IL MATERIALE CONTENUTO IN QUESTE DIAPOSITIVE E’ AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO PER L’UNIVERSITA’ DI TERAMO LE IMMAGINE CONTENUTE SONO SCARICATE DAI SITI WEB DI CUI SONO RIPORTATI I LINK Tecniche spettroscopiche in biotecnologie Annalaura Sabatucci SPETTROSCOPIA L’ interazione tra luce e materia 1. DIFFUSIONE-DIFFRAZIONE da’ luogo a fenomeni di : 2. ASSORBIMENTO Generazione di spettri La spettroscopia è lo studio di tali interazioni. Per campioni di tipo biologico, in funzione dell’energia della radiazione e del tipo di interazione, si possono ottenere spettri di diverso tipo che forniscono diverse informazioni di carattere fisico e/o chimico sul campione da analizzare. Informazioni sulla struttura della materia RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA La radiazione elettromagnetica (più comunemente nota come LUCE) è, dal punto di vista dell‘elettromagnetismo classico, un fenomeno ondulatorio dovuto alla contemporanea propagazione di perturbazioni periodiche (ONDE) di un campo elettrico e di un campo magnetico, oscillanti in piani tra di loro ortogonali Una carica unitaria nello spazio genera un campo elettrico E=F/q (Dove F= forza di Coulomb) le cui linee sono radiali (direzione uscente per cariche positive ed entrante per cariche negative) Una carica q in movimento crea una corrente elettrica i=dq/dt ESPERIENZA DI OERSTED (1820) dimostra che la corrente elettrica fa deviare l’orientamento di un dipolo elettrico, dunque produce un campo magnetico. La forza di tale campo e’ la forza di Lorentz: F=qv x B Infatti, sia il filo elettrico di lunghezza l, F=il x B Ma i=dq/dt Dunque F=q dl/dt x B = q v x B Dunque su una carica in movimento agiscono sia la forza di Coulomb (Fc=qE)che la forza di Lorentz (FL=qv x B) Quindi la forza totale è data da: Ft= q (E + (v x B)) Dove campo elettrico e magnetico sono perpendicolari tra di loro e perpendicolari alla direzione del movimento della carica. ESPERIENZA DI HERTZ 1865: Maxwell predice l’esistenza di ONDE ELETTROMAGNETICHE che si propagano alla velocità della luce (c) 1886: Heinrich Hertz realizza il primo esperimento per dimostrare l’esistenza di tali onde. Hertz, per generare onde elettromagnetiche, pensò di far scoccare una scarica elettrica tra due conduttori metallici, applicando tra di essi una elevata differenza di potenziale. L’idea era che, se la scintilla avesse creato un percorso conduttivo tra i due pezzi di metallo, la carica elettrica avrebbe compiuto rapide oscillazioni tra di essi, producendo onde elettromagnetiche di lunghezza comparabile con le dimensioni dei conduttori stessi. LA LUCE E’ UN’ONDA ELETTROMAGNETICA http://www.fis.unical.it/pls_fisica/lo/fotoelettrico/fotoelettrico/ percorso/approfondimenti/hertzIntro.html Onda elettromagnetica (OEM) http://www.phy.ntnu.edu.tw/ntnujava/index.php?topic=35 Grandezze fisiche che caratterizzano un’onda elettromagnetica Per semplicità supponiamo che l’onda si propaghi nel piano. Prendiamo una delle componenti - elettrica o magnetica (l’altra si propaga in un piano perpendicolare) A=ampiezza dell’onda T= periodo (s) tempo impiegato per passare da un massimo di ampiezza al massimo successivo l= lunghezza d’onda (m) = spazio percorso dall’onda in un periodo. c=velocità di propagazione dell’onda nel vuoto= velocità della luce (c= 3•108 m/s) Grandezze fisiche che caratterizzano un’onda elettromagnetica Poiché velocità= spazio/tempo, abbiamo che: c=l/T=ln Dove n=1/T= frequenza (s-1 oppure hertz) Inoltre l’OEM ha associata Energia L’energia associata ad’un’onda elettromagnetica e’ QUANTIZZATA (cioè suddivisa in unità discrete) E=hn h=costante di Planck (6.63 10-34 J•s) n=frequenza Max Planck ES. Un fascio di luce con lunghezza d’onda di 300 nm ha associata un’energia di : E=hn=h(c/l)=6.63 10-34*3*108/300 10-9 = 6.63 10-19 J= 4.1 eV (1eV= 1.602 10-19J = energia cinetica di un elettrone accelerato da una ddp di 1 V) E=hn=hc/l Radiazioni ionizzanti All’aumentare della frequenza le Onde e.m. hanno associate Energie crescenti. I raggi gamma emessi dai materiali radioattivi, i raggi cosmici ed i raggi X hanno un’energia tale da essere in grado di rompere i legami tra molecole e sono chiamati “radiazioni ionizzanti”. I campi elettromagnetici prodotti da sorgenti artificiali, che svolgono un ruolo di primo piano nel mondo industrializzato – elettricità, radioonde e campi a radiofrequenza – si trovano nella regione dello spettro elettromagnetico a lunghezze d’onda relativamente grandi (e frequenze relativamente basse), ed i loro quanti non possiedono energie sufficienti da rompere i legami chimici. Sono dunque “radiazioni non ionizzanti”. Radiazioni ionizzanti Tipi di interazione radiazione-materia: applicazioni in campo biologico Lunghezza d'onda (l) 100 cm e oltre 400 mm-30 cm 0.8-25 mm (radio onde) (micro onde) (infrarosso) Frequenza <0.3 MHz (u) E (eV) <1*E-6 INTERAZIONE Orientazione di spin nucleare in campi magnetici 750-1 MHz TECNICA di NMR assorbimento EPR TECNICA di diffusione 3 E-3 - 4 E-6 orientazione di spin elettronico in campi magnetici 200-800 nm 1-200 nm 1-0.1 nm (UV vicino e visibile) 375000-12000 1.5THzMHz 375GHz 1.5-0.05 6-1.5 Vibrazioni Elettroni di molecolari valenza (UV) Raggi X 300THz1.5THz 1000-6 ionizzazione 3 E9 IR spettrofotome Assorbimento X tria UV (XAS) Colorimetria Fluorimetria light scattering 10000 elettroni interni Diffrazione Diffusione a piccoli angoli (SAXS) RADIO ONDE Lunghezza d'onda (l) 100 cm e oltre Frequenza (u) E (eV) INTERAZIONE TECNICA di assorbimento TECNICA di diffusione (radio onde) <0.3 MHz -6 <1*10 Orientazione di spin nucleare in campi magnetici NMR Spettroscopia NMR (nuclear magnetic resonance) La spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) può fornire informazioni di carattere fisico - chimico e proprietà biologiche della materia. Di conseguenza, essa trova applicazioni in diverse aree della scienza. La Spettroscopia NMR è solitamente usata dai chimici per lo studio della struttura chimica utilizzando semplici tecniche monodimensionali. Tecniche bidimensionali sono utilizzate per determinare la struttura di molecole più complesse. Queste tecniche sono alternative alla cristallografia a raggi X per la determinazione della struttura delle proteine. Spettroscopia NMR I nuclei atomici composti da protoni e neutroni, quindi con carica diversa da zero, possiedono un momento angolare, P. In modo classico, possono essere rappresentati come sfere in rotazione. Il momento angolare è quantizzato: P I(I 1) I è il numero quantico di momento angolare o SPIN NUCLEARE. I=(1/2)n dove n= 0,1,2,3…12. Sappiamo che una carica in movimento genera un campo magnetico. Il momento magnetico m è proporzionale allo spin: l In presenza di un campo magnetico esterno (B0),esistono 2 stati di spin: +1/2 e -1/2. Il momento magnetico dello stato a più bassa energia (+1/2) è allineato con il campo esterno; quello dello stato a più alta energia (spin -1/2) è antiparallelo. La differenza di energia tra questi 2 stati è proporzionale alla forza del campo magnetico esterno applicato. RISONANZA: Applicando un secondo campo magnetico a lunghezza d’onda variabile (campo a radio frequenza!) posso far saltare i nuclei da uno stato all’altro (condizione di assorbimento o RISONANZA) Spettroscopia NMR (nuclear magnetic resonance) Principali nuclei atomici di interesse biologico: 1H (tutte le molecole di interesse biochimico) 13C (gruppi contenenti carbonio) 31P (acidi nucleici e gruppi fosforilati) Il valore del campo a cui si ha risonanza è influenzata dall’intorno chimico del nucleo (chemical shift) QUINDI posso derivare informazioni strutturali dettagliate sulle molecole NMR bidimensionale Spettroscopia NOESY: con impulsi multipli si puo’ rivelare l’effetto della perturbazione dello spin di un nucleo sullo stato di spin di altri protoni a distanze inferiori a 0.5 nm Tale tecnica permette la determinazione della conformazione tridimensionale di piccole proteine (<25 kDa) Struttura del BPTI (58 aa) MICRO ONDE Lunghezza d'onda (l) 400 mm-30 cm Frequenza (u) E (eV) INTERAZIONE (micro onde) 750-1 MHz -3 -6 3 *10 fino a 4*10 orientazione di spin elettronico in campi magnetici TECNICA di assorbimento EPR TECNICA di diffusione Tipicamente in Europa le bande usate dalla rete GSM sono attorno a 900 e 1800 MHz Spettroscopia EPR (electron paramagnetic resonance) Simile all’NMR Studio di sistemi con elettroni non appaiati. Tali elettroni non appaiati hanno spin quantizzati associati che si possono allineare con un campo magnetico o in direzione opposta. Metalli come cobalto, rame, manganese, molibdeno sono paramegnetici in uno o 2 stati redox e hanno elettroni non appaiati. Mediante EPR posso studiare l’intorno di un metallo e ottenere informazioni sui suoi ligandi => studio del sito attivo di metalloproteine. IL FORNO A MICROONDE Quando una molecola d’acqua viene immersa in un campo elettrico essa si orienta esponendo la sua carica negativa verso il polo "+" , quella positiva punta verso il polo "-" Se il campo elettrico viene ripetutamente invertito, la molecola d'acqua è costretta a riposizionarsi a ogni inversione del campo . Alla frequenza di 2450 MHZ la molecola d'acqua inverte la sua posizione 2450 milioni di volte in un secondo, senza un attimo di posa; a una frequenza superiore la rotazione della molecola verrebbe interrotta prima di aver completato l'arco di 180°; per frequenze inferiori, la molecola d'acqua avrebbe la possibilità di riposare tra una rotazione e l'altra. E' questa l'origine del calore che scalda i cibi fino a cuocerli, agendo al loro interno INFRAROSSO Lunghezza d'onda (l) Frequenza (u) E (eV) INTERAZIONE 0.8-25 mm (infrarosso) 375-12 GHz 1.5-0.05 Vibrazioni molecolari TECNICA di assorbimento IR TECNICA di diffusione Spettroscopia all’infrarosso (IR) Effetto dell’interazione della luce IR con la materia: Cambiamenti negli stati energetici vibrazionali delle molecole Spettroscopia all’infrarosso (IR) Analisi di tipo qualitativo: gruppi sostituenti come carbonili, alcolici, anelli aromatici, legami Carbonio-alogeni hanno frequenze di gruppo che ne permettono l’identificazione. FOSFOLIPIDI Il doppio strato lipidico è costituito principalmente da FOSFOLIPIDI: lipidi contenenti un gruppo fosfato ad un’estremità della molecola. I fosfolipidi sono tipicamente idrofilici nella regione del gruppo fosfato ed idrofobici lungo la regione della coda lipidica. In ogni strato della membrana plasmatica, le code lipidiche idrofobiche sono orientate verso l’interno ed i gruppi fosfato idrofilici sono allineati verso l’esterno, o verso la frazione acquosa citosolica della cellula, o verso l’ambiente esterno. Quindi i fosfolipidi tendono ad aggregare spontaneamente quando esposti all’acqua. POPC ~8Å Testa idrofilica ~18Å Code idrofobiche Fasi lipidiche GEL PHASE FLUID PHASE Liquid Disordered- Ld GEL Lipid chain conformational and translational order Lipid chain conformational and translational disorder Tm (melting temperature) ESEMPIO: Studio della transizione di fase di liposomi a composizione nota FTIR 2853.5 temperatura -CH2 30 35 38 40 42 44 46 48 50 52 55 55 -1 Symmetric CH2 vibration (cm ) 2853 2852.5 2852 AEA CH2 2851.5 2851 2850.5 25 30 35 40 45 T (°C) 50 55 60 2850.88 2851.16 2851.47 2852.24 2852.85 2853.01 2853.09 2853.19 2853.27 2853.22 2853.42 2853.46 Frequenza di massimo assorbimento del gruppo metilene UV-VISIBILE Lunghezza d'onda (l) Frequenza (u) E (eV) INTERAZIONE TECNICA di assorbimento TECNICA di diffusione 200-800 nm 1-200 nm (UV vicino e visibile) (UV) 1.5 THz-375 GHz 300THz-1.5THz 6-1.5 1000-6 Elettroni di valenza ionizzazione Colorimetria Fluorimetria light scattering spettrofotometria UV Spettroscopia UV-visibile Range: 200-800 nm Transizioni elettroniche nella molecola da uno stato fondamentale a uno stato eccitato CAMPIONI BIOLOGICI: A) Regione UV : determinazione della concentrazione di proteine e acidi nucleici • assorbimento delle proteine dovuto alle catene laterali degli aa aromatici (regione 270-290 nm) (Triptofano, tirosina, fenilananina) • Assorbimento del DNA (intorno a 260 nm) dovuto alle basi azotate B) Regione visibile: •Alcune proteine contengono gruppi cromofori (Es. l’eme nell’emoglobina) o metalli legati (es. Cu nell’Hc) . L’assorbimento nella regione visibile in questo caso può essere sfruttato per analizzare cambiamenti nella molecola all’intorno al cromoforo. Nel caso di Hc e Hb il grado di ossigenazione C. Aestuarii Hc •nel caso in cui substrato o prodotto di una reazione enzimatica assorbano luce in una regione dello spettro in cui non assorbano altri substrati o prodotti, la cinetica di reazione puo’ essere seguita tramite spettrofotometria •Composti biochimici privi di colore possono essere convertiti in composti colorati da reazioni cromogene (Metodi colorimetrici per la determinazione della concentrazione delle proteine - biureto, Lowry, Bradford ) Schema di uno spettrofotometro Lampada al deuterio (UV) + Lampada tungsteno (vis) Trasmittanza: T=I/I0 Legge di Lambert-Beer: T=10-ecl => logT=-ecl= - logT =log (1/T) =A (Assorbanza) = ecl e= coefficiente di estinzione (coefficiente di assorbimento caratteristico del campione ad una particolare lunghezza d’onda in una serie definita di condizioni e molare (M-1 cm-1) e 0.1% assorbanza allo 0.1% di proteina in soluzione (mg/ml) c= concentrazione della proteina l= cammino ottico (di solito 1 cm) Aspetti pratici Risoluzione dello strumento: Limite inferiore: A=0.02 (sotto: rumore di fondo) Limite superiore: A=circa 2 (sopra: saturazione dello strumento) => diluire il campione se molto concentrato Portacampioni: cuvetta di quarzo *(assorbimento quasi nullo) con cammino ottico generalmente 1 cm => A=ec Sottrazione del fondo dal segnale del campione di interesse mediante misura del BIANCO (ossia del tampone nel quale viene preparato il campione) * Valore commerciale 130 euro RAGGI X Lunghezza d'onda (l) 1-0.1 nm Raggi X 9 Frequenza (u) 3 10 E (eV) INTERAZIONE 10000 elettroni interni TECNICA di assorbimento Assorbimento X (XAS) TECNICA di diffusione Diffrazione Diffusione a piccoli angoli (SAXS) Spettroscopia X Wilhelm Conrad Roentgen notò che dei raggi, chiamati "X" in quanto sconosciuti, scaturivano in un tubo catodico dal contatto dei raggi catodici con l'anticatodo (8 novembre 1895). In seguito capì che inserendo un oggetto tra l'emettitore dei raggi e una lastra fotografica era possibile ottenere immagini fisse e conservabili nel tempo. Dopo pochi giorni la moglie Bertha si prestò a tenere ferma la sua mano sulla lastra per un tempo di quindici minuti, ottenendo come risultato il famoso prototipo della radiografia delle ossa della sua mano sinistra e degli anelli indossati. Diffrazione dei raggi X Struttura tridimensionale di proteine e DNA Rosalind Franklin (1920-1958), Spettro di diffrazione X del DNA J. Watson e F. Crick elaborano il modello della molecola di DNA (1953) Premio Nobel 1962 Luce di sincrotrone http://www.dailymotion.com/video/x8zxvi_sciences-quand-la-lumiererencontre_tech?ralg=meta2-only#from=embed Diffusione a piccoli angoli dei raggi X (SAXS) detector Quartz capillary slits source Optical system Solvent s (r ) k0 k p (r ) O+ r i i k 2q k0 q 4 q sinq l 2q 5 deg 85 mrad Spettroscopia X (XAS) Transizioni di elettroni interni allo stato di elettrone libero Atomo isolato I1 e x I0 Fascio di Raggi X EE0 Fotoelettrone emesso =COEFFICIENTE DI ASSORBIMENTO x=spessore del campione I0=fascio incidente I1=fascio trasmesso Emissione di fluorescenza K ASSORBIMENTO L ENERGIA BIO-XAS EXAFS IN BIOLOGIA Lo XAS fornisce informazioni su: struttura del sito attivo di metallo-proteine in soluzione. Infatti le energie impiegate (sorgente di luce di sincrotrone) sono dell’ordine delle soglie k dei metalli di transizione (Fe, Cu, Co, Mb…) Spettrometria di massa La spettrometria di massa è una tecnica analitica applicata sia all'identificazione di sostanze sconosciute, sia all'analisi in tracce di sostanze. Viene comunemente usata in combinazione con tecniche separative, quali la gascromatografia e la cromatografia in fase liquida (HPLC) o, più recentemente, con tecniche quali il plasma a induzione. La spettrometria di massa è un tipo di spettrometria che sfrutta non solo le proprietà fisiche ma anche quelle chimiche delle molecole in esame. In particolare, essa permette lo studio degli IONI POSITIVI che si possono ottenere, in fase gassosa, per bombardamento del composto organico con una corrente di elettroni (spettrometria ad impatto ionico). Funzioni di uno spettrometro di massa: 1. Produrre ioni positivi dalla molecola organica in esame 2. Separare gli ioni prodotti in funzione del rapporto carica/massa: m/q 3. Misurare l’abbondanza relativa di ciascuno ione FUNZIONAMENTO A. INIETTORE:Il campione da analizzare, portato in fase gassosa, viene iniettato nel sistema B. CAMERA DI IONIZZAZIONE E ACCELERAZIONE: il campione viene bombardato da un fascio di elettroni perpendicolare alla direzione di propagazione del gas. L’interazione elettrone-gas produce ioni positivi e negativi. Gli anioni vengono catturati dall’anodo. I cationi (con carica q) passano attraverso una fenditura in una camera di accelerazione (con voltaggio V) e vengono accelerati ad una velocità finale v. Dopo completa accelerazione, l’energia potenziale iniziale dei cationi E=qV si trasformerà completamente in energia cinetica: E=1/2 mv2 Quindi, per il principio di conservazione dell’energia: qV=1/2 mv2. Da qui si può ricavare il rapporto massa/carica: m/q=2(V/v2) TUBO ANALIZZATORE E CAMPO MAGNETICO Gli ioni accelerati passano attraverso un tubo ad U piegato a 180° (tubo analizzatore) per arrivare al collettore ed analizzatore. Il tubo analizzatore è posto tra i 2 poli di un campo magnetico orientato e variabile perpendicolare in ogni punto alla direzione di propagazione della particella. Il campo magnetico (B) sottopone le particelle cariche ad una forza centripeta (la forza di Lorentz) FL= q v x B =qvB A tale forza va ad opporsi la forza centripeta Fc=mw2r=mv2/r SOLO quando la forza centrifuga bilancia esattamente la forza centripeta (equilibrio), la particella compirà una traiettoria circolare attraversando tutto il tubo ad U per giungere al rivelatore: qvB=mv2/r possiamo esprimere la velocità in funzione del campo magnetico B: v=qBr/m E la sostituiamo nell equazione m/q=2(V/v2) Otteniamo così: (m/q)=2V/v2= 2V/(rqB/m)2 => (m/q)=(rB)2/2V Come si può notare, il rapporto carica/massa dipende solo dal voltaggio applicato per accelerare gli ioni e dal campo magnetico applicato. Variando l’intensità del campo o il voltaggio dell’acceleratore è possibile ottenere al collettore uno SPETTRO di ioni separati in base al rapporto m/q.