelnostrotempo,così
complessiva,cosìprofonda,
cosìgravidadipossibilitàdi
annientamentouniversale,di
schiavitùgeneralizzata,di
creativitànuova,cisipuò
domandareseilproblemadi
unasocietàipercomplessa
nonsiastatoormaipostoin
mododefinitivo.
Essononèpernulla
inconcepibile,datocheesiste
sullaterra,intremiliardidi
esemplarieconuna
possibilitàdiriproduzione
praticamenteillimitata,un
sistemaipercomplessoche
funzionaconunapopolazione
didiecimiliardidiindividui:
ilcervellodell'"homo
sapiens";sappiamoancheche
questosistemapuònonessere
necessariamentesommerso
dallademenza,sebbeneesso
funzioniallimitedel
disordineedellafollia.
Inquestaprospettiva,inoltre,
sièpotutoosservarechele
possibilitàdelcervelloumano
nonsonostatetutte
immediatamentesfruttate,che
lesuecapacità-tracui
l'attitudineallacreativitàe
allacoscienza-perrealizzarsi
esvilupparsi,hannobisogno
diuncontestosocioculturale
anch'essosufficientemente
complesso,echequesta
complessitàsocioculturale,
nellostessotempo,èuna
lentaegigantescasecrezione
delcervelloumanostesso.In
altreparole,inuovisviluppi
dell'ipercomplessitàcerebrale
hannobisognodinuovi
sviluppisociologici,enoi
crediamoanche:diuna
metasocietà.
Noisappiamochelasocietà
storica,inalcunimomenti
felici,inalcunisettori
privilegiati,puòprodurre
dell'ipercomplessità.Il
problemaèquesto:è
possibileunasocietà
ipercomplessa?Dadue
secoli,scaturisconodalla
storiaimitiannunziatori
dell'ipercomplessità:
democrazia,socialismo,
comunismo,anarchiasono
altrettantesfaccettatureche
rimandanoallostessosistema
ideale:
sistemafondato
sull'intercomunicazioneenon
sullacoercizione,sistema
policentricoenon
monocentrico,sistema
fondatosullapartecipazione
creativaditutti,sistema
debolmentegerarchizzato,
"sistemacheaccrescelesue
possibilitàorganizzative,
inventive,evolutiveconla
diminuzionedellesue
costrizioni".
Noisentiamooggicheciòèa
untempopossibilee
impossibile.
Impossibile,perchénonsi
trattasolodiunariformaodi
unarivoluzionefenomenica
cheliquidiadesempiola
classedominanteol'impero
dominatore,senzacolpireil
sistemacheriproduceil
dominio.
Quest'ultimoèassairadicato,
esarebbeingenuocredereche
siasufficientedistruggernele
espressionicontemporanee,
capitaliste,statali,
pseudosocialiste,per
estirparneleradici.Lanostra
societàportainsédelleradici
primaticheprofonde,una
paleostrutturaretaggiodella
paleosocietàcomeil
paleocefaloèretaggiodel
cervellodeirettili,una
protostrutturaretaggiodella
societàarcaica,einfinelasua
strutturacaratteristicadi
societàstorica,cheportacon
séilleviatano.
Impossibileperchéinnessun
luogolasocietàstoricaèin
declino,essasimoltiplica,in
manieradivoltainvolta
fatale,inevitabile,necessaria
periprocessidi
emancipazioneetnicae
razziale,cosicchéigrandi
impericoncentranopoteri
semprepiùcolossali.
Impossibileinfineperchéla
Schiavitùsipresentaoggi
nelleformestraordinariedella
Liberazione,perchélesue
astuziesonoquasiinvincibili,
perlomenofinchénonsisia
impadronitadelpoteredove
diconseguenzadistrugge.
Impossibile,perchéle
aspirazioniall'ipercomplessità
vengonodeviateedirottate
nellaDottrinainfallibileche
pretendediavererisoltogli
enigmidellastoriaedi
portareinsélascienzadel
divenire.
Impossibileinfineperchéla
rivoluzionechesiimpone
superadimoltotuttociòche
siintendeconquestotermine:
sitrattaauntempodi
«cambiarelavita»edi
«trasformareilmondo»,di
rivoluzionarel'individuoedi
unirel'umanità,direalizzare
unameta-micro-megasocietà,chesiarticolidal
rapportointerpersonale
all'ordinemondiale.
Ma,contemporaneamente,
sentiamochelapossibilitàè
aperta.Lapresenza
multiformedelbisognodi
superamentoèsentita
ovunque,unnuovosviluppo
dellacoscienzaèpossibile,e
ilgenio
dell'autorganizzazione,come
sappiamo,ècapacedelle
operepiùprodigiose.
Sappiamocheildisordine,la
crisi,nellostessotempoin
cuipresentanoirischidella
regressione,costituisconole
condizionidelprogresso.
Sappiamocheiltrapasso
dallaprotosocietàallasocietà
storicasarebbestato
inconcepibileprimadella
metamorfosi,echeanche
dopo,stentiamoaconcepirlo.
Sappiamocheèesistitauna
meravigliaancorapiù
sorprendente.Essarisalea
piùditremiliardidiannifa.
Duranteunmiliardodianni,
sièavutounperiodochesi
puòretrospettivamente
chiamarepre-biotico:nella
lentacotturadiuna«zuppa»
melmosadove,tra
folgorazionidiluce,si
costituivanoesiaggregavano
dellemacromolecole,
sottomessealdisordine
termodinamicoealla
casualitàdegliincontri.
Dentroemediantequei
bagliori,questidisordini,
questiincontrisièelaborato
ciòchedovevadiventareun
fenomenoinaudito,un
insieme,unaunitàcoerente,
organizzata:lacellula.
Numerosimostriprovvisori
venneroforsealmondoper
durareunattimo,disperdersi.
Occorrevainfattiunsistema
ingradononsolodi
autoprodursiinpermanenza,
madimoltiplicarsiinmaniera
autoriproduttivaperché
potesseperpetuarsie
svilupparsiquellameraviglia
diorganizzazionecheha
costituitolamateriaprimadi
tuttiisistemiviventi.Nonè
forsepossibileoggipensare
checitroviamoinun'epoca
presocietaria,chelesocietà
storichesononongiàdei
sistemivivibili,bensìdegli
abbozzimostruosichesi
costituiscono
stocasticamente?Nonsipuò
concepirelastoriacomeun
periododitentativieerrori,
analogasocietariamenteal
periodoprebiotico?"Homo
sapiens"portaconséla
possibilità,lapromessa
geneticaecerebralediuna
societàipercomplessache
nonhaancoravistolaluce,
mailcuibisognosi
manifesta,einquestosenso
possiamointravedere,
sperare,esigereunaquarta
nascitadell'umanità.
PARTESESTA.
L'UOMO
PENINSULARE.
"Ilcomportamentoottuso
degliuominidifrontealla
naturacondizionail
comportamentoottusoche
tengonotraloro".
KARLMARX,"L'Ideologia
tedesca"
"Ciòcheètroppochiaronon
èinteressante".
SOLZENICYN
Ciòchemuoreoggi,nonèla
nozionediuomo,mauna
nozioneinsularedell'uomo,
isolatodallanaturaedalla
proprianatura;ciòchedeve
morireèl'auto-idolatria
dell'uomo,chesiammira
nell'immagineconvenzionale
dellapropriarazionalità.
Lacampanasuonaamorto
perun'antropologialimitataa
unasottilebanda
psicoculturalechegalleggia
comeuntappetovolante
sull'universonaturale.La
campanasuonaamortoper
un'antropologiachenonha
avutoilsensodella
complessità,mentreilsuo
oggettoèilpiùcomplessodi
tutti,echesiterrorizzavaal
minimocontattoconla
biologia,laquale,conoggetti
menocomplessi,sifondasu
principiconoscitivipiù
complessi.
Lacampanasuonaamorto
perunateoriachiusa,
frammentariaesemplicistica
dell'uomo.
Comincial'eradellateoria
aperta,multidimensionalee
complessa.
L'antropologiafondamentale
deverespingereogni
definizionechefaccia
dell'uomoun'entitàsiasopraanimale(laVulgata
antropologica),sia
strettamenteanimale(la
nuovaVulgatapopbiologica);essadeve
riconoscerel'uomocome
essereviventeper
distinguerlodaglialtri
viventi,essadevesuperare
l'alternativaontologica
natura/cultura.Népanbiologismo,népanculturalismo,maunaverità
piùricca,chediaallabiologia
umanaeallaculturaumana
unruolomaggiore,"poichéè
unruoloreciprocodell'una
sull'altra".
Tuttavia,sesivuole
concepirequestodoppio
ruoloinprofondità,enonci
sivuolelimitarealla
sovrapposizionedidue
discipline,sesivuoleuna
teoriarealmenteaperta,
multidimensionalee
complessa,allorabisogna
cercarneifondamentiinuna
logicadellacomplessitàe
dell'autorganizzazione,in
un'antientropologia,cioèin
unascienzadeisistemi
antientropici.Questaricerca
allaqualecisiamoapplicati
daquattroanninonèchelo
sfondodelpresentesaggio,e
èinunaprossimaoperache
cercheremodiformularei
principidiunateoriadei
sistemiautorganizzatori
aperti,dovepotremo
inquadrarelacomplessitàe
l'ipercomplessità
antropologiche.
Latotalitàantropologica.
Magiàqui,noiabbiamo
potutodefinireilcampo
propriamenteantropologico
nelleinterazioni,le
interferenzeel'attività
fenomenica("prassi")tra
quattropolisistemici
complementari,concorrenti,
antagonisti:ilsistema
genetico(codicegenetico,
genotipo),ilcervello
(epicentrofenotipico),il
sistemasocioculturale
(anch'essoconcepitocome
sistemafenomenicocreativo),l'ecosistemanelsuo
caratterelocaledinicchia
ecologicaenelsuocarattere
complessivodiambiente).
Finoapocotempofa,
l'antropologiaescludevadal
suocampononsoloilsistema
geneticoel'ecosistema,ma
ancheilcervello.Ora
ciascunodiquestisistemiè
co-organizzatore,co-autore,
co-controlloredell'insieme.
L'ecosistema«controlla»il
codicegenetico(la«selezione
naturale»chenoi
consideriamocomeun
aspettodell'integrazione
naturalecomplessa),coorganizzaecontrollail
cervelloelasocietà.Il
sistemageneticoproducee
controllailcervello,ilquale
condizionalasocietàelo
sviluppodellacomplessità
culturale.Ilsistema
socioculturalerealizzale
competenzeeleattitudinidel
cervello,modifica
l'ecosistema,egiocailsuo
ruoloanchenellaselezionee
l'evoluzionegenetica.
L'ominidizzazione,o
trasformazionediunsistema
antropoideinunsistema
umano,cihachiaritoilruolo
costruttivodituttequeste
interazioni.Cosìl'ecosistema
nonèstatosoltantolo
scenario,maunveroe
proprioattorediquesta
evoluzione.Lesue
disorganizzazioniriorganizzazionigrandiose
sottol'effettodiminime
variazioniditemperatura,
trasformandoilvoltodella
terra,hannoreagitosuun
antropoideabbandonatodalle
foreste:ilpassaggio
dall'umidoalsecco(dalla
forestatropicaleallasavana),
poidalcaldoalfreddo
(glaciazioni),poiancoradal
seccoall'umido(dallasteppa
allevallatefertili)ha
modificatola"prassi"e
stimolatotutta
l'ominidizzazionedalla
verticalizzazionebipedefino
allatrasformazionedella
societàstorica.L'ecosistema
hapersoilruolograndiosoe
decisivochehagiocatoper
l'ominidizzazione.Lo
sviluppodellaculturaha
permessoall'uomodi
adattarsiagliambientipiù
diversiediadattarliasé,di
andareaattingereinalcune
nicchieecologicheesternele
risorsecheglierano
necessarie,cosacheha
indottoacredereche
l'umanità,semprepiùpadrona
dellanatura,senefosse
emancipata.
Sembrachelesocietà
storichesiliberinodalle
costrizionidell'ambiente
immediato,maesse
dipendono,perilloro
rifornimentodimezzidi
sussistenza,materieprimee
prodottivari,daaltri
ecosistemi,e,comeabbiamo
giàdetto,siassisteaun
accrescersicorrelativo
dell'indipendenzaedella
dipendenza,cioè
dell'interdipendenza,trala
civiltàel'ecosistema(Morin,
1972).Dunque,l'antropologia
privadiun'ecosistemologiaè
inconcepibile(Wilden,1972)
[1].
Ugualmente,nonsipuòpiù
ignorarel'interrelazione
genetico-culturale.
Nonèsoltantolosviluppo
biologicodelcervellocheè
indispensabileper
comprenderelaformazione
dellacultura,èanchelo
sviluppoculturalecheè
indispensabileperconcepire
losviluppobiologicodel
cervellofinoa"homo
sapiens".Inoltre,a
cominciareda"homo
sapiens"
l'evoluzionegeneticaviene
frenataemodificata
dall'esogamia,eessalosarà
semprepiùdaigrandi
amalgamidipopolidelle
societàstoriche.
Cosìladiasporadellaspecie
nonsiaccompagnachea
modificazionigenetiche
minori,lasciandointattoil
carattereuniversale
predominante,lanatura
ipercomplessadelcervello
sapientale.Ledifferenze
etnichesonodifferenze
genetico-culturali,incuila
culturainterviene,nonsoloin
manieraselettivanei
confrontidicertigenotipi,ma
ancheinmanieracoformativaneiconfrontidei
fenotipi.Infinelacultura
coopera,combinandovila
propriaeredità,all'eredità
biologica,fattocheora
inibisce,orastimolalo
sviluppodelledifferenze
particolaridaindividuoa
individuo.
Così,quandosiconsideranon
soltantolaprotosocietà,ma
tuttiglisviluppiulteriori,il
fenomenopredominantenon
èlosvaniredellanaturanella
culturaperunmiracolodi
spiritualizzazione,bensì
un'integrazionesemprepiù
complessaesottiledell'una
nell'altra.
Dunque,loschema
policentricocheabbiamo
disegnatoèvalidoperla
comprensionenonsolo
dell'ominidizzazione,madi
ognifenomenoumano.
Questaproposizionegenerale
significatral'altrocheogni
unitàdicomportamento
umano("pratica")èaun
tempo
genetica/cerebrale/sociale/cultu
(ilchenonimpedisce,a
secondadeibisognidegli
studiparticolari,ditralasciare
taleotalaltroaspettolacui
mediazionerisulterebbe
troppocomplessa).Essa
significaugualmentecheil
fondamentodellascienza
dell'uomoèpolicentrico;
l'uomononhaun'essenza
particolarechesiasoltanto
geneticaosoltantoculturale;
eglinonèuna
sovrapposizionequasi
geologicadellostrato
culturalesullostrato
biologico;lasuanaturaè
nell'interrelazione,
l'interazione,l'interferenza
dentroemediantequesto
policentrismo.
Inoltrequestoschemaimplica
unaltropolicentrismo,quello,
assainoto,tralaspecie,la
società,l'individuo.Sisono
potutisepararequestitre
termini,rinviarelaspeciealla
biologia,l'individuoalla
psicologia,lasocietàalla
sociologia,esièpotuto
proclamareorachelavera
realtàdell'uomoèspecifica,
oracheessarisiede
nell'individuo,oracheessaè
nellasocietà.
Orabisognacapirebeneche
essasitrovanonsoltantoin
questitretermini,manelle
lorointerrelazioni,ebisogna
ugualmentecapirechequesta
relazionenonèsoltanto
complementareeantagonista,
macheèanche"incerta".
Ormai,perogniessere
vivente,ilrapportotra
individuoespecieintroduce
un'assiomaticasconosciuta.
Dovesitroval'essenzadella
vita?Nelgene(D.N.A.),cioè
ilsistemariproduttorechesi
perpetuaneltempo(la
specie),oppurenellaproteina,
cioèl'attivitàmetabolica
dell'individuo?Essaè
nell'universomutevolee
deperibiledellavita
fenomenicaonell'universo
costanteeduraturodel
principiogenerativo?Il
«sogno»dellavita(Jacob,
1970)èquellodi
autoriprodursi-sopravvivere
-oppuredimetabolizzare,
cioè«gioire»-vivere-?Si
vivepersopravvivereosi
sopravvivepervivere?La
veritàèinciòcheattraversail
tempooinciòcheinessosi
consuma?Nellaformaonella
sostanza?Oranonsipossono
avererisposteaquesta
domanda,poichéil
sopravvivereeilvivere,il
gioireeilperpetuare,il
metabolisticoeil
riproduttivo,ilfenomenicoe
ilgenerativosono
reciprocamentefineemezzo
l'unodell'altro,enulla
permettedisuperarequesta
ambiguitàindefinibile,che
coprel'enigmadella
complessità.
Perquantoriguardal'uomo,
l'ambiguitàètripla:noinon
sappiamoseil«fine»,la
«realtà»,l'«essenza»
dell'uomosianellaspecie,
nellasocietà,onell'individuo,
nonsappiamoselasocietàe
laspeciesonoalservizio
dell'individuo,sel'individuoe
lasocietàsonoalservizio
dellaspecie,selaspeciee
l'individuosonoalservizio
dellasocietà.Ciòsignifica
chenonpossiamoporciin
terminidigerarchia,direaltà
ultimaoprimaria,difine,
specie,società,individuo;
bisognaconsiderarecheessi
sonosimultaneamentefinee
mezzol'unodell'altro,eche
questorapportoèauntempo
complementare,concorrente,
antagonistae"discontinuo".
Ormainonesistonopiù
comunicazionidirette,ma
comunicazionimediatedal
cervellodi"sapiens"trala
specie-ilsistemagenetico-e
lasocietà;esisteormaiun
abissotragicotral'individuoe
laspecie,cheilluminae
aggravalacoscienzadella
morte.Eècosi,perciòl'uomo
spingealparossismoilgioco
incertodellacomplessità.
L'uomoèperl'appuntoil
prodottodiquestogioco
incerto,nelqualelasua
"prassi"diventaproduttrice.
Questogiocoèilgiocostesso
dell'ordineedeldisordine,
delladisorganizzazione
permanenteedella
riorganizzazionepermanente,
dell'informazioneedel
«rumore»,dell'entropiae
dell'antientropia,maspintoal
piùaltogradodi
complicazione,diapertura,
chenoipossiamoattualmente
conoscere(echenonesclude
affattolapossibilitàdiuna
complessitàancoramaggiore,
altrove,nell'universo,oanche
dell'universostesso).
Ilcervello.
Tuttavia,inquesta
complessitàpolicentrica,
vediamocheunodeicentri
occupaunaposizione
particolare:èilcervello
umano.Questononsideve
concepirecomeunorgano,
fosseancheilpiùnobile,ma
comel'epicentro
organizzazionaledituttoil
complessobio-antroposociologico.Ilcervelloè
infattiilcentronevralgico
doveentranoin
comunicazionel'organismo
individuale,ilsistema
genetico,l'ambiente
ecosistemico,ilsistema
socioculturale,e,intermini
trinitari,l'individuo,laspecie,
lasocietà.
Diciamoepicentroper
sottolinearecheilcervellodi
"sapiens"nonèlarealtà
primariadelvastocomplesso
policentrico;cosìcomeessoè
ilprodottodiunafilogenesi
anzituttobiologica,poi,negli
ultimistadi
dell'ominidizzazione,
bioculturale,essoè
ugualmente,perogni
individuo,ilprodottodi
un'ontogenesibiologicanei
suoiprimistadi,e,dopola
nascita,bioculturale.
E'chiarocheperl'individuo,
ilcervelloèilsistema
organizzatore/integratore
centrale.Comedicemolto
beneMasters:«Il
comportamentoumanoè[...]
ilprodottodiun'integrazione,
nelcervelloumano,di
un'informazione
filogeneticamenteselezionata
trasmessadaigeni,
storicamenteselezionata,
trasmessadallinguaggioedai
simboliculturali,erinforzata
individualmenteinquanto
informazioneappresa,
acquisitaduranteunciclodi
vita»(Masters,1972).
Maèimportanteanche
insisteresulfattocheil
cervellogiocaaltresìunruolo
organizzativonellasocietàe
nellacultura.Abbiamo
dimostrato,per
l'ominidizzazione,la
correlazionetralosviluppo
delcervelloequellodella
complessitàsocioculturale.
Aggiungiamoquichela
correlazionecervello-società
èpermanenteefondamentale.
Allopseudo-legame
organicista,puramente
analogico,cheavevacreduto
divedereSpencertrail
biologicoeilsociale,bisogna
sostituireillegame
"organizzazionista"del
sistemanervosocentraleedel
cervello.«Ilcervellononè
soltantounastruttura
biologica,maunapartedella
strutturasociale»(Katz,di
prossimapubblicazione).
Aggiungiamocheanchela
strutturasocialeèunaparte
delcervello.Poichéin
definitiva,checos'èlasocietà
senonun'interconnessione
organizzatricedeisistemi
nervosicentrali?Abbiamo
cercatodidimostrarecheper
tuttelesituazioniei
fenomeniantropologici[2]è
necessariofareriferimentoal
cervellodi"sapiens",eche
l'epicentroorganizzazionale
(ilcervello)proiettaisuoi
caratteripeculiarisull'insieme
deiprocessistorico-sociali.
Inassenzadiquestoprincipio
diintelligibilità,
l'antropologianonècheuna
giustapposizioneassurdadi
oggettiediavvenimentiprivi
dellapossibilitàdiarticolarsi
gliunineglialtri.
Dunque,tuttiiproblemidella
storiaedellasociologiadi
"sapiens",devonononridursi
a,bensìconvergeresul
cervelloprodigioso,ilquale
devefinalmentefareilsuo
ingressonellascienza
dell'uomo,nonfossealtroche
perfarlanascere.
L'uomopsicosocioculturale.
L'ideadi"fenomeniumani
totali"propostadaMarcel
Maussacquistaormaituttoil
suosignificato,nonsolosul
pianobioantropologico
complessivo,maanche
all'internodellazonapsicosocio-culturale.Ciòsignifica
chebisognaapriree
riorganizzareciòchesi
chiamal'antropologiasociale,
l'antropologiaculturale,la
psicologia,lastoria,le
scienzesociali.Questoci
varràl'ostilitàdieminenti
specialisti,che,comed'uso,si
attaccherannoallenostre
lacunebibliograficheeai
nostrierrorineidettagliper
nonesserecostrettia
rimettereincausail
paradigmacomplessivo.
Tuttavianoicerchiamo,non
direspingere,madiintegrare
leacquisizionidiqueste
diversescienze,liberandole
dall'armaturaschematicao
unidimensionale.
Anzitutto,l'uomononsipuò
ridurrealsuoaspettotecnico
di"homofaber",néalsuo
aspettorazionalisticodi
"homosapiens".Bisogna
considerarecomecomponenti
dell'aspettodell'uomoilmito,
lafesta,ladanza,ilcanto,
l'estasi,l'amore,lamorte,la
sregolatezza,laguerra...
Nonbisognarespingerecome
«rumore»,residuo,scoria,
l'affettività,lanevrosi,il
disordine,ilcaso.L'uomo
realeènelladialetticadi
"sapiens-demens".E,come
giàsièindicato,solo
l'elaborazionediunateoria
dell'ipercomplessità
organizzazionale
permetterebbediintegrarein
manieracoerentegliaspetti
incoerentideifenomeni
umani,essasolapotrebbe
concepirerazionalmente
l'irrazionalità.
Inoltre,l'antropologianon
puòpiùessereconfinatasul
terrenolimitatodell'arcaismo
socioculturale.Abbiamovisto
chel'uomoelasocietà
arcaicacostituisconoun
inizio,matraaltriinizi;una
tappacertamentecapitale,ma
cheesisteall'internodiun
processocheesisteprimae
dopodiessa.Abbiamo
cercatodidimostrarecheè
possibileintegrarenella
nostravisioneantroposociale
ciòchenell'uomoèprimate,
ciòcheèominide,ciòcheè
sapientale,ciòcheèstorico,
conilverificarsi,aogni
gradino,diunaccrescimento
dicomplessità,l'apparizione
diqualitànuove,la
realizzazionediattitudini,ma
anchel'alterazionediqualità
elasterilizzazionedi
attitudiniantiche.
L'antropologiadeve
impadronirsidelcarattere
morfogeneticodelfenomeno
umano.Ciòcomprendeil
problemadelleoriginiedei
primisviluppi:paleoe
protosocietà.Questaricerca
necessitaoggi
dell'elaborazionediuna
sociologiapreistorica,scienza
immaginativachepossa
ricostruireungiorno,sulla
baseditracceediindizi,con
ingegnositàpariaquellacon
cuilapaleontologia
ricostruiscel'organismo
scomparso,lesocietàche
segnanoilcammino
dell'ominidizzazione.Ma
l'antropologiacomprende
anchelesocietàstoriche,lo
Stato,laCittà,laNazione,
finoallesocietàmodernein
evoluzionepermanente.
Queste,lungidall'allontanarsi
dall'antropologia,vi
riconducono:lepossibilità
supremedi"sapiens"
sonolepiùsignificative,le
piùrivelatrici.Inquesto
senso,l'antropologiaha
competenzasull'evoluzione
storica.Lanaturadell'uomo
nonsiopponeallasuastoria,
elastoriadell'uomononsi
opponeallasuanatura.La
storiaèunasuccessione
tumultuosadivariazionie
manifestazionisemicasuali
dellepotenzialitàdi
"sapiens".
Ugualmentela«struttura»
socialenonsiopponeall'idea
distoria.acondizionedi
ristabilirelacasualitànella
struttura(l'autorganizzazione,
lacasualità)elastruttura
nellacasualità(ildivenire).
L'unitàdelladiversità.
Aquestopunto,ritroviamoun
vecchioproblema,postoin
un'alternativaaltrettanto
chiusadiquello
natura/cultura:quello
dell'unitàedelladiversità
umane.Osioppone
all'estremadiversitàdegli
individui,deigruppietnici,
dellecultureunprincipio
astrattodiunitàchelesepara
onefadeisemplici
epifenomeni;oppuresi
opponeaquestoprincipio
astrattoeimmobile
un'eterogeneitàchediventa
ancheessaincomprensibile.
Oraunatalealternativaè
superataalpresentesulpiano
dellateoriabiologica,che
comprendeinunostesso
sistemaesplicativol'unitàela
diversitàdellavita.Ilcodice
geneticoèauntempolasede
permanentedella
riproduzioneinvariante,che
perpetuasenzasoluzionedi
continuitàlostessogenotipo,
elasedeaccidentaleeraradi
variazionicasualio
mutazioni,cheinseriscono,su
unabasediversificata,una
nuovainvarianzanelcodice
genetico.Dondeilcostituirsi,
nelcorsodell'evoluzione,
dellastraordinariavarietà
dellespecieviventi.
Dunque,tuttigliesseri
viventihannolamedesima
costituzionegenetica
(A.D.N.),lamedesima
strutturaorganizzazionaledi
base{cellulare),maèsu
questebasicomunichehanno
potutodiversificarsiinvarie
specie.
Insenoallespecie,la
riproduzionesessuataporta
conséunnuovoprincipiodi
diversitàcombinandodegli
stockgeneticidifferenti,icui
caratterisidistribuisconoin
manieradiversificatasulla
progenie.Infine,la
diversificazioneindividuale
giocaunruolotantopiù
marcatoalivellodelfenotipo
quantopiùlespeciesono
evolute.Infatti,piùun
sistemaviventeècomplesso,
piùl'ontogenesiindividualeè
sensibileairapporticon
l'ambienteecongli
avvenimenticasualiche
sopravvengonodurante
questosviluppo,cioèle
differenzeecosistemicheei
singoliavvenimenti
contribuisconoadifferenziare
gliindividui.
Cosìdunque,inquanto
animalealtamentecomplesso,
l'uomoèbiologicamente
determinatodaunprincipio
diunità/diversità,e,giàa
questolivello,unitàe
diversitàsonoterminiche
nonsiescludono,bensìsi
associano.
Inoltre,in"homosapiens",il
miscugliogeneticoè
assicuratopermanentemente,
ancheinsenoagliisolati
arcaicipiùlimitati(Néel,
1970),dallalegge
dell'esogamia,enonhamai
cessatodiessereampliato
dallemigrazioni,leguerre,le
deportazioni,glistupri,le
feste,einfinegliincontri
casualinell'ambienteurbano.
Parallelamente,le
differenziazionifenotipiche
sonostateaccresciutedalla
lentezzadellosviluppo
ontogenetico,dovehanno
giocatolacombinazionedi
un'ereditàculturalecon
l'ereditàgenetica,eilruolo
sempremaggioredegli
avvenimenticasualinelcorso
dellaformazionedella
personalità.
Orailproblema
dell'unità/diversitàsiponea
livellodellecultureedelle
societàumane,interminiaun
tempoanaloghiedifferentida
quellidelsistemagenerativofenomenicobiologico
(genotipo-fenotipo).Findal
momentoincuisicostituisce
lacultura,essaformaun
sistemacreativocheconserva
eperpetuainmaniera
invariantelacomplessità
fenomenicadellasocietà.Ma
ilcodiceculturale,alparidel
codicegenetico,eancoradi
più,èsottopostoa
modificazionidiversificatrici,
cheprovengonodalle
variazioniecosistemiche,dai
cambiamentidi«nicchia»,
dalleinnovazioni
morfogenetichechesi
produconoinsenoallaprassi
fenomenica,e,conlo
sviluppodellesocietà,si
moltiplicanolefontidi
innovazioneedi
perturbazione.Cosìilcodice
culturaleappareauntempo
comeunprincipio
conservatoredell'invarianza,
integratoredelladifferenza,e
quindiperciòstessocomeil
principiocheperpetua
l'originalità.Comeabbiamo
visto,laprotosocietàè
rimastainvarianteneisuoi
principiorganizzativi
fondamentali,maessasiè
nellostessotempo
diversificatainsocietà
originali,divenutestranierele
uneallealtreperil
linguaggio,imiti,icostumi,
ilgradodicostrizione,di
gerarchia,diaggressività
eccetera.
Lesocietàstorichesisono
costituitetuttemuovendo
dallemedesimebasi
organizzative(loStato,la
campagna,lacittà,la
specializzazione,leclassi
sociali),eessesisono
differenziateinmodo
estremo.Leciviltàsono
potuteappariretotalmente
eterogeneeleuneallealtre.
Tuttavia,seessenonhanno
nulladicomunenelleloro
efflorescenze,queste
efflorescenzepartonodagli
stessifondamenti
antroposociologici.
Cosìdunque,noipossiamoa
untempoconcepirela
straordinariacomplessità
antientropica(bio-genetica,
fenotipico-culturale,
socioculturale)dituttoquanto
concernel'uomo,ela
straordinariaunità,muovendo
dallaqualesiproduce,
attraversotrasformazioni
sottoposteavariazioni
casuali,ladifferenza
(individuale,etnica,culturale,
sociale,storica).
Ilfattopiùnotevoleèche
l'unitàdell'uomosiastata
preservata,nonsoltantoa
dispettodella
differenziazione,maanche
graziealladifferenziazione
socioculturale.Questa,
accrescendoledifferenze
individuali,rendendole
culture,eancheleclassi
all'internodiunastessa
società,straniereleunealle
altre,hadifattoconservato
l'unitàdellaspecie.E'il
medesimoprocessoche,
favorendol'estrema
diversificazioneindividualee
soprattuttosocioculturale,ha
frenato,comeabbiamovisto,
lascissionegeneticadella
specie.Tuttociò,beninteso,
perchélecompetenzedel
cervellodell'"homosapiens"
permettevanounagamma
vastissimadiadattamenti,di
cambiamenti,di
diversificazioni,di
trasformazioniall'internodi
limitiestremamenteampi.
Così,èlostesso"homo
sapiens"chesièsparsonel
mondointerodiversificandosi
culturalmenteall'infinito.
Nessunaspecienuovaènata.
Tuttiigenotipisono
interfecondabili.Le
differenzesomatichetrale
razzesonosecondarie,le
differenzecerebrali,quando
esistono,sono
epifenomenichee
statisticamenteinsignificanti.
Nonèimpossibilechele
differenzetrairisultatidei
teststupidamentedetti
d'intelligenzapossano
tradurrestatisticamente
leggeredifferenzeattitudinali
tralerazze,ma,supponendo
checiòpotesseessere
provato,sarebbedivalore
infimo,cioèavrebbeunsenso
soltantoperilrazzismo
miserabile,chevuolesempre
tradurreladifferenzain
gerarchia,eesprimeinun
complessodisuperioritàla
suainferioritàmorale.
L'importanteèdunquechela
differenzarazzialeabbia
alteratocosìpocol'unità
cerebraledell'"homo
sapiens".Parimentiessaha
alteratoassaipocol'unità
affettiva.Adispettodella
diasporaetno-culturale,gli
esseriumanisiesprimono
fondamentalmenteattraverso
ilsorriso,ilriso,lelacrime.
Essidispongonononsoltanto
deglistessimezzidi
espressione,maesprimono
unamedesimanaturaaffettiva
eciòadispettodelle
esagerazioni,levariazioni,gli
stereotipi,lecodificazioni,le
ritualizzazionicheleculture
hannoapportatoalsorriso,al
risoeallelacrime.
Così,l'umanitàportaalpiù
altogradoilparadosso
dell'unoedelmolteplice[3].
E,perl'appuntoacausadi
ciò,essaportaalpiùalto
gradol'attitudineevolutiva.
Lavariabilitàindividualeè
fontepermanentedidevianza,
cioèdiscismogenesi;essaè
fonteoccasionaledi
innovazione,cioèdi
morfogenesi.Inunamaniera
ancorapiùgrandeche
nell'universobiologico,
l'evoluzione,nell'universo
socioculturale,èlegataal
paradossodell'unità
invarianteedellavariabilità
diunsistemagenerativo.
Ilgenerativoeil
fenomenico.
Comel'assedellabiologiasiè
spostatoinsensibilmente
dall'organismo
all'organizzazione,.per
muoversiversoilcomplesso
nodogordiano,tuttora
misterioso,dovesiassociano
esidissocianoilgenerativo
(genotipo)eilfenomenico
(fenotipo),cosìl'antropologia
devespostarsidalla«struttura
sociale»all'organizzazione
socialeetrovareilsuoasse
nellarelazionegenerativofenomenica.Eraproprio
questoilprogetto
antropologicodelgiovane
Marx,ilquale,nel1844,si
sforzavadiconcepire,nella
nozionedi"uomogenerico",
laproduzioneela
riproduzionedell'uomo
sociale.Malascienza
dell'epoca,eancoraperun
secolo,nonpotevadisporre
chedelconcettodienergia,e
nonavevaancoraconosciuto,
sottoilnomediinformazione,
unarealtàantientropicadi
naturaorganizzazionale
(Brillouin,1959).Anche
Marxnonpotevaconcepireil
sistemagenerativoaltrimenti
chesottol'aspettodi«forze»,
edovevadunquesvalutare
come«sovrastrutture»tutto
ciòchefossedinatura
cerebraleoculturale[4].
Lanuovaaperturadoveva
proveniredallascienzache
manipolailminimodi
energiaeilmassimodi
informazione,lalinguistica.
Saussureècoluicheponein
realtàildualismo
complementarediunsistema
generativo/fenomenicoconla
distinzionetralinguae
parola.
Maglisviluppisuccessivi
dellalinguisticahanno
spezzatol'unitàdiquesto
dualismo.E'Chomskyche
approfondendol'inserimento
antropologicodella
linguistica,scopreasuo
modoilproblemacentrale
dell'autorganizzazione
cerebrale,legando,al
principiogenerativodella
competenza,larealizzazione
fenomenicaparticolaredel
linguaggio("performance").
Ilproblemachiavedel
generativoedelfenomenico
cheri-emerge
prepotentementeinChomsky
siponeormaiintuttoil
campoantropologico,siache
sitrattidell'individuoodella
società,siachesitrattidella
perpetuazionedelle
invarianzeo/edelle
trasformazioni
diversificatrici/evolutive.In
questosensotuttociòcheera
statoclassificatosottola
rubricadellapsicologia(dove
venivanostudiateaseconda
delcapricciodellescuolesia
la«psiche»siail
comportamento)deveessere
integratoinun'antropologia
dell'individuo,necessaria
tantoquantol'antropologia
culturaleosociale.
L'antropologiaculturalee
socialedevefondarsisulla
basedell'«uomogenerico»
(naturaumana)esullabasedi
unasociologiafondamentale.
Lasociologiafondamentale
nonèancoranata.La
sociologiachesipretende
generalenonloè,poichéessa
nontrattachedellesocietà
umane,eessanonèpertanto
antropologica,poichénon
legalostudiodiqueste
societàallecaratteristiche
propriedelcervellodi
"sapiens".Così,lasociologia
chedevenasceredeveessere
anzituttounascienza
«naturale»,nelsensochela
societàèunamodalità
organizzativamoltodiffusa,e
sottoformeestremamente
diverse,nelmondovivente.
Sitrattadunquedielaborare
lateoriaveramentegenerale
chesiaingradodicoglierea
untempoilprincipiodiunità
equellodidiversità.Inoltre,
evidentemente,icaratteri
propridellesocietàumane
necessitanodell'elaborazione
diunaantropo-sociologia,
dovelasocietàumanasi
presentinellasuaoriginalità
fondamentalecomeun
sistemafenomenicodotatodi
unsistemagenerativo
autoproduttoree
autoriproduttore(lacultura).
Sicomincia,delresto,a
pensarechelapermanenza
dellasocietà,comeindicava
giàtimidamenteRadcliffeBrown,sia«nonstaticacome
quelladiunacostruzione,ma
dinamicacomequelladella
strutturaorganicadiuncorpo
vivente»(Radcliffe-Brown,
1972,p.277),ementre
emergequaelàl'ideadi
sociologiagenerativa
(Balandier,1972),di
patrimonioculturale
(Bourdieu-Passeron,1970),
siscopreche«laconoscenza
èunaforzaproduttiva»
(Touraine,1972)esi
cominciaaprenderedipetto
ilproblemadella
riproduzionesociale(Barel,
1973),mailveroproblemaè
dilocalizzarelamatrice
originaria,senzalaqualela
teoriarischiadisvilupparsi
allamanieradiuna
gravidanzaextrauterina.
Tuttaviasièbenlontani
dall'avereconcepitouna
teoriasoddisfacentedella
cultura,einparteperchéuno
deiproblemichiavedella
culturaèlegatoaquellodella
sferanoologica.
Lapiùspessaoscuritàcopre
tuttoral'universostranoche
vadaisognialleidee,dalle
strutturemitologicheaquelle
logiche.Abbiamovistocheil
caratterepiùoriginaledi
"sapiens"riguarda
l'apparizionenoologica.
PierreAuger(1966)e
JacquesMonod(1970,p.p.
181-182)hannosuggeritodi
considerareleideecome
degli«esistenti»ditipo
nuovo.«L'uomoèilportatore
diunregnonuovo,quello
delleidee.Nonchel'uomosia
ilprimoesserecapacedi
averedelleidee,maèil
primocheleriproduce,che
forniscelorounagenetica
,permettendolorodi
costituireunregno»(Auger,
1966,p.148)...«Ilquarto
regnosaràcostituitoda
organismibendefiniti,le
idee,chesiriproduconoper
moltiplicazioneidenticanegli
ambienticostituitidaicervelli
umani,graziealleriservedi
ordinechevitrovano
disponibili»(Auger,1966,
p.p.98-99).Leideesarebbero
dunquedegliesserialle
frontierecerebralidellavita
come,aun'altrafrontiera,lo
sonoivirus.Ivirus,comele
idee,sonodegliessericapaci
diautoriprodursi,a
condizionediviverein
qualitàdiparassitidiun
organismo;comeleidee,i
viruspassanodaunsistema
viventeall'altro,sifissano
eventualmenteinuncodice
genetico,comeleideeinun
codiceculturale,pertradurvi
un'informazionecreativao
mortale.Ma,adifferenzadei
virus,leideesiuniscono,si
compongonoinsequenze
organizzate,diventanomiti,
ideologie,esseri
antropomorfi.Fattochele
rendeancorapiùanaloghe
agliesseriviventideivirus.E'
dunquepossibileconsiderare
leidee,imiti,ledivinità
comedegli«esistenti»,che
hannounarelativaautonomia
(Lévi-Straussnondiceforse,
inmodostranoeprofondo:
«Gliuomininonpensanoi
miti,imitisipensanoessi
stessi»),dicuiicervelliele
culturesarebberogli
ecosistemi.Certamente,gli
deinonesistonoche
attraversonoi,però,
attraversonoi,essiesistonoin
unsorprendenterapporto
parassitarioosimbiotico,non
sisa.Lacarenza«ontologica»
dellescienzedell'uomoèdi
nonaverericonosciuto
l'esistenzadell'immaginarioe
dell'idea:"nonsièvistoche
riflessoladdoveesisteva
sdoppiamento,emanazionedi
fumiladdoveesisteva
ebollizionetermodinamicadi
vapori".Bisognerebbe
studiarelalorochimica
associativa,lalorovita
organizzata,lelororegole
specifiche...
Lanoologia,scienzanon
nata,èlascienzachedeve
coronarel'antroposociologia.
"Scienzanuova"[5].
Ilnuovoparadigma
dell'antropologia
fondamentalerichiedeuna
ristrutturazionedella
configurazionecomplessiva
delsapere.Nonsitrattasolo
distabilirerelazioni
diplomaticheecommerciali
tralediscipline,doveognuna
siconferminellasua
sovranità.Sitrattadimettere
incausailprincipiodi
disciplinechemutilanocon
l'accettal'oggettocomplesso,
ilqualeècostituito
essenzialmentedalle
interrelazioni,leinterazioni,
leinterferenze,le
complementarità,le
opposizionitraelementi
costitutiviciascunodeiquali
èprigionierodiunadisciplina
particolare.Perchéesistauna
verainterdisciplinarità,c'è
bisognodidiscipline
articolateeapertesui
fenomenicomplessi,e,ben
inteso,unametodologia"ad
hoc".C'èbisognoanchedi
unateoria-unpensierotransdisciplinarechesisforzi
diabbracciarel'oggetto,
l'unicooggetto,continuoe
discontinuoauntempo,della
scienza:la"physis".
Sitratta,dunque,nonsoltanto
difarnascerelascienza
dell'uomo,madifarnascere
unanuovaconcezionedella
scienza,checontestie
sconvolga,nonsolole
frontierestabilite,malepietre
angolarideiparadigmi,e,in
uncertosenso,l'istituzione
scientificastessa.Noi
sappiamochel'idea
sconvolgenteèsempre
accoltamale,echelenostre
proposizionicivarrannolo
sfavoredituttiquelliacuiil
concettoattualediscienza
sembraassolutoeeterno.Ora
noisappiamoanchechela
nozionediscienzaè
cambiata,esentiamosempre
piùfortel'esigenzadelsuo
cambiamento.
Iostessoavevocreduto,
all'iniziodellamia
riconversione,cheunanuova
scienzadell'uomopotesse
appoggiarsisullarocciadella
biologia.
Miconvincocheèsemprepiù
necessariosuperare,comeè
statoindicatonellaprima
partediquestolavoro,siail
biologismosia
l'antropologismo,echesi
imponeormaiuna
riorganizzazioneacatena,al
finedicostituirela"Scienza
nuova"[5].La"Scienza
nuova"[5],oscienzagenerale
della"physis",dovràstabilire
l'articolazionetralafisicaela
vita,cioèfraentropiae
antientropia,trala
complessitàmicrofisica
(ambiguitàcorpuscolareondulatoria,principiodi
indeterminazione)ela
complessitàmacrofisica
(autorganizzazione).
Essadovràstabilire
l'articolazionetrailviventee
l'umano,l'antientropologiae
l'antropologia,datoche
l'uomoèantientropicoper
eccellenza.
Parallelamente,lariforma
deveessereepistemologicae
integrarelascienzadella
scienzanellascienzastessa:
essasitrovatuttoradivisatra
l'empirismochecrededi
aderiredirettamenteagli
oggetti,el'idealismo
pragmaticochecrededinon
manipolarealtrocheconcetti
operativi;oranoiscopriamo
semprepiùcheilproblema
chiavedellascienzaè,aun
livellosuperiore,quellodi
ogniconoscenza:ilrapporto
delsoggettocheosservacon
l'oggettoosservato.Sempre
più,inmicrofisica,inteoria
dell'informazione,instoria,in
etnografia,sicapisceche
l'oggettovienecostruito
dall'osservatore,passasempre
attraversounadescrizione
cerebrale.Questadescrizione
cerebralenonèpertantouna
purarappresentazione,essa
portaconséuncaratteredi
ambiguitàediincertezzache
nonpuòesserechiaritoche
attraversounadescrizione
delladescrizione(von
Foerster,diprossima
pubblicazione)eil
coinvolgimentodel
descrittore.Sitrattadunquedi
stabilireilmetasistemadel
sistemascientifico.Sta
proprioquilanuova
metafisica,chepermetterà,
certamentenondisuperare,
madicomprenderemeglioil
formidabileabissochesiapre
trascienzaevalori(etica),
scienzaefinalità
(antropolitica).
Cosìprendonoformadavanti
anoi,inmodoinseparabile,i
problemifondamentali
dell'antropologiaequelli
della"Scienzanuova"[5].Ciò
significachenoiconcepiamo
lascienzadell'uomo,non
comeunedificioda
completare,macomeuna
teoriadacostruire.Compito
enormeelacuiurgenzaci
inquieta.Infatti,iproblemi
contemporaneicispingonoa
definireunapolitica
dell'uomo,eessanonsipuò
concepiresoltantoconl'aiuto
dibuonipropositi,dipie
ingiunzioni,diregole
empiriche,diricette
tecnocratiche,didottrine
unidimensionali,diuna
religionechesipretende,
comeognireligione,lasola
verascienza.Noisiamooggi
ingradodisaperecomela
retroazionedellarealtà
antropo-socio-storicaabbia
potutoesserefatalealle
miglioriintenzioni
progressisteerivoluzionarie,
elanostrasolaconsolazione
ècheessahapotutoessere
ugualmentefatalealle
peggioriimpresereazionarie.
Dobbiamosapereoggicheil
problemacentraleèquellodi
unapoliticadell'uomo,che
nonesistepoliticadell'uomo
senzateoriadell'uomo,eche
nonesisteancoraunateoria
dell'uomo.
Malascienzadell'uomonon
saràlaricettamagicache
risolveràilproblemapratico
dellapoliticadell'uomo.Noi
sappiamoormaicheogni
teoria,compresaquella
scientifica,nonpuòesaurireil
reale,rinchiudendol'oggetto
neisuoiparadigmi.Essaè
condannataarimanereaperta,
cioèincompleta,
insufficiente,spalancata
sull'indeterminatezzae
l'ignoto,maaoperadiquesto
abisso,cheènellostesso
tempolasuaboccaaffamata,
aproseguirelasuaricerca,
elaborareunametateoria,che
anch'essa,asuavolta...
D'altraparte,sappiamochela
scienza,chehafondatolasua
efficaciasullaseparazionetra
ilsoggettoel'oggetto,ifattie
ivalori,èsfuggitaalsuo
stessocontrollo,cioèal
controllodegliscienziati,
divenutianch'essidei
funzionari.Lafisicaatomica
èstatamanipolatadalleforze
ciecheeindeterminate
anch'esse,chedominanoesi
contendonolenostresocietà
storiche;labiologiasarà
manipolabileemanipolataa
suavolta.Einmaniera
ancorapiùgrave,appenaessa
diverràveramenteuna
scienza,losaràasuavolta
l'antropologia.
E'dunqueinmodo
drammatico,indeterminato,
casuale,chesiponeoggiil
problemadellanatura
dell'uomo,dell'unità
dell'uomo,dellanaturadella
società.Aquestopunto,
ritroviamoancorailvuoto
antropologicoincuisisvolge
ilgiocodellaveritàe
dell'errore.
Oraquestogioco(esenza
dubbiononl'abbiamo
sottolineatoasufficienzain
questolibroincuinon
abbiamovolutoprenderedi
pettoiproblemipostidal
concettodiinformazione)non
èungiocoepifenomenicoalla
superficiediunsistema
opacodovegiocanodelle
forzemeccaniche.Unsistema
autorganizzatoènellostesso
tempounsistemadi
comunicazionetraisuoi
elementicostitutiviecon
l'ambienteesterno.Essonon
siautoproducesenonquando
ilsuosistemagenerativo
trasmettedelleistruzioni
correttealsistema
fenomenicoequest'ultimo
captadelleinformazioni
correttedall'ambiente.Del
resto,lamortebiologicanon
èaltrocheilrisultatofataledi
unaaccumulazionedierrori,
sottol'effettodiperturbazioni
microfisichecasuali,che
degradanoilmessaggio
generativoecomportanola
disorganizzazionedel
funzionamentometabolico.
Mailproblemadell'errore
nonpuòfermarsiadei
terminicosìsemplicipoiché,
nelcasodell'evoluzione
positiva(accrescimentodi
complessità),lamutazione,
«errore»perilsistemadove
essasièprodotta,producela
«verità»delnuovosistema.
Latrasformazionedell'errore
inacquisizionedi
informazionesiritrova,suun
altropiano,nell'evoluzione
umana:«Tucerchi-l'India-
Tutrovi-l'America!»Cosìil
grandeproblemaèquello
dell'ambiguitàpreliminaretra
l'errorefecondoel'errore
fatale.Orailgioco
antagonistadellavitaènon
soloungiocodiforzama
soprattuttoungiocodi
astuzia.Ilpredatoreelapreda
cercanoentrambidiindurreil
nemicoinerrore,elavita
dell'ecosistemabrulicadi
falseinformazioni.Anche
all'internodiunorganismo,
unvirussiintroducee
proliferaquandoilsistema
immunologicocrededi
riconoscerlochimicamente
come«self»,allastreguadi
unasentinellachelascia
passareilnemicoche
possiedelaparolad'ordine.Il
sistemaimmunologicoarriva
perfinoaproteggerelo
sviluppodicancriche
dovrebbecombattere,
ingannatooingannandosinon
fadifferenza.
Losviluppodell'umanitàha
semprecomportatoduetipidi
errore,l'erroreambiguoin
rapportoaunmessaggio
generativocheportaconsé
eventualmentel'evoluzione
versounamaggiore
complessità,el'escache
comportafallimentiedisastri.
Oggi,nellacrisigigantesca
cherendeforsepossibileuna
quartanascitadell'umanità,il
problemadell'ambiguitàe
dell'indeterminatezzatra
l'erroreelaveritàviene
portatoalparossismo.Tutto
ciòcheèveritàperun
sistemaabassacomplessità
fondatosullacostrizioneèun
errorefataleperunsistema
ipercomplesso(fondatosulla
diminuzionedelle
costrizioni).Tuttociòcheè
veritàperunsistema
ipercomplessoèunerroreper
unsistemaabassa
complessità.Maancheogni
astuziaattraversolaqualeun
sistemaabassacomplessitàsi
presentasottol'apparenza
ingannevolediunsistemaa
altacomplessitàportainséla
regressione.
Cosìlascienzasiintroduce
nelgiocoincertodella
coscienza.Lacoscienza,
soprattuttoinperiododicrisi,
oscillaspasmodicamentetra
lasuanaturaepifenomenicae
lasuanaturaepicentrica,si
sommergeneldeliriooal
contrariosenelibera
improvvisamente.Inoltre,
altracontraddizione,la
coscienzaappareoggicomeil
preliminarenecessarioalla
nuovacomplessificazione
sociale,mentreèquest'ultima
lasolacapacedicrearele
condizionidelsuosviluppo.
Ciòsignificacheessa
dipendedalgiocochesigioca
nellapoliticaechelapolitica
gioca.Malìdinuovo,la
dialetticadell'interazionee
dell'interferenzascienzacoscienza-politicanonè
chiusa,poichéessasisitua
all'internodelladialettica
gigantescadella
disorganizzazione/riorganizzaz
storicachetravagliaalivello
delpianetatuttelesocietàe
l'interocorpodell'umanità.E'
inquestadialetticadelle
profonditàcheilgioco
creatore
dell'autorganizzazionepuò
secernereilnuovotessuto,le
formeinedite,gliabbozzi
spontanei,leefflorescenze
prematuremaprofetichedella
metasocietà.Così,ènel
legametralemorfogenesi
socialiincoscientidelgenio
collettivoescienzacoscienza-politicachetroverà
lasuasorte.
Aquestopunto,bisogna
prendereconlapiùgrande
serietàquestoterminedi
"nascita",capovolgendola
prospettivacontemporanea,
cheinrealtàperlascienza,la
coscienza,lasocietànonvede
altrocheproblemidi
"maturazione".Lascienza
nonèaisuoiultimisviluppi,
essaèalsuonuovoinizio.
Essanonèportatricedella
veritàinrapportoaidogmi
religiosi,metafisici,politici:
essanonharisoltoisuoi
problemielementaridiverità,
dietica,dirapportoconle
finalitàsociali.
Essabalbettaefarfuglia,
appenaescedallesue
equazioni,formidabili
manipolatricidipotere.
Siamoagliinizidella
conoscenza.Ugualmente,
adessol'abbiamoripetuto
abbastanza,siamoagliinizi
dellacoscienza.
Perfinire,citroviamononnel
momentodiunpossibile
pienosviluppodellesocietà
storiche,maaisegni
premonitoridiunaverae
propriaipercomplessità
sociale.
Anchequestosaggiononpuò
concludersichesottoforma
diintroduzione.Essoesige,
dapartenostra,dueopere.
L'una,giàannunciataqui("Il
Metodo"),dovrebbe
precederequestadalpuntodi
vistalogico,poichériguarda
laconoscenzadellanaturae
lanaturadellaconoscenza.
L'altra,proseguendoil
presentelavoro,dovrebbe
riformulareciòcheabbiamo
chiamato"antropolitica",o
politicadell'uomo,e
contribuirealnuovovangelo
dicuisentiamoilbisogno.La
primadeveesaminarei
problemifondamentali
dell'ordineedeldisordine,
dellacomplessitàe
dell'evoluzione,dell'erroree
dellaverità.
Ciòsignificachelaseconda
nonannuncial'evasionefuori
deltempo,dell'errore,del
disordine,dell'incertezza.
Essanonpretendedi
imprigionareilmondoinuna
dottrinachiusaedi
rischiararel'azionemediante
unaveritàeuforica.Misi
permettaquidiabbandonare
il«noi»convenzionale
dell'autorepercomunicareil
sentimentochesièrafforzato
inmenelcorsodiquesta
ricerca.Lapienacoscienza
dell'incertezza,della
casualità,dellatragediain
tuttelecoseumaneèben
lungidall'avermicondotto
alladisperazione.Al
contrario,ècorroborante
barattarelasicurezzamentale
conilrischio,perchécosìsi
guadagnalapotenzialità.Le
veritàpolifonichedella
complessitàesaltano,emi
capirannoquellichecomeme
soffocanonelpensiero
chiuso,lascienzachiusa,le
veritàlimitate,mutilate,
arroganti.E'corroborante
sfuggirepersemprealla
teoriadominantechespiega
tutto,allalitaniachepretende
dirisolveretutto.E'
corroboranteinfine
considerareilmondo,lavita,
l'uomo,laconoscenza,
l'azionecomedei"sistemi
aperti".L'apertura,abisso
sull'insondabileeilnulla,
feritaoriginariadelnostro
spiritoedellanostravita,è
anchelaboccaassetatae
affamataattraversolaqualeil
nostrospiritoelanostravita
esprimonoidesideri,
respirano,bevono,mangiano,
baciano.
NOTE.
PREMESSA.
(1).Chesiètrasformato,nel
novembre1972,nelCentre
Royaumontpourunescience
del'homme.
(2).Quisentoilbisognodi
ringraziaretutticolorograzie
aiqualièstatapossibilela
riuscitadiquestolavoro.
Comehogiàdetto,il
CIEBAFhacostituitola
placentadiquestolibro,e
duranteidueannidiquesta
avventurapilotavihotrovato
nonsoltantofiducia,
appoggioestimolomaanche
l'amiciziasenzalaqualeper
meogniimpresaèvana,
desolante,invivibile.Devo
anchericordarecon
gratitudineFrançoisJacob,
JacquesMonod,Emmanuel
LeRoyLadurie,Salvador
Luria,JonasSalk,come
ancheClaudeGregory,
CorneilleCastoriadis,Claude
Lefort,chesebbeneassenti
dalproseguimento
dell'impresasonoi«miei»
interlocutoripermanenti.Il
CIEBAFnonèesistitoche
attraversoeall'internodella
FondationRoyaumontpourle
progrèsdessciencesde
l'homme,cioèlafiduciadi
HenriGouïn,l'iniziativadi
PhilippeDaudy,ela
fraternizzazionecompiutasi
tralui,BernarddeBonnerive
eme.Devosottolinearequi
cheilveroorganizzatoredel
CIEBAFfuJohnHunt,chela
miaricercasièsvoltain
dialogopermanentecon
MassimoPiattelli,echeho
avutolafortunadiessere
assistitodalladolcepresenza
benevoladiSylviaDuchasek.
Nonsareipotutoavanzare
nellastesuradelpresente
manoscrittocheincondizioni
ecologiche,naturalieumane
tantopiùbeneficheinquanto
Johanneeraonnipresente.A
TorreVecchia,pressoCarloe
IsabelleDurazzo;alPalagio,
pressoSimonedeSan
Clemente;aCopacabanae
all'isoladiItamaraca,grazie
allasemprebenevolaamicizia
diCandidoMendes;a
Trastevere,pressoAndras
Biro;alconventod'Alziprato,
pressoHenri-LouisdeLa
Grange.Lì,horitrovatoquei
momentiincredibilidigrazia
dovepotevolavoraresenza
tregua,mentrevivevamoin
armoniaconMichèleeJean,
EvelyneeAndré,Michèle.
IconsiglidiAndréBurguière
eJeanDanielmihanno
permessodichiarificare,
sfrondare,renderepiù
esplicitalaprimapartedi
questolibro.Laletturacritica
diMoniqueCahenmièstata
anooraunavolta
indispensabile.Voglioinfine
ringraziareMarilouMelher,
Allixd'Aragon,Odile
Nouvelot,chenellafase
finalehannobattutoa
macchinalepagineilleggibili
delmiomanoscritto.
Mirendocontodiaverecitato
moltinomi,maciòsignifica
dinuovocheilmiolavoroè
dipesodatanticontributieda
tantepresenze.
Inoltre,beninteso,non
dimenticolacondizione
primariad'esistenza:
senzalalibertàdicuigodoal
C.N.R.S.,unatalericercanon
avrebbemaivistolaluce.
PARTEPRIMA.
Capitolo3("Nostrifratelli
inferiori").
(1).Chesicredevadi
conosceredopoglistudidi
YerkesZuckermann.
(2).Notiamochela
complessitàsimanifesta
anchecomevarietàe
differenziazionenel
determinismosocialestesso:
nonpertuttiregnalastessa
legge,poichéalverticesi
vivealdisopradellalegge
allaqualesonosottomessii
subordinati,gliemarginati
vivonoallefrontieredella
legge,eanchealcunisolitari
vengonocacciatiladdovesi
pongano«fuorilegge».Non
esistealivellomicrosociale
unrigidodeterminismodi
attrazioni/repulsioni,sebbene
l'insiemeobbediscaaun
determinismoglobale.
Capitolo4("Larotturaela
saldatura").
(1).Catenadove
l'australopitecoel'"homo
habilis"sarebberorami
geneticamentesterili,ma
sociologicamente
significativi.
PARTESECONDA.
Capitolo1("Ilcacciatore
cacciato").
(*).Ildoppiosenso
dell'espressionefrancesee
intraducibile:"Donnerun
coupdepouce"=Favorireil
successo(fam.).(N.d.T.)[1].
Puòdarsichesiaapparso
moltoprestoildifetto
geneticodellanonmetabolizzazionedell'acido
urico,lacuieccedenzatossica
sembrainfluiresuquesta
caratteristicadiffusa
nell'umanità:latenacia
realizzatrice("achievement");
evidentementequestodifetto
nonpotevachecostituireun
vantaggioselettivonelle
condizionienelgruppoincui
sièdiffuso(C.EscoffierLambiotte1971).
Capitolo2("La
sociogenesi").
(1).Arriveràmoltopiùtardi
lastatuizionedinorme
riguardantiladistribuzione
sessuale,cioèconcernentile
femmineelegiovani,eche
permetteràdicontrollare
socialmentelafonteprimae
profondadelletensionitra
maschi.Comesivedrà,la
formulazionedelleregoledel
matrimonioedell'esogamiaci
sembracostituiscaun
contributopropriodell'"homo
sapiens".Nonsonodunquele
regoledellaparentela,male
regoledelladistribuzione
economica(dicuileregole
dellaparentelasarebberouno
sviluppoeuna
generalizzazione)che
costituiscono"laprimalegge
socio-antropologica".
(2).Epiùtardi,
probabilmentecon"sapiens",
magico-religiosa(il«ritodi
iniziazione»cheavvienetrai
10ei14annisottoil
controllototaledegliadultie
che,introducendoabbastanza
prestoilgiovanenell'universo
degliuomini,consolidala
dominazionecomplessiva
dellaclassemaschile).
(3).Nullacipotrebbeindicare
sequestomodellodi
cooperazione/distribuzione
vengatrasferitonellaraccolta
femminiledioggettivari,di
fruttiediforaggio,oppurese
questasialasciata
all'iniziativaindividuale,maè
possibilecheauncertopunto
ilmodelloorganizzativo
maschilevengaapplicato
all'insiemedelleattività
economiche.
(4).Aquestoproposito
l'esperimentodiWashoeè
suggestivo.
L'apprendistatodiWashoe
presupponevaun'alta
complessitàsocialedata,
comeunsistemadisegni
prestabilito.Ma
presupponevaancheun
rapportod'amiciziaconisuoi
interlocutori,euninteressedi
Washoeperilsuoambiente,
cioè"averedellecosedadire
aqualcuno".
(5).Sarebbebelloaprireil
problemadell'antropologia
delcanto,chescaturisce
senzadubbiodall'inizio
dell'articolazionevocale,e
che,praticatointuttala
società,sipotrebbe
considerarecomeunritorno
permanentealleoriginidel
linguaggio...
(6).Diventandoadulto,
l'uomo«rifiuta»lacultura
femminileelacultura
giovanilechehavissuto,ma
questorifiutononè
necessariamentecostantee
totale.Così,eforsesindalla
societàominide,masempre
piùnellesocietàevolutee
moderne,vediamoemergere
nell'uomodegliaspetti
femminiliedegliaspetti
giovanili.
Vediamocioèunesseredi
unacomplessitàinstabile,
capacedipassaredalla
durezzaspietatadel
cacciatore-guerrieroalla
dolcezza,allabontà,allapietà
dellatofemminile-materno
checonservainlui(eciò
traduceinattoillatogenetico
endocrinofemminilecheogni
maschioportainsé).Nonviè
dubbio,secondonoi,che
l'uomosi«umanizza»
sviluppandolasua
femminilitàgeneticae
culturale,comeanche
sviluppandolagiovinezza
nellavitaadulta.Beninteso,
questaumanizzazioneèben
lontanadall'esserecompiuta
aigiorninostri,sebbeneessa
emergaormaicomeun
bisognoculturaleprofondo
delnostrosviluppo
contemporaneo.
PARTETERZA.
Capitolo1("Sapiensdemens").
(1).MonteCarmelo40mila
anni),laChapelle-aux-Saints
(45mila-35milaanni),
MonteCirceo(35milaanni).
(2).L'ipotesichevisiala
credenzanellarinascitadel
mortooppurenella
sopravvivenzasottoformadi
spettrocorporeo(ilsuo
«doppio»)provienedalfatto
chequestesonoledue
credenzefondamentali
dell'umanitàperquanto
concernel'aldilà,chesi
ritrovanosiafuse,siadistinte,
intuttelesocietàarcaiche
conosciute,echeesse
costituisconolabaseditutte
lecredenzesuccessive
(Morin,1972).L'ipotesidi
cerimoniefunerarieviene
ugualmentesuggeritadalla
lorouniversalità,inqueste
forme,pressolepopolazioni
arcaiche.
(3).Beninteso,tuttociònonè
emersoimmediatamentee
simultaneamentenell'uomodi
Neanderthal.E'assai
probabilecheuncerto
numerodicaratterisisiano
delineatinell'"homoerectus".
Essihannopotutocominciare
acristallizzarsidaunlato
muovendodaun
cannibalismoalimentare,
propriodell'ominide
carnivoro,chesièriempitodi
significatiaffettivinel
consumodelparenteodel
nemico(appropriazionedelle
virtùdelmorto),dall'altro
muovendodalladoppiae
contraddittoria
preoccupazionedisbarazzarsi
delcadavere
(decomposizione)edi
conservarepressodiséil
defuntocuisièaffezionati
(conservazionedelleossa),e
infinemuovendodalritorno
insognodeidefunti.
Capitolo2
("L'ipercomplessità").
(1).Sidimenticatroppo
spessocheilpensieroè
un'arte,cioèungiocodi
precisioneeimprecisione,di
flessibilitàedirigore.
(2).Traleinnumerevoli
lacunedelnostrolavoro,la
piùimportanteanostro
avvisoriguardalanatura
analogico/digitaledel
funzionamentodelpensiero
(dellosviluppodellogos).
Siamopersuasidamoltoche
lascienzacontinuia
dimostrarsiestremamente
miopeneiconfrontidel
processoedellanatura
dell'ana-logica,echeessanon
dispongaancoradiconcetti
adeguatiacoglierla.Essa
privilegiaciòcheè
quantificabile,cioèciòchesi
puòricondurreadelleunità
discrete,discontinue,
«digitalizzabili»,adannodi
ciòchesipotrebbe
sperimentareanchenel
continuo,lamodulazione,
l'ondulazione,tantonello
statostabilechenella
metamorfosi.Sebbene
stimolatidalleideedi
Bateson(1955),diJackson
(Watzlavvick,HelmickBeavin,Jackson,1967),di
Wilden(1972),chehanno
esploratoquestiproblemisul
pianodellacomunicazione,
nonsiamoancorariuscitia
stabilireunabaseteorica
accettabilesulpianodella
conoscenzaedelpensiero,e,
piùingenerale,
dell'autorganizzazione(dicui
leomotipieeomocromiedel
mimetismoanimalecidanno
degliesempi).Cieravamo
precedentementeimbattuti
(Morin,1956,1972)nel
campo
dell'antropocosmomorfismo
propriodituttoilpensiero
magicoenelcampoaffinedi
ciòchechiamiamo
«proiezioni-identificazioni»
affettive(particolarmentenel
casodell'identificazione
mimeticadellospettatorecon
l'eroediunfilm).Maquesto
doppioconcettodi
proiezione-identificazioneci
sembraoggideltutto
insufficiente.Abbiamoil
presentimentochebisognerà
tentaredicoordinarelenostre
intuizioniisolateriguardanti
gliaspettiondulatoridel
mondofisico,ifenomenidi
risonanza(ugualmentefisici,
machedevonoesprimersiin
qualchemodosulpiano
psico-affettivo),ifenomenidi
simpatia,diidentificazione,
dimimesi,lecaratteristiche
analogiche,metaforiche,
simulatricidiprocessi
cognitiviediscorsivi.
Ciòsignificachemanca
all'ipercomplessitàcerebrale
nonsolouncontestoteorico,
maancheunaimpalcaturadi
impostazionegigantescache
tentiamodiabbozzarequi,
ipercomplessitàinseparabile
dallosvilupponellostesso
tempo
complementare/concorrente/an
delsistemadipensiero,non
soltantoanalogoalsensodel
calcolatore,mapiùin
generaleanalogico,edal
sistemadicalcolodigitale.
(3).Vogliamoricordarequi
chel'immaginariopossiede
unasuarealtàspecifica,eche
ciòchechiamiamorealtàè
sempreimbevutodiaffettività
ediimmaginario,cheil
soggettopossiedesempre
un'esistenzaoggettiva,ma
chel'oggettivitànonpuò
venireconcepitachedaun
soggetto.Questoper
sottolinearechenonesisteda
unaparteilregno
dell'oggettivitàchesipossa
"isolare"totalmentedalla
soggettivitàe
dall'immaginario,néda
un'altraparte,isimulacri
ingannevolidell'immaginario
edellasoggettività.Traquesti
terminivièopposizione,ma
essisonoaperti
inevitabilmentel'unoall'altro
inmodocomplesso,sonocioè
complementari,concorrentie
antagonistiauntempo.
(4).Suquestoproblema
capitale,nonvogliamo
ripeterequiquantoabbiamo
sviluppatoneinostridue
articolisull'Evento,aiquali
rinviamoillettore:«Leretour
del'Evènement»e
«L'Evènement-sphynx»,in
"Communications"18,1972.
Capitolo3("L'uomo
generico").
(1),Sembrainoltrechel'ansia
di"sapiens"sialegataaun
eccessodiacidolatticonel
cervello,dovutaauna
deficienzagenetica
propriamenteumana.Il
darwinistapenseràsubitoche
lanondegradazione
dell'acidolatticoabbia
comportato,attraversoquesta
conseguenza,unvantaggio
selettivoper"homosapiens".
Anoiinteressamoltodipiù
rilevareinchemisuraquesta
carenzafavorisca
l'ipercomplessità,ea
osservareinchemodociòche
aunlivellodiminore
complessitàsipuò
considerareauntempouna
deficienza,uneccessoeun
errore,contribuiscaa
accrescerel'altacomplessità
diunsistema
autorganizzatore.
(2).Confr.lacitazionedi
Pascalintestaalcapitolo.
PARTEQUARTA.
Capitolo1("Laramificazione
el'aperturadellasocietà").
(1).Peniforme,conunasola
n:neologismo.Penniforme,
conduen:
metafora.
(2).Poichéparallelamenteal
rafforzamentodeilegami
amorosi,sièavutala
conservazioneeilrinsaldarsi
deilegamitrafratellie
sorelle,eilfratello,duranteil
periododell'ominidizzazione,
èdivenutosemprepiùil
protettore«naturale»della
sorella.
(3).Lamiaformulazioneèun
po'diversadaquelladi
Moscovici,perilquale«la
soluzioneèconsistitanel
renderegerarchiciirapporti
embrionalitralamadreei
suoifiglieembrionalii
rapportigerarchicidel
genitoreconlasuaprogenie»
(Moscovici,1972,p.242).
(4).Lafamigliasilimitaa
nascerenellaprotosocietà;il
suosviluppoproseguiràle
metamorfosiattraversolo
smembramentodiquesta
società,lesocietàrurali,
pastorali,urbane,e,oggi,noi
assistiamoaunanuova
metamorfosi.Ilsuocarattere
dimicroambienteinfantile,
brulicantedicontraddizionie
diambiguitàprofondetra
tenerezzaesessualità,licenze
eprivazioni,incubierealtà,
incidesemprepiùinmodo
indelebilesullapersonalità,
cosacheilfreudismoaveva
osservatoconprofondità
riducendotuttoperòallasola
dimensionegenitale.
(5).Inversamente,l'effetto
contrarioinibitorio
dell'organizzazioneaperta,la
proibizionedell'incesto,
costituiscelaprimagrande
repressioneculturalelecui
conseguenzeesistenziali,
psicologicheesocialisaranno
profonde.
(6).L'evoluzionegenetica,
cherisultainviadiprincipio
accelerataquandounaspecie
èdivisatrapopolazionisemiisolatechesispartiscono
sporadicamenteilloro
patrimoniogenetico,risultaal
contrariofrenatain
condizioniopposte(S.
Wright,1967).
PARTESESTA.
(1).Segnaliamoquiil
fecondoorientamento
soprattuttonell'ultimo
decennio,dell'antropologia
ecologica,chestudiale
societàarcaicheneilegami
vitalicheessestabiliscono
conla«nicchia».
(2).Percomprendereil
cervello,bisognainterrogarei
miti,leopere,lesocietà,la
storia,mapercomprenderei
miti,leopere,lesocietà,la
storia,bisognainterrogareil
cervello.
(3).Nonvoglioaffrontarequi
untemachemiavevafatto
sognarein"LeVifduSujet":
quellodellamultipersonalità
internaepotenzialediogni
essereumano.Ilfenomeno
dellosdoppiamentodi
personalità,nelsuocarattere
«patologico»estremo,nonfa
altrocherivelareun
fenomenonormale,secondo
ilqualelanostrapersonalità
sicristallizzadifferentemente,
èdiversa,nonsoloaseconda
dei«ruoli»socialiche
dobbiamogiocare(cosìil
piccolofunzionario
sottomessodavantialsuo
capoufficiosaràunarrogante
tirannodomestico),maa
secondadegliavvenimentiin
cuilacollera,l'amore,l'odio
cifannoveramentepassareda
unapersonalitàall'altra,
modificandononsolola
nostravoceeilnostro
comportamento,mala
combinazioneinternapaleomeso-neocefalica.Cosìnoi
abbiamosenzadubbio
molteplicipersonalità,una
dominanteealtreche
emergonooccasionalmente,
maspessoincondizioni
decisivediurgenzaodi
decisione.Inoltre,noi
portiamoneinostrifantasmie
neinostrisognidelle
personalitàpotenziali,
dementi,sublimi,che,
talvoltafelicemente,talvolta
infelicemente,sidissolvono
subito.Oratuttequeste
possibilitàcontraddittorie,
antagonistiche,divergenti,la
maggiorpartedellequali
oniricheinunostesso
individuo,sidispieganonella
straordinariadiversitàdegli
individui,alivellodicerte
predisposizioniparticolari,
maanchedicircostanze,ein
particolarenell'esercizio
incontrollatodelpotere,che,
comedicevaegregiamente
Alain,«rendefolle»ilsaggio,
mapuòanche,piùraramente,
renderesaggioilfolle,
concederedelgenioall'uomo
mediocre,cioèdarela
possibilitàdiesprimersial
genioracchiusoinognivita
mediocre.Dunque,ciascuno
portainsélamolteplicitàela
multipotenzialità,egli
«altri»,inparticolarecoloro
checiripugnanooche
odiamo,nonfannoche
incarnarel'unaol'altradelle
nostrepotenzialità.
(4).Rimandiamoallanostra
prossimaopera,"IlMetodo",
la«rilettura»sistematica(e
sistemica)diMarx,comedel
restoquelladiFreud,sotto
l'angolazione
antientropologica
dell'autorganizzazione,dove
lanozionediautoproduzione,
comesièvisto,giocaun
ruolodiprimopianoassoluto.
Esamineremoanchelalogica
hegeliana,cheneèuna
prefigurazionenon
eccessivamentecomplessae
tropporazionalizzatrice,sotto
l'angolazionedellalogica
dellacomplessità.
Potremovedereallorachese
esisteun'opposizioneradicale
tralanostrateoriaaperta
(epistemologicamentefondata
sull'estrapolazionedel
teoremadiGödel)eciòchesi
èsedimentatoindottrina
(sistemachiuso
autogiustificantesi)eanchein
litanianelmarxismoenel
freudismoortodosso,esistela
possibilitàdiintegrare,non
soltantoalcunenozioni
chiaveelaboratedaquesti
pensatori,mailloropuntodi
vistaoriginario,che,
ricordiamolo,è
fondamentalmente
bioantropologico,tantoin
Marx-EngelscheinFreud.
(5)Initalianoneltesto
(N.d.T.).
BIBLIOGRAFIA
Nonèilcasoquidi
presentareunabibliografia
sistematicaconcernenteil
campovastissimocopertodal
miolavoro.Essaavrebbe
comportatounospazio
eccessivoeinoltrenon
sarebbestatapernullautile,
poichénonhocercatodi
giustapporre
enciclopedicamentele
conoscenzedidiscipline
diverse,dedicandomiinvece
aunesercizio
«transdisciplinare»di
riorganizzazionedelsapere.
Cosìquestabibliografianonè
néclassicanécompleta.Essa
segnalasoprattuttogliarticoli
eleopererecentichehanno
rinnovatolamia
informazioneestimolatola
miariflessione;ciònon
significacheviabbiano
trovatopostotuttiitesti
stimolanti,esehoomessodei
titoliimportanti,ilmiolibro
soffrediquestamancanzapiù
chequesteoperedellamia
involontariaingiustizia.
C'èsoprattuttouna
deformazionesistematicain
questabibliografia.
Sebbenel'oggettocentralesia
l'uomo,hotrascuratodicitare
leopereclassichee
fondamentalidiscienze
dell'uomo,anzituttoperchéè
possibiletrovareriferimentia
esseintuttiimanualieesse
costituisconoilpaesaggio
culturalefamiliareal
ricercatore,allostudente,alla
personacoltae
secondariamenteperchéil
problemaessenzialepostoin
questolibroèperl'appunto
quellorespintooignoratoin
quelleopere(peraltrononne
sottovalutoaffattoil
contributo).
Hopreferitosegnalaredei
testisituatifuoridelcampo
dell'antropologiaclassica,ma
cheamioparereriguardano
ogniscienzadell'uomo.
Alcunipongonoiproblemi
fondamentalidimetodoedi
teoria,ehovoluto
sottolinearequiilmiodebito
versovonNeumann,von
Foerster,Atlan,Maturana,i
cuitesticapitali
sull'autorganizzazione,
tuttaviaancoraaldifuori
deglischemidisciplinari,
restanomisconosciutiopoco
noti.Hovolutodarealcuni
orientamentibibliografici
sullaprimatologia,
l'ominidizzazione,l'etologia
umana,perchésitrattadi
lavoriinlinguainglese
ancoraignoratitralescienze
umane.Illettoretroveràin
questeoperedelle
bibliografiepiùricche,e
potràanchetrovarealcune
indicazioninellibrospesso
citatoquidiSergeMoscovici.
Lamiabibliografianonè
pertantoselettiva,poichécito
ugualmentealcunitestinei
cuiconfrontihoun
atteggiamentodiopposizione
[eanchetalvoltadegliautori
chemisonocostrettoa
nominareperdominare
un'antipatiacontingente
(personale)efarmibelloai
mieiocchi].
Insomma,sitrattadi
un'aperturabibliograficache
inquantotalecorrisponde
moltoprecisamenteaquesto
saggio:aprirelanozionedi
uomoelateoriadell'uomo,
essapermetteràallettoredi
orientarelesueprime
curiositàattraversotentativie
errori,comeiostessoho
dovutofare.
Nota:Citodovunquesia
possibile(secondolemie
informazioni)letraduzioni
francesidelleoperestraniere.
Ladatadiriferimentoè
dunquequelladella
traduzione,nonquelladel
contributostoricodelleopere.
Perquantoriguardal'operadi
VonNeumann,ladata
corrispondeall'edizione
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