rotipicamente in seguito all'accoppiamento in gemini di tutti i cromosomi, mentre la cellula inferiore si divide pressoché equazionalmente con formazione di 3 gemini e di 12 uni valenti, con tendenza a sviluppare un gametofìto apogamo. L a formazione di qualche gemino nella cellula inferiore, dimostra in mode chiaro che essa è una cellula madre e non una cellula vegetativa della nucella, che si tratta cioè di un fenomeno di aposporia g o niale e non di aposporia somatica. La questione della maggiore o minore affinità dei cromosomi è strettamente legata alla questione della presenza o della mancanza della sinapsi nei primi stadi di sviluppo delle piante apomittiche, se si accetta per giusto il concetto che la sinapsi rappresenta una tappa essenziale nella evoluzione eterotipica e che. essa prepari la riduzione. Però i rapporti tra affinità dei cromosomi e sinapsi non sono perfettamente chiari in tutti i casi desunti dalla letteratura. Gli Archieracvum apomittici, nei quali l'affinità fra i cromosomi è nulla, non presentano la sinapsi e l'evoluzione comincia fin da principio con aspetto vegetativo. E in Eupatorium glandulosum che presenta una evoluzione delle cellule madri delle microspore che ricorda molto più lo schema equazionale che lo schema semieterotipico, la sinapsi non è di tipo così pronunciato come nella specie sessuate. Cosi pure sinapsi con carattere poco marcato presenta Anle?inaria alpina che ha una evoluzione completamente equazionale. D'altro lato è noto che le specie sessuate presentano sempre la sinapsi, ma è anche vero che presentano sinapsi di tipo perfetto e ben evidente specie apomittiche in cui poi l'affinità dei cromosomi è molto debole, come. Ta~ raxacum albidum, come le cellule madri delle megaspore di Erigeron Karwinskianus, che seguono lo schema della semieterotipia, più vicino al tipo riduttivo che al tipo equazionale, e quelle di molte altre apogame parziali. In Artemisia nitida la sinapsi ricorre con frequenza e la ritengo costante per le cellule madri delle microspore, mentre può mancare in cellule madri delle megaspore disposte fin da prin-r