I trofei di caccia della Collezione Vallunga Nella Pinacoteca Comunale sono esposti temporaneamente alcuni trofei di caccia raccolti da Augusto Vallunga e pervenuti per volontà testamentarie al Comune di Faenza. 1. Antilope gigante centro Africana Taurotragus derbianus gigas L'eland gigante (Taurotragus derbianus gigas) è un'antilope che vive nelle savane dell'Africa centrale. Alto da 150 a 175 centimetri al garrese, l'eland gigante pesa dai 500 fino ai 900 kilogrammi. Il mantello, più scuro nei maschi, è di colore marrone. Lungo il corpo sono presenti una decina di strisce verticali bianche. Bianco è anche il ventre, mentre il naso e la base del collo sono neri. Sotto il collo si nota una piccola giogaia e una criniera nera corre lungo la parte inferiore fino ad arrivare quasi alle zampe posteriori. In entrambi i sessi le corna sono piuttosto dritte e molto affusolate. Le corna dei maschi sono comunque più grandi e possono arrivare ad essere lunghe 120 centimetri. L'eland gigante vive nei boschi con pochi alberi e nella savana. La sua dieta si compone di erba, foglie e rami. Animali di abitudini notturne, gli eland giganti vivono in branchi di circa 20 esemplari che sono soliti migrare su lunghe distanze. Il nome scientifico della specie commemora Edward Smith-Stanley, tredicesimo conte di Derby. 2. Leone Panthera leo Il leone (Panthera leo) è un carnivoro della famiglia dei Felidi. Dopo la tigre, è il più grande dei cinque grandi felini del genere Panthera. È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura, a parte l'uomo (ed eccezionalmente Crocodylus niloticus). Il suo areale, esteso in tempi storici a gran parte dell'Eurasia e dell'Africa, e in tempi preistorici anche all'America del Nord, è oggi ridotto quasi esclusivamente all'Africa subsahariana; il continuo impoverimento del suo habitat naturale e il protrarsi della caccia di frodo ai suoi danni ne fanno una specie vulnerabile secondo la IUCN. Il leone è uno dei più grandi predatori terrestri (il più grande in Africa); fra i felini, è quello più alto al garrese e, in quanto a peso, è secondo solo alla tigre. Il maschio può pesare dai 180 ai 260 kg, mentre la massa corporea delle femmine varia dai 120 ai 180 kg. La lunghezza del corpo, esclusa la coda, varia da 180 a 250 cm. nei maschi e da 140 a 180 cm. nelle femmine; l'altezza media al garrese è intorno ai 121 cm. per i maschi e 100 cm. per le femmine (il massimo è rispettivamente di 126 e 110 cm.). La criniera dei maschi è un tratto che i leoni hanno acquisito probabilmente nelle fasi più recenti della loro evoluzione, e che aveva probabilmente la funzione originaria di protezione dal freddo. In seguito, il volume della criniera divenne un fattore di selezione sessuale, cosa che contribuì a farne aumentare il volume a scapito della funzionalità: leoni con criniere particolarmente grandi, infatti, hanno talvolta problemi di termoregolazione. In ogni caso, quale sia lo scopo della criniera del leone è ancora un argomento dibattuto; secondo alcuni potrebbe avere (o avere svolto in passato) anche una funzione difensiva, a protezione della zona vulnerabile della gola, ma le osservazioni sperimentali non ne danno evidenza, almeno all'attuale stadio evolutivo. 3. Antilope occidentale o Antilope Buffon Kobus kob kob L’antilope Buffon (Kobus kob), volgarmente noto come Kob, Cobo o Kobo, è un mammifero africano della famiglia dei Bovidae. E’ chiamato antilopi Buffon in ricordo del naturalista francese Conte di Buffon (1707-1788) Il Kob vive lungo la fascia dell'Africa subsahariana, da oriente a occidente. Non si allontana mai dalle zone umide come le praterie erbose o i margini dei boschi. Questa grossa antilope si presenta con un mantello bruno chiaro, con qualche lieve variante cromatica da esemplare ad esemplare. Intorno agli occhi, alla gola e lungo tutto l'addome presenta una colorazione chiara, tendente al bianco. Le zampe sono nere. Le corna dei maschi sono a forma di lira e sono avvolte a spirale. Le corna dei maschi non hanno tendenzialmente funzione di combattimento. Infatti i Kob utilizzano altri metodi per difendere il proprio territorio e per la conquista delle femmine. Il corteggiamento avviene con una danza rituale che ha come "vincitore" nella maggior parte dei casi il maschio più grosso e pesante. I branchi possono essere molto numerosi. Un Cobo adulto può arrivare ad una lunghezza complessiva di 2,5 m. I maschi più pesanti arrivano a pesare 300 kg. 4. Gerenuk Antilope Giraffa Litocranius walleri Il gerenuk o gherenuc (Litocranius walleri) è un'antilope dell'Africa orientale. Ha un collo pronunciato e mangia le foglie più alte degli alberi, cosa che la rendono simile alla giraffa; per questo motivo viene anche chiamata gazzella giraffa o antilope giraffa. Anche i nomi locali riflettono questa similitudine: "gerenuk", in somalo, significa "col collo da giraffa", e il nome swahili swala twiga significa proprio "gazzella giraffa". Il gerenuk può pesare fino a 52 kg. e superare l'altezza di 1 m. al garrese, ed è in grado di reggersi sulle zampe posteriori per brucare le foglie più alte degli alberi. Durante la stagione dell'accoppiamento, il collo del maschi può apparire notevolmente ingrossato. I maschi hanno corte corna che ricordano i bracci di una lira. Il manto è rossiccio sul dorso, più chiaro sui fianchi e bianco nelle parti inferiori del corpo. I gerenuk sono timidi e difficili da avvicinare. Se spaventati, corrono con il collo abbassato in avanti, in modo da poter passare sotto i rami. Si spostano in branchi dai 3 ai 10 individui. A differenza delle altre antilopi, i gerenuk non si nutrono di vegetazione bassa, ma delle foglie degli alberi. 5. Orice meridionale Oryx gazella L'orice gazzella (Oryx gazella) è un'antilope africana di grossa taglia. È una delle quattro specie note di orice (Oryx). In afrikaans e in inglese viene chiamata gemsbok, a causa di una certa somiglianza con il camoscio (gemsbock in olandese), con cui però non ha alcun particolare legame di parentela. L'orice è un bovide di grossa taglia, di altezza al garrese compresa fra 115 e 125 cm. e lunghezza da 180 a 195 cm. Le femmine pesano da 180 a 225 kg.; i maschi possono arrivare a 240 kg. Il collo è muscoloso e sorregge una testa adornata da due grandi corna ad anelli che possono raggiungere i 150 cm. di lunghezza. Le corna delle femmine sono in genere più corte e sottili di quelle dei maschi. Il muso presenta delle striature nere che vanno dalla base delle corna fino alle narici, per poi piegare indietro passando attorno e sotto agli occhi. Sono neri anche il collo e la parte inferiore del dorso, e altre striature scure sono presenti attorno alle zampe e dalla coda fino a parte del dorso. La parte inferiore delle zampe, del muso e il ventre sono bianchi; il resto del corpo è grigiomarrone. L'orice gazzella è presente in diverse regioni dell'Africa meridionale, sia orientale (per esempio in Tanzania) che occidentale (Namibia). Predilige le praterie boschive e umide e le savane, ad altitudini comprese fra 900 e 1200 m. La si trova anche in aree semi-desertiche e persino sulle dune del deserto del Namib. Nelle aree più inospitali, l'orice può sfruttare la sua capacità di accumulare grasso e di aumentare la propria temperatura corporea (da 35 a 45 gradi) per ritardare la perdita di liquidi per sudorazione. L'orice gazzella è un animale gregario, che vive in branchi di qualche decina di individui (i gruppi crescono fino a qualche centinaio di individui durante le migrazioni). Il branco comprende sia maschi che femmine, ma in genere predominano queste ultime. I branchi piccoli possono essere formati da individui di entrambi i sessi o di un sesso solo. All'interno del gruppo si distingue un maschio dominante e, in posizione subordinata, una femmina dominante. In gruppi molto grandi può esserci un secondo maschio semi-dominante, detto maschio beta. La gerarchia dei maschi viene stabilita con piccoli combattimenti. Il maschio dominante di un gruppo si accoppia con tutte le femmine fertili. Non esiste una vera e propria stagione degli amori. L'orice si nutre generalmente d'erba, ma in caso di necessità può adattarsi a cibarsi di tuberi e radici. Il fabbisogno di acqua (circa 3 litri al giorno per ogni 100 kg di peso) viene raccolto soprattutto mangiando meloni selvatici. I principali nemici naturali dell'orice gazzella sono i grandi felini (leoni, ghepardi, leopardi) e i grandi canidi (soprattutto le iene). La maggior parte dei predatori evita di attaccare gli esemplari adulti. 6. Antilope nera Hippotragus niger niger L'antilope nera (Hippotragus niger niger) è una antilope africana, appartenente al gruppo delle antilopi equine, come le antilopi roane e l'orice. Le corna delle antilopi nere sono incurvate all'indietro e superano mediamente il metro di lunghezza. L’antilopre nera è presente nell'area a sud del fiume Zambesi in Africa australe. 7. Leopardo Panthera pardus Il leopardo (Panthera pardus) è un carnivoro della famiglia dei Felidi. È da sempre uno dei più noti tra i felini selvatici; dopo il leone e la tigre è probabilmente il grande felino che ha avuto la maggiore considerazione nella cultura europea tradizionale, citato soprattutto per la sua furtività e agilità nei movimenti. Le dimensioni di questo felide sono di circa 75 cm. di altezza al garrese, 136 cm. di lunghezza senza la coda, che può arrivare fino ad un metro ed un peso medio di circa 60 kg. Dei quattro felini del genere Panthera (gli altri sono leone, tigre e giaguaro) è quello più piccolo e al tempo stesso il più agile, con un eccezionale rapporto peso potenza. Sebbene possa correre molto velocemente, il leopardo è meno rapido nella corsa di altri felini di pari taglia come il puma e naturalmente il ghepardo, a causa delle zampe corte e robuste; per cui la tecnica di caccia classica di questo animale è l'agguato furtivo, nel quale è particolarmente specializzato. Può restare anche per un'ora acquattato per terra, strisciando lentamente verso la vittima prescelta; dopodiché parte una rincorsa breve ma velocissima che però ha successo solo se la preda non si accorge in tempo della sua presenza, essendo spesso più veloce e resistente del suo predatore. È un animale territoriale che occupa superfici variabili da 1 a 10 km²; marca continuamente il territorio urinando sugli alberi (segnale olfattivo) e graffiando il terreno o i tronchi (segnale visivo). Il mantello è caratterizzato da una colorazione di base variabile, dal giallo al beige, talvolta al blu scuro (più chiaro sull'addome, sotto la coda e all'interno delle zampe) e da particolari macchie nere che in diverse zone del corpo formano delle rosette. Proprio per la sua splendida pelliccia è stato cacciato per molto tempo, sino a condurlo, in alcune regioni, a rischio di estinzione. Le orecchie, di piccole dimensioni, sono posteriormente nere e presentano una macchia bianca al centro (come gran parte dei felidi). Il leopardo è una specie solitaria, eccetto che nel periodo degli amori. Diffuso un tempo in tutta l'Asia e in tutta l'Africa, oggi è limitato a poche zone dell'Asia sudorientale e nell'Africa subsaharaiana. I leopardi si possono trovare in quasi tutti gli habitat: le foreste pluviali, le foreste temperate, i deserti e le praterie sono tutti luoghi in cui non è improbabile un incontro con questo felide.