DAL 2 SETTEMBRE ALL’8 OTTOBRE IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY PAG.12 DAL 25 SETTEMBRE ALL’8 OTTOBRE PAG.13 IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY IlPaginone IlPaginone Arriva dallo spazio un sistema per le piccole imprese La cardio-maglietta promossa con lode a Barcellona LA TV DEL FUTURO LA TV DEL FUTURO Pozzobon, presidente di Qascom che partecipa all’architettura di Galileo: «L’innovazione ci ha premiato» Il 2006 è stato l’anno di Galileo, il sistema di posizionamento satellitare che, una volta ultimato, sarà formato da 30 satelliti “Made in Ue” e fornirà dati e servizi geografici. Il sistema permetterà di rilevare dati di posizionamento superiore ai sistemi GPS e Glonass, ma sarà al servizio di applicazioni civili: dunque un’occasione importante per la Pmi italiana che sarà in grado di individuare le possibili applicazioni finalizzate al monitoraggio del territorio e all’estensione di servizi di informazione dati. Sat-Expo, oltre a fare il punto sulla prima fase di sperimentazione nel corso di un convegno curato da Esa e Isi, presenterà il progetto appplicativo Monitor. Che il sistema Galileo sia nato su basi diverse dal Gps Usa lo spiega Oscar Pozzobon, presidente di Qascom, azienda che partecipa all’architettura del Sistema Galileo. “Il GPS è nato come obiettivo militare. Dal 2000 in poi, grazie al miglioramento della qualità del segnale e dei ricevitori è diventato sempre più presente in varie applicazioni. Trasporti, geodesia, applicazioni di telecomunicazioni, finanziarie e sicurezza. Molte delle applicazioni civili sono diventate sempre più critiche per la salvaguardia delle vite umane e per il commercio. Il sistema americano Wide Area Augmentation System (WAAS) ed il sistema Europeo European geostationary navigation overlay system (EGNOS) sono nati proprio per aumentare la qualità ed affidabilità del GPS in applicazioni critiche. Galileo invece è nato proprio con questo obiettivo, creare un sistema che potesse garantire e certificare il segnale per applicazioni critiche, sia commerciali che di salvaguardia della vita, garantendo allo stesso tempo per il governo europeo indipendenza dal sistema Usa”. Da quando “abbiamo fondato la Qascom (Quality And Secure Communications) abbiamo sempre creduto che GNSS e security si sarebbero presto incontrate - dice Pozzobon -. Come è successo nel mondo di Internet, dell’informatica, prima si sono create le tecnologie e poi con il tempo sono nati gli attacchi. Abbiamo proposto tecnologie e soluzioni in molti congressi internazionali sulla navigazione e pubblicato oltre 20 articoli scientifici sul GNSS Security. Ha scelto le nostre tecnologie per il “secure tracking” una delle più grosse compagnie petrolifere, e stiamo lavorando su progetti per il controllo sicuro di motori marini ed aerei a distanza. Ottenere tale visibilità in così poco tempo, nella provincia di Vicenza e da un’azienda autofinanziata non è stato facile, ma l’innovazione ci ha premiato”. I primi dati clinici confermano la validità del tessuto intelligente realizzato secondo un progetto tutto italiano Presentati al Congresso Mondiale di Cardiologia a Barcellona i primi dati clinici che confermano la validità di una maglietta realizzata con una tecnologia innovativa. Indossata dai pazienti cardiopatici o da chi necessita di un controllo cardiologico, consente il monitoraggio costante dei principali parametri cardiaci: elettrocardiogamma, respiro, temperatura corporea. Inoltre, permette di sapere se il paziente è caduto accidentalmente. I primi risultati clinici, presentati da Stefano Coli dell’Istituto San Raffaele, dimostrano che i parametri misurati attraverso la maglietta, ad esempio l’elettrocardiogramma, non si discostano da quelli rilevati in ospedale con apparati tradizionali. Con il vantaggio di un monitoraggio a distanza e continuativo senza la necessità, da parte del paziente, di alcuna preparazione specifica. L’ALTRA TELEVISIONE INFRASTRUTTURE Da antennisti a tecnici hi-tech Il Salone battezza la nuova figura professionale Il settore antennistico rappresenta nel nostro pae- se lo zoccolo duro delle Tlc. Senza l’apporto di questi artigiani i moderni sistemi di telecomunicazione difficilmente potrebbero diffondersi presso il mondo consumer. Tuttavia la categoria, da tempo, sta subendo notevoli trasformazioni e avverte la necessità di una profonda riorganizzazione, come anche di specifici programmi di formazione, che le facciano compiere il dovuto salto di qualità. A questo proposito Confartigianato Impianti ha organizzato, in collaborazione a CNA, il Convegno Nazionale del settore alla XIII edizione di Sat-Expo, in calendario sabato 30 settembre. Ne abbiamo parlato con Luciano Mattozzi presidente di Confartigianato Impianti. “Il Paese - dice Mattozzi - soffre indubbiamente di un gap tecnologico nei confronti delle nazioni più evolute. Tale ritardo è dovuto a fattori diversi, primo fra tutti il livello di invecchiamento della società italiana, scarsamente propensa ad utilizzare i nuovi strumenti informatici, e alla limitata diffusione delle nuove applicazioni di Tlc. L’attivazione, quindi, di ulteriori strategie per il superamento del digital divide e per creare una cultura positiva di innovazione è estremamente necessaria. La Confartigianato - prosegue Mattozzi - ha avviato una serie di iniziative, azioni ed eventi finalizzati alla creazione delle migliori condizioni affinché si sviluppi, all’interno del sistema, questa cultura dell’innovazione. A tal fine sono stati avviate importanti relazioni con enti e istituti che a diverso livello si occupano di innovazione. Un esempio di cooperazione viene dall’esperienza tra Confartigianato e IPI (Istituto per la Promozione Industriale) che, insieme, hanno sottoscritto, nel 2004, una convenzione per realizzare significative sinergie con RIDITT (Rete Italiana per la Diffusione dell’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico alle imprese) e per facilitare il collegamento tra le imprese di minori dimensioni e il mondo dell’innovazione. Ancora, la collaborazione con la RIDITT, ha come obiettivo la promozione di una cultura diffusa della progettazione per l’innovazione e il trasferimento tecnologico”. L’evoluzione esponenziale del mercato globale comporta la conseguente esasperazione della concorrenza, che si riflette negativamente soprattutto nei confronti delle piccole imprese che non hanno a disposizione molti strumenti di difesa. “Risulta perciò evidente - dice Mattozzi - quanto sia importante, soprattutto per le aziende artigiane, l’utilizzo delle moderne tecnologie dell’informazione, soprattutto ai fini dell’aumento della propria competitività. Esiste anche un problema di carenza di infrastrutture che vanno adeguate con urgenza, in considerazione della continua evoluzione delle tecnologie. È importante - conclude Mattozzi - mettere in campo tutte le iniziative possibili per rendere sempre più facilmente fruibile da parte delle nostre imprese la moderna tecnologia dell’informazione, che non sempre risulta immediatamente utilizzabile. La formazione è oggi, pertanto, indispensabile per la sopravvivenza e lo sviluppo delle imprese”. Ma.C. CONDIVISIONE Dario Cavalcoli, presidente di HD Council: «Non è facile correre da soli, ma è altrettanto difficile correre in compagnia senza una visione comune. L’HD non è solo una tecnologia, ma anche un’opportunità di crescita economica» Massimo Caruso Luciano Mattozzi: «Da Confartigianato una serie di iniziative per facilitare il dialogo fra piccole imprese e innovazione» Libri a cura di Roberta Chiti La Soft Touch Medicine e le indagini a distanza Medmatic@ schiera le novità della telemedicina Il grande tuffo Si chiama HDTV e sta per High Definition Television. È lo standard destinato a soppiantare in tutto il mondo le attuali trasmissioni televisive in analogico. Negli Stati Uniti e in Asia è già in funzione. Gli spettatori europei, invece, hanno potuto godere delle performance visive offerte dall’HD solo quest’anno, attraverso due eventi spettacolari: i Giochi Olimpici Invernali di Torino e i Mondiali di Calcio in Germania. La tecnologia europea sostenuta da carrier, leader mondiali, come Eutelsat, si è dimostrata all’altezza e in grado di offrire infrastrutture e soluzioni tecnologiche concorrenziali. Eutelsat ha già da provveduto ad effettuare gli aggiornamenti necessari alla propria flotta satellitare per ospitare sui transponder i segnali in HD. L’interesse crescente in Italia, su come l’introduzione dell’HDTV possa ridefinire la produzione e la trasmissione televisiva, ha portato i rappresentanti dei broadcaster e dei produttori di hardware a costituire associazioni per la condivisione della nuova tecnologia: l’HD Forum Italia e l’HD Council. “HD Forum Italia, che opera sotto il coordinamento della Fondazione Ugo Bordoni - spiega Sebastiano Trigila della FUB - è il principale luogo di confronto, in cui gli attori del mercato del broadcasting e dei contenuti televisivi possono discutere le rispettive esperienze, promuovere iniziative di sviluppo comuni e contribuire alla diffusione e all’evoluzione di norme e standard tecnici a livello internazionale”. A tale scopo HD Forum Italia è membro dell’omonima istituzione europea, l’European HD Forum (EHDF), la cui mission è la promozione e la protezione dei contenuti digitali, “perché la produzione ha un costo e quindi sono necessari buoni sistemi di protezione di contenuti”. Trigila pone sul tavolo alcune questioni da affrontare con urgenza: comunicare alle istituzioni pubbliche il ruolo chiave della produzione HD nella competitività nel mercato globale dei contenuti audiovisivi. E comunicare ai cittadini e alle associazioni dei consumatori gli strumenti necessari alla ricezione in HD, e rassicurarli sull’ammortizzamento degli investimenti fatti per l’acquisto di apparecchi HD Ready “perché l’HD è una realtà ed entrerà nelle nostre case”. Il mondo della produzione di contenuti, della fotografia, della televisione e del cinema, insieme ai produttori, guarda a questa nuova tecnologia con sempre maggiore interesse ed è già iniziata la trasmissione di contenuti in HD da parte di Sky. gli viene fornito. Se non ci risponde significa che puo’ aver perduto conoscenza e scatta la procedura di emergenza”. La maglietta, che sarà presentata a Medmatic@ 2006, è realizzata con fibre di diverso tipo: a quelle naturali, di cotone, sono state aggiunte fibre sensibili al segnale elettrico e alla temperatura, e altre in grado di registrare il movimento e, di conseguenza, l’attività respiratoria. I parametri biologici vengono registrati dalle fibre e tradotti in segnali. Questi, tramite un connettore posto in un angolo del capo, sono poi inviati (attraverso sistemi Bluetooth, wifi o Gsm-Gprs), in ospedale. Dopo il breve periodo di riabilitazione (ospedaliero o ambulatoriale) che molti pazienti seguono dopo un ricovero per problemi cardiaci, viene sempre suggerito di eseguire un’attività fisica: è qui che la maglietta entra in campo. Punta alla prevenzione l’eccellenza dell’e-health La nuova tecnologia al centro del Sat-Expo di Vicenza Una vetrina interattiva per broadcaster e costruttori di hardware e una fitta serie di confronti sulle potenzialità della futura filiera nell’HD La maglietta è un progetto interamente italiano, finanziato in parte dalla Commissione Europea, ed è realizzata dalla società Smartex di Prato, che ne ha curato la realizzazione in collaborazione con l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano che si è occupato di mettere a punto la connessione ed elettromedicale insieme a Telbios. “Il nostro obiettivo - afferma Domenico Cianflone, responsabile dell’Unità di terapia intensiva coronarica del San Raffaele - era realizzare uno strumento che permettesse di estendere la riabilitazione cardiologia al domicilio del paziente, mantenendo la possibilità di un monitoraggio costante. La terapia riabilitativa per i soggetti cardiopatici può fare un salto di qualità e possiamo anche controllare il paziente inviandogli un segnale attraverso un palmare che Gli enti sanitari, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura sono sempre più chiamati a fare uso e a erogare servizi di Telemedicina, dei quali possono usufruire sia il pubblico che il privato. Con il diffondersi delle nuove tecnologie dell’informazione, si è aperta la strada a una serie di possibilità in ambito sanitario impensabili fino a pochi anni fa. In sostanza, è molto più semplice lo scambio delle informazioni, con evidenti vantaggi per tempi e costi. La telemedicina, che rappresenta l’applicazione dei moderni sistemi di telecomunicazione al campo delle scienze mediche, consente la trasmissione telematica di molteplici segnali, con la possibilità di effettuare a distanza indagini di vario tipo. Per questi motivi, il mercato europeo della telemedicina sta conoscendo una rapida e straordinaria crescita. Ciò è dovuto essenzialmente alla capacità di offrire un trattamento effettivo per condizioni acute e croniche contenendo i costi. Frost & Sullivan ha rilevato che il mercato europeo della telemedicina ha registrato entrate per 87.48 milioni di dollari nel 2005 e stima che nel giro di sette anni queste aumenteranno di ben sette volte raggiungendo quota 690.2 milioni entro il 2012. “L’attenzione del mercato della telemedicina si è spostato dalla cura alla prevenzione - spiega l’analista di Frost & Sullivan, Hema Varshika -. La necessità di una gestione efficiente delle malattie abbinato alla tendenza a curare il paziente a casa avrà un impatto significativo sul futuro del mercato della telemedicina”. Questo perché la telemedicina ha importanti applicazioni cliniche, che spesso si integrano con i servizi di assistenza e servono a semplificare non poco certe procedure che i pazienti sono costretti a seguire e che spesso complicano la loro vita, soprattutto di quei cittadini delle cosiddette “fasce deboli”, per lo più affetti da patologie croniche necessarie di trattamenti e di controlli in regime di prevenzione secondaria. “La Telemedicina - dice Giampaolo Stopazzolo, presidente di Medmatic@ - è nata per facilitare l’accesso a strutture sanitarie specialistiche da parte di pazienti distanti dai Centri di Eccellenza medica e per garantire una miglior efficienza del sistema ospedaliero. È, infatti, in grado di fornire una valutazione diagnostica del paziente oltre a informazioni e prescrizioni prognostico/terapeutiche muovendo le informazioni al posto del paziente. Lo sviluppo tecnologico - prosegue Stopazzolo - e la necessità di contenimento dei costi del servizio sanitario hanno spinto la telemedicina verso un ruolo di avanguardia tra i servizi della sanità e hanno proiettato la sua applicazione in varie direzioni: dall’assistenza medica specialistica anche a pazienti lontani dai centri sanitari, grazie alle diagnosi e alle consultazioni remote, a una più efficace gestione dell’emergenza sanitaria, visto che le informazioni sono in rete e ogni centro può verificare in tempo reale la storia clinica di ogni paziente. “Ma la telemedicina - aggiunge Stopazzolo - si occupa anche della creazione di sistemi informativi sanitari distribuiti, che permettono lo scambio e la raccolta elettronica dei dati, la comunicazione tra e con i laboratori diagnostici, la formazione continua dei medici e del personale e la semplificazione dei processi burocratici (prenotazione, fatturazione, pagamento dei servizi, rapporti tra ospedali e fornitori) e tutto senza abbassare minimamente il livello qualitativo dei servizi”. È lo scenario della “Soft touch medicine”, per nulla invasiva e capace di arricchire di informazioni gli operatori sanitari, posti nelle condizioni di uno scambio continuo e più chiaro di informazioni sul percorso di cura del paziente, al centro di tutte le attenzioni. Ma, perché si diffonda questo nuovo atteggiamento - conclude Stopazzolo - è necessario che i soggetti promotori delle applicazioni, il mondo del Sistema Sanitario e le istituzioni, concertino azioni comuni e si confrontino sui bisogni che il nostro Servizio Sanitario esprime”. Un’occasione importante di confronto sarà la II edizione di Medmatic@ (28/30 settembre, a Vicenza), in cui, in tre giorni serrati di convegni, riconosciuti ECM, si parlerà di “Health Data Management”, cioè di implementazione della cartella clinica elettronica negli ospedali italiani, di “Biopacs”, cioè di gestione delle Bioimmagini e della Robotica medica, e di Telemedicina di eccellenza. Una giornata, quest’ultima, interamente dedicata alle esperienze italiane ed estere di Telemedicina e Sanità digitale. I sistemi sanitari informativi permettono lo scambio dei dati e il taglio dei processi burocratici “Le opportunità dell’Alta Definizione aumenteranno le capacità di resa soprattutto della produzione di contenuti televisivi, cinematografici e teatrali - dice Andrea Balzola drammaturgo e sceneggiatore, docente di Drammaturgia multimediale all’Accademia di Belle Arti di Brera - . L’Hi-def consentirà infatti il potenziamento percettivo dei dettagli, un effetto di iper-realtà, che porterà ad una resa quasi tattile dell’immagine”. Angelo Carosi, capo dei registi di Sky Sport, sottolinea: “Con l’HD aumenta la profondità di campo e gli spazi vengono resi in modo prossimo alla realtà”. “Per questo - aggiunge Michele Lo Foco, consigliere di amministrazione di RaiNet - l’introduzione del formato richiede, però, l’omogeneità dei mezzi, dalla produzione alla fruizione”. “Oggi - dice Angelo D’Alessio di SMPTE (Society of Motion Picture and Television Engineers) l’HD influenza le tre componenti fondamentali del nostro lavoro, quella artistica, quella tecnologica e infine il modello di business. E il core business di questa triade è legato ai contenuti”. A dare impulso alla nuova tecnologia, iniziative come l’HD Road Show, organizzato da SAT Expo, Salone Internazionale delle Tlc avanzate, in collaborazione con HD Council Italia e con l’adesione di HD Forum Italia, Eurovisioni - Festival Internazionale del Cinema e della Televisione - e ATIC (Associazione Tecnica per la Cinematografia e la Televisione), a Roma e Milano, la scorsa primavera, per presentare agli operatori professionali, lo stato dell’arte e gli sviluppi applicativi dell’Alta Definizione in Italia. Dario Cavalcoli, presidente di HD Council: “Non è facile correre da soli, ma è altrettanto difficile correre in compagnia senza una visione comune - afferma Cavalcoli -. Serve agire subito perché l’HD non è solo una tecnologia, ma anche una grande opportunità di crescita economica e sviluppo professionale; è anche un insieme di processi produttivi e gestionali che investe la televisione, la fiction, la pubblicità e il teatro”. Una trasformazione tecnologica che investe tutta la filiera e che sarà presente all’HD Broadcasting Expo Forum durante la XIII edizione di Sat-Expo dal 28 al 30 settembre. Paolo Dalla Chiara patron di Sat-Expo: “L’introduzione dell’HD in Italia implica la crescita di una filiera complessa. Per questo l’HD Forum introdurrà i visitatori in un’area interattiva divisa in ripresa, produzione e postproduzione, videoproiezione. Coerentemente con la logica dell’interattività, Ma.C. che distingue l’organizzazione della nuova area, i visitatori potranno così, assistiti dal personale tecnico specializzato, mettere alla prova e testare anche le proprie attrezzature in HD. Come di consueto - aggiunge Dalla Chiara - durante le tre giornate l’HD Broadcasting Forum avrà anche momenti di riflessione, con una serie di convegni a tema che approfondiranno quanto mostrato nelle stesse tre aree espositive. L’ultima giornata sarà dedicata al follow-up dei risultati e dei confronti raccolti nell’anno sia in campo nazionale e internazionale con un importante convegno di carattere internazionale in collaborazione con HD Forum Europe”. Un cofanetto raccoglie cinque anni di rapporti Censis sull’uso dei media nella popolazione italiana. Come spiega il responsabile della Comunicazione Raffaele Pastore nella prefazione, l’analisi (cominciata nel 2001), ci restituisce la crescita del consumismo mediatica di una nazione e insieme l’evoluzione di un fenomeno che sta delineandosi in modi sfumati su più fronti. Anticipando i tempi il Censis ha scelto di dedicare un intero rapporto al consumo di media fra i giovani, una comunità che ha spicca non solo per una maggior mole dei consumi multimediali, ma soprattutto per l’uso creativo e emozionale cui sottopone i diversi strumenti tecnologici, in grado dunque di anticipare le tendenze del mercato. Rapporto sulla comunicazione in Italia 2001-2005 CENSIS FRANCO ANGELI Dopo essere stati a lungo elogiati come modello di sviluppo, i distretti industriali vengono oggi accusati di avere accentuato le molte debolezze dell’economia italiana. Senza sottovalutare tali critiche, l’ipotesi di questo libro è molto diversa. Il punto di partenza è che l’industria italiana sta oggi vivendo una fase difficile quanto necessaria di trasformazione, all’interno di uno scenario competitivo che negli ultimi dieci anni è cambiato. In questo processo di transizione anche molte piccole e medie imprese distrettuali stanno facendo la loro parte, cercando di introdurre innovazioni nei prodotti e nei processi, accrescendo il contenuto di conoscenze e servizi nella produzione e riorganizzando le catene del valore a scala internazionale. Prestare attenzione a tali processi risponde all’esigenza di guardare con realismo alle possibilità di evoluzione di una parte importante dell’economia italiana. Attraverso la discussione di evidenze empiriche e il richiamo alla letteratura internazionale il libro giunge alla conclusione che il modello dei distretti è ancora oggi vitale, anzi si propone come una delle forme di organizzazione più efficaci per competere nell’economia della conoscenza. I nuovi distretti produttivi: innovazione, internazionalizzazione e competitività dei territori DI GIANCARLO CORÒ E STEFANO MICELLI 110 PAGINE, 4,12 EURO MARSILIO Il CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano ha realizzato una nuova collana editoriale di manuali tecnici a supporto e approfondimento dell’interpretazione e applicazione dei documenti normativi nel settore elettrotecnico, elettronico e delle tlc. In questo volume vengono integrate le principali Direttive e normative del settore, con le recenti novità della legislazione e della normativa. Il volume tratta la scelta, la realizzazione e l’applicazione dei circuiti di comando e controllo che riguardano la sicurezza delle persone e del macchinario. L’equipaggiamento elettrico delle macchine in conformità alla nuova legislazione e normativa DI FEDERICO DOSIO E VINCENZO MATERA (IN VENDITA PRESSO LA SEDE CEI) 45 EURO