In Natura si distingue: Vita saprofita: nell’ambiente a spese di (Maggioranza dei batteri) materiale inanimato Vita parassitaria: a carico di organismi superiori (Minoranza) Parassiti Obbligati Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia Facoltativi 1 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Parassiti Rapporti tra batteri e ospite: Commensali (indifferenti) Simbionti (utili) Opportunisti (talvolta possono dare malattia) Patogeni (nocivi) (moltiplicazione in vivo e tossigenicità) 2 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Popolazione microbica normale Esistono due gruppi di PMN: residente transito 1) Competizione con nutrienti (interferenza) 2) Competizione con i recettori sulle cellule (tropismo) 3) Produzione di batteriocine 4) Produzione di acidi grassi o altri metaboliti (anaerobi) 5) Continua stimolazione del sistema immune (macrofagi) 6) Stimolazione di fattori immuni protettivi (Ig) 3 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE Microrganismi acquisiti dalla nascita subiscono modifiche in numero e specie lungo tutto il decorso della vita Dipendono da •fattori genetici •abitudini alimentari e igieniche •situazioni di stress •fenomeni psicosomatici •età 4 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE Residenti, o popolazione microbica normale È dominata dai batteri anaerobi o anaerobi facoltativi, si calcola che il rapporto oscilli tra le 100 e le 1000 volte, circa 500-1000 specie diverse non del tutto identificate o coltivate nel solo apparato gastroenterico in circa 200 m2 vi sono almeno 10 14 microrganismi L‘unico sito anatomico privo di anaerobi è la faringe 6 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE Residenti, o popolazione microbica normale rappresentano circa l’1-3% del peso corporeo. 10 volte il numero totale delle cellule somatiche Intestino: più di 500 (1000) specie diverse di batteri molte delle quali non coltivabili con le metodiche tradizionali Si stima che circa il 60% del materiale fecale sia costituito da batteri. 7 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche PMN Cute Cavità orale e prime vie aeree Tratto intestinale Uretra Vagina Occhio 8 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche PMN Cute PM transitoria Pieghe cutanee Secrezioni sebacee Sudorazione e lavaggi Disinfezione Medicazioni occlusive 9 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche PMN cavità orale Sterile alla nascita 4-12 ore dopo si stabiliscono i viridanti (madre) Seguono stafilococchi, anaerobi, neisserie, moraxelle, difteroidi. Eruzione dei denti: spirochete anaerobie, prevotelle, fusobatteri, capnocytophaga Actinomyces tonsille e gengive degli adulti Miceti: Candida 10 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche PMN vie respiratorie Faringe e trachea simili alla cavità orale Bronchi pochi batteri Bronchioli e alveoli sterili Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia 11 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche PMN vie respiratorie 12 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE La popolazione microbica dell’apparato gastro-enterico è stata definita come "un insieme di microrganismi presenti nel lume intestinale i quali, se convivono in un determinato equilibrio contribuiscono allo stato di salute dell'ospite" 13 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE Nello stomaco vi è un alto grado di acidità e il numero dei microrganismi non supera le mille unità, mentre nell'ileo la concentrazione aumenta arrivando nel colon a 1011-1012 batteri per g 14 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche PMN intestinale pH acido Duodeno: 103-106/gr Digiuno-ileo: 105-108/gr Cieco-colon trasverso: 108-1010/gr Sigma-retto: 1011/gr antibiotici 15 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia basico http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE Anche il numero e il tipo di specie di microorganismi varia con il variare del sito anatomico 16 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche PMN intestinale 17 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche G. Antonelli, M. Clementi, G. Pozzi, G.M. Rossolini Principi di Microbiologia medica, II ed. Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia Copyright 2011 C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE Portano milioni di geni (5), un numero di gran lunga superiore ai 20.000 stimati del genoma umano. Una gran varietà di composti che possono essere metabolizzati (è un organo aggiunto, bioreattore) Quando varia, si modifica anche l'assorbimento dei nutrienti Obesi e magri hanno profili batterici radicalmente diversi nei loro intestini 19 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE La degradazione nell’intestino crasso, in particolar modo della lignina e della cellulosa, è incompleta portando a particelle di fibre vegetali che persistono fino all’intestino distale dove possono esercitare un ruolo che favorisce il processo di eliminazione delle feci 20 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE E’ importante il ruolo dei batteri intestinali nella sintesi e nell'utilizzo delle vitamine. B1, B2, B6, B12, PP, H, acido pantotenico e acido folico. La vitamina K viene sintetizzata dall'Eucobacterium lentum che modifica degli steroidi a livello intestinale I germi intestinali interagiscono con gli acidi biliari. 21 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE Gli acidi biliari derivano dal metabolismo del colesterolo nel fegato, coniugati con glicina ed eliminati con la bile. Il metabolismo degli ormoni steroidei (androgeni, estrogeni e corticosteroidi) avviene nel lume intestinale attraverso varie reazioni chimiche Gli ormoni steroidei vengono modificati a livello del fegato ed escreti con la bile. Nell'intestino verranno deconiugati e sottoposti alle modificazioni enzimatiche per poi ritornare al fegato attraverso la vena porta. 22 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA INTESTINALE A questo livello vi è una barriera protettiva costituita da uno strato di muco denso che contiene IgA secretorie, peptidi antimicrobici e anche complessi giunzionali che tengono unite le cellule epiteliali adiacenti in modo da regolare la permeabilità del tessuto intestinale e impedire che i microrganismi lascino questa sede 23 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche POPOLAZIONE MICROBICA NORMALE Gli enterociti esprimono recettori PAMP (pathogen-associated molecular pattern), comprese le proteine denominate TLR e NOD. Questi recettori captano la presenza di componenti batterici presenti e conservati in diverse specie microbiche e possono dare inizio ad una cascata pro infiammatoria per la difesa. I batteri possono presentare sulla superficie esterna delle strutture che sono individuate dalle cellule epiteliali e dalle cellule del sistema immunitario 24 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche The commensal microbiota, intestinal epithelial cells, and intestinal immune cells engage in a complex crosstalk. Epithelial cells, M cells, and dendritic cells (DCs) can directly sense and sample the intestinal contents and communicate information about the microbiota to other subsets of immune cells. Toll-like receptors, expressed by epithelial cells, M cells and DCs, and NOD-like receptors, are classes of microbe-sensing molecules. Cytokines, chemokines, and host and microbial metabolites are key molecular mediators of intestinal homeostasis that influence responses of both host and microbe. l 25 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche PMN vagina Alla nascita pH acido: lattobacilli Dopo alcune settimane fino a pubertà pH neutro: PMN mista cocchi e bacilli Pubertà pH acido: lattobacilli Dopo la menopausa pH neutro: PMN mista cocchi e bacilli IMPORTANTE IL LIVELLO DEGLI ESTROGENI 26 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 27 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 28 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Batteri a circolazione interumana: Infezioni esogene ed endogene Portatore sano 29 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Possibili vie d’accesso per i microorganismi Canali naturali Vie respiratorie tratto gastro-enterico genito-urinario 30 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Possibili vie d’accesso per i microorganismi Via Esempi Ingestione Salmonella, Shigella, E. coli, V. cholerae, C. botulinum ecc.. Inalazione Mycobacterium, Mycoplasma, Legionella Chlamydia ecc… Penetrazione diretta (aghi, ferite) C. tetani, S. aureus ecc.. Punture d’artropodi Rickettsia, Francisella, Y. Pestis ecc.. Sessuale N. gonorrhoeae, T. pallidum, C. trachomatis transplacentare T. pallidum Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia 31 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Possibili vie d’accesso per i microorganismi Canali occasionali Inserzioni di: cateteri (urinari, vascolari ecc.) tubi per ventilazione sondini di drenaggio Somministrazione di farmaci che deprimono la risposta immunitaria o che alterano il microambiente di alcuni distretti dell’organismo (es. antiacidi) interruzioni dell’integrità della superficie della mucosa e della pelle 32 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Meccanismi di difesa naturale e barriere L’ambiente in vivo è molto sfavorevole per i batteri: pH, T, O2, flusso dei liquidi organici, cellule ciliate, macrofagi, integrità e composizione biochimica dei tessuti, infiammazione, febbre Strato corneo della pelle 33 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Colonizzazione della cute e delle mucose Meccanismi di difesa naturale e barriere Mucose: muco, lisozima, IgA, epiteli ciliati, movimento del contenuto del lume del canale mucoso (intestino, uretra)… PMN residente Cellule di sfaldamento 34 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Meccanismi di difesa naturale Fagocitosi Funzioni dei fagociti: chemiotassi, ingestione e uccisione. I batteri elaborano sostanze che attraggono i fagociti, la fagocitosi è favorita dalle opsonine-anticorpi che rivestono la superficie batterica a) l’anticorpo agisce da opsonina b) l’anticorpo + antigene attiva il complemento c) opsonine possono essere prodotte da sistemi termolabili che attivano il complemento La fagocitosi richiede consumo di energia. E’ posseduta dai granulociti e macrofagi, il meccanismo non è del tutto noto, è stato osservato un aumento della produzione di acqua ossigenata e liberazione di lisozima nei vacuoli (fagosoma, proteine antibatteriche, lisozima, pH, fosfatasi, lactoferrina, perossidasi) 35 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Resistenza al sistema immune (fagocitosi, Ig) Variazione antigenica (shift) Inibizione della fusione lisosomiale Elusione dei lisosomi e moltiplicazione nel citoplasma Produzione di catalasi che scinde lo ione superossido Resistenza agli enzimi lisosomiali Produzione di IgA proteasi 37 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Resistenza al sistema immune (fagocitosi, Ig) La resistenza ai macrofagi può aversi mediante: 1. produzione di leucocidine che uccidono i macrofagi 2. capsula che impedisce la fagocitosi 3. produzione di superossidismutasi che sequestra l’ossigeno che serve ai macrofagi per la produzione di ATP che è necessario per la fagocitosi 4. mimetismo antigenico 38 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Mimetismo antigene È la presenza di componenti strutturali che presentano notevoli analogie di composizione con materiali presenti nei tessuti dell’organismo ospite che vengono quindi difficilmente individuati come nonself 39 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Mimetismo antigene Esempi: la capsula di S. pyogenes è formata da acido jaluronico, presente nel connettivo. Alcuni enterobatteri possiedono nella porzione polisaccaridica del LPS determinanti antigeni simili a quelli presenti nelle emazie della specie normalmente parassitata. 40 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Mimetismo antigene S.pyogenes possiede diversi materiali antigenici (proteina M, antigeni di membrana, carboidrati di gruppo) che presentano analogie molecolari ed antigeniche con strutture molecolari presenti nel miocardio, cute, nell’encefalo e nelle articolazioni e la risposta autoimmune che si mette in opera durante l’infezione da S. pyogenes, potrebbe rappresentare un elemento di rilievo nella patogenesi della febbre reumatica a della cardiomiopatia reumatica. 41 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Mimetismo antigene Le Chlamydie presentano negli involucri esterni alcune proteine ricche in cisteina che hanno analogie antigenetiche con la catena pesante dell’alfa-miosina specifica del muscolo cardiaco ed è stata quindi ipotizzata una base autoimmune nella patologia cardiaca correlata alla infezione di Chlamydia (C. pneumoniae soprattutto). 42 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Neisseria meningitidis Gram-negative commensal of the human oropharynx, can cause septicaemia by crossing the mucosal barrier and entering the bloodstream or meningitis by crossing the blood–brain barrier into the cerebrospinal fluid. In each case, N. meningitidis uses molecular mimicry to survive exposure to the innate immune system. The ability of the immune system to distinguish foreign cells from self is mediated in part by sialic acid, which coats the surface of human cells and acts as a ‘self signal’. N. meningitidis exploits this feature by decorating its outer surface with sialic acid residues, thus masking itself from human defences. Molecular mimicry is a key component of N. meningitidis pathogenesis and mutants that are unable to sialylate their outer surface are highly attenuated. The in vivo nutritional environment has an impact on N. meningitidis host cell mimicry. N. meningitidis can use lactate and glucose as carbon and energy sources, and lactate and glucose are present in nasopharyngeal tissue, serum and cerebrospinal fluid at 1–2 mM 43 and 6–10 mM levels, respectively. http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Molecular mimicry by Neisseria meningitidis. a | Glucose catabolism in N. meningitidis proceeds by the Entner–Doudoroff pathway and lactate catabolism feeds directly into the sialic acid pathway. Note the relative number of metabolic steps from glucose to phosphoenolpyruvate compared with that from lactate to phosphoenolpyruvate. b | Sialylated lipopolysaccharide (LPS) on the N. meningitidis surface mimics the surface of eukaryotic cells, preventing deposition of the complement molecule C3. Inactivation of the lactate permease gene lctP results in C3-mediated cell lysis. 44 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Strategie batteriche Neisseria meningitidis Interestingly, although both of these carbon sources are present in vivo, N. meningitidis catabolizes lactate at a faster rate than it does glucose, and mutants that are deficient for lactate transport are defective colonizers of nasopharyngeal tissue. Why might a bacterium preferentially metabolize a more oxidized substrate such as lactate over glucose? One likely explanation is that intermediates of lactate consumption feed directly into the sialylation pathway, thus enhancing sialic acid biosynthesis. This, in turn, leads to increased sialylation of the N. meningitidis outer membrane. As expected, a N. meningitidis strain that is unable to transport lactate (DlctP) is highly deficient for sialic acid modification of the outer membrane and is more susceptible to complementmediated killing. Thus, for N. meningitidis, catabolism of a preferred carbon source in vivo is coupled to a unique immuneevasion strategy. 45 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Quando un microorganismo invade l’ospite E’ in grado di superare le difese di un individuo sano PATOGENO Sfrutta alcune situazioni di debolezza dell’ospite OPPORTUNISTA 46 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Attributi dei microorganismi che causano malattia Abilità di causare malattia o produrre lesioni progressive (Patogenicità) Grado di patogenicità, ovvero, malattia causata anche da batteri in numero piuttosto limitato (Virulenza). Queste proprietà possono essere suddivise in tossicità: abilità nel produrre sostanze tossiche ed invasività: abilità nel penetrare i tessuti e di diffondere. Molti di questi caratteri sono controllati da plasmidi. 47 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Isole di patogenicità (PAI) I geni per i fattori di patogenicità, soprattutto se localizzati a livello cromosomico, possono essere (Gram-) riuniti in segmenti di DNA: PAI I PAI probabilmente sono segmenti di DNA acquisiti orizzontalmente che differenziano i batteri che li posseggono dagli altri della stessa specie 48 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Infezione L’infezione è il processo attraverso il quale un microorganismo entra in relazione con l’ospite 49 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Infezioni Monomicrobica: un singolo patogeno Polimicrobica: da più patogeni aerobi o anaerobi Mista: aerobi ed anaerobi insieme Comunitaria: acquisita in ambiente non ospedaliero Nosocomiale: acquisita dopo 72 ore dal ricovero 50 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Fasi di una proliferazione batterica 1) Adesione 2) Invasione 3) Produzione di metaboliti (crescita) 4) Produzione di tossine: enzimi degradativi tossine tipo A-B 5) Endotossine 6) Induzione di infiammazione 7) Resistenza al sistema immune (fagocitosi, Ig) 8) Resistenza agli antibiotici 51 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Fattori che caratterizzano un microorganismo patogeno Adesività mediata da strutture specializzate ac. lipoteicoici nei gram-positivi proteine nei gram-negativi (fimbrie, pili ecc.) produzione di capsula (slime) capacità biochimica di metabolizzare nelle condizioni nutrizionali fornite dai tessuti dell’ospite capacità di penetrare e moltiplicarsi in tessuti profondi (invasività) capacità di contrastare i meccanismi difensivi dell’ospite produzione di esotossine 52 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Adesione Uno dei principali eventi che promuovono l’infezione. Il processo è mediato da strutture poste sulla superficie esterna dei batteri note come adesine, per esempio l’antigene K88 dell’Escherichia coli enteropatogeno, gli acidi lipoteicoici (streptococchi) e altre. Le cellule epiteliali hanno a loro volta, come già detto, strutture che legano le adesine ad esempio fibronectina disposta sulla superficie dell’epitelio orale. (Batteri isogenici privi di adesine non danno infezione) 53 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 3: Fase di adesione reversibile e irreversibile Perchè i batteri aderiscono? • I batteri non adesi verrebbero eliminati • Adesione: prima tappa della colonizzazione e della formazione del biofilm 54 Evidenze sperimentali del ruolo dell’adesione nella colonizzazione • I batteri legano recettori isolati o analoghi dei recettori • L’adesina purificata o un suo analogo lega il recettore • L’adesione è inibita da: • Analoghi dei recettori e delle adesine • Enzimi che distruggono l’adesina o il recettore • Anticorpi specifici diretti contro l’adesina o il recettore 55 Cosa utilizzano i batteri per aderire? Adesine batteriche • Proteine espresse sulla superficie • Fimbrie • Glicocalice, Lipopolisaccaride (G-), Acidi teicoici (G+) • Enzimi • Enzimi batterici ancorano la cellula al substrato • Enzimi batterici possono esporre recettori criptici 56 Morfologia delle adesine Afimbrial adhesin Type I fimbriae Type IV fimbriae (= bundle forming pilus) Curli 57 ADESINE BATTERICHE 58 Adesività Colonizzazione delle mucose Adesione specifica e selettiva alle cellule epiteliali: adesine-recettore ) G-: proteine in fimbrie o pili G+: glicolipidi (ac. Lipoteicoici, [LTA]) + proteine (es. F di S.pyogenes) in fibrille Recettore su cellule: porzione glicidica di glicoproteine o glicolipidi o proteine di membrana Materiale capsulare Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia 59 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Colonizzazione delle mucose Adesività Ogni specie batterica interagisce con recettori presenti su determinati epiteli: Esiste uno spettro S. mitis tutta la mucosa buccale S. salivarius lingua e gengive S. pyogenes faringe e tonsille N. gonorrhoeae uretra V. cholerae intestino tenue E. coli ileo, colon,tratto urogenitale, ecc. Tossine ciliostatiche 60 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Fibronectina Sulla superficie delle cellule epiteliali vi è una proteina, la fibronectina, con cui interagiscono le adesine dei batteri gram-positivi, prevenendo così l’adesione dei gram-negativi. La fibronectina è una glicoproteina prodotta dagli epatociti e distribuita in forma solubile in tutti i liquidi organici, viene escreta nelle cavità naturali dell’organismo dove si deposita sulla superficie delle mucose ed è inoltre presente nei tessuti dove forma un reticolo fibrillare. La fibronectina è coinvolta in alcuni processi biologici tra cui la fagocitosi, la rigenerazione dei tessuti e nella differenziazione cellulare. 61 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Acquisizione di patogeni potenziali: malattia di base Durante il decorso di varie affezioni si determinano variazioni nelle cellule di rivestimento (cute e mucose) con colonizzazione da parte dei bacilli gram-negativi e riduzione della popolazione batterica gram-positiva Volontari o pazienti ricoverati in clinica psichiatrica non hanno dimostrato variazioni della popolazione batterica normale dell’orofaringe Variazioni con la durata della degenza (stesso reparto) 62 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche FIBRONECTINA: ALTRI EFFETTI SULLA POPOLAZIONE BATTERICA RESIDENTE La presenza di fibronectina in: ferite accidentali o causate da strumenti, sulla superficie di cateteri predispone all’invasività di cocchi gram-positivi (stafilococchi, streptococchi) che possiedono sulla loro superficie recettori per la fibronectina con la quale creano un legame molto stabile. La colonizzazione dei cateteri avviene con batteri grampositivi produttori di slime che li rende immuni da qualsiasi trattamento con farmaci e dall’azione dei macrofagi. 63 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Fibronectina: un modulatore della popolazione batterica residente Pazienti affetti da malattie organiche o ustioni, traumi ecc. dimostrano un ridotto tasso di fibronectina nel plasma Conseguenze Riduzione di fibronectina dalla superficie cellulare scomparsa dei microorganismi (cocchi) gram-positivi colonizzazione da parte di bacilli gram-negativi Produzione di proteasi batterica e dell’ospite? Ulteriore riduzione del tasso di fibronectina nel sito di colonizzazione. 64 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Immunità naturale e Immunità acquisita: Immunità naturale: dovuta non dal contatto con l’antigene ma dal genotipo. Es. malattie che colpiscono certe specie e non altre. Nell’uomo certe razze, certi gruppi etnici ecc. resistenza individuale diversa, nutrizione età, malattie varie. Immunità acquisita: passiva dovuta alla somministrazione di anticorpi specifici che danno una copertura temporanea, ma può consentire una immediata ed elevata risposta anticorpale. E’ passiva l’immunità acquisita dalla madre attraverso il flusso sanguigno ed il colostro. 65 Immunità attiva e Immunità umorale Immunità attiva dovuta al contatto con un antigene, produzione di anticorpi richiede tempi di sviluppo anche lungo ma può dare protezione permanente Immunità umorale produzione attiva di anticorpi neutralizzano tossine e prodotti cellulari effetto battericida diretto o litico con il complemento bloccano l’abilità infettiva dell’agente agglutinano i batteri facilita la fagocitosi opsonizzazione, interagiscono con le componenti di superficie che possono limitare la fagocitosi 66 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Sopravvivenza alla superficie delle mucose Una volta ancorati alla superficie di un epitelio (ma questo anche nei tessuti profondi) i batteri si moltiplicano e interagiscono con le cellule superiori attraverso la produzione di sostanze variamente tossiche. Queste proteine vengono secrete da appositi sistemi secretori grazie al quale i batteri possono traslocare nel citosol della cellula eucariotica le proteine effettrici che interferiscono con il signalling eucariotico, compromettendo le funzioni cellulari e attivando il processo di apoptosi o alterano strutture particolari e causano necrosi 67 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Invasione Produzione di enzimi extracellulari o attivi all’esterno dei batteri: collagenasi: distrugge il collageno coagulasi: causa la coagulazione del plasma S.aureus ialuronidasi: idrolizza l’acido ialuronico (tessuto connettivo) streptochinasi: (fibrinolisina) promuove la formazione di plasmina dal plasminogeno, dissolve i coaguli emolisine: lisano i globuli rossi proteasi: idrolizzano le immunoglobuline o altre proteine dell’ospite. La tossicità gioca un ruolo importante nell’invasività ma non è un fattore diretto (capsula polisaccaridica o di acidi ialuronici, proteina M, polipeptidi di superficie, resistenza agli enzimi dei fagociti). 68 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Penetrazione nei tessuti profondi Mucosa Sottomucosa Tessuti profondi Via ematica/linfatica Tutto l’organismo 69 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche G. Antonelli, M. Clementi, G. Pozzi, G.M. Rossolini Principi di Microbiologia medica, II ed. Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia Copyright 2011 C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Penetrazione nei tessuti profondi Il danneggiamento dell’epitelio mucoso è per molti batteri la strada per raggiungere la sottomucosa, altri quali Salmonelle e Shigelle utilizzano peculiari meccanismi invasivi che consentono di penetrare direttamente nelle cellule dell’epitelio mucoso. 71 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Sopravvivenza nella sottomucosa e nei tessuti profondi Sfuggire alle difese immunitarie (capsula o resistenza al killing dei fagociti) moltiplicazione Tempo di moltiplicazione in vivo (8-10h ?) (situazione simile a chemostato*, ma effetto del s.i.) Siderofori ecc. Tropismo d’organo * sangue e linfa portano nutrimenti e allontanano scorie 72 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Capsula Colonizzazione delle mucose Contrasta gli effetti potenzialmente nocivi dell’interazione adesine-recettore fagocita Maschera le adesine, varia la carica di superficie batterica Ostacola la deposizione di C3b e l’ancoraggio di Ab Strategia + comune nei G+ Nei G- mancata produzione di fimbrie 73 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Sopravvivenza nella sottomucosa e nei tessuti profondi Una volta all’interno di fagociti professionali, alcuni batteri patogeni sono in grado di evadere dal fagosoma (prima della fusione con i lisosomi), mentre altri sono in grado di moltiplicarsi all’interno del fagosoma alterando la membrana impedendo la fusione con il lisosoma, oppure produzione di catalasi e SOD per contrastare i meccanismi di killing ossigeno-dipendenti, eliminado i derivati dell’ossigeno molecolare provvisti di azione microbicida (perossido di idrogeno, anione superossido etc). 74 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 75 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Le shigelle non essendo in grado di accedere all’interno degli enterociti della mucosa del colon, attraverso la membrana apicale di tali cellule, guadagnano l’accesso alla sottomucosa attraverso le cellule M per transcitosi. I pochi batteri che arrivano alla sottomucosa vengono prontamente fagocitati dai macrofagi residenti nella sottomucosa. 76 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 77 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Produzione di metaboliti Sono costituiti da prodotti originati dalla crescita batterica in seguito alla demolizione di composti complessi, molti di questi, come l’acido lattico, alcoli, acetone o aldeidi o comunque composti organici possono esercitare un effetto tossico sulle cellule. 78 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Potere aggressivo dei batteri Sostanze non tossiche: capsula, coagulasi, catalasi (H2O2) SOD (O2-), collagenasi, ialuronidasi ecc. Sostanze tossiche: Esotossine: esocitate, proteiche Endotossine: legate al batterio LPS Divisione non netta i.e. endotossine proteiche: V. cholerae 79 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Differenze tra esotossine ed endotossine ESOTOSSINE Escrete da cellule viventi e ritrovate ad elevate concentrazioni nei terreni Polipeptidi PM 10.000-900.000 Relativamente instabili: tossicità spesso rapidamente distrutta col calore>60° Altamente antigeniche, stimolano la formazione di alti titoli di antitossina che neutralizza la tossina Convertibile in antigene (anatossina) da formalina, acidi, calore ecc. Altamente tossiche, fatali per animali da laboratorio in mg o meno Non producono febbre nell’ospite 80 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Differenze tra esotossine ed endotossine ENDOTOSSINE Parte integrante della parete dei gram-negativi Complesso lipopolisaccaridico (LPS), il lipide A è la porzione responsabile della tossicità Stabile al calore>60° per ore senza perdere tossicità Non stimola la formazione di antitossina La parte polisaccaridica (molto variabile) stimola la produzione di anticorpi (Antigene somatico O) Non è convertibile in anatossina Debolmente tossico per animali anche a dosi di mg Spesso causa febbre 81 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Classificazione delle esotossine TOSSINE CITOLITICHE Attive sulla membrana delle cellule TOSSINE NEUROTROPE Attive sulle cellule del sistema nervoso TOSSINE ENTEROTOSSICHE Attive sulle cellule della mucosa intestinale TOSSINE PANTROPE Attive su tutte le cellule, inibiscono la sintesi proteica 82 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Tossine emolitiche Formazione di pori attraverso la membrana Attività fosfolipasica che idrolizza la fosforilcolina della membrana Fig 7.3 LA placa 83 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Esotossine che agiscono a livello delle strutture della superficie cellulare Tossina esfoliativa →sindrome cute ustionata Tossine emolitiche (emolisine o citolisine) 84 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche TOSSINE ENTEROTOSSICHE Citotossiche che causano danni evidenti alle cellule Citotoniche danni non evidenti Colerica è il prototipo (80.000 daltons) Subunità A 29.000 e 5-6 subunità B identiche 10.500 Le sub. B si legano al recettore sulla membrana e facilitano l’ingresso della A La A induce una ADP-ribosilante NAD-dipendente sul GTP che attiva in modo permanente l’adenilciclasi questo provoca un perturbazione nel passaggio di acqua ed elettroliti (perdita di acqua attraverso il lume intestinale) Con meccanismo simile si ritrova in E. coli, K. pneumoniae, S. typhimurium e S. enteritidis 85 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 86 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Tossina pertossica 87 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche L’esotossina dissenterica è prodotta dalla Shigella dysenteriae di tipo 1. Neurotossica ed enterotossica. L’inibizione della sintesi proteica avviene con un meccanismo non ancora noto. Si osserva un’inibizione del trasferimento degli amminoacidi sulla catena peptidica nascente. Tossina della pertosse. Proteina (100.000 D) composta da 5 subunità. La produzione di cAMP è regolata da due proteine situate all’interno della membrana cellulare: Gs che ha funzione stimolante e Gi che svolge attività inibente. La tossina colerica ha come bersaglio finale la Gs mantenendola in uno stato attivo permanente, mentre la tossina della pertosse interagisce con Gi impedendo qualsiasi attività inibente. 88 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche TOSSINE PANTROPE Tossina difterica (prototipo), catena polipeptidica di 62.000 D unita da 2 ponti S-S, la molecola è tagliata da proteasi in due frammenti A e B che restano uniti da S-S. Il frammento B riconosce il bersaglio cellulare, mediante la sua parte COOH terminale, sulla superficie della cellula. Si lega alla parte idrofoba della membrana e crea un canale attraverso il quale il frammento A penetra all’interno. Il glutatione (presente all’interno della cellula) libera il frammento A, enzimaticamente attivo (ADP-ribosilante). Agisce sul NAD staccando ADP-riboso che interagisce con il fattore EF2 bloccando la traslocazione sul ribosoma. Il complesso EF2-ADP potrebbe ancora reagire con il ribosoma e il GTP (che fornisce energia), tuttavia è bloccata l’idrolisi del GTP, non si ha quindi energia e la sintesi proteica è interrotta. 89 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Esotossine che inibiscono la sintesi proteica cellulare 90 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Esotossine citotossiche per azione sul citoscheletro Sono tutte tossine binarie, formate cioè da due distinti componenti A e B che sono secreti separatamente e si riuniscono solo alla superficie della cellula bersaglio, possiedono tutte un attività catalitica ADPribosiltransferasica ed hanno come specifico bersaglio l’actina. C2 di C. botulinum, fattore citotossico necrotizzante prodotto da molti stipiti di E. coli uropatogeni nell’uomo e animali e la tossina dermonecrotica di Bordetella spp. Tossine sono denominate CDT (cytolethal distending toxins) dimostrate in in E.coli, Shigella e Salmonella. induce danni nel DNA che innescano i sistemi di riparo e il blocco del ciclo cellulare Le cellule bersaglio principali sono monociti- macrofagi. 91 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche TOSSINE NEUROTROPE Tetanica e del carbonchio attive sulle cellule del SNC Botulinica attiva sulle cellule del sistema periferico La botulinica blocca la liberazione di acetilcolina nella giunzione neuromuscolare si ha quindi paralisi flacida (meccanismo non noto) La tetanica blocca l’inibitore del riflesso si ha quindi contrazione, diffonde attraverso il midollo spinale e giunge ai centri nervosi, blocca i mediatori (glicina, acido gamma-aminobutirrico, nucleotidi ciclici) si fissa sui recettori gangliosidici della membrana dei motoneuroni a livello presinaptico (paralisi spastica) 92 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche GABA 93 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 94 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 95 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Tossina botulinica Sulla base del valore di LD50 di circa 1 ng/kg, poche centinaia di grammi di questa tossina potrebbero teoricamente uccidere ogni essere umano presente sulla Terra (a scopo comparativo, la stricnina richiederebbe 400 tonnellate per uccidere ogni essere umano). Generalmente le dosi letali orali risultano comprese fra 0,5 e 5 mg/kg di alimento ingerito. Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 97 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Endotossina Ripetizione di unità diverse nelle diverse specie Contribuisce alla tossicità del Lipide A influenzandone l’idrosolubilità e la struttura Glucosamina fosforilata ed esterificata con acidi grassi saturi 98 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Endotossina LPS si lega a proteina di memb. CD14 (recettore) dei macrofagi Le LBP prodotte dal fegato e presenti in circolo si combinano con LPS e catalizzano il suo trasferimento sul macrofago e il legame con CD14 Recettori Tlr presenti sui macrofagi in contatto con LPS legato a CD14, trasducono il segnale di membrana → rilascio citochine 99 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Endotossina In passato si riteneva che LPS agisse direttamente sulle membrane biologiche Oggi si sa che: stimola i macrofagi al rilascio di sostanze che sono le reali effettrici dell’attività tossica Attiva la cascata del complemento Attiva la cascata della coagulazione 100 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 101 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Effetti dell'endotossina - febbre (attivazione di IL-l) - neutropenia: adesivita' delle cellule ai vasi, granulocitosi - ipoglicemia: intensa attività metabolica cellulare glicolisi - ipotensione: vasodilatazione, permeabilità, stagnazione di liquidi - anormale perfusione di organi essenziali - attivazione del complemento - disseminata coagulazione intravascolare - reazioni di Schwartzman (locale e generalizzata) 102 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Superantigene Alcune tossine particolari liberate da alcuni patogeni attivano le cellule T senza richiesta di antigene, si legano al recettore di queste cellule sia a quello del complesso maggiore di istocompatibilità che può scatenare una risposta immune nei confronti delle stesse cellule, quindi molto rischioso. Esempi di queste tossine sono quelle dello shock tossico di S.aureus e quelle eritrogeniche di S.pyogenes. 103 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche superantigeni Enterotossine stafilococciche TSST (Tossina dello Shock Tossico) T. pirogeniche streptococciche Devono parte della loro tossicità a: Specifica attività enzimatica (es. attivazione interleuchina Sono fortemente pirogene Interagiscono con i LT, attivazione e moltiplicazione in % amplificata (2-20% vs 0.0001-0.01% normale Ag) 104 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche A. L’antigene convenzionale, internalizzato ed elaborato dalla cellula viene esposto nel contesto del MHC II al riconoscimento del TCR con specifica capacità combinatoria A. Il superantigene lega direttamente, senza precedente internaliz. ed elaboraz., le proteine del MHC II e il TCR 105 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Infiammazione Si ha in risposta di infezione batterica, ma in particolare per i virus, si ha un eccesso di risposta immune in proporzione al processo infettivo. Chlamydia, Borrelia e sifilide, ma anche streptococchi (febbre reumatica) 106 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 107 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 108 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche IgA Le IgA o immunoglobuline secretorie si trovano in tutti gli epiteli in contatto con l’esterno. Si formano, attraverso la cattura, da parte delle cellule M (microfold) che sono localizzate nei pressi delle placche del Peyer, di corpi estranei, virus, batteri, tossine, ecc. Queste cellule non hanno attività fagocitaria, presentano quindi l’antigene ai macrofagi sottostanti che lo digeriscono e lo presentano alle cellule T che elaborano le IgA specifiche, in questo modo l’organismo ha immunoglobuline per contrastare l’invasione dei microorganismi più frequentemente presenti. 109 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 110 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche IgA La mucosa intestinale secerne Ig, in particolare IgA. Si calcola che ne siano prodotte dai 40 ai 60 mg al giorno per ogni kg di peso corporeo. Nelle placche del Peyer vengono prodotte anche IgM. Le IgA sono considerate l’elemento primario per la risposta immunitaria verso gli antigeni microbici. Le IgG fanno parte della risposta immunitaria innata della mucosa. 111 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Infezioni polimicrobiche Possono essere più gravi di quelle causate da un singolo patogeno quando le interazioni tra le singole specie trasformano un’infezione mista in una INFEZIONE SINERGICA 112 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico E’ un fenomeno comune e importante nella produzione di infezioni miste di aerobi ed anaerobi specie in tessuti a lento ricambio o drenaggio o dove l’eliminazione dei patogeni è rallentato 113 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico E’ un fenomeno ben documentato nelle infezioni sperimentali intraddominali tessuti molli setticemie dentali ginecologiche 114 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico E’ un fenomeno ben documentato nelle infezioni sperimentali Da peritoniti sono stati isolati i vari microorganismi in coltura pura: Rinoculati in animali Singola specie: innocua Coltura mista: palese infezione 115 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico (ipotesi) Favorevoli modifiche dell’ambiente Provvedere a nutrienti essenziali Provvedere a fattori di virulenza Modulare la risposta immunitaria Protezione reciproca nei confronti degli agenti antibatterici 116 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico Favorevoli modifiche all’ambiente Il consumo di O2 da parte dei batteri aerobi nella popolazione mista produce condizioni favorevoli alla proliferazione degli anaerobi, i quali a loro volta proteggono i batteri aerobi dalla fagocitosi Il basso pH dovuto al metabolismo di molti aerobi e acidogeni crea situazioni favorevoli per lo sviluppo di anaerobi e acidofili 117 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico Favorevoli modifiche all’ambiente Molte specie aerobie che producono capsula (E.coli, K.pneumoniae, S.pneumoniae) raramente producono ascessi se agiscono come unico patogeno mentre il Bacteroides fragilis (anaerobio) produce una capsula che è in grado di promuovere la formazione di ascessi 118 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico Favorevoli modifiche all’ambiente ASCESSO: UN AMBIENTE PROTETTO La formazione sinergistica di un ascesso provvede: una barriera alla diffusione degli agenti antibatterici una barriera ai fattori dell’immunità dell’ospite allo sviluppo di più specie batteriche che: >elaborano enzimi inattivanti gli antibiotici (β-lattamasi, cinasi anti aminoglicosidi ecc.) >causano strette condizioni di anaerobiosi che compromettono l’attività di di aminoglicosidi e chinoloni così come la fagocitosi 119 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico Provvedere a nutrienti essenziali (commensalismo) Veillonelle e difteroidi sintetizzano vit. K (naftaquinone) che è richiesto da B.melaninogenicus per crescere e per esprimere la virulenza S.mutans produce PAB utilizzato da S.sanguis I treponemi fanno uso di acidi grassi (butirrico e succinico) liberato da anaerobi (fusobatteri, batteroidi) Le Veillonelle metabolizzano ac. lattico liberato dalla popolazione microbica normale (PMN) Molti batteri della cavità orale usano ac. lattico liberato dagli altri commensali 120 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico Provvedere a fattori di virulenza Fusobacterium necrophorum elabora una leucocidina che protegge Corynebacterium pyogenes dall’attività battericida dei leucociti. (C. pyogenes produce un fattore di crescita per F. necrophorum) S. aureus produce ialuronidasi che esalta l’attività necrotica degli streptococchi anaerobi e conduce alla distruzione dei tessuti 121 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico Modulazione della risposta immunitaria Nelle infezioni miste gli anaerobi inibiscono la fagocitosi degli aerobi mediante disturbi o indebolimenti delle attività di: opsonizzazione chemiotassi dei neutrofili produzione di ossigeno batteriocidia Attraverso il meccanismo di: diminuzione delle opsonine del siero produzione di acidi grassi volatili (butirrico e succinico) tossici per la fagocitosi produzione di leucocidine 122 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico Protezione reciproca nei confronti degli agenti antimicrobici B. fragilis e altre specie anaerobie producono βlattamasi Nelle infezioni miste questi enzimi proteggono le specie sensibili ai β-lattamici inattivando questi antibiotici (patogenicità indiretta) B. fragilis e vari Clostridi possono aminofenilare il cloramfenicolo rendendolo inefficace sulla restante popolazione batterica mista 123 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche INTERAZIONI TRA BATTERI Sinergismo batterico Strategie terapeutiche L’eliminazione selettiva di un componente della popolazione mista fa fallire il sinergismo batterico Farmaci a spettro ristretto Eliminazione di tutti i patogeni in causa Antibiotici ad ampio spettro usualmente β-lattamici in caso di allergie: macrolidi o altri agenti 124 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Altre strategie batteriche per sfuggire alle difese dell’ospite Capsula: per mascherare le cellule opsonizzate ostacola la fagocitosi (S.pneumoniae, K.pneumoniae, H.influenzae) Coagulasi: il germe si annida nel coagulo per proteggersi dalle difese in generale S.aureus Fibrinasi, jaluronidasi, collagenasi: distruggere l’integrità dei tessuti con penetrazione all’interno (molti opportunisti) Compromettere la funzionalità dei fagociti e delle cellule ciliate: Bordetelle Produzione di enzimi citotossici: S.aureus, S.pyogenes, Pseudomonas spp. A livello di fagocitosi: blocco dei processi ossidativi (Salmonella, Legionella) impedire la fusione tra fagosoma e lisozima (Gonococchi, Micobatteri) 125 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Altre strategie batteriche per sfuggire alle difese dell’ospite Cattura del ferro (siderofori) in competizione con lattoferrina Sfuggire alla risposta immunitaria: liberare la capsula (pneumococchi) Variazioni di antigenicità (Borrelia e gonococchi) E.coli KI nella meningite infantile Cattura di materiale dell’ospite e distribuirlo sulla superficie esterna per confondere la risposta immunitaria (Treponema pallidum) Liberare la proteina A che si lega alla porzione Fc delle Ig che provoca l’inversione dell’anticorpo (S.aureus) 126 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Altre strategie batteriche per sfuggire alle difese dell’ospite Fase aerobia (aerobi, >>>ATP) Fase anaerobia (aerobi, <<<ATP) Fase planctonica Fase sessile Ridotta tossicità di LPS P.aeruginosa, Aggregatibacter actinomycetemcomitans Morte cellulare programmata (PCD) 128 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Altre strategie batteriche per sfuggire alle difese dell’ospite Biofilm: Ig, macrofagi, antibiotici, replicazione lenta Fase intracellulare, per sfuggire ai macrofagi, Ig e a molti antibiotici, tasso di crescita Induzione di forme filamentose Quorum sensing, attivazione di alcune funzioni cellulari mediate da ferormoni (in funzione del numero) Attivazione di uno stato vitale ma non coltivabile 129 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche S. pneumoniae S. pneumoniae is known for its ability to enter into a state of genetic competence under conditions of high cell density in response to a secreted signaling peptide (QS). Only a fraction of the S. pneumoniae cells become competent in response to the peptide autoinducer and elaborate a bacteriocin that causes the lysis of noncompetent cells. The lysed cells release not only transforming DNA and nutrients but also pneumolysin and other factors important for virulence. S. pneumoniae sacrifices some its relatives for this purpose which facilitates invasion of its host. 130 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Altre strategie batteriche Il biofilm come fattore di patogenicità e virulenza La vita dei microorganismi è prevalentemente sessile e solo una frazione minima (<0,1 %) mantiene uno stato planctonico 131 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Altre strategie batteriche Il biofilm come fattore di patogenicità e virulenza La semplice adesione ad una superficie, attiva nel microorganismo l’espressione di molti geni che codificano sia per tutti i prodotti deputati alla vita sessile sia quelli che sono coinvolti nei meccanismi di patogenicità e virulenza 132 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Altre strategie batteriche Il biofilm come fattore di patogenicità e virulenza Una volta che i batteri sono adesi, essi si organizzano in microcolonie. Questo fenomeno implica la presenza di un biofilm, ove i microorganismi sono immersi, costituito da polisaccaridi e prodotti metabolici che, come già detto, mediano adesività tra i microorganismi e gli epiteli e tra i batteri stessi. 133 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Biofilm : una resistenza fenotipica Dunne WM Jr . Clin Microbiol Rev 2002;15:155-166 134 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/indexxx.htm Biofilm : una strategia batterica Fasi del biofilm adesione organizzazione rilascio Salvatorelli G. et al.Biofilms: stato dell’arte l’INTERNISTA, 10 (4), 2002 Dunne WM Jr . Clin Microbiol Rev 2002;15:155-166 135 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/indexxx.htm Biofilm : i riflessi negativi !.. • Protezione vs anticorpi • Ridotta attività PMN nessuna fagocitosi • Rilascio di enzimi inattivanti gli ATB Solo gli elementi planctonici sono distrutti : • normali processi di difesa • antibiotici Lewis K et al : Antimicrob Agents Chemother 2001;45:999-1007136 Altre strategie batteriche Il biofilm come fattore di patogenicità e virulenza Il biofilm rappresenta un nido di microorganismi anche quando tutte le forme planctoniche sono state uccise. Questo spiega perché i cateteri colonizzati sono sorgenti di gravi infezioni con scarse possibilità di successo terapeutico. 137 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Biofilm in patologia umana Impianto su superfici mucose Center for Disease Control and Prevention stima che la formazione di biofilm sia implicata almeno nel 65 65--80% di tutte le infezioni croniche e/o recidivanti. Potera C. Forging a link between biofilms and disease. Science 283: 1837-1939, 1999 Davies D. Understanding biofilm resistance to antibacterial agents. 138 Nature Rev. Drug Discov. 2: 114-122, 2003 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/indexxx.htm Biofilm batterici e Infezioni recidivanti • Endocarditi: valvole naturali o artificiali • Quadri legati a inserzione di cateteri, protesi, lenti,tubi endotracheali • Otiti,sinusiti • Prostatiti, uretriti ,cistiti • infezioni vie biliari •Fibrosi cistica Riacutizzazioni di BPCO Costerton JW e al :Science 1999;284 :1318-22 139 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/indexxx.htm “ Biofilm “ su superfici inerti 140 Attacco al Biofilm • Prevenire la formazione di biofilm • Disgregare biofilm, già esistenti • Eradicare i microrganismi negli strati più profondi del biofilm Sethi et al. N Engl J Med 2002; 347: 465-471 141 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/indexxx.htm Attacco al Biofilm La strategia terapeutica deve tener conto che gli antibiotici attualmente in uso sono stati sviluppati e studiati per agire contro batteri planctonici e non organizzati in biofilm Creson M. Focus: Bacterial Cities TimesDispatch.com 13 Gennaio 2003 142 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/indexxx.htm Attacco al Biofilm Eradicare le cellule planctoniche ! responsabili dell’episodio acuto, per ritardare : colonizzazione, potenziale produzione di biofilm recidivare dell’infezione Kobayashi H. Int J Antimicrob Agents 2001 ; 17:351-56 143 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/indexxx.htm Altre strategie batteriche Il biofilm come fattore di patogenicità e virulenza Nel loro insieme queste osservazioni indicano che la fase planctonica è quella che favorisce la disseminazione della vita microbica, mentre la fase sessile all’interno del biofilm è favorevole alla sopravvivenza. 144 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Altre strategie batteriche Il biofilm come fattore di patogenicità e virulenza Lo sviluppo del biofilm è condizionato dalla presenza nell’ambiente di un fattore prodotto dagli stessi microorganismi autoinducente che a sua volta dipende dal numero dei batteri, il fenomeno è noto come quorum sensing 145 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Quorum Sensing 146 Laboratorio di Microbiologia Sperimentale ed Epidemiologia http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Espressione di un gene in funzione della densità dei batteri Quorum sensing E’ stato identificato nel 1970 su un batterio luminescente il Vibrio fischeri che colonizza un cefalopodo. Il microorganismo è presente in mare ad una concentrazione di circa 100 cell/ml. Mentre sull’organo luminoso del pesce raggiunge 1010 cell/ml e diviene luminescente. 147 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Espressione di un gene in funzione della densità dei batteri Quorum sensing I batteri elaborano un prodotto specie specifico (omoserinalattone) diffusibile nell’ambiente ove permane e si accumula. Quando la concentrazione raggiunge un limite condizionato dal numero dei batteri presenti si ha induzione del gene bersaglio. 148 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Quorum sensing Il sistema detto luxI~luxR è stato identificato in molte specie ed è tutto da valorizzare. E’ un sistema molto economico per rivelare la propria presenza solo quando il numero è sufficientemente alto per avere tutti i vantaggi (nutrimenti, trasferimento di geni, fattori di patogenicità e virulenza, ecc.) 149 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Quorum sensing Applicazioni E’ stato dimostrato che se in P.aeruginosa si inattiva il gene las il microorganismo perde i suoi caratteri di patogenicità. Si possono rendere innocui i patogeni eliminando il loro sistema quorum sensing? 150 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche Quorum sensing Applicazioni Trovare composti che funzionano come gli autoinduttori ma bloccano il gene Furanone è stato trovato in un’alga ha dimostrato di interferire con il quorum sensing di Serratia liquefaciens. 151 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche 152 I Gram-positivi causano effetti simili ma usanohttp://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm mediatori diversi Dinamica delle Popolazioni Batteriche La scoperta dei sistemi quorum sensing nei batteri gram-negativi ha non solo approfondito le nostre conoscenze sulla patogenesi delle infezioni causate da questi organismi ma potrebbe anche provvedere ai mezzi per il trattamento di queste comuni ed importanti infezioni Hartman and Wise 2001 153 http://www.microbiologia.unige.it/dpb/debbia.htm Dinamica delle Popolazioni Batteriche E’ noto che in natura i batteri si presentano con caratteristiche molto diverse da quelle che mostrano in coltura in laboratorio L’ambiente naturale può essere sfavorevole alla crescita e alla sopravvivenza di molti batteri, specialmente di quelli adattati a moltiplicarsi nell’uomo o negli animali Questi microorganismi hanno sviluppato risposte sofisticate alle variazioni ambientali 154 Quando le condizioni ambientali non sono idonee alla crescita, i batteri entrano in una fase programmata di sviluppo che risulta in uno stato metabolico meno attivo e rende il batterio più resistente. •Aumento della resistenza agli agenti antimicrobici •Cambiamenti nell’idrofobicità di superficie e nelle capacità adesive •Cambiamenti a carico degli acidi grassi di membrana, degli aa della parete •Cambiamento di forma •Topologia del cromosoma 155 156 I BATTERI SI ADATTANO ALLE VARIAZIONI AMBIENTALI MEDIANTE •Induzione della sintesi di sistemi di cattura dei nutrienti presenti in concentrazioni ridotte •Modificazione della sintesi di alcuni enzimi allo scopo di utilizzare efficientemente i nutrienti presenti in concentrazioni ridotte •Modulazione del tasso di incorporazione dei nutrienti presenti in eccesso •Riorganizzazione di alcune vie metaboliche allo scopo di evitare possibili blocchi Coordinamento dei tassi di sintesi per mantenere la crescita bilanciata 157 VBNC viable but non culturable (Xu et al. 1982) I batteri in stato VBNC sono metabolicamente attivi ma non sono in grado di attuare i processi divisionali che portano alla formazione di colonia sui terreni di coltura normalmente utilizzati per il loro rilevamento 158 FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATTIVAZIONE DELLO STATO VBNC Scarsità di nutrienti Temperatura Luce Salinità Pressione idrostatica Ossigeno 159 ELENCO DI ALCUNI BATTERI CHE POSSONO ATTIVARE LO STATO VBNC Aeromonas Enterococcus Pseudomonas Agrobacterium Escherichia Rhizobium Alcaligenes Helicobacter Salmonella Campylobacter Klebsiella Shigella Enterobacter Legionella Vibrio Micrococcus Yersinia 160 SAGGI UTILIZZATI PER LA DIMOSTRAZIONE DELLA VITALITA’ BATTERICA •Conta Vitale Diretta (DVC) •Immunofluorescenza - Conta Vitale Diretta (DFA-DVC) •Colorazione con cloruro di tetrazolio (CTC) •Colorazione con “Live/Dead bacLight Viability kit” •Ricerca di RNA messaggero (RT-PCR) •Ricerca di antigeni specifici dello stato VBNC 161 Le cellule non coltivabili (VBNC, stressate) possono rappresentare un problema per la salute pubblica se non rilevate con saggi adeguati 162 163 164 165 166 167 Filamentation of bacteria in response to environmental cues. a | Innate immune cues. Uropathogenic Escherichia coli (UPEC) reside intracellularly within bladder epithelial cells. A small number of intracellular bacteria respond to the activation of host immune effectors by filamentation. Epithelial-cell death accompanies bacterial growth, thereby resulting in the exposure of filamentous and bacillary organisms on the surface. The filamentous form is resistant to neutrophil phagocytosis. The recovery from filamentation results in the invasion of naive epithelial cells to begin the process again. 168 Filamentation of bacteria in response to environmental cues. b | Predator sensing cues. Marine bacterial populations are made up of multiple species, including the prototypical Flectobacillus spp. Protist grazing on all species stimulates filamentation in Flectobacillus spp. Filamentous forms cannot be grazed by marine protists. Recovery from filamentation results in an alteration in the diversity of bacteria in the environment and the depletion of non-Flectobacillus species 169 Filamentation of bacteria in response to environmental cues. c | Quorum sensing cues. Proteus mirabilis grows as a bacillary form that can count the number of similar species in the vicinity by quorum sensing. If a quorum of organisms is verified, the bacteria respond by initiating the differential gene expression that leads to filamentation. Although a mechanistic reason for filamentation in Proteus spp. Is under debate, the evidence suggests that this morphology leads to enhanced invasion of the urothelium, thereby providing protection from the host immune response. Dissemination into the tissue disperses the swarming filaments. Cell division is restored owing to low levels of quorumsensing molecules in the tissue. 170 Filamentation of bacteria in response to environmental cues. d | Antimicrobial cues. Filamentation occurs if bacteria are exposed to certain β-lactam antibiotics in vitro and in vivo. Filamentation allows for survival until the antibiotic is diluted or becomes inactive. The restoration of cell division occurs once the antibiotic activity is lost. In some cases, for example, Burkholderia pseudomallei, cell-division capacity is maintained even in the presence of antibiotics of similar and dissimilar classes, which indicates that protection has been conferred to daughter cells. The mechanisms and consequences of this response have not yet been explored. 171 172 INVASIONE CELLULARE da parte di batteri enteropatogeni 173 Cos‘è un batterio enteropatogeno invasivo? • I batteri invasivi sono capaci di promuovere il loro ingresso in cellule che non sono fagociti professionisti. • I batteri enteroinvasivi raggiungono il lume intestinale, aderiscono alle cellule dell’ospite e superano la barriera naturale, estremamente impermeabile, rappresentata dalle cellule epiteliali Esempi: Yersinia enterocolitica e Yersinia pseudotuberculosis Shigella spp. Salmonella spp. Listeria monocytogenes 174 Barriere all‘infezione batterica nel tratto gastro-intestinale 175 La barriera dell‘epitelio intestinale 176 Cellule M: il punto debole, il tallone d‘Achille Le placche del Peyer (formate da un centro germinativo di linfociti B circondato da linfociti T) si trovano nella sottomucosa dell’intestino tenue. L’epitelio sovrastante le placche presenta cellule M, cellule epiteliali specializzate nel consentire il passaggio di particelle nel tessuto linfoide sottostante. La superficie basolaterale invaginata forma una superficie dove migrano linfociti e macrofagi. Molecole e particelle vangono trasportate nella tasca. 177 Fattori che determinano se il batterio sarà internalizzato o no: • Natura del recettore sulla cellula ospite • Forza dell’interazione • Capacità del batterio di inviare segnali che stimolano o antagonizzano l’internalizzazione 178 STUDI IN VITRO E IN VIVO Colture cellulari Diverse linee cellulari sono state usate per studiare l’invasione batterica: sistema eccellente, riproducibile e non complicato, ma con diverse limitazioni Modelli animali Dopo che i dettagli molecolari sono stati determinati in vitro, possono essere poi verificati in modelli animali 179 Meccanismi di invasione cellulare Zipper Yersinia, Listeria Trigger Salmonella, Shigella 180 Ingresso di Listeria monocytogenes in fagociti non professionisti in vitro Sono coinvolte almeno due proteine di superficie: • Internalina (InlA): proteina di superficie che è ancorata covalentemente alla parete • InlB: proteina di superficie legata debolmente alla parete 181 in vivo • I topi non sviluppano una malattia letale dopo infezione per os con Listeria: scarsa traslocazione dei batteri attraverso l’intestino •Risultati simili con Listeria wt o mutanti inlA • Cellule che esprimono E-cadherin di topo, al contrario di cellule che esprimono E-cadherina umana, non permettono ingresso di Listeria via inlA •la specie specificità è dovuta a differenze in un singolo aa Listeria wt causa una malattia sistemica in topi transgenici che esprimono caderina E umana negli enterociti, mentre mutanti InlA sono incapaci di attraversare la barriera intestinale efficientemente 182 Model of invasion of the intestinal epithelium by Listeria 183 184 Motilità dipendente dalla polimerizzazione di actina • Polimerizzazione dell’actina con formazione di code • Si muove nel citoplasma • Invade le cellule adiacenti • ActA: proteina di 90 kDa, determina il reclutamento e l’assemblaggio dei filamenti Localizzata ad una estremità del batterio Velocità: 1um/sec 185 Ingresso nella cellula adiacente e fuoriuscita dal vacuolo secondario • I batteri a contatto con la membrana plasmatica continuano a muoversi • Producono protusioni che si estendono nella cellula adiacente: listeriopodi • Si forma una vescicola con due membrane e la cellula si libera nel citoplasma Per la fuoriuscita dai vacuoli: • • • • Listeriolisina PC- PLC: proteina extracellulare 28 kDa fosfolipasi a largo spettro, idrolizza la fosfatidil colina (PC) Metallo proteasi: trasforma il precursore di PCPLC (33 kDa) in forma attiva (28 kDa) Le due fosfolipasi determinano la lisi di entrambe le membrane cellulari. Non è noto se svolgano ruoli diversi nei due compartimenti che formano il vacuolo Pseudopodi: 40 um 186 inlA/B hlyA plcA plcB hlyA actA inlA: internalina; hly: listeriolisina; plcA: PI- PLC (una fosfolipasi); actA: polimerizzazione actina; plcB: PC- PLC (una fosfolipasi) 187 188 The invasive phenotype of Shigella is dependent on a type III secretion system encoded by a 30 kb region of a 200 kb virulence plasmid VIRF: quando il batterio cresce a 37°C, la proteina plasmidica virF si lega al promotore di virB inducendo l’espressione della proteina virB, anch’essa plasmidica VirB: attiva i promotori ipa, mxi, e spa. IpaA iniettata nel citoplasma dell’ospite favorisce la depolimerizzazione dell’actina accumulata intorno al sito d’ingresso del batterio. Le proteine IpaA servono anche per la lisi del vacuolo IcsA (VirG): una ATPasi localizzata sulla membrana esterna della cellula batterica, in posizione polare IcsA richiama sulla superficie della cellula batterica diverse proteine actino-associate, provocando la polimerizzazione dell’actina dell’ospite e lo spostamento della cellula batterica. Ipa B e C, si integrano nella membrana dell’ospite e promuovono la formazione degli pseudopodi IcsB lisa le membrane dei vacuoli; esposta sulla superficie o secreta mxi membrane excretion of Ipa, and virulence vir genes spa surface presentation of invasion plasmid antigens spa e mxi operon: la loro espressione porta all’assemblaggio del complesso di traslocazione inattivo Mxi-Spa; l’attivazione avviene dopo il contatto con la cellula 189 FATTORI DI VIRULENZA plasmidici IPa (Invasion-Plasmid-Antigens)ABCD IpaA (30 kDa) IpaB (62 kDa), IpaC (42 kDa), e IpaD (35 kDa) in condizioni non secretorie sono accumulate nel citoplasma legate ad una proteina di 18 kDa (IpgC) che ne impedisce l’aggregazione e la digestione VIRF: quando il batterio cresce a 37°C, la proteina plasmidica virF si lega al promotore di virB inducendo l’espressione della proteina virB, anch’essa plasmidica VirB: attiva i promotori ipa, mxi, e spa. Ipa B e C, si integrano nella membrana dell’ospite e promuovono la formazione degli pseudopodi IpaA iniettata nel citoplasma dell’ospite favorisce la depolimerizzazione dell’actina accumulata intorno al sito d’ingresso del batterio. Le proteine IpaA servono anche per la lisi del vacuolo 190 FATTORI DI VIRULENZA spa surface presentation of invasion plasmid antigens mxi membrane excretion of Ipa, and virulence vir genes. spa e mxi operon: la loro espressione porta all’assemblaggio del complesso di traslocazione inattiva Mxi-Spa; l’attivazione avviene dopo il contatto con la cellula IcsA (VirG): una ATPasi localizzata sulla membrana esterna della cellula batterica, in posizione polare IcsA richiama sulla superficie della cellula batterica diverse proteine actino-associate, provocando la polimerizzazione dell’actina dell’ospite e lo spostamento della cellula batterica. IcsB lisa le membrane dei vacuoli; esposta sulla superficie o secreta 191 invasion plasmid antigens ipa, surface presentation of invasion plasmid antigens spa, membrane excretion of Ipa mxi, virulence vir genes. A 37°C, VIRF e VIRB attivano operon spa, mxi e ipa Preinvasion step in the pathogenesis of Shigella spp. Ipa: invasion plasmid antigens; Mxi-Spa: membrane expression of Ipa 192 proteins and surface presentation of antigens Early steps in the invasion of Shigella spp into M cells. Ipa: invasion plasmid antigen; Spa: surface presentation of antigens 193 194 195 Cytoskeletal rearrangements induced during Shigella invasion of epithelial cells. Shigella secretes the effector proteins, such as IpaB, IpaC, IpaA and VirA, into host cells. IpaB and IpaC are integrated into the host membrane, and IpaC modulates Cdc42dependent filopodial formation which, in turn, may cause activation of Rac1 and lamellipodial formation. IpaA binds vinculin, and the resulting IpaA−vinculin complex promotes depolymerization of actin filaments, which is thought to be required for modulation of lamellipodial formation. VirA binds / -tubulin heterodimers and induces MT destabilization. VirA-induced MT destabilization would in turn lead to MT growth and stimulation of the Rac1 activity, and thus evoke the local membrane ruffling. 196