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21 agosto 2008
COMPAGNIA DEI TEATRANTI
(Bisceglie)
“Il mistero dell'assassino misterioso”
di Lillo & Greg
regia di Enzo Matichecchia
assistente alla regia Mariagrazia Ricciuti
INTERPRETI
Enzo Matichecchia - Lella Mastrapasqua - Mally Papagni
Ivano Tatoli - Mario Ferrante - Giuliano Tarricone - Daniela Rubini
LO SPETTACOLO
È un giallo dai toni brillanti, di chiara matrice anglosassone, con la più
classica delle situazioni investigative: il detective Mallory ha riunito nel
salone principale del castello i sospetti assassini della Contessa
Worthington. Ma dopo soli cinque minuti uno degli attori ha un malore e
sviene. Si chiude il sipario, si cerca di tranquillizzare la platea, si chiede un
po' di pazienza. Quando sembra non esserci altra soluzione se non
concedere al pubblico la possibilità di tornare o di farsi rimborsare il biglietto,
il tecnico audio si offre di interpretare il ruolo lasciato vacante. Malgrado le
resistenze del regista-autore, lo spettacolo prosegue con il nuovo acquisto e
da questo momento rovina miseramente fino all'annichilente epilogo. Le
difficoltà crescenti dell'improvvisato attore, la sua cialtroneria e arroganza
minano drammaticamente la trama del giallo, scatenando via via gli egoismi
e le meschinità degli altri attori disposti a tutto pur di prendersi un applauso in
più e non affondare con la nave.
"Il mistero dell'assassino misterioso" è la prima vera commedia scritta dal
duo Lillo & Greg, portata con successo sui palcoscenici romani e milanesi.
Attraverso il meccanismo del metateatro, tanto caro alla coppia, viene
scardinato il delicato equilibrio su cui vivono alcune compagnie di teatro, ma
anche quello su cui si fondano la maggior parte dei rapporti umani: gelosie,
meschinità, invidie, rancori e falsità. Un'altra caratteristica fondamentale è la
doppiezza di tutti i personaggi-attori: il pubblico si trova a seguire la trama
del giallo ma anche le storie personali degli attori che lo interpretano.
I ritmi serrati, le battute oblique, l'onnipresente umorismo di situazione e non
ultima la cornice del giallo rendono la commedia elettrica, avvincente e fuor
di dubbio divertente.
Alla base c'è un grande amore per le atmosfere alla Agatha Christie, ma
anche per le commedie di Neil Simon, per la comicità di Woody Allen e Mel
Brooks.
LA COMPAGNIA
Pur costituitasi di recente (settembre 2005), ad opera di teatranti con
esperienza decennale, la Compagnia vanta già una intensa e pregevole
attività a tutto campo, tanto da essersi imposta subito all'attenzione della
scena regionale e nazionale, dove miete premi e riconoscimenti. Produzioni
originali (“Sorelle zitelle, spose novelle” di Anonimo, “Don't let me to age
alone” di Nemer Salamun, “Non aprite quell'armadio” di C. Petrucco, oltre a
questo “Mistero dell'assassino…”), in cui traspare una spiccata propensione
per il teatro brillante; corsi di recitazione, organizzazione di rassegne: una
realtà centrale nella vita culturale della città di Bisceglie.
22 agosto 2008
COMPAGNIA DEL TEATRO UNIVERSITARIO
(Bari)
“Variazioni enigmatiche”
di Eric-Emmanuel Schmitt
regia di H. Roithamer
adattamento di Leo Lestingi
con Alberto Rubini e Leo Lestingi
LO SPETTACOLO
“Variazioni Enigmatiche” (1996) è forse il più originale e
rappresentato dei testi teatrali di Eric-Emmanuel Schmitt (in Italia è
stato già portato in scena da Glauco Mauri e Roberto Sturno), fa
riferimento a “Enigma Variations”, composizione del musicista
inglese Edward Elgar (1857-1937), che consiste in quattordici
variazioni su una melodia che sembra impossibile individuare.
Sulla doppia fascinazione della musica di Elgar e di una donna
entrata in modo diverso, ma ugualmente incisivo, nella vita di due
uomini si regge il lavoro di Schmitt: un thriller dei sentimenti con
drammatici colpi di scena, mai prevedibile, un testo in cui l'ironia più
tagliente trascolora in commozione, la tenerezza in folle crudeltà.
È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko, Nobel
per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita (ma conserva un
intenso rapporto epistolare con la donna amata) e Erik Larsen,
giornalista cui lo scrittore concede un'intervista. Procedendo per
agnizioni e rivelazioni, l'incontro si trasforma in un affannoso e
coinvolgente disvelamento di verità taciute.
I DUE INTERPRETI
Alberto Rubini è impegnato nel teatro amatoriale e di ricerca sin dal
1968, e ha partecipato come attore a numerosi spettacoli e messe in
scena, dirigendo anche un sodalizio, il “Piccolo Teatro”, che ha
presentato le sue realizzazioni anche fuori di Puglia.
Brevi ma significative apparizioni in corto e lungometraggi, come
“Vento di primavera” di Franco Salvia e “L'amore ritorna” di Sergio
Rubini, suo figlio.
Leo Lestingi è stato fra i protagonisti dell'ultima, intensa e
significativa, stagione artistica del famoso CUT Bari, partecipando
come attore, regista, animatore e docente a numerosi spettacoli,
seminari, laboratori e ricerche sperimentali. Autore di molti e
apprezzati recital poetico-musicali, si è, poi, perfezionato alla
famosa “scuola” di Orazio Costa Giovangigli, proseguendo nella
ricerca di un teatro di poesia e di una drammaturgia originale
soprattutto d'ispirazione religiosa.
26 agosto 2008
COMPAGNIA CICCI TI SANTA
(Carosino)
“Non ti conosco più”
di Aldo De Benedetti
regia di Antonio Spagnulo
scenografia Biagio Sampietro
INTERPRETI
Ciro De Angelis - Carlo Giustizieri - Angelo Boccuni
Tiziana Di Napoli - Mina Friuli - Antonella Grassi
M. Giovanna Pappadà - Rita Gregucci - Carmen Moscaggiura
L’OPERA
Una bella casa, un sereno ambiente borghese: la bella signora Malipieri al
pianoforte, il marito illustre avvocato, un’affezionata servitù. Ma in questa
dorata tranquillità scoppia il dramma di una patologia neuronale che
colpisce la donna.
Luisa non riconosce più il marito Paolo e lo vuole cacciare di casa come se
fosse un intruso. Il professor Alberto Spinelli, medico psichiatra, diagnostica
un vuoto di memoria, auspicabilmente temporaneo. In effetti, mentre i due
uomini stanno parlando, la signora Luisa riconosce la voce del marito ed
entra in salotto per salutarlo. Per un attimo tutto sembra tornare nella
normalità.... Finché sotto lo sguardo esterrefatto di Paolo, Luisa abbraccia e
riconosce come marito Alberto, il professore! Nei suoi occhi sembra brillare
una strana luce… La storia si dipana attraverso un singolare gioco a tre, con
l’intervento di qualche altro personaggio di contorno.
Scritta nel 1932, “Non ti conosco più” è una classica commedia degli
equivoci, che vanta innumerevoli messe in scena nonché un indimenticabile
adattamento cinematografico datato 1980 (Monica Vitti, Johnny Dorelli e
Gigi Proietti, regia di Sergio Corbucci).
Il testo regge ancora, anche attraverso l’inevitabile distacco prodotto
dall’ingenuità delle situazioni rappresentate (siamo nell’italietta degli anni
Trenta). Aldo de Benedetti sa divertire con malizia scevra dalla volgarità
contemporanea e riesce a tratteggiare i tre personaggi principali con
delicate pennellate di candida ironia.
Ne esce un lavoro divertente, attuale, nei termini in cui un’ambigua
situazione di coppia costituisce un tema universale senza tempo e senza
luogo, eticamente corretto, in quanto l’epilogo suggella la morale
consolatoria del “chi la fa, l’aspetti”.
LA COMPAGNIA
Nata alcuni anni fa dalla incontenibile passione per la recitazione di alcuni
già navigati teatranti, prende il nome da un popolare artista considerato il
fondatore del teatro carosinese. La Tradizione è infatti una delle due anime
di questo atipico sodalizio, la dimensione della cultura locale e del teatro
vernacolare. L’altra anima è, all’opposto, il Futuro, cioè l’apertura alle nuove
frontiere del teatro, per vivere appieno “nel proprio tempo”, per non cadere in
facili nostalgie regressive. Di questa seconda linea operativa fa parte la
voglia di “mettersi in gioco”, di confrontarsi e collaborare con le altre realtà
del multiforme pianeta del teatro amatoriale, per ampliare gli orizzonti
culturali e affinare le capacità tecniche, insomma per “crescere”.
27 agosto 2008
COMPAGNIA IL CARRO DEI COMICI
(Molfetta)
“Ab-Uli-Via”
Canto di un pensiero non potato
di Francesco Tammacco
regia di Matilde Bonaccia
coreografie e danze Anna D’Avanzo
musiche originali Federico Ancona
regia e montaggio video Michele Pinto (Morpheus ego)
INTERPRETI
Francesco Tammacco - Rosa Tarantino - Felice Altomare
LO SPETTACOLO
“Ab-Uli-Via” vuol essere la voce che viene dal Sud, forse un fazzoletto
appesantito dalle lacrime, un grido, una risata, forse la speranza che
qualcosa un giorno possa cambiare.
Attorno ad un ulivo e in quattro quadri, gira una giostra umana dalle
condizioni più varie.
“Ab-Uli-Via” è il grido di speranza cui è sottoposta la “carne viva” della gente
del Mezzogiorno.
(Francesco Tammacco)
LA COMPAGNIA
Nata nel 2003 e formata da pochi ma poliedrici operatori sotto la guida di
Francesco Tammacco - attore, regista, autore - ultimo vitale germoglio del
ramificato albero teatrale di Molfetta, la Compagnia ha già all’attivo
numerosi ed eclettici allestimenti, accomunati dalla ricerca di un rapporto
nuovo e più profondo con il pubblico, valorizzando spazi inconsueti e
alternativi (piazze, strade, treni, siti archeologici), in nome di una
riappropriazione “alta” del teatro da parte della gente comune.
Inoltre, Francesco Tammacco (ricercatore del moderno “teatro della mente”)
si fa spesso interprete del travagliato mondo giovanile, avvalendosi della
collaborazione di vari psicologi. Questo spiega anche lo spazio particolare
che la Compagnia riserva, nelle scelte produttive, al teatro per ragazzi.
1 settembre
COMPAGNIA TEATRO MIMESIS
(Trani)
“Arte”
tratto da “Art” di Yasmina Reza
adattamento di Marco Pilone
regia di Marco Pilone
INTERPRETI
Giordano Cozzoli - Giovanni Filannino - Enzo Cirillo
LO SPETTACOLO
Una storia tra uomini, immaginata da una donna…
Vendette, meschinerie, rancori. La storia ruota intorno alla lite tra una coppia
d'amici: Marco, autoritario e possessivo, non sopporta che Sergio possa
amare qualcosa che lui odia. Si sente escluso, come ripudiato.
Il vero soggetto della pièce è l'amicizia, che può essere passionale,
intransigente e dolorosa.
Yasmina Reza ha congegnato questa commedia in maniera molto abile
malgrado qualche facile battuta sulla psicanalisi, le matrigne e, soprattutto,
sull'Arte: le opere di Martin Barrè, grande pittore scomparso l'anno prima
della stesura della commedia, hanno ispirato Yasmina Reza.
LA COMPAGNIA
Nasce 15 anni fa ad opera di un gruppo di artisti e tecnici, tutti provenienti da
passate esperienze teatrali, con l’intenzione di promuovere un’idea di teatro
collegata ai problemi ed alle trasformazioni della vita sociale e dell’impegno
civile di ognuno.
Il termine “mimesis” allude al desiderio di ricreare, nella finzione scenica,
situazioni comuni e quotidiane, anche al limite del paradossale, secondo
una chiave di lettura aperta a significati morali, in funzione della crescita
umana degli attori non meno che degli spettatori.
Il Teatro Mimesis ha puntato fin dalla nascita a un teatro di qualità, che
superasse, sul piano dei risultati artistici, l’artificiosa distinzione fra teatro
dilettantistico e teatro professionistico.
Palpabile è l’impegno del bravo regista-autore Marco Pilone e della sua
agguerrita squadra per lo studio e l’espressione di ogni risvolto della psiche
dei personaggi.
Come puntualmente si registra in “Arte”, in cui attori avvezzi soprattutto a
ruoli comici e brillanti mostrano una notevole capacità di caratterizzazione e
di coinvolgimento emotivo del pubblico.
11 settembre
COMPAGNIA TEATROSTUDIO
(Pisa)
“Tuo marito mi tradisce”
di Woody Allen
regia di Roberto Birindelli
scenografia Alessandro Meozzi
INTERPRETI
Mariella Dessena - Rossella Gagliardi - Roberto Birindelli
Alessandro Bargagna - Barbara Nannini
L'AUTORE
Allen Steward Konigsberg, in arte Woody Allen, nasce a New York nel 1935
da famiglia ebraica. Giovanissimo scrive sketches per cabarettisti in voga
finché non decide di recitare i suoi testi in prima persona. Ma il salto di qualità
e di notorietà avviene con il debutto nel cinema come regista e attore nel
1969 con “Prendi i soldi e scappa” un successo soprattutto di critica che si
ripeterà nei film successivi fino a fargli vincere il premio Oscar. Allo stesso
tempo Allen, che fra l'altro è lo sceneggiatore dei propri film, si cimenta con il
teatro con “Provaci ancora Sam” che diventerà poi un film e ottiene un
successo mondiale che lo invoglia a scrivere altre commedie fino all'ultima
“Central Park West” da cui è tratta “Tuo marito mi tradisce” inedita in Italia.
LO SPETTACOLO
L'ambiente è quello dell'alta borghesia di NewYork, i personaggi sono
quattro amici di mezza età: Phyllis la padrona di casa, una psicanalista dalla
forte personalità e suo marito Sam dongiovanni impenitente, Howard uno
scrittore impacciato e nevrotico e sua moglie Carol ingenua romanticona.
Queste due coppie si affrontano senza esclusione di colpi in uno spietato ma
divertente gioco della verità con un crescendo di situazioni tragicomiche.
Un Allen, con le sue caratteristiche gags e battute fulminanti, contaminato
con i ritmi frenetici e i connotati tematici della pochade.
LA COMPAGNIA
Nata negli anni ‘70, la Compagnia Teatro Studio è diretta da Roberto
Birindelli, presidente FITA per la Toscana (con un discreto curriculum anche
professionistico), il quale ha allestito con tale gruppo oltre trenta spettacoli
(!) da autori classici a quelli contemporanei tra i più significativi (Machiavelli,
Molière, Ionesco, Mrozek, Beckett: un memorabile “Aspettando Godot” dei
pisani qualificò la prima edizione di “Giovinazzo Teatro”), con particolare
attenzione per quelle opere che mettono al centro l’uomo alle prese con
brucianti problemi esistenziali: un teatro che, pur senza rinunciare alla
funzione primaria del “divertimento”, rigetta però la mera e sterile evasione.
Numerose le presenze della Compagnia in importanti Rassegne e Festival
nazionali: dovunque riconoscimenti per il rigore e l’efficacia della regia e/o
per il livello decisamente alto degli interpreti.
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