Nicola GigliettoA.A. 2015/16 1 2 1.1-CONDUTTORI E ISOLANTI Cap 1- Elettrostatica Cap 1-vol2-Elettrostatica Nell’elettromagnetismo studieremo fenomeni elettrici e magnetici che rappresentano un’altra interazione fondamentale della natura (dopo quella gravitazionale che abbiamo visto in precedenza): l’interazione elettromagnetica 1.1 La carica elettrica La carica elettrica è una proprietà della materia: le cariche sono già presenti nella materia. Ci sono due tipi di carica che convenzionalmente indichiamo come positive e negative. La materia normalmente è neutra perchè il numero di cariche è esattamente uguale a quelle negative. Dalle osservazione troviamo inoltre che cariche di segno uguale si respingono e di segno opposto si attraggono. 2 1.1-Conduttori e isolanti 1.1-Conduttori e isolanti Distinguiamo le sostanze nelle quali le cariche si possono facilmente muovere che chiameremo conduttori da quelle invece che non hanno tale proprietà che chiameremo non conduttori o isolanti. La differenza di comportamento è legata alla struttura atomica o molecolare del materiale. 1.2-struttura elettrica della materia e induzione elettrostatica 1.2-struttura elettrica della materia e induzione elettrostatica I costituenti fondamentali per quello che riguarda la materia ordinaria stabile, dell’atomo sono: protone neutrone ed elettrone. Il neutrone ha carica nulla, protone ha carica positiva e l’elettrone negativa (ma valore uguale a quella del protone) e tali cariche sono anche le minime possibili. Ne consegue che la carica è una grandezza fisica quantizzata. Sperimentalmente abbiamo anche che la carica si conserva (principio di conservazione della carica) e in un sistema isolato la somma delle cariche non varia nel tempo. Inoltre se avviciniamo una carica ad un conduttore, grazie alla mobilità delle sue cariche avviene un’avvicinamento di cariche di Cap1-Parte II-Elettrostatica 1 Nicola GigliettoA.A. 2015/16 3 ESERCIZIO-ESEMPIO 1.3 segno opposto a quella avvicinata, pur rimanendo la somma totale inalterata. Questo fenomeno che studieremo meglio più avanti è detto induzione elettrostatica Parte I 1.3-Legge di Coulomb 1.3-Legge di Coulomb La forza che agisce tra due cariche segue una legge che è simile all’interazione gravitazionale ed è data dalla Legge di Coulomb: F=k q1 q2 r2 dove q1 e q2 sono i valori delle due cariche che interagiscono e la forza è diretta lungo la congiungente le due cariche. L’unità di misura della carica è il 1 = 8.99 · 109 N · m2 /C 2 Coulomb (C). Il valore della costante è k = 4πǫ 0 e la costante che useremo più spesso da ora è ǫ0 = 8.85 · 10−12 C2 /(Nm2 ) detta costante dielettrica del vuoto L’unità di carica è la carica dell’elettrone (e del protone) ed ha valore pari a e = 1.6 · 10−19 C 3 Esercizio-esempio 1.3 Esercizio 1.3 Due palline di equale massa sono appese con dei fili di lunghezza L e hanno uguale carica q come mostrato in figura. Si assuma θ piccolo e trovare la x all’equilibrio. Risolvere il problema asssumendo L = 1m q = 2 · 10−9 C e m = 2 · 10−3 kg Cap1-Parte II-Elettrostatica 2 Nicola GigliettoA.A. 2015/16 3 ESERCIZIO-ESEMPIO 1.3 T~ + F~el + P~ = 0 è l’eq. dell’equilibrio su ognuno delle palline. Scomponendo otteniamo: Ty = mg Tx = Fel = q2 4πǫ0 x2 ed inoltre Tx = T sin θ e Ty = T cos θ da cui tan θ = x 2 2L x = L sin θ che porta infine all’equazione ⇒ x3 = 2Lq2 4πǫ0 mg Tx Ty = x 2L ⇒( Tx Ty ≃ sin θ mg −1 q2 4πǫ0 x2 ) e dalla figura ⇒ mg4πǫ0 x2 q2 = Con i valori forniti risulterà θ = 4.1◦ Esercizio Una carica Q è distribuita uniformemente nel volume di una sfera di raggio R secondo la legge ρ = Ar essendo r la distanza dal centro. Determinare la carica totale Q. ρ(r) = Ar e ρ = dq dV Z Q= Z V R per cui ρ(r)dV = Z R A · r · 4πr2 dr = 0 A4πr3 dr = A4πR4 /4 = πAR4 0 1.4-Campo elettrostatico 1.4-Campo elettrostatico Se mettiamo una carica in una regione dove c’è un’altra carica essa risentirà della sua presenza manifestando una forza di Coulomb. Per spiegare questa interazione a distanza possiamo ricorrere al concetto di campo: diremo che una carica genera attorno a se un campo elettrico che permea tutta la regione dello spazio. Se a questo punto introduciamo una seconda carica essa interagirà con il campo elettrico manifestando una forza. In questo modo le due cariche non interagiscono direttamente ma tramite l’azione di un campo. Qualunque regione di spazio avente una qualche proprietà definita da una opportuna grandezza è detta avere un campo. Il campo elettrico Cap1-Parte II-Elettrostatica 3 Nicola GigliettoA.A. 2015/16 Quando la forza è di tipo elettrico si parlerà di campo elettrico (o elettrostatico) Come facciamo ad evidenziare il campo? Assumiamo avere a disposizione una carica positiva di test e la collochiamo nello spazio a piacimento. In ogni punto dello spazio se c’è un campo troveremo una forza ~ = F~ e di elettrica. Definiamo come campo elettrico il vettore E q0 conseguenza noto il campo elettrico, la forza su una particella carica sarà ~ = q0 E ~ direzione e verso del campo sono quelli della forza agente data da F sulla carica di prova (positiva). Il campo comunque esiste indipendentemente dalla carica di prova (⇒ l’espressione di E non deve dipendere da q0 ). Dal momento che le forze sono vettori anche il campo elettrico è un vettore, inoltre se agiscono più cariche contemporaneamente possiamo applicare il principio di sovrapposizione e sommare i campi delle varie cariche. Di conseguenza se agiscono n cariche (q1 , . . . qi . . . qn ) su una carica q0 avremo: X X qi q0 X qi ~= ~i = F F û = q ûi i 0 4πǫ0 ri2 4πǫ0 ri2 i i i P qi ~ = q0 E ~ ed E ~ = che possiamo scrivere come F i 4πǫ0 r2 ûi Il campo elettroi statico in un punto P prodotto da un sistema di cariche puntiformi è dato dalla somma vettoriale dei campi eletrostatici di ciascuna carica singolarmente presa Nel caso vi sia una unica carica si ottiene da questa il campo elettrico generato da una carica puntiforme: ~ = E q1 û1 4πǫ0 r2 Questa espressione comporta che il campo elettrostatico di una carica positiva è uscente, mentre quello di una carica negativa è entrante Parte II Problema svolto 22.2 Cap1-Parte II-Elettrostatica 4 Nicola GigliettoA.A. 2015/16 Problema svolto 22.2 Problema svolto 22.2 In figura vi sono due cariche q1 = +8q e q2 = −2q la prima si trova nell’origine del sist. di rif. la seconda sull’asse x a distanza L. In che punto possiamo collocare una carica positiva qualunque in modo che resti in equilibrio? Se mettiamo la terza carica verde in figura a sinistra dell’origine degli assi, le forze agenti sono con versi opposti: repulsiva quella della carica positiva e verso negativo asse x e attrattiva quella dovuta alla carica negativa e verso positivo asse x. Se la carica viene messa a destra della seconda carica analogamente i versi risultano opposti: repulsiva e verso positivo asse x la forza dovuta alla carica + e attrattiva con verso negativo asse x per la carica -. Nella regione tra le due cariche invece quando mettiamo la terza carica si hanno forze concordi e dirette nel verso positivo dell’asse x. Ne concludiamo che la nostra soluzione deve trovarsi nella regione esterna alle due cariche iniziali. Poniamo la terza carica a destra oltre l’ultima carica e assegniamo coordinata x. I campi agenti nel punto in cui collochiamo la terza carica è dato dalla somma dei campi di q1 e q2 e perchè ci sia equilibrio la risultante delle forze deve essere nulla quindi il campo elettrico è nullo: q2 q1 =0⇒ k 2 −k x (L − x)2 q1 x2 = q2 (L−x)2 2 da cui x2 8 = (L−x)2 2 ovvero x2 − 4(L2 − 2Lx + x2 ) = 0 ⇒ −3x2 + √ 2 2 −12L 8Lx − 4L = 0 che da per soluzione x = +4L± 16L ⇒ x = +4±2 3 3 L da cui le 2 due soluzioni x1 = 2L e x2 = 3 L la seconda è quella da scartare perchè capita nella regione intermedia Parte III Campo del dipolo elettrico Campo del dipolo elettrico Un dipolo elettrico è costituito da due cariche di uguale intensità q ma segno opposto e collocate ad una certa distanza d tra loro. Possiamo calcolare il campo del dipolo (nei punti sull’asse del dipolo) sommando (vettorialmente) Cap1-Parte II-Elettrostatica 5 Nicola GigliettoA.A. 2015/16 + θ P ciascuno dei campi delle due cariche. Indichiamo ancora E− ed E+ i due campi dovuti alle cariche pos. e neg. che avendo le stesse distanze avranno modulo uguale (E− = E+ ). Sugli assi avremo Ex = E+ sin θ − E− sin θ = 0 Ey = −E+ cos θ − E− cos θ = −2E− cos θ Pertanto il campo complessivo è diretto lungo la direzione y ed inoltre d d si ha |Etot | = 4πǫ2q0 r2 2r = 4πǫp0 r3 p=qd poichè r cos θ = d2 ⇒ cos θ = 2r è il momento di dipolo elettrico ed il vettore p~ = q d~ è un vettore che ha - direzione data dalla congiungente le due cariche e verso che va dalla carica negativa alla positiva In altri punti del piano l’espressione del campo è più complicata da trovare e la rappresentazione del campo segue questa figura 1.5-Campo di distribuzioni continue 1.5-Campo di distribuzioni continue Se le distribuzioni di carica sono continue ovvero uniformemente distribuite su di un corpo, allora di introduce la densità media di carica del corpo (densità lineare, superficiale o volumetrica secondo i casi), come se la carica fosse una distribuzione continua invece che discreta, e si “somma” vettorialmente il contributo di un elemento infinitesimo del corpo. Il campo dell’elemento infinitesimo è considerato come puntiforme cioè : ~ = dE Cap1-Parte II-Elettrostatica dq û′ 4πǫ0 r′2 6 Nicola GigliettoA.A. 2015/16 E il campo complessivo si ottiene integrando sulla distribuzione continua Z dq ~ = E û′ 4πǫ0 r′2 Esempio 1.6-Campo anello carico sull’asse z Esempio 1.6-Campo anello carico sull’asse z La λ = Q/2πR è la densità di carica dell’anello di raggio R e con carica totale Q. Consideriamo un elemento dell’anello ds. Esso avrà una carica (infinitesima quindi puntiforme) dq = λds e della carica infiλds ~ = 1 dq2 = 1 nitesima sappiamo che il campo (infinitesimo) è |dE| 4πǫ0 r 4πǫ0 (z 2 +R2 ) diretta come in figura. Osserviamo che solo la componente lungo l’asse si somma coerentemente per ogni elemento infinitesimo (la componente perpendicolare si elide) che hanno anche tutti la stessa distanza r da P. Quindi basterà integrare le componenti z per avere il risultato. Dalla figura abbiamo che cos θ = z/r = (R2 +zz 2 )1/2 e λz ds λz ds 1 = 4πǫ0 r3 4πǫ0 (z2 + R2 )3/2 R Questa componente è la stessa per ogni ds ⇒ Ez = C dEz = dEz = dE cos θ = 1 λ2πRz 4πǫ0 (z 2 +R2 )3/2 Qz 1 4πǫ0 (z 2 +R2 )3/2 λz 1 4πǫ0 (z 2 +R2 )3/2 R Quindi il campo è diretto seconovvero Ez = do l’asse z con questa espressione e quando z → ∞(z ≫ R) il campo tende all’espressione della carica puntiforme Esempio 1-7- Campo generato dal disco carico Cap1-Parte II-Elettrostatica 7 ds = Nicola GigliettoA.A. 2015/16 Esempio 1-7- Campo generato dal disco carico Possiamo dedurre il campo di un disco carico partendo dal risultato dell’anello e considerando che un disco si può pensare costituito da anelli infinitesimi di carica dq = σdA = σ(2πr)dr. σ è in questo caso Q la densità superficiale di carica definita come σ = πR Pertanto l’anello 2 infinitesimo in figura di raggio r (0 ≤ r ≤ R) produrrà il campo sull’asse z: ~ = dE z dq 3 4πǫ0 (z 2 + r 2 ) 2 ûz il campo totale si ottiene integrando su r in modo da ricoprire il disco con gli anelli: Z Z R z σ2πrdr ~ = ~ tot = dE E 3 ûz = 0 4πǫ0 (z 2 + r 2 ) 2 1 Z 2 σ z 1 (z 2 + r2 )− 2 R σz R 2 2 − 23 dr (z + r ) |0 = = 2ǫ0 0 2 2ǫ0 2 − 12 1 σ z 2 −1 1 σ /z 1 (1 − q [(z ) 2 − (z 2 + R2 )− 2 ] = ) 2ǫ0 2ǫ0 /z 1 + ( R )2 z Da notare che facendo lim E = σ 2ǫ0 che rappresenta il campo elettrico di un piano carico infinito. R→∞ Parte IV 1.6-Linee di forza del campo elettrostatico 1.6-Linee di forza del campo elettrostatico Per rappresentare il campo elettrostatico delle distribuzioni di cariche, quali ad esempio quella del dipolo, è conveniente introdurre il concetto di linea Cap1-Parte II-Elettrostatica 8 Nicola GigliettoA.A. 2015/16 di forza. Partendo da una generica posizione nello spazio in cui è presente un campo, muovendosi di un tratto infinitesimo lungo la direzione iniziale del campo elettrico, troviamo la nuova direzione del campo elettrostatico e la tracciamo. Si ottiene quindi una linea detta linea di forza o linea del campo. Data la procedura seguita in ogni punto della linea il campo elettrostatico è tangente alla linea di campo. 1.7- Moto di una carica in campo elettrico esterno 1.7- Moto di una carica in campo elettrico esterno ~ = qE ~ = m~ Dalla definizione di campo F a quindi per una carica di massa nota, quando il campo è uniforme la carica risente di una forza costante ed q ~ è quindi accelerata con ~ a= m E. Se la carica è positiva la forza ed il campo hanno lo stesso verso (altrimenti è opposto). Dipolo in campo elettrico esterno Dipolo in campo elettrico esterno Dalla definizione di dipolo e dalla precedente osservazione discende che un dipolo in un campo elettrico uniforme esterno risente di 2 forze uguali e opposte, ma come si vede dalla figura esse producono un momento di forze agenti (una coppia). Il momento risultante è τ = F d/2 sin θ + F d/2 sin θ = F d sin θ = (qE)d sin θ = pE sin θ ~ che rappresenta formalmente questa si può indicare in modo vettoriale:~ τ =p ~∧E il momento torcente sul dipolo elettrico immerso in un campo (elettrico) esterno ad esso. Il dipolo tende quindi ad allinearsi al campo elettrico. Possiamo anche ricavare l’energia potenziale (calcolando il lavoro ) e con simili passaggi si trova che ~ Ep = −~ p·E Cap1-Parte II-Elettrostatica 9 Nicola GigliettoA.A. 2015/16 4 5 CAP 23- ESERCIZIO 23P Esercizio svolto 23.3 Esercizio svolto 23.3 Trovare nel punto P il campo elettrico della bacchetta di plastica in- curvata ed avente una carica -Q distribuita uniformemente. a densità di carica λ abbiamo che individuato un elemento infinitesimo di lunghezza ds la sua carica è dq = λds ed il campo prodotto da questo è dq λds dE = 4πǫ 2 = 4πǫ r 2 che ha direzione radiale (e quindi sia comp. x che 0r 0 y). Osserviamo comunque che per ogni elemento ds ne esiste un altro in posizione simmetrica che produrrà un campo che ha orientazione con la componente y che è opposta a quello dell’elemento considerato. Pertanto nell’integrazione la sola componente x è quella che rimane. Inoltre dEx = dE cos θ = R +60◦ +60◦ cos θdθ λ λ cos θds con ds = rdθ per cui Ex = −60◦ λr4πǫ = [sin θ] 2 −60◦ = 4πǫ0 r 2 r 4πǫ r 0 0 5 Cap 23- Esercizio 23P 23.23P Una bacchetta isolante di lunghezza L possiede una carica -q uniformemente distribuita sulla sua lunghezza. Determinare il campo su un punto P posto sullo stesso asse della bacchetta e a distanza a da uno degli estremi Indichiamo con dx un elemento infinitesimo, posizioniamo l’origine su uno degli estremi e orientiamo secondo x la bacchetta; il punto P è a destra dq λdx ad esempio. Il campo −dE = 4πǫ 2 = − 4πǫ (L+a−x)2 e λ = q/L. Il 0r 0 campo è diretto secondo x (sarebbe con verso negativo). Possiamo integrare Cap1-Parte II-Elettrostatica 10 √ 3λ 4πǫ0 r Nicola GigliettoA.A. 2015/16 5 CAP 23- ESERCIZIO 23P facendo variare la posizione di dx tra 0 e L: E=− λ [ 1 ]L 0 4πǫ0 L + a − x 1 λ 1 )= ( − − 4πǫ0 a a+L 1 L Q λ =− − 4πǫ0 a(a + L) 4πǫ0 a(a + L) Cap1-Parte II-Elettrostatica 11