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HOMEPAGE » DONNA E MAMMA » DIETA VEGANA: BAMBINI A RISCHIO SE LE MAMME SONO VEGANE?
Dieta vegana: bambini a rischio se
le mamme sono vegane?
Sono a rischio i bambini delle donne vegane che intendono somministrare loro una dieta priva di
proteine animali? Cosa ne pensate?
I figli delle mamme vegane sono davvero a
rischio salute? I pediatri sono concordi nel
ritenere che una dieta vegana è assai priva di
vitamina B12 e ferro, elementi nutrizionali
fondamentali per la crescita corretta dei
bambini dopo lo svezzamento ai sei mesi.
Ricordiamo brevemente che i vegani adottano
un regime alimentare privo di qualsiasi sostanza
provenga dal mondo animale: latte, latticini, uova e pesce compresi. Le principali motivazioni che
spingono i vegani ad adottare queste abitudini alimentari sono legate a motivi etici e a battaglie di
protezione dei diritti degli animali.
Ma che succede se questi stessi principi sono scelti dai genitori per i figli appena nati? Può succedere
ciò che è capitato recentemente in Francia a Louise Le Moaligou, una bambina di soli 11 mesi, morta
per gravi problemi di malnutrizione: pesava soltanto 5,7 chilogrammi.
Per nutrire un bambino di età superiore ai sei mesi con una dieta anche solo vegetariana, bisogna avere
mille riguardi. Molti ritengono sia possibile, ma sicuramente le mamme dovranno integrare la dieta dei
propri figli con vitamine o proteine o altri elementi assenti dalle verdure o presenti ma in quantità
modiche.
Un’alimentazione equilibrata è fondamentale per un bambino di sei mesi. Questo ha bisogno di molte
più energie di quelle che necessitano ad un individuo adulto. Il fai da te in questo caso potrebbe essere
considerato come un grave caso di negligenza da parte dei genitori. Consultate un dietista, un
dietologo e un pediatra prima di iniziare a far assumere al vostro bambino una dieta vegana nutrendolo
esclusivamente di vegetali.
Ciò che necessità ai bambini sono:
DONNA E SALUTE
amminoacidi e grassi per il corretto sviluppo del cervello;
proteine per la crescita del corpo;
carboidrati per ricavarne energia;
mentre va regolata e tenuta sotto controllo l’assunzione di zuccheri.
Più di tutto c’è bisogno di un corretto bilanciamento tra tutti questi elementi. Se davvero si vuole
ovviare a ciò che l’istinto ci prescrive di mangiare, allora è bene consultare personale medico
competente che, al limite, prescriverà al vostro bambino una serie di integratori adatti.
Sempre meglio, comunque, non far passare ai figli le proprie convinzioni, ma cercare di educarli
progressivamente una volta che avranno l’età per capire e prendere decisioni di loro spontanea
volontà, o no?
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0
1 agosto 2011
16 PENSIERI SU “DIETA VEGANA: BAMBINI A RISCHIO SE LE MAMME SONO VEGANE?”
Maddalena
il 5 agosto 2011 a 07:20 ha detto:
http://carlettis.com/
Su quali dati scientifici si basa questo articolo? L’unico
riferimento citato è un caso tragico di malnutrizione che
non ha niente a che vedere con una dieta vegana
bilanciata.
Cito allora la posizione dell’American Dietetic Association
(l’organizzazione statunitense dei professionisti
dell’alimentazione e della nutrizione):
“È posizione dell’American Dietetic Association che le diete
vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete
totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate
dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici
per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune
patologie.”
http://www.adajournal.org/article/S00028223%2809%2900700-7/abstract
admin
il 5 agosto 2011 a 09:12 ha detto:
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1
Nell’articolo non si criticano le diete vegane o vegetariane
in se stesse, ma quelle somministrate a bambini appena
nati. Fra le nostre fonti posso citare uno studio pubblicato
lo scorso anno sul Journal of Nutrition and Dietetics. A
sfavore di una dieta completamente vegana e priva di
integratori vitaminici si sono pronunciati anche i pediatri
australiani
(http://www.bodyandsoul.com.au/parenting+pregnancy/kids+health/are+vegan+babies+at+riskr,12019).
Inoltre ritengo che una coppia che sia accusata dalla
giustizia di uno Stato per negligenza per aver somministrato
ai propri figli una dieta esclusivamente vegana valga più di
qualsiasi dato scientifico o dichiarazione: lei ha davanti un
caso, che sarà pure per fortuna limite, ma che la dice
lunga, a mio parere sull’utilità di simili diete se, come
detto, applicate ad un neonato senza un parere medico.
Questo è quanto l’articolo voleva esprimere.
Se non vi è riuscito e se si è sentita offesa da alcuni
contenuti presenti in esso mi scuso sinceramente.
Maddalena
il 5 agosto 2011 a 15:10 ha detto:
http://carlettis.com/
Dici: “Nell’articolo non si criticano le diete vegane o
vegetariane in se stesse, ma quelle somministrate a
bambini appena nati.” (posso darti del tu, vero?)
Se leggi anche solo l’abstract del documento che ho linkato
(qui la traduzione:
http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ADA_ital.htm)
troverai che i nutrizionisti statunitensi dichiarano adeguate
*in tutte le fasce d’età* le diete vegetariane e vegane ben
pianificate. Anzi, queste diete “may provide health
benefits”.
“Fra le nostre fonti posso citare uno studio pubblicato lo
scorso anno sul Journal of Nutrition and Dietetics.”
Non hai un link? Detto così è un po’ vago.
“A sfavore di una dieta completamente vegana e priva di
integratori vitaminici si sono pronunciati anche i pediatri
australiani”
E certo, mi pronuncio anch’io, infatti le diete vegane
bilanciate prevedono l’integrazione di vitamina B12 (ed
eventualmente di altri nutrienti, se necessario, come
potrebbe essere necessario per qualsiasi altra dieta, vedi
ad esempio l’integrazione di ferro in certe gravidanze,
etc.).
“Inoltre ritengo che una coppia che sia accusata dalla
giustizia di uno Stato per negligenza per aver somministrato
ai propri figli una dieta esclusivamente vegana valga più di
qualsiasi dato scientifico o dichiarazione”
Invece per me vale di più la scienza dell’allarmismo basato
su un caso di cronaca nera (peraltro nella pagina che hai
successivamente citato leggo: “the death of Louise had
nothing to do with her parents being vegan”).
È la vicenda, tristissima, di una bambina malnutrita che,
ammalatasi gravemente, non è stata portata all’ospedale
dai genitori ed è morta. Il fatto che questi genitori,
evidentemente o poco sani di mente o terribilmente
ignoranti, seguissero una dieta vegana non equilibrata non
rende la dieta vegana rischiosa di per sé.
La famiglia in questione curava la bambina solo con metodi
naturali. Se io scrivessi: “Ma che succede se questi stessi
principi (curare con metodi naturali) sono scelti dai genitori
per i figli appena nati? Può succedere ciò che è capitato
recentemente in Francia a Louise Le Moaligou”… certo che
può succedere, ma capisci la forzatura?
Scrivi: “I pediatri sono concordi nel ritenere che una dieta
vegana è assai priva di vitamina B12 e ferro”.
Intanto non si può definire qualcosa “assai privo” (o è
privo, o non lo è).
Poi quali pediatri? Puoi citare una fonte? Il ferro è presente
eccome negli alimenti vegetali (e “L’incidenza dell’anemia
da carenza di ferro tra i vegetariani è simile a quella
verificata tra i non-vegetariani”, sempre secondo lo studio
dei nutrizionisti americani, in riferimento a diete
vegetariane e vegane).
Per la B12, le diete vegane ben pianificate utilizzano
alimenti con aggiunta di B12 o integratori di B12. Non ne
sono prive.
Ancora: “le mamme dovranno integrare la dieta dei propri
figli con vitamine o proteine o altri elementi assenti dalle
verdure” (!)
1) quanto alle proteine, al contrario le mamme dovrebbero
stare attente a non darne troppe, altro che integrarle (vedi
http://bit.ly/10regole, regola n. 3), e questo vale per
vegani e onnivori
2) verdure? le diete vegane non sono basate solo su verdure
ma anche su cereali, legumi, semi, frutta, frutta secca, olii
3) correttamente pianificata, una dieta vegana integrerà la
B12 (assente nei vegetali). A quali “altri elementi” assenti
ti riferisci?
“Per nutrire un bambino di età superiore ai sei mesi con
una dieta anche solo vegetariana, bisogna avere mille
riguardi.”
Giustissimo dire che ci vuole la consulenza di un pediatra
esperto per pianificare correttamente un’alimentazione
vegana, ma questo vale per tutti: quale mamma non chiede
consulenza al suo pediatra al momento dello svezzamento?
Le mamme vegane dovranno solo faticare di più all’inizio
per trovare, appunto, un pediatra esperto in materia, per il
resto non vedo perché dovrebbero avere più riguardi loro di
una mamma onnivora.
“Consultate un dietista, un dietologo e un pediatra”
e un oculista, un cardiologo, e un carrozziere no? :-)
“Sempre meglio, comunque, non far passare ai figli le
proprie convinzioni, ma cercare di educarli
progressivamente una volta che avranno l’età per capire e
prendere decisioni di loro spontanea volontà, o no?”
Sempre meglio, secondo me, cercare di dar loro
l’impostazione alimentare che riteniamo più sana, finché
non saranno in grado di decidere da soli se seguirla o meno.
admin
il 5 agosto 2011 a 16:23 ha detto:
Non ho nulla da eccepire sulle sue motivazioni e vedo che
ha una salda convinzione. Chiaro che se crede può anche
chiedere al suo oculista quale sia una nutrizione adeguata
per un bambino, o al suo carrozziere. Il mio non saprebbe
neppure dirmi cosa sia una dieta vegana :)
Resto però della mia opinione, cioè che un regime
alimentare equilibrato (non con un eccesso di carne come
lei suggeriva) debba comprendere anche alimenti di origine
animale. Poi sa, gli studi sono fatti da pediatri, dietisti,
esperti nutrizionisti credo.
L’istituto nazionale per la ricerca sugli alimenti e la
nutrizioni nelle sue linee guida raccomanda una dieta il più
possibile varia comprendente la carne
(http://www.inran.it/657/Varia_spesso_le_tue_scelte_a_tavola.html);
Personalmente ritengo un eccesso l’eliminazione di ogni
altro alimento animale dal regime alimentare sia di adulti
che di bambini. Spero che nessuno confonda la mia
opinione con l’opinione della scienza. Ritengo però che si
debba tenere un comportamento il più possibile cauto
quando si parla di salute dei bambini neonati, ossia un
comportamento il più possibile privo di rischi. E in una
dieta vegana i rischi di malnutrizione, e parliamo di rischio
(potrebbe anche non verificarsi) sono dietro l’angolo Non
tutti hanno la sua preparazione e si preoccupano di
stabilire un regime alimentare controllato. Anche
all’interno dello studio da lei citato si parla infatti di diete
vegetariane “correttamente pianificate” (bisogna
pianificarle!). Non penso che una persona con una
preparazione non medica possa impostare da sé una dieta
vegetariana (oppure sì?). Dire questo significa forse
incentivare casi di malnutrizione come quelli della bambina
francese (i genitori sono stati condannati, per inciso, con
attenuanti http://picardie.france3.fr/info/peine-clementepour-les-epoux-le-moaligou-68113286.html).
Perfino studiosi americani sono concordi nel dire che non
esistono ancora studi abbastanza approfonditi per
determinare se l’alimentazione vegana sia o meno
penalizzante nella crescita dei bambini
(http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ADA_children.html),
pur se stabilisce che i bambini vegetariani e vegani sono un
po’ meno sviluppati degli altri (pur rimanendo nei canoni
consentiti dalla scienza:
“Uno Studio ha esaminato 404 bambini di età compresa tra
i quattro mesi e i dieci anni, che vivevano in una comunità
del Tennessee (10). La maggioranza dei bambini (73%)
erano Vegani dalla nascita; molti (76%) regolarmente
utilizzavano supplementi di Vitamine e Minerali. I valori
medi di altezza per l’età, peso per l’età, e peso per
l’altezza erano vicino al 50° percentile dei valori di
riferimento del National Center for Health Statistics.
Differenze significative nei valori di z-score dell’altezza per
l’età per bambini Vegani e la popolazione di riferimento
furono osservati solamente per le età di 5 anni e più
giovani, in cui questi bambini tendevano ad essere
lievemente più bassi della mediana della popolazione di
riferimento (-0.24 centimetri per età al di sotto dell’anno, 2.01 cm per età tra 1 e 2 anni, -2.06 cm per età fra 3 e 4
anni). Lo z-score dell’altezza media per l’età dei bambini
Vegani era nel range di normalità e non era indicativo di
alcun arresto della crescita (11). Sebbene i pesi per l’età
dei bambini Vegani fossero lievemente al di sotto di quelli
della popolazione di riferimento (da -0.09 a -0.37 Kg per
le età da 0 ad 8 anni), differenze significative dello zscore del peso per l’età furono osservati solamente nel
periodo compreso tra i 9 ed i 10 anni, quando i bambini
si trovavano al di sotto di 1.11 Kg rispetto alla
popolazione di riferimento del National Center for Health
Statistics.
Sanders (12) ha riportato che i bambini britannici Vegani
di età compresa tra gli 1 e 18 anni avevano altezza, peso
e circonferenza della testa e del torace che si
collocavano all’interno dell’intervallo di normalità (tra il
3° ed il 97° percentile), quando confrontati con i valori
di riferimento per i bambini britannici non vegetariani. I
ragazzi tendevano ad essere lievemente più bassi e magri
(al di sotto del 50° percentile circa della curva di
crescita dei bambini britannici non vegetariani) mentre
le ragazze tendevano ad essere lievemente più magre.
Sviluppo insufficiente o mancanza di crescita vigorosa,
comunemente definita come peso per età al di sotto del
3°(o 5°) percentile, non sono stati osservati nei bambini
di questi Studi (2).
Il numero limitato di Ricerche appositamente disegnate
per studiare la crescita, e l’assenza di Studi longitudinali
sui bambini Vegani rende impossibile trarre conclusioni
sulla crescita dei bambini Vegani nei Paesi sviluppati.
Comunque una dieta Vegana basata su frutta, verdura e
farine cereali può condurre a carenze energetiche
dovute alla bassa densità calorica e all’eccessiva massa
(13). Una dieta basata su prodotti derivati dalla soia ed
altri legumi, noci e burro di noci, e cereali, è in grado di
fornire fonti di energia più concentrate, e può sostenere
una crescita ed uno sviluppo adeguati (14).”
leggermente sotto la norma, quindi. Lo studio d’altronde è
un po’ datato e può essere che nel frattempo si sia arrivati
a tutt’altra conclusione.
Comunque ancora mi sembra complicata e innaturale una
dieta che abbia bisogno di integratori per poter avere
l’apporto di tutti gli elementi nutrizionali. Questa
comunque è una mia opinione. Critico questo tipo di dieta
(la vegana) come critico quelle piene di grassi e proteine e
sbilanciate dalla parte opposta. Per esempio non ho nulla in
contrario per una dieta vegetariana che usi pesce, e
derivati animali.
La ringrazio comunque per aver stimolato la discussione e
per aver criticato l’articolo consentendo di avere aggiunte
e opinioni altrettanto importanti.
Maddalena
il 15 agosto 2011 a 18:01 ha detto:
“Resto però della mia opinione”…
Però, scusa, un conto è esprimere un’opinione, un altro
presentare la cosa come informazione (“I pediatri sono
concordi nel ritenere”, “Fra le nostre fonti posso citare”).
Te lo chiedo ancora, puoi citare queste fonti, in particolare
lo “studio pubblicato lo scorso anno sul Journal of Nutrition
and Dietetics”?
Da una parte ci sei tu con la tua opinione, dalla parte
opposta c’è la più grande associazione di nutrizionisti del
mondo che analizza oltre 250 articoli della letteratura
scientifica internazionale e conclude che le diete vegane
sono salutari, anche per i bambini. Non ti viene un lieve
dubbio?
Ti chiedo di correggere se non altro almeno il titolo che
compare nell’HTML di questa pagina, che recita “Dieta
vegana: le mamme stiano attente non è consigliata ai
bambini appena nati”. O almeno aggiungi che non è
consigliata *da te*, per motivi che non vuoi rivelare. :-)
“L’istituto nazionale per la ricerca sugli alimenti e la
nutrizioni nelle sue linee guida raccomanda una dieta il più
possibile varia comprendente la carne”
Sì, perché le linee guida dell’INRAN si riferiscono a una
dieta di tipo mediterraneo, non si occupano di diete
diverse, che siano vegane, per celiaci o d’altro tipo. In
nessun punto del documento però troverai scritto che per
essere sani è necessario consumare carne o altri prodotti
animali.
Il principio della varietà resta valido ed è seguito anche
nelle diete vegane equilibrate.
“E in una dieta vegana i rischi di malnutrizione, e parliamo
di rischio (potrebbe anche non verificarsi) sono dietro
l’angolo”
Quante mamme vegane conosci per fare queste
affermazioni? Quelle che vedo io sono informatissime, e
spesso aiutate da fior di nutrizionisti, mentre le mamme
“tradizionali” prendono lo schemino (unico per tutti i
bimbi) del pediatra (che di norma non è di certo esperto in
nutrizione) e lo applicano pedissequamente ai loro. Danno
parmigiano tutti i giorni perché “fa solo bene”. Hanno
bambini che per questo e altri errori rifiutano le verdure
(questa è una mia opinione, lo specifico). Chi è che rischia
di più? Se un bambino vegano rischia carenze nutrizionali
(col fai da te), un onnivoro (sempre col fai da te) rischia
malattie nell’età adulta che possono essere *incurabili* e
*mortali*.
“Anche all’interno dello studio da lei citato si parla infatti
di diete vegetariane “correttamente pianificate” (bisogna
pianificarle!).”
E che c’è di male a pianificare? Non sarebbe anzi il caso di
pianificare un po’ meglio anche le diete non vegetariane? I
pediatri italiani cominciano a rendersene conto, mi pare,
come mostra il decalogo antiobesità che ho citato.
“Comunque ancora mi sembra complicata e innaturale una
dieta che abbia bisogno di integratori per poter avere
l’apporto di tutti gli elementi nutrizionali.”
Capisco che ti sembri innaturale, ma considera che la
vitamina B12 è sintetizzata da microorganismi che si
trovano ad esempio su verdure non lavate, o nelle feci.
Quelle potrebbero essere le fonti “naturali” per l’uomo,
come lo sono per altri primati, ma le condizioni di vita
attuali ce le precludono. A questo punto, trovi naturale
ricavare la B12 da animali allevati in condizioni artificiali,
che come noi non hanno modo di ottenere la B12 da fonti
naturali e quindi la ricevono sotto forma di integratore?
Infine, riguardo alla crescita dei bambini, ci sono molti
aspetti da considerare.
Ammesso (ma non è dimostrato) che i bambini vegani
crescano a ritmi diversi di quelli onnivori (e non “meno
sviluppati” come scrivi tu), non è detto che questo sia
indice di uno stato di salute peggiore.
Infatti, tu sai quale sia il modello ideale di crescita? diverse
ricerche hanno evidenziato che statura e peso sono
inversamente proporzionali alla longevità.
E poi, un esempio: i bambini allattati al seno crescono
secondo pattern diversi rispetto ai bambini allattati
artificialmente, e aumentano meno di peso dopo i primi
mesi, ma non per questo dobbiamo dedurre che sia
preferibile il latte artificiale.
In ogni caso gli studi andrebbero analizzati bene, per capire
se si riferiscono a bambini con una dieta molto limitata, o
se le curve di crescita prese in esame sono quelle create su
un campione di bambini statunitensi prevalentemente
alimentati con latte artificiale (come credo), etc..
Io non ho la competenza per farlo, e quindi mi fido di
quello che leggo nel testo che citi poco dopo: “Lo z-score
dell’altezza media per l’età dei bambini Vegani era nel
range di normalità e *non era indicativo di alcun arresto
della crescita*”.
Forse ti ha messo in allarme questa frase: “Comunque una
dieta Vegana basata su *frutta, verdura e farine cereali*
può condurre a carenze energetiche dovute alla bassa
densità calorica e all’eccessiva massa (13).” Ma se la rileggi
vedrai che si riferisce a una dieta molto restrittiva, non ad
una dieta vegana “normale” che comprende anche legumi,
frutta secca a guscio, semi, olii.
dott.ssa Elvira Frusteri
il 28 agosto 2011 a 16:30 ha detto:
Salve, potrebbe citare le fonti? questo tipo di informazione
è nociva…la invito a documentarsi bene prima di scrivere un
articolo sull’alimentazione vegan
Riccardo Boeri
il 28 agosto 2011 a 16:42 ha detto:
Qualunque dieta non costituita da latte materno per un
bambino di 6 mesi è una forzatura, e lo è anche per i 6
mesi successivi… Quanto alle proteine animali (non
materne…) ormai i pediatri sono concordi che è meglio
introdurle il più tardi possibile. Mi diverte molto poi come
si parli di bambini Vegani proprio come se venissero da un
altro pianeta… mah…
admin
il 29 agosto 2011 a 09:07 ha detto:
Le fonti le può leggere nella serie di commenti sopra il suo.
L’articolo comunque consiglia ampiamente di rivolgersi ad
esperti. Nello scrivere l’articolo ci siamo ampiamente
documentati. Il post era teso a criticare soprattutto quelle
persone che sconsideratamente decidono di iniziare una
dieta vegana e di impartirla ai propri figli neonati senza
cognizione di causa. Senza per esempio sapere del bisogno
di integratori. Negli scorsi giorni sono stati fatti a questo
post molte critiche. Ritengo che il dibattito nato fatto di
citazioni e contro-citazioni sia ampiamente riuscito ad
esaurire entrambe le posizioni (chi è pro e chi è contro). Un
post non è fatto solo delle parole composte dall’articolista
ma di tutte le interazione degli internauti. Chi capiti su
questa pagina dovrebbe almeno avere la bontà di leggere
tutto prima di fare la sua critica. D’altronde le critiche
sono ben accette perché permettono di completare la
preparazione di un articolista che per quanto alta non potrà
mai essere del tutto completa.
Concludo dicendo che io non ho nulla contro le diete
vegane, e che anzi, pur sostenendo quella mediterranea,
critico quelle diete che fanno un uso eccessivo di carne.
Ritengo però che quando si parla di neonati il rischio sia
maggiore. Il mio era comunque un parere. Mi è stato
chiesto di modificare il titolo per non indurre in errore i
lettori. Ritengo però che il dibattito suscitato dall’articolo
e la documentazione proposta da me e dagli internauti sia
sufficiente per chiarire le idee a chiunque (certo per tutti
quelli che leggono).
renata
il 2 dicembre 2011 a 02:40 ha detto:
Complimenti per l’articolo!! :) un pò di buon senso!! Sono
perfettamente d’accordo: i bambini vegani sono come i
bambini obesi cresciuti a pane e fast food: malnutriti e con
genitori irresponsabili!!
Leggendo i commenti offensivi contro l’articolista fa notare
quanto certa gente sia estremista…
Denutrire i bambini, sottoporli ad assurde diete senza avere
cognizioni scientifiche è un crimine ed è la dimostrazione di
quanto poco molti genitori amino i loro figli!
Bianca
il 28 gennaio 2012 a 00:07 ha detto:
Maddalena, fatti rinchiudere assieme ai tuoi amici bastardi
mangiainsalata, che non fanno altro che maltrattare e
uccidere i propri figli! Vergogna!
Pachy
il 10 febbraio 2012 a 10:28 ha detto:
Povera creatura, il tuo post esemplifica il livello di
intelligenza di molte persone che suffragano un tipo di
alimentazione non vegana senza alcuna conoscenza in
merito…
anna
il 13 febbraio 2012 a 02:38 ha detto:
dissento fortemente anch’io, mamma vegana per scelta
salutistica, veterinaria con competenze in materia di
nutrizione animale e sicurezza alimentare (e con la
passione per il tema dell’alimentazione umana, che studio
per conto mio). proprio in quanto conosco bene i derivati
animali ho deciso di evitare di darli a mio figlio, quindi ho
fatto il salto vegan proprio in occasione del suo arrivo.
nella vita tutti quanti operiamo delle scelte sulla base delle
nostre conoscenze, ciascuna madre (o padre) fa del suo
meglio per proteggere il suo bambino.
l’alimentazione vegana, così come la pratichiamo da questa
parte del globo, è un’alimentazione completa per nutrienti,
questo è oramai stato appurato e non esistono
argomentazioni o studi in grado di dimostrare il contrario,
con l’eccezione della controversa questione della b12 (che
resta controversa in quanto non ci sono studi adeguati di
popolazione sui vegani e in quanto risulta carente anche
nella popolazione onnivora con un’incidenza solo di poco
inferiore ai veg).
solitamente chi fa questa scelta è bene informat* sui
fabbisogni nutrizionali e le caratteristiche nutritive degli
alimenti. i vegani in italia ormai non rappresentano più un
fenomeno limitato, siamo circa 500.000 italiani in rapida
crescita: abbiamo molti medici, soprattutto oncologi, che
sostengono un’alimentazione vegana, ma anche pediatri
(linko in fondo)…
dal momento che sono vertiginosamente aumentati i casi di
diabete, malattie cardiovascolari e cancro nelle persone
giovani (sempre più giovani), che sono state riscontrate
strie ateromatose in bambini molto piccoli, e dato che sono
ascritti ai derivati animali molti degli elementi che giocano
ruoli chiave nell’insorgenza di tali patologie,
l’alimentazione vegana è superiore nel prevenire
praticamente tutte le patologie moderne. come risulta dal
documendo ADA segnalato da Maddalena, che non è uno
studio isolato ma una posizione comune di un organismo
“non veg” che ha l’ultima parola in fatto di nutrizione negli
USA (e noi non siamo di un’altra razza, credo)
insomma l’articolo di cui sopra è decisamente un’opinione
di una persona che non ha le competenze specifiche per
difenderla, posta come un dato condiviso dalla comunità
dei nutrizionisti.
per esempio il discorso del ferro… una dieta vegana
mediamente ne contiene il doppio di quella onnivora, basta
consultare un qualsiasi database alimentare per appurarlo
(http://www.valori-alimenti.com/cerca/ferro.php)
è vero che con i latticini (perchè sono loro gli alimenti
animali che spingono la innaturale crescita dei bambini, in
quanto destinati ad animali, i vitelli, che devono
aumentare di centinaia di kg in mesi) i bambini diventanno
più alti, ma è anche vero che tra gli stessi fattori che lo
fanno crescere c’è l’IGF-1, che è tra quelli che si trovano
aumentati nei malati di cancro. motivo per il quale il latte
è stato definito da Umberto Veronesi, un cancerogeno e la
caseina dal Dr Colin Campbell, responsabile della ricerca
epidemiologica sull’alimentazione più grande della storia, il
più importante cancerogeno ed è sconsigliato dal Dr
Berrino, punto di riferimento per la medicina predittiva.
Senza contare che la storia del latte come fonte di calcio è
stata smentita oramai da qualche anno.
Inoltre proprio il bambino appena nato, a causa di una
capacità digestiva ancora limitata, risulta maggiormente
esposto ai danni di una cattiva digestione delle carni (che
sviluppano, durante il loro lento transito intestinale
alcaloidi cadaverici, putrefano per intenderci, e
contengono, se cotte, un noto cancerogeno che si chiama
aldeide malonica), ai danni della caseina (contenuta in
quantità 10 volte superiore a quella materna) che si incolla
alle pareti stimolando la produzione di istamina e quindi
producendo uno stato di infiammazione con produzione di
muco.
non è un caso che ci sia ormai accordo sul non consigliare i
latticini prima dei dodici mesi, non è un caso che diete
salutistiche non veg, come il metodo Kousmine, introduca
la carne verso i 3 anni o non prima dell’eruzione dei canini.
potrei continuare… ma vi lascio a uno mattina, invitando
alla riflessione prima di lanciare accuse a chi fa scelte non
condivise dalla maggioranza, senza conoscerle
adeguatamente. http://www.youtube.com/watch?
v=vycXZqQCwSY
Lizotte
il 14 febbraio 2012 a 00:29 ha detto:
Ma, alla fine, l’autrice dell’articolo non riesce proprio a
fornire questa famosa (e unica) sua fonte, lo “studio
pubblicato lo scorso anno sul Journal of Nutrition and
Dietetics”?
Elisa
il 7 settembre 2012 a 16:37 ha detto:
Ma che razza di articolo è? innanzitutto ve lo dice una
carnivora, non sono vegana nè vegetariana, ma se
pemettete in Italia a mio parere siamo molto indietro dal
punto di vista svezzamento e nutrizione dei neonati. Ci
sono pediatri che ti fanno togliere il latte materno a 5 mesi
perchè “è ora di svezzare”, e lo sostituiscono con biberon
di brodo e carne frullata!!!!! E’ inammissibile!!!!
consumiamo in genere troppa troppa troppa carne fin dai
primi mesi di vita, il che dovrebbe essere impossibile
perchè i bambini non hanno neanche i denti, e se non
avessimo il minipimer per ridurre la carne in poltiglia i
bambini non mangerebbero altro che frutta e verdura!!!
Inoltre si sa che lenticchie cavoli spinaci e tutte le verdure
contengono le stesse proteine e vitamine della carne, ma
non contengono colesterolo e grassi. Come te lo spieghi che
una amichetta di mia figlia ha il seno a 4 anni?? Il pediatra
gli ha tolto subito la carne! Forse se ne avesse assunta di
meno nei suoi 4 anni di vita, ora non avrebbe il seno!
Vogliamo parlare poi della QUALITA’ della carne che diamo
ai nostri figli??? Concentrati di antibiotici ed ormoni!!!
Altro punto: una dieta deve essere equilibrata, non basta
dire carnivora si vegana no!! Se ti dicessi che do la carne a
mia figlia tu saresti contento, ma se quella carne fossa
costituita da hamburger e salsiccie e pollo fritto? Non
sarebbe una dieta sana giusto??? Allora cosi’ come un
onnivoro presenta una dieta equilibrata cosi la deve
presentare anche un vegano, e spesso ti assicuro che sono
persone molto piu’ informate in fatto di alimentazione dei
carnivori, che buttano giu’ di tutto e poi muoiono di cancro
e infarto! Oltretutto oggi si sa eccome che la carne e i
latticini fanno male!!!! Guarda poi in merito a carenze
alimentari, come ti spieghi che io ho sempre mangiato e
mangio carne e sono sempre stata anemica?? non dovrebbe
accadere giusto???
Questo articolo è un punto preso e sinonimo di ignoranza,
disinformazione e superficialità totale.
Una carnivora
admin
il 12 settembre 2012 a 15:44 ha detto:
Nessuno dice che troppa carne faccia bene. Secondo me
però solo verdura fa male.
Daniela
il 5 ottobre 2012 a 07:35 ha detto:
Questo articolo riporta un sacco di menzogne!
A parte che sono ormai molti i medicie le associazioni di
medici nutrizionisti che considerano SANA e COMPLETA una
dieta vegana ovviamente BEN BILANCIATA..
Vorrei precisare alcune cose..
-la B12 la si assume tramite integratori se è bassa, e invito
a fare questo esame anche tutti gli onnivori dato che è una
carenza a livello più ampio di quanto si creda.
-il ferro è contenuto in milioni di alimenti vegetali e i miei
valori di ferro vanno alla grande.
-la bambina di cui parlate non è sicuramente morta per il
tipo di alimentazione, ma probabilmente per dieta
INADEGUATA sia della madre (se allattava) sia della figlia.
Anche un onnivoro se da poco e niente da mangiare al
proprio figlio farebbe la stessa fine! Un articolo dice che
questa bambina veniva alimentata solo con latte di soia e
succo di mela! Quanti genitori normali lo farebbero?? io di
sicuro no!! vi invito a leggere questo link
http://www.mednat.org/alimentazione/vegetariana.htm
nel quale è riportato uno studio interessante.
-passiamo alle necessità del bambino di cui parla l’articolo:
aminoacidi e grassi x il corretto sviluppo del cervello: per
gli aminoacidi non c’è alcun problema, infatti è + facile
assumerli tramite i vegetali e qui vi è una tabella chiara
http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/vrg/proteine.html
i cibi animali sono ricchi di grassi saturi, mentre i cibi
vegetali contengono prevalentemente acidi grassi poli e
monoinsaturi, con l’eccezione degli oli tropicali (di palma,
di cocco), che sono invece anch’essi ricchi di acidi grassi
saturi. I grassi dannosi possono essere riconosciuti proprio
dal loro comportamento a temperatura ambiente: tutti i
grassi “solidi” a temperatura ambiente (burro, lardo,
strutto e margarina, oli tropicali, presenti principalmente
nei prodotti da forno e nelle creme spalmabili) sono
dannosi per l’organismo, contribuendo a elevare i livelli di
colesterolo nel sangue e favorendo così l’arteriosclerosi e
alcuni tipi di tumore: essi contengono prevalentemente
grassi saturi o trans e idrogenati.
-proteine: ma come? Le proteine non derivano dai sopra
menzionati aminoacidi?!!! leggo disinformazione..
-aminoacidi: I carboidrati sono contenuti prevalentemente
nel regno vegetale, i cibi animali non ne contengono che
piccole quantità. L’amido è presente soprattutto in cereali
e legumi (oltre che tuberi e castagne), mentre come
zucchero semplice esiste il fruttosio, lo zucchero della
frutta.
La maggior fonte di zuccheri semplici sono però introdotti
nella nostra alimentazione come prodotti dall’industria
alimentare: caramelle, biscotti, zucchero per alimenti,
budini, gelati, pasticcini, bevande dolci. Un eccesso di
zuccheri semplici nella dieta, che penalizza l’assunzione di
carboidrati complessi, è fattore di rischio di obesità,
diabete, malattie cardiovascolari, tumori e demenza.
Terminiamo con una classica perla: “Sempre meglio,
comunque, non far passare ai figli le proprie convinzioni,
ma cercare di educarli progressivamente una volta che
avranno l’età per capire e prendere decisioni di loro
spontanea volontà, o no? “
la mia risposta è: assolutamente NO! Anche gli onnivori
dopotutto IMPONGONO un certo tipo di dieta ai propri figli.
Molta gente impone loro cosa mangiare, di che religione
essere, e altre cose..
io educherò mio figlio nel massimo rispetto della vita, poi
se a 18 anni vorrà mangiare carne sarà libero di farlo fuori
casa ovviamente! Quando sento dire che “al bambino DEVI
far provare TUTTO!”..bene, siccome io sono convinta che
carne e derivati siano VELENI, allora perchè non fargli
provare anche alcool e droghe? Dopotutto dicono che la
cannabis sia curativa!
PS. conosco bimbi vegan che dopo 1 anno non avevano
preso manco un briciolo di influenza e son pieni di forze.
Meditate gente..
M AM M A C H E RI D ERE
U L TI M I AR TI C OL I D EL L A S EZ I ON E
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