Riacutizzazione di infezioni “silenti” 7 febbraio 2015 U.O.Malattie Infettive Ospedale di Circolo Busto Arsizio Farmaci sempre più potenti -chemioterapici -immunosoppressori -anticorpi monoclonali ONCOEMATOLOGIA REUMATOLOGIA DERMATOLOGIA GASTROENTEROLOGIA EPATITE HBV INFEZIONE DA CMV-HERPES TUBERCOLOSI INFEZIONI FUNGINE TOXOPLASMOSI INFESTAZIONI PARASSITARIE HBV Uomo di 68 anni Anamnesi remota: Glaucoma in trattamento 1992 riscontro occasionale di positività per HBsAg con indici di citolisi nella norma; negli anni successivi ulteriori controlli mostrano funzionalità epatica nella norma. Mai indagati gli altri marcatori di HBV. 2004 Herpes zoster toracico; in quell’occasione funzionalità epatica alterata. Anamnesi prossima dicembre 2005 : riscontro di “ LNH a cellule centrofollicolari misto nodulare e diffuso con aree di sclerosi di grado III, CD20+, CD79+ CD10+” 17-3-2006 : inizia ciclo di chemioterapia con Rituximab + CHOP 23-6-2006 : al termine del IV ciclo di chemioterapia comparsa di Herpes perianale trattato con aciclovir Nello stesso periodo incremento delle transaminasi posto in relazione a trattamento antivirale 4-7-2007: ulteriore incremento degli indici di citolisi comparsa di nausea, astenia, anoressia, ittero sclerale AST 617 UI/L ALT 445 UI/L Bil tot. 3,6 mg/dl PT 1.8 18 luglio : ricovero presso U.O. Malattie Infettive Condizioni generali scadute; astenia, anoressia, nausea E.O. : Ittero sclerale Obiettività cardiopolmonare nella norma Addome trattabile non dolente; non versamento ascitico. Non edemi periferici. Fegato: a 1 cm dall’arco di consistenza aumentata Milza all’arco Markers HBV HBsAg positivo HBsAB negativo HBeAg negativo HBeAb positivo HBV DNA : 57.293.000 UI/ml Ecografia addome superiore Fegato di dimensione ai limiti inferiori della norma con ecostruttura disomogeneamente addensata con trama grossolana. Non evidenti lesioni focali. Colecisti distesa senza calcoli endoluminali. Non dilatazione delle vie biliari. Milza nella norma. Versamento ascitico. Plasma Emtricitabina + Tenofovir 18-7 21-7 24-7 26-7 28-7 30-7 AST 1618 1134 652 376 258 170 ALT 811 631 369 221 152 114 Bil.Tot 9.59 11.1 11.8 12.1 15.7 19.7 ALP 263 269 214 - - - yGT 276 142 95 - - - pCHE 1199 3054 - - 10499 - PLT 111000 96000 56000 47000 47000 32000 PT 1.8 1.8 2.5 2.5 3.1 3.3 PTT 1.8 1.2 1.4 1.2 1.4 1.4 Decesso Qual è il problema? Come vi sareste comportati? Significato markers HBsAg HBV-DNA, HBeAg infettività HBeAb immunitario/latenza infezione attività replicativa, controllo anti-HBs immunità protettiva anti-HBc esposizione IgM anti-HBc acuta attività replicativa in fase e in corso di riattivazione di infezione cronica Classificazione epatite da HBV Acuta Cronica IgM anti-HBc HBsAg + > 6 mesi Vaccinazione Infezione pregressa Anti-HBs + Anti-HBs + Anti-HBc + Infezione cronica da HBV Conclamata HBsAg positivo Occulta HBsAg negativo (HBV DNA intraepatico e/o sierico) Portatori conclamati di HBV (HBsAg positivi) Portatori attivi HBeAg o HBeAb positivo HBV DNA 5 log copie/ml (circa 17.200 UI/ml) condizione associata a malattia Portatori inattivi HBeAb positivo HBV DNA < 5 log HBcAb IgM < 0.2 IMx Index Portatori occulti di HBV ( HBsAg negativo) HBcAb positivo HBV DNA pos/neg HBsAb positivo Riattivazione infezione HBV Portatori cronici inattivi di HBV (HBsAg +) e soggetti con infezione HBV “occulta” condividono il rischio di riattivare la replicazione HBV spontaneamente (evento raro) o in corso di immunosoppressione (evento frequente) Occult HBV Infection (OBI) = presenza di HBV-DNA nel fegato di pazienti HBsAg negativi Perchè? ● I portatori inattivi e i soggetti con OBI non sono del tutto inattivi virologicamente ● Nei nuclei degli epatociti persiste la forma circolare dell’HBV-DNA denominata cccDNA S u b v i ra l P a rt i c l e s : D a n e P a rt ic l e fil a m e n t o u s R e c e p t o rb in d in g s p h e ric a l P e n e t ra t i o n E n v e l o p e fo r m a t i o n + e x p o rt U n c o a t in g + n u c le a r t ra n s p o rt ● N u c le a r t ra n s p o r t ( + ) - S t ra n d s y n th e s is R e p a i rs y n t h e s is transcription ● cccDNA ( - ) - S t ra n d s y n t h e s is G e n o m ic + s u b g e n o m ic R N A s E x p o rt o f t ra n s c r i p t s L’infezione latente o a bassissima replicazione che ne consegue può in ogni momento dare nuovamente inizio ad un ciclo replicativo completo Il cccDNA persiste anche in pazienti “soppressi” farmacologicamente e in soggetti clinicamente guariti dopo infezione acuta HBV (A ) n C a p C a p C a p (A )n (A )n N u c le o c a p s id a s s e m b ly V ira l t ra n s c rip t s Tra n s l a t i o n P ro t e in s : P re c o re / C o re , P o l , p re S / S , X R N A - P re g e n o m e p a c k a g in g C o re p r o t e i n P o l - p r o t e in Cap (A )n Maynard et al., J Hepatol, 2005 Pollicino et al. Gastroenteroplogy 2006 Levrero et al. J Hepatol, 2009 Meccanismi della riattivazione dell’infezione HBV Carrier inattivo Immunosoppressione Diminuito riconoscimento degli epatociti infettati da HBV Replicazione HBV Rebound del riconoscimento degli epatociti infettati da HBV Interruzione dell’immunosuppressione Ripristino dell’immunità B e T cellulare (3-36 mesi) Epatite acuta Evoluzione:malattia lieve, moderata o severa Riattivazione dell’infezione HBV nel paziente immunosoppresso • piu’ o meno frequente a seconda della patologia e dei farmaci assunti - pz oncoematologico > pz oncologico > pz reumatologico - massimo rischio: Mab anti antigeni CD linfociti B (rituximab ) - alto rischio: doxorubicina, steroidi - minore rischio: anti-TNF, inibitori tirosina chinasi • piu’ spesso severa • facile da diagnosticare • sempre possibile da prevenire Profilassi e terapia dell’infezione B nel paziente immunocompromesso Baseline Carrier Attivo HBsAg Carrier Inattivo POSITIVO Carrier Occulto NEGATIVO HBV DNA sierico > 2,000 UI/mL < 2,000 UI/mL NEG Pz Oncologico Onco-ematologico Trapianto di midollo Terapia Profilassi Monitoraggio o Profilassi (*) Trapianti d’organo Terapia Profilassi Monitoraggio Dialisi Terapia Profilassi Monitoraggio Trapianto di fegato Terapia Profilassi Monitoraggio Pz reumatologico Terapia Monitoraggio o Profilassi (*) Monitoraggio HIV Terapia Monitoraggio (HAART) Monitoraggio *Alto rischio Carosi & Rizzetto, Dig Liver Dis 2008 Marzano A et al. Dig Liver Dis 2007 Riattivazione HBV: opzioni terapeutiche Lamivudina: unico farmaco registrato efficace nella terapia e prevenzione delle riattivazione (riattivazione HBV in 0-9% LAM+ vs. 25-85% LAM-) alto tasso di resistenza attivo nelle riattivazioni anche in presenza di mutazioni YMDD Entecavir Tenofovir Adefovir: Potenti, attivi, costosi (entecavir > tenofovir) Studi in corso Caso clinico Donna di 36 anni, sposata, senza figli, professione infermiera 2006: primo episodio di rash al volto e collo trattato con steroidi a basso dosaggio, perdurato 3 giorni Analoghi episodi a volte estesi anche al dorso e collo ripetutisi nei mesi successivi, trattati con steroidi 2008 ultimo episodio di rash cutaneo, per cui esegue esami ematici con riscontro di ANA >1:640, ASMA 1:640, ENA positivi, leucopenia (WBC=3930/mm3, con inversione della formula) ed ipergammaglobulinemia Concomitante leucoplachia Caso clinico Visita ematologica con indicazione a ripetere ricerca autoanticorpi (negativi) e CIC (positivi) Luglio 2006: conizzazione con positività della ricerca di HPV-DNA Giugno 2008: tipizzazione linfocitaria con riscontro di linfociti CD4+ pari a 45/mm3, 3,5% non specificamente indagata Agosto 2008: ascesso dentario trattato con terapia antibiotica, proctorragie persistenti con sospetto di mucosite Da gennaio 2009 febbricola serotina, calo ponderale (-4 kg), inappetenza assoluta, astenia. Trattata con terapia antibiotica per tosse e febbricola Caso clinico 16/2/09 ricovero presso la nostra UO: all’ingresso febbricolare, candidosi orale, defedata (46 Kg) Esegue test HIV: positivo, linfociti CD4+ =10/mm3, HIV-RNA 266.559 cp/ml, assenza di resistenze al genotipo virale 18/2/09 Inizia TARV (TDF+FTC+LPV/r) previo aerosol di pentamidina per profilassi PCP , non impostata profilassi con cotrimoxazolo per rischio di allergia in concomitanza con inizio di TARV Caso clinico Sviluppa PCP, con grave compromissione respiratoria (PaO2=47.2 mmHg) trattata con cotrimoxazolo ev e steroide, con risoluzione del quadro polmonare, ma comparsa di ulcere erpetiche a livello genitale e perianale, nonché riattivazione di infezione da HCMV con localizzazione colica PAP-test positivo per lesioni intraepiteliali di tipo pavimentoso di basso grado (LSIL), per cui esegue colposcopia con LEEP Nuovo ricovero per polmonite batterica nel maggio 2009 Attualmente linfociti CD4+=40/mm3, HIV-RNA=27 cp/ml, prosegue la TARV, la profilassi secondaria della PCP con dapsone e dell’infezione da HCMV con valgancyclovir p.o. Polmonite da Pneumocystis jirovecii Microrganismo ubiquitario Classificato tra i miceti ma presenta caratteristiche biologiche comuni ai protozoi Infezione primaria asintomatica in età infantile (2/3 popolazione tra i 2-4 aa in USA positiva per Ab) PCP Prima dell’utilizzo di profilassi primaria e ART era presente nel 70%-80% dei pazienti AIDS con tassi di mortalità in trattamento pari al 20%-40% Nel 90% avveniva in paziente con conta dei CD4+ < 200 cell/µl Manifestazioni Cliniche Subacuta e progressiva dispnea Febbre Tosse secca Astenia Più raro l’inizio acuto con dispnea, tosse e febbre elevata Trattamento TMP-SMX 15-20 mg e 75-100 Kg q6h-q8h ev / os per 21 gg Corticosteroidi da associare in pazienti con moderata/severa polmonite o PO2 < 70 mmHg Trattamenti alternativi: dapsone 100 mg os al dì e TMP 15 mg/kg /die po ; primachina 15-30 mg base + clindamicina 300-450 po q6h to q8h;atovaquone 750 po bid ;pentamidina ev 4 mg/Kg al dì(2a scelta in casi severi). Profilassi Profilassi deve essere offerta a pazienti con conte di CD4+ < 200 cell/ml o percentuale < 14% Dosaggio: TMP-SMX 160 mg/800 mg1 cp al dì Terapia alternativa:Dapsone 100 mg/die; dapsone 50 mg/die (+ pirimetamina 25 mg/w per T gondii); pentamidina areosol 300 mg/mese; atovaquone 1500 mg/die Encefalite da Toxoplasma gondii T.gondii appartiene alla classe dei protozoi Sieroprevalenza varia da Paese a Paese ma in Europa molto elevata (50%-75%) Era pre-HAART incidenza elevata (33%) in pz con Cd4+ < 200 cell/µl ma maggior rischio CD4+< 50 cell/µl Encefalite da Toxoplasma gondii Infezione primaria viene acquisita: - per ingestione di oocisti - per ingestione di cisti - infezione connatale Nei soggetti immonodepressi si possono riattivare le infezioni latenti sia aversi reinfezioni esogene. Encefalite da Toxoplasma gondii Manifestazioni cliniche Può esordire acutamente con cefalea, stato confusionale o esordire con lentezza nello spazio di alcune settimane. Nelle fasi più avanzate sono presenti cefalea, episodi convulsivi, deficit focali. In alcuni casi la malattia può esordire solo con febbre per un lungo periodo Encefalite da Toxoplasma gondii Diagnosi TAC encefalo con mdc o RMN che mostrano una o più lesioni ipodense in sede corticale o sottocorticale circoscritte da capsula ben delimitata ben visibile dopo iniezione del mdc. Ricerca di sequenze genomiche di T gondii tramite PCR nel liquido cefalorachidiano biopsia cerebrale da considerare nei pazienti in fallimento Encefalite da Toxoplasma gondii Terapia Associazione di pirimetamina 200 mg po 1° giorno quindi 50-75 mg/die e sulfadiazina 1 gr-1,5 gr po q6h( o sulfametopirazina) per 6 settimane Farmaci alternativi: Pirimetamina +clindamicina 600 mg ev q6h TMP-SMX 5mg/kg e 25 mg/kg bid Pirimetamina+ azitromicina 900-1200po/die Atovaquone 1500 mg/die Encefalite da Toxoplasma gondii Profilassi TMP-SMX 160-800 mg/die (in profilassi primaria) Pirimetamina 25-50 mg po/die+sulfadiazina 2-4 gr/die in 2/4 dosi ( in profilassi secondaria) In alternativa: dapsone+pirimetamina (primaria) atovaquone 1500 mg/die TMP-SMX 160-800 mg/die Malattia da Cytomegalovirus (CMV) CMV appartiene alla famiglia degli Herpesvirus Causa infezioni disseminate o localizzate in paziente con CD4+<100cell/µl La maggior parte delle malattie è una riattivazione di precedenti infezioni Localizzazioni della malattia da CMV CORIORETINITE (85%) unilaterale nei due terzi dei pazienti, ma se non trattata diventa bilaterale Sintomi e segni: comparsa di macchie nel campo visivo, diminuzione dell’acuità visiva Lesioni periferiche o nei settori maculari della retina Localizzazioni della malattia da CMV COLITE:5-10% delle localizzazioni di malattia. Interessamento della mucosa può essere diffuso, ma più frequentemente zonale. Sintomi: diarrea acquosa,presenza di sangue, dolori addominali crampiformi, febbre, perdita di peso Localizzazioni della malattia da CMV ESOFAGITE:5%, tratto distale il più interessato Sintomi:disfagia, odinofagia e dolore retrosternale. Diagnosi: reperto endoscopico ed esame istologico Localizzazioni della malattia da CMV SNC:Encefalite; poliradicoloneurite; mielite. Encefalite: danno diffuso, peculiare presenza di periventriculite con ispessimento delle pareti del III ventricolo Sintomi:demenza, confusione, obnubilamento del sensorio; può coesistere febbre Localizzazioni della malattia da CMV POLMONITE:in pazienti HIV+ raramente causa unica di polmonite Nella metà dei casi coesiste nel BAL P.j.; marcata immudepressione e malattia da CMV in altre sede. Ruolo del cortisone nel favorire impianto di CMV nel polmone Malattia da CMV TERAPIA: Ganciclovir ev 5 mg/kg q12h; Valganciclovir 900 mg PO bid Foscarnet ev 90 mg/kg die q12h; Cidofovir ev 5 mg/hg/die per 2 w, quindi ogni 2 w+probenecid 4gr in 3 dosi Durata trattamento: 21-28 gg Leucoencefalopatia multifocale progressiva Infezione opportunistica del SNC causata da JC virus (polyomavirus); in era pre-HAART l’incidenza era del 3-7% Infezione primaria è durante l’età infantile, in assenza di sintomi Leucoencefalopatia multifocale progressiva Replicazione negli oligodendrociti con massiva demielinizzazione (sostanza bianca) Qualsiasi regione dell’encefalo può essere interessata con conseguente sintomatologia specifica. Aree più interessate i lobi occipitali,frontali e parietali. Possibile interessamento cervelletto e midollo spinale Leucoencefalopatia multifocale progressiva RMN encefalo: interessamento della sostanza bianca Ricerca con metodica in PCR su liquor del JCV DD con patologie opportunistiche cerebrali HIV correlate Leucoencefalopatia multifocale progressiva No terapia specifica ad eccezione della terapia ARV che ripristina la normale reazione dell’ospite verso il virus Recente report di pazienti trattati con 4 farmaci ARV (+enfuvirtide) sembra mostrare una più alta sopravvivenza Non più consigliato uso di Cidofovir INFEZIONI FUNGINE Caso clinico Uomo 41 anni, razza bianca Nulla di rilevante in anamnesi remota Familiarità per diabete Dicembre 2001: si presenta in PS per “mal di denti”. Non presenta febbre per cui viene inviato al domicilio con terapia antibiotica e antinfiammatoria Dopo alcuni giorni, permanendo i sintomi, per sospetto di ascesso dentario dell’emiarcata superiore sinistra, viene sottoposto a estrazione dentaria L’intervento rivela un letto operatorio insolitamente poco emorragico. Agli esami ematochimici riscontro di diabete scompensato Da allora rapido, progressivo peggioramento delle condizioni generali con comparsa di diplopia: viene fatta diagnosi di cellulite orbito-mascellare in paziente con chetoacidosi diabetica A 30 giorni dall’ inizio sintomi dopo esecuzione di TAC e RMN si pone diagnosi di sospetta MICOSI ORBITO-RINOCEREBRALE Si effettua terapia con Amfotericina B liposomiale Successivamente intervento chirurgico d’urgenza di sfenoidectomia maxillectomia mediale sinistra svuotamento endoscopico della fossa pterigo-masticatoria , completato da exenteratio orbitae* e rinotomia laterale sinistra. •Exenteratio orbitae: intervento di rimozione dell’intero contenuto orbitario: bulbo oculare, tessuti circostanti e palpebre. Esame istologico e colturale : infezione da MUCOR Esame TAC di controllo segnala la presenza di focolaio cerebritico al lobo frontale sinistro per cui viene trasferito in terapia intensiva Zygomycetes La classe degli Zygomycetes si divide in due ordini: Mucorales Entomophthorales. Entomophthorales Le specie dell’ordine degli Entomophthorales provocano un’infezione del tessuto sottocutaneo o dei seni paranasali subacuta nei soggetti immunocompetenti di climi tropicali e subtropicali denominata entomoftoramicosi. Mucorales Le specie dell’ordine dei Mucorales (Rhizopus, Mucor, Rhizomucor, Absidia, Apophysomyces, Cunninghamella e Saksenaea) causano un’infezione denominata mucormicosi Zygomiceti Sono caratterizzati dalla formazione di una spora sessuata, ibernante, detta zigospora. Si riproducono mediante sporangiospore, per ispessimento di particelle di ife che poi si distaccano (gemme) o per frammentazione delle ife in oidi Si nutrono di materiale organico in decomposizione e sono parassiti di alimenti ad alto tenore di carboidrati, piante e animali. MUCORMICOSI Infezione con invasione tissutale da parte di ampie ife a forma irregolare non settate di diverse specie micotiche della famiglia dei Phycomycetes, incluse Rhizopus, Rhizomucor, Absidia e Basidiobolus Sono colpiti più spesso i pazienti con diabete mellito scompensato con o senza chetoacidosi diabetica, leucemia, trapiantati d’organo o di midollo osseo, malattie renali croniche, immunodepressione, neutropenia Possono svilupparsi anche in associazione a terapia con deferossamina o con corticosteroidi ad alti dosaggi La mortalità può raggiungere l’80% nei pazienti trapiantati. Lieve aumento dell’incidenza negli ultimi anni: 8% nei pazienti leucemici e 2% nei pazienti con trapianto di midollo. La maggior parte delle infezioni si verifica per inalazione, ingestione o traumi. Non è stata dimostrata una trasmissione interumana Forme Rinocerebrale Polmonare Cutanea Gastrointestinale Mucormicosi rinocerebrale E’ la forma più comune Di solito fulminante e frequentemente fatale Origina da uno dei seni paranasali. Dopo la proliferazione nella cavità nasale, il mucor raggiunge la fossa pterigopalatina, la fessura orbitale inferiore e lo spazio retroorbitario dando luogo a disturbi oculari. La fossa pterigopalatina è considerata il principale reservoir. Mucormicosi rinocerebrale Le ife possono estendersi all’orbita o nello spazio intracraniale sia per estensione diretta che per via ematica lasciando intatte le strutture ossee. L'invasione vascolare delle ife porta a progressiva necrosi tissutale che può coinvolgere il setto nasale, il palato, le ossa periorbitarie o i seni paranasali. Una complicanza è l’occlusione delle arterie carotidee con formazione di trombi. Gli emboli sono causa di infezioni metastatiche in altri organi Mucormicosi rinocerebrale I tessuti molli faciali, il palato e la fossa infratemporale possono essere infettati attraverso la fossa pterigopalatina. Pertanto un’accurata toilette chirurgica della fossa pterigopalatina sembra essere il trattamento più adeguato dell’infezione. Sintomi Dolore Febbre ai seni moderata Secrezione Cecità nasale purulenta e/o ematica per invasione del globo oculare o dell’arteria oftalmica Sintomi La progressiva estensione della necrosi fino a coinvolgere il cervello può causare segni di trombosi del seno cavernoso: Convulsioni Afasia Emiplegia Esame obiettivo Cellulite orbitale Proptosi Riduzione unilaterale della motilità oculare Chemosi I turbinati del lato interessato possono essere di colore rosso-scuro o necrotici Cute della guancia infiammata Infezioni polmonari E’ una grave polmonite a carattere progressivo con febbre elevata e manifestazioni tossica Frequente disseminazione ematica ad altre zone polmonari, al cervello ed in altri organi Sopravvivenza rara oltre le 2 settimane Infezioni gastrointestinali Si presentano sotto forma di una o più ulcere che tendono a perforarsi Infezioni cutanee Da Rhizopus si bendaggi occlusivi. possono sviluppare sotto Diagnosi La diagnosi richiede un alto indice di sospetto e un accurato esame di campioni di tessuto per la ricerca di ife ampie e non settate di diametro irregolare e con aspetti ramificati, poiché molte delle lesioni necrotiche non contengono microrganismi. Esame microscopico e coltura dell’espettorato in caso di una lesione polmonare escavata Diagnosi Per ragioni non chiare, le colture di solito sono negative anche quando le ife sono chiaramente visibili nei tessuti. La TC e la radiologia standard spesso sottostimano o non evidenziano distruzioni ossee significative. Si rileva un’opacizzazione di uno o più seni. Sono utili per stabilire l’estensione della sinusite prima dell’intervento chirurgico e per la successiva valutazione del paziente Diagnosi precoce!!! “…La diagnosi di mucormicosi rinocerebrale DEVE essere considerata in caso di sinusite necrotica in paziente diabetico. La diagnosi precoce e il trattamento medico e chirurgico sono importanti fattori di buon outcome.” [Rhinocerebral mucormycosis] Peter L, Krolak-Salmon P, Pignat JC, Dardel P, Vighetto A. Service de Neurologie D, Unite 302, Hopital Neurologique, 69003 Lyon. Rev Neurol (Paris). 2005 Feb;161(2):214-7 Terapia Affinché la terapia antimicotica sia efficace è necessario che il diabete sia controllato o, se possibile, che l'immunosoppressione sia risolta Deve essere usata amfotericina B ev tra 1 e 1,5mg/kg/die per 10-12 settimane Terapia Può essere necessaria la rimozione chirurgica dei tessuti necrotici, poiché l'amfotericina B non può penetrare in queste aree non vascolarizzate per rimuovere i microrganismi residui. Posaconazolo. Attivo ma non indicazione in scheda tecnica INFESTAZIONI PARASSITARIE Strongyloides stercoralis Ciclo vitale Aree tropicali e sub-tropicali Larva rabditoide di Strongyloides stercoralis nelle feci (presente anche una cisti di Entamoeba coli: freccia). Rare le uova nelle feci. Nella fase iniziale: Polmonite eosinofila (sindrome di Loeffler) Fase cronica spesso asintomatica. In casi di autoinfestazione, associati a deficit del sistema immunitario, la carica parassitaria aumenta enormemente a livello intestinale, con sintomatologia gastroenterica e disseminazione larvale, in qualunque organo interno, dal fegato al cuore, ai reni. Diagnosi 1) eosinofilia è presente nell’infezione recente,ma assente nella forma disseminata 2) Esame feci il singolo campione risulta negativo nel 70% dei casi. Nel sospetto, devono essere esaminati vari campioni in giorni differenti. 3) Urine, BAL, escreato si possono ritrovare le larve ma solo nella fase disseminata 4) Sierologia di scarso aiuto per reazioni crociate con altri elminti Caso clinico PZ MASCHIO, ORIGINARIO DEL SUD AMERICA 40 ANNI SEGUITO PRESSO NOSTRA NEFROLOGIA PER GLOMERULONEFRITE INTERSTIZIALE IN TERAPIA STEROIDEA FEBBRE DI NDD PARASSITOLOGICI SU FECI POSITIVI TUBERCOLOSI F, anni 60, italiana In anamnesi: A 20 anni TB ovarica per cui eseguiva terapia specifica con risoluzione Luglio 2013 diagnosi di K mammella per cui avvia chemioterapia Agosto 2014 ricovero per spondilodiscite tubercolare TUBERCOLOSI definizioni Infezione tubercolare latente Definisce la presenza di BK in un organismo senza segni clinico – radiologici di malattia in atto (dove però è possibile lo sviluppo di malattia nel 5 -10% nel corso della vita futura.) Definisce una Tb paucibacillare malattia tubercolare attiva in cui però non vi sia riscontro immediato di bacili all’esame diretto dell’escreato (e colturale ) “Test tubercolinico” INFEZIONE E MALATTIA il “TEST TUBERCOLINICO” è stato per oltre 100 anni il METODO DIAGNOSTICO PRINCIPALE per la diagnosi di infezione tubercolare latente TEST “TUBERCOLINICO” IL TEST TUBERCOLINICO E’ STATO IL TEST DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE MA TUTTAVIA E’ IMPRECISO INFLUENZABILE DA MOLTE VARIABILI Micobatteriosi non tubercolari Una delle caratteristiche più tipiche dei micobatteri è la loro ubiquità Le specie di maggior interesse di patologia umana sono: M avium-intracellulare, M Kansasii, M marinum, M scrufulaceum e M szulgai M avium è l’agente eziologico di > 95% dei pazienti che acquisiscono la malattia. MAC La trasmissione avviene per inalazione, ingestione o inoculazione attraverso la via respiratoria o tratto gastrointestinale In assenza di TARV o chemioprofilassi l’incidenza di infezione disseminata da MAC raggiungeva il 20-40% L’infezione è più tipica in pazienti con CD4+< 50 cell/µl MAC -Manifestazioni cliniche La malattia è tipicamente una infezione disseminata multi-organo Febbre, sudorazioni notturne,perdita di peso, astenia, diarrea e dolori addominali Le forme localizzate includono: linfoadenite mesenterica, pneumopatie, pericarditi, osteomieliti, ascessi della cute o sottocute, infezioni del SNC Alterazioni di laboratorio Anemia (+pancitopenia) ed elevate FA Epatomegalia, splenomegalia, linfoadenopatia MAC - Diagnosi Isolamento colturale da sangue o linfonodi, midollo osseo, o altri tessuti o fluidi sterili associato a sintomi o segni clinici Trattamento terapeutico Tre-quattro farmaci: Claritromicina 500 mg po bid /azitromicina 500mg/d Etambutolo 15 mg/kg die Rifabutina 300 mg/die Amikacina 10-15 mg/kg ev die or Streptomicina 1gr ev/IM die or Moxifloxacina 400 mg/die or Ciprofloxacina 500-750 mg bid or Levoflaxacina 500 mg/die