Retrovirus HIV • • • • • • • • • HIV: la storia 1978: casi isolati di sindrome da immunodeficienza negli Usa, Haiti, Africa. 1981: Soggetti omosessuali con sarcoma di Kaposi e rare infezioni, età inferiore ai 60 anni 1982: CDC stabilisce la definizione di AIDS. 1983: AIDS: è legata alle trasfusioni di sangue, droghe per via IV, infezioni transplacentari. 1983-84: HIV, identificato negli USA e Francia. 1984: Primi casi di AIDS in Africa. 1984: Test anti-HIV. 1986: WHO strategia globale per il controllo dell’AIDS. 1997: inizio della terapiaHAART(Highly Active Anti-Retroviral Therapy) HIV prevalence in adults 2011 I retrovirus: Retrovirus ücodificano per una DNA polimerasi RNA-dipendente o trascrittasi Inversa (reverse transcriptase, RT) üsi replicano attraverso un intermedio a DNA (provirus) 1970 D. Baltimore e H. Temin: scoperta della trascrittasi inversa 1975 Baltimore, Temin, Dulbecco: premio Nobel Classificazione dei Retrovirus 3 sottofamiglie: 1. Oncovirinae B (MMTV), C (HTLV-1, -2 -5) eD (HTLV-1, leucemia acuta a cellule T nell’adulto, mielopatia associata all’HTLV-1) HTLV-2 (leucemia a cellule capellute) 2. Lentivirinae (HIV-1diffuso in tutto il mondo, HIV-2 in Africa ) 3. Spumavirinae (Human foamy virus) HIV - Caratteri generali - Forma sferica - 2 copie di RNA a polarità + - Presenza di mantello - Diametro di 80-120nm Presenza di: ü una RT (trascrittasi inversa) ü una integrasi ü due RNA di trasferimento cellulari (tRNA) I tRNA si associano a ciascuna copia del genoma mediante appaiamento di basi e vengono utilizzati come primer dalla trascrittasi inversa. Genoma HIV - 1 Due filamenti singoli di RNA, polarità positiva, 9.7 kb. Tre geni strutturali: gag, pol, env gag → proteine del capside (p 24), nucleocapside (p 7), matrice (p17) pol → enzimi virali (trascrittasi inversa, RNAsi, integrasi, proteasi) p11, p66, p33 env → proteine dell’envelope (gp 120, gp41) Organizzazione genoma virale 3 geni principali gag “ group – antigen ” pol “ polymerase” env “ envelope” LTR “long terminal repeat” non codificante , si lega a DNA ospite promotore della trascrizione Organizzazione genoma virale 6 geni accessori , codificanti per proteine omologhe vif, vpu, vpr, tat, rev, nef Proteine codificate dal genoma di HIV-1 Proteine strutturali: • gag (p24, p17, p9, p7) • pol (p10, p51, p32) • env (gp120, gp41) Proteine regolatorie: • tat p14-15 • rev p19, p28 • nef p27 Proteine accessorie: • vif, p23 • vpr • vpu, p15,16 Prodotti dei geni accessori: proteine regolatorie tat (transactivating protein): transattivatore della traduzione di geni virali e cellulari rev (regulator of viral protein synthesis): regola il trasporto di mRNA virale nel citoplasma nef (negative factor): riduce l’espressione di CD4 e MHC I sulle cellule, è richiesto per mantenere elevati livelli virali in circolo proteine accessorie vif (virion infectivity factor): promuove assemblaggio e maturazione vpu (viral protein U): riduce l’espressione di CD4 e facilita il rilascio del virus vpr (viral protein R, vpx in HIV-2): trasporta il cDNA nel nucleo HIV Genome and Gene Products Ciclo di replica del virus HIV FUSIONE ATTACCO al recettore CD4 = è la VAP Ingresso e penetrazione NB: • Oltre ai linfociti T CD4 + sono cellule bersaglio di HIV: monociti (sangue) cellule follicolari dendritiche (linfonodi) macrofagi alveolari (polmoni) cellule della microglia (SNC) • Monociti / macrofagi : “serbatoio virale”, “veicolo del virus” • • • • • Replica di HIV Legame di gp120 a CD4; è richiesto un secondo recettore Fusione del mantello con la membrana cellulare Rilascio del genoma nel citoplasma La RT utilizza il tRNA del virione come primer e sintetizza un filamento di DNA a polarità negativa La RT agisce anche da ribonucleasi H degradando l’RNA • La RT sintetizza poi la molecola di DNA a polarità positiva complementare (cDNA) • Durante la sintesi del DNA (retrotrascrizione) le estremità del provirus comprendono le sequenze uguali LTR (U3-R-U5) • Questo processo crea sequenze necessarie per l’integrazione e sequenze enhancer e promoter per la regolazione della trascrizione . • The ends of the LTRs subsequently participate in integration of the provirus into the host genome. •Once provirus has been integrated, the LTR on the 5’ end serves as the promoter for entire retroviral genome. . Il cDNA a doppio filamento migra nel nucleo e si integra nel genoma della cellula ospite mediante l’integrasi. La RT commette facilmente degli errori che rendono instabile geneticamente il virus. Una volta integrato, il DNA virale viene trascritto come un gene cellulare ad opera dell’RNApol II della cellula ospite. La trascrizione del genoma permette di produrre diversi mRNA contenenti le sequenze dei geni gag, pol, env. La replica dell’HIV è regolata dai prodotti dei 6 geni accessori (tat, rev, nef, vif, vpu, vpr) Sembra che l’attivazione virale sia associata ad una attivazione cellulare La trascrizione del provirus viene effettuata da una polimerasi cellulare Il genoma di HIV codifica per tre classi di mRNA di diversa lunghezza: 1.mRNA che hanno subito eventi di splicing e codificano per proteine regolatrici 2.mRNA non subiscono eventi di splicing e codificano per il genoma della nuova progenie e proteine gag 3.mRNA che codificano per proteine di env che che subiscono eventi singoli di splicing (introni rimossi e esoni uniti) Tat rev e nef sono proteine precoci vpu,vpr, vif gag pol env sono proteine tardive • Le proteine tradotte dagli mRNA vengono sintetizzate sottoforma di poliproteine e poi processate nelle proteine funzionali. . Gemmazione della particella virale. Rilascio del virus dalla cellula: la proteasi virale determina il taglio delle poliproteine gag-pol, env. L’azione delle proteasi determina il rilascio e la formazione del virione maturo, fino alla produzione di virioni infettanti. La proteasi è un bersaglio dei farmaci antivirali. CDC/ C. Goldsmith, P. Feorino, E. L. Palmer, W. R. McManus In sintesi Meccanismo di replica di HIV ( I ) è retrotrascrizione (sintesi DNA per trascrittasi inversa da RNA) è degradazione dell’RNA da parte della RNAsi H è sintesi del secondo filamento di DNA da primo filamento è migrazione del cDNA nel nucleo (diretta da vpr) è integrazione (scissione del DNA ospite e DNA virale in un punto preciso, inserimento nel genoma del DNA complementare) è latenza (1/1000 linfociti CD4 esprime RNA virale; 1/ 100 linfociti CD4 esprime DNA virale) In sintesi Meccanismo di replica di HIV ( II ) è slatentizzazione del virus (replica virale) è trascrizione (regolata da tat) da parte della RNA polimerasi II cellulare è sintesi proteica: tat, rev, nef sono definite proteine precoci gag, pol, env e vif, vpu, vpr sono definite proteine tardive è taglio (proteasi) e glicosilazione delle proteine è assemblaggio del virus è rilascio del virus è maturazione HIV Life Cycle Patogenesi e immunità Il legame del virus alla cellula inizia con il legame della gp 120 e della gp 41 al recettore cellulare CD4. È richiesto un secondo recettore inizialmente la gp 120 si lega a CD4 sulle cellule della linea monocito-macrofagica (MØ, DC) virus M-tropico + secondo recettore: CCR5 (NSI: non-syncytium inducing o virus R5) in seguito la gp 120 si lega a CD4 su linfociti T naïve o helper virus T-tropico + secondo recettore: CXCR4 (SI: syncytium inducing o virus X4) I ceppi di HIV con entrambi i tropismi sono detti dual/mixed n.b.: la deficienza genetica dei recettori per le chemochine determina resistenza all’infezione (es. mutazione D32 di CCR5) http://www.prn.org/index.php/management/article/hiv_tropism_1002 TROPISMO CELLULARE: USO DEL CORECETTORE DA PARTE DI HIV Virus M-tropico R5 Presente al momento della trasmissione e nelle fasi di latenza clinica Macrofagi CD4+ CCR5 Virus T-tropico X4 Virus Dual-tropico R5X4 Celule T primarie CD4+ CCR5 CXCR4 Presente nelle fasi tardive della malattia altamente citotossico Linea cellulare T CD4+ CXCR4 Progressione clinica ad AIDS: R5 ( ) vs dual/mixed tropic virus ( Daar et al, Clin Infect Dis. 2007;45:643-649 ) Il virus causa • infezione litica nei linfociti T CD4+ Il virus induce la formazione di sincizi dove le cellule, esprimendo un n° elevato di CD4 vanno incontro ad apoptosi • infezione persistente, con produzione di bassi livelli virali, nelle cellule della linea macrofagica e nelle cellule dendritiche. • L’infezione altera le funzioni dei linfociti T e dei macrofagi. Come HIV sfugge al sistema immune: • infezione di linfociti e macrofagi= inattivazione di elementi chiave • In particolare, la inattivazione delle cellule T helper CD4+ blocca la DTH • variabilità antigenica di gp120: evasione delle risposte anticorpali • glicosilazione di gp120: evasione delle risposte anticorpali La diminuzione del numero di cellule T CD4+ può derivare da: - citolisi indotta da HIV per danno alla membrana citoplasmatica o per accumulo di macromolecole virali - induzione di apoptosi - distruzione di cellule con proteine dell'envelope virale espresse o adese sulla membrana, ad opera di linfociti CD8+; EPIDEMIOLOGIA A) Il virus può arrivare nel sangue esclusivamente attraverso: • rapporti sessuali con persone infette • trasfusione di sangue infetto o plasma o fattori della coagulazione infetti • siringhe o aghi contaminati con sangue infetto • la madre infetta il figlio durante la gravidanza, al momento del parto o durante l’allattamento B) Il pericolo d’infezione aumenta con la frequenza di comportamenti a rischio: • cambiamento di partner sessuali • rapporto anale • scambio di siringhe tra tossicodipendenti C) Non è stato mai dimostrato che vi siano rischi nei contatti sociali • ambiente familiare • ambiente di lavoro • scuola • locali pubblici • mezzi di trasporto Non è dimostrata la trasmissione attraverso acqua, stoviglie, servizi igienici, piscine, spogliatoi. Non è dimostrata la trasmissione • per via aerea (goccioline di saliva, colpi di tosse), • per contatti casuali (stretta di mano) • tramite alcuni liquidi biologici (urina, saliva, lacrime) • per contatti con animali, punture d’insetto, zanzare. HIV evoluzone dell’infezione da HIV Infezione acuta Sieroconversione dopo circa 3 mesi Infezione asintomatica PGL LAS Sieropositivià Da 1 a 10 (20?) anni ARC AIDS 50%: AIDS dopo 10 anni Decorso e stadi della infezione da HIV Infezione acuta • durata 3-6 mesi • conta T CD4+ : circa 1000 / mm3 Latenza clinica: • 1 ≥10 anni LAS (linfoadenopatia sistemica) o PGL (persistent generalized limphoadenopathy) • conta T CD4+ : 600 /mm3 ARC (AIDS-related complex, complesso AIDS-correlato)) • conta T CD4+ : 400 /mm3 AIDS conclamato • conta T CD4+ : <150-200 /mm3 stadi della infezione da HIV CD4+ T cell count (cells per µL) HIV RNA copies per mL of plasma Con il tempo, la diversità virale aumenta: infezione cronica Stadi della infezione da HIV Infezione primaria • sintomi simil-mononucleosici (linfoadenopatia) • sintomi gastrointestinali (diarrea) • artromialgie • febbre A volte: • esantema maculo-papulare • meningite Durata: 2-3 settimane Stadi della infezione da HIV LAS o PGL linfoadenopatia della durata di 3 mesi implicante 2 stazioni linfonodali extra-inguinali Inoltre, per un tempo superiore ai 3 mesi: • sudorazione notturna • linfoadenopatia • calo ponderale superiore al 10% • febbre, diarrea, affaticamento, astenia. • diminuzione delle T helper • aumento delle globuline sieriche • anergia, leucopenia, anemia. LAS stadi della infezione da HIV ARC (complesso AIDS-correlato) Clinica: • • • • • • • • • • incubazione 3-6 settimane febbre astenia ingravescente calo ponderale diarrea intermittente sudorazione notturna linfoadenopatia disordini immunologici disappetenza piastrinopenia stadi della infezione da HIV ARC: le principali infezioni opportunistiche - linfoadenite ascellare suppurativa da Mycobacterium Avium Complex - candidosi orale - oral hairy leukoplakia: virus Epstein-Barr sulla mucosa linguale - ulcere orali da virus herpes 1 e 2 AIDS Criteri clinici: - Presenza di 1 o più infezioni opportunistiche, segno di immunodeficienza - Encefalopatie: la TAC di pazienti con HIV mostra encefalopatie (emisferi cerebrali raggrinziti) Sindrome di indebolimento Sudorazione notturna Linfonodi cervicali ingrossati Caratteristiche cliniche di AIDS Linfoadenopatia e febbre: • Inizio insidioso • Perdita di peso e malessere Infezioni opportunistiche: • Polmonite da Pneumocystis jirovecii • Toxoplasmosi cerebrale • Meningite criptococcica • Candidosi • Infezioni da Herpesvirus • Malattie diarroiche Tumori • Sarcoma di Kaposi ( tumore vasi) • Linfoma non-Hodgkin Demenza correlata all’AIDS • Diminuzione delle funzioni motorie e cognitive AIDS: infezioni opportunistiche Protozoarie • toxoplasmosi cerebrale • criptosporidiosi con diarrea • isosporiasi con diarrea Fungine • esofagite da Candida • criptococcosi • histoplasmosi • coccioidomicosi Virali • CMV • HSV • PML: leucoencefalopatia multifocale progressiva (poliomavirus JC) • leucoplakia orale capelluta (Epstein-Barr Virus) Batteriche • MAC (micobatteri atipici) • setticemia da salmonella • infezioni piogeniche Stadi dell’infezione da HIV (CDC 1993) Gruppo I: • malattia con sieroconversione Gruppo II • asintomatca Gruppo III • linfoadenopatia persistente generalizzata Gruppo IV a) malattia costituzionale b) malattia neurologica c) malattie infettive secondarie d) cancro secondario e) altre condizioni Lo sviluppo dell’ AIDS Viral Load = Velocità del treno CD4+ = Distanza dal baratro Modificata da Coffin J 1996 Diagnosi di laboratorio I test per la diagnosi di infezione da HIV vengono eseguiti per: a) per identificare gli individui infettati in modo tale da poter iniziare una terapia antivirale b) per identificare i portatori che possono trasmettere l’infezione ad altri individui (donatori di sangue ed organi, donne in gravidanza e i partner sessuali). c) per seguire il decorso della malattia e confermare la diagnosi dell’AIDS d) valutare l’efficacia della terapia Diagnosi di laboratorio Definizione di sieropositività per HIV Test di screening (classico) 1) Ricerca dell’antigene p24, marker precoce d’infezione (2-4 settimane dopo il contagio) (test ELISA) 2) Se positivo, dopo 2 mesi, ricerca di anticorpi anti-p24 (test ELISA) Test di conferma 3) Se positivo: test di conferma con Western blotting o RIBA Diagnosi di laboratorio Test di conferma: HIV-RIBA (Recombinant ImmunoBlotting Assay) o Test INNO-LIA (Line Immuno-Assay) Il test RIBA può essere considerato come un Western-blot “ottimizzato”, con antigeni viali ricombinanti RIBA positivo se nel siero sono presenti anticorpi verso gli antigeni virali, si legheranno e sarà possibile vedere una banda nera in corrispondenza RIBA negativo Criteri di interpretazione dei saggi di conferma (CDC) • POSITIVO = presenza di reattività per almeno 2 delle seguenti bande: p24, gp41, gp 120/160 • NEGATIVO = assenza di ogni banda • INDETERMINATO = test con una o più bande reattive che non rientra nel criterio di positività sopra indicato Valutazione del • numero di linfociti T CD4+ e del • rapporto CD4/CD8 (nei soggetti normali: tra 1 e 2; nei soggetti infetti: <<1) Recentemente: valutazione della % di CD8+CD38+ come marker di progressione in AIDS Non è un test diagnostico ma, insieme alla valutazione dell’HIV-RNA viene impiegato: a) per il follow-up (ogni 3-6 mesi) dei sieropositivi b) per il monitoraggio della terapia HAART Esistono anche test rapidi per HIV-1 e HIV-2 A B (scarsa sensibilità/specificità) Test “OraQuick®”( Ab test ) Prelievo di fluido orale ruotando un apposito tampone in gomma. L’impiego di guanti non è fondamentale: il materiale di scarto non è infettante Inserire il tampone; il risultato è visibile dopo 20 minuti Positive HIV-1/2 Reactive Control Positive Negative Controllo e prevenzione • • • • Educazione sanitaria Screening Informazione Sviluppo di un vaccino Terapia HAART (Highly Active Anti-Retroviral Therapy: terapia antiretrovirale altamente attiva) Fino a qualche anno fa, la terapia HAART era iniziata quando i linfociti CD4+ scendevano al di sotto di 350/mmc e/o quando la concentrazione plasmatica di HIV-RNA era > 100.000 copie/ml Dr. David Ho Secondo le ultime linee guida, si tende ad iniziare molto presto la terapia, tenendo conto dello stato complessivo del paziente, in modo da instaurare una terapia individualizzata anche sulla base di segni clinici di malattia riconducibili all’infezione da HIV, della “compliance/adherence”, della tossicità, delle resistenze etc. 1996-97: Terapia HAART di solito comprende • un analogo nucleosidico (DNA chain terminator) • un analogo non-nucleosidico inibitore della RT (NNRTI) • un inibitore della proteasi (PI) Esempi Indinavir + AZT + 3TC Ritonavir + AZT+ 3TC Nelfinavir + AZT + 3TC Nevirapina+ AZT +ddI Nevirapina + Indinavir + 3TC Efavirenz + lamivudina + zidovudina • I farmaci antivirali limitano la progressione della malattia. • I vaccini per prevenire ed il trattamento sono in fase di trials clinici. • Sicurezza: sesso monogamo aiuta a limitare la diffusione. • Uso di aghi sterili monouso. • Screening del sangue per trasfusioni, organi per trapianti, fattori della coagulazione usati per Questo maledetto emofiliaci. AIDS ti preoccupa molto, non è vero? Procedimenti di disinfezione per materiali contaminati con virus: Autoclave: 121°C, 15’, 1atm Ebollizione: 10’ in acqua bollente Pastorizzazione. T° di 65°C (20’) Incenerimento Ossido di etilene (una notte) Irradiazione con UV: 2400 Å (1’) Ipocloriti: Cloro attivo 10.000 ppm (1’) Cloro attivo 1000 ppm (amuchina) (30’) Fenolici (10’) Formalina (1 ora) Glutaraldeide: soluzione al 2% in acqua (30’) Beta propiolattone: soluzione in 35% di acqua.