Da cellule epiteliali a cellule cerebrali

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Da
cellule
epiteliali
cellule cerebrali
Un nuovo studio, finanziato dal
NEuroStemCell nell’ambito del tema
a
Consorzio europeo
Salute del Settimo
programma quadro, ha dimostrato che le cellule della pelle
possono essere trasformate in cellule cerebrali usando una
nuova tecnica che compie il processo senza prima passare per
la fase di cellula staminale.
A differenza dei metodi di riprogrammazione definiti in
precedenza, in cui le cellule della pelle sono trasformate in
cellule staminali pluripotenti, conosciute come cellule Ips,
la riprogrammazione diretta non comporta da parte delle
cellule della pelle il passaggio attraverso la fase di cellule
staminali quando vengono trasformate in cellule nervose.
A sviluppare l’innovativo metodo sono stati i ricercatori
dell’Università di Lund, in Svezia, che hanno spiegato alla
rivista Pnas come la tecnica preveda l’attivazione di tre geni
nelle cellule della pelle che sono già noti per essere attivi
nella formazione delle cellule cerebrali durante lo stadio
fetale.
Il team è riuscito a creare tipi specifici di cellule nervose
partendo dalla pelle umana, riprogrammando le cellule del
tessuto connettivo (fibroblasti) direttamente nelle cellule
nervose. Modificando il processo, e iniziando con le cellule
mature al posto delle cellule staminali, gli scienziati sono
stati in grado anche di aggirare le questioni etiche legate
alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Lo studio illustra inoltre come si può ordinare alle cellule
della pelle di diventare determinati tipi di cellule nervose.
I ricercatori hanno condotto degli esperimenti in cui sono
stati attivati due ulteriori geni e il risultato sono state
cellule nervose che producono dopamina, il tipo di cellula che
muore nei soggetti affetti dal morbo di Parkinson. Queste
scoperte hanno quindi delle implicazioni importanti per la
possibilità futura di autotrapianti di cellule nervose. Le
cellule potrebbero anche essere usate come modelli di malattia
nella ricerca su varie patologie neurodegenerative.
Sebbene debba ancora essere dimostrato, gli scienziati
prevedono che un autotrapianto di cellule nervose effettuato
usando cellule progettate specificamente e provenienti dallo
stesso paziente sarebbe meglio accettato dal sistema
immunitario del corpo rispetto a cellule trapiantate da un
tessuto “alieno”.
Il team spiega che per sfruttare la loro scoperta è necessario
effettuare ulteriori ricerche sul modo in cui le nuove cellule
nervose sopravvivono e funzionano nel cervello prima che la
tecnica possa essere impiegata nella pratica clinica. Lo scopo
finale è quello di riuscire a produrre le cellule cerebrali di
cui un paziente ha bisogno semplicemente partendo da un
campione di pelle o di capelli. “Questa è l’idea nel lungo
periodo – ha affermato Malin Parmar, a capo del progetto di
ricerca -. Essere in grado di fare una biopsia a un paziente,
creare delle cellule secernenti dopamina, ad esempio, e quindi
trapiantarle come trattamento per il morbo di Parkinson”.
O.O.
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