Interazione tra fotoni e particelle solide • Nella scorsa lezione abbiamo studiato l’ interazione tra fotoni ed elettroni – Liberi (Scattering Thomson o Compton) • Nelle regioni HII • Nel plasma dell’ universo primordiale – Legati (Scattering Rayleigh) • Nell’ atmosfera terrestre, colore blu del cielo • Oggi studiamo l’ interazione dei fotoni con le particelle solide di piccole dimensioni (scattering di Mie) • Questo e’ un caso di grande importanza in astrofisica (es. Polvere interstellare) • Questi elementi si possono aggregare in piccolissimi granelli solidi: • Nelle ultime fasi della loro evoluzione le stelle sintetizzano elementi sempre piu pesanti. • Il ferro e’ l’ elemento piu’ pesante formabile con reazioni di fusione nucleare esoenergentiche. Dopo l’ esaurimento degli elementi piu’ leggeri del ferro la stella collassa sotto il suo stesso peso. • L’ esplosione di Supernova che ne deriva disperde nello spazio interstellare gran parte degli elementi pesanti formatisi nella stella, e permette la formazione di elementi ancora piu’ pesanti. Esplosione di SN1987A Lo stesso campo Prima dell’ esplosione • Le esplosioni di SuperNovae generano anche onde d’ urto nel gas interstellare preesistente: dove la densita’ diventa sufficientemente alta inizia il collasso che finira’ nella formazione di stelle. – nello spazio interstellare – nelle atmosfere di stelle giganti fredde – negli inviluppi delle protostelle • Si formano cosi’ il gas e la polvere interstellare. Nubi di polvere interstellare in Aquila e in N81 (SMC) • Il ciclo vitale delle stelle quindi comincia e finisce nelle nubi di polvere interstellare. Onde d’ urto nella Nebulosa Tarantola generate dalle SN dell’ ammasso Hedge301 (in basso a dx) Interazioni tra polvere e fotoni • Sono di tre tipi: – Assorbimento e Scattering: diminuiscono il flusso delle stelle retrostanti (Estinzione Interstellare) – Emissione: l’ energia assorbita riscalda i granelli che quindi riemettono radiazione termica (Emissione Interstellare) Ciclo delle stelle di massa solare: protostella, stella di sequenza principale, gigante rossa, nebulosa planetaria, nana bianca, nana bruna (e materiale espulso) Ciclo delle stelle di alta massa: protostella, stella di sequenza principale, gigante rossa, supernova, oggetto collassato (e materiale espulso) • L’ estinzione e’ particolarmente efficiente nell’ UV e blu; l’ emissione nell’ infrarosso (lontano). • Quindi ci si aspetta che le zone piu’ buie della Galassia (piu’ estinte dalla polvere) siano anche le piu’ brillanti nel lontano infrarosso (riemissione termica della stessa polvere che ha assorbito la luce). 1 Interazioni tra polvere e fotoni • Immagine ottica della nostra Galassia (proiettata in coordinate Galattiche): sono evidenti le zone del disco oscurate dalle nubi di polvere. Interazioni tra polvere e fotoni • La nebulosa Aquila nel visibile e nel lontano infrarosso (ISO) Interazioni tra polvere e fotoni • Immagine nel lontano infrarosso (12, 25, 60, 100 µm) della nostra Galassia: le zone piu’ scure nel visibile sono le piu’ brillanti nel lontano IR. La curva di estinzione interstellare • L’ estinzione si misura in magnitudini e si indica con Aλ. In formule: I ( λ ) = I o ( λ ) e −τ ( λ ) ⇒ = τ (λ ) 2 .5 log 10 e ⇒ Aλ = ∆mλ = −2 .5 log 10 I (λ ) = I o (λ ) Aλ = 1 .086 τ ( λ ) • L’ estinzione Aλ si puo’ misurare confrontando lo spettro di una stella a che si trova dietro la nube di polvere con quello di una stella b della stessa classe spettrale e della stessa classe di luminosita’ (che quindi ha la stessa magnitudine assoluta Mλ): mλa = M λ + 5 log d a − 5 + Aλ mλb = M λ + 5 log d b − 5 ⇒ Aλ = mλa − m λb + 5 log db da • L’ estinzione risulta aumentare al diminuire della lunghezza d’ onda Esercizio Esercizio • La luce di una stella X vicina al centro galattico e’ profondamente estinta (τV=6). La sua magnitudine apparente e’ mVX=20.2. Valutare se la stella X ha una luminosita’ intrinseca maggiore o minore di Vega. • Dati: dGC=9kPc, mV,Vega=0.03, AV,Vega=0, dVega=8 pc • Soluzione: mV , X = M V , X + 5 log d GC − 5 + AX mλV ,Vega = M V ,Vega + 5 log d Vega − 5 = 20 − 0 .03 − 5 log mV , X = M V , X + 5 log d GC − 5 + AX mλV ,Vega = M V ,Vega + 5 log d Vega − 5 → M V , X − M V ,Vega = mV , X − mλV ,Vega − 5 log • La luce di una stella X vicina al centro galattico e’ profondamente estinta (τV=6). La sua magnitudine apparente e’ mVX=20.2. Valutare se la stella X ha una luminosita’ intrinseca maggiore o minore di Vega. • Dati: dGC=9kPc, mV,Vega=0.03, AV,Vega=0, dVega=8 pc • Soluzione: d GC − AX = d Vega 9000 − 6 * 1 .086 = − 1 .8 8 • La stella X e’ intrinsecamente piu’ luminosa di Vega ! → M V , X − M V ,Vega = mV , X − mλV ,Vega − 5 log = 20 − 0 .03 − 5 log d GC − AX = d Vega 9000 − 6 * 1 .086 = − 1 .8 8 • La stella X e’ intrinsecamente piu’ luminosa di Vega ! 2 Parentesi: Le stelle vicine al centro galattico interessano perche’ dai loro movimenti si puo’ determinare la massa del buco nero ivi presente (circa 200000 masse solari !) La curva di estinzione interstellare • Si trova che l’ estinzione e’ differente alle diverse lunghezze d’ onda. L’ effetto generale e’ un arrossamento della luce stellare causato dalla polvere, che risulta estinguere maggiormente le lunghezze d’ onda piu’ brevi. • Normalizzando ad es. al valore dell’ estinzione nella banda I (centrata a 880 nm) si trova la curva di estinzione normalizzata, che dipende solo dalle proprieta’ della polvere: Aλ τ = 1 .086 λ = 1 .086 AI τI ∫N σ ∫N σ dl d λ d I dl ≈ 1 .086 σλ σI • Il parametro che misura la pendenza della curva di estinzione nel visibile (e quindi l’ arrossamento) e’: AV A550 ≈ AB − AV A440 − A550 Visibile edia va m ssia Cur la Gala per Infrarosso Visibile Infrarosso Continuazione a grandi lunghezze d’ onda: ⇒ RV → ∞ RV ≈ 3 .1 Per sezione d’ urto geometrica, indip. da λ In media per la polvere Nella nostra Galassia UV RV = UV Animazione costruita da dati ottenuti nel vicino IR, dove l’ assorbimento e’ debole Picco di estinzione a 218 nm (4.6 µm-1) Continuazione a grandi lunghezze d’ onda: Picco di estinzione a 9.6 µm 3 L’emissione IR della polvere • I grani di polvere, assorbendo fotoni UV e visibili, si scaldano, ad una temperatura che dipende dalla loro capacita’ termica (e quindi da dimensioni e materiale costituente) • Per i grani piu’ grossi, che assorbono molti fotoni per unita’ di tempo, si giunge ad una temperatura di equilibrio, dell’ ordine di 20K nel campo interstellare ∞ medio I(λ): ∫σ 0 abs ∞ (λ , a ) I (λ )dλ = ∫ σ • Quindi questi grani emettono soprattuto nel lontano IR (λ>100 µm) abs Esempio di emissione a 20K • Immagine nel lontano infrarosso (100 µm) della zona del polo sud galattico • Sono evidenti le nubi (cirri) di polvere diffusa, che hanno una temperatura di circa 20K • La loro emissione disturba la ricerca di radiazione diffusa extragalattica (come la CMB) ( λ , a ) B λ (T g ) d λ SCP 30 0 Simulazione di circa 1 giorno per grani di diverse dimensioni Esempio di emissione a 20K • Immagine nel lontano infrarosso (100 µm) della zona del polo sud galattico • Sono evidenti le nubi (cirri) di polvere diffusa, che hanno una temperatura di circa 20K • La loro emissione disturba la ricerca di radiazione diffusa extragalattica (come la CMB) • Ma esistono squarci tra le nubi adatti alla ricerca cosmologica 30o LMC L’emissione IR della polvere • Per i grani piu’ piccoli, che assorbono un fotone ogni tanto, si ha una serie di transienti, che raggiungono temperature piu’ alte: • Quindi questi grani piccoli possono emettere anche nel medio IR 30o LMC SCP Esempio di emissione nel medio IR per la nebulosa NGC7023 30 Dati di emissione nel medio e lontano IR (dati medi per la polvere diffusa nella Galassia) 4 • Come e’ fatta, e quali sono i costituenti della polvere interstellare ? • A partire dalla curva di estinzione, dalle emissioni, e dagli elementi sintetizzati in abbondanza dalle stelle (Si, C, O) si possono avanzare diverse ipotesi: – Grafite, Carbone Amorfo (picco PAH 0.01 – 0.6 µm 0.014 µm di assorbimento della grafite a 218 nm) C C H C H C H C H C H H H H H emissione nel vicino/medio IR) • C-H stretch : 3.3 µm • C-C stretch : 6.2 µm • C-C stretch : 7.7 µm • C-H bend (in plane): 8.6 µm • C-H bend (out of plane): •11.3 µm (mono-H) •12.0 µm (duo-H) •12.7 µm (trio-H) •13.55 µm (quartet-H) H H – Granelli di silicati (assorbimento a 9.6µm) eventualmente con mantello di ghiaccio – Molecole policicliche aromatiche idrogenate (PAH) “grafite sfaldata” (picchi di H 0.0007 µm Teoria di Mie Teoria di Mie • Dobbiamo sviluppare una teoria quantitativa per descrivere gli effetti osservabili (assorbimento, scattering, emissione) nei vari casi, e vedere quale descrive meglio le osservazioni. • Alla base di questa descrizione e’ la teoria di Gustav Mie (1908) dell’ interazione dei fotoni con piccole particelle solide, con dimensioni anche confrontabili con la lunghezza d’ onda. • Mie ha studiato la diffrazione delle onde elettromagnetiche da parte di un piccolo corpo sferico omogeneo, risolvendo le equazioni di Maxwell con condizioni al contorno appropriate sulla superficie del corpo. • I parametri che entrano nella teoria sono – L’ indice di rifrazione complesso n=n-ik – Il raggio del grano a ( tramite il parametro adimensionale α = 2πa/λ ) – Il campo dell’ onda EM incidente Eo (polarizzata linearmente) e quello dell’ onda EM diffusa ad un angolo Θ da quella incidente: 2a Eo ⊥ Eo // Θ Piano di diffusione E⊥ E// Teoria di Mie Eo // Teoria di Mie 2a Eo ⊥ Θ Piano di diffusione • I risultati per i campi uscenti sono dati sottoforma di espansione in serie. • Il calcolo del vettore di Poynting e l’ integrazione su tutte le direzioni da’ le quantita’ di energia assorbita e diffusa dal grano, e quindi le sezioni d’ urto Ci : E⊥ E// Cext = C sca + Cabs Energia Diffusa Energia Incidente Energia Assorbita = Energia Incidente C sca = C abs • Si definiscono anche i fattori di efficienza, pari al rapporto tra sezione d’ urto effettiva e sezione d’ urto geometrica: • Se la densita’ numerica di grani e’ Nd , la diminuzione di intensita’ di un raggio luminoso sara’ descritta dal coefficiente di assorbimento: C sca πa 2 C = abs2 πa = Q sca + Q abs Q sca = Q abs Q ext dI = − k λ ds I k λ = π a 2 Q ext ( λ ) N d 5 Risultati della Teoria di Mie • p(Θ) e’ la funzione di diffusione o di fase, che descrive l’ intensita’ normalizzata in funzione dell’ angolo di diffusione. • Ad es. p(Θ)=1/4π per scattering completamente isotropo. • Per α piccolo lo scattering e’ simmetrico avanti e indietro (max. a 0o e 180o, min. a 90o). • Questa funzione e’ in generale asimmetrica: il parametro di asimmetria confronta lo scattering in avanti con quello all’ indietro g = cos Θ = ∫∫ Risultati per particelle sferiche p(Θ) Θ α = 2πa/λ<<1 • 4 3 α= E’ evidente che la curva di estinzione interstellare puo’ essere ottenuta solo con una combinazione di particelle di diverse dimensioni. Comunque l’ andamento a grandi lunghezze d’ onda (maggiori delle piu’ grandi dimensioni dei grani) e a lunghezze d’ onda dell’ ordine delle dimensioni dei grani e’ abbastanza consistente con il risultato della teoria. Per spiegare il picco di estinzione interstellare a lunghezza d’ onda di 2200A, si potrebbe ipotizzare l’ esistenza di grani di quelle dimensioni tipiche, che producono una risonanza proprio li’. Ma non c’e’ il picco a frequenza doppia ! L’ interpretazione moderna e’ piuttosto che il picco e’ dovuto ad una proprieta’ intrinseca dei grani Risultati per particelle asimmetriche E Eo ⊥ ⊥ Θ=0 Eo // Piano di diffusione E // (indefinito per Θ=0) • Si pensa che il meccanismo di polarizzazione sia lo scattering da parte di particelle di polvere asimmetriche, allineate dal campo magnetico della Galassia. • Si possono studiare con la teoria di Mie particelle a forma di cilindri o di ellissoidi. Si parla di quando il grano ha il suo asse maggiore al campo Q// elettrico dell’ onda incidente; di quando l’ asse maggiore e’ ortogonale al Q⊥ campo elettrico. Cilindri lunghi 1 p ( Θ ) cos Θ d Ω Risultati per particelle sferiche • 2 2 • g=0 per scattering isotropo. • g>0 per scattering in avanti. • g<0 per scattering indietro. • Qext tende a 2 per λ<< a. ha delle risonanze per λ=a, λ=a/3 per λ ∼ 2πa , Qext va come λ−1 per λ >> a , Qext va come λ−4 (Rayleigh) Esempio: n=1.33 (acqua): 1. 2. 3. 4. • Risultati per particelle asimmetriche 2a E ⊥ Eo ⊥ Eo // Θ=0 E // Piano di diffusione (indefinito per Θ=0) • La luce diffusa verso Θ=0 (in avanti) da particelle sferiche non e’ polarizzata, per questioni di simmetria (tutti i piani di diffusione sono equivalenti). • Invece la luce di stelle che si trovano dietro nubi di polvere risulta parzialmente polarizzata. Quindi i grani non sono sferici ! Fig.1.11 pg.15 Risultati per particelle asimmetriche • Il grado di polarizzazione si puo’ scrivere ∆ m p = − 2 .5 log 10 I // = 1 .086 (τ // − τ ⊥ ) I⊥ • Mentre l’ estinzione, per polarizzazione debole, si puo’ scrivere Aλ = −2. 5 log 10 = −2 .5 log 10 Fig.5.20 pg.321 2πa λ e −τ // Ellissoidi − ≅ −2 .5 log 10 e I o (λ ) e −τ // I o ( λ ) e −τ ⊥ + I (λ ) 2 2 10 2 . 5 log =− o (λ ) I o (λ ) I +e 2 τ // +τ ⊥ 2 −τ ⊥ − = −2. 5 log 10 e τ // +τ ⊥ 2 cosh = τ // − τ ⊥ = 2 τ // ( λ ) + τ ⊥ ( λ ) = 1. 086 2 6 Risultati per particelle asimmetriche • Per una nube di particelle con grado di allineamento f (f =1 per particelle tutte perfettamente allineate, f =0 per particelle disposte a caso) ∆ m p = 1 .086 f (τ // − τ ⊥ ) = 1 .086 f (C // − C ⊥ ) N d l Risultati per particelle asimmetriche • La quantita’ ∆mp/Aλ dipende dalla lunghezza d’ onda: ∆m p Aλ =2f C // ( λ ) − C ⊥ ( λ ) Q (λ ) − Q ⊥ (λ ) = 2 f // C // ( λ ) + C ⊥ ( λ ) Q // ( λ ) + Q ⊥ ( λ ) • La teoria di Mie ha permesso di calcolare il rapporto dei Q in funzione della lunghezza d’ onda: • D’ altra parte l’ estinzione e’ τ + τ ⊥ 1 .086 A = 1 .086 // [C // + C ⊥ ]N d l = 2 2 • e quindi ∆m p Aλ Quantita’ misurabili: il rapporto vale in media 0.03 =2f C // − C ⊥ C // + C ⊥ dipende dal meccanismo di allineamento Asimmetria dei grani Risultati per particelle asimmetriche • In effetti e’ proprio quello che si osserva: • Ci si aspetta quindi un massimo di polarizzazione per una lunghezza d’ onda tale che il parametro α vale circa 2-3. Risultati per particelle asimmetriche • Per migliorare il fit a tutti i dati osservati si usano delle distribuzioni di dimensioni, che comunque sono piccate intorno a 0.2 µm. • Si puo’ quindi ricavare la dimensione tipica dei grani: 2π a ≈ 2 .5 λ massima osservata ⇒ a ≈ 0 .2 µ m Risultati per particelle asimmetriche • Per migliorare il fit a tutti i dati osservati si usano delle distribuzioni di dimensioni, che comunque sono piccate intorno a 0.2 µm. Questi grani producono La polarizzazione interstellare Risultati per particelle asimmetriche • Per migliorare il fit a tutti i dati osservati si usano delle distribuzioni di dimensioni, che comunque sono piccate intorno a 0.2 µm. Questi grani producono le bande dei PAH 7