Introduzione al corso: la nascita e il perché della metafisica + Parmenide 8 February 2017 Seminario (venerdì, dalle 11.15-13.00) Perché un corso di storia della metafisica? 1. Metafisica regina della filosofia 2. Pare che la metafisica stia tornando 'di moda' metafisica proposta dalla filosofia analitica anglosassone, per quanto sia diversa, è pur sempre metafisica (un sapere che si occupa di “ciò che è”); tra le varie metafisiche: visione scientifica del mondo metafisica basata sul senso comune ecc. la pluralità delle metafisiche corrispondono a più punti di vista; sono tutte metafisiche del mondo fisico alla metafisica analitica è una mera descrizione, manca l’indagine della metafisica classica: indagine sulle ragione si stanno a fondamento di ciò che c’è ciò che c’è viene spiegato con qualcosa che sta al di là delle cose nascita del termine ‘Metafisica' I sec. a.C.; Andronico di Rodi raccoglie le opere aristoteliche ‘tà-physikà’ - i libri che vengono numericamente dopo i libri della fisica da allora in poi, il nome viene utilizzato per designare ciò di cui parlano quei libri - ciò che sta oltre, dopo, al di sopra della realtà fisica, e da cui quest’ultima dovrebbe dipendere essa si occupa dei principi primi delle cose, e queste divengono principi secondi la metafisica è indagine sull’essere; il termine ontologia verrà adottato solo nel XVI secolo, benché essa nasca come scienza con Parmenide in Parmenide non vi è ancora consapevolezza di una realtà che stia al di là del regno fisico; egli è un fisico, parla della physis secondo Aristotele, fisici furono tutti i filosofi precedenti a Platone: la realtà naturale non è spiegabile ricorrendo a principi naturali; una spiegazione secondo i principi naturali rimarrà insoddisfacente per conoscerla, è necessario l’intelletto - di cui, una realtà sovrasensibile e intelligibile È necessario chiedersi se le spiegazioni sovrasensibili siano le uniche disponibili per l’esistenza di ciò che c’è. È necessario spiegare le cause, le ragioni del Tutto. - metafisica scienza della Totalità la Natura era tutto per i primi filosofi naturalisti - essi si chiedono le ragioni del Tutto, ovvero della Natura in questo senso, la loro indagine era metafisica - in quanto un interrogarsi sui principi del Tutto metafisica: scienza del sovrasensibile, dell’essere e della totalità questa storia pare ormai tramontata: è sparita l’indagine sulla sovrasensibilità e sulla totalità (‘espressione “tutto esiste” è tautologica) alla metafisica analitica contemporanea manca la pretesa di spiegare il tutto, che dia al Tutto un senso parabola della metafisica nasce in Grecia trasformata nella modernità in maniera decisiva, che condurrà la metafisica al tramonto spostamento dell’asse metafisico dall’essere al soggetto (al pensiero e all’io) con Kant e Hegel la metafisica giunge a conclusione, trova il suo compimento, ovvero la sua fine ricerca delle origini e dei contenuti che segnalino una trasformazione (non un’eliminazione) della metafisica contemporanea Inizi della metafisica: per il suo carattere ontologico con Parmenide; per il carattere sovrasensibile con Platone; per il carattere totalizzante con i fisici Fisici: la totalità è la physis, la natura; essi ne indagano l’origine (arché) un’origine non temporale, bensì il fondamento prima risposta non-mitologica sull’origine delle cose (elementi, ecc.) Anassimandro è il primo a mettere in discussione la naturalità del principio primo all’origine del tutto non può essere una cosa tra le cose; deve essere qualcosa di assolutamente indeterminato tutte le cose finite sono determinate, pertanto la loro origine deve essere indeterminato: a-peiron Parmenide (V sec. a.C.) per la prima volta, l’indagine sull’origine della physis diventa l’indagine sull’essere domanda fondamentale: che cos’è la physis? per conoscerne l’origine, è necessario sapere che cosa essa è la sua domanda non è più una domanda sull'arché la sua domanda si sposta verso: qual è il carattere della physis? La physis è to on, è l'essere il bivio della possibilità della ricerca - o è, o non è [frammento 2 de Sulla Fisica - http://www.lcgalilei.pisa.it/NS/docs/dispense/Parmenide.%20Frammento%202.pdf, oppure vedi antologia del corso, p.11] nella frase manca il soggetto: di qualsiasi cosa che appartenga alla physis, possiamo dire che è oppure che non è, ove la seconda via è necessariamente esclusa che cosa è? che qualcosa sia significa che non è possibile che non sia l’essere è ciò che non può mai essere niente; il significato ‘essere’ è opposto al significato ’niente’, e lo comprendiamo per opposizione essere non significa la realtà di cui facciamo esperienza; nel suo significato fondamentale, è ciò che è impossibile che sia niente Frammento 7: i sensi (l’occhio, l’orecchio, la lingua), non possono illuminarci su cosa sia l’essere; solo la ragione, il logos, può fornirci la risposta forse che questa opposizione ci dica qualcosa? Essere e nulla non si distinguono eccetto che per la loro opposizione [Hegel arriverà ad affermare che essere e nulla sono la stessa cosa] Conseguenze: Frammento 8 [p.13, antologia] 1. l’essere è eterno - ingenerato e imperituro l’essere non può avere una genesi, poiché dovrebbe provenire da qualcosa che non è essere; ciò è impossibile perché il niente stesso è impossibile, non può esistere la domanda sull’arché diviene inutile l’essere non è aiòn (ovvero eterno, introducendo una successione passato-presente-futuro) bensì è 2. la totalità: l’essere sempre presente, è ora è necessario che sia intero non vi può infatti essere un nulla fra gli enti; le cose sono divisibili solo introducendo il nulla, e poiché non c’è il nulla, non vi sono divisioni tra l’essere: esso è intero 3. l’immobilità: il cambiamento sarebbe solo una questioni di nomi - un’attribuzione errata dell'essere l’ontologia nasce con caratteristiche teologiche (immobilità, perfezione, integralità, ecc.); queste sono le caratteristiche della totalità Problema principale: conciliare la visione parmenidea con la nostra esperienza; logos ed esperienza riportano due cose diverse Frammento 6: i mortali pensano che generazione e corruzione comportino la presenza di essere e di niente per spiegare l’esperienza si ricorre all’impossibile Parmenide tenta di spiegare generazione e corruzione senza ricorrere al niente: Frammento 4 [p.16, antologia] ciò che è assente ai sensi ed è presente alla mente egli sviluppa una fisica basata sull’opposizione luce-tenebre luce e notte sono entrambe due cose che sono: è necessario spiegare generazione e corruzione in base a due distinte modalità dell'essere obiettivo: interpretare l’esperienza utilizzando esclusivamente l'essere by Alessandro Veneri www.kumarproject.com