Esercitazione 5 Biagio Provinzano Maggio 2005 In questa esercitazione vedremo la reazione negativa dal punto di vista dell’inquadramento della topologia della reazione stessa per poi procedere successivamente all’analisi (guadagno d’anello, ecc). Consideriamo il circuito in Figura 1 con i seguenti dati: R = 1kΩ, R1 = 4kΩ, R2 = 6kΩ, R3 = 100Ω, VA = ∞, β = 100, VBE = 0.7V per il transistor npn in zona attiva, l’operazionale ha guadagno d’anello A e per il resto è da considerarsi ideale. Figura 1: Circuito con amplificatore operazionale e un transistor bipolare in cascata Si richiede di calcolare (si consideri inizialmente A = ∞): 1. il punto di lavoro del circuito 2. il segno della reazione 3. ponendo C = 0 e spegnendo il generatore v1 , il guadagno di piccolo segnale ed in media frequenza Av2 = vvo2 , una volta identificata la topologia di reazione 1 4. ponendo C = 0 e spegnendo il generatore v2 , il guadagno di piccolo segnale ed in media frequenza Av1 = vvo1 , una volta identificata la topologia di reazione Per il punto di lavoro si ottiene: V+ V+ I2R Vo IE = 1V = V− 1V = = 0.5mA 2kΩ = 2I2R R + V− = 2V Vo = + I2R = 1mA R1 40mA β = 2.5kΩ , rπ = V gm IC ' IE = 1mA −→ gm = VC VB = 15V − R2 IC = 9V = VE − 0.7V = 2.7V < VC dove si è applicato il principio di corto circuito virtuale, si è considerata nulla la corrente di base del transistor ed inoltre si è verificata la zona attiva (VB < VC ). Se si prova ad interrompere il loop all’uscita dell’operazionale e si ipotizza di variare positivamente tale nodo di tensione, aumenta la tensione baseemettitore, cresce la corrente di emettitore, cresce la tensione di uscita, aumenta la tensione dell’ingresso invertente, per cui l’uscita dell’operazionale in anello aperto tende a diminuire in controtendenza ripetto all’ipotesi di partenza. vb ↑ =⇒ ie ↑ =⇒ vo ↑ =⇒ v− ↑ =⇒ vb ↓ Osservazione 1 Si osservi che se avessimo campionato l’uscita in tensione sul collettore del transistor avremmo realizzato una reazione positiva (doppia inversione di segno). Analizziamo ora i guadagni di piccolo segnale distinguendo tra una topologia parallelo-parallelo (campiono tensione e confronto corrente) ed una topologia serie-parallelo (campiono tensione e confronto tensione), rispettivamente per il calcolo di Av2 = vvo2 e Av1 = vvo1 . A tal fine conviene trasformare nella forma di Norton l’ingresso di tensione sul morsetto invertente, come mostrato in Figura 2. Come secondo passo identifichiamo le due reti passive di controreazione, rispettivamente la resistenza 2R tra il morsetto invertente e l’uscita (reazione parallelo-parallelo), ed il partitore resistivo 2R − 2R tra l’uscita e l’ingresso invertente (reazione serie-parallelo). Quindi i rispettivi fattori β risultano βV = βG = v− 2R 1 = = vo 4R 2 if 1 =− vo 2R 2 Figura 2: Conversione dell’ingresso dalla forma di Thevenin alla forma di Norton, per inquadrare correttamente la topologia di reazione al fine di calcolare v2 Av2 = vvo2 . La corrente i2 risulta uguale 2R . Per procedere più speditamente nell’analisi, con riferimento alla Figura 3, osserviamo che il transistor in questione presenta un guadagno di tensione vo R3 1 + 0 ' 1 se (R1 k R22 ) À vo β + 1 gm (1) dove R22 è la resistenza che si introduce in parallelo all’uscita (in entrambi i casi in questione) quando si apre l’anello e si valuta il guadagno della sola rete amplificatrice. Rispettivamente nei due casi otteniamo1 (p−p) R22 (s−p) R22 = 2R → in parallelo all’ingresso = 2R + 2R = 4R → in parallelo all’uscita per cui è verificata la (1) con R = 1kΩ. La rete di controreazione definisce anche le resistenze in ingresso che devono essere introdotte nella rete amplificatrice2 (p−p) R11 (s−p) R11 = 2R → in parallelo all’ingresso = 2R k 2R = R → in serie all’ingresso per cui i rispettivi guadagni in anello chiuso risultano essere ³ ´ vo µ ¶ i2 vo −AR AR ¡ 1 ¢ ³ ´= = =− Af = i2 f 1 + − 2R (−AR) 1 + A2 1 + β G vi2o ³ ´ ¡ A¢ vo µ ¶ A + v+ vo ³ ´ ¡ 1 ¢2¡ A ¢ = 2 A Af = = = vo v+ f 1+ 2 +2 1+ 4 1+β V v+ (p−p) (s−p) 1R viene vista dal’uscita cortocircuitando l’ingresso invertente, mentre R22 viene 22 vista dall’uscita aprendo la maglia di ingresso ovvero disconnettendo l’ingresso invertente. 2 R(p−p) viene vista dall’ingresso cortocircuitando l’uscita, mentre R(s−p) viene vista 11 11 cortocircuitando l’uscita ed aprendo la maglia di ingresso. 3 Figura 3: Parte di circuito riguardante il transistor che opera come emitter follower da cui per A → ∞ si ottengono i guadagni desiderati vo v2 vo v1 ricordando che i2 = v2 2R , v+ = = −1 = +1 v1 2 . Osservazione 2 Molto più rapidamente, una volta osservato che il transistor funge da inseguitore di tensione per l’uscita dell’operazionale, si riconoscono facilmente le configurazioni rispettivamente invertente e non invertente da cui si ricavano le espressioni sopra riportate. Ora si richiede di calcolare (si consideri A = 100 e si assuma lo stesso punto di lavoro): 1. ponendo C = 0, determinare il guadagno d’anello Gloop per piccolo segnale ed in media frequenza 2. si può ritenere valida l’approssimazione |Gloop | À 1? 3. ponendo C = 0, determinare la resistenza d’uscita in presenza di reazione Rof per piccolo segnale ed in media frequenza 4. ponendo C = 0, determinare la resistenza d’ingresso in presenza di reazione Rin2 per piccolo segnale ed in media frequenza 5. ponendo C = 0, determinare la resistenza d’ingresso in presenza di reazione Rin1 per piccolo segnale ed in media frequenza 4 6. ponendo C = 100pF , determinare il guadagno d’anello Gloop per piccolo segnale ed in media frequenza Per il calcolo del Gloop si faccia riferimento alla Figura 4, dove si è interrotto l’anello partendo dalla base del transistor. Ci si deve curare di collegare alla fine del loop l’opportuna impedenza (al fine di non perturbare la rete) vista dall’ingresso, ovvero dalla base che è il nostro punto di partenza. Quindi per passaggi successivi si ottiene v0 = v 00 = v 000 vy R1 k 4R vx ' vx R1 k 4R + g1m 1 0 v 2 = −Av 00 rπ + (β + 1)(R1 k 4R) = v 000 ' v 000 R3 + rπ + (β + 1)(R1 k 4R) da cui si ricava Gloop = vy A = − = −50 =⇒ |Gloop | À 1 vx 2 Figura 4: Anello di controreazione interrotto ed opportunamente modificato per il calcolo del Gloop 5 Per le resistenze di uscita in presenza di feedback per entrambi i casi facciamo riferimento alla seguente formula Rof = Ro 1 − Gloop quindi nei due casi si ottiene una diminuzione dell’impedenza di uscita grazie alla controreazione negativa. La resistenza Ro si ottiene guardando l’uscita della rete amplificatrice senza più l’anello: Ro(p−p) Ro(s−p) R3 1 k 2R ' + β + 1 gm R3 1 = R1 k k 4R ' + β + 1 gm = R1 k R3 1 + β + 1 gm R3 1 + β + 1 gm quindi Rof ' R3 β+1 1 gm A 2 + 1+ 26Ω ∼ ∼ = = 0.5Ω 51 Osservazione 3 Ovviamente la resistenza di uscita del circuito in esame non può dipendere dall’ingresso e quindi non deve dipendere dal tipo di topologia scelta per inquadrare il problema. Questa apparente ambiguità dipende dal fatto che la teoria della controreazione maneggiata da noi (ci sono delle ipotesi semplificative a riguardo) non è abbastanza raffinata da rimuovere queste inesattezze. Ciò vale in certi casi anche per il calcolo della resistenza di ingresso in anello chiuso, se pensiamo di prelevare l’uscita in un altro punto del circuito. Per la resistenza vista dall’ingresso v2 si deriva Rif Rif Rin2 Ri 2R k 2R = ' 20Ω −→ resistenza vista da i2 1 − Gloop 1 + A2 = 2R k R∗ −→ R∗ ' 20Ω = 2R + R∗ ' 2R = 2kΩ −→ resistenza vista da v2 = Per la resistenza vista dall’ingresso v1 si deriva Rin1 = 2R = 2kΩ Osservazione 4 E’ interessante osservare che la reazione negativa, il cui effetto è quello di forzare il nodo v− ad inseguire il terminale v+ , presenta al segnale una resistenza di ingresso molto bassa. Mentre sappiamo che entrando nell’operazionale, a valle dei nodi v− e v+ , si sperimenta una resistenza molto alta. Inserendo la capacità C tra base e collettore del transistor cambia il calcolo del Gloop , come si osserva dalla Figura 5 nella quale è stata già considerato 6 l’effetto Miller per la capacità in questione. Poichè il guadagno Miller risulta uguale a vc gm R2 R2 kC = =− '− = −3 vb 1 + gm (R1 k 4R) (R1 k 4R) da cui si ottiene C1 C2 = C(1 − kC ) = 4C = 400pF 1 = C(1 − ) ' 1.33C = 133pF kC è possibile procedere al calcolo del Gloop (ω) come segue Figura 5: Circuito modificato per l’analisi del Gloop comprendente la capacità C moltiplicata per effetto Miller 7 v0 = v 00 = v 000 vy R1 k 4R vx ' vx 1 R1 k 4R + g1m + sC1 (β+1) 1 0 v 2 = −Av 00 = = ' 1 sC1 R3 + k [rπ + (β + 1)(R1 k 4R)] 1 sC1 1 sC1 k [rπ + (β + 1)(R1 k 4R)] k 204.5kΩ 1 sC1 v 000 = v 000 204.5kΩ v 000 (R3 + 204.5kΩ) [1 + sC1 (R3 k 204.5kΩ)] R3 + k 204.5kΩ 1 v 000 , dove τ = C1 R3 = 40ns poichè R3 ¿ 204.5kΩ 1 + sτ quindi infine Gloop = vy A 1 50 =− =− −→ singolo polo con fH = 25M Hz vx 2 1 + sτ 1 + sτ 8