C1 Patogeno Ospite MALATTIA Ambiente c2 Germi commensali Infezione patogenicità P S M A Dlso DLso Virulenza, patogeni opportunisti Periodo incubazione Inf. inapparente (sub. clinica) Inf. latente Inf. persistente Portatore Malattia Inf.locale Inf.sistemica Batteriemia invasione dei tessuti Malattia x postulati di Koch produzione di tossine infettiva contagiosa Setticemia Meccanismi di patogenicità dei batteri Colonizzazione Tossicità Invasione C3 Fattori di patogenicità - Utilizzo del Fe (siderofori) - Adesione (adesine) - capsula - glicocalice - fimbrie - pili (K 99 Æ F 5, K 88 Æ F 4) - lanugine - Diffusione -Rapporti con la fagocitosi difensiva - extracellulare capsula (Bac.anthracis, Staph.aureus, Salmonella typhi) leucocidina coagulasi - intracellulari (Mycobact.tubercolosis, Brucella abortus) - Tossine.. C 5 C 16 Meccanismi Meccanismi di di elusione elusione alla alla fagocitosi fagocitosi da da parte parte dei dei batteri batteri X 1 2 4 X 3 6 IFNγ X 7 8 1) 1) 2) 2) 3) 3) 4) 4) 5) 5) 6) 6) 7) 7) 8) 8) Inibizione Inibizione chemiotassi chemiotassi Capsula Capsula Inibizione Inibizione fusione fusione fago-lisosoma fago-lisosoma Catalasi Catalasi Struttura Struttura resistente resistente Inibizione Inibizione azione azione IFNg IFNg Inibizione Inibizione presentazione presentazione Ag Ag Fuga Fuga nel nel citoplasma citoplasma 5 C 18 Principali caratteristiche delle tossine batteriche Caratteristiche Esotossine Endotossine Origine Specie Gram-positive e Gram-negative Solo specie Gram-negative Localizzazione nel batterio Sintesi nel citoplasma e rilascio extracellulare Componenti della parete cellulare Natura chimica Proteine Lipopolisaccaridi contenenti lipide A Capacità a formare tossoidi Presente Assente Stabilità In genere termolabili a 60-100 °C per 30 minuti Termostabili Attività Effetto distintivo per ciascuna tossina Effetto comune per tutte: febbre e danni al sistema circolatorio Quantità necessaria per l’effetto Minima Maggiore Principali enzimi extracellulari implicati nella virulenza batterica C 19 Enzima Azione Microrganismo Jaluronidasi Degradazione dell’acido jaluronico (fattore di diffusione) Streptococcus pyogenes Coagulasi Coagulazione del sangue: la fibrina isola i batteri proteggendoli Staphylococccus aureus Fosfolipasi Lisi delle cellule del sangue Staphylococccus aureus Lecitinasi (resistenza alle difese dell’ospite) Distruzione delle membrane cellulari dei globuli rossi e di altre cellule dei tessuti Clostridium perfrigens (fattore di diffusione) Collagenasi Degradazione del collagene del tessuto connettivo Clostridium perfrigens (fattore di diffusione) Fibrinolisina (chinasi) Dissoluzione dei coaguli di fibrina Leucocidina Distruzione dei leucociti fagocitari Streptococcus pyogenes (fattore di diffusione) (resistenza alle difese dell’ospite) Staphylococccus aureus Attività biologiche del lipide A dell’endotossina Pirogenicità Leucopenia, leucocitosi Attivazione del complemento Abbassamento della pressione sanguigna Attivazione delle piastrine Induzione dell’attivatore del plasminogeno Necrosi del midollo osseo Ipotermia nel topo Tossicità letale nel topo Induzione della sintesi di prostaglandine Gelificazione del lisato di Limulus - Induzione di resistenza non-specifica a infezioni - Induzione di tolleranza all’endotossina - Attività mitogena per linfociti - Attivazione dei macrofagi - Induzione alla sintesi di interferone - Induzione alla sintesi di TNF C 20 MICRORGANISMO MALATTIA TOSSINA AZIONE SINTOMI Bacillus anthracis Carbonchio ematico Complesso di tossine Agenti chelanti, aumento permeabilità vascolare Edema ed emorragie Bordetella pertussis Pertosse (tosse convulsa) Tossina unica Danno epitelio ciliato dell’apparato respiratorio Tosse ad accessi Clostridium botulinum Botulismo Otto neurotossine tipo-specifiche Blocco secrezione acetilcolina Paralisi flaccida Clostridium tetani Tetano Tetanospasmina Blocco attività neuroni inibitori Paralisi spastica Clostridium perfrigens Gangrena gassosa Intossicazione alimentare Alpha-tossina Enterotossina Lecitinasi Attivazione adenil-ciclasi e aumento di c-AMP Necrosi tessuti Vomito e diarrea Corynebacterium diphteriae Difterite Tossina unica Inibizione sintesi proteica cellulare Necrosi cellule con danni cardiaci, nervosi ed epatici Escherichia coli Gastroenterite Enterotossina Attivazione adenil-ciclasi e aumento di c-AMP Diarrea Shigella dysenteriae Dissenteria Enterotossina e Neurotossina Attivazione adenil-ciclasi Danno endotelio vascolare (cervello) Diarrea e disturbi neurologici Staphylococcus aureus Sindrome della pelle ustionata Sindrome da shock tossico Intossicazione alimentare Tossina esfoliativa ?????? Enterotossina Danno cellule epiteliali Esfoliazione bollosa della cute. Eruzioni cutanee, febbre, vomito e diarrea. Streptococcus pyogenes Scarlattina Tossina eritrogenica, Streptolisina, Leucocidina, Streptochinasi Vasodilatazione Lisi macrofagi e emazie Lisi della fibrina Eruzioni cutanee tipiche Fagocitolisi, emolisi, diffusione tessutale dei batteri Vibrio cholerae Colera Enterotossina Adesione recettori per i gangliosidi sulle cellule epiteliali. Attivazione adenil-ciclasi e aumento di c-AMP Perdita acqua ed elettroliti, blocco riassorbimento di sodio, diarrea grave Azione sul centro nervoso del vomito H5 Simmetria virale H 7 - Elicoidale - Cubica - Complessa Elicoidale Le subunità proteiche sono legate in modo periodico a formare un nastro con andamento ad elica, all’interno è contenuto l’acido nucleico Virus animale a simmetria elicoidale RNA a gomitolo (no Rhabdoviridae) + envelope Cubica (icosaedrica) H 11 Icosaedro Æ 20 facce, 12 vertici Capsomeri costituiti da 2, 3, 4, 5, 6 subunità strutturali (monomeri) - dimeri - trimeri - tetrameri - pentameri - esameri Porcine Parvovirus Capsid Complessa Virus ad elevata complessità Retrovirus Struttura virale H 14 Acido nucleico (+ proteine = core) circondato da struttura proteica (capside) In alcuni casi è presente un involucro esterno generalmente lipoproteico (envelope) Il capside è composto da un numero definito di unità morfologiche (capsomeri) H 15 Ciclo replicativo virale 1) Adsorbimento 2) Penetrazione 3) Svestimento 4) Replicazione 5) Maturazione 6) Liberazione H 23 F1 IMMUNOLOGIA Studio delle interazioni tra: - antigeni - anticorpi - funzioni cellulo-mediate (malattie) - reazioni di ipersensibilità - allergie - rigetto di tessuti estranei Immunità: Stato di resistenza o insensibilità a molecole, microrganismi, cellule estranee F3 Immunità naturale - Aspecifica - Barriera ai patogeni pelle (pH) mucose (muco) cellule NK (natural killer) fagocitosi interferone infiammazione flora batterica normale (competizione) lisozima e lattoferrina complemento battericidine Alcuni elementi dell’immunità naturale F 4a GRUPPO NOME PRINCIPALE FONTE ATTIVITA’ Enzimi Lisozima Siero Leucociti Batteri gram positivi e gram negativi, alcuni virus Peptidi basici Β-lisina Fagocitina Piastrine Neutrofili Batteri gram positivi Peptidi leganti il ferro Transferrina Lattoferrina Siero Leucociti, latte Batteri gram positivi e gram negativi Amine basiche Spermina Pancreas, Rene, Prostata Batteri gram positivi Complemento Siero Batteri, Virus, Protozoi Radicali liberi Leucociti Batteri, Virus, Protozoi Siero Batteri, Virus Molte tipologie di cellule Batteri, Virus Proteine leganti i carboidrati Interferone Collectine F 4b Macrofago Macrofago attivato attivato Cellule Cellule NK NK Complemento Complemento Linfociti Linfociti T T (opsonizzazione) (opsonizzazione) Anticorpi Anticorpi (opsonizzazione) (opsonizzazione) Citotossicità Citotossicità cellulo-mediata cellulo-mediata (lisi) (lisi) Complemento Complemento (lisi) (lisi) Lisozima Lisozima (lisi) (lisi) Anticorpi Anticorpi (neutralizzazione (neutralizzazione della della tossina) tossina) Immunità acquisita F5 - Specifica - Mediata sia da anticorpi che da cellule linfoidi Passiva } Ac a vita breve, subitanea disponibilità di anticorpi -- Sieri Sieri immuni immuni (artificiale) (artificiale) -- Trasferimento Trasferimento transplacentare transplacentare (naturale) (naturale) -- Colostro Colostro (naturale) (naturale) Attiva Produzione attiva di Ac a seguito di contatto con Ag estranei (patogeni, vaccini, tessuti estranei) -- produzione produzione di di Ac, Ac, immunità immunità cellulo-mediata cellulo-mediata -- non non immediata immediata disponibilità disponibilità di di Ac, Ac, ripetuti ripetuti contatti contatti con con l’Ag l’Ag F6 Risposta immune - Ac-mediata (umorale) - Cellulo-mediata (cellulare) - Entrambe CARATTERISTICHE DI UN ANTIGENE - Estraneità (non-self) Æ autoanticorpi - Peso molecolare > PM Æ > immunogenicità (10˙000 D 100˙000 D) Piccole molecole sono immunogeniche solo se unite a proteine carrier Æ Apteni (Penicillina Æ eritrociti) Gli aminoacidi non sono immunogenici - Struttura genetica dell’ospite (variazioni individuali) F7 - Natura chimica Sono più immunogene le sostanze complesse Proteine ++ Polisaccaridi (LPS++) Lipidi – (apteni) Ac. Nucleici – (apteni) - Dose, via e tempo di contatto dell’Ag Via parenterale: introduzione nell’organismo di una sostanza per via diversa dalla digerente Via orale Via inalatoria Via cutanea F8 Epitopo o determinante antigenico Parte di Ag che realmente si inserisce nel sito combinatorio dell’Ac o ad un TCR Reattività crociata (cross-reattività) Quando 2 Ag possiedono epitopi comuni o strutturalmente simili, gli Ac prodotti verso uno di questi Ag tendono a reagire anche verso l’altro Basi cellulari della risposta immune Cellule linfoidi Precursori cellule ematiche Feto Feto (fegato) (fegato) Adulto Adulto (midollo (midollo osseo) osseo) F 9a F 9b Differenziazione Serie Serie rossa rossa Serie Serie linfoide linfoide Linfociti B Midollo Midollo osseo osseo (primati) (primati) Placche Placche peyer peyer (ruminanti) (ruminanti) Borsa Borsa di di Fabrizio Fabrizio (volatili) (volatili) Linfociti T Maturazione Maturazione Timo Timo Colonizzazione Colonizzazione Linfonodi, Linfonodi, milza, milza, aggregati aggregati linfoidi linfoidi gastroenterici, gastroenterici, respiratori respiratori ed ed urinari urinari Producono Ac ORGANI ORGANI LINFOIDI LINFOIDI PRIMARI PRIMARI ORGANI ORGANI LINFOIDI LINFOIDI SECONDARI SECONDARI O O PERIFERICI PERIFERICI Immunità cellulo-mediata F 10 Anticorpi (immunoglobuline) -- Glicoproteine Glicoproteine -- 20% 20% delle delle proteine proteine plasmatiche plasmatiche -- Sono Sono formate formate da da catene catene leggere leggere (L) (L) (PM (PM 25˙000 25˙000 D) D) ee pesanti pesanti (H) (H) (( PM PM 505070˙000 70˙000 D) D) 22 tipologie tipologie (k (k oo λ) λ) Regioni variabili (VL, VH) Regioni costanti (CL, CH) 55 tipologie tipologie (γ, (γ, μ, μ, α, α, δ, δ, ε) ε) corrispondenti corrispondenti alle alle classi classi anticorpali anticorpali IgG, IgG, IgM, IgM, IgA, IgA, IgD, IgD, IgE IgE Contengono Contengono regioni regioni ipervariabili ipervariabili costituite costituite da da 3-4 3-4 sequenze sequenze di di 5-10 5-10 aminoacidi aminoacidi Il legame con l’Ag è di tipo non covalente F 11 Gli Gli Ac Ac sono sono sensibili sensibili all’azione all’azione di di sostanze sostanze proteolitiche proteolitiche oo che che rompono rompono ii legami legami S-S S-S L L β-mercaptoetanolo β-mercaptoetanolo Separazione Separazione catene catene pesanti pesanti (H) (H) ee leggere leggere (L) (L) H H FAB FAB Separazione Separazione frammento frammento legante legante l’Ag l’Ag (FAB) (FAB) ee frammento frammento costante costante (FC) (FC) Papaina Papaina FC FC F(ab’) F(ab’)22 Pepsina Pepsina FC FC -- Attivazione Attivazione complemento complemento -- Legame Legame con con recettori recettori cellulari cellulari Separazione Separazione F(ab’) F(ab’)22 ee frammento frammento costante costante (FC) (FC) Ig Æ proteine Æ Ag potenziali F 12 Isotipo: disegno antigenico comune alle differenti catene H e L tipico della specie (mH diversa da gH) Classi Classi isotipiche isotipiche (γ, μ, α, ε, δ) Sottoclassi Sottoclassi (γ11, γ22, γ33, γ44, α11, α22) Catene Catene leggere leggere (k, λ) Allotipo: antigenicità legata al singolo individuo (genotipo individuale) IgG IgG Æ Æ allotipo allotipo Gm Gm Æ Æγ IgA IgA Æ Æ allotipo allotipo Am Am Æ Æα Catene Catene L LÆ Æ Inv Inv o o Km Km Æ Æk m m == marker marker Æ Æ accertamento accertamento paternità paternità Idiotipo: disegno antigenico della regione ipervariabile (sito combinatorio) Ogni Ac è una struttura unica IgG - 2 catene L; 2 catene H (H22, L22) - 2 siti di legame a Ag (bivalenza) - 4 sottoclassi (IgG11 Æ IgG44) in uomo - IgG11 = 65%, IgG22 importanti per batteri capsulati - unico Ac che transita la placenta - Risposta secondaria F 13 Legame Legame sui sui batteri batteri Æ Æ attivazione attivazione del del C C Æattivazione Æattivazione fagociti fagociti che che si si legano legano attraverso attraverso recettori recettori per per C C ee per per FC FC Æ Æ fagocitosi fagocitosi IgM - Risposta primaria - Presenti sulla superficie dei linfociti B - 5 H22L22 uniti in pentamero + catena J Catena J - Valenza teorica 10, reale 5 per difficoltà dei siti di aprirsi e di dare la bivalenza - Ac molto avidi F 14 - Importanti in agglutinazione e FdC IgA F 15 - Presenti nelle secrezioni: latte, saliva, lacrime, intestino, app. respiratorio, urinario, genitale - Protezione delle mucose - IgA seriche H22L22 (monomeriche) - IgAS (mucosali) 2 H22L22 + catena J + pezzo secretorio S (protegge da enzimi proteolitici) - 2 sottoclassi: IgA11, IgA22 IgE F 16 - Legate a mastociti e basofili con la porzione FC - Struttura monomerica - Il legame con l’Ag porta a liberazione di sostanze vasoattive dei mastociti Æ anafilassi - Presenti nel siero a bassa concentrazione - Proteggono la mucose a livello di sottomucosa Patogeno Patogeno ++ IgE IgE Æ Æ sostanze sostanze vasoattive vasoattive Æ Æ richiamo richiamo di di granulociti granulociti -Aumentano in corso di infestazioni parassitarie IgD - Non hanno funzione anticorpale specifica (recettori di membrana) - Sono presenti sulle cellule di alcuni tumori linfatici Immunità Ac-mediata (UMORALE) F 17 Cellula staminale Æ maturazione Riarrangiamento genico Æ cloni cellulari 1 cellula Æ 1 anticorpo Ogni linfocita B presenta molecole di anticorpi (IgM) sulla superficie che servono da recettori per un determinato Ag F 18 - Antigene reagisce con il recettore (Ac) - Stimolazione dei linfociti B a dividersi per formare un clone (selezione clonale) Plasmacellule che producono Ac della stessa specificità di Ag del linfocita precursore Cellule della memoria Ulteriore stimolazione: F 19 - Fagocitosi dell’Ag da parte dei PMN o macrofagi Presentazione dell’Ag ai linfociti B Presentazione dell’Ag ai linfociti T-helper Contatto diretto Interleuchina-4 Linfociti B già attivati Anticorpi Ag T-indipendenti (PVP, destrano, LPS) Commutazione di classe IgM F 21 IgG IgA IgE Risposta immunitaria Ac 8 7 Effetto booster Risposta secondaria 6 5 4 3 Risposta primaria 2 1 0 0 2 4 6 8 10 12 Tempo Controlli di “feedback” -- Competizione Competizione degli degli Ac Ac sugli sugli Ag Ag -- Linfociti Linfociti T-suppressor T-suppressor (B, (B, T-helper) T-helper) -- Ac Ac anti-idiotipo anti-idiotipo Funzioni protettive degli Ac - Attività neutralizzante Tossine Tossine ee virus virus - Attività agglutinante Æ Fagocitosi (mucose (mucose respiratorie) respiratorie) - Attività precipitante Æ Fagocitosi - Attività opsonizzante Ag Ag ++ Ac Ac Fagociti Fagociti Ag Ag ++ Ac Ac ++ C C (Batteri (Batteri capsulati) capsulati) - Fissazione del complemento Ag Ag ++ Ac Ac Lisi Lisi C Chemiotassi Chemiotassi per per fagociti fagociti F 22 Sistema complemento F 26 18 proteine presenti nel siero normale Non aumentano a seguito di processi di immunizzazione Sono indicate da C + numero o lettera Le proteine del C sono sintetizzate principalmente nel fegato Il C è inattivato a 56°C per 30’ Funzioni: ¾ ¾ Lisi cellulare ¾ ¾ Fagocitosi di Ag-Ac-C ¾ ¾ Azione anafilattica ¾ ¾ Chemiotassi ¾ ¾ Mediatori della flogosi ATTIVAZIONE CLASSICA F 27 Ag Ag ++ Ac Ac (IgM, (IgM, IgG IgG11,, IgG IgG22,, IgG IgG33)) C1q C1q ++ C1r C1r ++ C15 C15 C1qrs C1qrs Complesso Complesso enzimatico enzimatico C2 C2 C4 C4 Attivazione Attivazione alternativa alternativa C3 C5 C5a LPS LPS ++ Properdina Properdina ++ Fattori Fattori B B ee D D C5b Legami Legami C6 C6 C7 C7 C8 C8 Poliperforina….C9, Poliperforina….C9, C9, C9, C9, C9, C9….(12-15 C9….(12-15 polyC9) polyC9) LISI MEMBRANA CELLULARE F 28 Effetti biologici del C F 29 Opsonizzante: i fagociti hanno recettori per C3b Æ fagocitosi facilitata Chemiotassi: C5a, C6, C7 attraggono i PMN Anafilotossina: C3a, C4a e C5a Æ degranulazione dei mastociti Aumentata Aumentata permeabilità permeabilità vascolare vascolare Contrazione Contrazione della della muscolatura muscolatura liscia liscia Citolisi: C5, C6, C7, C8, C9 Æ lisi di batteri, eritrociti e cellule tumorali Funzione patogena in malattie autoimmuni Vasculopatie Vasculopatie ee nefriti nefriti Fagocitosi F 30 Inglobamento di microrganismi e molecole solubili principalmente da parte di: - Macrofagi (fagociti mononucleati) - Granulociti (leucociti polimorfonucleati) Macrofagi Si formano nel midollo osseo Cellula staminale Æ monociti Æ sangue 1-2gg Æ tessuti Æ macrofagi tissutali La migrazione è favorita e diretta da sostanze chemiotattiche (C5a, C3b) e da fattori prodotti durante la flogosi I macrofagi possiedono recettori per FC delle Ig e per C3 Riconoscimento particelle opsonizzate FAGOCITOSI Dopo la fagocitosi: -- Aumenta Aumenta consumo consumo di di O O22 -- Aumenta Aumenta produzione produzione di di O O--2,2, H H22O O22 ee metaboliti metaboliti ossigenati ossigenati (burst (burst respiratorio) respiratorio) -- Fusione Fusione di di lisosomi lisosomi aa fagosomi fagosomi -- Digestione Digestione enzimatiche enzimatiche delle delle particelle particelle fagocitate fagocitate F 31 Il macrofago è attivato da: - microrganismi e loro prodotti - complessi Ag-Ac - linfochine dei linfociti T Macrofago attivato produce: - enzimi (migliori possibilità digestive) - interleuchina-1 (attivazione dei linfociti) - C2, C3, C4 e C5 - PGA - Interferone-α Funzioni del macrofago: - fagocitosi - processazione degli Ag - partecipa a immunità contro i tumori F 32 Granulociti o polimorfonucleati Neutrofili F 33 Dal circolo ematico vengono richiamati verso il focolaio flogistico (diapedesi) soprattutto da C5a e prodotti batterici (chemiotassi) Fagocitosi Facilitata dall’opsonizzante (Ac o C3) Morte dei microrganismi fagocitati per: Burst respiratorio Lattoferrina Lisozima Proteine cationiche Eosinofili F 34 - Attività difensive nei confronti delle infestazioni parassitarie - Partecipano alle reazioni allergiche di tipo anafilattico (IgE) Basofili - Scarsa attività fagocitaria - Possiedono recettori per IgG, IgE e C3b Categorie delle cellule T Sulle superficie dei linfociti T esistono diversi tipi di recettori: -CD3 Æ tutti i linfociti T CD CD == Clusters Clusters of of differentiation differentiation -CD4 Æ linfociti T helper -CD8 Æ linfociti T citotossico/suppressor Tutti i T originano nel midollo osseo e maturano nel timo Linfociti T helper o CD4 Sono cellule regolatrici CD4+ e CD8-: - helper per B Æ plasmacellule - helper per CD8 Æ citotossicità - helper per CD8 Æ suppressor - helper per macrofagi, ecc. Æ ipersensibilità ritardata F 35 Linfociti T citotossici/suppressor o CD8 F 36 } Sono cellule effettrici citotossiche/sopprimono la risposta immunitaria (CD8+, CD4-) T citotossici distruggono cellule con diversi Ag di istocompatibilità (MHCI) - cellule allogeniche - cellule singeniche modificate da virus, neoplasia o aptene T suppressor sopprimono direttamente o indirettamente l’attività di: - linfociti B - linfociti T - macrofagi Possono essere Ag-specifici o Ag-non specifici I linfociti T riconoscono l’Ag attraverso il T cell receptor (TCR) Il TCR è simile a Ig ed è associato a CD3 α/βTCR γ/δTCR Attivazione di T helper: Macrofago (MHCII) + Ag Æ TCR + CD3 + CD4 Attivazione di T citotossico: Cellula (MHCI) + Ag Æ TCR + CD3 + CD8 F 37 F 38 - Dopo il contatto con l’Ag si producono cellule della memoria T Linfociti non B e non T - Cellule killer Popolazione eterogenea ad azione citotossica cellulomediata Ac dipendente - Cellule natural killer Azione citotossica indipendentemente da Ac o stimolazione di Ag fondamentali nella sorveglianza immunitaria dei tumori F 39 Complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) Elementi di riconoscimento tipici del singolo individuo situati sulla superficie cellulare I linfociti T riconoscono e reagiscono - verso MHC estraneo (non self) - verso MHC alterato (infezioni virali, infezioni intracellulari, neoplasie, invecchiamento) Sono glicoproteine e ne esistono 3 tipi: - MHCⅠ Ag di istocompatibilità di I classe - MHCII Ag di istocompatibilità di II classe Ag di istocompatibilità di III classe - MHCIII F 40 Antigeni di istocompatibilità di I classe - Presenti su tutte le cellule nucleate - In modo minore, in cellule muscolari e nervose - Assenti su eritrociti Æ Rigetto trapianti e cellule alterate Æ Reagisce con CD8 (citotossici) I CD8 non lisano una cellula virus infetta se questa non esprime lo stesso MHCI della cellula sensibilizzante F 41 Antigeni di istocompatibilità di II classe - Presenti su: linfociti B, linfociti T attivati, macrofagi, ecc. Æ Presentano ai CD4 (helper) l’Ag processato Il linfocita T helper specifico per l’Ag deve anche essere organismo-specifico per MHCII F 42 Antigeni di istocompatibilità di III classe ÆI geni codificati MHCIII controllano anche la produzione di: - frazioni di complemento - enzimi (idrolasi) - tumor necrosis factor (TNF) - HSP7O F 43 Processazione e presentazione dell’Ag ai T helper da parte dei macrofagi 1) Fagocitosi di Ag 2) Degradazione di Ag in peptidi 3) Associazione a MHCII 4) Esposizione di Ag + MHCII a T helper Ag ↔ TCR + Macrofago + CD3 + MHCII ↔ CD4 T helper F 44 Processazione e presentazione dell’Ag ai T citotossici da parte di cellule virus infette 1) Cellula infetta 2) Produzione di peptidi virali 3) Associazione a MHCI 4) Esposizione di Ag + MHCI a T citotossici Ag ↔ TCR + Cellula infetta + CD3 + MHCI ↔ CD8 T citotossico F 45 Interleuchine (linfochine) Interleuchina-1 (Il-1) - E’ prodotta soprattutto dai macrofagi attivati - Stimola i linfociti T a produrre Il-2 - Partecipa all’attivazione dei B - Induce proliferazione di granulociti e macrofagi - E’ il pirogeno endogeno - Ruolo rilevante nella flogosi F 46 Interleuchina-2 (Il-2) - Induce la proliferazione di B e T attivati e cellule NK - E’ prodotta dai T helper attivati Interleuchine-3 (Il-3) - E’ prodotta dai T helper attivati - Induce la proliferazione di T immaturi Interleuchina-4 (Il-4) - E’ prodotta dai T helper attivati - Stimola la crescita dei B attivati Interleuchina-5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, … F 47 Fattori stimolanti la proliferazione di colonie cellulari (colony stimulating factor) - Prodotte da macrofagi - Inducono la proliferazione di macrofagi (M-CSF), granulociti (G-CSF), granulociti + macrofagi (GM-CSF) Tumor necrosis factor (TNF) - TNFα è prodotto da macrofagi, linfociti, monociti, cellule NK induce citotossicità verso cellule tumorali - TNFβ è prodotto da linfociti T attivati, l’azione è verso cellule tumorali e cellule bersaglio F 51 Ag organismo (neutrofili) macrofagi Milza, Linfonodi, Balt, Galt Ag Y Ag Linfociti B Cellule dendritiche Ag Macrofago Y Y Linfociti B Ag-MHCII Ag-MHCII IL-4 Plasmacellula processazione Ag TCR-CD4 IL-1 TCR-CD4 Linfocita T-helper IL-2, IFNγ Ac Cellule della memoria Linfocita T citotossico Ag IL-2 Linfocita B IL-1 Ag IL-1 IL-2 MHC Antigen presenting cell F 54 Interferoni α - Prodotto da leucociti (?) - Indotto da virus RNA doppia catena, cellule eterologhe - Proteina - Inibisce i virus β - Prodotto da fibroblasti (?) - Indotto da virus e ac. nucleici prodotti da batteri - Glicoproteina - Inibisce i virus γ - Prodotto da linfociti T attivati - Indotto da Ag - Lipoproteina - Amplifica la risposta di T (CD4 e CD8) e NK F 55 F 56 Meccanismo d’azione di interferone α e β ds DNA Æ proteina-chinasi Inattivazione di fattore di inizializzazione della sintesi proteica (eIF-2α) Oligonucleotide sintasi Attivazione di ribonucleasi Immunità locale o mucosale Meccanismi immunitari specifici che si realizzano a livello delle mucose Sistemi innati non specifici mucosali: - muco - ciglia - secrezioni - movimenti peristaltici - succo gastrico - lattoferrina - lisozima Sistema specifico mucosale: - IgAS F 57 F 58 Pompaggio selettivo di: - IgA monomeriche + Ag - IgG + Ag verso saliva e bile Ripresentazione Ripresentazione aa GALT GALT Immunoesclusione Ag alimentare o microbico penetra Æ Immunocomplesso con IgA dimeriche Æ Fegato fornisce S Æ bile Æ intestino Produzione di IgAS (mucosa intestinale) F 59 Ag assorbito da: - cellule M - enterociti - cellule dendridiche + MHCII - linfociti intraepiteliali + MHCII T helper Linfocita B Plasmacellula IgA Cellula epiteliale S IgAS S Le IgAS sono presenti nei secreti di: - cavità nasali - lume bronchiale - lume gastro-intestinale - saliva - lacrime - urine - latte - colostro } suino Le IgAS: - agglutinano e precipitano gli Ag presenti nei secreti - prevengono l’adesione di batteri e virus alle superfici epiteliali - neutralizzano le tossine - competono per l’Ag con IgG Æ no flogosi locali - immunoesclusione Æ no allergie alimentari F 60 Seconda linea di difesa IgE Æ mastociti Æ sostanze vasoattive Æ Passaggio di IgG Aggregati linfoidi diffusi - BALT Bronchus associated lymphoid tissue - GALT - Gut associated lymphoid tissue Produzione di: - linfociti B IgA secernenti attivati - plasmacellule - IgA Ricircolo tra mucose di: -- Polmoni Polmoni -- gh. gh. salivari salivari -- app. app. uro-genitale uro-genitale -- gh. gh. mammaria mammaria Sistema mucosale comune Asse Asse entero-mammario entero-mammario F 61 F 62 IMMUNITA’ ACQUISITA PASSIVA ATTIVA ARTIFICIALE immunoglobuline NATURALE colostro ARTIFICIALE vaccinazione NATURALE infezione IMMUNITA’ PASSIVA NATURALE F 63 Protegge il neonato dalle malattie infettive Animali Placentazione Passaggio Ig Primati Carnivori Ruminanti Emocoriale Endoteliocoriale Sindesmocoriale IgG 5-10% IgG NO Composizione colostro Maggior parte degli animali Composizione latte Non ruminanti Ruminanti spt. spt. IgA spt. spt. IgG 65-90% IgG IgM IgA IMMUNITA’ PASSIVA ARTIFICIALE F 67 Si ottiene tramite l’inoculazione ad un animale recettivo di Ac verso un determinato Ag provenienti da un animale precedentemente immunizzato Vantaggi Svantaggi Immunità immediata Immunità breve Comparsa di fenomeni anafilattici Possibilità di trasmissione di agenti patogeni IMMUNITA’ ATTIVA ARTIFICIALE F 68 Vaccinazione: trattamento immunizzante effettuato a scopo profilattico mediante somministrazione di un vaccino Vaccino: preparazione antigenica somministrata per indurre una risposta immunitaria nei confronti di agenti o sostanze patogene Svantaggi No immunità immediata Vantaggi Immunità prolungata nel tempo Vaccino ideale: - economico - sicuro - immunità efficace, durevole e distinta da quella indotta dal patogeno F 69 Vaccini inattivati Somministrazione del patogeno ucciso mantenendogli inalterata la costituzione antigenica Inattivazione mediante: - calore, raggi UV - formalina, β-propiolattone, ecc. Vantaggi Svantaggi Sicuri Alterazione degli Ag Insufficiente immunità locale Scarsa immunità cellulo-mediata Ripetute inoculazioni Adjuvante F 70 Sostanza in grado di potenziare l’immunogenicità di una sospensione antigenica - Sali di alluminio - Emulsioni acqua in olio - Frazioni batteriche - Saponine - Carboidrati complessi - Liposomi - IsCom (immunostimulating complex) F 71 Vaccini attenuati Preparazione antigenica costituita da microrganismi a patogenicità ridotta Vantaggi Svantaggi Poche inoculazioni No adjuvanti Immunità efficace e durevole Virulenza residua Possibilità di cross-contaminazioni Retromutazioni Attenuazioni mediante: - colture in condizioni inusuali, passaggi seriali su colture cellulari o ospiti non naturali - virus sierologicamente correlati, ma di altra specie animale - somministrazione del patogeno tramite una via diversa da quella naturale - impiego di mutanti TS Modalità di vaccinazione F 72-73 Parenterale Mucosale Le Le IgAS IgAS non non compaiono compaiono più più velocemente velocemente in in seguito seguito aa rivaccinazioneper rivaccinazioneper via via non non parenterale parenterale Fenomeni legati alla vaccinazione - Effetto della dose - Tolleranza indotta - Blanketing (anticorpi passivi) - Fase negativa (rivaccinazione) - Crowding out (affollamento) - Effetto booster F 74 Nuove tipologie di vaccini - Vaccini purificati - Vaccini subunitari da DNA ricombinante - Vaccini sintetici - Vettori virali di immunogeni - Vaccini a delezione genomica - Vaccini anti-idiotipo - Vaccini a DNA FALLIMENTO DELLA VACCINAZIONE Somministrazione corretta Ceppo Ceppo patogeno patogeno Vaccino Vaccino somministrato somministrato troppo troppo tardi, tardi, animale animale già già infetto infetto Mancanza Mancanza di di risposta risposta immunitaria immunitaria Pregressa Pregressa immunizzazione immunizzazione passiva passiva Animale Animale immunodepresso immunodepresso F 77 Somministrazione sbagliata Morte Morte del del vaccino vaccino vivo vivo Dose Dose insufficiente insufficiente del del vaccino vaccino Variazioni Variazioni biologiche biologiche Vaccino Vaccino inadeguato inadeguato