Integratori alimentari a base di probiotici: Linee Guida Italiane Alfonsina Fiore DSPVSA Reparto Pericoli Microbiologici Connessi agli Alimenti Istituto Superiore di Sanità Convegno INTEGRATORI ALIMENTARI: ATTUALITÀ E PROSPETTIVE FUTURE 17 dicembre 2014 – Palazzo dei Congressi - Roma Argomenti • • Integratori alimentari a base di probiotici Linee guida italiane Integratori a base di probiotici Prodotti alimentari contenenti microrganismi probiotici Probiotici: microrganismi utili i cui effetti benefici sono stati attribuiti all’azione equilibratrice che essi svolgono sulla flora microbica intestinale Microrganismi e alimenti • L’ aggiunta deliberata e appropriata di microrganismi selezionati, non patogeni, in un alimento è una pratica molto diffusa, risalente al secolo scorso. • I batteri lattici utilizzati come componenti di colture starter, starter per la produzione di una grande varietà di alimenti fermentati, come derivati del latte, della carne, di vegetali, di prodotti da forno, insilati e altri, contribuendo a determinarne peculiari caratteristiche e stabilità • Lieviti, muffe, Propionibatteri (microrganismi“protecnologici”) implicati nelle fermentazioni alimentari, causano cambiamenti desiderati negli alimenti Microrganismi e integratori • In Italia l’impiego di probiotici nel settore degli integratori risale a circa 30 anni fa. • Inclusi tra i prodotti dietetici e preventivamente autorizzati ai fini dell’immissione in commercio. • I primi prodotti autorizzati contenevano Saccaromyces cerevisiae, Streptpcoccus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus in associazione con nutrienti, nutrienti in genere vitamine del gruppo B, che servivano per conferire loro la valenza “nutrizionale”, ritenuta necessaria per essere inseriti nel settore dei dietetici. “integratori dietetici biologico - vitaminici” • In seguito, l’impiego del termine “biologico” venne progressivamente abbandonato, a causa della confusione che poteva generare con i prodotti da “agricoltura biologica”, per essere sostituito dal termine “probiotico”. • Nel 2002, con la direttiva comunitaria 2002/46/CE vennero ammessi anche gli integratori alimentari a base di soli “probiotici”, (“fonti concentrate” di sostanze ad “effetto fisiologico”) senza componenti nutrizionali associate. INTEGRATORI ALIMENTARI A BASE DI PROBIOTICI Conformi a criteri stabiliti da ben definite linee guida Ministero della Salute LINEE GUIDA SU PROBIOTICI E PREBIOTICI Revisione maggio 2013 Indicazioni per l’uso negli alimenti e negli integratori alimentari di microrganismi probiotici (batteri e/o lieviti) CARATTERISTICHE DEI MICRORGANISMI CHE POSSONO ESSERE UTILIZZATI NEGLI ALIMENTI E NEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI Essere considerati SICURI, in quanto in possesso di una ben stabilita storia e status di sicurezza d’ uso. • L’ utilizzo è quindi subordinato al rispetto di ulteriori criteri: • Rispettare i Qualified Presumption of Safety (QPS stabiliti dall’ EFSA) in base ai quali un microrganismo o un suo componente può essere utilizzato negli alimenti. • Essere privi di geni portatori di antibiotico-resistenza acquisita e/o trasmissibile La maggior parte dei microrganismi probiotici utilizzati negli integratori sono specie appartenenti ai generi Bifidobacterium e Lactobacillus • Genere Lactobacillus • Genere Bifidobacterium • • • • • • • • • • • Lactobacillus acidophilus Lactobacillus reuteri Lactobacillus rhamnosus Lactobacillus paracasei Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus • Lactobacillus salivarius • Lactobacillus casei • Lactobacillus plantarum Bifidobacterium longum Bifidobacterium bifidum Bifidobacterium breve Bifidobacterium infantis Bifidobacterium animalis Bifidobacterium lactis • L’attributo probiotico è stato riconosciuto Streptococcus, Lactococcus, Propionibacterium. anche ai generi • Sono state avanzate perplessità sui microrganismi appartenenti ai generi Bacillus ed Enterococcus, probiotici in particolare: - tutte le specie appartenenti al genere Enterococcus e le specie Bacillus cereus, B. mycoïdes, B. pseudomycoides, B. thuringiensis e B. weihenstephanensis, appartenenti al genere Bacillus non hanno lo stato di QPS, le prime per la presenza di specie patogene, le seconde in quanto produttrici di tossine. • Sono considerati probiotici anche lieviti appartenenti al genere Saccharomyces. I microrganismi probiotici devono essere capaci di essere capaci da moltiplicarsi nell’intestino MOLTIPLICARSI NELL’ INTESTINO • Attivi e vitali a livello intestinale • Resistenti a valori bassi di pH, al succo gastrico, alla bile ed al succo pancreatico • Persistere temporaneamente nell’intestino Possibili meccanismi d’azione dei batteri probiotici • Produzione di sostanze ad azione antimicrobica • Competizione per i nutrienti • Esclusione competitiva per il legame di batteri patogeni 1.3 Quantità di microrganismi • Sulla base di evidenze scientifiche, la quantità minima di microrganismo probiotico, sufficiente per ottenere la temporanea colonizzazione dell’intestino è di almeno 109 cellule vive/ceppo/giorno. vive/ceppo/giorno • La quantità di cellule vive presenti nel prodotto: 1. deve essere riportata in etichetta per ogni ceppo 2. deve essere garantita, alle modalità di conservazione suggerite, fino al termine della shelf-life I metodi d’analisi per quantificare le cellule batteriche vive possono essere diversi per ogni specie. • L’uso di quantità diverse può essere consentito, solo se a supporto della scelta ci siano adeguati studi scientifici. 1.2 Identificazione della specie e del ceppo Metodiche di identificazione genetica - identificazione a livello di specie: sequenziamento del DNA codificante per 16S rRNA; ibridazione degli acidi nucleici - identificazione a livello di ceppo: PFGE (Pulse Field Gel Electrophoresis) • I microrganismi probiotici devono essere correttamente identificati in etichetta, a livello di specie/ceppo in accordo con nomenclature tassonomiche internazionalmente riconosciute. • Per denominare la specie occorre utilizzare la nomenclatura tassonomica riconosciuta dalla International Union of Microbiological. Microbiological • E’ inoltre raccomandato il deposito dei ceppi nelle Collezioni Internazionali che posseggano lo status di IDA (International Depository Authority, collezioni di ceppi batterici riconosciuti a livello internazionale). Esempio di nomenclatura errata Lactobacillus sporogenes B. coagulans 1.5 Indicazioni d’uso “Favorisce l’equilibrio della flora intestinale” intestinale Flora batterica Nel tratto gastro-intestinale umano, sono presenti più di 400 specie, diffuse soprattutto a livello dell’intestino, dove costituiscono la flora batterica residente o autoctona, un complesso ecosistema che si mantiene in uno stato di delicato equilibrio con l’organismo ospite. La colonizzazione batterica dell’intestino inizia al momento della nascita (prima del parto, infatti l’intestino è germe-free, praticamente sterile) ed è influenzata soprattutto dalla dieta dei neonati. In particolare, in quelli alimentati con latte materno sono prevalenti i batteri appartenenti al genere Bifidobacterium, probabilmente a causa della presenza nel latte di un fattore di crescita che ne permette lo sviluppo, con riduzione delle specie patogene, verosimilmente a causa dell’acidificazione dell’habitat circostante. Nei neonati alimentati con latte artificiale, invece, predominano i batteri appartenenti ai generi: Enterobacter, Enterococcus, Bifidobacterium, Bacteroides, Streptococcus e Clostridium, tra cui anche specie patogene per l’uomo. Dopo l’introduzione di alimenti solidi con lo svezzamento, la flora batterica dei neonati alimentati con latte materno diviene simile a quella dei neonati alimentati con latte artificiale e già dopo il secondo anno di vita, essa è simile a quella degli adulti La flora batterica intestinale, normalmente, svolge una serie di funzioni necessarie per il mantenimento del benessere dell’organismo ospite, essa infatti: • Agisce come stimolo primario per lo sviluppo del sistema immunitario • Interviene nei processi digestivi, in particolare in quelli di digestione degli zuccheri e dei grassi • Partecipa alla sintesi delle vitamine • Favorisce l’assorbimento di oligoelementi (es. Magnesio, Calcio, Ferro) • Rappresenta una vera e propria barriera di protezione nei confronti delle aggressioni da batteri patogeni e virus. • Quest’ultima funzione viene realizzata attraverso il meccanismo dell’antagonismo batterico che rappresenta uno dei molteplici sistemi difensivi di cui sono dotati i microrganismi. Particolarmente interessante è quello messo in atto dai batteri lattici, abituali componenti della flora batterica intestinale, che viene esercitato, non solo attraverso la competizione per i nutrienti e per siti di attacco all’epitelio intestinale dell’organismo ospite, ma anche mediante l’azione di sostanze ad attività antimicrobica come acidi organici, perossido d’idrogeno e sopratutto batteriocine, tossine di natura proteica che agiscono inibendo la crescita di numerose specie batteriche comprese quelle patogene. L’effetto “fisiologico” volto a favorire l’equilibrio della flora intestinale è considerato da sempre utile per la salute ?MA È UN EFFETTO BENEFICO SULLA SALUTE? • L’EFSA, nella valutazione dei claims da autorizzare ai sensi del Regolamento (CE) 1924/2006, sostiene che: • “incrementare il numero di un qualsiasi gruppo di batteri” “aumentare i livelli di microflora benefica” “non siano in sé effetti benefici sulla salute” salute • Affermazioni come • “sostenere una microflora intestinale equilibrata” o • “influire beneficamente sulla microflora intestinale” potrebbero essere ritenute benefiche per la salute “in caso di una concomitante diminuzione dei microrganismi potenzialmente patogeni” patogeni (rif. EFSA Journal 2009; 7(9) 1232) • Quindi • la sola documentazione della colonizzazione a livello intestinale di un probiotico, come prova di un intervento per il riequilibrio della flora intestinale, non configura un effetto sulla salute di cui all’articolo 2, comma 2, punto 5 del Regolamento (CE) 1924/2006. • si prende atto di una tale valutazione e sul piano normativo ne consegue che l’indicazione di riequilibrio della flora intestinale esercitata dai probiotici non risulta essere una indicazione sulla salute da autorizzare ai sensi dell’articolo 13.5 del Regolamento (CE) 1924/2006 DEFINIZIONI DI CLAIMS Regolamento(CE)1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari • CLAIM SULLA SALUTE art 2, par.2.5 • Qualunque indicazione che affermi, suggerisca o sottintenda l’esistenza di un rapporto tra una categoria di alimenti, un alimento o uno dei suoi componenti e la salute PREBIOTICI Un prebiotico è un costituente degli alimenti non vitale che conferisce un beneficio mediante modulazione del microbiota • 2.2 Indicazione d’uso: “Favorisce l’equilibrio della flora intestinale” • I prebiotici furono identificati e nominati nel 1993 da Marcel Roberfroid. • Sono in genere carboidrati, in particolare oligosaccaridi (Fruttooligosaccaridi, FOS); tra questi l’ inulina risulta il prebiotico di maggiore interesse. • Sostanze presenti in un alimento che non vengono assorbite dall'organismo, ma sono utilizzate dalla flora intestinale. • Favoriscono la crescita e l'attività dei probiotici • Alcuni dati sperimentali RISULTATI • Il 100% dei ceppi di Clostridi testati sono risultati sensibili alla Nisina e Coagulina; • l’86% alla Termofilina • Le batteriocine Coagulina, Nisina e Termofilina, inibiscono la crescita di Clostridium botulinum e Clostridium butyricum, produttori di tossine botuliniche • Dai dati contenuti nel“Bactibase”, database delle batteriocine, risulta che Coagulina, Nisina e Termofilina sono attive contro i batteri Gram positivi (ma non sono presenti dati relativi ai Clostridi produttori di tossine botuliniche) INIBIZIONE DI CLOSTRIDI •a) Ceppo di Lc. lactis produttore di nisina vs Clostridium botulinum Ab •b) Ceppo di S. thermophilus produttore di termofilina vs Clostridium botulinum B •c) Ceppo di B. coagulans produttore di coagulina vs Clostridium butyricum E Riferimenti bibliografici • Linee Guida del Ministero della Salute, Revisione maggio 2013 • Rapporto Istisan 08/36. Metodi microbiologici tradizionali e metodi molecolari per l’analisi degli integratori alimentari a base di o con probiotici per uso umano. Istituto Superiore di Sanità. GRAZIE PER L’ ATTENZIONE