Adorazione_Eucaristica_V_Domenica_di_Pasqua_B_2015

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Adorazione Eucaristica
V Domenica di Pasqua
G. Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può portare frutto
da se stesso se non rimane nella vite,
così neanche voi se non rimanete in me.
(cfr.
Gv 15, 4-5)
In piedi
Canto
La vera Vite
Io son la vite, voi siete i tralci,
restate in me, porterete frutto.
Come il Padre ha amato me
così io ho amato voi.
Restate nel mio amore,
perché la gioia sia piena. Rit.
Voi come tralci innestati in me
Vivete tutti nell'unità;
unica in voi è la vita,
unico in voi è l'amore. Rit.
Preghiera salmodica
Il tralcio buono che porterà
Frutti d'amore vivendo in me.
Il Padre mio lo poterà,
perché migliore sia il frutto. Rit.
Dal Salmo 21 (22)
G. Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
T. Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
G. A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
T. Ma io vivrò per lui,
lo servirà la mia discendenza.
1
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!».
Seduti
In ascolto
Giovanni 15, 1-8
G.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta
frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della
parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se
stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.
Breve silenzio
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto
frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me
viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel
fuoco e lo bruciano.
Breve silenzio
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello
che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate
molto frutto e diventiate miei discepoli».
Breve silenzio
Il Signore dice:
«Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non resta
nella vite, così neppure voi se non rimanete in me» (Gv 15, 4). [...]
Chi si illude di poter portare frutto da sé stesso, non è unito alla vite;
e chi non è unito alla vite, non è in Cristo; e chi non è in Cristo non è
cristiano.
Ecco in quale profondo abisso siete precipitati.
Ma considerate ancor più attentamente ciò che aggiunge e afferma
la Verità: «lo sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta
molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15, 5).
Affinché nessuno pensi che il tralcio può produrre qualche piccolo
frutto da se stesso, il Signore, dopo aver detto che chi rimane in lui
L.
2
produce «molto frutto», non dice: perché senza di me potete fare poco,
ma: «senza di me non potete far nulla». Tanto il poco che il molto, non si
può comunque farlo senza di lui, poiché senza di lui non si può far nulla.
Anche quando il tralcio produce poco frutto, infatti, il viticoltore lo inonda
affinché produca di più; tuttavia se il tralcio non resterà unito alla vite e
non trarrà alimento dalla radice, non potrà da se stesso produrre alcun
frutto. [...]
«Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello
che volete e vi sarà fatto» (Gv 15, 7).
Rimanendo in Cristo, che altro possono volere i cristiani se non ciò
che è conforme a Cristo? Che altro possono volere rimanendo nel
Salvatore, se non ciò che tende alla salvezza? [...]
Le parole del Signore rimangono in noi, quando facciamo tutto
quanto egli ha ordinato e desideriamo quanto ci ha promesso; quando
invece le sue parole rimangono nella memoria, ma non si trovano
realizzate nella vita, allora il tralcio non fa più parte della vite, perché non
attinge vita dalla radice.
Agostino di Ippona, Commento al vangelo di Giovanni 81, 2-4,
NBA XXIV, pp. 1240-1244.
Preghiera d’intercessione
In piedi
G. Ci rivolgiamo ora al Signore.
Lui ci ha promesso che qualunque cosa chiediamo la riceviamo
se osserviamo i suoi comandamenti.
L. Tu, Signore, sei fonte di vita.
T. Tu, Signore, sei fonte di vita.
L. Signore Gesù, tu sei la vera vite: i potenti del mondo hanno creduto di
sradicarti dalla terra dei viventi, ma Dio ti ha risuscitato. Tu sei fonte di
vita per l'umanità. Ti preghiamo.
L. Signore Gesù, tu estendi i tralci della vite su tutta la terra: la tua Chiesa
sia segno della tua presenza, della fecondità del vangelo. Ti preghiamo.
L. Signore Gesù, senza di te non possiamo far nulla. Fa' che le famiglie
della nostra Comunità parrocchiale che celebrano la festa di prima
comunione non si cullino nell'illusione di una fede che non cerca alimento
costante nel pane dell’Eucaristia domenicale.
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Ti preghiamo.
L. Signore Gesù, non nella nostra presunta giustizia ti abbiamo conosciuto
bensì nella nostra debolezza. Tu sei più grande del cuore che ci accusa. Ti
preghiamo.
L. Signore Gesù, noi diamo testimonianza al tuo nome e lo glorifichiamo
quando portiamo frutto. Fa' che non amiamo a parole o con la lingua ma
con i fatti e nella verità. Ti preghiamo.
G. La linfa del tuo Spirito, Signore Gesù,
susciti germogli e sussulti di vita
nei rami aridi di questa nostra umanità
e ci sia dato di portare frutti,
ora e nei secoli dei secoli.
T. Amen.
Canto
Dove la carità è vera
Dove la carità è vera e sincera, là c’è Dio.
Dove la carità perdona e tutto sopporta.
Dove la carità benigna comprende e non si vanta,
tutto crede ed ama e tutto spera la vera carità.
Ci ha riuniti in uno l’amore di Cristo:
esultiamo e rallegriamoci in lui,
temiamo ed amiamo il Dio vivente
ed amiamoci tra noi con cuore sincero. Rit.
Benedizione.
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