© www.ariadimontagna.net 10/08/2008 Mare e arrampicate sulle rocce di Paklenica La bella piana principale nella gola di Packlenica. 1 E' la volta del calcare della Croazia, uno dei più frequentati centri di arrampicata d'Europa, a pochi passi dal mare. Decidiamo quasi per caso di passare una settimana di ferie a Paklenica: in fretta e furia si prenota un appartamento via internet e poi via, con corda e canoa gonfiabile nel bagagliaio della macchina! Con le recentissime autostrade che traversano la Croazia, ci vogliono circa 9 ore (traffico permettendo) per andare da Bergamo a Starigrad. Io possiedo già la guida d'arrampicata della zona e così la scelta delle scalate, tra le tante proposte, è più facile. Dato che in pieno giorno le temperature estive sono molto alte, è d'obbligo concentrarsi su vie esposte a Nord, da affrontare comunque entro l'arco della mattinata; oltretutto, in questo modo, il pomeriggio rimane libero per fare il bagno al mare. Naturalmente ci sono anche le eccezioni, così ad esempio le vie Mosoraski e Forma viva di sole non ne prendono mai e vi si può rimanere ad arrampicare per tutta la giornata (per fortuna)... A proposito della guida d'arrampicata, nel bazar all'ingresso del parco vendono la guida aggiornata di Boris Cujic. Questo volume, per quanto esaustivo su tutte le vie della valle, presenta tuttavia diversi errori, in particolare sulle gradazioni, che potrebbero causare qualche problema. Nonostante a Paklenica l'assegnamento delle difficoltà sia in generale piuttosto selettivo, sulla guida in questione alcune di esse ci sono addirittura parse nettamente sbagliate! Meglio iniziare a scalare su una via semplice per prendere confidenza con il grado, la chiodatura (quasi sempre a spit, ma di solito da integrare) e, naturalmente, la roccia, che è di un calcare eccezionalmente lavorato e molto bello quando non è unto (eh, purtroppo questo è il destino di tutte le vie molto frequentate). La sera bisogna assolutamente visitare Zara, una cittadina turistica molto bella il cui nucleo storico si concentra su una penisola tutta circondata da mura venete che tanto ricordano la nostra Città Alta... in versione marina! A Zara ci sono molti ristoranti e qualche localino: assolutamente consigliate le grigliatone di pesce, tra l'altro a prezzi felicemente non paragonabili a quelli italiani! Dal porto della città storica partono anche i barconi turistici per effettuare in giornata la gita alle isole Kornati. Questa gita impegna tutta la giornata perchè le isole sono piuttosto distanti da raggiungere. Ci sono proposte diverse di viaggio e conviene girare un po' anche solo per spuntare il prezzo migliore (contrattando si passa dai 60 ai 30 euro!). Altra gita 'marina' scoperta un po' per caso è il curioso © www.ariadimontagna.net fiordo di Zavratnica, che si raggiunge da Starigrad percorrendo verso Rijeka la suggestiva strada litorale Adriatica sino alla deviazione per Jablanac (da qui partono anche i traghetti per l'isola di Rab). Il fiordo è un parco naturale e si deve pagare un biglietto per l'ingresso, ma ne vale comunque la pena per i suoi colori estremamente suggestivi. Da visitare senza dimenticarsi mascherina e pinne per fare anche un po' di snorkeling. Grazie ragazzi, la vacanza è stata molto divertente! Anica Kuk - via Mosoraski, 712 m (Paklenica) Regione: Gruppo montuoso: Dislivello: Tempo di percorrenza: Difficolta: Materiali: Croazia Velebit 350 5-6h VI 2 mezze corde da 60 metri, 12 rinvii, alcuni friends, alcuni dadi, cordini, fettucce, moschettoni, casco. Periodo migliore: Da Aprile ad Ottobre. La via non prende mai il sole e quindi può essere salita anche in giornate calde. La via Mosoraski è una delle scalate più famose e frequentate non solo di Paklenica, ma di tutta la Croazia. Sale con andamento logico ed interessante lungo le rampe a destra del caratteristico Klin (cuneo) al centro della parete su difficoltà omogenee e roccia nel complesso buona, a tratti ottima. Purtroppo l'eccessiva frequentazione ha usurato i passaggi più impegnativi rendendoli ancor più delicati: questo è sopratutto vero per il diedro iniziale del quinto tiro e per la difficile fessura dell'ottavo, che costituisce tra l'altro il tratto chiave di tutta la salita. La chiodatura, per quanto sicura a spit, è piuttosto distanziata ed in genere deve essere integrata. Attenzione anche alla gradazione delle difficoltà: a Paklenica mediamente i gradi sono piuttosto strettini! Attacco Dal parcheggio più alto, inoltrarsi nella gola di Paklenica seguendo l'ampia mulattiera che si sviluppa sul fondo della valle. Superata la caratteristica spianata centrale, con alcuni tornanti si supera un tratto ripido (pannello illustrativo delle vie di arrampicata presso una curva) e si sbuca all'inizio della conca di Anica luka, ai piedi dell'imponente parete Nord-Ovest dell'Anica Kuk. Sulla destra un cartello segnaletico indica un sentiero per raggiungere gli attacchi delle vie dello Stup e dell'Anika Kuk (Salesky, Trik, Mosoraski, Brham ecc), nonchè del percorso della via Normale alla vetta dell'Anika Kuk stessa. Seguendo questo sentiero ci si porta alla base della parete che si costeggia da destra verso sinistra. L'attacco di Mosoraski si trova all'incirca sotto la verticale del Klin: dopo una breve rampa di roccette si raggiunge un terrazzino con un grosso e caratteristico moschettone commemorativo. Descrizione dell'itinerario 1° TIRO: Dal grosso moschettone, seguendo uno spit, girare a destra, vincere alcuni saltini di rocce e raggiungere sulla sinistra una parete compatta. Rimontare la parete con un singolo passo tecnico e per rocce più semplici e non sempre sicure salire alla pianta più alta (ben visibile anche dal basso) dove si sosta (50 m, 3???. Più correttamente: IV). 2 © www.ariadimontagna.net 2° TIRO: Vincere un diedro fessurato appoggiato con partenza delicata per via della roccia unta. Al suo termine piegare leggermente a destra rimontando uno spigoletto di rocce più semplici (45 m, IV+ e IV). 3° TIRO: Salire verso sinistra per placche varie ma con percorso poco evidente. Più sopra traversare verso destra su cengia sino all'anellone di sosta (40 m, IV+). 4° TIRO: Scalare direttamente il diedro sopra la sosta, reso impegnativo dalla roccia unta, e, al suo termine, superare verso destra una serie di rocce verticali e ben appigliate (45 m, V- e IV). 5° TIRO: Aggirare sulla destra un breve strapiombetto entrando in un diedro appoggiato che conduce su rocce più semplici ma a tratti instabili. Proseguire in diagonale verso destra sino ad una comoda cengia orizzontale (50 m, IV+ e IV-). 6° TIRO: Percorrere la cengia per alcuni metri verso destra, poi risalire direttamente una bella placca di roccia ottima sbucando presso un terrazzino dove si trova la sosta che si salta. Scendere a sinistra sulla cengia sottostante e percorrerla con movimenti delicati raggiungendo la sosta successiva, alla base di grandi tetti (55 m, III+ e IV). 7° TIRO: Tiro chiave della via. Seguendo una bella scanalatura vincere la placca traversando verso destra sotto al tetto. Quando il tetto finisce, tornare a sinistra entrando nella fessura che si forma al di sopra di esso. Rimontare tutta la fessura, faticosa e a tratti molto unta, fino ad una sosta scomoda al termine delle maggiori difficoltà (45 m, V e VI). 8° TIRO: Una serie di ottimi appigli conducono verso destra ad una netta fessura che si sfrutta per vincere un diedro verticale. Usciti dal diedro si sbuca presso una cengia orizzontale che si segue verso sinistra sino ad un secondo camino. Salire il camino con bei movimenti prima verso destra e poi verso sinistra. Sosta in un tratto adagiato del camino (40 m, V+). 9° TIRO: Uscire dall'ultimo tratto del camino rimanendo esterni sulla destra. Alcune rocce semplici conducono ad una placca arancione di ottima roccia e che regala l'ultima bella arrampicata prima di sbucare sulla cresta terminale (40 m, V). Discesa La discesa in corda doppia è sconsigliata per il pericolo di incastri di corda nei vari diedri e fessure. Preferire invece il percorso della via normale descritto di seguito, anche se piuttosto lungo. Dal termine della via, entrare nel vicino boschetto e seguire la traccia di sentiero marcata da bolli rossi che sale alla vicina vetta dell'Anica Kuk. Poco oltre il bosco si sbuca su un impressionante terreno carsico con interessantissime erosioni: il percorso è facile ma sempre suggestivo con vista impressionante sulla parete principale della montagna. Raggiunta la vetta, da dove si coglie un bellissimo panorama sulla valle, sul Veliki Kanal e su tutte le isole circostanti, si scende sull'opposto versante (N) ancora per rocce erose sino al colle XXXXX che separa l'Anica Kuk dal vicino XXXX. Qui, un sentiero ben tracciato perde velocemente quota con ripidi zigzag fino all'attacco della via. 3 © www.ariadimontagna.net /web/htdocs/www.ariadimontagna.net/home//Immagini/Schizzi/1222807762.jpg 4 © www.ariadimontagna.net Mali Cuk - via Celjski stup, 500 m (Paklenica) Regione: Gruppo montuoso: Dislivello: Tempo di percorrenza: Difficolta: Materiali: Croazia Velebit 150 2 h 30' V+ 2 mezze corde da 50 metri, 10 rinvii, qualche friend, qualche dado, cordini, fettucce, moschettoni, casco. Periodo migliore: Da Aprile ad Ottobre. Divertente arrampicata poco impegnativa, ideale per impegnare una mezza giornata. Tutte le difficoltà sono concentrate nel primo tiro, poi la via perde di impegno e si dispiega rilassante sul placido spigolo del Mali Cuk. Attacco Dal parcheggio più alto, inoltrarsi nella gola di Paklenica seguendo l'ampia mulattiera che si sviluppa sul fondo della valle. Raggiunta la caratteristica spianata centrale, individuare l'attacco della via al di là del solco del torrente, alla base di un caratteristico camino sul lato destro della parete Est del Mali Cuk (cartello indicatore in legno). Descrizione dell'itinerario 1° TIRO: Alcune placche conducono alla base dell'evidente camino che caratterizza la prima parte della via. Entrare nel camino, di roccia a tratti unta, e risalirlo con tecnica in spaccata. Dopo circa 30 metri il camino si appoggia prima dell'ultimo salto strapiombante, che si vince sfruttando una fessura (50 m, V+). 2° TIRO: Raggiungere la bella placca sopra la sosta e scalarla sfruttando una fessura in diagonale verso sinistra sino ad aggirare lo spigolo. Per rocce articolate si rimonta sul filo dello spigolo che si percorre facilmente sino al terrazzino di sosta (40 m, IV). 3° TIRO: Proseguire sul facile filo dello spigolo su roccia ottima e tagliente. La sosta si trova presso un intaglio prima del pilastro finale (45 m, III). 4° TIRO: Scalare il pilastro per le ottime e divertenti rocce appena a sinistra del filo dello spigolo. Al termine del pilastro, per gradoni si sale alla modesta vetta del Mali Cuk (50 m, IV e II). Discesa Eventualmente con una corda doppia di 15 m (passaggi di III) si scende all'intaglio sull'opposto versante del Mali Cuk. Per roccette si scavalca una lieve anticima, poi si imbocca la traccia di sentiero sulla destra (ometti) che torna a valle zigzagando sul versante meridionale della montagna. A circa metà discesa è possibile una deviazione sulla sinistra per raggiungere l'interessante arco di roccia Hram con monotiri intorno al 7b-8a. 5 © www.ariadimontagna.net /web/htdocs/www.ariadimontagna.net/home//Immagini/Schizzi/1222807045.jpg 6 © www.ariadimontagna.net Veliki Cuk - via Sjeverno rebro, 600 m. (Paklenica) Regione: Gruppo montuoso: Dislivello: Tempo di percorrenza: Difficolta: Materiali: Croazia Velebit 200 2 h. 30' V2 mezze corde da 60 metri, 10 rinvii, alcuni friends, alcuni dadi, cordini, fettucce, moschettoni, casco. Periodo migliore: Da Aprile ad Ottobre. Il Veliki Cuk è una bella montagna piramidale che si sviluppa sul versante idrografico sinistro della gola di Paklenica subito a Nord del Mali Cuk. E' caratterizzato da roccia molto caratteristica, notevolmente erosa e lavorata dall'acqua. La via qui descritta è una piacevole salita di media difficoltà che si sviluppa sulla cresta NO: dopo un primo tratto aereo segue un tiro finale su bellissime placche. Attacco Dal parcheggio più alto, inoltrarsi nella gola di Paklenica seguendo l'ampia mulattiera che si sviluppa sul fondo della valle. Raggiunta la caratteristica spianata centrale, percorrerla fino al suo termine dove si imbocca sulla destra una traccia di sentiero (indicazioni su cartello di legno per la via Centralni kamin). Il sentiero, dopo un breve tratto nel bosco, piega a destra ed aggira uno sperone roccioso (corde fisse) puntando all'anfiteatro della parete Ovest del Veliki Cuk. Appena oltre il tratto attrezzato, abbandonare il sentiero e dirigersi a sinistra verso lo spigolo ben evidente (targhetta alla base). Descrizione dell'itinerario 1° TIRO: Sfruttando una rampa fessurata rimontare il primo pilastro e sbucare sul filo della cresta che si percorre per alcuni metri sino alla sosta (35 m, IV). 2° TIRO: Proseguire sulle belle ed aeree rocce della cresta con arrampicata varia e non difficile (40 m, IV). 3° TIRO: Ancora per cresta via via più appoggiata raggiungere una comoda sosta su terrazzino in comune con la vicina via Sjeverni greben (40 m, IV- e III). 4° TIRO: Andare a destra e vincere un breve camino che conduce alla base della successiva placconata. Salire direttamente la placca molto lavorata sbucando su un comodo terrazzo dove si sosta (35 m, IV+). 5° TIRO: Seguire la bella fessura che solca verso sinistra il muro successivo. Per ottime lame ci si porta alla base di un camino che si scala direttamente uscendone a destra. Alcune rocce più semplici si raggiunge infine una specie di intaglio che si attraversa sostando appena oltre (40 m, V-). La via attrezzata termina qui, ma è possibile proseguire ancora per una lunghezza di corda (da proteggere interamente). Il tiro è interessante non tanto per le difficoltà da superare, quanto perchè si sviluppa su roccia non usurata dalle infinite ripetizioni e quindi intatta al suo stato originale (estremamente tagliente!). 6° TIRO: Superare una forcella ed attaccare le rocce succesive, scalandole da sinistra verso destra. Una piccola sommità viene aggirata traversando orizzontalmente a sinistra e sbucando presso l'imbocco di un canale. Piuttosto che risalire il canale, appena possibile traversare a destra e rimontare in cresta, qui molto lavorata, e raggiungere la base del muro finale. Il muro si vince sfruttando o la fessura di sinistra (V) o le due parallele di destra (IV). Sosta attrezzata a spit, della via Zimski cvijet (50 m, IV). Discesa 7 © www.ariadimontagna.net Se si è percorso anche il tiro facoltativo, dall'ultima sosta scendere con facile arrampicata verso Est all'inizio di una traccia di sentiero segnata con ometti. La traccia si inoltra in leggera discesa verso Nord-Est. Dopo un primo tratto facile, si arrampica in discesa su alcune divertenti roccette, si traversa per cengia a destra e si raggiunge l'inizio di una notevole placconata molto lavorata dall'acqua. La placconata, che presenta passaggi di II+, va scalata in discesa con bei movimenti fino al ghiaione basale, dove transita il sentiero che proviene dalla cresta meridionale dell'Anika Kuk. Seguendo questo sentiero, con ripidi zig-zag su terreno instabile si scende ad incrociare la traccia per gli attacchi delle vie dello Stup, che si segue in discesa (tratto attrezzato con corde fisse), tornando alla mulattiera di fondovalle. Se si è preferito evitare il tiro facoltativo, dall'intaglio presso l'ultima sosta scendere a sinistra per tracce evidenti su roccette, fino a raggiungere il medesimo sentiero che transita per i ghiaioni basali. 8 © www.ariadimontagna.net /web/htdocs/www.ariadimontagna.net/home//Immagini/Schizzi/1222807065.jpg 9 © www.ariadimontagna.net Anica Kuk, Stup - via Forma Viva, 712 m (Paklenica) Regione: Gruppo montuoso: Dislivello: Tempo di percorrenza: Difficolta: Periodo migliore: Croazia Velebit 350 6h 6b Da Aprile a Settembre. La via è completamente esposta a Nord. Il versante settentrionale dello Stup è caratterizzato da un evidente e regolare diedro che solca la parete in tutta la sua lunghezza. Questo diedro è interrotto da strapiombi molto pronunciati che lo rendono ancora più impressionante. La via Forma Viva, dopo i primi tiri di avvicinamento, risale la parete sfruttando il diedro per tutta la sua lunghezza e vincendo gli strapiombi aggirandoli prima a destra e poi a sinistra. Nonostante la chiodatura a spit, comunque non ravvicinata, la via rimane molto impegnativa e decisamente atletica. La roccia è ottima. Per questo itinerario bisogna necessariamente segnalare alcuni errori riportati sulla guida di Paklenica: lo sviluppo non è di 180 m bensì di 350 (!), inoltre i due tiri segnati di 5a possono essere tranquillamente considerati di 5c/6a. Attacco Dal parcheggio più alto, inoltrarsi nella gola di Paklenica seguendo l'ampia mulattiera che si sviluppa sul fondo della valle. Superata la caratteristica spianata centrale, con alcuni tornanti si supera un tratto ripido (pannello illustrativo delle vie di arrampicata presso una curva) e si sbuca all'inizio della conca di Anica luka, ai piedi dell'imponente parete Nord-Ovest dell'Anica Kuk. Sulla destra un cartello segnaletico indica un sentiero per raggiungere gli attacchi delle vie dello Stup e dell'Anika Kuk (Salesky, Trik, Mosoraski, Brahm ecc), nonchè del percorso della via Normale alla vetta dell'Anika Kuk stessa. Seguendo questo sentiero ci si porta alla base della parete che si costeggia da destra verso sinistra. L'attacco di Forma Viva si trova prima della via Brahm (questa è riconoscibile per una targa in bronzo alla base), presso una placca fessurata con una pianta sotto la perpendicolare dell'evidentissimo diedro strapiombante che segna la direttrice di tutta la seconda parte della via. Descrizione dell'itinerario 1° TIRO: Salire la placca fessurata (spit nascosto vicino alla pianta) sino al suo termine e raggiungere per roccette semplici la sosta alla base di un diedro (35 m, IV-). 2° TIRO: Rimontare il diedro articolato e traversare verso destra per blocchi fino ad un antro di roccia arancione dove si sosta comodamente (35 m, IV). L'antro è caratteristico per via di un foro roccioso che permette di andare sull'altro versante dello Stup! 3° TIRO: Rimontare la divertente placchetta successiva (a sinistra più facile, a destra più solida) in diagonale a sinistra uscendo dall'antro. Traversare ancora a sinistra per roccette articolate (30 m, V). 4° TIRO: Ancora a sinistra sino all'imbocco di un diedro tecnico che permette di salire al terrazzino di sosta sotto il primo tetto (30 m, VI). 5° TIRO: Il tetto viene vinto uscendo a destra in piena esposizione. Da qui si sale verticalmente seguendo una fessura con buoni appigli raggiungendo la base dell'imponente secondo tetto. Con un traverso molto delicato ci si sposta verso destra (chiodi, possibile A0) fino ad uscire in placca. Sfruttando un'ottima fessura si torna verso sinistra e si raggiunge la sosta presso un aereo terrazzino al di sopra del tetto (45 m, 6b o 6a/A0). La corda che si vede penzolare dall'alto è utilizzata per scendere in doppia dagli imponenti strapiombi della via Agricantus. 10 6° TIRO: © www.ariadimontagna.net Sfruttando la fessura di destra, salire la liscia placca successiva fin sotto un altro tetto che si aggira traversando a sinistra. Al termine del traverso si entra in uno strettissimo diedro che deve essere risalito con difficile tecnica di opposizione (qui lo zaino è molto fastidioso) trovando qualche appiglio in fondo allo stesso. Sosta scomoda appesa (40 m, VI sostenuto). 7° TIRO: Si prosegue nel diedro inizialmente su ottimi appigli e poi nuovamente su roccia più liscia che richiede tecnica di opposizione. Verso il termine del tiro si entra in una piccola grotta, usata come nido dai rapaci, da cui se ne esce con difficoltà anche per via della roccia sporca di escrementi. Sostare poco oltre (40 m, VI-). 8° TIRO: Si continua ancora nel diedro in continua spaccata per roccia liscia e faticosa. Più in alto un tratto con marcate rigole d'acqua e pendenza via via inferiore segna la fine del diedro, da cui se ne esce verso sinistra e si va a sostare su comodo terrazzino presso una pianta (45 m, IV). 9° TIRO: Andare a destra per rocce gradonate con erba e portarsi sulla spalla dello Stup, qui ampia ed adagiata. Raggiungere la sosta alla base di un muro strapiombante (45 m, III+). 10° TIRO: Aggirare il muro traversando a sinistra, poi per rocce più semplici portarsi verso destra ad una sosta alla base di una ripida placca (35 m, V+). Salire la bella placca in diagonale da destra a sinistra, poi traversare marcatamente a destra puntando al filo dello spigolo. Sosta su spuntone (35 m, V+ e III). 11° TIRO: Direttamente sul filo dello spigolo per rocce articolate e verticali, poi via via più abbattute, sino alla cresta Sud dell'Anica Kuk (30 m, IV e II). Discesa Si svolge lungo i pendii Sud-Occidentali dell'Anica Kuc, per tracce segnalate da ometti e bolli rossi e un tratto attrezzato con cavi metallici. Dall'uscita della via, seguire i bolli rossi che conducono sull'ampia cresta di destra, in lieve discesa (se si va a sinistra si sale in vetta all'Anica Kuc). Raggiunto un boschetto al limite della cresta, si scende a destra oltre la cresta secondaria del Veliki Kuc. Per rocce e qualche ripido tratto attrezzato, si perde quota e si perviene, con un traverso a destra, alla sella che separa la vetta del Veliki Kuc dalla cresta principale dell'Anica Kuc. Si scavalca la sella e si prosegue sull'opposto versante, ancora con qualche tratto attrezzato con catene, fino a raggiungere i ghiaioni basali. Ci si trova così nell'ampio vallone limitato dal Veliki Kuc e dallo Stup: ripidi zig-zag su terreno instabile portano a congiungersi alle tracce per le vie dello Stup, da seguire a ritroso (tratti attrezzati con cavi metallici) fino a ritornare alla mulattiera di fondovalle. 11 © www.ariadimontagna.net /web/htdocs/www.ariadimontagna.net/home//Immagini/Schizzi/1222807017.jpg 12