ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Venerdì 6 Agosto 2010 11 La regione diventerà il primo cliente per i costruttori. Una torta da 1.300 mld di dollari L’aereo decolla dalle piste asiatiche In forte aumento gli ordini di velivoli: Cathay vuole 30 Airbus DI D SERGIO PEREGO all’Asia arrivano segnali di ripresa per l’aeronautica. Il vettore Cathay Pacific apre le danze ordinando 30 velivoli al costruttore europeo Airbus. Si tratta del modello A350, che la compagnia cinese considera la chiave di volta della futura flotta di media capacità. L’operazione ha un valore di 7,8 miliardi di dollari (5,9 mld euro) e gli aerei saranno consegnati tra il 2016 e il 2019. Ma Cathay non si ferma qui: ha deciso, volgendosi stavolta all’America, di esercitare un’opzione di acquisto per sei Boeing B777. Così, nell’arco di nove anni, la flotta Cathay, che conta attualmente 166 apparecchi, aumenterà del 40%. Se un investimento di questo genere fa venire i brividi in Europa e negli Usa, non è così nel continente asiatico, dove il settore dei trasporti è in fermento. Non solo Cathay, ma anche Singapore airlines ha pubblicato risultati trimestrali migliori delle stime. Quest’anno i vettori dell’Asia dovrebbero riacciuffare profitti Cathay ha ordinato 30 Airbus A350 intorno a 2,2 miliardi di dollari (1,7 mld euro) rispetto a perdite per 2,7 miliardi esplose nel 2009. Il traffico aereo nell’area è salito del 15,5% in giugno, il doppio rispetto al Vecchio continente. La regione asiatica diventerà, entro il 2029, il primo cliente dei costruttori aeronautici. Randy Tinseth, vicepresidente marketing di Boeing, spiega che oggi circa un terzo del traffico riguarda l’Asia-Pacifico. In ragione della crescita di questo mercato, circa il 43% dell’insieme dei voli concernerà la regione asiatica. Mentre il traffico è stimato in aumento del 5,3% all’anno a livello mondiale, in Asia si registrerà un +6,8% secondo le previsioni di Boeing. Grazie al dinamismo di Cina e India, la regione rappresenterà, con oltre 10 mila apparecchi, il 40% della domanda globale. Una fonte di ricchezza da 1.300 miliardi di dollari, per la quale i costruttori dovranno affilare le armi per aggiudicarsi le commesse. D’altro canto, Pechino ha deciso di non lasciare il mercato nelle sole mani occidentali e di darsi da fare in prima persona con una propria offerta. La prima consegna dell’Arj-21, un jet regionale concorrente dei velivoli Bombardier e della brasiliana Embraer, è attesa a fine anno. Inoltre il C-919, futuro rivale di due modelli Airbus e Boeing, effettuerà il suo primo volo fra quattro anni. © Riproduzione riservata Allarme dagli Usa: seguire norme igieniche contro le infezioni Perse le tracce degli anziani giapponesi In palestra pure i microbi Il centenario, si mantengono in forma uomo senza volto DI ELISABETTA IOVINE I n palestra per tenersi in forma, diventare più muscolosi o perdere peso. Salvo poi scoprire che ci si è beccati un’infezione. L’allarme sulle condizioni igieniche di questi luoghi, che qualcuno un po’ incautamente ha ribattezzato i moderni templi del benessere, è stato lanciato negli Stati Uniti dall’associazione nazionale dei preparatori atletici. Il pericolo numero uno riguarda le infezioni della pelle. Ecco i comportamenti a rischio: non lavarsi le mani prima e dopo l’utilizzo delle attrezzature; non portare da casa la propria stuoia per effettuare gli esercizi Gli attrezzi usati in comune sono insidiosi per la pelle a terra; non farsi la doccia con saponi antibatterici e non inrono che si trattava della Mrsa, una malattia dossare vestiti puliti subito dopo l’allenamento; infettiva potenzialmente letale. Frey venne non usare esclusivamente i propri asciugamani, operato e curato e quindi spiegò che la stuoia rasoi, saponi e bottiglie d’acqua. Gli allenatori da lui utilizzata poteva essere contaminata, sottolineano che le infezioni della pelle sono oppure aveva lottato con qualcuno che aveva molto comuni fra gli atleti e rappresentano oltre l’infezione. la metà delle malattie infettive che colpiscono i Massima prudenza e attenzione, dunque, racpartecipanti a discipline sportive agonistiche. comandano dagli Stati Uniti. Per non essere sospettati di inutile allarmiLe regole igieniche non sono mai inutili. E, in smo, gli esperti riportano il caso di Kyle Frey, caso di sintomi sospetti, occorre ventunenne che pratica il wresospendere l’attività sportiva e stling a Philadelphia, che notò Le due pagine di «Estero correre dal medico. Meglio una un foruncolo sul braccio ma non Le notizie mai lette in visita inutile che un grave perivi fece caso. Dopo una gara il Italia» sono a cura di colo per avere preso sotto gamforuncolo divenne improvvisaba la situazione. mente esteso e cominciò a doleSabina Rodi © Riproduzione riservata re. I controlli medici evidenzia- Il Giappone è ritenuto il paese record per numero di centenari V a in brandelli la reputazione del Giappone come incubatore di longevità. Il paese, in stato confusionale sul versante anagrafico, è chiamato a stabilire se i suoi 40.399 centenari sono vivi o morti. Non è uno scherzo. Al centro della disputa è finita Fusa Furuya che ufficialmente, all’età di 113 anni, è la donna più vecchia di Tokyo. Sfortunatamente, e in comune con un crescente numero di cittadini che si stima vivano da oltre un secolo, nessuno ha la più pallida idea di dove ella si trovi. Le autorità hanno comu- nicato che la figlia di Furuya non ricorda di aver visto sua madre da circa 50 anni. Altri cinque centenari si trovano nella stessa imbarazzante situazione e non si trova nessuno in grado di riferire quando li ha visti l’ultima volta. La caccia alla donna di 113 anni è partita dopo la rivelazione che una persona, che si credeva fosse l’uomo più vecchio di Tokyo, vicino a 111 anni, era in realtà morto da 30 anni. Per continuare a ritenere il Sol Levante la culla della longevità, occorrerà aggiornare al più presto i registri dell’anagrafe. © Riproduzione riservata