LA CELLULITE
Tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, le donne prosperose e con molta cellulite, erano infatti
simbolo di promessa fertilità e di bellezza.
Nel millennio attuale, la moda ha imposto immagini e parametri ben diversi.
I nuovi canoni, associano l’assenza di cellulite alla “vera bellezza”.
Un corpo che non rispetta questa uguaglianza può influire talmente la psiche delle donne,
tanto da poter indurre depressione, nevrosi e, sempre in più casi, alla sindrome di
Munchausen ( abuso di tecniche chirurgiche per eliminare le parti del corpo che vengono
ritenute imperfette).
IL TESSUTO ADIPOSO
Le cellule che costituiscono il tessuto adiposo sono gli adipociti (o lipociti).
Queste cellule hanno dimensioni da 50 a 100 micron, il cui nucleo è localizzato in periferia
per la pressione esercitata dalla goccia di trigliceridi che occupa gran parte della cellula.
Fig.1 Tessuto adiposo
Il tessuto adiposo si presenta in due grandi organizzazione morfologiche che prendono il
nome di tessuto adiposo uniloculare e tessuto adiposo multiloculare.
Il primo, conosciuto anche come tessuto chiaro o tessuto bianco-giallo, è costituito da
piccole cellule in stretto contatto tra loro con l'interposizione di una scarsa matrice
extracellulare.
Al tessuto adiposo si associano tre funzioni principali: trofica, meccanica e termica.
Il tessuto adiposo rappresenta una fonte di energia anche quando è assente l’apporto dei
nutrienti dall’esterno, basti pensare che solo un grammo di lipidi, o di sostanze oleose,
riesce a fornire 9 calorie.
Oltre alla funzione trofica, il tessuto adiposo gioca un ruolo importante nei confronti della
mobilità. Infiltrandosi, negli altri tessuti (es. tessuto muscolare), impedisce l’elevata
distensione o compressione.
Infine, il tessuto adiposo è considerato un ottimo isolante termico.
Negli organismi, la sua localizzazione è tale da impedire la perdita e dispersione di calore
verso l’esterno.
Le cellule adipose, possiedono anche numerosissimi recettori cellulari; i più importanti per
la loro attività soprattutto lipolitica, sono i recettori alfa e beta.
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CHE COS’E’ LA CELLULITE?
Il termine “cellulite”, che comunemente usiamo non è corretto.
Infatti, nel dizionario medico, il suffisso “ ite” viene usato per indicare un processo
infiammatorio e non un processo degenerativo del derma e dell’ipoderma, cioè un
alterazione della cute e del tessuto adiposo.
La cellulite, è quindi in realtà un’alterazione con ipertrofia di alcune delle componenti del
tessuto adiposo, clinicamente definita PEFS ( panniculopatia-edemato-fibrosclerotica ).
Le modifiche degli equilibri dei sistema linfatico e venoso, vanno a determinare un
rallentamento del flusso ematico con stasi dei liquidi negli spazi interstiziali ( ritenzione
idrica ).
La presenza di questi liquidi determinano un netto distanziamento tra i vari adipociti,
ostacolando la loro funzione metabolica.
Si ha perdita in elasticità e capacità di tonificazione delle fibre collagene con conseguente
aumento di microlesioni e rilascio aumentato di tossine, che si evidenziano con
l’insorgenza della caratteristica buccia d’arancia.
Inizialmente la cellulite si manifesta in forma edematosa, soprattutto in distretti corporei ,
quali le cosce, braccia, fianchi e glutei. Il ristagno dei liquidi e l’accumulo di grasso nelle
cellule fanno avvertire senso di pesantezza agli arti, ed esercitando delle pressioni sulla
cute non rimangono “impronte”.
In un secondo tempo, si assiste ad un aumento di volume del tessuto connettivo, e i noduli
diventano visibili stringendo tra le dita una plica cutanea. Questo stadio viene anche definito
cellulite fibrosa.
L’insufficiente ossigenazione dei tessuti e l’insufficiente drenaggio se non viene
contrastato porta ad un processo di fibrosi reattiva che può evolvere nello stadio
successivo, terzo stadio o cellulite sclerotica.
La superficie cutanea interessata al processo assume una consistenza dura, fredda e a
causa della sclerosi dellle fibre che formano noduli , è dolente al tatto.
Questa sclerosi tissutale viene definita comunemente “pelle a materasso”.
LE CAUSE DELLA PANNICULOPATIA EDEMATO FIBROSCLEROTICA (P.E.F)
Sono molteplici i fattori che influiscono alla manifestazione della cellulite, tra fattori primari
o congeniti e fattori secondari.
Il genere femminile è maggiormente soggetto alla formazione della P.E.F, soprattutto le
donne di razza caucasica.
L’azione degli estrogeni sono i responsabili della conformazione fisica “a sirena “, dove
l’adipe è concentrato sui fianchi e nel distretto inferiore del corpo.
A questa localizzazione del tessuto adiposo ne consegue una difficoltà e sofferenza del
microcircolo con ritenzione idrica.
Tra i fattori non congeniti o secondari c’è il periodo mestruale e quello della gravidanza, in
cui l’aspetto irregolare della pelle si accentua.
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In gravidanza, infatti si verifica un aumento del livello degli estrogeni che provoca un
aumento dell’appetito e maggiore affaticamento della circolazione sanguigna.
Esistono poi fattori che accentuano una situazione preesistente.
Questi sono associati allo stile di vita del singolo individuo: sedentarietà, alimentazione
scorretta, ect.
La mancanza di attività fisica, favorisce il ristagno dei liquidi e quindi l’aspetto gonfio e a
buccia d’arancia della pelle.
Una costante attività invece, elimina le adiposità e mantiene la muscolatura.
Abitudini scorrette sono accavallare le gambe, rimanere in posizione eretta senza
muoversi, vestirsi attillati, il fumo e lo stress.
ADIPOSITA’ LOCALIZZATA E CELLULITE
L’adiposità localizzata è presente sia nel genere femminile (trocantere), sia in quello
maschile (addome).
In queste zone l’adipe è caratterizzato da un metabolismo diverso rispetto agli altri distretti
corporei.
Con la liposintesi si ha il rimaneggiamento dei vacuoli adiposi in circa 3-4 settimane,
mentre il processo inverso di distruzione è chiamato lipolisi.
Questi sistemi enzimatici, di sintesi e lisi degli adipociti è regolato dagli ormoni sessuali;
proprio per questo l’adipe presente nel corpo femminile è influenzato dagli estrogeni.
Gli estrogeni hanno un’azione stimolatrice dell’adipogenesi , svolgendo quindi un
importante ruolo nella formazione e mantenimento della riserva energetica essenziale per
la gravidanza e lattazione.
L’insulina e gli estrogeni, nelle adiposità localizzate per comando energetico, determinano
l’attivazione del PPAR ( recettore trascriptasi per la liposintesi).
CHI COLPISCE LA CELLULITE?
I soggetti che rappresentano il bersaglio principale per la P.E.F sono indubbiamente le
donne. La cellulite si presenta in qualità e quantità diversa in base alla predisposizione soggettiva.
Anche la sua localizzazione nei vari distretti corporei varia da soggetto a soggetto.
Principalmente si ritrova nei glutei e nelle gambe; ma non rare sono le situazioni che
vedono la cellulite nelle braccia ( parte interna ), e anche sul polpaccio, nella parte
posteriore, all’interno del ginocchio e sulle caviglie. Esenti da questo stato sono solo le mani, i piedi
e il viso.
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ADIPE O CELLULITE? LE DIFFERENZE…
Le differenze tra adipe sano e la cellulite si evidenziano sia dall’ aspetto cutaneo sia dalla
palpazione.
Si tende spesso a confondere il normale accumulo di adipe con la presenza della cellulite.
Ma, mentre il primo è un caso di normalità del panniculo adiposo, il secondo è uno stato
patologico.
Nel caso di accumulo di adipe, l’ aspetto della pelle è omogeneo e senza irregolarità al
tatto, simile all’aspetto che si riscontra nei primi stadi della cellulite.
Alla palpazione, nel primo caso la consistenza non è dolente e risulta elastica.
Negli stadi più avanzati della cellulite, la palpazione è dolente.
Se si applica una leggera pressione nella zona interessata, si può evidenziare un’
impronta bianca, diminuisce l’elasticità e la tonicità muscolare.
Al tatto si rilevano placche ed irregolarità, in alcuni casi, visibili ad occhio nudo per la
presenza dei noduli.
Negli stadi più avanzati, peggiora la situazione e i noduli acquistano maggiori dimensioni,
e si ha la scomparsa dell’edema.
In realtà non esiste una cura risolutiva, bensì è più corretto parlare di metodi per migliorare
l’aspetto estetico.
Innanzitutto è essenziale adottare strategie comportamentali atte a “disintossicare” l’
organismo da tutte quelle abitudini scorrette che vanno ad alterare le normali funzionalità.
I consigli “anti-cellulite”
1. Innanzitutto curare molto l’alimentazione associandola ad una costante attività fisica.
2. Adottare una dieta ricca di frutta e verdura e bere molto, aiuta il circolo linfatico.
3. Cicli di massaggi linfodrenanti, che aiutano lo smaltimento delle tossine e quindi la
circolazione linfatica.
Queste regole comportamentali possono essere supportate da interventi quali la :
· MICROTERAPIA;
· MESOTERAPIA;
· LECILISI ;
· CAVITAZIONE;
· RADIOFREQUENZA.
• La micro terapia è un trattamento molto naturale e molto sicuro. Consiste nell’iniettare con
un piccolissimo ago in superficie una soluzione iper salina. Questa, serve da richiamo dei
liquidi presenti nei vari distretti corporei, verso il derma.
• La mesoterapia, è un trattamento che prevede l’iniettare ad una profondità di 5 mm, una
soluzione di farmaci che riducono la quantità di liquidi migliorando il microcircolo.
Essendo più invasivo rispetto alla micro terapia , può causare la rottura dei piccoli vasi
capillari; proprio per questo viene sconsigliata nei periodi pre-estivi.
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• Con la lecilisi invece si effettua un’iniezione di grasso ( fosfatidi colina e acido
desossicolico) a più di un centimetro di profondità. Questo composto determina la rottura
degli adipociti causando la loro dispersione. In questo trattamento è essenziale l’ esperienza
dell’ operatore per evitare l’insorgenza di complicazioni. Dopo la seduta la gamba appare
gonfia; gonfiore che verrà smaltito nel giro di una settimana.
• La cavitazione è una tecnica basata sugli ultrasuoni. Il surriscaldamento delle cellule
adipose porta la loro rottura e quindi al loro riassorbimento. L’efficacia di questo
trattamento è sicuramente amplificato applicando nel contempo di creme anticellulite e
facendo infiltrazioni di soluzioni fisiologiche.
I rischi della cavitazione sono rappresentati dall’eventuale passaggio degli ultrasuoni nei
vari organi che potrebbero risentirne.
• Con la radiofrequenza, tecnica assolutamente indolore, si ha un ottimo risultato,
soprattutto in tonicità muscolare. Questa tecnica sfrutta l’azione delle onde elettriche che
creando calore al livello sottocutaneo determinano una contrazione delle fibre di collagene
di elastina, con il risultato di un maggior tono muscolare. Per aiutare l’esplicazione dei sui
effetti, la radiofrequenza si può abbinare alla micro terapia di soluzioni saline di acido
ialuronico e amminoacidi.
Altri rimedi naturali contro la cellulite sono rappresentati dall’assunzione di fitoterapici i
quali riducono lo squilibrio dei liquidi intracellulari.
Tra i principali fitoterapici con maggiore effetto depurativo ricordiamo il ciliegio, il
tarassaco, la betulla e il carciofo.
Queste sostanze hanno una spiccata importanza per combattere il gonfiore e la ritenzione
idrica esercitando una forte azione lipolitica. Aiutano e facilitano lo smaltimento delle scorie.
Una corretta alimentazione
La dieta può fare moltissimo anche e soprattutto nella riduzione dei sintomi che
appoggiano una cattiva circolazione sanguigna alle gambe.
Eliminare i carboidrati drasticamente è un errore.
L’assenza dei carboidrati nella dieta va a generare chetosi; in questo modo si ha il blocco
del calo corporeo e la presenza di corpi chetonici nelle urine.
E’ essenziale dunque una corretta educazione alimentare, non solo riferita alla quantità dei
nutrienti, ma anche alla qualità.
Corretta alimentazione e adeguato apporto di acqua durante il giorno rappresentano il
perfetto binomio “anti-cellulite”.
E’ consigliato bere circa un litro/ due litri di acqua al giorno, per permettere un ottima
diuresi e il drenaggio delle sostanze tossiche presenti nell’organismo.
Nella scelta degli alimenti bisogna prestare massima attenzione alla presenza del sale.
Il sale è infatti il nemico principale della cellulite, in quanto il sodio trattiene l’acqua
all’interno dei tessuti, alterando il corretto scambio di liquidi tra le cellule e l’ambiente extra
cellulare.
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Oltre a preferire assunzione d alimenti con basso contenuto di sodio è importante la
presenza nelle dieta di alimenti ricchi di fibre, vitamina C, E e potassio.
La frutta fresca e la verdura, oltre ad avere alti contenuti degli elementi prima elencati,
hanno proprietà che favoriscono il transito intestinale.
Un buon funzionamento dell’intestino è un punto focale per facilitare l’evacuazione delle
scorie alimentari.
LE TERAPIE ALIMENTARI
Altri benefici sono apportati da alcuni lipidi, i quali presentano notevoli interesse
nutrizionali.
Sono acidi grassi polinsaturi essenziali, chiamati così perché la loro assunzione avviene
solo e unicamente tramite la dieta.
Quando vengono assunti, grazie a processi enzimatici, si convertono in altri acidi grassi
della serie omega 3, se la loro sintesi deriva dall’acido alfa linolenico, e omega 6 se
originano dall’acido linoleico.
La loro peculiarità è quella di essere capaci di abbassare i livelli plasmatici dei trigliceridi,
riducendo la fibrinolisi.
Altri importanti elementi da apportare all’alimentazione sono gli amminoacidi essenziali.
Anch’essi devono essere apportati tramite l’alimentazione perché il nostro organismo non
è capace di sintetizzarli in modo autonomo (cisteina, cistina e tirosina).
Come sappiamo è dagli amminoacidi che si ha la sintesi delle proteine.
Ecco perché la loro integrazione è essenziale in particolare nella dieta di coloro che
svolgono attività fisica, proprio perché molte donne praticano l’attività fisica con lo scopo di
migliorare o contrastare la cellulite.
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