Magia o Stregoneria? Percorso interdisciplinare Pietro Di Buono A.S. 2005/06 La Magia Il termine magia è in uso dal IV secolo a.C. e deriva dal nome degli antichi sacerdoti persiani, i magi, che praticavano esorcismi e la divinizzazione (pratica fondata sulla capacità di conoscere eventi passati, presenti e futuri tramite contatto con il sovrannaturale). La magia è l’insieme di pratiche rivolte ad influenzare il corso degli eventi o ad acquisire conoscenza. Nelle società meno avanzate la magia è alla base di ogni conoscenza o pratica medica e scientifica. La chimica, la fisica e l’astronomia moderna traggono la loro origine da tradizioni magiche, quali l’alchimia medievale e l’astrologia. Si è soliti distinguere una magia nera, invocata per arrecare danni agli altri o addirittura per uccidere, e una magia bianca, benefica. Il termine stregoneria assume diversi significati a seconda dei contesti storici e culturali. Nel mondo occidentale è usato ad indicare la magia nera. Etimologicamente stregoneria deriva dal latino strinx, un uccello rapace notturno cui si attribuiscono poteri malefici. Le difficoltà esecutive di alcune pratiche magiche resero necessario che un aspirante mago si sottoponesse a delle fasi evolutive d’istruzione. L’apprendista stregone Goethe, in una celebre ballata, dal titolo “L’apprendista stregone”, narra di un apprendista presuntuoso che crede di potersi sostituire al suo maestro nell’uso della magia. Decide, quindi, di ordinare ad una scopa di svolgere per lui le faccende domestiche; ma, quando la scopa sta provocando l’allagamento della casa, non sa più fermarla. Così la magia gli si ritorce contro. Solo il ritorno del maestro riporterà tutto alla normalità. Paul Dukas, compositore francese impressionista, descrive la storia fiabesca di Goethe in uno scherzo sinfonico. Goethe ci ha fatto comprendere come un gran potere, nelle mani sbagliate, possa provocare immani disastri. Oggi, le innumerevoli scoperte scientifiche mostrano un potere certamente superiore a quello magico. Possiamo così affermare che anche la scienza, nata per migliorare la vita dell’uomo, a volte, nella sua eccezione di stregoneria, le si ritorce contro. 2 Il radar I pipistrelli, durante, il volo, sono capaci di catturare piccolissimi insetti e di evitare qualsiasi ostacolo nel buio della notte. Queste loro capacità non diminuiscono per niente dopo essere stati accecati, mentre perdono sicurezza se viene diminuita la funzionalità degli orecchi. Nel 1920, Artridge ipotizzò che questi animali avvertissero gli ostacoli emettendo Figura 1 Particolare di antenna radar per il controllo del traffico degli ultrasuoni che, riflessi aereo. Oltre ai radar primari, che sfruttano semplicemente il principio di dall’ostacolo, vengono perce- riflessione delle onde, esistono radar secondari che consentono di ottenere, piti dal loro udito, in tempo in aggiunta alla direzione e alla distanza, anche l’identificazione del per evitare l’ostacolo. Dimo- veivolo, la sua velocità e altezza da terra. Per il funzionamento di questo strata vera questa ipotesi, tipo di radar è necessario che il veivolo in esame sia fornito di un nacque l’idea di costruire dispositivo ricetrasmittente, detto trasponder, che ricevuto il segnale radar, ne rafforza l’eco con impulsi addizionali e codificati. radar (abbreviazione delle parole inglesi Radio Detecting And Ranging: rivelazione e posizionamento tramite radioonde) e sonar. Il primo sfrutta la riflessione delle onde elettromagnetiche, il secondo quella dei suoni. La scienza che si occupa dell’imitazione dei fenomeni che si realizzano negli animali viene detta bionica. Il radar si affermò immediatamente come una vera stregoneria: uno strumento utilizzato dall’uomo per localizzare e distruggere i propri simili. È da questo suo primo utilizzo che deriva il termine bersaglio, assegnato all’oggetto di cui si vogliono ottenere informazioni. Il radar emette uno stretto fascio di onde elettromagnetiche; una parte di queste, detta eco, viene riflessa dal bersaglio e ricevuta dal radar fornendo indicazioni su posizione e velocità del bersaglio. La distanza dell’oggetto da rilevare è data dall’intervallo di tempo ∆t intercorrente tra il momento di emissione dell’impulso e quello in cui viene ricevuta la sua eco di ritorno (fig. 2). Se chiamiamo d la distanza, il moto delle onde sarà definito dalla legge 2d = c ∆t dove c è la velocità della luce, uguale alla propagazione delle onde elettromagnetiche. Ne segue che d = (c ∆t)/2 . La posizione polare dell’oggetto rispetto all’antenna è determinata in base Figura 2 L’impulso s1 segna all’orientamento dell’antenna. Questa, ruotando su se stessa, l’istante di partenza del treno compie una scansione circolare dell’orizzonte, determinando d’onde emesso e l’impulso s 2, azimut e distanza del bersaglio, e una scansione verticale, l’istante di ricezione del segnale determinandone l’altitudine. Questo analizzato fin ora è il riflesso dall’ostacolo. La distanza tra s1 e s2 fornisce la distanza funzionamento di un radar a impulsi. Vi sono anche altri tipi di radar detti ad onda continua e dell’ostacolo. L’ampiezza di s2 è indicativa delle dimensioni sono i radar doppler e a modulazione di frequenza, in cui dell’ostacolo. 3 anziché misurare il tempo di ritorno dell’onda viene misurata la variazione di frequenza, caratterizzando il bersaglio per la sua velocità relativa rispetto alla posizione del radar: vr = c ∆f / 2 fr dove ∆f è la variazione di frequenza e fr è la frequenza di emissione del treno d’onda. Il radar doppler-impulsivo, invece, funzionando ad impulsi, estrae dall’eco anche le variazioni di frequenza. Il segnale del radar a impulsi è costituito da un treno di sinusoide seguito da una pausa di non Figura 3 Il segnale radar. emissione(fig. 3). Il tempo di emissione dell’impulso viene detto durata d’impulso (Ti). Il rapporto tra la durata d’impulso e quella della pausa (Tp) è chiamato rapporto d’intermittenza (Ri). La frequenza delle onde emesse è detta frequenza di ripetizione. Le caratteristiche delle onde utilizzate sono riportate nella tabella 1. Tabella 1 Classificazione delle onde radio Denominazione Sigla λ f Propagazione Utilizzo Onde lunghissime (miriametriche) VLF Very Low Frequency 30 - 10 km 10 - 30 kHz Onde di terra Primi esperimenti di radiocomunicazione Onde lunghe (chilometriche) LF Low Frequency 10 - 1 km 30 - 300 kHz Onde di terra Primi esperimenti di radiocomunicazione Onde medie (ettometriche) MF Medium Frequency 1 - 0,1 km 0,3 - 3 MHz Riflessione ionosferica Trasmissioni radio Onde corte (decametriche) HF High Frequency 100 - 10 m 3 - 30 MHz Riflessione ionosferica Trasmissioni radio Onde cortissime (metriche) VHF Very High Frequency 10 - 1 m 30 - 300 MHz Propagazione diretta Trasmissioni televisive Onde ultracorte (decimetriche) UHF Ultra High Frequency 100 - 10 cm 0,3 - 3 GHz Propagazione diretta Trasmissioni televisive Microonde (centimetriche) SHF Super High Frequency 10 - 1 cm 3 - 30 GHz Propagazione diretta Radar Telefonini cellulari Le microonde vengono prodotte da speciali tubi elettronici (klytron, magnetron), sfruttando le interazioni tra un fascio di elettroni e l’onda elettromagnetica emessa da un generatore. Questo tipo di onde, propagandosi in linea retta, riescono a raggiungere gli oggetti all’interno della portata ottica dell’antenna. Un sistema radar è costituito da un trasmettitore, un ricevitore, un indicatore per visualizzare le informazioni ricevute, uno schermo ed una o più antenne. Nel caso di un’unica antenna è necessario un organo detto duplexer che fa funzionare l’antenna alternativamente con il trasmettitore e il ricevitore (fig. 4). Il trasmettitore è composto da un generatore, che genera una corrente di frequenza opportuna, ed un amplificatore, che amplifica l’ampiezza della corrente a sufficienza per irradiare l’onda. Gli elementi costituenti del ricevitore sono un risonatore con frequenza variabile e un amplificatore. 4 Figura 4 Schema di un radar. La Battaglia d’Inghilterra e il primo utilizzo del radar Il radar fu sperimentato nel 1935 da Gugliemo Marconi, ma fu sviluppato principalmente da scienziati inglesi e statunitensi durante la seconda guerra mondiale. Esso contribuì alla vittoria inglese sui tedeschi nella battaglia d’Inghilterra del 1940. Dopo la resa francese del giugno 1940, Hitler credeva che la guerra fosse finita e che gli inglesi, sconfitti sul continente, avrebbero presto chiesto l’armistizio, ma le sue aspettative furono travolte dall’intransigenza del primo ministro Winston Churchill, che rifiutò una soluzione pacifica e preparò il popolo ad una lunga guerra affermando: “Quella che il generale Weygand ha chiamato la Battaglia di Francia è finita. Mi aspetto ora Figura 5 Un Heinkel He 111 sorvola che stia per iniziare la Battaglia d’Inghilterra”. Londra, 7 settembre 1940. Nel tentativo di costringere l’Inghilterra alla resa, Hitler ordinò di preparare un piano d’invasione delle Isole Britanniche. L’operazione fu battezzata Leone Marino e prevedeva sbarchi lungo la costa meridionale, appoggiati da lanci di paracadutisti nell’entroterra. L’operazione Leone Marino era irrealizzabile se prima la Luftwaffe non avesse conquistato la superiorità aerea. Il primo compito da assolvere era la distruzione della Royal Air Force. Venne così ideato un piano, per attaccare i centri di produzione aeronautica e gli aeroporti, che venne chiamato, da Göring, comandante della Luftwaffe, Attacco dell’Aquila. L’11 agosto, giorno dell’inizio delle operazioni, fu detto Giorno dell’aquila. Il Giorno dell’Aquila fu preceduto da un mese di attacchi ai convogli lungo la Manica per saggiare le difese della RAF. 5 La strategia della Luftwaffe La strategia della Luftwaffe si basava sulle teorie sviluppate nelle precedenti battaglie aere che esaltavano gli effetti dei bombardamenti terroristici sul morale dell’opinione pubblica e vedevano la loro realizzazione sulla carenza e sulla debolezza delle difese antiaeree. A differenza delle precedenti battaglie in Polonia, in Francia e in Spagna, la Luftwaffe si trovava ad agire, non come supporto delle truppe di terra, ma come solitaria arma d’attacco. La Luftwaffe si era organizzata in tre flotte aere: la flotta 2 doveva occuparsi dell’Inghilterra sud-orientale e di Londra; alla flotta 3 era affidata l’Inghilterra occidentale e nord-occidentale; infine, la flotta 5 doveva colpire il Nord Inghilterra e la Scozia. Ai combattimenti prese parte, per breve tempo, anche una flotta italiana, il “Corpo Aereo Italiano”. Per la maggior parte della battaglia, la Lufwaffe operò alla cieca, risentendo di una grave carenza di informazioni sull’apparato difensivo britannico. La strategia della RAF e il sistema di Downding La difesa britannica si fondava sul sistema elaborato dal maresciallo Downding, secondo il quale gli attaccanti venivano rilevati dalle stazioni radar, chiamate in codice Rete Nazionale, che, distribuite lungo le coste, puntavano le antenne verso il mare. Le informazioni venivano diramate alla Sala Filtro del Comando Caccia, poi, una volta che gli incursori oltrepassavano la Rete Nazionale, venivano controllati dal Corpo Avvistatori che utilizzava una rete di osservatori dotati di binocoli. Le informazioni dalla Sala Filtro giungevano alla Sala Operativa del Comando Caccia che, studiando la situazione sulla carta, decideva quale settore della RAF dovesse intervenire. I limiti della RAF erano nella fiducia in tattiche di combattimento obsolete: ogni squadra doveva volare in rigide formazioni (dette vics) di tre aerei ravvicinati e alla stessa quota, ostruendosi a vicenda la visuale. I piloti tedeschi soprannominarono le vics fila degli idioti. Le fasi della battaglia La battaglia ebbe inizio il 10 luglio con una serie di bombardamenti a largo delle coste, nel Canale della Manica, che favorirono i tedeschi. Gli affondamenti furono così numerosi da indurre l’Inghilterra a sospendere la navigazione commerciale. Il 12 agosto cominciarono, invece, gli attacchi contro gli aeroporti sulla costa. Furono messe fuori uso quattro stazioni radar, ma tornarono operative in sei ore grazie alla mancanza di attacchi ripetuti contro di essi. Il 15 agosto fu il “Gran giorno”: gli attacchi agli aeroporti si spostarono verso l’interno e cominciò l’offensiva a nord dove la Flotta 5 fu sconfitta perché impreparata ad affrontare una difesa superiore al previsto. Il 18 agosto, “Il Giorno più duro”, fu il giorno in cui entrambi gli schieramenti ebbero il massimo delle perdite. Göring sospese gli attacchi alle catene Radar, considerati un fallimento. Inoltre i tedeschi non temevano la Rete Nazionale, non conoscendone l’importanza per la difesa dell’Inghilterra. 6 A partire dal 24 Agosto la Lufwaffe si concentrò sull’abbattimento degli aeroporti nel tentativo di annientare il Comando Caccia. Queste incursioni misero in grave crisi il sistema Downding. La RAF aveva perso l’80% dei suoi comandanti di squadriglia (morti, feriti o ritirati) ma aveva il vantaggio di combattere nel proprio territorio: se qualche pilota era costretto a paracadutarsi riusciva a tornare al proprio aeroporto nel giro di qualche ora. I tedeschi che si paracadutavano, venivano invece catturati. Il morale dei tedeschi iniziò a risentirne: comincio ad apparire la cosiddetta “Malattia della Manica”. Nonostante ciò, la Luftwaffe stava vincendo, ma non se ne rendeva conto. Il comando vedeva assottigliare la propria forza e cominciava a disperare di riuscire nell’intento. Non si riusciva a capire come mai la RAF non fosse ancora crollata e come facesse ad avere i caccia nel posto giusto. La Luftwaffe veniva così beffata dall’utilizzo del radar, a loro sconosciuto, e dal sistema di Downding. Nella crisi, il 4 settembre Hitler Figura 6 L’intento di Hitler di terrorizzare i civili, per indurre tolse il divieto di bombardare Londra, il governo a firmare la resa, falli, grazie alla caparbia fermezza dei nella speranza che le nuove incursioni cittadini, i quali, stretti intorno a Churchill, continuarono a avrebbero costretto l’Inghilterra alla svolgere le loro normali attività, come appare in questa foto di una resa. Il 7 settembre fu lanciato il primo biblioteca pubblica, devastata dalle bombe. attacco su Londra (fig. 5). Spesso i bombardamenti colpirono obbiettivi anche civili (fig. 6). Questo allentamento degli attacchi contro le proprie infrastrutture, consenti all’Inghilterra di ripristinare le proprie basi. Venne schierato per la prima volta il Big Wing, grossa formazione di aerei per attaccare in massa il nemico, che gettò nello sconforto i piloti tedeschi. Punto debole della strategia tedesca era la distanza di Londra dalle basi aeree: spesso i caccia, una volta giunti sulla capitale, avevano solo dieci minuti di volo prima di dover tornare alle proprie basi, lasciando così i bombardieri privi di protezione. Il 15 settembre la RAF riuscì ad abbattere il più alto numero di aerei tedeschi in un solo giorno. Il 19 l’operazione Leone Marino veniva rimandata indefinitamente, ma gli attacchi aerei sarebbero continuati sporadicamente. Le conseguenze Nel complesso la Battaglia d’Inghilterra fu una significativa vittoria britannica che segnò il primo fallimento della macchina da guerra di Hitler. La vittoria fu, quindi, sia fisica che psicologica: arrestò la marea delle sconfitte e rincuorò i nemici del Nazismo incoraggiandoli a riorganizzarsi. Il totale delle perdite civili fu di 23′000 morti e 32′140 feriti. Grazie all’invenzione degli aerei, utilizzati come bombardieri, l’uomo stregone riuscì ad uccidere così tante vite. La sproporzione tra gli uomini sulle “ali di morte” e i civili uccisi è ben espressa dalla famosa frase di Churchill del 20 agosto: “Mai nel campo degli umani conflitti, tanti dovettero così tanto a così pochi”. 7 La magia del radar Nonostante nei suoi primi utilizzi il radar fu sostanzialmente una stregoneria, successivamente fu utilizzato per ottenere qualcosa che fino ad allora era inimmaginabile. Grazie ad esso fu possibile, infatti, calcolare la distanza Terra-Luna (in media 384'400 km) con la precisione di qualche decina di centimetri e studiare la superficie terrestre in maniera tale da costruire carte geografiche sempre più precise. Il telerilevamento Nel telerilevamento, l’informazione, che lo strumento fornisce mediante un insieme di processi (acquisizione, traduzione, elaborazione, data processing and editing), si definisce come immagine naturale, che può essere presentata usando differenti tipi di supporto. Si è soliti distinguere il rilevamento attivo da quello passivo. Il primo raccoglie la risposta del bersaglio ad un’energizzazione causata dall’esterno. Il secondo registra passivamente l’energia emessa naturalmente dall’oggetto. Per il rilevamento passivo si utilizzano, ad esempio, apparecchiature fotografiche, telecamere e scanner; per il rilevamento attivo si usano, invece, radar (fig. 7) e sonar. Le antenne radar vengono fissate inferiormente alle piattaforme aeree e sono in grado di illuminare una fascia posta lateralmente all’asse di volo. Questo sistema è definito SLAR (Side-Looking Airborne Radar) o radar a visione laterale. Il vantaggio dell’utilizzo del radar è che può operare in tutte le condizioni atmosferiche, sia di giorno che di notte. Figura 7 Immagine radar della Questo ha consentito di studiare aree quasi perennemente regione campana. Si riconoscono il Golfo interessate da coperture nuvolose o nebbiose, come il Canale di Napoli, L’isola di Capri e il Vesuvio. Le di Panama o il Bacino Amazzonico. Il treno d’onda è irradiato immagini radar risultano simili alle carte in un piano geografiche che raffigurano il rilievo, per perpendicolare alla questo esse consentono di avere la normale alla linea di volo. percezione immediata delle forme del Gran parte delle onde paesaggio raffigurato. viene riflessa dalla scena che è illuminata per fasce consecutive. Gli oggetti presenti in ciascuna fascia rispondono in maniera diversa a seconda della loro forma, della rugosità superficiale, della costante dielettrica e della conducibilità. Si riescono così ad ottenere informazioni fondamentali, per lo studio della morfologia, delle strutture geologiche e delle risorse minerarie, che consentiranno di costruire una mappa del territorio che poco si discosterà dalla realtà. Il telerilevamento ha subito un incremento di utilizzo soprattutto con l’avvento dei satelliti artificiali. Fra questi, Figura 8 Schema del funzionamento del satellite ERS-1. 8 merita di essere citata la famiglia dei Landsat messi in orbita dalla NASA (fig. 8). La magia dell’elettricità Il radar, il televisore, il computer e la maggior parte degli strumenti di cui si serve oggi l’uomo possono funzionare grazie alla malleabilità di una grande energia: l’elettricità. Questa energia ha origine dalla differenza di potenziale che s’instaura tra i due poli di un generatore. Se questi poli vengono collegati tramite un conduttore, creando così un circuito, si ha uno spostamento di carica che tende a ristabilire l’equilibrio di potenziale. Questa corrente di cariche, che si spostano da un polo all’altro, s’interrompe quando si annulla la differenza di potenziale; il compito del generatore è di mantenere costante la differenza di potenziale. Se un conduttore di prima specie viene attraversato dalla corrente, si possono osservare diversi fenomeni, spiegabili solo se si ricorre allo studio microscopico della materia. Fra questi fenomeni, i più importanti sono l’effetto Joule (l’aumento della temperatura del conduttore al passaggio della corrente), l’effetto luminoso e la creazione di un campo magnetico attorno al conduttore. Il campo magnetico generato da una corrente elettrica Figura 9 Schema della registrazione del suono La scoperta che la corrente elettrica generasse un campo magnetico, ha dato inizio all’utilizzo di elettromagneti, grazie ai quali è stato possibile costruire, ad esempio, il registratore, che sfrutta il campo magnetico di un piccolo elettromagnete, chiamato testina di registrazione, che modifica l’orientamento dei minuscoli aghi magnetici dell’ossido di ferro, depositato su un nastro (fig. 9). Il primo ad accorgersi del campo magnetico generato da una corrente fu il fisico Oersted. Egli realizzò un circuito con un interruttore e un filo conduttore che veniva teso nella direzione nordsud fissata dai poli geografici. Mettendo sotto il filo un ago magnetico, si accorse che, chiudendo il circuito, l’ago si disponeva perpendicolarmente al filo conduttore; aprendo il circuito, l’ago tornava ad orientarsi lungo la direzione del filo. Da questa esperienza, Oersted concluse che una corrente elettrica genera nello spazio circostante un campo magnetico che è rappresentato da circonferenze concentriche che hanno per centro il filo. Il verso del campo magnetico è dato dalla regola della mano destra (fig. 10). Figura 10 Campo magnetico generato da una corrente elettrica e regola della mano destra 9 La sfera: tra magia e tecnologia “In questa mia scultura per il Piazzale delle Nazioni Unite (fig. 11), dentro la forma del mondo di oggi, ho messo la forma della città ideale com’era pensata dagli artisti del Rinascimento italiano. […]La sfera è un oggetto meraviglioso, la sfera viene dalla magia, dai maghi, che sia di vetro, che sia di bronzo, che sia piena d’acqua; e anche la sfera è il ventre materno […]. La sfera è un oggetto straordinario perché riflette qualsiasi cosa ci sia attorno e crea contrasti tali che a volte si trasforma e non appare più, resta invece il suo interno, tormentato e corroso, pieno di denti, e alcuni dicono che è un elemento che si può agganciare alla tecnologia […]. Tutto quello che c’è dentro la sfera è proprio l’energia in una forma. La sfera può rappresentare anche la terra; la sfera può rappresentare il mondo, il mondo d’oggi.” Figura 11 Sfera con sfera, bronzo, Ø 330 cm, New York, 1991. “Ecco ciò che mi muove a fare le sfere: rompere queste forme perfette e magiche per scoprirne (crearne, trovarne) le fermentazioni interne, misteriose e viventi, mostruose e pure.” “Nel mio lavoro vedo le spaccature, le parti erose, il potenziale distruttivo che emerge dal nostro tempo di disillusione” Arnaldo Pomodoro Nell’arte di Pomodoro (nato a Morciano di Romagna nel 1926) domina un rigoroso spirito geometrico, per cui ogni forma tende all’essenzialità della sfera, del cubo, del cilindro, del cono, del parallelepipedo, nettamente tagliati, paragonabili a massicci contenitori, dentro i quali si nascondono ingranaggi di macchinari. Le spaccature, che creano irregolari zone d'ombra sulle superfici lucenti, mettono in evidenza, con la loro carica di violenta gestualità, una trama interiore, minuta e frammentaria, di valenza segnica, fatta di elementi allusivamente arcaici o moderni, come i fantasiosi ingranaggi di una macchina, fonte originaria della forma e della materia al di sotto delle ingannevoli apparenze. Nella dialettica interno-esterno lo scultore esprime le contraddizioni di un mondo potenzialmente distruttivo dove la violenza e la minaccia dell'ignoto si annidano sotto una superficie apparentemente perfetta. Emerge così l'esigenza di un’introspezione, che rivela, attraverso il simbolo e la metafora, attraverso le fratture che denunciano un’insospettabile fragilità della materia, il lato oscuro dell'animo e del mondo. Arnaldo Pomodoro rappresenta l’energia interiore della materia e del mondo. 10 Le opinioni di scrittori e filosofi Salvatore Quasimodo – Uomo del mio tempo (1947) Questa lirica chiude la raccolta Giorno dopo giorno. Il poeta non è più legato alle forme dell’ermetismo, superate in nome di un impegno civile nella società malata del suo tempo. Dopo l’esperienza della guerra, il poeta sente il bisogno di denunciare la malvagità dell’uomo e di usare la poesia come strumento di rinnovamento della società. Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, - t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno quando il fratello disse all’altro fratello: «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue salite dalla terra, dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore. Nella prima parte il poeta esprime le sue considerazioni nei confronti del progresso: l’uomo contemporaneo è brutale come quello dell’età della pietra, ha solo perfezionato i suoi strumenti distruttivi, rendendoli sempre più sofisticati. Poi il poeta invita le nuove generazioni a dimenticare le violenze dei padri: occorre essere uomini migliori, per costruire un futuro di pace e di amore. Per Quasimodo, la scienza assume il valore di uno strumento utilizzato per compiere stermini con maggiore esattezza e rigore rispetto al passato. Comte e il positivismo Il positivismo è un movimento filosofico e culturale, caratterizzato dall’esaltazione della scienza, che nasce in Francia nella prima meta dell’Ottocento e si estende poi in Europa e nel mondo. Secondo questa corrente, la scienza è l’unica conoscenza possibile e il metodo scientifico è l’unico valido che va esteso a tutti i campi. Il progresso della scienza rappresenta la base del progresso umano. Il positivismo trovò ragione di esistere nell’evoluzione delle tecniche di produzione e nell’industrializzazione che si stavano diffondendo in quel periodo. Secondo Comte, la conoscenza umana passa attraverso tre stadi (legge dei tre stradi): lo stadio teologico e fittizio, lo stadio metafisico o astratto e lo stadio scientifico o positivo. 11 Nello stadio teologico l’uomo ricerca la natura intima degli esseri e le cause prime e finali, che sono prodotte da agenti soprannaturali. Lo stadio metafisico è modificazione di quello teologico, poiché gli agenti soprannaturali sono sostituiti da forze astratte. Infine, nello stadio positivo, l’uomo rinuncia a cercare l’origine e il destino dell’universo e la natura intima delle cose e si limita a ricercarne le loro leggi. Comte ordina le scienze secondo il loro grado di semplicità e generalità dei fenomeni studiati: astronomia, fisica, chimica, biologia e sociologia. Il fine ultimo di tutte le scienze è la sociologia, che ha il compito di riconoscere il sistema generale secondo il quale la società sarà condotta ad una nuova organizzazione più progressiva e più salda di quella precedente. La sociologia si divide in statica e dinamica: la prima mette in luce la relazione tra progresso e regime sociale; la seconda rileva il progresso continuo e graduale dell’umanità. Il progresso della scienza realizza un perfezionamento incessante, per quanto non illimitato, del genere umano. La scienza è essenzialmente diretta a stabilire il dominio dell’uomo sulla natura, perché essa, scoprendo le leggi dei fenomeni, ne permette la previsione, che, a sua volta, dirige l’azione dell’uomo: “Scienza, donde previsione; previsione, donde azione”. Solo attraverso il progresso, l’umanità potrà progressivamente sostituirsi a Dio e diventare il Grande Essere (l’insieme degli esseri presenti, passati e futuri). Comte è, così, cantore della scienza: l’unica forza in grado di trasformare l’Uomo in Dio. Aldous Huxley and “Brave New World” Aldous Huxley (1894-1963) was born into a family of biologists and natural scientists, but he was unable to study for a scientific career, because of problem with his eyes. “Brave New World”, a science-fiction, published in 1932, is one of his most famous books. The story is set in the 7th century a.F. (after Ford), referring to Henry Ford who perfected assembly line and developed the idea of the modern and robotic factory worker. Huxley images a world in which human beings, divided in different categories, are born artificially on an assembly line. At the top of the hierarchy are the Alphas and Betas, the most intelligent and physically perfect men and women, who make up the ruling classes. They are followed by the Gammas, while at the bottom of the scale are the Deltas an Epsilon, who, as slaves, are used for the most laborious and humble works. Social and personal satisfaction is guarantied by the regular consumption of a drug, called soma that produces a feeling of happiness and sexual promiscuity. The protagonist Bernard Marx, an Alpha man, is displeased with this antiseptic world. He visits a reservation in New Mexico, where he meets a savage called John, whom he brings back to London. John is the accidental child of a Beta woman. He’s grown reading the works of Shakespeare, so, when he discovers Brave New World, he is fascinated by its efficiency and its functionality, but he is disturbed by the absence of free will and of personal identity. Then he decided to try to live a solitary existence in a lighthouse, but his eccentric lifestyle makes him an attraction for tourists. At the end he kills himself. Huxley’s novel can be describes as a prophetic book. After the racialism of Hitler and genetic manipulation of contemporary biology, where will the science take us in future? For this reason “Brave New World” is both utopian and dystopian. 12 Seneca e i beni materiali Nella sua vita, Seneca ha sempre cercato di iuvare mortalem e questo è anche lo scopo delle sue opere. In particolar modo nelle Epistulae ad Lucilium, 124 lettere in venti libri, egli si propone come maestro spirituale non solo per Lucilio ma anche per la posterità. 2. […] Errant enim, Lucili, qui aut boni aliquid nobis aut mali iudicant tribuere fortunam: materiam dat bonorum ac malorum et initia rerum apud nos in malum bonumve exiturarum. Valentior enim omni fortuna animus est et in utramque partem ipse res suas ducit beataeque ac miserae vitae sibi causa est. 3. Malus omnia in malum vertit, etiam quae cum specie optimi venerant: rectus atque integer corrigit prava fortunae et dura atque aspera ferendi scientia mollit, […] Seneca (Epistolae ad Luciliun, liber sextus decimus, 98, 2-3) In questo breve brano Seneca avverte Lucilio di non commettere l’errore di pensare che la Fortuna dia all’uomo i beni e i mali: è l’uomo, infatti, che dirige da una parte o dall’altra ciò che gli si presenta davanti. Così, il malvagio trasforma tutto in male, anche ciò che gli si è presentato sotto l’apparenza di un grande bene, mentre una persona retta raddrizza le storture della natura. Allo stesso modo, ogni scoperta scientifica può essere trasformata in bene o in male, in magia o stregoneria: è compito dell’animo umano decidere a quale scopo debba servire. 13 Bibliografia Marco Matteoli “La magia: la storia e le varie pratiche” Grande Enciclopedia De Agostini “Le Scienze”, 1999 volumi 4, 6, 12. Caforio, Ferilli “Physica per i licei scientifici” vol. 3 Michelangelo Fazio, Maria C. Montano Gialanella “Corso di fisica” Ugo Amaldi “La fisica per i licei scientifici” vol. 3 Wikipedia, l'enciclopedia libera Alberto De Bernardi, Sipione Guarracino “La conoscenza storica” vol. 3 Elvidio Lupia Palmieri, Maurizio Parlotto “La terra nello spazio e nel tempo” Wikipedia, l'enciclopedia libera Vilma Torselli “Arte moderna”: Arnaldo Pomodoro - "Sfera con sfera" www.fondazionearnaldopomodoro.it Panebianco, Varani “Orizzonti, Educazione letteraria e comunicazione” vol. B Cristoforo Attalienti “Sprint finale 2000” Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero “Protagonisti e Testi della Filosofia” vol. C Graeme Thomson, Silvia Maglioni “New Literary Links” vol. 3 Roncoroni, Gazich, Marinoni, Sada “Studia humanitatis” vol. 4 Seneca “Lettere morali a Lucilio” a cura di Fernando Solinas dal sito Streghe Italia “Fisica per i licei scientifici” vol. 3 vol. 3 “Battaglia d’Inghilterra” “Arnaldo Pomodoro” 14 INDICE LA MAGIA .......................................................................................................................................................2 L’APPRENDISTA STREGONE ....................................................................................................................2 IL RADAR ........................................................................................................................................................3 LA BATTAGLIA D’INGHILTERRA E IL PRIMO UTILIZZO DEL RADAR .......................................5 LA STRATEGIA DELLA LUFTWAFFE ................................................................................................................ 6 LA STRATEGIA DELLA RAF E IL SISTEMA DI DOWNDING ............................................................................... 6 LE FASI DELLA BATTAGLIA ............................................................................................................................ 6 LE CONSEGUENZE .......................................................................................................................................... 7 LA MAGIA DEL RADAR ...............................................................................................................................8 IL TELERILEVAMENTO ................................................................................................................................... 8 LA MAGIA DELL’ELETTRICITÀ ..............................................................................................................9 IL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UNA CORRENTE ELETTRICA ................................................................ 9 LA SFERA: TRA MAGIA E TECNOLOGIA ............................................................................................10 LE OPINIONI DI SCRITTORI E FILOSOFI ............................................................................................11 SALVATORE QUASIMODO – UOMO DEL MIO TEMPO (1947) ......................................................................... 11 COMTE E IL POSITIVISMO ............................................................................................................................. 11 ALDOUS HUXLEY AND “BRAVE NEW WORLD” ........................................................................................... 12 SENECA E I BENI MATERIALI ........................................................................................................................ 13 BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................................................14 15