macintosh hd:users:lucia:library:containers:com.apple.mail:data:library:mail downloads:2016 08 perchè usare epv in ginecologia.doc PERCHÉ USARE EPV® IN GINECOLOGIA alcune patologie: Vestibolite vulvare: La vestibolite vulvare è un’infiammazione della mucosa del vestibolo vaginale, ossia dei tessuti posti all’entrata della vagina e compresi fra il clitoride, la faccia mediale delle piccole labbra, la zona che circonda l’uretra e la parte esterna dell’imene (o dei suoi residui) che interessa il 12-15% delle donne. Presenta tre sintomi principali: 1. l’eritema di varia entità della mucosa della vulva posta all’interno delle piccole labbra e intorno al bordo esterno dell’imene; 2. il bruciore e il dolore alla pressione, specie alle ore 5 e alle ore 7, se si immagina l’entrata vaginale come il quadrante di un orologio; 3. il dolore acuto ai rapporti (dispareunia) e a ogni altro tipo di penetrazione anche superficiale, provocando l’ipertono del muscolo elevatore dell’ano che forma il “pavimento pelvico”. L’infiammazione del vestibolo può essere attivata da agenti infettivi, immunitari, chimici, meccanici, ormonali e persino nervosi. Compare raramente in età pediatrica o prepuberale; è frequente soprattutto durante l’età fertile; dopo la menopausa si manifesta se la donna effettua terapie ormonali sostitutive. I tre fattori fondamentali che possono causare o peggiorare la vestibolite vulvare sono dunque: 1) l’iperattivazione del mastocita (a sua volta innescata da numerosi eventi); 2) l’ipertono del muscolo elevatore dell’ano, che si contrae in risposta al dolore e all’infiammazione; 3) l’iperattività del sistema del dolore, indotta dall’infiammazione cronica. Per curarla è necessario ricorrere all’utilizzo di farmaci antimicotici, antinfiammatori naturali, regolarizzatori intestinali, farmaci di protezione vescicale, miorilassanti. In aggiunta, sono fondamentali alcune sedute di riabilitazione del pavimento pelvico per ridurre il tono del muscolo elevatore dell’ano. Terapie antalgiche più specifiche e personalizzate vanno poi valutate sia in base alla gravità e alla durata del bruciore/dolore al momento della prima visita, sia in base al tipo di miglioramento o meno che la donna ottiene con la terapia farmacologica di primo livello. EPV® è in grado di migliorare l’azione dei farmaci somministrabili per via topica, in quanto permette di veicolare il principio attivo nelle cellule grazie all’induzione della formazione di elettropori nella membrana cellulare. I diversi applicatori permettono il trattamento interno ed esterno, dimostrandosi così un’apparecchiatura adeguata al trattamento completo della patologia. Vaginismo: Il vaginismo è un disturbo sessuale caratterizzato da una contrazione muscolare riflessa, e quindi involontaria, dei muscoli che circondano la vagina, e da paura e angoscia della penetrazione, associate a variabile fobia del rapporto. Interessa l’1% circa delle donne dopo la pubertà, fino al 57% nelle coppie sterili. Il vaginismo è definito primario, quando è presente fin dall’inizio della vita sessuale; secondario, quando compare dopo un periodo di mesi o anni con normali rapporti sessuali. La gravità del disturbo, e quindi la prognosi, dipendono da tre fattori principali: 1) intensità dello spasmo muscolare, valutato in quattro gradi; 2) gravità della fobia (lieve, media o severa); 3) presenza e gravità di fattori psicosessuali, personali o di coppia, che concorrano alla genesi e/o al mantenimento del sintomo. Pag. 1 di 2 macintosh hd:users:lucia:library:containers:com.apple.mail:data:library:mail downloads:2016 08 perchè usare epv in ginecologia.doc In base a questa valutazione si decide la terapia, che viene personalizzata per la donna e per la coppia. Essa viene sviluppata su due fronti: la cura dello spasmo e la terapia della fobia. EPV® è in grado di migliorare l’azione dei farmaci miorilassanti somministrabili per via topica, in quanto è possibile non utilizzare applicatori interni ma servirsi solo di quelli esterni, in modo da veicolare il principio attivo nelle cellule grazie all’induzione della formazione di elettropori nella membrana cellulare. Dolore pelvico cronico: Il dolore pelvico cronico (DPC), ovvero “dolore nei quadranti addominali inferiori presente da almeno 6 mesi, continuo o intermittente, non esclusivamente associato a mestruazioni, rapporti sessuali, gravidanza o processi neoplastici” ha una prevalenza del 17%-24% nella popolazione femminile adulta. Attualmente si ritiene dovuto ad una combinazione di condizioni algogene pelviche viscerali, neuropatiche e muscoloscheletriche. Il DPC viscerale coinvolge apparato riproduttivo, digerente ed urinario. Esso è focalizzato nel riproduttivo con conseguenze non indifferenti anche sugli altri apparati come dismenorrea, endometriosi, Sindrome del Colon Irritabile, Cistite Interstiziale, etc. Il DPC neuropatico deriva da danni ai nervi ilioinguinale, ilioipogastrico o genitofemorale dovuti a traumi chirurgici o di altro genere. Il DPC muscoloscheletrico è frequentemente causato da sindromi miofasciali nei muscoli dell’area pelvi-perineale. La terapia viene stabilita da un ginecologo affiancato da un gastroenterologo, in modo da trattare la sintomatologia a 360°. EPV® è in grado di affiancare in maniera performante il ginecologo durante il trattamento del DPC. Essa migliora l’azione dei farmaci somministrabili per via topica, in quanto permette di veicolare il principio attivo nelle cellule grazie all’induzione della formazione di elettropori nella membrana cellulare. I diversi applicatori permettono il trattamento interno ed esterno, dimostrandosi così un’apparecchiatura adeguata al trattamento completo della patologia. Pag. 2 di 2