Corso di laurea in Fisioterapia anno 2016/2017 Insegnamento di Sociologia generale Docente: dott.ssa Francesca Vignola Presentiamoci Info personali • Nome e cognome • Residenza • Esperienze lavorative, stage, volontariato, associazionismo, ecc. (elenco) • Progetti futuri (di studio, lavorativi o personali) • Hobby • Altre info utili Il programma • Epistemologia della sociologia (concetti base) • Sociologia dell’organizzazione (rapporto fra salute, società e organizzazioni) • La ricerca sociale (concetti generali) Che cos’è la sociologia? La SOCIOLOGIA studia le diverse forme di vita umana, allo scopo di costruire un sapere teorico, razionale e sistematico sulla “società”. È una disciplina scientifica (definita da oggetto e metodo propri) in dialogo con altre discipline. Quanto consideriamo naturale, inevitabile, buono o vero può anche non essere tale e le caratteristiche “date” della nostra esistenza sono fortemente influenzate da fattori storici e sociali. A cosa serve la sociologia? Leggere e analizzare le situazioni in una prospettiva sociologica Leggere e comprendere i fenomeni sociali che caratterizzano il contesto sociale sviluppando la capacità critica personale e utilizzando l' "occhio sociologico" proprio del sociologo Lo sguardo sociologico • «un compito difficile educare gli studenti allo sguardo sociologico, dal quale tutto dipende e che è capace nella sua essenza di dividere la forma sociale dal contenuto materiale. Una volta acquisito questo sguardo, però, non è difficile trovare fatti sociali ovunque». (Simmel) La sociologia ha numerose implicazioni pratiche per la nostra vita: • consapevolezza delle differenze culturali; • ricadute sul nostro modo di pensare \ agire; • programmazione e valutazione delle politiche; • sviluppo del welfare state; • auto comprensione (di Sé e della propria collettività); • “grammatica” fondamentale delle altre scienze sociali; • ecc. Il lavoro di sociologo dipende dall’immaginazione sociologica ossia: la capacità di riflettere su se stessi liberi dalle abitudini familiari della vita quotidiana, al fine di guardare la realtà con occhi diversi. il sociologo è colui che riesce a liberarsi dai condizionamenti della situazione personale collocando le cose in un contesto più vasto, rivelando anche il senso contro-intuitivo (R.K. Merton) dei fenomeni collettivi. Il concetto di struttura sociale si riferisce al fatto che le attività umane non sono casuali, ma strutturate storicamente e che vi sono regolarità nei nostri comportamenti e nelle relazioni che intratteniamo. La struttura sociale non è una struttura fisica (es. un edificio), poiché le società umane sono continuamente ricostruite dai “mattoni” che le compongono: gli esseri umani. La strutturazione è un processo biunivoco: le nostre attività strutturano il mondo sociale il mondo sociale struttura le nostre attività Il SISTEMA SOCIALE (o “società” in senso lato) è un insieme di individui legati da INTERAZIONI, RELAZIONI E RAPPORTI STRUTTURATI sulla base di una cultura comune. Interazione sociale il processo attraverso il quale agiamo e reagiamo nel rapporto con altri soggetti sociali. Può essere strutturata sulla base di un codice culturale (interazione sociale) oppure tecnico (ad esempio, il codice della strada che “organizza” la circolazione stradale) I concetti di struttura, sistema sociale, interazione, relazioni e rapporti sociali, sono i “mattoni” fondamentali dell’analisi sociologica; Le interazioni (sociali e tecniche) si svolgono e sono rese possibili in quanto radicate in un contesto di relazioni e rapporti sociali. Quest’ultimi sono influenzati a loro volta dalle “vicende” delle interazioni. Esercitazione AGORA’ Agorà Un gioco sociologico Animazione sociale, n. 10, 2008, pp. 72-80. Gli incontri nell’agorà per negoziare gli interessi comuni e i modi per promuoverli e proteggerli paiono sempre più uno spreco di tempo e di fatica. Z. Bauman AGORA’ = spazio simbolico comune all’interno del quale ha luogo l’incontro tra i vari desideri/interessi “privati” e la sfera “pubblica”; in altre parole, la negoziazione tra i diversi punti di vista Agorà Un’esercitazione formativa di gruppo che mira ad accrescere le competenze socio-comunicative di quanti operano a vario titolo nell’ambito delle relazioni educative, d’aiuto e di cura. Si propone di sviluppare l’attenzione verso la circolarità tra relazioni micro e macrosociali, ovvero tra dinamiche interpersonali e dinamiche della più vasta comunicazione organizzativa, comunitaria, politica e sociale. Agorà Nella sua versione-tipo, l’Agorà richiede un massimo di 48 partecipanti per una giornata intera (8 ore, intervalli inclusi) Ma a seconda del contesto sono possibili consistenti adattamenti. Al processo concorrono, interagendo tra loro, diversi “agenti sociali”, generati in situazione. Ciascun “agente sociale” è impersonato, come fosse un unico individuo, da un piccolo gruppo di partecipanti. Tali “agenti sociali” sono quelli che si assumono essere presenti in un dato territorio – enti, autorità, servizi, aziende, professionisti, classi, generazioni, ecc. Agorà La metodologia si ispira al “Metodo Philips” (Branca, Colombo, 2001). mira a far emergere le rappresentazioni, personali e condivise, che fanno da filtro attivo e creativo a ogni singolo gesto compiuto nel contesto d’azione: rappresentazioni del proprio ruolo, del ruolo altrui, delle organizzazioni di appartenenza, della rete sociale più vasta di cui queste organizzazioni sono parte, dei mondi sociali entro i quali professioni e organizzazioni sono appunto situate. Agorà L’assunzione teorica implicita è l’idea socioCostruzionista (Pearce, 1989) che le nostre rappresentazioni influiscano fortemente sulle nostre azioni, in forme che rimangono assai più inconsapevoli di quanto tendiamo a credere, influenzati da quella rappresentazione “cartesiana” di noi stessi che assegna il primato epistemologico alla coscienza, separandola dualisticamente dalle emozioni e dai contesti relazionali nei quali siamo immersi (v, Bateson, 1972). Agorà 1. Definizione delle finalità (obiettivi attesi) - far emergere la rilevanza delle componenti socialmente situate. 2. Formazione dei gruppi. “agenti sociali” (paziente, mmg, fisioterapista, famigliare, giornalista, direttore generale, anci, ecc.) - adesione spontanea. 3. Assegnazione del compito «Che cosa VOGLIAMO per una Sanità migliore?». 4. Allestimento dell’aula. Disposizione a torta, dove i vertici sono i porta voce. Agorà Prima riunione (10 minuti): i gruppi si riuniscono per decidere la risposta alla domanda-compito, che verrà riferita dal portavoce nella successiva Agorà Prima Agorà (15 minuti): i gruppi prendono posto. Ogni portavoce presenta la risposta alla domanda-compito e inizia il confronto. Parlano solo i portavoce. Seconda riunione: prosecuzione, tenendo conto di quanto è avvenuto nella prima assemblea. Il gruppo è libero di organizzarsi (cambiare portavoce o non presentarsi alla successiva assemblea). Seconda Agorà: il compito dei portavoce è identico, ma in questa fase ogni membro del gruppo può parlare sottovoce con i membri del gruppo, compreso il portavoce. Durante l’Agorà questi può richiedere un time-out per consultarsi con il gruppo. Agorà - Riflessioni sull’esperienza 1. Aver cura della fiducia 2. Dal contesto dato al contesto costruito (socialmente) 3. Dall’identità-eredità all’identità-relazione 4. Il paradosso della mancanza come competenza 5. Creazione di un nuovo linguaggio 6. Priorità della comunicazione 7. Emozioni come processi 8. Il gioco del riconoscimento sociale 9. La responsabilità personale come processo sociale 10. Responsabilità per la parte e per il tutto