Conforti: tutto per amore - Missionari Saveriani Tavernerio

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2 0 11 O T T O B R E n . 9
Conforti: tutto per amore
“Questo è il giorno che ha fatto il Signore”
p. G ABR IE LE F E R R AR I, sx
il frutto di un cuore innamorato
di Gesù.
potremo certamente
N on
essere tutti in piazza San
Pietro a Roma il 23ottobre per
partecipare alla canonizzazione
del nostro padre e fondatore Guido Conforti,ma tutti saremo spiritualmente attorno a Benedetto
XVIche,nella solennitàdel rito
cristiano,lo iscriverànel catalogo dei santi,proprio in occasione
della giornata missionaria mondiale di quest’anno 2011.
Che mons. Conforti fosse un
santo,èevidente per chiunque
legge la sua biografia. Non c’era
quindi per sébisogno di farlo canonizzare. Era un uomo di Dio,
disponibile a fare la sua volontà,
figlio generoso della chiesa,così
innamorato del Signore Gesùda
voler farlo conoscere a coloro
che non ne hanno mai sentito
parlare o non hanno fatto esperienza della sua misericordia.
I suoi due grandi amori
M a con la canonizzazione il
Papa lo addita alla chiesa intera
come modello di cristiano dal
cuore grande,come quello di
Cristo,e soprattutto di vescovo
che ha avuto a cuore non solo
la cura pastorale della sua diocesi,ma anche la missione alle
genti,e che per rispondere effettivamente a questa vocazione
missionaria,ricevuta ancora in
giovane età,ha messo a dispo-
sizione tutto quello che aveva:il
patrimonio di famiglia,il tempo
e i talenti e,soprattutto,il cuore
e la mente.
Egli ha coltivato due amori:la
sua diocesi e la Cina,dove aveva inviato i suoi primi saveriani.
Il nuovo santo ha tratto questa
passione missionaria dalla contemplazione del Crocifisso,nel
quale - ancora ragazzo - ha visto
la misura dell’amore di Dio per
noi. La passione missionaria,lo
zelo che l’ha accompagnato nel
ministero e l’ha portato a percorrere le strade dell’Italia e a
sobbarcarsi il viaggio allora non
agevole verso la Cina,èquindi
FEDELI ALLA NOSTRA VOCAZIONE
Messaggio del superiore generale ai lettori
p. R INO BE NZ ONI, sx
missionario, che
L’ ottobre
ha il suo punto culminante nella celebrazione della
giornata missionaria mondiale, quest’anno per noi missionari saveriani, e per voi nostri
amici, diventa come una festa
di famiglia per la concomitante
canonizzazione del padre fondatore Guido Conforti.
Siamo riconoscenti a papa
Benedetto XVI per aver accolto
la nostra richiesta di far coincidere la canonizzazione con la
giornata missionaria mondiale, ricordando che fu proprio
mons. Conforti che, nel lontano 31 dicembre 1912, a nome
anche di altri superiori di istituti missionari, chiedeva a papa
Pio X “di fissare nell’anno una
festa speciale per la propagazione della fede”.
Due domande. N el recente incontro di tutti i superiori
saveriani (1 7 -3 0 luglio 2 0 1 1 ) ci
siamo domandati: “perché il Signore ci fa questo regalo proprio ora? ”. E videntemente non
c’è una risposta unica, ma crediamo che il Signore ci voglia
incoraggiare - in questo momento di grandi cambiamenti per la chiesa, per il mondo
e per la missione stessa - a essere fedeli alla vocazione cui ci
ha chiamati, rinnovando in noi
lo zelo che ha caratterizzato la
vita di mons. Conforti. Infatti,
“la missione di Cristo R edento-
re, affidata alla chiesa, è ancora ben lontana dal suo compimento”, come ha scritto papa
Giovanni Paolo II.
M i sono posto anche un’altra
domanda: “mons. Conforti come desidererebbe che venisse
celebrata la sua canonizzazione? ”. Conoscendo la sua riservatezza ma anche il suo amore per la gente e per la chiesa,
credo che accetterebbe con un
sorriso benevolo tutte le nostre
M ons. G uido Conf orti, proclamato santo
il 23 ottob re (acquarello di A. Costalonga)
iniziative e i nostri sforzi perché questo evento non passi
inosservato; ma soprattutto ci
inviterebbe ad andare al cuore
di questo evento e a riscoprire la santità e la missione nella
nostra vita.
Santità q uotidiana. A llora
è importante dirci che Guido
Conforti è santo non perché
ha fatto cose straordinarie, ma
perché ha vissuto in modo totale la sua vocazione nello svolgersi della vita quotidiana. A lcune caratteristiche della sua
santità diventano riferimento
anche per la nostra vita, in modo particolare:
- la sua vita interiore equilibrata e ordinata, accompagnata dalla capacità di leggere le
sconfitte e di andare comunque avanti, nonostante le incertezze del tempo;
- la visione universale, con cui
egli ha saputo tenere insieme la
cura per la sua chiesa con la passione evangelica per i lontani.
Inf ine, un augurio. Che la canonizzazione di mons. Guido
Conforti porti in ciascuno di
noi un rinnovato impegno per
l’annuncio dell’amore di D io a
tutta l’umanità , e perché veramente “sia da tutti conosciuto e amato nostro Signore Gesù Cristo”, secondo l’invocazione cara a mons. Conforti. Q uesto sarà possibile se cresceremo
nella santità missionaria.
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U n b isogno del cuore
La missione era per lui non
solo l’obbedienza a un comando di Cristo,ma un bisogno del
cuore. Egli èstato un coraggioso
evangelizzatore delle diocesi di
Ravenna e di Parma,in un tempo in cui l’anticlericalismo faceva guerra aperta all’azione della
chiesa. Aveva trovato due diocesi povere di clero e i sacerdoti
divisi tra di loro;una situazione
aggravata dalla prima guerra
mondiale che aveva contribuito
a spopolare il seminario,ad affievolire il dinamismo cristiano
delle parrocchie e a disorientare
la gioventù.
M ons. Conforti non si lasciò
andare alle facili lamentele,ma
rilanciòcon coraggio la vita cristiana,puntando all’evangelizzazione (una “nuova evangelizzazione”ante litteram)e insistendo con l’istruzione catechistica,
la predicazione e la celebrazione
dei sacramenti,ricostituendo le
associazioni cattoliche e risvegliando la coscienza sociale e
politica del laicato cattolico. Non
per nulla era ritenuto un modello
per gli altri vescovi italiani.
Cominciamo dai preti...
M a il suo cuore,preoccupato
per la chiesa in Italia,non si dimenticava dell’evangelizzazione
alle genti,primo amore della sua
vita,cui egli non aveva potuto
dedicarsi fisicamente a causa
della poca salute e degli impe-
gni diocesani,come professore,
vicario generale e infine come
arcivescovo di Ravenna e vescovo di Parma.
Convinto che per far rifiorire
la missionarietàdelle comunità
cristiane,bisognava cominciare dall’animazione missionaria
dei preti,fondò insieme con il
beato Paolo M anna - un altro
missionario del Pime di M ilano - l’unione missionaria del
clero,sorgente di vocazioni e di
aiuti alla missione. Egli diceva
ai sacerdoti:“M ai come oggi
l’apostolato cattolico ha avuto
tante facilitazioni alla sua libera espansione… ;eppure queste
non vengono colte per lo scarso
spirito missionario dei cristiani
e,in particolare,dei preti”.
Le attese del mondo d’oggi
Non siamo forse anche noi in
una situazione simile a quella del
tempo del Conforti?M ai come
oggi il mondo èdiventato piccolo;mai come oggi la tecnologia
ci offre mezzi e strumenti che facilitano la comunicazione tra le
persone;mai come oggi il mondo soffre di una crisi di valori che
rende piùsentita la mancanza di
speranza e di futuro e piùacuta la
solitudine delle persone.
La canonizzazione di mons.
Conforti ci stimola allora a rispondere alle attese del mondo
in questa stagione favorevole alla missione e a trovare cammini piùefficaci per comunicare il
vangelo. Soprattutto risvegli in
noi il desiderio di dare tutto noi
stessi per la missione e faccia
brillare davanti ai giovani,che
si domandano come impegnare
la loro vita per trasformare e rinnovare il mondo,il sogno di Dio
che san Guido Conforti ha fatto suo:“fare del mondo una sola
famiglia”.
!
2011 ottobre n.
9
ANNO 64°
2
U na sola cosa è necessaria
3
Storia e spiritualità di un santo
4/5
Pensare per agire
6
Il missionario “ più distinto”
San Conforti descritto dal beato Papa Giovanni
I padri Mencarelli, Arnoldi e Fogliani in cielo
Mons. Conforti, modello di vita cristiana
Messaggio dalle chiese: La vita è dono e servizio
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