Il cuore Rilevatore Di Martina Iarnone, Arianna Faucci, Catherine Russo, Ilaria Rizzo Int. Sala tribunale. Giorno scena 1 UOMO È giorno e l’uomo che ha ucciso il vecchio si trova seduto nella sala del tribunale davanti al giudice..attorno ad egli ci sono molte altre persone che assistono alla sentenza (Irato e nervoso, è sudato e si copre il viso fra le mani) primo piano sull’uomo seduto sulla sedia davanti alla corte del giudice È vero che sono sempre stato nervoso! Ma perché voi dite che sono pazzo?? La malattia ha acuito i miei sensi, ma non li ha distrutti. Il mio udito si è affinato, sentivo tutte le cose del cielo e della terra e anche molte cose dell'inferno. Come posso io dunque essere pazzo? UOMO ( l’uomo si alza rapidamente dalla sedia facendola cadere all’indietro e urla rabbiosamente) Ascoltatemi! Osservate con quanta lucidità e con quanta calma io posso raccontarvi tutto ciò che accadde quella notte. GIUDICE ( con fermezza e occhi puntati sul viso dell’uomo aspetta che gli venga detta la verità) Dunque voi ammettete di essere il colpevole dell’omicidio? UOMO ( rimane in silenzio per qualche secondo fissando il giudice, gira il viso e guarda le persone a lui attorno e con molta lentezza pronuncia le parole) lasciate che io racconti … UOMO (Inquadratura uomo mentre si dirige a passi lenti e pesanti davanti al giudice) volevo bene al vecchio non mi aveva mai fatto del male ne il suo oro mi interessava, era il suo occhio a scaturire un odio profondo. Quell’occhio simile ad un avvoltoio, chiaro,velato,coperto di una pellicola. UOMO (a passi veloci e decisi giunge fino al giudice e appoggia violentemente le mani sul bancone di costui alzando ancora di più il tono della voce) Mi si raggelava il sangue ogni volta che mi guardava! L’odiavo! Si l’odiavo! decisi di togliere la vita al vecchio! E di sbarazzarmi per sempre di quell'occhio! GIUDICE ( giudice impaurito si allontana con il busto dall’uomo e balbettando dice) Imputato ma cosa fa !!! torni al suo posto immediatamente! CORTE (brusio nell’aula ogni persona inizia a parlare ad alta voce commentando ciò che è avvenuto) GIUDICE (sbatte il martello sul bancone e urla) Silenzio in aula !!!!!!e lei imputato continui per favore !! UOMO (seduto al suo posto a parole stanche e occhi spenti dice fissando il vuoto) Organizzai il piano della sua morte con molta accortezza, ogni sera per 7 notti a mezzanotte entravo in silenzio nella sua stanza. Ogni mio movimento era furbo e silenzioso quasi un ora per aprire l’ uscio della porta, l’uomo intanto giaceva nel letto. UOMO ( alzando il sopracciglio e le braccia al cielo porge la domanda a tutta la corte ) Voi non vi immaginate la mia astuzia ! un pazzo avrebbe agito con altrettanta avvedutezza?? Una volta che tutta la mia testa era entrata nell’ uscio della porta della stanza, scoprivo la lanterna cautamente, oh, quanto cautamente, la scoprivo giusto quel tanto che mi permetteva di far cadere un unico sottile raggio sull'occhio d'avvoltoio ma lo trovavo sempre chiuso, cosicché mi era impossibile compiere la mia opera. Non odiavo il vecchio, ma il suo occhio maligno! Ogni mattina, quando il giorno spuntava, entravo baldanzosamente nella stanza e gli parlavo con audacia, chiamandolo per nome in tono cordiale, e gli chiedevo come avesse trascorso la notte. FLASCHBACK INT.SCENA 2. NOTTE CASA VECCHIO Aprii l’uscio della porta della stanza del vecchio lentamente … molto lentamente. Era l’ottava notte e con la lanterna mi affacciai dall’uscio della porta per vedere il vecchio dormire. Sogghignai nel sapere che il vecchio era all’oscuro di tutte le mie azioni. Stavo per schiudere di un filo la lanterna quando il pollice mi scivolò sul gancio di metallo.. all’improvviso il vecchio si sveglia saltando sul letto gridando. VECCHIO Chi è??? Chi è stato a fare questo rumore? rimasi fermo in silenzio!… per un ora intera non mossi un muscolo.. ma nel frattempo non lo sentii sdraiarsi, il vecchio stava seduto sul letto al buoi ad ascoltare qualsiasi rumore potesse esserci..all’improvviso emise un gemito sommesso, non un gemito di dolore, ma una voce soffocata che si leva da un’anima piegata dal terrore. sapevo cosa provava il vecchio … o si che lo sapevo.. sapevo che la sua paura andava crescendo.. dopo aver aspettato ancora a lungo che dormisse decisi di aprire una piccola fessura della lanterna e un solo pallido raggio di luce cadde sull’occhio dell’avvoltoio ed era aperto spalancato! A vederlo mi sentii una furia! Intanto mi rimbombava nell’orecchio un suono rapido opaco.. era il cuore del vecchio che batteva!! I suoi battiti diventavano sempre più rapidi e più forti. ancora Ancora ! Sempre do più!! A un certo punto mi parve che il cuore dovesse scoppiare. L'ora del vecchio era giunta! SCENA 3 TRIBUNALE. GIORNO UOMO (con voce calma e inespressiva) E così gli saltai addosso, lui emise un ultimo urlo e poi lentamente il suo cuore smise di battere. Il suo occhio non mi avrebbe più perseguitato. (attimo di pausa e di silenzio) GIUDICE La prego continui il racconto.. voglio sapere cosa successe dopo. UOMO Smembrai il cadavere, gli tagliai tutto e nascosi tutto sotto le assi del pavimento. Ma poi.. (il respiro dell’uomo si fa affannoso, inizia a sudare ed agitarsi strusciando le mani velocemente sui ginocchi) Sentii bussare alla porta, erano tre poliziotti, dissero che aveva sentito un urlo e che dovevano perquisire la casa. Io risposi che ero solo, e che avevo urlato nel sonno. Li condussi per tutta la casa e gli accompagnai anche in camera del vecchio. Mentre si chiacchierava in quella casa, cominciai a stare male, sentivo un battito nella testa ma mi accorsi che non era nelle mie orecchie. Era il cuore del vecchio, avevo paura che i poliziotti lo sentissero. UOMO (si agitò sempre di più, le mani sudate si sfregavano tra loro velocemente) Non smetteva di crescere, sempre di più, sempre più forte.. i poliziotti lo sentivano, ma si prendevano gioco di me, volevano che confessassi, loro lo sapevano. Così ammisi tutto, gli dissi di guardare sotto le assi del pavimento. (si calma, gli colano goccioline di sudore dalla testa riprende a parlare lentamente) È così che sono arrivato qui.. Non mi pento di quello che ho fatto, finalmente mi sono sbarazzato di quell’occhio malvagio. Condannatemi pure per quello che ho fatto, va bene così. GIUDICE (stupefatto senza muoversi fissando il colpevole dice) Ora la corte si riunirà per decidere la condanna, l’udienza è conclusa. UOMO (sottovoce, tra se e se facendo un movimento con la testa “No”) IO NON SONO PAZZO!