Pëtr Ilič Čajkovskij Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 La Sinfonia n. 4, scritta nel 1877 ed eseguita per la prima volta a Mosca il 10 febbraio 1878 sotto la direzione di Rubinstein, segna un deciso passo avanti in senso qualitativo nell’ambito della produzione sinfonica Čajkovskiana, caratterizzandosi, oltre che per l’elevato livello e l’omogeneità stilistica dei suoi quattro movimenti, per il suo contenuto tragico ed appassionato, di origine autobiografica. Lo stesso compositore, in una lettera inviata alla sua mecenate Nadiezda von Meck, chiarì in modo dettagliato il significato da lui attribuito alla sinfonia, interamente dominata dal senso della fatalità e dell’ineluttabilità del destino. Il primo tempo si apre con una fanfara introduttiva degli ottoni(Andante sostenuto), in cui è evocato il fato; il tema principale del successivo Moderato con anima ha invece, inizialmente, l’andamento sospiroso di una danza, che âajkovskij però piega all’espressione di una crescente drammaticità, contrapponendo ad esso un secondo tema tranquillo e leggero. Lo sviluppo, che inizia con una nuova presentazione della fanfara degli ottoni (che ritorna più volte nel corso del brano), è quasi interamente basato su una reiterata elaborazione del primo tema. Il secondo movimento, Andantino in modo di canzona, ha un carattere profondamente russo; le frequenti ripetizioni della melodia principale conducono, con un crescendo d’intensità, ad una sezione centrale di travolgente slancio melodico. Non meno suggestivo è il terzo movimento, uno Scherzo vivacissimo tutto giocato sul pizzicato degli archi, con un Trio bucolico. Il Finale si basa sul tema di un’aria popolare, seguito da due variazioni; la seconda variazione, tuttavia, è bruscamente interrotta, con un mutamento d’atmosfera di breve durata, dalla fanfara iniziale. La Sinfonia si conclude quindi in modo gioioso e trionfale. REGIONE La Stagione Musicale 2005-2006 è realizzata con il sostegno di: Città di Ivrea PIEMONTE Città di Torino e con il contributo di: Con la collaborazione di: lunedì 9 gennaio 2006 Piccolo Auditorium Mozart – Ivrea ore 21 Piemonte in Musica è un’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, nata per promuovere un organico circuito regionale delle attività musicali. Con la collaborazione dell’Unione Musicale di Torino, cui è affidato il coordinamento dell’iniziativa, del Teatro Regio, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e di altre strutture musicali piemontesi, Piemonte in Musica contribuisce organizzativamente e finanziariamente alla realizzazione di manifestazioni concertistiche, d’intesa con i Comuni interessati. Dall’esordio, avvenuto il 12 dicembre 1984 al 31 marzo 2005 ha realizzato 8.606 concerti. Satiz s.r.l. – Torino Orchestra Arad Ovidiu Balan direttore Sabrina Lanzi pianoforte Stagione Musicale 2004-2005 quinto concerto Cittadella della Musica e della Cultura di Ivrea e del Canavese Orchestra Arad Ovidiu Balan direttore Sabrina Lanzi pianoforte Sergej Rachmaninov (1873-1943) Concerto in do minore per pianoforte e orchestra op. 18 Moderato Moto precedente Maestoso alla marcia Moderato Meno mosso – Adagio sostenuto Un poco più animato Adagio sostenuto – Allegro scherzando Meno mosso Allegro scherzando moto primo Maestoso. Pëtr Ilič Čajkovskij (1840-1893) Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 Andante sostenuto Moderato con anima (in movimento di Valse) Andantino in modo di canzona Scherzo:pizzicato ostinato (Allegro, Trio) Finale (Allegro con fuoco) Arad è un vecchio centro culturale della Romania con una ricca vita musicale. La prima Accademia musicale vi è stata fondata nel 1883. e il proseguimento dell’attività di quest’accademia ha costituito la base per lo sviluppo della vita concertistica. Nei primi anni di attività, grandi nomi sono stati ospiti ad Arad: Liszt, Johann Strauss padre, Brahms, Emil Sauer, Pablo Casals, Wilhelm Backhaus, George Enescu, Jacques Thibaud, Rudolf Kerer sono solo alcuni dei nomi che vi hanno suonato . La prima orchestra professionale è stata costituita nel 1948, con stagioni concertistiche ogni anno. L’attività si è estesa dal momento in cui è stato costituito anche il coro accademico. Negli anni l’Orchestra della Filarmonica di Stato di Arad ha avuto come direttori principali Nicolae Branzeu, Nicolae Boboc, Jaxi Hugo Ray, Eliodor Rau, Ion Marin, Dorin Frandes. L’Orchestra ha suonato dall’inizio il grande repertorio sinfonico con artisti rumeni e stranieri. All’interno dell’orchestra si sono formati una orchestra da camera, due quartetti d’archi, un quintetto di fiati. Le tournée all’estero (Olanda, Polonia, Germania, Austria, Swizzera, Italia,Spania) hanno dato la possibilità ai musicisti rumeni di incontrare solisti e direttori di altissimo livello. L’Orchestra ha inciso numerosi dischi di musica contemporanea ed è stata presente più volte sulle reti televisive rumene. Nato a Bucarest, Ovidiu Balan ha completato i suoi studi musicali dapprima presso la Scuola Superiore di Musica e, successivamente, al Conservatorio «Ciprian Porumbescu» di Bucarest, dove si è diplomato nel 1968 in direzione d’orchestra. Nel 1970 ha frequentato i corsi di perfezionamento tenuti da Jean Fournier e Marius Constant nell’ambito dei Corsi Internazionali di Hilversum, in Olanda e nel 1971 i corsi estivi all’Accademia Musicale di Nizza con Fernand Quattrocchi. Nel 1973 è stato invitato negli Stati Uniti per perfezionare la preparazione artistica con grandi direttori d’orchestra e orchestre quali Eugene Ormandy con la Philadelphia Symphony, Sir George Solti e la Chicago Symphony, Zubin Mehta con la Los Angeles Symphony Orchestra, Aldo Ceccato con la Detroit Symphony, Seiji Ozawa con la Boston Symphony e la San Francisco Symphony. Subito dopo aver conseguito il diploma divenne primo direttore della Filarmonica di Bacau di cui, nel 1970, fu nominato anche sovrintendente. In qualità di direttore d’orchestra, ha collaborato con tutte le Orchestre Sinfoniche rumene ed ha compiuto numerose tournèe in Bulgaria, Germania, Polonia, Jugoslavia e per due volte negli Stati Uniti. In segno di gratitudine, Ovidiu Balan è stato insignito nel 1975 del Premio della critica musicale rumena per la mirabile interpretazione data alla nona Sinfonia di Beethoven e ad alcune opere musicali rumene. Inoltre, nel 1982 gli è stato riconosciuto, per meriti artistici, il “Cultural Merit Order”. Milanese di nascita e di studi, Sabrina Lanzi si avvicina allo studio del pianoforte all’età di cinque anni dimostrando da subito confidenza e abilità tecnica con lo strumento. A 12 anni, in veste di solista con orchestra, esegue il Concerto K 488 di Mozart. Allieva di Friedrich Gulda che la definisce “un nuovo talento, interprete originale, dotata di rare potenzialità espressive. Del suo pianismo si sentirà parlare”, la sua carriera si è sviluppata con determinazione affrontando i grandi compositori classici, romantici e postromantici. Ha conseguito numerosissimi premi in vari concorsi nazionali e internazionali, tra cui si ricordano il Concorso di Stresa, il Concorso “Rovere d’Oro”, “Citta’ di Alberga”, “Città di Tortona”, “Città di Moncalieri”, il Concorso Internazionale di Alassio, dove ottiene la menzione per la miglior interpretazione di Rachmaninov. Presso il Conservatorio di Berna frequenta il corso di musica da camera sotto la guida Kurt Weberr e, a Monaco di Baviera, frequenta una masterclass con Ludwig Hoffmann. Nel 1998 ha registrato per CBC Radio & Television in Canada, dove è stata poi invitata a tenere un recital nel marzo 2001. La sua attività concertistica l’ha vista impegnata in prestigiose sale da concerto in Italia, Austria, Inghilterra, Germania, Romania, Svizzera e Francia riscuotendo consensi da parte del pubblico e della critica. Nel 2006 effettuerà tournèe in Romania, Ungheria, Russia e Germania. Sergej Rachmaninov Concerto in do minore per pianoforte e orchestra op. 18 Scritto nel 1901, il Concerto n. 2 è di gran lunga il più eseguito ed amato dei concerti di Rachmaninov. Esso unisce ad una scrittura solistica ai limiti delle possibilità esecutive una tematica di notevole espressività, ricca di enfasi e di scoperto lirismo, nel solco della migliore tradizione Čajkovskiana. Il primo movimento, Moderato, che presenta una brevissima introduzione con grandi accordi che si alternano al ripercuotesi di un fa profondo, sfrutta a fondo il contrasto tematico per creare effetti di epica grandiosità. L’Adagio sostenuto successivo, pagina di vena intimistica e sognante, tutta giocata sul fascino di un’invenzione melodica di intensa suggestione, è diviso in tre parti: una prima di esposizione, una seconda di sviluppo, culminante in una cadenza per il pianoforte, una terza di ripresa. Nel finale, Allegro scherzando, a momenti di una giocosità sfrenata ed aggressiva se ne alternano altri più tormentati e malinconici; all’inizio di questo terzo tempo, che è a sua volta in forma di sonata, viene richiamato uno dei temi del primo movimento. Dedicato al dottor Dahl, che aveva curato il compositore durante la grave crisi depressiva seguita all’insuccesso della Prima Sinfonia, il Concerto n. 2 fu eseguito a Mosca, per la prima volta, il 2 dicembre 1900 sotto la direzione di Aleksander Siloti , con Rachmaninov come solista, limitatamente al secondo e al terzo tempo, e nello stesso luogo, completo, da questi stessi interpreti, il 27 ottobre 1901.