CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR Giulia Ballarani Classe III A Istituto Comprensivo Assisi 3 LA VITA Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, nobile dei Marchesi di Cavour, Conte di Cellarengo e di Isolabella nasce il 10 agosto 1810 a Torino, allora capoluogo d'un dipartimento dell'impero napoleonico. Intraprese la carriera militare fino al 1831 quando, dopo essere diventato generale, comincia a viaggiare in Europa, Francia e Svizzera. Assume così i princìpi economici, sociali e politici del sistema liberale britannico. Dopo essere rientrato in Piemonte fonda e lavora nel quotidiano "Il Risorgimento" dando inizio alla sua vita politica. Il 4 novembre 1852 diventa presidente del Consiglio . Morirà il 6 giugno 1861, tre mesi dopo l’unificazione dell’Italia. L’Italia neonata perderà il suo più grande uomo politico. LA POLITICA… La politica di Cavour fu sia interna che esterna. Inoltre secondo Cavour il Piemonte doveva rappresentare un esempio per tutta Italia, inoltre riteneva che il Regno di Sardegna fosse l’unico a poter realizzare l’Italia unita perché era un paese libero, non sotto il controllo dell’Austria come gli altri Stati italiani. Inoltre il Regno di Sardegna godeva di prestigio internazionale e poteva coinvolgere Francia, Inghilterra a sostegno dell’unità d’Italia. …INTERNA Una delle idee fondamentali di Cavour era la separazione dello Stato e della Chiesa («libera Chiesa e libero Stato»), quindi la Chiesa doveva occuparsi solo di questioni religiose e lo stato solo di questioni politiche. Cavour mirò soprattutto al libero commerci, stipulando molti trattati con l’Inghilterra e triplicando, così, il commercio estero. Cavour fece realizzare molti canali di irrigazione, facendo del Piemonte una regione industrializzata. Furono aperte nuove banche. …ESTERA Cavour fu molto abile anche in politica estera. Nel 1853 scoppiò la guerra di Crimea : da un lato vi erano Francia, Inghilterra e Turchia, tra loro alleate; dall’altra l’Impero russo. L’obiettivo delle nazioni alleate era quello di fermare l’espansione dell’Impero russo verso il Mar Nero. Cavour nel 1854 decise d’intervenire inviando delle truppe del Regno di Sardegna, anche se questa guerra sembrava priva di qualsiasi interesse per l’Italia. Il vero obbiettivo era quello di << sedere al tavolo dei vincitori >>. Nonostante le proteste dell’inviato dell’Austria, al Congresso di pace, tenuto a Parigi nel 1856, un giorno fu dedicato al problema dell’indipendenza italiana. Al momento non ci furono risultati pratici, ma Cavour aveva fatto diventare problema europeo il problema dell’unità d’Italia. Dopo il congresso l’intesa tra Cavour e Napoleone III aumentò a tal punto che nel 1858 a Plombières Cavour strinse con Napoleone III degli accordi che prevedevano : Napoleone III sarebbe intervenuto contro l’Austria, ma solo se l’Austria avesse dichiarato guerra al Regno di Sardegna; Dopo la vittoria, il Regno di Sardegna avrebbe ceduto alla Francia Nizza e la Savoia; L’Italia sarebbe rimasta divisa in quattro Stati : un Regno dell’Alta Italia sotto la guida dei Savoia, un Regno dell’Italia Centrale, lo Stato pontificio, ed il Regno delle Due Sicilie. Dopo aver provocato l’Austria a tal punto di farsi dichiarare guerra, subentrarono dei problemi: Napoleone III firmò un armistizio. L’abilità politica di Cavour permise, però, che gli accordi furono rispettati. Firenze, Parma, Modena e Bologna firmarono con un plebiscito l’annessione al Regno di Sardegna. Gli ostacoli politici…. L'ostacolo principale gli derivava dal fatto di non godere la simpatia dei settori estremi del Parlamento, in quanto la sinistra non credeva alle sue intenzioni riformatrici, mentre per le Destre egli era addirittura un pericoloso giacobino, un rivoluzionario demolitore di tradizioni ormai secolari. Caricatura di Cavour in un giornale satirico L’UNITA’ D’ITALIA Cavour era inizialmente contro la spedizione di Garibaldi in sud Italia, ma in seguito si convinse per tre motivi: Il pericolo che Garibaldi accogliesse l’invito dei mazziniani e creasse nel sud una Repubblica. Questa spedizione poteva essere l’occasione per annettere l’Umbria e le Marche. Se Garibaldi avesse puntato su Roma i cattolici francesi sarebbero intervenuti. GRAZIE ANCHE A CAVOUR E ALL’ESERCITO PIEMONTESE GARIBALDI UNI’ L’ITALIA E IL 17 SETTEMBRE 1861 VIOTTORIO EMANUELE II VENNE INCORONATO PRIMO RE D’TALIA.L SVANIVA IL SOGNO REPUBBLICANO. FINE