CAPITOLO 23 1 ITTERO Yi-Mei Chng e David F.M. Brown L’ittero consiste nella colorazione gialla di pelle, sclera e mucose causata dall’aumento dei livelli di bilirubina. Clinicamente l’ittero non è manifesto finché i livelli sierici di bilirubina non superano 2,5 mg/dl. Le cause di ittero possono essere distinte in tre gruppi: pre-epatiche, epatiche (danno epatocellulare o colestasi intraepatica), e postepatiche (ostruzione extraepatica). Generalmente l’anamnesi e l’esame obiettivo suggeriscono le possibili cause di ittero che poi saranno confermate dagli esami di laboratorio e dalla diagnostica per immagini. I pazienti con ittero di nuova insorgenza dovranno essere ricoverati in base al processo patologico sottostante a livello individuale. EPATITE VIRALE L’epatite A ed E sono trasmesse per via oro-fecale e hanno lo stesso periodo di incubazione da 15 a 60 giorni. Il virus dell’epatite A (HAV) è più comune nei paesi occidentali mentre l’epatite E è più comune in Africa, Asia e Russia. Le epatiti acute di tipo A sono solitamente diagnosticate sulla base della storia del paziente: sintomi aspecifici seguiti da ittero e dolore addominale, specialmente se si presentano in concomitanza ad epidemie. Più del 75% degli adulti che contraggono HAV presenta sintomi, mentre più del 70% dei bambini di età inferiore ai 6 anni che contraggono HAV è asintomatico. Un vaccino anti-HAV doppia-dose è disponibile per soggetti di età superiore ai 2 anni. Le epatiti B, C e D si trasmettono invece per via parenterale. L’epatite B è la più comune e precede un decorso cronico nel 10% degli adulti e nel 90% dei neonati che ne sono affetti. Il periodo d’incubazione è 30-90 giorni. È disponibile un vaccino tripla-dose anti-HBV e per gli adulti è stato approvato un vaccino combinato anti-HBV e HAV. Il virus dell’epatite C (HCV) è stato associato all’epatite posttrasfusionale ma anche all’abuso di sostanze stupefacenti per via endovenosa. Il periodo di incubazione è stimato fra i 30 e i 90 giorni. Il virus dell’epatite D (HDV) può infettare solo persone che stanno attivamente producendo l’antigene di superficie dell’HBV (HBsAg). SINTOMI Durante l’incubazione: nessuno Durante la fase attiva: • Sintomi prodromici precoci di infezione virale: febbre++++, nausea+++, vomito+++, malessere, fatica, anoressia, cefalea e brividi 251 VOTEY 23.indd 251 6-02-2008 10:38:36 CAPITOLO 23 • Alterazioni del gusto • Rash cutaneo con prurito, artralgia e artrite, soprattutto in caso di epatite B • Alterazioni dello stato di coscienza e convulsioni se presente encefalopatia epatica in caso di epatite fulminante SEGNI • Urine scure • Feci cretacee • Ittero sclerale e sublinguale • Ittero+++ • Epatomegalia soffice+++ • Splenomegalia+ • Linfoadenopatia++ • Febbricola • Escoriazioni cutanee (da grattamento) • Asterixis, iperriflessia e clono se è presente encefalopatia epatica ITER DIAGNOSTICO • Test di funzionalità epatica: i livelli di transaminasi sono spesso estremamente elevati in corso di infezioni acute o danno epatico da tossicità. Minore elevazione (2 o 3 volte la norma) con AST maggiori di ALT sono suggestive di danno epatico alcol-correlato. Se le fosfatasi alcaline, la bilirubina coniugata o le GGTP sono elevate in modo significativo (>2 o 3 volte la norma) in un assetto con lieve elevazione delle transaminasi, deve essere considerata l’ostruzione del tratto biliare. • Sierologia per epatiti: la presenza di immunoglobuline M (IgM) contro HAV è diagnostico di infezione acuta da epatite A. L’infezione acuta da epatite B mostra HBsAg, anti-HBs IgM e anti-epatite B antigene del core (HBcAg) IgM. La presenza di immunoglobuline G (IgG) contro HAV o HBsAg (normalmente scritto come HBsAb) è significativa di infezione pregressa, previa immunizzazione o infezione acuta presente per un tempo sufficiente alla produzione di IgG. Test per la ricerca di anticorpi sono disponibili solo per HCV e HDV. COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE La terapia è di supporto ed è mirata al controllo della sintomatologia. Occorre evitare l’uso di fenotiazina come antiemetico perché potrebbe determinare colestasi. I pazienti che non tollerano la somministrazione di fluidi per via orale e quelli che presentano segni o sintomi suggestivi di scompenso epatico fulminante devono essere ricoverati. In caso di possibile esposizione al virus dell’epatite B sarà somministrata, quando indicato, la profilassi postesposizione (PEP) (Tab. 23.1). Per la PEP di persone esposte al virus dell’epatite A può essere somministrata una dose di immunoglobuline 0,02 ml/kg IM entro 2 settimane dall’esposizione. La sua efficacia è tuttavia controversa. Immunoglobuline e agenti antivirali non sono raccomandati dopo esposizione al virus dell’epatite C. 252 VOTEY 23.indd 252 6-02-2008 10:38:38 1ITTERO Tab. 23.1 Profilassi postesposizione a epatite B VACCINAZIONE E ANTICORPI STATO RESPONSIVO DI PERSONA ESPOSTA TERAPIA Fonte HBsAg positivo Fonte HBsAg negativo Fonte sconosciuta o non disponibile Non vaccinato HBIG ⳯ 1 e iniziare vaccino Iniziare vaccino HB Iniziare vaccino HB Non trattare Non trattare Vaccinato Immunizzato Non trattare (adeguati livelli di anticorpi sierici HBsAg, cioè, ≥10 mIU/ml) Non immunizzato (inadeguati livelli sierici di anticorpi HBsAg, cioè, <10 mIU/ml) HBIG ⳯ 1 e iniziare rivaccinazione (fino al completamento di 2 dosi del vaccino tripla-dose) o HBIG ⳯ 2 (se ha già completato 2 dosi del vaccino tripla-dose) Non trattare Se la fonte sconosciuta è ad alto rischio trattare come se la fonte è HBsAg positiva Risposta anticorpale sconosciuta Testare la persona esposta per anticorpi anti-HBs Se la risposta è adeguata: non trattare Se inadeguata: somministrare HBIG ⳯1 e vaccino di richiamo. Non trattare Testare la persona esposta per anticorpi anti-HBs Se la risposta è adeguata: non trattare Se inadeguata: somministrare HBIG ⳯ 1 e vaccino di richiamo. Quindi ricontrollare il titolo anticorpale dopo 1-2 mesi. Le persone che hanno contratto precedentemente HBV sono immuni da reinfezioni pertanto non richiedono profilassi postesposizione. La dose di HBIG è 0,06 ml/kg IM. Adattata da: Updated Public Health Service guidelines for the management of occupational exposures to hepatitis B, hepatitis C, and HIV and recommendations for postexposure prophylaxis, MMWR Recomm Rep 55(RR-11):1, 2001. BIBLIOGRAFIA Craig AS, Schaffner W: Prevention of hepatitis A with the hepatitis A vaccine, N Engl J Med 350:476, 2004. Guss DA: Liver and biliary tract. In Marx JA, Hockberger RS, Walls RM, et al (eds): Rosen’s emergency medicine: concepts and clinical practice, 5 ed. St Louis, 2002, Mosby. PHLS Hepatitis Subcommittee: Hepatitis C virus: guidance on the risks and current managev 3:R135, 1993. ment of occupational exposure, Commun Dis Rep CDR Rev Taliani G, Gaeta GB: Hepatitis A: post-exposure prophylaxis, Vaccine e 21:2234, 2003. Tran TT, Martin P: Hepatitis B: epidemiology and natural history, Clin Liver Diss 8:255, 2004. Updated Public Health Service guidelines for the management of occupational exposures to hepatitis B, hepatitis C, and HIV and recommendations for postexposure prophylaxis, MMWR Recomm Rep 55(RR-11):1, 2001. COLECISTITE, COLANGITE E OSTRUZIONE DEL DOTTO BILIARE COMUNE Vedi Capitolo 1, Dolore addominale. 253 VOTEY 23.indd 253 6-02-2008 10:38:38 CAPITOLO 23 EMOLISI I pazienti che si presentano al DEA con ittero causato da emolisi spesso sono a conoscenza della loro malattia di base, per esempio: anemia falciforme, deficit del glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) o altre emoglobinopatie. Nei pazienti affetti da queste patologie, l’emolisi può essere indotta da stress ossidativo, come avviene in caso di ipossia, infezioni, acidosi o uso di farmaci con potere ossidante. L’emolisi, inoltre, può essere indotta da cause meccaniche o infettive come nella anemia emolitica microangiopatica, trauma ripetitivo delle estremità, irregolarità delle valvole cardiache o valvole protesiche, ipersplenismo, ustioni, malaria o infezione da Mycoplasma o parvovirus. È comune inoltre l’emolisi autoimmune. SINTOMI • Fatica, debolezza, letargia • Sincope o presincope specialmente se in associazione a disturbi cardiovascolari • Dispnea o affaticabilità o palpitazioni • Emorragia se associata con CID • Nausea/vomito e dolore al quadrante superiore destro se l’emolisi è dovuta alla sindrome di HELLP • Emoglobinuria alla minzione dopo il riposo se dovuta a emoglobinuria parossistica notturna SEGNI • Pallore • Ittero • Splenomegalia (assente negli adulti con anemia falciforme) • Shock, tachipnea, tachicardia, scompenso cardiaco congestizio e stato di coscienza alterato se la discesa dell’ematocrito è severa o acuta ITER DIAGNOSTICO • Ematocrito. • Aptoglobina (l’aptoglobina legata al ferro liberato dall’emolisi dei globuli rossi è rimossa dal sistema reticolo-endoteliale, pertanto essa diminuisce in corso di emolisi). • Conta dei reticolociti (se non è elevata, può indicare una crisi aplastica in corso di anemia falciforme; un terzo dei casi di emolisi autoimmune si presenta con reticolocitopenia). • Test di funzionalità epatica e bilirubina (bilirubina: indiretta > diretta in corso di emolisi, funzionalità epatica tipicamente nella norma). • Esame della goccia di sangue periferico per la ricerca di segni di emolisi. • LDH (aumentata in corso di emolisi). • Per la diagnosi di emolisi autoimmune occorre richiedere il test di Coombs diretto. 254 VOTEY 23.indd 254 6-02-2008 10:38:39 1ITTERO COMMENTI E CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE Se l’anemia è severa e non ci sono segni di reticolocitosi potrebbe rendersi necessaria una trasfusione. I pazienti febbrili con anemia falciforme dovrebbero essere sottoposti a esami per identificare la fonte di infezione e trattati con antibiotici, se esiste l’indicazione. Le donne al terzo mese di gravidanza che si presentano con ittero potrebbero soffrire di steatosi epatica gravidica o pre-eclampsia/eclampsia che è progredita verso una sindrome HELLP (Hemolysis, Elevated Liver enzymes, and Low Platelets). Le pazienti con la sindrome HELLP lamentano nausea, vomito, dolore del quadrante superiore di destra e sono a rischio di emorragie e di una rara complicazione consistente nella rottura spontanea del fegato. Le pazienti con steatosi epatica gravidica possono presentarsi con ittero, encefalopatia e coagulopatie. Le pazienti con steatosi epatica gravidica acuta richiedono parto in emergenza e assistenza presso le unità di terapia intensiva. BIBLIOGRAFIA Claster S, Vichinsky EP: Managing sickle cell disease, BMJJ 327:1151, 2003. Clenney TL, Viera AJ: Corticosteroids for HELLP (haemolysis, elevated liver enzymes, low platelets) syndrome, BMJJ 329:270, 2004. Dhaliwal G, Cornett PA, Tierney LM Jr: Hemolytic anemia, Am Fam Physician 69:2599, 2004. Heilpern, KL, Quest TE: Jaundice. In Marx JA, Hockberger RS, Walls RM et al (eds): Rosen’s emergency medicine: concepts and clinical practice, 5 ed. St Louis, 2002, Mosby. OVERDOSE DI ACETAMINOFENE Vedi Capitolo 37, Esposizione a sostanze tossiche. Approccio. 255 VOTEY 23.indd 255 6-02-2008 10:38:39