Entropia e secondo principio della termodinamica Oltre alla conservazione dell'energia, le trasformazioni irreversibili hanno un ulteriore vincolo derivante dalla spontaneità secondo la freccia temporale. L’inverso di trasformazioni spontanee, pur essendo compatibile con il I°Principio, è impossibile (esempio: flusso di calore dal corpo più freddo a quello più caldo). Trasformazione irreversibile spontanea: ∆U = q + w Trasformazione irreversibile inversa ( t → −t ) è impossibile ma soddisfa al I°Principio: − ∆U = −q − w Il 2°Principio introduce la grandezza di stato entropia per descrivere il vincolo sulla spontaneità dei processi irreversibili. La termodinamica statistica ne dà una interpretazione come misura del disordine a livello microscopico. 1 Enunciato del 2°principio (esistono altre formulazio ni equivalenti): 1) per ogni sistema chiuso, esiste la grandezza di stato entropia S le cui variazioni sono calcolabili per integrazione lungo trasformazioni reversibili dS = (dq / T )rev 2) e ogni trasformazione adiabatica soddisfa al vincolo: ∆S ad ≥ 0 dove l'uguaglianza vale solo per trasformazioni reversibili, mentre ∆S ad > 0 per trasformazioni spontanee (irreversibili). 2 1) ∆S := Sfinale − Siniziale Annotazioni (la freccia temporale è implicita). 2) L'entropia è una grandezza di stato estensiva. Per una sostanza pura: S = S (T , p, n) ed è definita l’entropia molare S m (T , p ) := S (T , p, n) n =1 = S (T , p, n) n 3) L’inclusione delle fonti di calore nel sistema permette di utilizzare il vincolo ∆S ad ≥ 0 anche nei processi non adiabatici. 4) Processi adiabatici con ∆S ad < 0 sono impossibili, mentre quelli con ∆S ad > 0 sono spontanei. 5) Il II°Principio consente di determinare variazio ni di entropia ma non il suo valore assoluto 3 III°principio : l’entropia di cristalli senza difetti di sostanze pure si annulla a T = 0K S (T , p, n) T =0 K = 0 Giustificazione secondo la Termodinamica Statistica: il cristallo a T = 0K (cioè in assenza di agitazione termica) è privo di disordine, e quindi la sua misura S è nulla. Valori assoluti dell’entropia: applicando il II°Principio ad una trasformazione reversibile a partire da uno stato iniziale a cui è applicabile Il III°principio ∆S = S finale− Siniziale = S finale θ Entropie Standard assolute S θ (entropie molari di sostanze pure a p ) nelle tabelle termodinamiche 4 Grandezze standard a 25°C 5 Calcolo di ∆S per fissati stati iniziale e finale: individuare il percorso reversibile più conveniente (che spesso non coincide con la trasformazione effettivamente realizzata) Per una coppia di stati (T1 , p ) → (T2 , p ) alla stessa pressione di una sostanza pura: calcolo della variazione entropica molare secondo un riscaldamento reversibile a pressione costante in presenza di solo lavoro di volume p = costante : dS m = dq dH m C p dT = = T T T T2 ∆S m = S m (T 2, p ) − S m (T 1, p) = ∫ dT C p (T , p) / T T1 C p circa costante per ∆T = T2 − T1 non troppo elevato: T2 ln T2 T1 ln T1 ∆S m ≅ C p ∫ dT / T = C p ∫ d ln T = C p ln(T2 / T1 ) Nota: l’entropia è una funzione crescente della temperatura essendo C p > 0 6 Entropia di fusione ∆ fus S ( X ) : variazione entropica molare nella fusione di una sostanza pura X a pressione costante X ( s, T fus , p ) → X (l , T fus , p ) Con una trasformazione reversibile a pressione costante in presenza di solo lavoro di volume: ∆ fus S = ∆ fus H / T fus 7 Esercizio: note per l’acqua ( termodinamiche standard =18.02 g) liquida a 25°C le grandezze S θ = 69.91 J/mol K C θp = 75.29 J/mol K calcolare l’entropia di un kilogrammo d’acqua alla pressione di 1 bar ed alla sua temperatura di congelamento (0°C) p = pθ T1 (25°C ) → T2 (0°C ) n = 1000 / 18.015 = 55.51 mol S θ (T2 ) = S θ (T1 ) + C θp ,m ln(T2 / T1 ) = 69.91 + 75.29 ln(273.15 / 298.15) = 63.32 J/mol K Sl (T2 , pθ , n) = nS θ (T2 ) = 55.51× 63.32 = 3515 J/K Nota l’entalpia standard di fusione del ghiaccio, ∆ fus H θ = 6.008 kJ/mol , quant’è l’entropia del ghiaccio nelle stesse condizioni? S s (T2 , pθ , n) = Sl (T2 , pθ , n) − n∆ fus H θ T2 = 3515 − 55.15 × 6008 = 2294 J/K 273.15 8 Sistema in contatto con un termostato a temperatura Tterm : calcolo della variazione entropica nella trasformazione adiabatica del sistema più termostato q = ∆ fus H qterm = −∆ fus H ∆ fus H − ∆ fus H 1 Tterm − T fus 1 ∆S ad = ∆ fus S + ∆Sterm = + = ∆ fus H − = ∆ fus H T fus Tterm TtermT fus T fus Tterm 1) Tterm > T fus , ∆S ad > 0: processo spontaneo (irreversibile) di fusione, 2) Tterm = T fus , ∆S ad = 0 : processo reversibile di fusione, 3) Tterm < T fus , ∆S ad < 0 : processo di fusione impossibile. Analogamente per le altre transizioni di fase 9 A cosa serve l’entropia? Si consideri un sistema in condizioni adiabatiche, allora i processi spontanei sono caratterizzati da una aumento di entropia ( ∆S ad > 0 ). Quindi nel tempo il sistema raggiungerà uno stato di equilibrio in corrispondenza del massimo di entropia. L’entropia permette di determinare lo stato di equilibrio di sistemi in condizioni adiabatiche. Però noi siamo interessati a conoscere lo stato di equilibrio a temperatura e pressione fissati (e non in condizioni adiabatiche). pext = costante Tterm = costante 10 Per raggiungere questo obiettivo, introduciamo l’energia libera di Gibbs G G ≡ H − TS = U + pV − TS grandezza estensiva non determinabile in assoluto Proprietà fondamentale dell’energia libera di Gibbs: per trasformazioni a pressione e temperatura costante e con solo lavoro di volume, ∆G ≤ 0 dove l’uguaglianza ( ∆G = 0 ) vale solo per trasformazioni reversibili, mentre la condizione ∆G < 0 si realizza con trasformazioni spontanee (irreversibili) Nei sistemi a temperatura e pressione costanti e su cui venga effettuato solo lavoro di volume, i processi spontanei sono caratterizzati da una diminuzione di energia libera di Gibbs ( ∆G < 0 ). Quindi nel tempo il sistema raggiungerà uno stato di equilibrio in corrispondenza del minimo di energia libera di Gibbs G . 11 Dimostrazione della proprietà fondamentale di G = H − TS pext = costante Sistema sottoposto ad una pressione esterna costante, a contatto con un termostato ed in presenza di solo lavoro di volume T te r m = T1 = T 2 = T p ext = p1 = p 2 = p q = ∆H Tterm = costante Per applicare il secondo principio ( ∆S ad ≥ 0 ), consideriamo il sistema composito costituito dal sistema stesso e dal termostato, che possiamo supporre essere in condizioni adiabatiche q ∆H ∆H − T∆S ∆G ∆S ad = ∆S + ∆S term = ∆S − = ∆S − =− =− ≥0 T T T T Essendo T ≥ 0 , si deriva l’assunto: ∆G ≤ 0 Esiste anche l’energia libera di Helmholtz A ≡ U − TS, che però ha un ruolo secondario in termodinamica. Nel seguito con energia libera si intenderà quella di Gibbs G . 12 Quale equazione di stato per l’energia libera? Cioè quale dipendenza dell’energia libera dalle variabili di stato indipendenti? Caso della sostanza pura in una data fase: G = G (T , p, n) Però l’energia libera è una grandezza estensiva: G (T , p, n) = nGm (T , p ) G m (T , p ) = G (T , p, n) n =1 = G (T , p, n) n : energia libera molare L’energia libera molare G m è detta anche potenziale chimico e spesso viene indicata con il simbolo µ G (T , p, n) = nµ (T , p ) 13 Sotto quali condizioni si realizza l’equilibrio di fase della sostanza X tra due fasi α e β pure per (T , p ) fissati? X(α , T , p ) = X( β , T , p) uguaglianza termodinamica “=“: equilibrio! Consideriamo come sistema le due fasi a contatto, con n = nα + nβ moli totali di sostanza a (T , p ) fissati (cioè a contatto con un termostato a temperatura T e sottoposte alla pressione esterna p ) in presenza di solo lavoro di volume G = Gα (T , p, nα ) + Gβ (T , p, nβ ) = nα µα (T , p ) + nβ µ β (T , p ) = nα ( µα − µ β ) + nµ β n −nα n, µα , µ β : costanti nα è l’unico grado di libertà con 0 ≤ nα ≤ n 14 G/n µα = µ β n G = µ β + α ( µα − µ β ) n n µα µα > µ β µβ 0 Possibili scenari derivanti dai processi spontanei con ∆ G < 0 : 1) µα > µ β : la fase β è stabile 2) µα < µ β : la fase α è stabile 3) µα = µ β nα n : equilibrio di fase Previsione sulla stabilità (o equilibrio) delle fasi in funzione di (T , p ) se sono note le funzioni di stato µα (T , p ) e µ β (T , p) 15 Quale dipendenza del potenziale chimico da pressione e temperatura? Differenziale dell’energia libera per i sistemi chiusi: dG = − SdT + Vdp Derivazione: 1)Per una trasformazione reversibile ( dq = TdS ) con solo lavoro di volume ( dw = dwvol = − pdV ) dU = dq + dw = TdS − pdV df ( x) g ( x) df ( x) dg ( x) 2) Proprietà dei differenziali: da = g ( x) + f ( x) dx dx dx ⇒ d ( fg ) = f dg + g df 3) Definizione di G = H − TS = U + pV − TS dG = dU + pdV + Vdp − TdS − SdT = − SdT + Vdp TdS − pdV Per una mole di sostanza pura: dµ = − S m dT + Vm dp Derivate parziali della funzione µ (T , p ) : ∂µ dµ (T , p ) dµ (T , p ) ∂µ = Vm = = − S = m dT dp ∂T p ∂p T p = costante T = costante 16 Dipendenza del potenziale chimico dalla pressione. ∂µ = Vm a T fissata : dµ = Vm dp ∂p T 1) Gas ideali: Vm = RT / p p µ (T , p ) − µ (T , pθ ) = ∫ θ p RT dµ = dp p ln p RT dp = RT ∫ θ d ln p = RT ln( p / pθ ) ln p p µ (T , pθ ) = µ θ (T ) : potenziale chimico dello stato standard µ (T , p ) = µ θ (T ) + RT ln( p / pθ ) θ 2) Fasi condensate: Vm (quasi) indipendente dalla pressione ⇒ Vm = V (T ) dµ = V θ dp µ (T , p ) − µ (T , pθ ) = V θ (T ) ( p − pθ ) µ (T , p ) = µ θ (T ) + V θ (T ) ( p − pθ ) 17 θ Dipendenza del potenziale chimico standard µ dalla temperatura. ∂µ = −Sm ∂ T p ⇒ dµ θ (T ) = − S θ (T ) dT Per intervalli di temperatura limitati: S θ ≈ costante dµ θ = − S θ dT µ θ (T ) − µ θ (T0 ) = − S θ (T0 ) (T − T0 ) 18 Esercizio: confrontare le variazioni di potenziale chimico dell’acqua e del vapore acqueo a 25°C, quando (ipoteticamente) la p ressione viene dimezzata a partire dalla pressione standard [V θ (H 2 O(l),25°C) = 18.06 cm 3 ] i) vapore acqueo : µ (T , pθ / 2) − µ θ (T ) = RT ln( pθ / 2 pθ ) = − RT ln 2 = = −8.314 × 298.15 × ln 2 = −1718 J ii) acqua : pθ µ (T , p / 2) − µ (T ) = V − pθ = −V θ pθ / 2 = 2 = −18.06 × 10 −6 × 105 /2 = −0.9 J θ θ θ Le variazioni del potenziale chimico con la pressione delle fasi condensate sono trascurabili rispetto a quelle delle fasi gassose. Per variazioni di pressione dell’ordine di quella atmosferica, si trascura la dipendenza dalla pressione del potenziale chimico delle fasi condensate: µ (T , p ) ≅ µ θ (T ) 19 Esercizio: confrontare le variazioni di potenziale chimico dell’acqua e del vapore acqueo (ipoteticamente) alla pressione standard, quando la temperatura viene innalzata di 10°C a partire da 25 °C. S θ (H 2 O(l),25°C) = 69.91 J/K mol S θ (H 2 O(g),25°C) = 188.83 J/K mol ∆µ θ ≡ µ θ (35°C) − µ θ (25°C) = − S θ ×10 K i) vapore acqueo : ∆µ θ = −188.83 × 10 = −1.888 kJ/mol ii) acqua : ∆µ θ = −69.91× 10 = −0.699 kJ/mol Le fasi condensate e le fasi gassose hanno variazioni comparabili del potenziale chimico con la temperatura! 20