Il modello italiano del servizio di ormeggio è da esportare o da rottamare? Bartolomeo Giachino, responsabile nazionale trasporti e logistica di Forza Italia è la crescita il tema prioritario Sarebbe un errore mettere insieme Piano della logistica e Riforma Non basta, ha aggiunto Giachino, rallegrarsi del fatto che il sistema dell’economia del mare abbia retto in questi anni difficili. “Il fatto che oggi abbiamo il 6% dei traffici che passano per il Mediterraneo – ha spiegato - è la maggiore bocciatura al nostro sistema portuale e logistico complessivo. Non al porto. Ci sono dei porti che hanno risultati importanti, positivi, ma il nostro sistema portuale e logistico, nel momento in cui intercetta solo il 6% dei traffici che passano nel Mediterraneo, non è promosso all’esame di maturità. Il nostro sistema portuale e logistico deve dare un contributo del 50% in più all’economia del nostro Paese. Deve dare un contributo alla crescita. L’economia mondiale genera due domande, che non sono assolutamente in discussione: più turismo e più merci che girano nel mondo. Questi due settori viaggiano sulle infrastrutture e quindi il Piano strategico è quello che determina la nostra capacità di intercettare più traffici, più crescita per il futuro”. E’ elevato il costo sociale della bassa crescita -A S “La bassa crescita – ha detto concludendo il suo intervento - ha un costo sociale incredibile. E per riprenderci la logistica ha un compito: può diventare adulta e essere un interlocutore strategico in questo Paese nella misura in cui, rapidamente, si dà un Piano dei porti e della logistica nel quale si dice: io, in una logica di corridoi europei, in una logica di efficienza, di competitività, riesco a dare a questo Paese un contributo a una maggiore crescita, nel prossimo futuro, pari a X. Su questo ci scommetto e chiedo al Governo, al Parlamento, all’Europa, l’appoggio necessario, le politiche necessarie, per dare un contributo alla crescita”. ZIONE NAZ IO CIA N SO ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ RUPPI ORM EG EG AL Secondo Giachino non ci si è resi conto, in passato, dell’importanza delle leggi del 2002 e del patto della logistica del 2005, firmato dal Governo con tutto il mondo produttivo e associativo. “Quel patto – ha ricordato - legava le politiche di tutto il mondo produttivo e dei servizi del nostro Paese alla logistica, a un interesse generale, faceva diventare la logistica non un settore, non un servizio ma un interesse generale di questo Paese”. E arrivando dopo questa premessa al Piano dei porti e della logistica Giachino lo definisce una politica per lo sviluppo finalizzata a mettere l’accento su un settore importante che dà tanto alla nostra economia. “Perché non c’è solo l’economia del mare – ha spiegato - tutto il settore dei porti, della logistica, dei trasporti, dà più del 10% del PIL al nostro Paese. Il sistema Paese non fa nulla per il sistema della logistica perché non ha colto che questo è un elemento decisivo per tornare a crescere”. L’errore, dice ancora Bartolomeo Giachino, sarebbe quello di mettere insieme il Piano strategico, come politica per lo sviluppo, con la riforma, con la defi- L’economia mondiale richiede più turismo e più giro di merci ITALIANI RTI PO Il Sistema Paese non fa nulla per il sistema della logistica nizione delle Autorità portuali. “Il dibattito sulla riforma vede ognuno con le proprie visioni e così il Governo si blocca, non avendo la forza e neppure la consapevolezza che i porti e il mare sono una delle chiavi per tornare a crescere. Allora – ha suggerito lasciamo la riforma al Parlamento e decidiamo, invece, sulla crescita. Se non ci poniamo questo obiettivo continueremo a fare come negli anni passati”. I E BARCA OR IO LI IAT G I l responsabile nazionale per i trasporti e la logistica di Forza Italia, Bartolomeo Giachino, ha incentrato il suo intervento sul tema della crescita, secondo lui prioritario per il Paese. Citando dati recenti della Confcommercio ha infatti ricordato che, all’attuaBartolomeo Giachino le ritmo, l’Italia recupererà i livelli di reddito e di lavoro del 2007 soltanto nel 2027. Un arco di tempo infinito per quella parte del Paese in difficoltà: precari, cassa integrati, disoccupati e sottopagati. “Abbiamo davanti a noi dieci anni difficilissimi – ha detto - se non riusciremo a tornare a crescere di più. La Corte dei Conti ha detto che se non cresciamo di almeno un punto e mezzo di PIL all’anno la sostenibilità dei conti, che in Europa ci ha consentito di traccheggiare in questi anni, salta. Quindi, non soltanto non creiamo nuovi posti di lavoro ma neppure garantiamo la sostenibilità dei conti”. I porti attori principali nello sviluppo ZIONE NAZ IO CIA N SO ITALIANI RTI PO ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ RUPPI ORM EG EG AL -A S quindi, conferma che nell’ambito dello sviluppo della logistica e dei corridoi deve essere riservato comunque un ruolo fondamentale ai porti quali attori e interlocutori principali dell’utenza terrestre e marittima per lo sviluppo delle relative infrastrutture sul mercato europeo. I E BARCA OR IO LI IAT G C arbone: Questo intervento ha messo maggiormente in rilievo l’importanza dell’approccio logistico rispetto allo sviluppo del Paese in generale e quindi l’esigenza di una infrastruttura adeguata, coerente anche con le implicazioni che emergono in ambito europeo. Trova,