sabato 11 febbraio 2012 13 SPETTACOLI NELLA SERATA DI VENERDÌ DEL FESTIVAL DI SANREMO: CON LA COPPIA SUL PALCO ANCHE DJ FARGETTA D’Alessio e Bertè anche in versione remix ROMA. La prima notizia è che all’Ariston venerdì sera si ballerà con Gigi D’Alessio e Loredana Bertè. Dopo la performance con Macy Gray, ospite il giovedì sera in “Flame”, ovvero “Almeno tu nell'Universo”, secondo indiscrezioni sanremesi l’inedita coppia del Festival per la serata del venerdì offrirà al pubblico un remix del loro brano, “Respirare”, con il dj Mario Fargetta sul palco. Per il resto, a Sanremo nei giorni del festival sbarca anche la musica indipendente. Dal 13 al 17, infatti, a poche centinaia di metri dall’Ariston, il piccolo teatro della Federazione Operaia ospiterà la prima edizione di “Ribalta Sanremo”. Cinque pomeriggi tra concerti, show case, presentazioni alla stampa e dibattiti, organizzati dal musicista sanremese Freddy Colt e da Mellophonium insieme all’etichetta bolognese Reincanto Dischi. Il via lunedì alle 15 per una non stop che durerà fino a venerdì pomeriggio. Tra gli appuntamenti lo “Swing Corner” della prima sera con un omaggio a Gorni Kramer e Lelio Luttazzi. E poi gli showcase di giovani artisti come Frankspara o AL “TOTÒ” Andrea Gianessi e Franco Boggero, rivelazione del “Tenco 2010”. Saranno presentati i libri “Pop Story” di Dario Salvatori e lo “Zibaldone del festival” dell’Accademia della Pigna. E ancora l’omaggio a Fred Buscaglione tra musica e video. L’intero programma è sulla pagina Facebook della rassegna. E mentre Morandi difende a spada tratta l’amico e collega Celentano, già celebrato come vera e propria star del Festival, il “molleggiato” ricambia subito definendo questo Sanremo, tra “rock e lento”, addirittura hard rock. Celentano, tra l’altro, è anche il protagonista dell’“amore musicale” di Nina Zilli, che in un’intervista ha dichiarato: “Celentano? Ero innamorata pazza di lui». Intanto, Gianluca Grignani duetterà venerdì nel brano dell’inedita coppia composta da Lucio Dalla e Pierdavide Carone. Da registrare l’amaro sfogo di Marcella Bella: «Morandi mi ha comunicato di non essere stata scelta con un banale sms». La bella notizia, però, è che il fratello Gianni sta meglio. E questo fa molto piacere a tutti gli amanti della musica. Gigi DʼAlessio e Loredana Bertè inedita coppia in gara al Festival di Sanremo LO SPETTACOLO “SE IO FOSSI SAN GENNARO” RACCOGLIE APPLAUSI E CONSENSI. IN SCENA FINO AL 19 Federico Salvatore e l’arte del teatro-canzone di Mimmo Sica NAPOLI. Standing ovation per Fe- derico Salvatore che dopo quasi dieci anni è tornato a calcare il palcoscenico di un teatro napoletano. Il cantautore e cabarettista partenopeo ha debuttato al “Totò” portando in scena “Se io fossi San Gennaro”. La rappresentazione si ripeterà fino a domenica 19. Suoi i testi e la regia, fatta in collaborazione con Silvia Imperi. L’audio è stato curato da Alberto Recchia, le luci da Alessio Sepe, gli arrangiamenti da Luigi Zaccheo, i costumi da Silvia Imperi. La produzione è di Arancia Records e Musicaè Managemant. L’autore e attore propone lo spettacolo in forma di teatro-canzone. Accompagnato dalla sua band composta da Menotti Minervini (basso e contrabasso), Giacomo Anselmi (chitarre), Luigi Zaccheo (piano e tastiere) e Daniele Iacono (batteria), e sullo sfondo di una scenografia semplice ma di effetto, Salvatore parla di sé stesso, di Napoli, dei mali della società, del malgoverno, del potere mediatico che premia il clientelismo servile in dispregio della meritocrazia, dell’atavica contrapposizione tutta partenopea e che non trova mediazioni in un ceto intermedio, tra il ricco e il povero espressa nel duetto tra Ferdinando e Federico. Lo fa con la canzone, con la prosa impegnata e dotta, con la satira leggera e pungente, con l’umorismo e la gestualità “parlante”, prerogativa esclusiva e caratterizzante il comico napoletano verace e di spessore. Si presenta al pubblico con “Sono tornato” e, calatosi nei panni del partenopeo doc, ne traccia il profilo sfregiato e offeso dai soliti stucchevoli luoghi comuni in “Fare il napoletano stanca”. Continua, quindi, senza soluzione di continuità fino al termine del primo tempo con “Numeri innumerevoli”, “Incidente telefonico”, “Cara televisione”, “Lo spaventapasseri”, “Le favolette del 2000”, “’O cunto d’‘a pazziella”, “Che senso A” e “Dint’ 'o scuro”. Nel secondo tempo Federico dà vita a “Video ‘o Monumento”, “Cammenanno”, “Il peto nel Regno di Napoli”, “Sul fondo del mare”, “Napolitudine”, e “Se io fossi San Gennaro”. Nel bis, chiesto con la prolungata ovazione, c’è spazio per “Ninna nanna”, “Azz”, “Incidente al Vomero” e “Il pescatore”. Come Milano e Genova, anche Na- IL CONCERTO Federcio Salvatore in scena al teatro Totò fino a domenica 19 poli ha, anzi per meglio dire, ha ritrovato il suo “menestrello”, con la emme maiuscola. Federico Salvatore, carismatico affabulatore, ha la capacità di annullare tempo e spazio. Non recita, non interpreta ruoli o personaggi, ma parla. E i suoi monologhi diventano sempre dialoghi perché il pubblico si sente con immediatezza istintiva e quindi irrazionale, coinvolto in quello che dice. Guarda gli spettatori cercando in ciascuno di loro quell’orologio che in “Cammenanno” porta al polso e che è il solo a camminare con lui diventandone fedele compagno di viaggio. E ci riesce perché ognuno in sala è solidale con lui e si sente rappresentato da lui, in una virtuale proiezione nel difficile vissuto quotidiano. Per questo Salvatore non è un artista di nicchia, ma è voce universale di protesta pacata, civile, di contenuti e di alto profilo. OGGI E DOMANI AL TEATRO “SALVO D’ACQUISTO Ascoltando oggi “Se io fossi San Gennaro”, non a torto definita da molti una delle più amare verità che si possano raccontare sulla città più bella e affascinante del mondo, capitale di cultura internazionale, emerge in tutta la sua evidenza la differenza con i tempi di “Azz” del “Maurizio Costanzo Show” e dell’“Apocalypse Show” di Gianfranco Funari. Il testo è lo stesso, ma i toni sono diversi perchè canta un Federico Salvatore al pieno della maturità artistica, che oggi più che mai valida il suo principio di vita contenuto nei versi conclusivi di questo vero e proprio inno: “alla fine del mio viaggio chiedo a Napoli perdono se ho cercato con coraggio di restare… come sono”. Con l’umiltà dell’uomo di valore che aborrisce la supponenza e l’arroganza, ci spiega: « Sono stato lontano da Napoli non per mia volontà. Ho pagato l’amaro prezzo di chi dice quello che pensa senza mezze parole. La lealtà e la sincerità, in ambienti dove prevale su tutto il servilismo e l’ipocrisia, sono duramente punite. Ma la mia città, i miei amici, il mio pubblico, il pubblico di stasera, mi hanno chiamato e sono tornato, forte di un patrimonio al quale non rinuncerò mai: il coraggio e la volontà di dire sempre quello che penso». MUSICA IL GRUPPO IN SCENA FINO A DOMENICA 19 I comici di “Made in Sud” approdano al teatro Augusteo NAPOLI. Il team di “Made in sud”, la fortunata trasmissione comica ormai alla quinta edizione, approda al teatro Augusteo. Dopo il successo di pubblico ottenuto al Cilea, il consolidato gruppo di comici napoletani è in scena fino a domenica 19 sul rinomato palco napoletano dell’Augusteo. Tutto il cast del noto format di cabaret delizierà il pubblico napoletano con uno show-comico live condito da inserti più prettamente teatrali. La regia dello spettacolo è affidata a Nando Mormone e scritto a più mani dallo stesso Mormone con Paolo Mariconda e la collaborazione di Nello Iorio. Lo show è sottotitolato “Noi restiamo qui”, riferendosi a Napoli, città difficile ma con tante potenzialità e non solo artistiche. “Made in Sud” offre, ironicamente, possibilità di espressione alla più verace tradizione comica meridionale, si tratta di un puro gioco, uno scherzo privo di volontà pole- ALLA RASSEGNA “NON LUOGHI MUSICALI” “La fortuna si diverte”, in scena la Compagnia “Il Mosaico” Cristina Donà, intima e rock NAPOLI. Stasera alle 20,30 e domani alle ore 18,30 al teatro Salvo D’Acquisto andrà in scena la commedia “La fortuna si diverte” di Athos Setti. Due atti Inscenati dalla Compagnia “Il Mosaico” e diretti da Salvatore Lonz, che riprende un testo rivisitato a più penne, arricchito da personaggi che richiamano altre opere comiche e classiche. La fortuna arriva in casa Curatolo grazie al capofamiglia Gennaro. Un uomo che ama alzare il gomito e il vino lo porta sempre a fare sogni strani finché una notte, mentre era tra le braccia di Morfeo, si ritrova a sognare il Sommo Poeta che gli suggerisce una quaterna da giocare. I numeri sono vincenti e la famiglia Curatolo si arricchisce per il piacere della moglie e della figlia di Gennaro. Il capofamiglia, invece, non riesce a gioire di questa vincita, perché Dante aveva aggiunto un’altra cosa durante il sogno: i numeri rapprendano anche la data di morte del povero Gennaro. Parte così un conto alla rovescia che metterà a dura il povero malcapitato: un uomo sull’orlo del precipizio che, dopo la vincita, è convinto che i suoi giorni sono contati. Un andirivieni di personaggi ben caratterizzati ed interpretati dagli attori. Le situazioni sceniche, esilaranti, rendono la commedia brillantissima e leggera, senza però mai perdere di vista la magia del teatro per il divertimento e l'applauso del pubblico in sala. Un successo assicurato scaturito da una Compagnia affiatata, sempre pronta a scavare nel passato per riportare i grandi capolavori della commedia classica napoletana. Lorenzo Iadicicco NAPOLI. Cristina Donà (nella fo- to) è sicuramente una delle artiste italiane più interessanti degli ultimi 10 anni: un sound originale e immediatamente identificabile, una voce assolutamente caratteristica pur se non particolarmente dotata. L’eclettica cantautrice ieri sera ha aperto, la sezione Rock/Pop della discussa rassegna musicale del Centro Campania, “Non luoghi musicali - note senza confini”, con il tour del suo ultimo disco “Torno a casa a piedi”. Non è la prima volta a Caserta per la dark lady del rock italiano, è già stata al teatro di Aversa mesi fa; è dal 2007 invece che non calca i palchi napoletani dopo l’ultima data dicembrina al teatro Sannazaro. Ieri, accompagnata dai musicisti Saverio Lanza, anche pro- duttore di quest’ultimo disco, (piano e chitarre), l’immancabile Piero Monterisi (batteria già di Daniele Silvestri) ed Emanuele Brignola (basso e contrabasso), ha proposto l’album che la critica ha definito il più maturo della AL TEATRINO DI CORTE IL PIANISTA GIOVANNI BELLUCCI San Valentino con le note dei maestri classici NAPOLI. Un evento artistico e mu- sicale che si coniuga, egregiamente, con un appuntamento romantico, passionale, la festa degli innamorati e, in questo caso, degli appassionati dell’Arte. Martedì alle ore 17, nella prestigiosa sala del Teatro di Corte di Palazzo Reale, avrà luogo l’incontro-recital “La musica delle passioni”, organizzata nell’ambito dell’evento “San Valentino, inna- mica e regionalistica, una scusa divertente per giocare con gli stereotipi nord/sud della tradizione italiana, nello stesso tempo offrire visibilità ad alcuni giovani cabarettisti del sud. Conduttori Gigi e Ross, che dal laboratorio del Tam sono arrivati alla ribalta di “Zelig” e “Mai dire Martedì”; con loro Fatima, giovane scoperta del Tam che li affiancherà in una conduzione fresca, scherzosa e professionale. Sul palco ci saranno Due x Duo, Alessandro Bolide, Arteteca, Ciro Giustiniani, Sex & Sud, Doppia Coppia, Enzo & Sal, Ivan & Cristiano, Mariano Bruno, Pasquale Palma, Gino Fastidio, I Malincomici, Mino Abacuccio, Gianni Marino, Venezia e le due suddine Naike Orilio e Maria Rosaria Leone. Le musiche dello spettacolo sono di Frank Carpentieri mentre l’esibizione live è del Music Trio Sud 58, ovvero Veronica Simioli, Antonio Guido e Mavi Gagliardi. morati dell’Arte”, promosso dal ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nella significativa occasione, ci sarà la partecipazione straordinaria di Claudio Strinati, Stefano Gizzi e Giovanni Bellucci, autorevole pianista che condurrà “verso territori pianistici di arduo virtuosismo”, interpretando musiche di Beethoven, Berlioz, Wagner, Verdi/Liszt e Chopin. Il singolare even- to è stato organizzato in collaborazione con l’Accademia Musicale Napoletana fondata da Alfredo Casella nel 1933 e diretta da Massimo Fargnoli, coinvolto nella circostanza nel contrappunto storico ed artistico, unitamente a Claudio Strinati. L’appuntamento al Teatro di Corte si arricchisce, altresì, della collaborazione con la Steinway & Sons, attraverso la famosa ditta “Alberto Na- politano Pianoforti”, sempre più sensibile e culturalmente attenzionata ad iniziative di tale importanza e di forte spessore di arte musicale. Il patrocinio invece è dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. L’evento in calendario è stato reso possibile grazie anche al contributo della “Cariparma”, nella persona del capo area sud Emilio Di Castrio. Gennaro D’Orio Giovanni Bellucci sua carriera, per l’utilizzo del tutto nuovo nella musica della Donà di strumenti di orchestra, per la scrittura semplice e leggera, per come lei stessa lo ha definito, il suo lavoro più italiano sul piano musicale, «pop nel senso buono del termine». Dopo la maternità, a quarantatrè anni, di cui venti passati a suonare dal vivo, l’artista decide, infatti, di prendere una virata pop rock presentando il singolo “Miracoli” all’edizione di Sanremo 2011, brano ovviamente scartato dalla direzione artistica sanremese, una delle canzoni sicuramente più fresche leggere e belle della Donà che probabilmente si sarebbe assicurata un posto sul podio. Ma se, come si dice, chi vince Sanremo non vende più dischi, è sicuramente meglio così. Siamo sicuri che la cantautrice romana avrà ancora molto da dire. Caterina Piscitelli